Il trasferimento della mente o
mind uploading (in lingua inglese letteralmente
"caricamento della mente") o emulazione del cervello
è l'ipotetico processo del trasferimento o della copia di una mente
cosciente da un cervello a un substrato non biologico. Il processo
prevede la scansione e la mappatura dettagliata del cervello
biologico e la copia del suo stato in un sistema informatico o altro
dispositivo di calcolo. Il computer eseguirebbe una simulazione del
modello così fedele all'originale che la mente simulata si
comporterebbe, in sostanza, allo stesso modo del cervello originale,
o per tutti gli scopi pratici, in maniera indistinguibile. La mente
simulata verrebbe considerata parte della realtà virtuale del mondo
simulato e potrebbe essere supportata da un modello anatomico
tridimensionale che simula il corpo. In alternativa, la mente
simulata potrebbe risiedere in un computer (o connessa ad esso)
innestato all'interno di un robot umanoide o di un corpo biologico
sostituendone il cervello.
L'emulazione di un intero cervello
viene considerata dai futurologi come il punto logico finale nei
campi della neuroscienza computazionale e della neuroinformatica,
ossia nella simulazione del cervello per scopi di ricerca medica.
Essa viene trattata in pubblicazioni di ricerca riguardanti
l'intelligenza artificiale come un approccio all'intelligenza
artificiale forte. Secondo i futurologi e per i movimenti
transumanisti il mind uploading è una tecnologia che
rappresenta un'importante possibilità di estensione della vita,
originariamente suggerita dalla letteratura biomedica già nel 1971.
Il mind uploading rappresenta, inoltre, un elemento centrale
in numerose opere di fantascienza, quali romanzi e film, come, ad
esempio Transcendence.
Il mind uploading viene
considerato da alcuni scienziati come una tecnologia teorica e
futuribile ma possibile, sebbene i principali finanziatori della
ricerca e le principali riviste scientifiche rimangano scettici.
Diverse previsioni contraddittorie sono state formulate riguardo a
quando un cervello umano potrà essere interamente emulato e alcune
delle previsioni fatte in passato sono risultate troppo ottimistiche.
Già nel 1950 uno dei padri fondatori della cibernetica, Norbert
Wiener, predisse che un giorno si sarebbe potuta trasferire una mente
attraverso i fili di un telegrafo. Una ricerca tradizionale nel campo
è comunque in corso in settori pertinenti, compresi campi quali lo
sviluppo di supercomputer sempre più veloci, la realtà virtuale, le
interfacce neurali, la mappatura e la simulazione di cervelli di
animali, la connettomica e l'estrazione di informazioni da un
cervello in funzione. La questione del trasferimento dei dati e
dell'intera struttura funzionale di un cervello tramite un processo
tecnologico è un argomento discusso anche dai filosofi, e la
possibilità di una reale attuazione del processo può essere vista
come impossibile o inaccettabile da coloro che possiedono una visione
dualistica del mondo, che è comune a molte religioni.
Quadro generale
Il cervello dell'essere umano contiene
circa 86 miliardi di cellule nervose, chiamate neuroni, ciascuna
singolarmente legata ad altri neuroni per mezzo di connettori
chiamati assoni e dendriti. I segnali che percorrono le giunture
(sinapsi) di queste connessioni vengono trasmessi tramite il rilascio
e il rilevamento di sostanze chimiche note come neurotrasmettitori.
Si è concordi nel credere che la mente umana sia in gran parte una
proprietà emergente dell'elaborazione delle informazioni di questa
rete neurale.
I neuroscienziati hanno dichiarato che
importanti funzioni svolte dalla mente, come l'apprendimento, la
memoria e la coscienza, sono dovuti a processi puramente fisici ed
elettrochimici nel cervello e sono regolati da leggi vigenti.
