domenica 20 settembre 2020

Medium



Un medium (dal latino medium, "mezzo, strumento") è una persona che sostiene di poter operare come intermediario tra vita e morte con supposte entità soprannaturali. Tale pratica afferisce alla credulità popolare e alla pseudoscienza, non esistendo alcuna prova delle asserzioni proposte.
Il termine nasce nell'ambiente dello spiritismo negli anni cinquanta del XIX secolo per poi estendersi successivamente in altri ambiti. Nel linguaggio comune e nella cultura popolare si definisce medium principalmente colui in grado di contattare le supposte anime di persone decedute, per via orale ("psicofonia") o per via scritta ("psicografia" o scrittura automatica).
I medium sono stati oggetto di studio da parte della parapsicologia per via di presunti fenomeni paranormali di tipo fisico che, a detta dei sostenitori, si verificherebbero durante le manifestazioni medianiche: tra questi fenomeni sono stati elencati lo spostamento o la materializzazione di oggetti, e la generazione di una imprecisata sostanza speciale chiamata ectoplasma.
Nonostante le numerose ricerche, nessun fenomeno è mai stato riprodotto in un ambiente controllato; inoltre, alcuni medium su cui si è investigato si sono rivelati ciarlatani o truffatori.

Storia

Una pratica con analogie con quanto viene oggi definito abitualmente come pratica medianica sarebbe stata diffusa sin dall'antichità presso i Sumeri, gli Egizi, i Greci e i Romani, sempre strettamente correlata all'attività degli oracoli o alla necromanzia.
Il primo a cercare di studiare i fenomeni medianici in modo sistematico fu il pedagogista francese Allan Kardec, che codificò la dottrina filosofica dello spiritismo attorno ai fenomeni che avevano richiamato l'attenzione di filosofi e scienziati europei nella seconda metà del XIX secolo. Nel suo primo libro sull'argomento, Il libro degli spiriti, Kardec conia il termine medium (mezzo, tramite) per designare le persone che servirebbero come intermediari nel rapporto tra gli spiriti e gli uomini, attraverso una facoltà, la medianicità, che si troverebbe in tutti gli uomini ma in gradi di sviluppo molto diversi.
In seguito scrisse Il Libro dei Medium per descrivere tutte le sue indagini riguardo ai fenomeni medianici e ai diversi tipi di medium, ed è tuttora ritenuto uno dei testi principali dello spiritismo e della medianicità. Il Kardecismo ebbe particolare successo e diffusione in Brasile, dove i suoi insegnamenti e le sue credenze andarono a intrecciarsi con i culti spirituali locali.
Sempre negli stessi anni, precisamente nel 1848, negli Stati Uniti fece grande clamore il controverso caso delle Sorelle Fox, con le quali iniziò la storia del movimento spiritista moderno in ambito anglosassone, e che raggiunse il proprio periodo di maggiore fioritura e popolarità tra la metà del XIX e la metà del XX secolo. Sebbene non più popolari e in vista come un tempo, chiese spiritiste sono ancora oggi attive nel Regno Unito e negli altri paesi anglosassoni.

Il rapporto con la New Age ed il channelling

Nell'ambito della New Age si è diffusa la credenza in una nuova forma di medianicità, nota in italiano come "canalizzazione" (calco dell'inglese channeling). Ciò che differenzierebbe i medium tradizionali dai canalizzatori sarebbe il tipo di "entità" con cui essi dichiarano di mettersi in contatto: il medium infatti dice di comunicare principalmente con gli spiriti dei trapassati, laddove i channelers asseriscono di "canalizzare" presunte entità disincarnate, come gli spiriti guida, che sarebbero desiderose di mettersi in contatto con gli esseri umani per guidarne l'evoluzione.
Il channelling è un tipo di contatto più mediato: se il medium parla direttamente con angeli o defunti, il channeler interagisce con uno spirito guida (o maestro asceso) che "dall'altra parte del velo" è la sua interfaccia con le altre entità. Senza lo spirito guida, non c'è fenomeno paranormale: lo spirito guida, libero quanto il channeler, decide ora, luogo e modalità del fenomeno (seduta, scrittura automatica ecc.), oppure se manifestarsi al channeler senza preavviso. Lo spirito guida rivolge alle altre entità le domande del channeler e fornisce a questi le loro risposte, apporti o asporti di oggetti.
Il channeler non può verificare né ha la percezione extrasensoriale se dall'altra parte lo spirito guida stia effettivamente contattando terze entità, come dichiara, oppure se lo spirito guida stia mentendo, e fornisca delle risposte proprie, facendole risultare come affermazioni di defunti o altre entità. Secondo una visione più critica, spesso si manifesterebbero entità negative (come demoni), per i quali non prova niente il fatto che mostrino di conoscere fatti o particolari del corpo che solo il defunto poteva avere visto o vissuto: questo tipo di entità anche se non onnisciente, accede dopo la morte a una coscienza più vasta per cui può comunque conoscere cose e fatti del passato (e del futuro), anche di terzi, che non ha visto e vissuto personalmente nella vita terrena.



