L'Iram dei Pilastri (arabo: Iram
at al-'imad), anche detta Ubar, o "la Città
d'Ottone", è una città perduta (o la regione circostante)
nella Penisola Arabica.
Tradizioni
Negli antichi scritti arabi viene
citata Iram. Nel folclore arabo ci sono storie che la descrivono come
una città mercantile nel deserto del Rub' al-Khali, a sud-est della
Penisola Arabica. Si stima che sia esistita dal 3000 a.C. al I secolo
d.C. Secondo le leggende divenne favolosamente ricca attraverso il
commercio tra le regioni costiere e i centri del Medio Oriente e
dell'Europa. Nel 1992, in seguito a rilevamenti satellitari, un team
di esperti ed archeologi americani ha riportato alla luce i resti
della mitica città.
Nel Corano (89, 6-8) è scritto che
Iram fu punita assieme alla tribù di 'Ad.
Secondo il folclore re Saddad sfidò
gli avvertimenti del profeta Hud e Allah scatenò una tempesta di
sabbia che cancellò la città. Le rovine sono sepolte da qualche
parte sotto le sabbie del Rub' al-Khali. Iram divenne famosa in
Occidente con la traduzione de Le mille e una notte.
Nella tradizione araba la tribù di 'Ad
erano i pro-pronipoti di Nuh (Noè), suoi successori (Corano, 7, 69).
Nel II secolo d.C. Claudio Tolomeo
disegnò una mappa con una regione abitata da un popolo chiamato
Iobaritae, ossia Ubariti, dal nome leggendario della città Ubar.
T. E. Lawrence (Lawence d'Arabia)
mostrò dell'interesse verso Iram che chiamava «L'Atlantide del
deserto».
Archeologia
Recenti scoperte sono state collegate
alla leggenda di Iram.
All'inizio degli anni ottanta un gruppo
di ricercatori interessati alla storia di Iram si affidarono ai
sensori dei satelliti della NASA, a radar capaci di penetrare il
suolo, ai dati del programma Landsat, a immagini scattate dallo Space
Shuttle e ai dati del satellite SPOT, per identificare antiche vie
carovaniere e scoprire dove convergessero. Le vie erano usate per il
commercio dell'incenso tra il 2800 a.C. e il 100 a.C.
Nella provincia di Dhofar in Oman fu
identificata un'area come possibile avamposto della civiltà perduta.
Un gruppo di ricercatori, esplorò l'area in molte occasioni. I
ricercatori si fermarono presso un pozzo chiamato Ash Shisa, e
nei pressi dell'oasi scoprirono un sito precedentemente identificato
come il forte di Shis (XVI sec.). Gli scavi hanno scoperto un
insediamento anteriore e artefatti provenienti da altre regioni.
Questo forte più antico era costruito sopra una caverna di calcare
che poteva contenere una fonte d'acqua, rendendolo un'importante oasi
lungo la via commerciale per Iram. Una volta che il livello
dell'acqua si era abbassato, la struttura si indebolì e la caverna
crollò tra il 300 e il 500 d.C. distruggendo l'oasi.
Altre quattro campagne di scavo sono state condotte dal dott.
Juris Zarins, tracciando la presenza storica della tribù di 'Ad, i
presunti costruttori di Iram.
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