lunedì 31 dicembre 2018

Chi sperimenta le NDE non è morto sul serio

 


È vero che chi sperimenta le esperienze di pre-morte (NDE, Near-Death Experiences) non è "morto" in senso clinico definitivo, cioè non ha attraversato la morte irreversibile. Le NDE avvengono solitamente quando una persona si trova in condizioni di vita estremamente critiche, come durante un arresto cardiaco, un coma o una crisi medica grave, ma riesce a tornare in vita.

Per comprendere questa distinzione, è utile considerare i seguenti concetti:

  • Morte clinica : Si verifica quando il cuore smette di battere (arresto cardiaco) e il flusso di sangue al cervello e ad altri organi si interrompe. In questo stato, la persona non respira e non ha attività cardiaca rilevabile. Tuttavia, è possibile rianimarla entro pochi minuti con tecniche come la rianimazione cardiopolmonare (RCP) o un defibrillatore.

  • Morte biologica : Rappresenta lo stato in cui i danni al cervello e agli organi sono irreversibili. A questo punto, la rianimazione non è più possibile.

Chi vive un'NDE è tipicamente in uno stato di morte clinica temporanea , non di morte biologica.

Anche se chi sperimenta un'NDE non è morto definitivamente, ciò non sminuisce la validità o l'impatto delle esperienze vissute. Ecco alcuni punti da considerare:

  1. Esperienze neurologiche reali
    Durante un arresto cardiaco o un trauma grave, il cervello può entrare in uno stato altamente attivo prima di spegnersi completamente, producendo esperienze soggettivamente intense. Queste esperienze possono includere:

    • Sensazioni di pace o euforia.

    • Visioni di luce o tunnel.

    • La percezione di lasciare il proprio corpo.

  2. La memoria delle NDE è molto vivida
    Molte persone riportano che i ricordi delle loro NDE sono più chiari e vividi rispetto ai ricordi di sogni o stati di veglia normali. Questo contribuisce alla convinzione che l'esperienza sia "reale" o significativa.

  3. Impatto psicologico
    Le NDE cambiano profondamente chi le vive, indipendentemente dal fatto che si tratti di un evento biologico o spirituale. Questi individui spesso riportano una maggiore consapevolezza della vita, una lasciata della paura della morte e una sensazione di connessione con qualcosa di più grande.

La discussione sul fatto che le NDE rappresentano prove di una dimensione spirituale o sono semplicemente un fenomeno neurologico continua:

  • Prospettiva scientifica : Gli scienziati sottolineano che l'attività cerebrale residua durante la morte clinica può spiegare molti aspetti delle NDE.

  • Prospettiva spirituale : Alcuni sostengono che le NDE dimostrano l'esistenza di un'anima o di un aldilà, poiché i racconti sono spesso coerenti tra culture e individui diversi.

Chi sperimenta le NDE non è morto in senso definitivo, ma si trova in uno stato di confine tra la vita e la morte. Sebbene l'esperienza non provi oggettivamente l'esistenza di un aldilà, il suo significato soggettivo è spesso profondo. Per molti, le NDE rappresentano un momento trasformativo che li porta a riconsiderare il senso della vita e della morte.





domenica 30 dicembre 2018

La posizione della scienza a riguardo delle NDE

 


La posizione della scienza riguardo alle esperienze di pre-morte (NDE, Near-Death Experiences) è varia e continua ad evolversi. Sebbene le NDE siano ampiamente studiate, non esiste un consenso unanime tra gli scienziati. La maggior parte degli esperti tende a collocare le NDE nell'ambito dei fenomeni neurologici e psicologici, ma esistono anche approcci che lasciano spazio a interpretazioni più speculative.

La spiegazione dominante nella comunità scientifica è che le NDE sono il risultato di processi fisiologici e neurologici che si verificano nel cervello durante situazioni di morte clinica o stress estremo. Alcuni dei principali meccanismi ipotizzati includono:

  • Ipossia cerebrale : La mancanza di ossigeno può alterare la percezione sensoriale, causando visioni di luci, tunnel o figure.

