Il fantastico è un genere di
narrazione basato sulla rappresentazione di elementi e situazioni
immaginarie che esulano dall'esperienza quotidiana, straordinarie,
che si ritiene non si verifichino (molto probabilmente) nella realtà
comunemente sperimentata. Elementi che possono definire una
situazione fantastica sono l'intervento del soprannaturale o del
meraviglioso, come la magia o una invenzione tecnologica futuribile,
ma non solo. All'interno del vasto ambito del fantastico si possono
raggruppare un'ampia schiera di generi differenti, tra i quali
l'orrore, la fantascienza, il fantasy, il gotico.
Origini del fantastico
Sotto un certo punto di vista si può
iniziare a parlare di letteratura fantastica o di fantasia
sin dall'alba dell'uomo, in cui si recitavano versi propiziatori di
carattere sacro o epico, per implorare la benevolenza degli dei o
celebrare le gesta dei guerrieri. I primi drammi, i cui personaggi
erano maschere di divinità che si affrontavano tra loro (ad esempio
per simboleggiare la lotta tra gli inferi e la luce al solstizio
d'inverno), sarebbero nati in questo modo. In tempi storici gli
antichi Egizi avevano formato una mitologia molto complessa già
alcuni millenni prima di Cristo con i loro racconti di cui rimane
testimonianza nelle piramidi. Nella stessa classe della letteratura
mitologica rientrano anche i racconti sulle divinità greche, romane,
norrene, induiste e native americane.
Il fantastico nella letteratura moderna
Sebbene si possa parlare di letteratura
fantastica o di fantasia sin dai tempi degli antichi
Egizi, è solo con la fiaba e la favola che si comincia a parlare di
fantastico: in origine erano racconti per lo più dell'orrore
fruibili quasi esclusivamente dagli adulti, per il fatto stesso che,
a differenza dei bambini, la loro fantasia doveva essere stuzzicata.
Col tempo questi sono diventati generi per l'infanzia, ma i primi
racconti e leggende su mostri, orrori indicibili, fantasmi e
quant'altro sono ancora oggi considerati classici del genere
fantastico, che a sua volta si suddivide in vari sottogeneri. Il
primo ad avere parlato di letteratura fantastica, ad averne fatto la
storia ed esaminato le caratteristiche è lo scrittore francese
Charles Nodier, nel suo saggio Il fantastico in letteratura (Du
fantastique en littérature), pubblicato nella Revue de Paris nel
1830.
Classificazione dei generi secondo Calvino
Italo Calvino ha proposto una
suddivisione del genere fantastico in fantastico visionario,
con elementi soprannaturali come fantasmi e mostri (che include come
sottogeneri fantascienza, horror, narrativa gotica e via dicendo) e
fantastico mentale (o quotidiano), dove il
soprannaturale si realizza tutto nella dimensione interiore (si pensi
per esempio a Il giro di vite di Henry James, o a Marcovaldo ovvero
Le stagioni in città dello stesso Calvino).
Classificazione dei generi secondo Todorov
Cvetan Todorov nel suo saggio La
letteratura fantastica sostiene che il fantastico è un genere
spurio. Il fantastico si muove sempre tra meraviglioso e perturbante
(o strano), il primo essendo la narrazione dove elementi irreali sono
presenti nella storia senza che la loro sussistenza crei problemi
epistemologici agli attanti; il secondo è invece quella narrazione
dove il momento di incertezza ("è vero o è falso quello che
sto vedendo?") si risolve con una riaffermazione dei principi
realistici.