Trance medianica autoindotta

Fin dall'antichità, in vari modi viene indotto uno stato di trance con musiche e danze frenetiche, alcool e droghe, luci pulsate ad alta frequenza e di breve durata. Le singole persone reagiscono in modo diverso ai tentativi di indurre trance con varie tecniche, e per avere un evento paranormale conta molto l'elemento soggettivo, le altre facoltà innate o acquisite del medium. Nello stato di trance l'Io è temporaneamente indebolito, e "cederebbe" volontariamente il controllo del cervello -e quindi di tutto il corpo- ad altre entità, che hanno così modo di manifestarsi, causando a partire dal cervello eventi o paralisi sensorie o motorie.
L'ipnosi era utilizzata dagli psicologi nell'Ottocento perché priva di conseguenze per il paziente, che al termine riprendeva coscienza come prima dell'ipnosi senza ricordare nulla dell'accaduto, quindi senza traumi visibili e senza alterazioni organiche e/o funzionali del cervello. Variante della autoipnosi, pure la pratica di una trance autoindotta sembrerebbe relativamente sicura, priva di danni permanenti o irreversibili, eccetto l'uso di alcune droghe (altro discorso sono gli aspetti riguardanti il contatto con certe entità e la mancata chiusura della seduta). Le droghe in genere e la trance medianica indotta con droghe sono sospettate di indurre danni permanenti e irreversibili al cervello, sia organici con una perdita di massa grigia, che funzionali con effetti molto più potenti di altre sostanze. Le droghe agiscono sul lobo temporale e corteccia pre-frontale (attenzione, capacità di decidere e tempo di reazione, auto-regolazione e memoria), in cui alcune correnti della psicologia moderna localizzano la sede dell'Io cosciente.
Lobo temporale e corteccia pre-frontale potrebbero essere coinvolti in tutti casi di trance indotta anche con gli altri metodi. Infatti, sono le uniche zone del cervello che dal punto di vista anatomico possono sempre cambiare nel tempo, e con buona certezza cambiano nell'età dello sviluppo. Per cui, se l'inizio del fenomeno medianico coinvolge in qualche modo il cervello, l'impatto prevedibilmente avviene nelle zone suddette. A seconda del soggetto, tossico-dipendente e non, cambiano nel lobo temporale e nella corteccia pre-frontale la risposta di ormoni ACTH e cortisolo ad eventi di stress (quantità secreta e tempo di permanenza), nonché l'intensità di segnale alla TAC. Si vede nei soggetti depressi (alla TAC iper-segnale di attività di queste aree), in quanti cercano il rischio a ogni costo e praticano sport estremi (ipo-segnale), apparentemente insensibili alla paura e che cadono subito in depressione non appena sono privati di tali stimoli: entrambi i gruppi conservano localmente il cortisolo, ormone dello stress, per tempi più lunghi della media subendo danni alla memoria di breve termine nell'ippocampo, e danni alla corteccia pre-frontale. Questo dipende a sua volta dai geni e dal vissuto dei singoli individui.
Secondo una corrente della psicologia moderna, corteccia e lobo temporale sono la sede dell'Io cosciente. L'Io cresce con il corpo e si forma soltanto attraverso le esperienze anche traumatiche della adolescenza: se la persona viene abituata fin da piccola a superare in modo positivo stress graduali e crescenti, per il resto della vita avrà un Io forte, un umore di fondo positivo che non cade nel panico davanti alle difficoltà, e considera le esperienze negative come una occasione di crescita e maturazione, accetta o cerca lo stress e obiettivi sfidanti non come una causa di malessere da evitare (anche in caso di esiti positivi), ma come la forma stessa della vitalità.



Aspetti dibattuti e critiche

Non esistono prove scientifiche o empiriche a sostegno delle tesi o dei presunti "poteri" di medium o canalizzatori, che si sono frequentemente dimostrati truffatori o ciarlatani, che sfruttano la credulità o la fragilità psicologica di persone in lutto o in difficoltà emotiva per richiedere loro cifre ingenti di denaro in cambio di falsi "contatti" con i loro parenti o amici deceduti, in merito a cui vengono fornite informazioni assolutamente generiche e facili da inventare.
La psichiatria non riconosce la medianità, né come malattia né come possibile facoltà di un gruppo di persone psicologicamente sane e predisposte da fattori genetici e/o ambientali. La medianità ha molti aspetti comuni con la schizofrenia, che sono sovrapponibili per una serie di fenomeni:
  • interesse per l'esotico (religioni e filosofie orientali ecc.) e il paranormale;
  • angoscia apparentemente immotivata che precede un fatto, invece di seguirlo come reazione, cosa che avviene in una persona comune. A volte il fatto è irrilevante e si può interpretare solo come malattia, altre volte è rilevante e per chi crede nella medianità, specialmente se l'episodio si ripete più volte, l'angoscia è classificabile come forma di chiaroveggenza;
  • allucinazioni sonore e visive: nell'80% circa dei casi di schizofrenia, in genere e all'inizio della malattia sono solo sonore, oppure meno di frequente visive e sonore assieme, quasi mai soltanto visive senza sentire delle voci. La visione non è nitida e dura anche per ore;
  • deliri di persecuzione: tanto lo schizofrenico crede di essere tormentato, seguito, ingannato, spiato di nascosto, e ridicolizzato da tutti ma anche da qualcuno in particolare, quanto questa manifestazione è associabile a quella di un medium oggetto ad esempio di un poltergeist;
  • deliri di riferimento: parole o gesti compiuti da un passante, passi di libri, film, giornali o canzoni sono letti, oltre che nel loro normale significato, come un messaggio riferito a sé stessi. Al solito modo, chi è protagonista di contatti di questo tipo afferma che questo è il reale se non l'unico modo delle entità di parlarci, per cui occorre essere particolarmente attenti e recettivi;
  • deliri somatici, per la perdita di controllo su corpo e mente: furto del pensiero (convinzione che i pensieri siano rubati da entità esterne), inserzione del pensiero (convinzione che idee o pensieri estranei siano inseriti da terzi nella mente), deliri di controllo (convinzione che il proprio corpo e movimenti siano controllati da forze esterne, che possono farci muovere, ammalare, morire a loro piacimento). Anche il medium riesce ovvero afferma di poter comunicare col pensiero ad altre entità, e che queste possono entrare e uscire dal suo corpo inabitandolo;
  • depersonalizzazione e derealizzazione: sensazione di essere staccati dal proprio corpo e staccati dalla realtà, con le deliranti preoccupazioni somatiche dette prima;
  • disturbi del linguaggio: deragliamento, tangenzialità, fuga e rallentamento delle idee, incoerenza. La risposta non è attinente o non risponde del tutto alla domanda, è contraddittoria, inizia ma non conclude con un discorso sensato. Fatti simili si verificherebbero se le entità non intendono rispondere a parte o tutta la domanda, e invece vogliono lanciare altri messaggi, a volte comprensibili solo ad alcuni dei presenti;
  • la schizofrenia ha conseguenze per tutta la vita e origini in età infantile, molto raramente al massimo intorno ai 30 anni. Però normalmente l'interessato ne avverte i sintomi e inizia un percorso di psichiatria-psicoterapia molto più tardi, oltre i 30 anni.
A ciò si aggiungono il ritiro sociale, l'improvviso disinteresse per lo studio o il lavoro, la trascuratezza nell'igiene e ordine personale, tipici sintomi di un inizio di schizofrenia, potenzialmente riscontrabili ma da accertare con quale frequenza si verifichino nelle popolazioni di sedicenti medium.

