martedì 28 settembre 2021

È possibile nascere con due facce

Edward Mordrake

Nacque nell'anno 1887.

Nel 1910, all'età di 23 anni, si tolse la vita a causa di una profonda depressione.




lunedì 27 settembre 2021

Quale credenza del passato trovo impressionante?

Può sembrare sciocco, ma la verità è che solo 30 anni fa questa affermazione è stata dimostrata falsa.

Si credeva che il loro cervello fosse ancora così sottosviluppato da non poter ancora assimilare il dolore.

Ovviamente, dopo una ricerca si è concluso che non è così, che i bambini possono sentire il dolore anche prima di nascere.



domenica 26 settembre 2021

È possibile che qualcuno abbia già viaggiato nel tempo e capito quanto fosse pericoloso abbia distrutto la sua macchina del tempo?

Sì.

Non solo è possibile, in realtà è già successo.

La persona che ha inventato la macchina del tempo era Xepsis Klerglemoss, e questo è ciò che sembrava dalle foto che si è lasciato alle spalle:



La macchina in sé non andava da nessuna parte, semplicemente vaporizzava i viaggiatori del tempo, per poi svaporarli nel periodo di tempo appropriato.

La macchina poteva essere controllata ovunque si trovasse. Dagli appunti del suo diario scopriamo che il suo primo tentativo è stato solo di tornare indietro di un anno.

La macchina ha funzionato perfettamente, tranne che ha vaporizzato solo lui ma non i suoi vestiti, quindi è arrivato nudo tranne che per gli oggetti di metallo. Ed è successo che il suo laboratorio in quel tempo era un drappeggio vittoriano, ed era pieno di donne al momento del suo arrivo.



Fortunatamente è stato in grado di vaporizzarsi rapidamente, ma non prima di essere stato fotografato da un fotografo che scattava foto del giorno dei saldi del negozio.


Questa sua foto è stata usata dalla polizia per dare la caccia allo strano intruso. La sfortunata conseguenza dell'incidente fu che il negozio del Draper fu successivamente boicottato dalle donne e dovette chiudere.

Alcuni giornali hanno affermato che il negozio aveva deliberatamente organizzato questo evento mentre cercava di promuovere il suo abbigliamento protettivo speciale per le donne. Il signor Klerglemoss si rese conto che tornare indietro nel tempo aveva conseguenze non intenzionali e che il suo laboratorio era la conseguenza della sua stessa azione, poiché i drappeggiatori erano falliti a causa della sua azione e lui stesso aveva acquistato i locali a buon mercato per i suoi esperimenti.

Questo pone un paradosso piuttosto complesso e lo ha portato a decidere di abbandonare il viaggio nel tempo e di distruggere il suo equipaggiamento.

La sua storia è conosciuta solo per caso, perché quando era in procinto di trasferirsi in una nuova casa,notò che aveva perso le chiavi. Decise di tornare indietro nel tempo fino al mattino in cui aveva avuto le chiavi per l'ultima volta, cosa che fece, e le trovò.

Ma tornando indietro nel tempo, i traslocatori avevano spostato il suo guardaroba e, sfortunatamente, lui era tornato nel suo guardaroba chiuso a chiave. Aveva lasciato cadere il suo "vaporizzatore" ma non c'era abbastanza spazio per chinarsi e raccoglierlo.

Il risultato è stato che è stato scoperto qualche tempo dopo, morto e nudo nel suo guardaroba, senza alcuna spiegazione di come ci fosse arrivato.

È stato riportato sul giornale locale e un giornalista, per curiosità, ha scoperto quella che sembra essere la storia raccontata qui sopra, sebbene la sua versione sia stata respinta dalla polizia.

Potremmo non conoscere mai la verità completa della questione, ma c'è una lezione da imparare sulla manomissione della Natura.


sabato 25 settembre 2021

Sono realmente esiti i cosiddetti "UFO nazisti"?