Christof Koch e Giulio Tononi hanno scritto nell'IEEE Spectrum:
«La coscienza è parte del mondo naturale. Essa dipende,
crediamo, solo dalla matematica e dalla logica e dalle non del
tutto conosciute leggi della fisica, della chimica e della
biologia; essa non nasce da una qualità magica o ultraterrena.»
|
Il concetto di mind uploading si
basa su questa visione meccanicistica della mente, e nega la visione
vitalista della vita umana e della coscienza. Molti eminenti
scienziati, informatici e neuroscienziati hanno previsto che i
computer saranno in grado di pensare e persino di raggiungere il
livello di coscienza, inclusi Koch e Tononi, Douglas Hofstadter, Jeff
Hawkins, Marvin Minsky, Randal A. Koene, e Rodolfo Llinás.
Tale capacità di intelligenza delle
macchine potrebbe fornire il substrato computazionale necessario per
il caricamento della mente. Tuttavia, anche se il mind uploading
dipende da una tale capacità generale, è concettualmente distinto
dalle forme generali di intelligenza artificiale in quanto è il
risultato di una rianimazione dinamica di informazioni derivanti da
una mente umana in modo che la mente conservi un senso di identità
storica (altre forme sono possibili ma comprometterebbero o
eliminerebbero la caratteristica dell'estensione della vita
generalmente associata con il mind uploading). Le informazioni
trasferite e rianimate diverrebbero una forma di intelligenza
artificiale, talvolta chiamata anche infomorfo o "noömorph".
Molti teorici hanno presentato modelli
del cervello e hanno stabilito una serie di stime della quantità di
potenza di calcolo necessaria per simulazioni parziali e complete.
Secondo questi modelli, il mind uploading può diventare
possibile entro qualche decennio, se le tendenze nel progresso
tecnologico, come quelle rappresentate dalla legge di Moore,
continuassero allo stesso ritmo esponenziale.
La prospettiva di caricare la coscienza
umana in questo modo solleva molte questioni filosofiche che
coinvolgono l'identità, l'individualità e questioni riguardanti
l'anima e la mente definite come il contenuto informativo del
cervello, così come numerosi problemi di etica medica e moralità
alla base processo.
Vantaggi teorici
Immortalità
In teoria, se le informazioni e i
processi della mente possono essere dissociati dal corpo biologico,
essi non sono più legate ai limiti fisici individuali di quel corpo.
Inoltre, le informazioni all'interno di un cervello potrebbero essere
in parte o interamente copiate o trasferite a una o più altri
substrati (come una memorizzazione di tipo digitale o un altro
cervello), riducendo o eliminando il rischio di mortalità. Questa
lettura del processo fu proposta per la prima volta nella letteratura
biomedica nel 1971 dal biogerontologo George M. Martin
dell'Università di Washington.
Maggiore velocità
Una intelligenza basata su computer,
come quella risultante da un mind uploading, potrebbe pensare
molto più velocemente di un essere umano. I neuroni umani scambiano
i segnali elettrochimici con una velocità massima di circa 150 metri
al secondo, mentre la velocità della luce è di circa 300 milioni di
metri al secondo, circa due milioni di volte più veloce. Inoltre, i
neuroni possono generare un massimo di circa 200-1000 potenziali
d'azione o "picchi" al secondo, mentre il numero di segnali
al secondo nei moderni chip per computer è di circa 3GHz (circa 20
milioni di volte maggiore) e dovrebbe aumentare di almeno un fattore
100. Pertanto, anche se i componenti del computer responsabile della
simulazione di un cervello non sono significativamente più piccoli
rispetto a quelli di un cervello biologico, e anche se la temperatura
di questi componenti non è significativamente più bassa, Eliezer
Yudkowsky del Singularity Institute for Artificial Intelligence
calcola un limite massimo teorico per la velocità di una futura rete
neurale artificiale. La rete potrebbe in teoria funzionare circa un
milione di volte più velocemente di un vero cervello, sperimentando
un anno di tempo soggettivo in soli 31 secondi di tempo reale.