  • Attività elettrica residua : Studi sugli animali mostrano che il cervello può rimanere attivo per alcuni secondi o minuti dopo l'arresto cardiaco, producendo stati di coscienza alterati.

  • Liberazione di neurotrasmettitori : Sostanze come le endorfine e la serotonina possono indurre sensazioni di euforia e ritmo.

  • Attivazione della corteccia visiva : può spiegare i fenomeni come il "tunnel di luce".

Le NDE sono spesso interpretate come una risposta psicologica a situazioni di grave stress o trauma. Alcune ipotesi in quest'area includono:

  • Meccanismi di protezione mentale : Il cervello potrebbe generare esperienze piacevoli per proteggere l'individuo dal terrore della morte.

  • Memorie costruite retroattivamente : Alcuni sostengono che le NDE siano ricordi creati dal cervello dopo la ripresa della coscienza.

  • Condizionamento culturale : Le NDE riflettono spesso le credenze religiose e culturali dell'individuo, suggerendo che possono essere interpretazioni soggettive e non esperienze oggettive.

La scienza ha prodotto studi significativi sulle NDE, tra cui:

  • Caratteristiche comuni : Le NDE presentano somiglianze sorprendenti tra individui di cultura e background diversi, come la sensazione di ritmo, il tunnel, la luce intensa e gli incontri con entità.

  • Esperienze extracorporee : Alcuni pazienti riportano di aver "visto" dettagli accurati dell'ambiente circostante durante un arresto cardiaco, sollevando interrogativi sull'origine di queste percezioni.

  • Studi su persone rianimate : Alcuni progetti, come l'AWARE Study (Awareness durante la Rianimazione) del Dr. Sam Parnia, hanno cercato di verificare la percezione durante la morte clinica, ma i risultati non sono conclusivi.

La scienza è intrinsecamente scettica verso affermazioni non verificabili. Gli scienziati che studiano le NDE sottolineano:

  • La mancanza di prove oggettive di un mondo spirituale o di un aldilà.

  • L'impossibilità di distinguere tra esperienze soggettive generate dal cervello e fenomeni trascendenti.

  • Il fatto che molte esperienze riportate durante le NDE siano compatibili con meccanismi cerebrali noti.

Nonostante l'approccio prevalentemente riduzionista, alcuni scienziati e filosofi sostengono che le NDE possano suggerire qualcosa di più profondo:

  • Ipotesi della coscienza non localizzata : Alcuni teorici, come il fisico Roger Penrose, ipotizzano che la coscienza possa esistere al di fuori del cervello, in una sorta di dimensione quantistica.

  • Ricerca interdisciplinare : Alcuni studi combinano neuroscienze, filosofia e teologia per esplorare il significato delle NDE.

La scienza riconosce che le NDE rappresentano un fenomeno complesso che non è ancora completamente compreso. I principali limiti includono:

  • Difficoltà nel replicare le esperienze : Le NDE avvengono in situazioni non pianificate e critiche, rendendo difficile lo studio sistematico.

  • Soggettività dell'esperienza : Le NDE sono altamente personali, quindi difficili da misurare o verificare oggettivamente.

La scienza attualmente interpreta le NDE come fenomeni neurologici e psicologici, piuttosto che come prove di un aldilà. Tuttavia, il fenomeno continua a sfidare i limiti della conoscenza scientifica e alimenta un vivace dibattito. Per molte persone, indipendentemente dalla spiegazione, le NDE rimangono esperienze significative che offrono spunti di riflessione sul mistero della vita e della morte.






sabato 29 dicembre 2018

Cos’è un Doppelganger?

 


Un doppelgänger è un termine di origine tedesca che significa letteralmente "doppio viandante" o "doppio camminatore". Si riferisce a un sosia o doppio spettrale di una persona vivente. La figura del doppelgänger ha una lunga storia sia nella mitologia che nella letteratura, ed è spesso associata a concetti di identità, destino e presagi.