Ecco una delle ultime armi di Hitler il Messerschmitt Me163

Importante è che non era a reazione con la turbina come i moderni aerei ma proprio un RAZZO come i missili o lo Shuttle

Indubbiamente per l'epoca poteva benissimo essere scambiato per un UFO … volava a ben 16 000 metri, un'altezza impensabile per gli aerei del periodo

Poteva decollare in un'istante, portarsi sopra ai bombardieri alleati e in picchiata scaricare un'unica raffica (aveva in tutto 2 cannoni da 30 mm con 60 colpi l'uno) prima di riatterrare … ma sono stati costruiti pochi esemplari e il piu' delle volte si schiantavano o esplodevano ancora prima di partire



venerdì 24 settembre 2021

Chi ha diritto al titolo di "Essere umano più maledetto"?

Walter Summerford

1: Nel 1918, mentre andava a cavallo, fu colpito da un fulmine che lo rese paralizzato per un anno dalla vita in giù.

2: Anni dopo, mentre era in pensione, era sotto un albero a godersi la giornata. Poi fu colpito da un fulmine. Rimase paralizzato per 2 anni su un lato del corpo prima di riprendersi.

3: Mentre passeggiava in un parco panoramico, godendosi la sua pensione, fu colpito una terza volta. Questa volta non si è ripreso, ed è morto qualche anno dopo a causa di complicazioni.

Fu poi sepolto.

4: La sua lapide fu colpita da un fulmine.



giovedì 23 settembre 2021

Ummo

Risultati immagini per Ummo



Ummo è un ipotetico esopianeta dal quale proverrebbe la civiltà "ummita" (o "ummana", secondo un termine che gli ummiti stessi affermerebbero di preferire). Alcuni sedicenti rappresentanti della massima organizzazione di Ummo, denominata UMMOAELEWE, avrebbero preso contatto con la nostra civiltà tramite una lunga serie di lettere e documenti dattilografati, inviati per posta a persone della Terra interessate al fenomeno UFO.
Il caso Ummo conobbe una certa popolarità in Spagna e in Francia negli anni sessanta e settanta. Gli autori di queste lettere si presentavano come membri di una civiltà extraterrestre proveniente da Ummo e in missione scientifica sulla Terra. La maggior parte degli analisti considera questo affare come una bufala particolarmente elaborata. Nel 1993 José Luis Jordán Peña, ingegnere e studioso di psicologia che fu anche vicepresidente della SEP (Società Spagnola di Parapsicologia) e uno dei frequentatori delle riunioni conviviali de La Balena Allegra (una tavernetta del Café Lyon di Madrid), affermò di essere l'autore di tutte le lettere "ummite". Molti ufologi tuttavia, tra cui lo spagnolo Juan José Benítez, ritengono improbabile che una persona sola abbia potuto organizzare e gestire da solo, nell'arco di diversi decenni, un falso così complesso.