Medium famosi

Tra i più noti medium del periodo classico, sovente accompagnati da controversie o prove di inganni utilizzati nelle loro presunte evocazioni, si possono annoverare:
  • Helena Petrovna Blavatsky;
  • Alice Bailey;
  • Jane Roberts;
  • J.Z. Knight;
  • Esther Hicks;
  • Lee Carroll;
  • Edgar Cayce;
  • George Chapman;
  • Andrew Jackson Davis;
  • Allan Kardec
  • Emanuel Swedenborg
  • Ernesto Bozzano
  • Gustavo Adolfo Rol
  • Sorelle Fox;
  • Daniel Dunglas Home;
  • Eusapia Palladino;
  • Jane Roberts;
  • Sylvia Browne;
  • Rosemary Altea.

sabato 19 settembre 2020

Iram delle Colonne

Risultati immagini per Iram delle Colonne



L'Iram dei Pilastri (arabo: Iram at al-'imad), anche detta Ubar, o "la Città d'Ottone", è una città perduta (o la regione circostante) nella Penisola Arabica.


Tradizioni

Negli antichi scritti arabi viene citata Iram. Nel folclore arabo ci sono storie che la descrivono come una città mercantile nel deserto del Rub' al-Khali, a sud-est della Penisola Arabica. Si stima che sia esistita dal 3000 a.C. al I secolo d.C. Secondo le leggende divenne favolosamente ricca attraverso il commercio tra le regioni costiere e i centri del Medio Oriente e dell'Europa. Nel 1992, in seguito a rilevamenti satellitari, un team di esperti ed archeologi americani ha riportato alla luce i resti della mitica città.
Nel Corano (89, 6-8) è scritto che Iram fu punita assieme alla tribù di 'Ad.
Secondo il folclore re Saddad sfidò gli avvertimenti del profeta Hud e Allah scatenò una tempesta di sabbia che cancellò la città. Le rovine sono sepolte da qualche parte sotto le sabbie del Rub' al-Khali. Iram divenne famosa in Occidente con la traduzione de Le mille e una notte.
Nella tradizione araba la tribù di 'Ad erano i pro-pronipoti di Nuh (Noè), suoi successori (Corano, 7, 69).
Nel II secolo d.C. Claudio Tolomeo disegnò una mappa con una regione abitata da un popolo chiamato Iobaritae, ossia Ubariti, dal nome leggendario della città Ubar.
T. E. Lawrence (Lawence d'Arabia) mostrò dell'interesse verso Iram che chiamava «L'Atlantide del deserto».

Archeologia

Recenti scoperte sono state collegate alla leggenda di Iram.
All'inizio degli anni ottanta un gruppo di ricercatori interessati alla storia di Iram si affidarono ai sensori dei satelliti della NASA, a radar capaci di penetrare il suolo, ai dati del programma Landsat, a immagini scattate dallo Space Shuttle e ai dati del satellite SPOT, per identificare antiche vie carovaniere e scoprire dove convergessero. Le vie erano usate per il commercio dell'incenso tra il 2800 a.C. e il 100 a.C.
Nella provincia di Dhofar in Oman fu identificata un'area come possibile avamposto della civiltà perduta. Un gruppo di ricercatori, esplorò l'area in molte occasioni. I ricercatori si fermarono presso un pozzo chiamato Ash Shisa, e nei pressi dell'oasi scoprirono un sito precedentemente identificato come il forte di Shis (XVI sec.). Gli scavi hanno scoperto un insediamento anteriore e artefatti provenienti da altre regioni. Questo forte più antico era costruito sopra una caverna di calcare che poteva contenere una fonte d'acqua, rendendolo un'importante oasi lungo la via commerciale per Iram. Una volta che il livello dell'acqua si era abbassato, la struttura si indebolì e la caverna crollò tra il 300 e il 500 d.C. distruggendo l'oasi.
Altre quattro campagne di scavo sono state condotte dal dott. Juris Zarins, tracciando la presenza storica della tribù di 'Ad, i presunti costruttori di Iram.

venerdì 18 settembre 2020

Donna guerriera nel folclore







La figura della donna guerriera nel folclore e nella mitologia è stata studiata in un'ampia varietà di campi quali la letteratura, la psicologia, la sociologia, l'antropologia, gli studi cinematografici, la comunicazione di massa, gli studi culturali e gli studi delle donne correlati al femminismo. Le figure mitologiche di donne guerriere non sempre hanno un significato di finzione, ma piuttosto alcune delle quali assumono piuttosto una valenza di narrazione entrata a far par parte del patrimonio culturale di un intero popolo.
La prova dell'esistenza effettiva di alcune donne guerriere è comprovata dalla documentazione scritta e come tale fanno parte integrante della storia, ad esempio la regina degli antichi Britanni Budicca la quale guidò la tribù degli Iceni in battaglia contro i Romani. Tuttavia, per poter essere considerata una vera e propria guerriera, la donna in questione doveva appartenere ad un'organizzazione militare come un esercito, oppure ad una non riconosciuta in qualità di rivoluzionaria.


Piratesse e donne di mare

Anne Bonny e Mary Read hanno navigato assieme al pirata inglese operante nella regione dei Caraibi Calico Jack. Mary era abituata a vestirsi usualmente come un uomo, mentre Anne divenne alla fine l'amante di Calico e d cui ebbe un figlio.
Grace O'Malley, leggendaria donna-pirata irlandese vissuta nel corso del XVI secolo
Muirisc, principessa irlandese figlia di Úgaine Mor, il 66° re supremo d'Irlanda


Africa

Angola

Ana de Sousa Nzinga Mbande fu una sovrana dei regni Ndongo e Matamba di etnia Ovimbundu. Combatté valorosamente tenendo fuori dal controllo dei portoghesi il territorio dell'attuale Angola per oltre trent'anni nei primi decenni del XVII secolo.