Il termine doppelgänger fu coniato dal poeta tedesco Jean Paul nel 1796 e si diffuse rapidamente nella cultura europea. È composto da:

  • "Doppel" : che significa "doppio."

  • "Gänger" : che significa "camminatore" o "viaggiatore".

Il concetto di doppelgänger varia a seconda del contesto, ma ci sono alcune interpretazioni comuni:

  • Presagio di sventura : Nelle credenze popolari, incontrare il proprio doppelgänger era considerato un segno di sventura o di morte imminente.

  • Entità soprannaturale : In alcune tradizioni, il doppelgänger è descritto come una manifestazione spettrale o un'ombra che imita una persona viva, a volte con intenti malevoli.

  • Fenomeno psicologico : Alcuni lo interpretano come un riflesso simbolico del lato oscuro o nascosto della personalità di un individuo, simile al concetto junghiano dell'ombra.

Il doppelgänger è un tema ricorrente in letteratura, cinema e arte. Ecco alcuni esempi noti:

  • Letteratura :

    • "Il sosia" (1846) di Dostoevskij esplora la storia di un uomo perseguitato da un doppio che gli somiglia ma lo supera in carisma e influenza.

    • "Il ritratto di Dorian Gray" (1890) di Oscar Wilde usa il concetto di un doppio simbolico (il ritratto) per rappresentare il decadimento morale del protagonista.

  • Cinema e TV :

    • Nella serie TV "Twin Peaks" , i doppelgänger svolgono un ruolo fondamentale nella trama, rappresentando il dualismo tra bene e male.

    • Il film "Noi" (Us) di Jordan Peele esplora il tema del doppio come riflesso inquietante e opprimente della società.

  • Videogiochi : In molti giochi, il doppelgänger appare come un avversario che riflette le capacità o le debolezze del protagonista.

La scienza offre alcune interpretazioni razionali del fenomeno doppelgänger:

  • Fenomeni neurologici : Il doppelgänger potrebbe essere il risultato di un'anomalia cerebrale, come l'epilessia del lobo temporale o lesioni neurologiche che causano un senso di "sdoppiamento" della percezione.

  • Pareidolia : Il cervello umano è incline a riconoscere volti e può interpretare un volto somigliante come identico a quello di una persona conosciuta.

  • Effetto del déjà vu : La sensazione di familiarità con uno sconosciuto può essere interpretata come l'incontro con un proprio "doppio".

A livello simbolico, il doppelgänger rappresenta spesso:

  • Il conflitto interiore : Il doppio come simbolo della lotta tra il sé cosciente e il subconscio.

  • La dualità dell'esistenza : Il doppelgänger può incarnare il bene e il male, il razionale e l'irrazionale, il conosciuto e l'ignoto.

  • La mortalità : Incontrare il proprio doppelgänger può essere visto come un incontro con la propria mortalità o con il destino.

Oggi il termine doppelgänger è usato anche in senso leggero o umoristico per descrivere una persona che somiglia molto a qualcun altro, spesso senza alcun significato misterioso o soprannaturale. Sui social media, ad esempio, sono comuni i confronti tra celebrità ei loro "doppioni" tra la gente comune.

Il doppelgänger è una figura ricca di significati e interpretazioni, oscillando tra mito, psicologia e cultura popolare. Che sia inteso come un simbolo profondo o semplicemente come un fenomeno di somiglianza, il concetto continua a intrigare e spaventare, rimanendo una potente metafora dell'identità e del mistero umano.




sabato 1 dicembre 2018

Le Tombe dei Vampiri: Un Mito Post-Medievale nelle Terre dell'Europa Orientale

 


Nelle remote e misteriose regioni dell'Europa dell'Est, tra i sepolcri silenziosi e antichi cimiteri, si cela un fenomeno archeologico tanto inquietante quanto affascinante: le "tombe dei vampiri". Questi luoghi, scoperti principalmente in Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia e altre nazioni della regione, hanno catturato l'immaginazione popolare e ispirato numerosi racconti e leggende legati alla figura del vampiro.