Storia

Nel 1966 e nel 1967 ci fu una prima ondata di lettere indirizzate principalmente, ma non esclusivamente, a Fernando Sesma Manzano, un funzionario di stato spagnolo a capo dell'associazione di appassionati del fenomeno UFO "Gli amici dei visitatori dello spazio" che era solita riunirsi ne La Balena Allegra. Negli anni successivi le lettere spedite diminuirono di numero, mentre crebbe il numero di destinatari, finché nella seconda metà degli anni ottanta ci fu una seconda ondata di lettere caratterizzate da un contenuto diverso, meno tecnico e più filosofico.
Le prime lettere vennero ricevute nel gennaio del 1966. Secondo lo storico Mike Dash l'affare Ummo inizia invece il 6 febbraio 1966 a Madrid, giorno in cui l'ingegnere José Luis Jordán Peña dichiarò di avere avvistato un UFO ad Aluche, un piccolo centro vicino a Madrid. Secondo il testimone si trattava di "un enorme oggetto circolare con tre gambe e, sulla parte inferiore, un curioso simbolo: tre linee verticali unite da una linea orizzontale. Le due linee verticali esterne erano nella parte alta curve verso l'esterno, per cui il disegno assomigliava al simbolo del pianeta Urano". Si tratta dello stesso simbolo con il quale i supposti ummiti erano soliti timbrare le loro lettere. Il racconto di Peña generò un certo clamore, ma fu solo l'inizio.
Poco tempo dopo a Madrid l'autore di un libro sugli UFO ricevette parecchie fotografie in una busta anonima, che raffiguravano un UFO simile a quello descritto da Peña, compreso lo stesso simbolo. Secondo la ricostruzione di Dash, poche settimane dopo l'avvistamento di Aluche Fernando Sesma Manzano ricevette alcune lettere dattiloscritte in cui si affermava che provenivano da una razza extraterrestre originaria del pianeta Ummo. Secondo il sito Ummo-Ciencias invece, le prime lettere a firma "Ummo" erano già state ricevute alcune settimane prima. Entro l'anno, varie persone (prevalentemente a Madrid) ricevettero circa 150 documenti ummiti per un totale di circa 1000 pagine.
Ogni pagina dei documenti recava stampigliato lo stesso simbolo raffigurante tre linee verticali unite da una linea orizzontale. In seguito molte altre persone ricevettero le lettere degli ummiti, tra cui lo scienziato francese Jean-Pierre Petit, ex direttore del CNRS, che dichiarò di aver utilizzato materiale ummita per le sue attività di ricerca. L'affare Ummo ricevette ulteriore impulso dall'avvistamento di un UFO con il simbolo di Ummo avvenuto nel 1967 a San José de Valderas, in Spagna; i testimoni dell'avvistamento furono rintracciati e intervistati da Peña. Dash rileva che pochi ufologi al di fuori della Spagna presero seriamente il fenomeno ummita, dato che l'autenticità delle foto era molto sospetta e, anche se il contenuto delle lettere era molto più sofisticato delle comunicazioni ricevute dalla maggior parte dei contattisti, non c'era nulla che non potesse essere di origine terrestre.
Si fece strada la considerazione che potesse essere un imbroglio. L'ipotesi dell'imbroglio ha preso corpo nel 1993, quando Peña ha confessato di essere il vero autore delle lettere, ma la sua confessione non ha convinto tutti. Nel giugno 2002 uno scienziato francese ha pubblicato con lo pseudonimo di Jean Pollion il libro Ummo, de vrais extraterretres (Ummo, i veri extraterrestri), in cui ha analizzato il linguaggio degli ummiti arrivando alla conclusione che è differente da tutti gli altri linguaggi conosciuti.
La vera identità dell'autore che si nasconde dietro lo pseudonimo di Jean Pollion rimane sconosciuta. A seguito delle "rivelazioni" degli ummiti si sono formati anche piccoli gruppi di devoti, tra cui uno strano culto boliviano chiamato "Hijas de Ummo" (Figlie di Ummo) e tradotto in inglese come "Ummo's Children". Un altro gruppo, Ummo sciences, afferma di occuparsi del caso attenendosi a un metodo scientifico più rigoroso. Antonio Moya Cerpa ha perfino compilato un dizionario della lingua di Ummo.