Storia berbera

Kahina o al-Kahina (in lingua araba classica significherebbe "veggente femminile"; nel moderno arabo del Maghreb l-Kahna, comunemente romanizzato come Kah (i) na , nota anche come Dihya o Kahya) fu una regina dei berberi nonché leader religioso e militare che guidò la resistenza indigena all'espansione araba dell'Islam in Africa nord-occidentale, la regione allora conosciuta come Numidia. Vissuta nel corso del VII secolo e morta nella moderna Algeria.

Burkina Faso

Yennenga: leggendaria principessa e donna guerriera abile sia con la lancia che nel tiro con l'arco, viene ancor oggi considerata capostipite e matriarca dell'impero della popolazione Mossi, nell'odierno Burkina Faso

Etiopia

Gudit: semi-leggendaria regina Falascia della metà del X secolo la quale devastò durante una campagna militare l'intera città di Axum distruggendone le chiese e i monumenti, tentando inoltre di sterminare i membri della dinastia regnante axumita. Le sue opere sono registrate nella tradizione orale africana e menzionati per inciso in vari resoconti storici occidentali successivi.

Ghana

Yaa Asantewaa: regina madre del territorio corrispondente al Distretto di Ejisu-Juaben facente parte dell'impero Ashanti, nella Costa d'Oro (colonia britannica) ora parte del moderno Ghana. Nel 1900 ha guidato la ribellione Ashanti conosciuta come "guerra dello sgabello d'oro" (War of the Golden Stool) ma nota anche come "la guerra di Yaa Asantewaa", contro il colonialismo dell'Impero britannico.

Storia Hausa

Amina (principessa): principessa e donna guerriera musulmana appartenente al popolo Hausa (popolo) della famiglia reale del regno di Zazzau (ora Zaria), in quello che oggi è centro-nord della Nigeria. È oggetto di molte leggende, ma è opinione diffusa dagli storici quella di essere stata una vera e propria sovrana, anche se le prove contemporanee su di lei sono alquanto limitate; vissuta tra il 1533-1610. I suoi successi militari gli hanno portato grande ricchezza e potere; è stata responsabile della conquista di molte delle città della zona circostante il suo regno.

Mitologia e storia Yoruba

Oyá è la Dea e Grande Madre del fiume Niger (fiume). Lei è una divinità femminile guerriera - lo spirito del vento, dei fulmini, della fertilità, del fuoco e della magia. Si crede ch'essa possa creare uragani e tornado e serve come custode dell'Oltretomba. Prima della sua deificazione avvenuta post-mortem, la storica Oya era una principessa dell'impero Oyo in qualità di consorte di Shango, il legittimo sovrano regnante.

Storia sudanese

La leggendaria Candace di Meroe sarebbe stata una regina guerriera descritta nel Romanzo di Alessandro che costrinse lo stesso Alessandro Magno a desistere dall'avanzare oltre all'interno del suo territorio.
Amanirenas fu una regina storica (40 a.C.-10 d.C.) di Kush che combatté contro i Romani dopo la loro conquista dell'Egitto.

Americhe

Tra i nativi americani

"Fallen Leaf": spesso chiamata la "donna-capo" è stata una donna guerriera appartenente alla tribù Crow, seppur nativa dei Gros Ventre; considerata cone un comandante partecipava ai consigli assisa in mezzo agli anziani e agli altri capotribù.
"Running Eagle": divenne una donna guerriera della confederazione dei Piedi Neri a seguito dell'uccisione del marito da parte dei Crow.
"Colstah": una delle cinque mogli di Capo Kamiakin (1800-1877) della tribù Yakama, guerriera sensitiva e "uomo di medicina". Armata di una mazza da guerra di pietra, Colestah combatté al fianco del marito; quando Kamiakin venne ferito, lo salvò utilizzando le sue abilità curative per rimetterlo in salute.
"Buffalo Calf Road Woman": donna Cheyenne che portò in salvo il fratello ferito durante la battaglia del Rosebud; quel giorno cavalcò nel bel mezzo alla battaglia accanto al marito e ciò venne considerato uno dei più alti atti di valore compiuti in quell'occasione.
"Moving Robe Woman": donna Sioux appartenente alla tribù degli Hunkpapa, combatté nel 1876 contro il generale George Armstrong Custer nella battaglia del Little Bighorn e guidò il contrattacco contro la cavalleria statunitense.

Aztechi

Itzpapalotl ("farfalla con gli artigli") è una dea guerriera con sembianze scheletriche che governa il mondo paradisiaco di Tamoanchan.

Rivoluzione americana

Deborah Sampson Gannett è stata una donna che si travestì da uomo per servire nell'esercito continentale durante la guerra d'indipendenza contro gli inglesi; fu la prima donna a combattere in prima linea travestita da maschio.
Molly Pitcher, donna patriota durante la Battaglia di Monmouth svoltasi il 28 giugno 1778.

Guerra civile americana

Frances Clalin Clayton fu una donna che si travestì da un uomo assumendo il nome di "Jack Williams " al fine di lottare per le forze dell'Unione (guerra di secessione americana); ha prestato servizio nelle unità di artiglieria e cavalleria del Missouri per diversi mesi. Era sposata e madre di tre figli.
Sarah Malinda Pritchard Blalock combatté col 26° fanteria del Confederate States Army a fianco del marito.
Albert D.J. Cashier, nato Jennie Irene Hodgers, è stata un'immigrata irlandese che ha servito come soldato di sesso maschile nell'esercito dell'Unione durante la guerra civile americana. Pur essendo il suo sesso di nascita di genere (scienze sociali) femminile, ha vissuto per l'intera vita come se fosse un uomo.

Far West

Calamity Jane è stata una donna di frontiera di professione esploratrice, ma più nota per l'intima amicizia intrattenuta col pistolero e giocatore d'azzardo Wild Bill Hickok, oltre che per la fama acquisita combattendo i nativi americani.