Tuttavia, nella pratica questa
implementazione in parallelo richiederebbe entità computazionali per
ciascuno dei cento miliardi di neuroni e ciascuna delle 100.000
miliardi di sinapsi. Ciò richiede un computer o reti neurali
artificiali dalle potenzialità enormi, molto più grandi anche degli
attuali supercomputer. In un'implementazione meno futuristica, il
time-sharing permetterebbe l'emulazione sequenziale di diversi
neuroni con la stessa unità di calcolo. Così le dimensioni del
computer potrebbero essere più limitate, anche se l'aumento di
velocità potrebbe essere minore. Supponendo che le minicolonne
corticali raggruppate in ipercolonne siano le unità di calcolo, il
cervello di un mammifero può essere emulato da un supercomputer di
oggi, ma risulterebbe operante a una velocità inferiore rispetto a
quella del cervello biologico.
Viaggiare nello spazio
Il mind uploading pone
potenziali benefici per i viaggi nello spazio interstellare perché
consentirebbe ad esseri immortali di viaggiare per il cosmo senza
soffrire di accelerazione estrema oltre che delle limitazioni
intrinseche di un corpo biologico. Una società intera di menti
processate con un mind uploading può essere emulata da un
computer su una nave spaziale dalle dimensioni estremamente limitate,
che consuma molta meno energia rispetto a quella utilizzata per i
viaggi spaziali tradizionali.
Le menti digitalizzate avrebbero il
controllo della nave e sarebbero in grado di prendere decisioni sul
viaggio in tempo reale, indipendentemente da eventuali segnali
provenienti dalla Terra, che potrebbero eventualmente richiedere mesi
o anni per raggiungere l'astronave. Inoltre una coscienza virtuale
può essere posta in uno stato di ibernazione, o le sue attività
rallentate; le menti virtuali non dovrebbero quindi essere costrette
a sperimentare la noia infinita di un viaggio che potrebbe richiedere
anche migliaia di anni. Le menti potrebbero essere risvegliate solo
quando il computer di bordo rileva che la destinazione è stata
raggiunta.
Un'altra possibilità per il viaggio
sarebbe quella di trasmettere una mente tramite un laser, o via
radio, tra due località già colonizzate. Il viaggio richiederebbe
solo l'energia per trasmettere i segnali con la potenza necessaria
per la destinazione.
Esistenze multiple o parallele
Un altro concetto collegato al mind uploading, esplorato più nella fantascienza che nella speculazione scientifica, è la possibilità di ottenere diverse copie speculari di una sola mente umana. Tali copie potrebbero consentire a un "individuo" di provare più cose in una volta, reintegrando le esperienze di tutte le copie in una mente centrale in un certo momento del futuro, di fatto permettendo a un singolo essere senziente di vivere in molti luoghi e fare più cose contemporaneamente; questo concetto è stato esplorato in particolare nella narrativa. Tali copie parziali e complete di un essere senziente sollevano questioni interessanti per quanto riguarda l'identità e l'individualità.Tecnologie e tecniche rilevanti
Capacità computazionale
I sostenitori del mind uploading
puntano alla legge di Moore per sostenere l'idea secondo cui la
potenza di calcolo necessaria potrebbe essere disponibile in pochi
decenni. Tuttavia, le effettive esigenze di calcolo per l'esecuzione
di una mente umana caricata in un supporto tecnologico sono molto
difficili da quantificare, rendendo altamente speculativo tale
argomento. Indipendentemente dalla tecnica utilizzata per acquisire o
ricreare la funzione di una mente umana, le esigenze di elaborazione
possono essere immense, a causa del gran numero di neuroni presenti
nel cervello umano e della notevole complessità di ogni neurone.