Contenuto delle lettere

Due lettere raccontano l'arrivo degli ummiti sulla Terra, che sarebbe avvenuto il 28 marzo 1950 a Digne-les-Bains e La Javie. Un piccolo gruppo di scienziati extraterrestri sarebbe sbarcato per studiare il nostro pianeta e la nostra cultura. La Terra sarebbe stata scoperta dagli ummiti in seguito all'intercettazione di un messaggio telegrafico emesso nel febbraio 1934 da un navigatore norvegese al largo dell'isola di Terranova.
Altre lettere descrivono le condizioni di vita del loro pianeta, con numerose illustrazioni. Vengono descritte la vita quotidiana, il lavoro, la famiglia, il divertimento, l'arte, l'educazione, la sessualità; si parla anche della loro storia, dei sistemi di governo che hanno conosciuto e del sistema politico attuale, che considerano come "socialista".
Un'altra parte delle lettere riguarda la filosofia, la metafisica e la religione. Il concetto di Dio è spesso presente e la spiritualità degli ummiti presenta analogie con il cristianesimo. Molte altre lettere contengono argomenti scientifici descritti dettagliatamente, che includono la teoria dei grafi, la teoria del campo unificato, argomenti di astrofisica, cosmologia, biologia ed evoluzione.
Nei loro messaggi, gli ummiti affermano di provenire dal pianeta Ummo, distante circa 14 anni-luce dalla Terra e orbitante attorno alla stella IUMMA, identificata come la nana rossa Wolf 424 della costellazione di Virgo. Il termine che gli ummiti utilizzano per riferirsi a se stessi nella loro lingua è OEMII. Nelle loro lettere, infatti, gli ummiti stessi forniscono molte indicazioni sulla loro lingua, sulla loro civiltà, sui loro usi e costumi, utilizzando moltissime parole in lingua ummita e fornendo precise indicazioni sul loro significato e sulla loro possibile trascrizione fonetica in lingua spagnola. Ecco alcuni stralci da queste controverse missive.
  • Primo contatto e motivazioni del viaggio: come precisato nella lettera ummita datata 23 gennaio 1967, nel 1948 i sistemi di rilevamento di Ummo captarono un segnale elettromagnetico di frequenza 413,44 megacicli proveniente dal nostro pianeta. Si trattava di un segnale in codice Morse emesso da una nave norvegese che nel febbraio del 1934 stava facendo prove di radiotrasmissioni UHF al largo di Terranova. Giunto su Ummo, il segnale venne interpretato come un codice binario inviato appositamente dall'uomo verso il cosmo e contenente presumibilmente una qualche istruzione per la civiltà extraterrestre che l'avesse ricevuto. Gli scienziati di Ummo pensarono di decifrare il "messaggio nascosto" nel segnale captato come la semplice rappresentazione geometrica di un quadrato. Per questo motivo, gli ummiti chiamerebbero il nostro pianeta OOYAGAA, cioè "astro freddo (OOYA) quadrato (GAA)".
  • Arrivo sulla Terra: incuriositi ed eccitati, i massimi rappresentanti del consiglio supremo di Ummo (denominato UMMOAELEWE) decisero di organizzare una prima spedizione esplorativa sulla Terra. Come raccontato nella lettera ummita datata 13 febbraio 1967, dopo un viaggio di pochi mesi una loro nave spaziale giunse sul nostro pianeta il 28 marzo del 1950 portando una delegazione di scienziati ummiti, che toccò terra esattamente alle 14 ore 17 minuti 03 secondi GMT di quello stesso giorno in un punto collocato a 13 km da Digne e a 8 km da La Javie, due località montane nelle Basse Alpi francesi. Dopo alcuni giorni di prudente attesa, nel corso dei quali gli ummiti si limitarono a celare le loro aeronavi, a preparare un rifugio nascosto e ad osservare gli esseri umani da lontano, alcuni di essi organizzarono un blitz notturno in una fattoria dopo averne addormentato gli occupanti, prendendo "in prestito" a scopo di studio alcuni oggetti banali scelti con criteri decisamente bizzarri: un contatore elettrico, una lampadina, alcune sigarette, denaro, scarpe, vestiti...