Meccanismo psicologico del fantastico secondo Todorov
Il fantastico secondo Todorov è capace
di evocare nel lettore scene irreali rendendole credibili dal punto
di vista mimetico, anche se il narratore non rinuncia ad esprimere
incertezze su quello che vede o sente, l'effetto di angoscia, timore
è creato dal voluto stato di sospensione tra reale e soprannaturale,
realtà e sogno mai irrisolto. Ciò è possibile utilizzando tecniche
tipiche della narrazione moderna e naturalistica da una parte, e
molti dei sapienti espedienti psicologici del gotico e del thriller
dall'altra. Non a caso, la maggior parte dei racconti fantastici sono
opera di letterati moderni, soprattutto dall'Ottocento ai giorni
nostri. Dal punto di vista del contenuto l'effetto è reso possibile
in quanto lo scrittore fa leva su timori o desideri escatologici
legati alle nostre credenze (religione, filosofia, magia ecc.) o
comunque a quelle nelle quali il lettore è stato educato. Nel mondo
cristiano per esempio, il castello medievale, il monastero, la cripta
e il cimitero evocano spesso timori nel visitatore: il fantastico fa
un salto in più e li materializza in un contesto realistico, ma non
necessariamente reale (simile a quello in cui viviamo).
Al contrario, nella fiaba o nel mito
l'orco e il drago non spaventano più di tanto anche perché il
contesto in cui appare non è plausibile almeno per il lettore
adulto: castelli sulle nuvole, pianeti o continenti immaginari
popolati di nani, streghe e di giganti rivelano apertamente la natura
deliberatamente fittizia della storia, dove i personaggi stessi non
sembrano fatti di carne e ossa. Todorov classifica le favole nel
meraviglioso, quello che solitamente è denominato con la dicitura
fantasy.
Nel fantastico l'effetto consiste
invece nella sorpresa: è l'irruzione nel mondo reale di qualcosa che
non vi appartiene, e l'effetto è perturbante. L'intervento del
soprannaturale è credibile, ma sempre dato come possibile o
probabile perché il narratore adduce prima o poi dei piccoli indizi
(testimonianze contraddittorie o manifestazioni non facilmente
risolvibili con la coerenza della fisica). Anche se gli indizi che
fanno incrinare la credibilità della storia non sono probanti e
lasciano il lettore nell'impossibilità di dipanare quei dubbi.
Il protagonista può vedere un
fantasma, sentire delle voci provenienti da tombe, essere anche
rapito da mostri. Ma se affiorano dubbi sulla sua sanità mentale o
sul suo uso di droghe psichedeliche il salto definitivo nel
meraviglioso è impossibile e restiamo in un'atmosfera di incertezza,
di suspense tra sogno e realtà.
Todorov afferma che la spiegazione
razionale è sicuramente accettabile, ma che manca di un alibi di
ferro: l'immagine ricorrente è quella di un piccolo spiraglio aperto
sulla stanza del soprannaturale attraverso il quale scorgiamo
qualcosa di sospetto e magari terrificante, senza che possiamo uscire
dalla nostra. La rigidità della definizione di Todorov verrà poi
messa in discussione con l'avvento del postmodernismo e della
mescidazione che ne seguirà.
Romanzo gotico
Il primo passo verso la letteratura
dell'orrore e del mistero è il romanzo gotico. Se i racconti di
streghe e fantasmi sono da considerarsi i primi esempi stilistici di
tale genere, le sue origini sono però da porsi con Il castello di
Otranto (1764) di Horace Walpole. Da lì in poi molti autori si sono
cimentati con questa particolare forma di espressione: tra i
principali la scrittrice Mary Shelley con il suo Frankenstein e Bram
Stoker, il cui romanzo più famoso, Dracula, è anche considerato uno
degli ultimi, se non l'ultimo, romanzo gotico. Una citazione allora
la merita anche John William Polidori, che con il suo racconto Il
vampiro ha dato origine al mito letterario del Vampiro (di cui
Dracula è il più illustre esempio), che ancora oggi affascina i
lettori di tutto il mondo. Nella categoria del romanzo gotico vengono
spesso classificati tutti quei romanzi che parlano di creature
mostruose, come appunto Frankenstein o il Golem.
Uno degli esponenti contemporanei di
questo genere di letteratura è considerato l'italiano Valerio
Evangelisti, che mescola quelli gotici con altri temi fantastici e in
particolare fantascientifici. Grande notorietà per le sue storie di
streghe e vampiri ha oggi Anne Rice.