Nel 2004 Henry Markram, ricercatore
capo del "Blue Brain Project", ha dichiarato che "non
è il loro obiettivo costruire una rete intelligente neurale",
basata esclusivamente sulle esigenze computazioni che un tale
progetto richiederebbe:
«Sarà molto difficile
perché, nel cervello, ogni molecola ha una capacità paragonabile
a quella di un potente computer e avremmo bisogno di simulare la
struttura e la funzione di miliardi di miliardi di molecole così
come tutte le regole che governano le loro interazioni. Ci sarebbe
bisogno di computer che sono migliaia di miliardi di volte più
grandi e più veloci di qualsiasi cosa esistente oggi.»
|
Cinque anni più tardi, dopo la
riuscita simulazione di una parte di cervello di un ratto, lo stesso
scienziato si è rivelato molto più ottimista al riguardo. Nel 2009,
quando era direttore del progetto Blue Brain, aveva affermato che "Un
dettagliato e funzionale cervello umano artificiale può essere
costruito entro i prossimi 10 anni".
Scala del modello simulativo
Poiché la funzione della mente umana,
e i suoi collegamenti con il funzionamento della rete neurale del
cervello, sono questioni poco conosciute, il mind uploading si
basa sul concetto di emulazione della rete neurale. Invece di dover
comprendere i processi psicologici di alto livello e le grandi
strutture del cervello, e di costruire su di essi un modello
utilizzando l'intelligenza artificiale classica e i modelli della
psicologia cognitiva, viene scansionato il basso livello di struttura
della rete neurale sottostante, mappato e quindi emulato con un
sistema informatico. Per dirla con la terminologia informatica,
piuttosto che fare un'analisi e un reverse engineering del
comportamento degli algoritmi e delle strutture dei dati che
risiedono nel cervello, uno schema del suo codice sorgente viene
ricompilato in un altro linguaggio di programmazione. La mente umana
e l'identità personale verrebbero poi, in teoria, generati dalla
rete neurale emulata nello stesso modo in cui vengono generati dalla
rete neurale biologica.
D'altra parte, una simulazione a scala
molecolare del cervello potrebbe non essere necessaria, a condizione
che il funzionamento dei neuroni non sia influenzato da processi
della meccanica quantistica. L'approccio all'emulazione della rete
neurale richiede solo che siano compresi il funzionamento e
l'interazione dei neuroni e delle sinapsi. Si prevede che possa
essere sufficiente un modello black box dell'elaborazione del segnale
con il quale i neuroni rispondono agli impulsi nervosi (elettrici e
trasmissione sinaptica chimica).
È richiesto un modello
sufficientemente complesso e accurato dei neuroni. Un tradizionale
modello artificiale di una rete neurale, ad esempio un modello di
rete multi-livello di tipo perceptron, non è considerato
sufficiente. È richiesto il modello di una rete neuronale di impulsi
(SNN, Spiking Neural Network), che rifletterebbe la proprietà
del neurone che spara impulsi solo quando un potenziale di membrana
raggiunge un certo livello. È probabile che il modello debba
includere delay (ritardi nella risposta), funzioni non lineari
ed equazioni differenziali che descrivono il rapporto tra i parametri
elettrofisiologici come correnti elettriche, tensioni, stati di
membrane (stati dei canali ionici) e neuromodulatori.
Dal momento che si ritiene che
l'apprendimento e la memoria a lungo termine siano il risultato del
rafforzamento o dell'indebolimento delle sinapsi attraverso un
meccanismo noto come plasticità sinaptica o adattamento sinaptico,
il modello dovrebbe comprendere questo meccanismo. Dovrebbero essere
inseriti nel modello anche le risposte dei recettori sensoriali ai
vari stimoli.
Inoltre, il modello dovrebbe includere
necessariamente il metabolismo del cervello, ossia le modalità con
le quali i neuroni sono affetti dagli ormoni e da altre sostanze
chimiche che possono attraversare la barriera emato-encefalica. Si
ritiene probabile che il modello debba includere anche
neuromodulatori, neurotrasmettitori e canali ionici al momento
sconosciuti. Si ritiene improbabile che il modello di simulazione
debba includere anche l'interazione delle proteine, il che renderebbe
il tutto computazionalmente molto più complesso.