  • Caratteristiche degli ummiti: gli oggetti reperiti nella fattoria servirono agli ummiti per comprendere meglio le abitudini degli umani e per potersi presentare ad alcuni di loro opportunamente camuffati. Sembra infatti che a livello fisico gli ummiti non differiscano dall'Homo sapiens. Essi apparterrebbero alla categoria degli alieni chiamati nordici: alti, biondi e con mani a cinque dita. La differenza maggiore rispetto all'essere umano starebbe nel fatto che gli ummiti hanno i polpastrelli estremamente sensibili, motivo per cui essi non potevano scrivere direttamente le loro lettere; per questo motivo, con un annuncio pubblicato sul quotidiano ABC di Madrid, contrattarono un dattilografo al quale essi dettarono le loro prime lettere. Inoltre in età adulta a buona parte degli ummiti si atrofizzerebbero le corde vocali, cosa che li costringerebbe ad applicarsi uno strano apparecchio alla gola per poter comunicare a voce con gli esseri umani. Probabilmente a causa di questo apparecchio, la voce degli ummiti è metallica e nasale.
  • Un possibile riscontro oggettivo: nei loro primissimi giorni sulla Terra, gli ummiti trovarono un paio di pagine del quotidiano Le Figaro abbandonate sui monti da qualcuno che le aveva utilizzate come carta igienica. La lettera ummita datata 20 marzo 1967 descrive in dettaglio e con maniacale precisione le illustrazioni e i titoli presenti su quelle pagine, che oggi sarebbero esposte al pubblico in un Museo della civiltà terrestre sul pianeta Ummo. A una verifica, si è potuto accertare che le pagine descritte corrispondono esattamente all'edizione del giorno del quotidiano Le Figaro datata sabato-domenica 25-26 marzo 1950.
  • Dati relativi al pianeta Ummo: proveniamo da un astro solidificato le cui caratteristiche geologiche esterne differiscono alquanto da quelle della Terra. Il fonema topico con cui designiamo il nostro "OYAA", si può trascrivere con l'ortografia in idioma castigliano: UMMO.
    La sua morfologia si può assimilare ad un ellissoide di rivoluzione i cui raggi sono:
    Massimo R = 7251,608×10
    3 m. Minimo r = 7016,091×103 m.
    La massa globale è: M(ummo) = 9,36×10
    24 kg.
    Inclinazione rispetto alla normale del piano dell'eclittica: 18° 39' 56,3" (soffre una variazione periodica di 19'8 secondi sessagesimali di arco).
    Accelerazione della gravità: g = 11,9 m/s
    2.
    Rotazione sul proprio asse: 30,92 h (noi misuriamo in UIW. 30,92 h = 600 UIW) (equivale a 1 XII.)
  • Dati relativi alle loro navi spaziali: il profilo di una nostra UEWA non necessita di adottare le forme che nella tecnologia aeronautica terrestre mostrano un elevato coefficiente balistico (forme ogivali etc. ) la cui snellezza è necessaria per raggiungere grandi velocità nel seno di un fluido viscoso. Ciò è dovuto al fatto che la nostra tecnica di spostamento è radicalmente diversa dagli embrionali metodi usuali nel Pianeta Terra. Lo Spostamento nella sua traiettoria più ampia si verifica in una cornice tridimensionale diversa da quella che ci è familiare nel WAAM (COSMO). La nostra base di propulsione, oltre a differire da quelle conosciute da voi gode di una capacità energetica superiore a quelle previste nei vostri futuri programmi spaziali.
  • "Non fate credere in noi": nei loro messaggi, gli ummiti invitano spesso i destinatari a non pubblicare o pubblicizzare il contenuto delle lettere e a usare un atteggiamento prudente, per esempio mostrando scetticismo se si fossero trovati a parlare di Ummo in pubblico. In una lettera del luglio 1980 scrivono a un destinatario rimasto anonimo: fino al presente, i pochi casi nei quali i vostri fratelli della Terra sono arrivati a pubblicare alcuni frammenti delle nostre informative, l'eco è stato scarso e pertanto non pericoloso per noi. Non c'è motivo, per pensare che quelli inviati a Lei possano costituire eccezione se realizza lo spirito più che la lettera delle nostre richieste. Ma se nonostante tutto Lei si decidesse a pubblicarli un giorno e osservasse una reazione di eccessiva curiosità. Le chiedo di compensare con una Sua attitudine di apparente scetticismo o incredulità quella postura. Non avendo mai chiesto nulla a cambio delle nostre informative, confidiamo nella Sua onorabilità e nei Suoi valori morali.

