Secondo le teorie legate alla parapsicologia e alle tradizioni esoteriche, la percezione extrasensoriale non è qualcosa che si acquisisce in età adulta attraverso semplici esercizi o tecniche, ma un talento innato. Chiunque possieda poteri extrasensoriali o capacità psichiche deve nascere con esse. Non si tratta dunque di una competenza che chiunque possa apprendere come una disciplina accademica: al contrario, è paragonabile a un dono raro, che emerge spontaneamente in alcuni individui fin dalla prima infanzia.
Le prime manifestazioni di queste capacità compaiono generalmente tra i quattro e i cinque anni, un’età considerata cruciale per lo sviluppo del potenziale psichico. In questo periodo il bambino inizia a mostrare sensibilità particolari, percezioni insolite o esperienze che vanno oltre i sensi ordinari. Se durante questa fase non riceve una guida esperta, rischia di perdere gradualmente la connessione con il proprio talento. Senza un percorso strutturato, il potenziale tende infatti ad atrofizzarsi: raggiunti gli otto o nove anni, il bambino che non ha coltivato queste predisposizioni tende a diventare indistinguibile da qualsiasi altro coetaneo, e la possibilità di sviluppare la facoltà extrasensoriale svanisce.
Esiste tuttavia un’eccezione significativa. Tra i dodici e i quindici anni, in concomitanza con i profondi cambiamenti della pubertà, le capacità psicocinetiche possono riemergere spontaneamente. Questo avviene soprattutto quando si verificano fenomeni di tipo poltergeist, interpretati come una rinascita del potenziale psichico latente. In questi casi, il talento non scompare del tutto ma viene riattivato dalle turbolenze energetiche associate all’adolescenza.
Se un adolescente dotato di queste manifestazioni viene seguito da un sensitivo esperto e competente, la fase di rinascita può trasformarsi in un nuovo inizio. Con un decennio di formazione, disciplina e supervisione adeguata, il giovane potrebbe sviluppare appieno le proprie capacità fino a diventare una forza psichica matura e consapevole. Il ruolo del Maestro in questo processo è essenziale: la guida esperta consente di incanalare le energie, evitare squilibri e dare forma a un potenziale che, senza direzione, rischierebbe di dissiparsi in esperienze confuse o incontrollate.
Il fattore tempo resta decisivo. L’infanzia segna il primo terreno fertile, ma la pubertà può offrire un’opportunità di recupero. In entrambi i casi, la finestra di possibilità è limitata: la percezione extrasensoriale, se non coltivata con attenzione e costanza, può spegnersi, lasciando spazio a una vita comune e priva di quelle capacità straordinarie. Ogni fase ha dunque la sua importanza e il successo nello sviluppo dipende dall’incontro tra talento innato, tempismo favorevole e guida esperta.
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