Sudamerica

Juana Azurduy de Padilla, leader militare durante la guerra d'indipendenza argentina e facente parte integrante della moderna storia della Bolivia. È stata nominata comandante del patriottico Esercito del Nord nel Governo Rivoluzionario delle Province Unite del Río de la Plata, dopo la morte del marito.
Maria Quitéria de Jesus, vestita da uomo si è arruolata nelle forze che combatterono nelle guerre d'indipendenza ispanoamericane a favore del neonato impero del Brasile. Una volta scoperta è stata promossa ed il suo coraggio venne riconosciuto dall'imperatore Pietro I del Brasile.
Anita Garibaldi, giovane sposa di Giuseppe Garibaldi, partecipò attivamente alla serie di combattimenti noti sotto la denominazione complessiva di Guerra dei Farrapos
Maria Rosa fu una ragazzina quindicenne che combatté nella cosiddetta guerra del Contestado. Indossava abiti bianchi, cavalcava un cavallo bianco e sosteneva di essere ispirata dalla divinità, proprio come Giovanna d'Arco.
Maria Bonita era il soprannome di "Maria Deia", uno dei membri della banda di predoni e banditi nota col nome di Cangaço, che hanno terrorizzato il Nordest brasiliano negli anni tra il 1920 e il 1930. Maria Bonita significa "Bellissima Maria" ed ha assunto lo status di 'eroina popolare' in Brasile.

Asia orientale

Mongolia

Khutulun, principessa mongola, fu la più celebre figlia di Kaidu e una delle nipoti di Kubilai Khan.Secondo la leggenda era un'abilissima guerriera e lottatrice che aveva giurato di sposare solamente un uomo che avesse potuto sconfiggerla in combattimento. Anche se nessun uomo fu mai in grado di batterla, Khutuln finì per sposare un guerriero di nome Abtakul (forse per mettere a tacere voci su una relazione incestuosa tra lei e suo padre).
La sua storia è stata resa celebre da cronisti stranieri Marco Polo e Ibn Battuta, entrambi i quali avevano sentito parlare della leggenda di Khutulun nei loro viaggi attraverso lo sterminato continente d'Asia; anche Rashid al-Din Hamadani ha scritto su di lei.

Cina

Hua Mulan: una (forse mitica) donna che andò alla guerra travestita da uomo, e fu in grado di tornare a casa dopo anni trascorsi sul campo di battaglia senza mai essere stata scoperta.
Ng Mui: badessa di un monastero femminile nell'interno della Cina nonché maestro di arti marziali facente parte de La leggenda dei 5 Antenati sopravvissuti alla distruzione del tempio di Shaolin da parte della dinastia Qing. Pare abbia creato un sistema di kung fu particolarmente adatto per le donne.
Yim Wing Chun, spesso citata nelle leggende concernenti le origini di Wing Chun come il primo maestro di tale arte marziale al di fuori della tradizione monastica; fu una delle allieve di Ng Mui.
Fu Hao: una delle tante mogli del re Wu Ding della dinastia Shang e, cosa insolita per quel periodo, è stata anche un militare, sacerdotessa ed alto generale in capo.
Lǚ Mǔ, nota anche come "Madre Lu" iniziò e guidò una rivolta contadina contro la dinastia Xin.
Li Xiu: figlia di un comandante militare responsabile dell'area di Ningzhou (l'odierno Jinning in Yunnan) durante il regno dell'imperatore della Cina Hui Jin. Quando il padre morì improvvisamente durante una rivolta nella zona nel IV secolo, prese il suo posto come comandante militare e sconfisse i ribelli.
Yuenü (letteralmente "la Signora di Yue") fu una famosa spadaccina dello stato di Yue (stato), situato nella provincia moderna di Zhejiang, nel corso del V secolo a.C.
Qin Liangyu: generalessa che ha combattuto molte battaglie con il marito contro i Manciù verso la fine della dinastia Ming.
Sun Shangxiang, che è spesso viene raffigurata come un maschiaccio, era la sorella minore dei signori della guerra Sun Cen e Sun Quan. Ricevette una rigorosa formazione di arti marziali e le sue ancelle erano solitamente armate, fatto questo del tutto inusuale per il suo tempo.
Zhu Rong: non si sa con precisione se ella sia effettivamente esistita, ma è stata comunque l'unica donna ritratta ne Il romanzo dei tre regni in cui si narra abbia preso parte nella lotta alla guerra durante il periodo deiTre Regni a fianco del marito Meng Huo.
Mu Guiying: una leggendaria eroina che comandava gli eserciti contro gli invasori barbari. Proveniva dall'antica Cina del Nord durante la dinastia Song ed è una figura di spicco tra i generali della famiglia Yang. Lei è anche la moglie di Yang Zongbao e madre di Yang Wenguang. Coraggiosa, risoluto e fedele, Mu è divenuta ben presto il simbolo culturale di una donna ferma e decisa.
Zhao di Pingyang (598-623): principessa figlia di Gao Zu - il fondatore della dinastia Tang - la quale formò un esercito ribelle per aiutare suo padre a rovesciare l'imperatore, ed è stato dichiarata come 'nessun'altra donna normale' alla sua morte.
Ching Shih (1775-1844)[10]: è stata una donna-pirata di primissimo piano che terrorizzò il Mar Cinese Meridionale durante la prima metà del XIX secolo. Ha comandato oltre 300 giunche presidiate da 20.000-40.000 uomini, donne e persino bambini. Ha sfidato i maggiori imperi mondiali del tempo, come l'impero britannico, l'impero portoghese e l'impero cinese della dinastia Qing. Rimasta imbattuta, sarebbe diventata una delle piratesse più forti e temute dell'Asia, e uno dei più potenti pirati della storia mondiale. È anche stata uno dei pochi capitani pirati a ritirarsi dalla pirateria.

Giappone

Jingu: leggendaria imperatrice giapponese famosa come onna-bugeisha, donna guerriera di classe superiore.
Hangaku Gozen: samurai del XII secolo, una delle poche donne guerriere giapponesi comunemente note nella storia o nella letteratura classica.
Marishi-Ten o Marici: divinità celeste del Buddhismo Mahāyānaadottata dai guerrieri nell'VIII secolo come protettrice e nume tutelare.
Kaihime (XVI secolo): si dice abbia combattuto appena diciottenne durante l'assedio di Odawara del 1590 contro l'esercito di Toyotomi Hideyoshi e guadagnandosene infine il rispetto. Anche se nota per il suo coraggio e la notevole bellezza, gli storici moderni sono incerti se ella abbia effettivamente eseguito le gesta dei racconti che la circondano ed è altamente probabile invero che molti dei suoi talenti derivino dai contemporanei romanzi storici o dal folclore del periodo Edo.

