Nostradamus, pseudonimo di
Michel de Nostredame, alle volte Notre Dame in francese o
Miquèl de Nostradama in occitano, raramente Michele di
Nostradama in italiano seicentesco (Saint-Rémy-de-Provence, 14 o
21 dicembre 1503 – Salon-de-Provence, 2 luglio 1566), è stato un
astrologo, scrittore, farmacista e speziale francese.
È considerato da molti, assieme a san
Malachia, come uno tra i più famosi e importanti scrittori di
profezie della storia. È famoso principalmente per il suo libro Le
Profezie, che consiste di quartine in rima, raccolte in gruppi di
cento, nel libro Centuries et prophéties (1555).
I sostenitori dell'attendibilità di
queste profezie attribuiscono a Nostradamus la capacità di aver
predetto un incredibile numero di eventi nella storia del mondo, tra
cui la rivoluzione francese, la bomba atomica, l'ascesa al potere di
Adolf Hitler e gli attentati dell'11 settembre 2001. Nessuno ha
tuttavia mai dimostrato di poter ricavare dalle quartine di
Nostradamus dati attendibili per la previsione del futuro.
Si rileva infatti che queste predizioni
altro non sono che esempi di chiaroveggenza retroattiva. In altri
termini, le quartine sono scritte in un modo così ambiguo che
chiunque, a posteriori, può leggere o interpretare in esse
ciò che meglio crede. «Nostradamus non ha mai veramente previsto
alcun evento futuro. Infatti le uniche tre volte in cui ha indicato
una data precisa per le sue profezie si è clamorosamente sbagliato:
in una prevedeva nel 1792 il culminare di una lunga e selvaggia
persecuzione religiosa che non c'è mai stata, in un'altra la totale
distruzione della specie umana per il 1732 e nella terza la fine del
mondo per il 1999».
Biografia
La famiglia
Nostradamus nacque il 14 o 21 dicembre
del 1503 a Saint-Rémy-de-Provence nel sud della Francia: il padre fu
Jaume (o Jacques) de Nostredame (commerciante di cereali e ricco
notaio), la madre Reynière (o Renée) de Saint-Rémy. Jaume era il
primo dei sei figli di Pierre de Nostredame e Blanche de
Sainte-Marie. Il nome Pierre de Nostredame venne dato all'ebreo Guy
de Gassonet (figlio di Arnauton de Velorges) in occasione della sua
conversione al cattolicesimo, probabilmente intorno al 1455.
Documenti degli archivi di Avignone e
di Carpentras, che spesso fanno riferimento agli ebrei presenti nelle
rispettive zone e in altre regioni, suggeriscono la possibilità che
l'origine del nome Nostredame sia stato imposto da Pierre de
Foix, allora arcivescovo di Arles. Il nonno di Nostradamus, Guy de
Gassonet, visse così intensamente la propria conversione da
ripudiare la compagna Benastruge Gassonet, restia ad abbandonare
l'ebraismo.
Resta traccia di alcuni dei fratelli di
Michel: Delphine, Jean (circa 1507-1577), Pierre, Hector, Louis,
Bertrand, Jean II (nato nel 1522) e Antoine (nato nel 1523). Della
sua infanzia si sa poco: si ritiene sia stato educato dal bisnonno
Jean de St. Rémy, circostanza tuttavia smentita da altre fonti.
Istruzione
A quindici anni Nostradamus entrò
all'università di Avignone per conseguire il baccalaureato. Dopo
circa un anno, iniziato a studiare matematica, retorica, astronomia e
astrologia, fu costretto a lasciare l'università poiché questa
chiuse a causa della peste. Stando al racconto tradizionale,
Nostradamus viaggiò per otto anni alla ricerca di erbe che potessero
fungere da rimedi alla peste. Nel 1529, dopo alcuni anni come
speziale, entrò all'Università di Montpellier per conseguire il
dottorato in medicina. Fu espulso poco dopo quando scoprirono il suo
passato da speziale, figura espressamente vietata all'interno della
struttura universitaria. Il documento di espulsione (BIU
Montpellier, Register S 2 folio 87) è oggi conservato nella
libreria dell'università. Ottiene comunque la toga rossa alla terza
iscrizione nel 1532 e viene in seguito appellato come "dottore".
Nostradamus continuò a viaggiare, visitando Avignone, Bordeaux e
Tolosa e raggiunse la notorietà creando una pillola rosa che
si supponeva proteggesse dalla peste.
Ad Agen
Nel 1531 fu invitato da Giulio Cesare
Scaligero, considerato una delle somme menti del Rinascimento, a
recarsi nella città occitana di Agen. Lì Nostradamus sposò una
donna il cui nome è ancora oggetto di discussione (forse Henriette
d'Encausse), dalla quale ebbe due figli. Nel 1537 la moglie e i figli
morirono, presumibilmente di peste.