Casistica collegata al caso Ummo

  • Calle Luna 16: nel 1962 il sarto madrileno Jose María Ruiz stermina la propria famiglia gridando "Me l'hanno ordinato loro!". Anche lui scriveva lettere al gruppo de La Balena Allegra, firmandosi con l'indirizzo "Calle Luna 16".
  • Atterraggio di un UFO ummita ad Aluche, quartiere di Madrid, il 6 febbraio 1966.
  • San José de Valderas: il 1º giugno 1967 diversi testimoni avvistano un UFO con il simbolo ummita sul bordo inferiore, che viene anche immortalato in una serie di famose fotografie.
  • L'UFO di Voronež, sulle immagini del quale in realtà, secondo l'ufologo e giornalista spagnolo Javier Serra, il simbolo ummita sarebbe stato aggiunto in un secondo tempo "per dare maggiore credibilità al caso".

Ipotesi sull'identità dell'autore delle lettere

Sull'identità dell'autore delle lettere sono state avanzate diverse ipotesi:
  • José Luis Jordán Peña
  • I servizi segreti
  • Gli ummiti
Gli scettici ritengono che lettere scritte a macchina ed inviate per posta non possono in alcun caso essere considerate prove a favore dell'esistenza di extraterrestri. Gli analisti scettici ritengono che le lettere siano contraffazioni più o meno elaborate ed avanzano l'ipotesi che Peña, da solo o aiutato da qualche complice, sia l'autore delle prime lettere e che in seguito altre persone si siano basate su queste come modello per le successive, allo scopo di creare un mito. Lo scettico che ha più lavorato sull'affare Ummo è il francese Dominique Caudron. Altri, tra cui l'ufologo spagnolo Manuel Carballal, ipotizzano un coinvolgimento di servizi segreti come la CIA, il KGB o il servizio segreto spagnolo.
Per altri autori, fautori dell'ipotesi extraterrestre, le lettere sono state scritte dagli ummiti. Gli ufologi spagnoli Antonio Ribera e Raphael Farriols sostengono che l'UFO con il simbolo di Ummo avvistato in Spagna a San José de Valderas ed atterrato nella vicina città di Santa Mónica presenta troppi elementi a favore (testimoni, foto, ritrovamento di un materiale plastico particolare sul luogo dell'atterraggio) per essere un semplice falso. Secondo altri, un elemento a favore dell'ipotesi extraterrestre sarebbe costituito dalle informazioni scientifiche contenute nelle lettere, che sarebbero più avanzate delle conoscenze terrestri; è di questo parere anche Jean-Pierre Petit. A questo proposito, l'ufologo Jerome Clark ha riportato le opinioni dell'astrofisico Jacques Vallée, secondo cui i contenuti scientifici delle lettere sono intelligenti ma non eccezionali e sono comparabili ai riferimenti scientifici di un serio romanzo di fantascienza, per cui appaiono considerevoli negli anni sessanta ma datate negli anni novanta. Vallée ha inoltre trovato analogie tra l'affare Ummo e il racconto Tlön, Uqbar, Orbis Tertius scritto da Jorge Luis Borges.
Dal punto di vista scientifico, l'affermazione più controversa riguarda la distanza della stella Wolf 424, attorno a cui orbiterebbe il pianeta Ummo: una delle prime lettere riporta la distanza di 3,68 anni luce, che è coerente con le misurazioni effettuate nel 1938 ma non con quelle più precise effettuate nel 1952, secondo cui tale distanza è invece di 14,3 anni luce. Una volta rilevato l'errore, gli ummiti avrebbero precisato in una successiva lettera che la differenza tra questi due valori è dovuta a fluttuazioni nella struttura dello spazio-tempo.

Il simbolo ummita

Il simbolo "ad acca", con il quale gli ummiti timbravano tutte le loro missive e che compare anche sul bordo inferiore dei loro UFO, ricorda tra gli altri:
  • il glifo astrologico del segno zodiacale dei Pesci (astrologicamente opposto alla Vergine, nella cui costellazione si troverebbe la stella attorno alla quale orbiterebbe il pianeta degli degli ummiti);
  • il glifo ♅ del pianeta Urano;
  • la lettera Ж dell'alfabeto cirillico corrispondente alla consonante fricativa postalveolare sonora (/ʒ/), il suono della j francese di journal;
  • l'ideogramma cinese utilizzato per il cognome Wang.
  • l'emblema del Giurisdavidismo, movimento religioso fondato dal predicatore Davide Lazzaretti.

mercoledì 22 settembre 2021

Radioestesia

Risultati immagini per Radioestesia


La radioestesia (o radiestesia) è una pratica che consiste nel tentare di localizzare oggetti nascosti o altre informazioni sconosciute servendosi di uno strumento inerte, solitamente una verga, una bacchetta biforcuta o un pendolo; chi utilizza questa tecnica viene detto radioestesista.
La radioestesia ha origini antiche ed è ancora praticata, nonostante tutte le prove realizzate secondo metodi scientifici ne abbiano mostrato la completa inefficacia. Il metodo più conosciuto, anche al di fuori degli ambiti specialistici, consiste nel tentativo di localizzare acqua o filoni di minerali effettuato sul posto dove se ne suppone la presenza; questo metodo è chiamato ancora oggi rabdomanzia.
Lo studio della radioestesia fa oggi parte del campo di ricerche sul paranormale, principalmente ad opera della parapsicologia e dello scetticismo scientifico.