Un modello di simulazione digitale al
computer di un sistema analogico come il cervello è
un'approssimazione che può comportare casuali errori di
quantizzazione e di distorsione. Tuttavia, i neuroni biologici
soffrono anche di casualità e di precisione limitata, per esempio a
causa di rumori di fondo (informazioni irrilevanti, non corrette o
duplicate). Gli errori del modello possono essere ridotti, rispetto a
quelli del cervello biologico, scegliendo risoluzioni e frequenza di
campionamento sufficientemente variabili e modelli sufficientemente
accurati di non linearità. La potenza di calcolo e di memoria del
computer deve comunque essere sufficiente per eseguire tali
simulazioni di grandi dimensioni, preferibilmente in tempo reale.
La scansione e la mappatura in scala di un individuo
Durante la modellazione e la
simulazione del cervello di un individuo, una mappa del cervello o un
database delle varie connessioni tra i neuroni devono essere estratti
da un modello anatomico del cervello. Questa mappatura della rete
dovrebbe mostrare la connettività di tutto il sistema nervoso umano,
tra cui il midollo spinale, i recettori sensoriali e le cellule
muscolari. Una scansione di tipo distruttivo del cervello umano,
compresi i dettagli sinaptici, è possibile dalla fine del 2010. Una
mappa completa del cervello dovrebbe anche riflettere la forza
sinaptica (il "peso") di ciascuna connessione. Non è
chiaro se questo sia possibile con la tecnologia attuale.
È stato proposto che la memoria a
breve termine e la memoria di lavoro possano essere una prolungata o
ripetuta azione dei neuroni, così come i processi dinamici
intra-neurali. Poiché lo stato del segnale elettrico e chimico delle
sinapsi e dei neuroni può essere difficile da estrarre, l'uploading
potrebbe comportare per la mente caricata una perdita di memoria
degli eventi immediatamente prima della scansione del cervello. Una
completa mappatura del cervello occuperebbe meno di 2 x 1016
byte (20.000 terabyte) e memorizzerebbe gli indirizzi dei neuroni
connessi, il tipo di sinapsi e il "peso" delle sinapsi per
ciascuna delle 1015 sinapsi del cervello.
Sezionamento seriale
Un possibile metodo per il mind
uploading è il sezionamento seriale del cervello, processo in
cui il tessuto cerebrale e forse altre parti del sistema nervoso sono
congelati e poi scansionati e analizzati strato per strato, in modo
da catturare la struttura dei neuroni e delle loro interconnessioni.
La struttura della superficie esposta del tessuto nervoso congelato
verrebbe acquisita e registrata, e poi lo strato superficiale di
tessuto asportato. Anche se questo sarebbe un processo molto lento e
laborioso, la ricerca è attualmente in corso per automatizzare la
raccolta e la microscopia di sezioni seriali. Le scansioni sarebbero
quindi analizzate e verrebbe ricreato un modello della rete neurale
nel sistema in cui la mente è stata caricata.
Ci sono diverse incertezze riguardo a
questo approccio che utilizza le attuali tecniche di microscopia. Se
è possibile replicare la funzione dei neuroni solo visualizzandone
la struttura visibile, la risoluzione offerta da un microscopio
elettronico a scansione sarebbe sufficiente per una tale tecnica.
Tuttavia, dato che la funzione del tessuto cerebrale è in parte
determinata da eventi molecolari, questo potrebbe non bastare per la
cattura e la simulazione delle funzioni dei neuroni. È possibile
estendere le tecniche di sezionamento seriale e catturare la
composizione molecolare interna dei neuroni, attraverso l'utilizzo di
sofisticati metodi di colorazione immunoistochimica che potrebbero
poi essere letti attraverso la microscopia confocale a scansione
laser. Tuttavia, dato che la genesi fisiologica della mente non è
attualmente nota, questo metodo non può essere in grado di accedere
a tutte le informazioni biochimiche necessarie per ricreare un
cervello umano con una sufficiente fedeltà.