Fantascienza
La fantascienza è probabilmente il
genere fantastico più noto al grande pubblico. Il romanzo
scientifico, precursore della fantascienza, nasce dal romanzo
fantastico-avventuroso. La science fiction trova negli anni quaranta
del XX secolo la sua "epoca d'oro". L'esperienza del non
quotidiano, in questo tipo di narrativa, non è da ricollegarsi alla
magia o al mistero ma a fatti scientificamente possibili, e si
esplorano gli effetti di teorie scientifiche e di tecnologie
plausibili anche se non ancora scoperte. Nascono quindi, come
variazione a questa semplice definizione di base, vari tipi di
fantascienza, sottogeneri e filoni, come ad esempio il cyberpunk.
Padri o esponenti di rilievo del genere
fantascientifico sono considerati, tra gli altri, Jules Verne, H.G.
Wells, Edgar Rice Burroughs, Isaac Asimov, Philip K. Dick, Frank
Herbert, Ray Bradbury.
Fantasy
Il genere fantasy è, nell'uso comune,
quello più legato al fantastico, pur se in realtà ne è un semplice
comparto. È, tra tutti i generi fantastici, quello più legato alla
letteratura mitica, alle fiabe e alle favole, in cui la magia e gli
eventi inspiegabili, nemmeno con ipotesi scientifiche, sono una parte
importante nella vicenda.
Tra i padri del genere un posto di
primo piano va assegnato a J. R. R. Tolkien, autore della celebre
trilogia de Il Signore degli Anelli. Sulla sua scia si inserisce
tutta una serie di autori, tra i quali Terry Brooks, Roald Dahl,
Tanith Lee, Marion Zimmer Bradley (Le nebbie di Avalon), Terry
Pratchett (la serie del Mondo Disco), Michael Ende (La storia
infinita e Momo), Robert Jordan (La Ruota del Tempo), David Eddings
(Il ciclo del Belgariad), Clive Staples Lewis (Cronache di
Narnia).
Uno dei sottogeneri più importanti è
fantasy epico (o heroic fantasy o Sword and
sorcery) generato dall'unione tra il romanzo epico e il fantasy:
maestro indiscusso del genere è stato Robert Ervin Howard con la
saga del cimmero Conan.
Da citare anche l'apporto al genere
heroic fantasy, dato da Michael Moorcock con i suoi antieroi
tra i quali spiccano per spessore psicologico e complessità di
carattere Elric di Melniboné e John Daker, alias Erekose, alias
Urlik Skarsol, alias Flamadin, alias Il Campione Eterno. Tra gli
autori contemporanei più apprezzati c'è Neil Gaiman autore di
Sandman e Terry Pratchett. Oggi la saga fantasy più letta al mondo è
quella di Harry Potter di J.K.Rowling, che ha ridefinito il
sottogenere dell'urban fantasy.
Nel tempo, si è andata a sviluppare
una notevole sperimentazione nella fantasy, volta a liberare il
genere dai suoi cliché. Si sono così sviluppati vari sottogeneri
innovativi e originali. Addirittura molti scrittori della "nuova
fantasy" (in particolar modo new weird, bizarro fiction, science
fantasy e steamfantasy) hanno più volte osteggiato con violenza il
lavoro di Tolkien e dei tanti autori da lui ispirati, considerati
colpevoli di aver fossilizzato il genere sui suoi cliché fino a
ridurlo in agonia. Esponenti di spicco della "nuova fantasy"
sono China Miéville, Jeff VanderMeer, Michael Swanwick, Alan
Campbell, Carlton Mellick III, Mary Gentle, Clive Barker, Philip
Pullman, C. S. Friedman e Steph Swainston.
Romanzi dell'orrore
Erede diretta del romanzo gotico è la
letteratura dell'orrore o horror, un genere che ha da un lato
attirato il nostro lato morboso e macabro, e dall'altro respinto
proprio a causa della paura, sentimento su cui si basa il genere.
I padri dell'orrore, coloro che, in un
certo senso, ne hanno dettato le fondamenta e le leggi con le loro
opere sono Edgar Allan Poe e Howard Phillips Lovecraft. Da qui in poi
l'orrore ha marciato spedito, raccogliendo consensi e un sempre
maggiore seguito. Tra gli autori viventi quello di maggior successo
commerciale è Stephen King. Tra gli autori emersi negli ultimi anni
ci sono anche Clive Barker e Dan Simmons.