Sudest asiatico

Vietnam

Sorelle Trung: due donne leader del I secolo le quali respinsero gli invasori cinesi dal suolo patrio per ben tre anni e vincendo diverse battaglia; sono considerate delle eroine nazionali in Vietnam.
Phung Thị Chinh era una nobildonna vietnamita che ha combattuto a fianco delle sorelle Trung per respingere gli invasori Han dal Vietnam nel 43 d.C.. Lei era al momento della battaglia incinta, ed incaricata di proteggere il fianco centrale. La leggenda dice che abbia dato alla luce in prima linea e che portava il suo neonato in un braccio e una spada nell'altra mentre lottava per aprire le file del nemico. Quando ha saputo che le sorelle Trung avevano commesso suicidio, uccise il suo bambino e poi se stessa.
Lê Chân: generale donna delle sorelle Trung
Triệu Thị Trinh (III secolo): descritta comunemente come la Giovanna d'Arco vietnamita.
Le cinque donne generali della dinastia Tây Sơn (1778-1802): Bui Thi Xuân, moglie del generale Trần Quang Dieu; Bui Thi Nhan, moglie dell'imperatore Quang Trung (Nguyen Hue); Tran Thi Lan, moglie del generale Nguyen Van Tuyet; Huỳnh Thị Cuc e Nguyen Thi Dung, moglie del generale Trương Đặng Djo.

Thailandia

Sri Suriyothai

Filippine

Gabriela Silang (1731-1761): ha guidato i ribelli filippini della regione del Ilocos contro il colonialismo spagnolo dopo la morte del marito, Diego Silang. Catturata nel settembre 1761 è stata giustiziata nella piazza di Vigan (Filippine), dopo aver assistito alle esecuzioni di tutti i suoi uomini.


Europa

Britannia romana e storia anglosassone

Budicca era una regina appartenente alla tribù dei celti Iceni della Britannia che ha guidato una grande rivolta contro le forze di occupazione dell'impero romano.
Ethelfleda: sovrana del regno di Mercia e figlia di Alfredo il Grande. Assunse il potere a seguito della morte del marito Earl Aethelred di Mercia avvenuta nel 911. Fu una leader militare esperta ed abile tattica, che difese il proprio paese contro le tribù vicine per otto anni.
Gwenllian: principessa consorte del territorio di Deheubarth in Galles. Accompagnò spesso il marito in incursioni di guerriglia. Nel 1136 formò e guidò personalmente un esercito per partecipare alla battagli avvenuta nei pressi del Castello Kidwelly. Anche se risultò sconfitto, la sua rivolta patriottica ispirò altri nel sud gallese alla ribellione: il loro grido di battaglia era diventato, "Vendetta per Gwenllian!".
Regina Cordelia (sul quale si basa il personaggio di William Shakespeare nel Re Lear), ha combattuto i suoi nipoti per il controllo del regno.
Regina Gwendolen combatte il marito Locrino in battaglia per il trono della Gran Bretagna; lo sconfigge e diventa così regina.

Mitologia celtica e irlandese

Storia ceca

Inghilterra

Margherita d'Angiò
Caterina d'Aragona

Bretagna

Giovanna di Fiandra

Illiria

Teuta: regina dell'Illiria evocata spesso come temibile sovrana-pirata

Paesi Bassi

Kenau Simonsdochter Hasselaer (1526-1588) era una commerciante di legno di Haarlem, che divenne un eroe popolare leggendario per la sua difesa senza paura della città contro gli invasori spagnoli durante l'assedio di Haarlem nel 1573.


Albania

Francia storica

Jeanne Hachette
Giovanna d'Arco

Mitologia Greca

Amazzoni: mitica popolazione composta esclusivamente da donne guerriere
Artemide, corrispondente alla romana Diana
Atalanta (mitologia): una delle oche eroine mortali presenti nel mito greco
Atena, corrispondente all'etrusco-latina Minerva
Enio: una Dea minore della guerra e della distruzione, si diletta in mezzo al sangue e alle città rase al suolo
Ippolita
Pentesilea



giovedì 17 settembre 2020

Quest'uomo dipinge i rapporti sessuali che avrebbe avuto con gli alieni

Risultati immagini per Quest'uomo dipinge i rapporti sessuali che avrebbe avuto con gli alieni