Etimologia

Il termine radioestesia deriva dalla parola latina radius, nel senso "raggio, radiazione", e della parola greca αἴσϑησις (âisthēsis) che significa "ricerca"; va dunque intesa come "ricerca di (supposte) radiazioni".
Il termine rabdomanzia deriva dalle parole greche ῥάβδος (rábdos) che significa "bacchetta" e μαντεία (mantéia) che significa "divinazione", dove quest'ultima va intesa nel significato più esteso di "ricerca di informazioni mediante pratiche religiose".

La radioestesia nell'antichità e nella modernità

L'uso della bacchetta ha attraversato in varie forme i millenni. In origine aveva finalità divinatorie e probabilmente veniva usata per determinare il volere degli dei, predire il futuro o statuire la colpevolezza del condannato in un processo.
La radioestesia come praticata oggi si fa risalire alla Germania del XV secolo quando era usata per trovare metalli. La tecnica si diffuse in Inghilterra grazie ai minatori tedeschi.
Nel Medio Evo coloro che usavano la bacchetta rischiarono di venire perseguitati, in quanto sospettati di tenere contatti con il demonio. Nel 1662 l'uso delle bacchette venne dichiarato mera "superstizione" o finanche "satanico" dai Gesuiti. Tuttavia Gaspar Schott (scienziato tedesco del 1600) sostenne che non era così sicuro che a muovere la bacchetta fosse sempre il demonio. Nel 1701 l'Inquisizione proibì l'uso della bacchetta nei processi. Alla fine degli anni sessanta del XX secolo, durante la guerra in Vietnam, alcuni Marines statunitensi usarono la radioestesia per provare a localizzare armi e tunnel. Nel 1979 Christopher Bird pubblicò una monografia dal titolo The Divining Hand. Nel 1982, nel suo libro Flim-Flam! James Randi dedicò varie pagine a dei test, condotti in Italia, secondo il metodo del doppio cieco e che non produssero risultati diversi da quelli prodotti dal caso.
Nel XIX secolo fu coniata la parola rabdomanzia per definire l'uso della bacchetta biforcuta per la ricerca dell'acqua o di filoni di minerali nel sottosuolo. All'inizio del XX secolo fu coniata la parola radioestesia in quanto l'uso di questo tipo di pratica si estese sia all'uso di altri strumenti sia alla ricerca effettuata a distanza.
I sostenitori della radioestesia ritengono di poter individuare la presenza dell'oggetto cercato, grazie sia al contributo di poteri extra sensoriali sia all'emissione di energie da parte dell'oggetto captabili attraverso la bacchetta oppure tramite l'effetto di "risonanza" analogo alla vibrazione dei suoni.
Al giorno d'oggi la radioestesia è tuttavia considerata un fenomeno paranormale privo di riscontro scientifico e smentito nell'efficacia dai test condotti sotto rigido controllo.

Gli strumenti della radioestesia


Gli strumenti normalmente utilizzati per la radioestesia sono la bacchetta e il pendolo. Esistono anche altri strumenti utilizzati da una minoranza di radioestesisti.
La bacchetta classica è solitamente costruita con un materiale legnoso o ferroso, caratterizzato da una estremità biforcuta a forma di ipsilon; un'altra forma classica è quella a bastoncino. Accanto alle forme classiche, oggi esistono anche bacchette simili ad antenne. Il pendolo è un blocco di metallo o di altro materiale tenuto sospeso ad un filo.
Secondo alcuni radioestesisti la bacchetta metterebbe in tensione le braccia, creando un equilibrio instabile che permetterebbe al cervello di comunicare l'avvenuto ritrovamento, tramite delle scariche alle braccia che si riverberano sulla bacchetta; anche se il radioestesista ha l'impressione che la bacchetta sia mossa da altre cause, sarebbe in realtà il cervello a generare tale movimento. Il pendolo è un amplificatore meccanico dei micromovimenti della mano e del braccio, più vi sono micromovimenti, più facilità avrebbe il cervello di comunicare con la mano dell'operatore.