Dopo la loro scomparsa egli continuò a
viaggiare, attraversando Francia e Italia. Nel 1545 cercò di aiutare
Louis Serre nella lotta contro la peste a Marsiglia e poi, da solo,
in altre zone della Francia. Nel 1547 si stabilì a Salon, dove sposò
una ricca vedova di nome Anne Ponsarde, e da lei ebbe tre figli e tre
figlie. Iniziò ad allontanarsi dalla medicina e a interessarsi
dell'occulto. Stando al racconto tradizionale, scrisse un almanacco
nel 1550; decise anche di scriverne uno ogni anno. Si ritiene che
quegli almanacchi contenessero almeno 6.338 profezie. Probabilmente
per il successo degli almanacchi molti notabili dell'epoca
cominciarono a chiedergli amuleti e oroscopi.
Il presunto soggiorno a Torino
Corrado Pagliani, nel 1934,
ricostruisce in un articolo il possibile passaggio di Nostradamus a
Torino. Tale passaggio sarebbe stato attestato da una lapide
collocata sull'androne della cascina Domus Morozzo, appartenente alla
omonima famiglia risiedente presso villa Vittoria di Via Lessona in
borgata Parella e demolita negli anni sessanta.
Nel suo articolo, Pagliani riportò la
riproduzione di un dagherrotipo ottocentesco presunta fotografia
dell'originale, quindi a sua volta fotografata con tecniche attuali a
partire solo dal 1922. Scritta in franco-provenzale, la lapide
recitava: «ISS6 Nostre Damvs aloge ici on ilia le paradis lenfer
le pvrgatoire ie ma pelle la victoire qvi mhonore avrala gloire qvi
me meprise ovra la rvine hntiere».
Nel tempo, anche prima dell'articolo di
Pagliani, si sono poi succeduti diversi scritti che davano come
avvenuta la permanenza di Nostradamus a Torino, ma mancano delle
prove certe di tale passaggio.
Origini delle Centuries
Egli iniziò il suo progetto di
scrivere mille quartine (poesie di quattro versi) in francese, che
formano le supposte predizioni per le quali oggi è famoso; le
quartine effettivamente pubblicate furono tuttavia 942. Per il timore
di rendersi vulnerabile ai fanatismi religiosi, oscurò i suoi versi
utilizzando giochi di parole e vari linguaggi insieme, come il
provenzale, il greco, il latino, l'italiano, l'ebraico e l'arabo.
Le quartine, raccolte in un libro
intitolato Les Propheties, ricevettero diverse reazioni dopo
la pubblicazione. Alcuni pensarono che Nostradamus fosse un servo del
diavolo, un impostore o un pazzo, mentre gran parte dell'élite
credeva che le sue quartine fossero profezie ispirate spiritualmente.
Molti nobili giunsero a lui per
oroscopi e consigli. Caterina de' Medici, la regina consorte di
Enrico II di Francia, fu una delle ammiratrici di Nostradamus: dopo
aver letto Le profezie lo invitò alla corte reale a Parigi
per ottenere spiegazioni sulle recentemente pubblicate Centurie
(secondo alcuni, anche circa le quartine intorno alla prossima morte
del marito) e per elaborare oroscopi per i giovani figli della
dinastia Valois. Dopo quest'incontro, la regina Caterina divenne una
fidata sostenitrice di Nostradamus e poco prima della sua morte,
avvenuta nel 1566, lo nominò consigliere e medico del re Enrico III
Valois.
Taluni ritengono che Nostradamus avesse
il timore di essere perseguitato per eresia dall'inquisizione, ma né
le profezie né la sua attività astrologica furono oggetto di
attenzione da parte dell'inquisizione. I rapporti con la Chiesa
cattolica come medico e guaritore furono eccellenti e la sua breve
prigionia nel 1561 avvenne solo in relazione al fatto che un
almanacco fu pubblicato senza previa approvazione del vescovo,
violando così un decreto reale.
La morte
Dal 1566 la gotta di Nostradamus, che
gli fece patire sofferenze per molti anni e gli rese molto difficili
i movimenti, si tramutò in idropisia. La tradizione racconta che una
notte di luglio fece sapere di voler trascorrere l'ultima notte da
solo e quando il suo segretario Chavigny lo congedò con un «Fino a
domani, Signore?», Nostradamus gli rispose «Non mi troverai vivo
all'alba». La mattina successiva Chavigny condusse amici e familiari
allo studio (che era stato convertito in una camera da letto) e trovò
il corpo di Nostradamus che giaceva al suolo fra il letto e una panca
improvvisata. Fu seppellito nella locale cappella, ma poi, durante la
rivoluzione francese, la salma fu trasferita nella Collégiale
Saint-Laurent, a Salon-de-Provence, nel sud della Francia, dove si
trova tuttora.
Le Profezie
Nostradamus affermò di basare le
proprie profezie sull'astrologia giudiziaria, ma fu aspramente
criticato da altri astrologi dell'epoca, come Laurens Videl, per
l'incompetenza e le tesi relative all'oroscopo comparativo (cioè la
comparazione della configurazione futura dei pianeti con quella che
era presente durante eventi del passato).