Il fantastico è un genere di
narrazione basato sulla rappresentazione di elementi e situazioni
immaginarie che esulano dall'esperienza quotidiana, straordinarie,
che si ritiene non si verifichino (molto probabilmente) nella realtà
comunemente sperimentata. Elementi che possono definire una
situazione fantastica sono l'intervento del soprannaturale o del
meraviglioso, come la magia o una invenzione tecnologica futuribile,
ma non solo. All'interno del vasto ambito del fantastico si possono
raggruppare un'ampia schiera di generi differenti, tra i quali
l'orrore, la fantascienza, il fantasy, il gotico.
Origini del fantastico
Sotto un certo punto di vista si può
iniziare a parlare di letteratura fantastica o di fantasia
sin dall'alba dell'uomo, in cui si recitavano versi propiziatori di
carattere sacro o epico, per implorare la benevolenza degli dei o
celebrare le gesta dei guerrieri. I primi drammi, i cui personaggi
erano maschere di divinità che si affrontavano tra loro (ad esempio
per simboleggiare la lotta tra gli inferi e la luce al solstizio
d'inverno), sarebbero nati in questo modo. In tempi storici gli
antichi Egizi avevano formato una mitologia molto complessa già
alcuni millenni prima di Cristo con i loro racconti di cui rimane
testimonianza nelle piramidi. Nella stessa classe della letteratura
mitologica rientrano anche i racconti sulle divinità greche, romane,
norrene, induiste e native americane.
Il fantastico nella letteratura moderna
Sebbene si possa parlare di letteratura
fantastica o di fantasia sin dai tempi degli antichi
Egizi, è solo con la fiaba e la favola che si comincia a parlare di
fantastico: in origine erano racconti per lo più dell'orrore
fruibili quasi esclusivamente dagli adulti, per il fatto stesso che,
a differenza dei bambini, la loro fantasia doveva essere stuzzicata.
Col tempo questi sono diventati generi per l'infanzia, ma i primi
racconti e leggende su mostri, orrori indicibili, fantasmi e
quant'altro sono ancora oggi considerati classici del genere
fantastico, che a sua volta si suddivide in vari sottogeneri. Il
primo ad avere parlato di letteratura fantastica, ad averne fatto la
storia ed esaminato le caratteristiche è lo scrittore francese
Charles Nodier, nel suo saggio Il fantastico in letteratura (Du
fantastique en littérature), pubblicato nella Revue de Paris nel
1830.
Classificazione dei generi secondo Calvino
Italo Calvino ha proposto una
suddivisione del genere fantastico in fantastico visionario,
con elementi soprannaturali come fantasmi e mostri (che include come
sottogeneri fantascienza, horror, narrativa gotica e via dicendo) e
fantastico mentale (o quotidiano), dove il
soprannaturale si realizza tutto nella dimensione interiore (si pensi
per esempio a Il giro di vite di Henry James, o a Marcovaldo ovvero
Le stagioni in città dello stesso Calvino).
Classificazione dei generi secondo Todorov
Cvetan Todorov nel suo saggio La
letteratura fantastica sostiene che il fantastico è un genere
spurio. Il fantastico si muove sempre tra meraviglioso e perturbante
(o strano), il primo essendo la narrazione dove elementi irreali sono
presenti nella storia senza che la loro sussistenza crei problemi
epistemologici agli attanti; il secondo è invece quella narrazione
dove il momento di incertezza ("è vero o è falso quello che
sto vedendo?") si risolve con una riaffermazione dei principi
realistici.
