giovedì 3 luglio 2025

Telepatia e Precognizione: tra definizione e ricerca scientifica


Una persona che afferma di poter leggere la mente viene definita telepate, mentre chi sostiene di poter prevedere il futuro è indicato come precognitivo. Entrambe le capacità rientrano nell’ambito dei fenomeni extrasensoriali o parapsichici, studiati sotto categorie come telepatia (trasmissione diretta di pensieri da una mente all’altra), chiaroveggenza (percezione di eventi o oggetti non accessibili ai sensi ordinari) e precognizione (percezione di eventi futuri).

Le prime ricerche sistematiche su questi fenomeni iniziarono nei primi decenni del Novecento. Una figura centrale fu il dottor Joseph Banks Rhine, insieme a sua moglie Louisa, presso la Duke University. Rhine introdusse le celebri Carte Zener, un mazzo composto da cinque simboli semplici (cerchio, croce, onde, quadrato, stella), usato per testare la telepatia e la chiaroveggenza. L’esperimento prevedeva che un soggetto fungesse da “mittente” e un altro da “ricevente”, cercando di trasmettere o indovinare i simboli delle carte.

I primi risultati sembravano promettenti, suggerendo percentuali superiori al caso. Tuttavia, col tempo emersero gravi problemi metodologici. Le carte, infatti, non erano stampate come quelle da gioco tradizionali: l’inchiostro e la pressione di stampa lasciavano leggere tracce in rilievo che potevano diventare visibili a particolari angolazioni di luce. Questo significava che, in alcuni casi, i partecipanti potevano inconsapevolmente “barare” semplicemente osservando le caratteristiche fisiche delle carte, compromettendo così l’affidabilità dei test. Una volta corretti questi difetti e ristampate le carte in modo uniforme, i risultati tornarono a rientrare nella pura casualità.

Con il proseguire degli studi, altri ricercatori di diverse università e istituti tentarono di replicare le condizioni di Rhine, applicando controlli più rigidi. I dati raccolti nel corso di decenni non riuscirono mai a produrre prove solide o ripetibili dell’esistenza della telepatia o della precognizione. Ogni volta che i protocolli diventavano più rigorosi, i presunti effetti svanivano. La comunità scientifica concluse quindi che questi fenomeni, per quanto affascinanti e radicati nella cultura popolare, non possono essere convalidati sperimentalmente.

Quanto alla possibilità di sviluppare queste capacità in età adulta, le ricerche non hanno mostrato alcuna evidenza che sia possibile acquisire autentici poteri extrasensoriali con l’allenamento. Alcune pratiche — come la meditazione, la visualizzazione o l’uso di tecniche intuitive — possono certamente rafforzare attenzione, concentrazione e percezione di dettagli sottili, ma ciò rientra nell’ambito delle capacità cognitive e psicologiche, non in quello della telepatia o della precognizione vera e propria.



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