L'imaging cerebrale
Può anche essere possibile creare
mappe 3D funzionali dell'attività cerebrale, utilizzando avanzate
tecnologie di neuroimaging, come la risonanza magnetica funzionale
(fMRI, per mappare il cambiamento del flusso sanguigno),
magnetoencefalografia (MEG, per la mappatura delle correnti
elettriche), o combinazioni di più metodi, per costruire un
dettagliato modello tridimensionale del cervello con metodi non
invasivi e non distruttivi. Oggi, la fMRI è spesso combinata con la
magnetoencefalografia per la creazione di mappe funzionali della
corteccia cerebrale umana durante i compiti cognitivi più complessi,
dato che due metodi sono complementari. Anche se la tecnologia di
imaging attuale manca della risoluzione spaziale necessaria per
raccogliere le informazioni necessarie per una simile scansione,
importanti sviluppi recenti e futuri sono previsti atti a migliorare
sostanzialmente sia la risoluzione spaziale che quella temporale
delle tecnologie esistenti.
Interfacce neurali
Le interfacce neurali (BCI,
Brain-Computer Interface; note anche come interfacce
neuro-computer o interfacce cerebrali) costituiscono una delle
tecnologie ipotetiche per la lettura delle informazioni di un
cervello funzionante. La produzione di questo dispositivo o di uno
simile potrebbe rivelarsi basilare nel processo di mind uploading
di un soggetto umano vivente.
La ricerca corrente
Una rete neurale artificiale, descritta
come "grande e complessa quanto la metà del cervello di un
topo", è stato eseguita su un supercomputer IBM Blue Gene da un
gruppo di ricerca dell'Università del Nevada nel 2007. Per simulare
il tempo di un secondo ci sono voluti dieci secondi di tempo di
esecuzione del computer. I ricercatori hanno riferito di aver
constatato impulsi nervosi "biologicamente coerenti"
attraverso la corteccia virtuale. Tuttavia, nella simulazione
mancavano le strutture cerebrali in tempo reale del cervello dei
topi, e i ricercatori hanno riferito che intendono migliorare in tal
senso l'accuratezza del modello dei neuroni.
Blue Brain è un progetto, lanciato nel
maggio 2005 da IBM e dall'École polytechnique fédérale di Losanna,
che ha l'obiettivo di creare una simulazione al computer di una
colonna corticale dei mammiferi a livello molecolare. Il progetto
utilizza un supercomputer su base Blue Gene per simulare il
comportamento elettrico dei neuroni in base alla loro connessione
sinaptica e sulle relative correnti di membrana. L'obiettivo iniziale
del progetto, completato nel dicembre 2006, era la simulazione della
colonna neocorticale di un topo, che può essere considerata la più
piccola unità funzionale della corteccia cerebrale (la parte del
cervello ritenuta responsabile delle funzioni superiori, come il
pensiero cosciente), contenente 10.000 neuroni (e 108
sinapsi). Tra il 1995 e il 2005, Henry Markram mappò i tipi di
neuroni e le loro connessioni in una colonna. Nel novembre 2007, il
progetto arrivò al termine della prima fase, durante la quale erano
stati raccolti i dati per il processo di creazione, validazione e
ricerca della colonna neocorticale. Il progetto si propone di
rivelare alla fine gli aspetti della cognizione umana e di vari
disturbi psichiatrici causati dal malfunzionamento dei neuroni, come
l'autismo, e di capire come gli agenti farmacologici influenzano il
comportamento della rete neurale.
Un'organizzazione chiamata Brain
Preservation Foundation è stata fondata nel 2010 e offre un premio
Brain Preservation Technology al fine di promuovere le
ricerche nel campo della preservazione del cervello. Il premio viene
assegnato in due parti: il 25% verrà assegnato al primo team
internazionale che riuscirà a preservare l'intero cervello di un
topo, il 75% al team che riuscirà per primo a preservare l'intero
cervello di un animale di grandi dimensioni in un modo che possa
essere adottato anche per gli esseri umani dopo la morte clinica. In
definitiva l'obiettivo di questo premio è quello di generare una
intera mappa del cervello che possa essere utilizzata a sostegno
degli sforzi separati per fare l'uploading e possibilmente
"rivitalizzare" una mente in uno spazio virtuale.