Meccanismo psicologico del fantastico secondo Todorov
Il fantastico secondo Todorov è capace
di evocare nel lettore scene irreali rendendole credibili dal punto
di vista mimetico, anche se il narratore non rinuncia ad esprimere
incertezze su quello che vede o sente, l'effetto di angoscia, timore
è creato dal voluto stato di sospensione tra reale e soprannaturale,
realtà e sogno mai irrisolto. Ciò è possibile utilizzando tecniche
tipiche della narrazione moderna e naturalistica da una parte, e
molti dei sapienti espedienti psicologici del gotico e del thriller
dall'altra. Non a caso, la maggior parte dei racconti fantastici sono
opera di letterati moderni, soprattutto dall'Ottocento ai giorni
nostri. Dal punto di vista del contenuto l'effetto è reso possibile
in quanto lo scrittore fa leva su timori o desideri escatologici
legati alle nostre credenze (religione, filosofia, magia ecc.) o
comunque a quelle nelle quali il lettore è stato educato. Nel mondo
cristiano per esempio, il castello medievale, il monastero, la cripta
e il cimitero evocano spesso timori nel visitatore: il fantastico fa
un salto in più e li materializza in un contesto realistico, ma non
necessariamente reale (simile a quello in cui viviamo).
Al contrario, nella fiaba o nel mito
l'orco e il drago non spaventano più di tanto anche perché il
contesto in cui appare non è plausibile almeno per il lettore
adulto: castelli sulle nuvole, pianeti o continenti immaginari
popolati di nani, streghe e di giganti rivelano apertamente la natura
deliberatamente fittizia della storia, dove i personaggi stessi non
sembrano fatti di carne e ossa. Todorov classifica le favole nel
meraviglioso, quello che solitamente è denominato con la dicitura
fantasy.
Nel fantastico l'effetto consiste
invece nella sorpresa: è l'irruzione nel mondo reale di qualcosa che
non vi appartiene, e l'effetto è perturbante. L'intervento del
soprannaturale è credibile, ma sempre dato come possibile o
probabile perché il narratore adduce prima o poi dei piccoli indizi
(testimonianze contraddittorie o manifestazioni non facilmente
risolvibili con la coerenza della fisica). Anche se gli indizi che
fanno incrinare la credibilità della storia non sono probanti e
lasciano il lettore nell'impossibilità di dipanare quei dubbi.
Il protagonista può vedere un
fantasma, sentire delle voci provenienti da tombe, essere anche
rapito da mostri. Ma se affiorano dubbi sulla sua sanità mentale o
sul suo uso di droghe psichedeliche il salto definitivo nel
meraviglioso è impossibile e restiamo in un'atmosfera di incertezza,
di suspense tra sogno e realtà.
Todorov afferma che la spiegazione
razionale è sicuramente accettabile, ma che manca di un alibi di
ferro: l'immagine ricorrente è quella di un piccolo spiraglio aperto
sulla stanza del soprannaturale attraverso il quale scorgiamo
qualcosa di sospetto e magari terrificante, senza che possiamo uscire
dalla nostra. La rigidità della definizione di Todorov verrà poi
messa in discussione con l'avvento del postmodernismo e della
mescidazione che ne seguirà.
Romanzo gotico
Il primo passo verso la letteratura
dell'orrore e del mistero è il romanzo gotico. Se i racconti di
streghe e fantasmi sono da considerarsi i primi esempi stilistici di
tale genere, le sue origini sono però da porsi con Il castello di
Otranto (1764) di Horace Walpole. Da lì in poi molti autori si sono
cimentati con questa particolare forma di espressione: tra i
principali la scrittrice Mary Shelley con il suo Frankenstein e Bram
Stoker, il cui romanzo più famoso, Dracula, è anche considerato uno
degli ultimi, se non l'ultimo, romanzo gotico. Una citazione allora
la merita anche John William Polidori, che con il suo racconto Il
vampiro ha dato origine al mito letterario del Vampiro (di cui
Dracula è il più illustre esempio), che ancora oggi affascina i
lettori di tutto il mondo. Nella categoria del romanzo gotico vengono
spesso classificati tutti quei romanzi che parlano di creature
mostruose, come appunto Frankenstein o il Golem.
Uno degli esponenti contemporanei di
questo genere di letteratura è considerato l'italiano Valerio
Evangelisti, che mescola quelli gotici con altri temi fantastici e in
particolare fantascientifici. Grande notorietà per le sue storie di
streghe e vampiri ha oggi Anne Rice.