Le tombe dei vampiri sono sepolture particolari risalenti al periodo post-medievale, in cui i resti scheletrici dei defunti sono stati rinvenuti con segni evidenti di rituali apotropaici. Questi rituali, finalizzati a proteggere la comunità dai pericoli soprannaturali, includono pratiche come il posizionamento di pali di ferro o legno attraverso il torace del defunto, posizionamento di sassi sulla bocca o sotto il mento, o addirittura il posizionamento di oggetti taglienti vicino alla gola.

Secondo Lesley Gregoricka, una bioarcheologa dell'Università del Sud Alabama, che ha studiato alcune delle tombe dei vampiri scoperte nel cimitero di Drawsko, Polonia, molti di questi rituali sembrano mirare a impedire che i presunti vampiri possano risorgere e mettere a repentaglio la vita dei vivi. Tuttavia, la domanda rimane: chi erano veramente queste persone?

L'interpretazione moderna delle "tombe dei vampiri" suggerisce che i defunti seppelliti in questo modo potrebbero essere stati vittime di malattie contagiose, come il colera, che nel passato ha devastato intere comunità. Nella disperazione per fermare la diffusione di queste epidemie, è plausibile che alcuni individui siano stati identificati erroneamente come portatori di contagio e, in un atto di paura collettiva, siano stati soggetti a rituali apotropaici per assicurarsi che non tornassero a minacciare i vivi.

Gregoricka ipotizza che le credenze popolari sull'esistenza di vampiri, alimentate da queste pratiche rituali di sepoltura, possano aver contribuito a perpetuare le leggende sui vampiri nell'Europa Orientale. Il concetto di "untore", una persona accusata di diffondere malattie mortali, poteva facilmente sovrapporsi con l'immaginario del vampiro, un essere che si nutre della vita stessa degli altri.

Le tombe dei vampiri non sono solo un fenomeno archeologico, ma anche un'espressione della profonda psicologia collettiva delle comunità dell'Europa dell'Est nel periodo storico in cui furono realizzate. Esse riflettono il timore ancestrale dell'ignoto, la paura della morte prematura e la necessità di proteggersi da forze maligne che potrebbero minacciare la sopravvivenza stessa della comunità.

Queste pratiche di sepoltura evidenziano anche la complessità delle credenze culturali e religiose dell'epoca, in cui le concezioni del male e delle malattie erano profondamente intrecciate con l'immaginario del soprannaturale. Il fatto che tali pratiche siano state adottate non solo in un luogo isolato, ma in diverse comunità, suggerisce una condivisione diffusa di credenze e pratiche apotropaiche tra popolazioni geograficamente distanti ma culturalmente connesse.

Le tombe dei vampiri rimangono un enigma intrigante per gli studiosi e una fonte di fascinazione per il grande pubblico. Sono testimonianze tangibili di come le società del passato abbiano affrontato le malattie e le minacce percepite, cercando di proteggere se stesse attraverso rituali che oggi sembrano misteriosi e macabri.

Mentre la scienza moderna ha fornito spiegazioni plausibili per questi fenomeni, le leggende e il folklore sui vampiri continuano a prosperare, alimentati dalle testimonianze archeologiche delle tombe dei vampiri. Esse ci invitano a esplorare non solo la storia dell'Europa Orientale, ma anche le profondità dell'immaginazione umana e la persistenza delle credenze soprannaturali nelle culture di tutto il mondo.

Le tombe dei vampiri sono non solo luoghi di sepoltura antichi, ma anche portatori di storie che illuminano le nostre percezioni del passato e ci permettono di riflettere sulle nostre paure più profonde e sulle nostre credenze collettive nel soprannaturale.

 
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