Gli studi sulla radioestesia

In uno studio scientifico condotto tra il 1987 e il 1988 da Hans-Dieter Betz e altri scienziati, 500 radioestesisti furono inizialmente testati per le loro "capacità" al fine di scegliere i migliori 43 tra essi. Questi 43 furono sottoposti a ulteriori test, in particolare al primo piano di un granaio fu pompata dell'acqua attraverso delle condutture. Tali condutture erano poste in senso perpendicolare al pavimento. Al piano superiore dell'edificio, a ogni radioestesista fu chiesto di individuare la posizione della condotta. Nei due anni, i 43 radioestesisti affrontarono questo test 843 volte. Dei 43 selezionati, 37 non mostrarono alcuna dote da radioestesista. I risultati dei rimanenti 6 si dissero fossero migliori di quelli attribuibili alla casualità portando alla conclusione che, per particolari compiti, taluni radioestesisti mostrerebbero un'alta percentuale di successi non spiegabili con il ricorso al concetto di casualità.
Cinque anni dopo la pubblicazione di questi studi, lo scienziato Jim T. Enright affermò che tali risultati erano in linea con le fluttuazioni statistiche e che quindi non dimostravano alcuna reale abilità. Gli autori dello studio replicarono a Enright che tuttavia rimase della propria opinione, replicando ulteriormente.
Uno studio più recente (2004) è stato svolto a Kassel, in Germania, sotto la direzione del Gesellschaft zur Wissenschaftlichen Untersuchung von Parawissenschaften (GWUP, Società per l'investigazione scientifica sulle pseudoscienze). In tre giorni, trenta radioestesisti furono testati su condotte d'acqua poste 50 cm sotto il terreno. Ogni condotta era segnalata da una striscia colorata, e il radioestesista doveva dire se nella condotta scorresse acqua o meno. A tutti fu chiesto di sottoscrivere una dichiarazione in cui si dicevano concordi nel ritenere che la prova fosse corretta ai fini della valutazione delle loro abilità e che le aspettative di successo erano del 100%. Tuttavia i risultati non furono diversi da quelli ottenibili statisticamente dal caso.
Alcuni ricercatori hanno provato a indagare possibili spiegazioni fisiche o geologiche della radioestesia; fra questi, dei geologi sovietici. Altri autori hanno provato a suggerire che la spiegazione sarebbe in una postulata sensibilità umana ai piccoli cambiamenti dei campi magnetici.
Una rivista di studi archeologici ha affermato che la radioestesia sarebbe del tutto inefficace nella ricerca di sepolture umane.

La radioestesia e la medicina

Un religioso francese, l'abate Alexis Mermet (1866-1937), negli anni venti sostenne di aver applicato con successo la radioestesia nella diagnosi delle malattie, riprendendo una credenza medioevale che prevedeva, come fonte e causa di malattie, alcuni ipotetici flussi sotterranei di "energia demoniaca", rintracciabili grazie alle bacchette. L'abate diede mostra della sua nuova scoperta attraverso varie dimostrazioni pratiche in molti ospedali francesi, ribattezzandola "radioestesia", nella convinzione che emettesse onde radioattive buone e cattive, percepibili dai suoi strumenti di indagine.
La mancanza assoluta di prove a suo favore fa ritenere non accettabile l'applicazione della radioestesia a fini diagnostici, in quanto non è scientificamente dimostrata l'emissione di onde radioattive dal corpo umano.
Nondimeno le teorie di Mermet sono alla base della moderna radioestesia che, rivisitate nel Novecento da Malcom Rae, ebbero allora e in seguito una certa notorietà e diffusione anche in altri paesi. In Italia, fra le diverse forme applicative si possono ricordare le "cure fitoradiestesiche" di padre Vittorio Baroni, che combinavano le proprietà fitoterapeutiche agli "studi radiestesici" per la diagnosi e la cura del cancro.

Elenco dei più noti radioestesisti e rabdomanti

  • Otto Edler von Graeve
  • Karl Spiesberger
  • Ludwig Straniak
  • A. Frank Glahn
  • J. Francis Hitching
  • Hellmut Wolff
  • Uri Geller
  • Thomas Charles Lethbridge
  • Cuthbert Calculus (personaggio di fantasia)

 
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