Fantascienza
La fantascienza è probabilmente il
genere fantastico più noto al grande pubblico. Il romanzo
scientifico, precursore della fantascienza, nasce dal romanzo
fantastico-avventuroso. La science fiction trova negli anni quaranta
del XX secolo la sua "epoca d'oro". L'esperienza del non
quotidiano, in questo tipo di narrativa, non è da ricollegarsi alla
magia o al mistero ma a fatti scientificamente possibili, e si
esplorano gli effetti di teorie scientifiche e di tecnologie
plausibili anche se non ancora scoperte. Nascono quindi, come
variazione a questa semplice definizione di base, vari tipi di
fantascienza, sottogeneri e filoni, come ad esempio il cyberpunk.
Padri o esponenti di rilievo del genere
fantascientifico sono considerati, tra gli altri, Jules Verne, H.G.
Wells, Edgar Rice Burroughs, Isaac Asimov, Philip K. Dick, Frank
Herbert, Ray Bradbury.
Fantasy
Il genere fantasy è, nell'uso comune,
quello più legato al fantastico, pur se in realtà ne è un semplice
comparto. È, tra tutti i generi fantastici, quello più legato alla
letteratura mitica, alle fiabe e alle favole, in cui la magia e gli
eventi inspiegabili, nemmeno con ipotesi scientifiche, sono una parte
importante nella vicenda.
Tra i padri del genere un posto di
primo piano va assegnato a J. R. R. Tolkien, autore della celebre
trilogia de Il Signore degli Anelli. Sulla sua scia si inserisce
tutta una serie di autori, tra i quali Terry Brooks, Roald Dahl,
Tanith Lee, Marion Zimmer Bradley (Le nebbie di Avalon), Terry
Pratchett (la serie del Mondo Disco), Michael Ende (La storia
infinita e Momo), Robert Jordan (La Ruota del Tempo), David Eddings
(Il ciclo del Belgariad), Clive Staples Lewis (Cronache di
Narnia).
Uno dei sottogeneri più importanti è
fantasy epico (o heroic fantasy o Sword and
sorcery) generato dall'unione tra il romanzo epico e il fantasy:
maestro indiscusso del genere è stato Robert Ervin Howard con la
saga del cimmero Conan.
Da citare anche l'apporto al genere
heroic fantasy, dato da Michael Moorcock con i suoi antieroi
tra i quali spiccano per spessore psicologico e complessità di
carattere Elric di Melniboné e John Daker, alias Erekose, alias
Urlik Skarsol, alias Flamadin, alias Il Campione Eterno. Tra gli
autori contemporanei più apprezzati c'è Neil Gaiman autore di
Sandman e Terry Pratchett. Oggi la saga fantasy più letta al mondo è
quella di Harry Potter di J.K.Rowling, che ha ridefinito il
sottogenere dell'urban fantasy.
Nel tempo, si è andata a sviluppare
una notevole sperimentazione nella fantasy, volta a liberare il
genere dai suoi cliché. Si sono così sviluppati vari sottogeneri
innovativi e originali. Addirittura molti scrittori della "nuova
fantasy" (in particolar modo new weird, bizarro fiction, science
fantasy e steamfantasy) hanno più volte osteggiato con violenza il
lavoro di Tolkien e dei tanti autori da lui ispirati, considerati
colpevoli di aver fossilizzato il genere sui suoi cliché fino a
ridurlo in agonia. Esponenti di spicco della "nuova fantasy"
sono China Miéville, Jeff VanderMeer, Michael Swanwick, Alan
Campbell, Carlton Mellick III, Mary Gentle, Clive Barker, Philip
Pullman, C. S. Friedman e Steph Swainston.
Romanzi dell'orrore
Erede diretta del romanzo gotico è la
letteratura dell'orrore o horror, un genere che ha da un lato
attirato il nostro lato morboso e macabro, e dall'altro respinto
proprio a causa della paura, sentimento su cui si basa il genere.
I padri dell'orrore, coloro che, in un
certo senso, ne hanno dettato le fondamenta e le leggi con le loro
opere sono Edgar Allan Poe e Howard Phillips Lovecraft. Da qui in poi
l'orrore ha marciato spedito, raccogliendo consensi e un sempre
maggiore seguito. Tra gli autori viventi quello di maggior successo
commerciale è Stephen King. Tra gli autori emersi negli ultimi anni
ci sono anche Clive Barker e Dan Simmons.
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