David Huggins dice di aver perso la verginità a 17 anni, con una femmina extraterrestre.
La perdita della verginità è un evento memorabile. Mentre la maggior parte ci ripensa con tenerezza e un po' di imbarazzo, David Huggins ne parla letteralmente come una cosa dell'altro mondo. "A avevo 17 anni quando ho perso la verginità con una femmina aliena," afferma il 74enne in un documentario intitolato Love and Saucers. "Questo è tutto quello che posso dire al riguardo."
Il coito in questione sarebbe avvenuto nel 1961, quando Huggins era un adolescente e abitava nella fattoria dei suoi genitori in Georgia. Non era la prima volta che incontrava gli alieni: dice di aver visto strane creature fin da quando aveva otto anni. Ma quella volta, mentre camminava in un bosco vicino a casa, una femmina aliena gli si era parata davanti e l'aveva sedotto. "Pensavo che avrei perso la verginità sul sedile posteriore di una Ford o qualcosa del genere. Ma non è andata così," racconta nel documentario.
Huggins afferma che questi incontri (sessuali e non) con gli extraterrestri siano continuati fino all'età adulta. Quando l'ho intervistato per questo articolo, mi ha raccontato che l'ultima volta che aveva visto Crescent—questo il nome che ha dato all'aliena del bosco—era stato sei mesi prima. "Ero seduto su una sedia e lei, che era dietro di me, mi ha abbracciato," mi ha detto. "Ecco tutto. Non so dire che altro sia successo dopo."
Quando parla dei suoi incontri ravvicinati con gli alieni, Huggins è stranamente molto attento ai fatti—cosa che, almeno nella percezione comune, lo distingue dal tipico appassionato di UFO. Non gli interessa la fama, non gli importa che qualcuno gli creda. Quando racconta di aver generato centinaia di bambini alieni—sì, era quello lo scopo dei rapporti—sembra un contadino che ti spiega la rotazione delle colture.
È questa una delle cose che hanno spinto il regista Brad Abrahams ad andare a trovare Huggins a Hoboken, in New Jersey, dove vive oggi. Abrahams aveva sentito la sua storia in un podcast sugli UFO e il paranormale. "In un oceano di storie esagerate ce n'era una ancora più particolare," mi ha detto," ed era quella di David."
Huggins è nato in Georgia nel 1944. In Love and Saucers, racconta che da bambino andava in giro per i campi a cercare punte di frecce e non gli piaceva la chiesa battista dove i suoi nonni lo portavano ogni domenica. Quando ha iniziato a vedere intorno alla fattoria cose strane che nessun altro vedeva, ha pensato di star impazzendo.
"Sono seduto sotto un albero e sento una voce che mi dice: 'David, dietro di te.' Mi giro e dietro di me c'è un ometto peloso che dei grossi occhi luminosi che viene dritto verso di me. Pensavo di essere pazzo. Non sapevo cosa pensare," dice nel documentario. In un'altra occasione a essergli apparso era stato un "essere a forma di insetto" che a Huggins ricordava una mantide religiosa. "Ero terrorizzato," racconta. "Pensavo, 'che cosa diavolo sto vedendo?' Avevo otto anni e non capivo."
Una volta ripresosi dallo shock Huggins ha scoperto che questi incontri, per quanto strani, non rappresentavano una minaccia. Quando a metà anni Sessanta ha lasciato la Georgia per andare a frequentare un'accademia d'arte a New York gli esseri l'hanno seguito. Riceveva spesso visite notturne da Crescent. "La mia relazione con lei era molto tenera e amichevole. Era un po' strano. Ma che dico un po', molto strano. Era praticamente la mia fidanzata," racconta nel film. "Una relazione davvero poco convenzionale," aggiunge.
C'è un'altra cosa che distingue Huggins dalla maggior parte delle persone che raccontano di essere state rapite dagli alieni: lui dipinge i suoi incontri ravvicinati. Ha iniziato a farlo nel 1987, quando ha cominciato a ricordare i dettagli delle prime volte. Dice che tutto gli è tornato alla mente dopo aver letto il libro di Budd Hopkins Intruders: The Incredible Visitations at Copley Woods.
"Era destino. Qualcosa mi ha spinto verso quel libro," racconta nel documentario. "C'è un capitolo intitolato 'Altre donne, altri uomini' e quando ci sono arrivato ho pensato, 'Oddio, questa è la donna di cui non ho mai raccontato a nessuno'. Mentre leggevo mi è tornato tutto in mente, immagine dopo immagine. Non smettevo di pensarci. Penso che la cosa che mi desse più fastidio era che non sapevo cosa fare di quei ricordi. Avevo così tanta paura."
Uno dei primi dipinti di Huggins mostra lui e Crescent che fanno sesso. "Non è un granché. Lei è sopra di me, io vengo e poi lei e l'essere-insetto se ne vanno," racconta. Il suo appartamento è pieno di quadri del genere. Sono surreali e un po' infantili, dominati da colori verdi e blu.
"Mi ha detto che è stato liberatorio," dice Abrahams del giorno in cui Huggins ha messo su tela quelle esperienze. "Per la prima volta in settimane è riuscito a prendere sonno. E da allora ha disegnato ogni singolo dettaglio di ogni incontro. Ha fatto più di cento quadri. È una forma di terapia. Non so se lui la descriverebbe così, ma questo era parte di ciò che volevo raccontare. Una volta trovato il modo di mostrare le sue esperienze al resto del mondo, o anche solo a se stesso, tramite l'arte, è stato in grado di dare un senso ad esse e accettare tutto quello che gli era successo."
Ciò che rende Love and Saucers un bel documentario su un uomo che dipinge quadri in cui fa sesso con gli alieni è il fatto che Abrahams racconti nei dettagli la storia di Huggins e poi lasci che lo spettatore tragga le sue conclusioni. In fondo Love and Saucers è un film sulla fede. Nella prima metà Huggins racconta la sua storia, mentre la seconda è composta da interviste con i suoi amici e i suoi vicini di casa. Alcuni di loro non conoscevano la sua vicenda. Tutti gli credono.
E poi c'è un'intervista a Jeffrey Kripal, professore di Filosofia e pensiero religioso alla Rice University del Texas. Ha passato la prima parte della sua carriera a studiare il misticismo erotico, cosa che l'ha portato ad approfondire anche le testimonianze letterarie di rapimenti alieni. "Tutta la storia delle religioni, essenzialmente, si riduce alla visione di esseri venuti dal cielo per fare strane cose agli esseri umani. Storicamente questi eventi e questi incontri sono stati inseriti in una narrazione fatta di angeli e demoni, dei e dee e così via. Nel mondo moderno e secolare di oggi, diventano fantascienza," racconta nel documentario.
Anche Kripal crede che Huggins dica la verità. Sostiene che l'insieme di terrore e di euforia da lui descritto coincida con tutti i resoconti di esperienze umane con il sacro. In più i dettagli offerti da Huggins collimano con i racconti fatti a Kripal da altre persone da lui intervistate che credono di avere fatto esperienze soprannaturali. "Sono estremamente convinto che non stiano mentendo tutti, credo che siano sinceri. Ma di nuovo, cosa sia effettivamente successo è tutta un'altra questione e penso che per rispondere a questa domanda ci voglia molta più umiltà," dice.
Quando ho chiesto a Huggins perché creda che quegli esseri siano apparsi proprio a lui, mi ha detto, "Sento che decine, forse centinaia di milioni di altre persone hanno fatto esperienze simili, soprattutto da bambini. Questo è tutto quello che posso dire. Penso che da bambini si sia più aperti alle cose e che per questo tali esseri ci possono apparire. E io so di non aver mai smesso di essere così aperto perché hanno continuato ad apparirmi per il resto della vita."


mercoledì 16 settembre 2020

Boleskine House

Risultati immagini per Boleskine House



Boleskine House è una vecchia villa, molto grande ma a un solo piano, situata in Scozia, a venti miglia dalla città di Inverness. Si trova sulla riva orientale del Loch Ness, quella meno frequentata dai numerosi turisti che ogni giorno vi si avventurano, fin da quando Mr. Wilson scattò una foto del presunto mostro di Loch Ness.