Recenti ricerche suggeriscono che gran
parte del suo lavoro profetico non è altro che la parafrasi di
elementi escatologici principalmente derivati dalla Bibbia, integrati
da eventi storici e da antologie riportanti presagi, il tutto
mescolato dall'oroscopo comparativo. Per questo le molte predizioni
coinvolgono antiche figure come Lucio Cornelio Silla, Nerone, Gaio
Mario e altri, così come descrizioni di battaglie tra le nuvole
e rane che cadono dal cielo. L'astrologia in sé è
menzionata solo due volte nella prefazione e 41 volte nelle centurie.
Nell'ultima quartina della sesta centuria egli esplicitamente attacca
gli astrologi.
Le fonti storiche da cui ha attinto
sono facilmente identificabili in Tito Livio, Svetonio, Plutarco e
altri autori classici, così come ha attinto da cronisti medievali
come Goffredo di Villehardouin e Jean Froissart. Gran parte delle
citazioni astrologiche sono prese parola per parola da Livre
de l'estat et mutations des temps di Richard Roussat.
Una delle maggiori fonti per le
profezie fu il Mirabilis liber del 1522, un testo anonimo che
contiene una larga raccolta di profezie derivate dall' Apocalisse
di Pseudo-Methodius, dalla "sibilla tiburtina", da
Savonarola e da Gioacchino da Fiore e altri. Questo testo ebbe molto
successo negli anni che seguirono la sua pubblicazione e venne edito
in circa sei edizioni, ma tale successo non perdurò nel tempo
plausibilmente perché era scritto in latino con caratteri gotici e
abbreviazioni difficili da capire. Nostradamus fu uno dei primi a
rielaborare queste profezie in lingua francese, il che spiega perché
la paternità di tali predizioni fu attribuita proprio a lui.
Nostradamus attinse altro materiale dal
De honesta disciplina del 1504 di Pietro Baldi del Riccio, che
a sua volta includeva estratti dal De daemonibus di Michele
Psello e dal De Mysteriis Aegyptiorum, un libro sulla magia di
Giamblico.
Solo nel XVII secolo la gente cominciò
a prendere in considerazione il ruolo che le fonti, principalmente
classiche, ebbero per Nostradamus.
Nostradamus rigettò sempre l'etichetta
di "profeta", nonostante il titolo del libro.
Profezie "precise"
In generale, le quartine profetiche di
Nostradamus hanno pochi riferimenti oggettivamente identificabili. In
pochi casi egli fornisce profezie con una data precisa. Tra questi in
una quartina avrebbe previsto il culminare di una lunga e selvaggia
persecuzione religiosa per il 1792 (che non c'è mai stata); la
distruzione totale della specie umana per il 1732 e un evento
catastrofico per l'anno 1999. Nostradamus nel suo libro Le
Profezie afferma che le sue predizioni si estendono fino all'anno
3797, anche se la data non viene fornita come fine del mondo.
Esempi di interpretazioni di quartine
A parte le quartine con una data
precisa, le interpretazioni sono varie e spesso discordanti e, da
sottolineare, post eventum.
Per individuare gli scritti nostradamiei si utilizzano "C"
per centuria e "Q" per quartina.
«Il giovane leone il
vecchio sormonterà
Nel campo bellico in singolar tenzone Nella gabbia d'oro gli occhi perforerà Due ferite (o "flotte") in una, poi morire, morte crudele.» |
(C1Q35)
|
È opinione di alcuni che Nostradamus
volesse parlare del re di Francia Enrico II: nel 1559, anche se
avvisato dal veggente Luca Gaurico, che lo dissuadeva
dall'intraprendere singolar tenzoni, il re si avviò a giostrare in
un torneo indetto per celebrare i matrimoni di sua sorella Margherita
con il duca di Savoia e di sua figlia Elisabetta con il re di Spagna.
Sia Enrico II che il suo giovane opponente, conte di Montgomery,
avevano leoni a sbalzo incisi sui loro scudi. Il re perse: molteplici
ferite sulla faccia e sulla gola lo portarono alla morte, con una
terribile agonia durata dieci giorni.
Opere principali di Nostradamus
- Vaticinia Michaelis Nostredami de Futuri Christi Vicarii ad Cesarem Filium (VE 307; Vaticinia di Nostradamus Manoscritto nella Biblioteca Nazionale Centrale di Roma)
- Interpretation des Hyeroglyphes de Horapollo (Interpretazione dei geroglifici di Horapollo)
- Traité des Fardements et Confitures (Trattato dei Condimenti e Conserve), Lyon 1556.
- Les Vrayes Centuries et Propheties de Maistre Michel Nostradamus (Le vere centurie e profezie del maestro Michel de Notre-Dame), edizione originale di Avignone 1556, Lione 1558.
- Les Vrayes Centuries et Propheties de Maistre Michel Nostradamus, Lione 1568 edizione (postuma con dieci centurie),
- Les Vrayes Centuries et Propheties de Maistre Michel
Nostradamus, Troyes 1610 (edizione delle stamperie reali
costituita da dodici centurie)
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