Storia

Boleskine House ha una storia cupa e tetra che si confonde spesso con la leggenda. Vicino alla casa si trova un cimitero presso il quale si dice una volta vi sia stata anche una chiesa, sparita molto tempo fa, bruciata insieme a tutti i fedeli che vi erano intenti alla preghiera.
Ma non è questo il fatto che alimenta il fascino di Boleskine House. Dal 1899 al 1918, nella grigia abitazione visse infatti il noto occultista Aleister Crowley. Crowley era mago, simbolista e scrittore, oltre che editore del periodico The Equinox.
Da quando, nel 1920, Crowley abbandonò l'abitazione a se stessa, essa è diventata un luogo di culto e pellegrinaggio per i Telemiti e per i satanisti non laveyani. Questa frequentazione ha alimentato leggende e dicerie su presunti sacrifici e rituali che Crowley vi avrebbe officiato, su presunti passaggi sotterranei e segreti con il vicino cimitero e sulla vicenda di un maggiordomo di casa che, impazzito, avrebbe tentato di uccidere tutta la sua famiglia.
Successivamente Crowley si trasferì nell'Abbazia di Thélema a Cefalù, finendo poi esiliato da Benito Mussolini per sospette attività antifasciste, per poi morire ad Hastings (East Sussex) nel 1947.


Vicende successive

Boleskine House, abbandonata per molti anni all'incuria, fu acquistata nel 1970 da Jimmy Page, chitarrista dei Led Zeppelin, che ne farà la propria dimora. Page era notoriamente un ammiratore delle arti occulte ed è tuttora uno dei maggiori collezionisti degli oggetti di Crowley.
Alcuni incidenti occorsi a membri dei Led Zeppelin, culminati con la morte del figlio del cantante Robert Plant e del batterista John Bonham, avrebbero indotto Page, nel 1980, a vendere Boleskine.
Negli anni successivi Boleskine House diventerà prima un Bed & breakfast per essere infine adibita ad abitazione privata.
Alla fine del Dicembre 2015 l'edificio è stato quasi completamente distrutto da un incendio, la cui natura non è stata ancora chiarita; solo l'ala Ovest della villa è sopravvissuta alle fiamme, le quali erano visibili fin dalla parte opposta del Loch Ness

lunedì 14 settembre 2020

Bahamūt

Risultati immagini per Bahamūt



Bahamut (in arabo: بهموت, Bahamūt), noto anche come Bahamuth, è un pesce colossale presente in una leggenda cosmologica araba, che sostiene sulla propria schiena il mondo.

Descrizione

Il Bahamut sarebbe uno dei sostegni del mondo: sulla propria schiena regge il Kujata, un gigantesco toro il quale a sua volta sostiene un'enorme pietra di rubino che fa da pedana per un angelo di dimensioni tali da reggere sulle proprie spalle il mondo intero (o, secondo una versione più complessa della leggenda, tutti e sette i mondi esistenti). Il Bahamut è immerso in un lago che non ha nessun supporto se non oscurità, e non è noto cosa ci sia al di sotto dell'oscurità.
Un'altra versione della leggenda posizionerebbe la terra (oppure i sette mondi) all'interno di un mare in seno all'enorme pietra di rubino sostenuta dal Kujata. Altre differenze sono che in questa leggenda uno strato di sabbia sostiene i piedi del toro mitologico e che al di sotto del Bahamut si trova un vento "calmo e soffocante", questo sopra un velo di oscurità, quindi una cortina di nebbia e sotto l'ignoto.
Il Bahamut compare anche in uno dei racconti delle Mille e una notte, in questo caso al di sotto dell'oceano nel quale esso nuota si trova un abisso di aria, quindi fuoco quindi il grande serpente Falak, che per le sue dimensioni potrebbe ingoiare l'intera creazione, ma si trattiene solo per paura di Allah. Nel racconto, Allah dichiara a Gesù di creare ogni giorno quaranta nuovi Bahamut.
In alcune fonti, il Bahamut è descritto con la testa simile a quella di un ippopotamo o di un elefante.

domenica 13 settembre 2020

Percezione extrasensoriale

Risultati immagini per Percezione extrasensoriale


Viene chiamata percezione extrasensoriale o ESP (acronimo dell'espressione inglese Extra-sensory perception) ogni ipotetica percezione che non possa essere attribuita ai cinque sensi. La percezione extrasensoriale è anche classificata come "settimo senso" e viene spesso confusa con il sesto senso (l'intuito). L'uso di questo termine sottintende una ipotetica esistenza di canali di informazione estranei e sconosciuti alla scienza e, infatti, gran parte degli studi al riguardo si muovono al di fuori del metodo scientifico, riguardando la parapsicologia.

Descrizione

Le percezioni extrasensoriali vengono chiamate in modi diversi a seconda della loro natura:
  • capacità di prevedere il futuro (precognizione)
  • capacità di percepire visivamente cose non visibili naturalmente (chiaroveggenza)
  • capacità di comunicare con il pensiero (telepatia)
Il campo di studio delle percezioni extrasensoriali (e di altre presunte manifestazioni paranormali come la psicocinesi) è chiamato parapsicologia. La persona che si ritiene possieda tali facoltà è detta esper o sensitivo (anche paragnosta, soprattutto se collegato alla retrocognizione; medium se invece afferma di comunicare con entità spirituali, quali ad esempio i defunti). Il termine anglosassone esper, in particolare, pare essere stato coniato dallo scrittore di fantascienza Alfred Bester nel suo racconto Oddy and Id del 1950.

Il dibattito sull'esistenza delle percezioni extrasensoriali

Il dibattito sull'esistenza o meno delle percezioni extrasensoriali è molto acceso. Da un lato i sostenitori dell'esistenza di questi fenomeni portano a sostegno delle loro tesi alcune ricerche, dall'altro vengono sollevati dubbi significativi sulla validità metodologica di questi studi.
Più in particolare se da un lato i parapsicologi affermano che taluni esperimenti come gli esperimenti ganzfeld mostrerebbero prove dell'esistenza delle percezioni extrasensoriali, dall'altro la comunità scientifica contesta questi esperimenti gravemente carenti di rigoroso metodo scientifico oltre che di solida base teorica.

 
Wordpress Theme by wpthemescreator .
Converted To Blogger Template by Anshul .