Controversie
Controversie legali, politiche ed economiche
Può essere difficile garantire la
tutela dei diritti umani in mondi simulati. Per esempio, i
ricercatori delle scienze sociali potrebbero essere tentati di
utilizzare le menti simulate, o intere società di menti simulate,
per esperimenti controllati in cui sono esposte molte copie delle
stesse menti (in serie o contemporaneamente) in condizioni di prova
diverse.
L'unica risorsa fisica limitata a cui
necessariamente attenersi in un mondo simulato è la capacità di
calcolo, e quindi la velocità e la complessità della simulazione.
Individui ricchi o privilegiati in una società di menti emulate
potrebbero così fare un'esperienza soggettiva del tempo ben maggiore
rispetto ad altre nello stesso tempo reale, o potrebbero essere in
grado di eseguire più copie di loro stessi o di altri, e quindi
produrre più servizi e diventare ancora più ricchi. Altri
potrebbero soffrire della mancanza di risorse computazionali
(starvation) e mostrare un comportamento al rallentatore.
Copie e individualità
Un altro problema filosofico derivante
dal mind uploading ruota intorno all'individualità della
mente caricata: può essere considerata la stessa dell'originale,
dotata della stessa coscienza, o semplicemente una copia esatta con
gli stessi ricordi e la personalità? E se invece risultassero
differenti, quali sarebbero le differenze tra la copia e l'originale?
Le principali tecnologie di scansione
del cervello prese in considerazione, come il sezionamento seriale,
risulterebbero necessariamente distruttive e il cervello originale
non sopravviverebbe alla procedura di scansione. Ma se l'originale
può essere mantenuto intatto, la coscienza emulata potrebbe essere
una copia esatta e speculare della persona biologica. In questo caso
diverrebbe implicita la possibilità di copie multiple di una singola
coscienza originale che può letteralmente "entrare" in una
o più copie, dal momento che queste tecnologie comportano
generalmente la simulazione di un cervello umano in un computer di
qualche tipo, tramite file digitali che possono essere copiati
all'infinito (storage permettendo) con assoluta precisione. Il
problema è infatti reso ancora più complesso proprio da questa
possibilità di creare un numero potenzialmente infinito di copie
inizialmente identiche del soggetto originale che sarebbero
ovviamente tutte presenti, allo stesso tempo, come esseri distinti.
Si suppone che una volta che le varie versioni vengono poi esposte,
dopo l'uploading, a diversi input sensoriali, le loro esperienze
comincerebbero a divergere, rendendole semplicemente menti distinte,
anche se tutti i loro ricordi fino al momento della copia
resterebbero gli stessi. Ma molte varianti, più o meno complesse,
sono possibili. A seconda della capacità di calcolo, la simulazione
può essere eseguita con un tempo più veloce o più lento rispetto
al tempo fisico, con ovvie conseguenze per l'interazione tra una
mente biologica e una mente simulata. Un cervello emulato può essere
inoltre avviato, messo in pausa per un backup e riavviato di nuovo da
uno stato di backup salvato in qualsiasi momento. La mente simulata
in quest'ultimo caso, necessariamente non ricorderebbe tutto ciò che
è successo dopo l'istante della messa in pausa e forse non potrebbe
nemmeno essere consapevole che è un duplicato appena avviato.
Risulterebbero diverse le interazioni possibili tra copie di cervelli
emulati; una versione precedente di una mente simulata può
interagire con una versione più "giovane" e condividere
esperienze con essa.
Il limite di Bekenstein
Il limite di Bekenstein è il limite
superiore delle informazioni che possono essere contenute all'interno
di una regione finita di spazio che ha una quantità finita di
energia o, al contrario, la quantità massima di informazioni
necessarie a descrivere perfettamente un dato sistema fisico fino al
livello quantistico.
Un cervello umano medio ha un peso di
1,5kg e un volume di 1260cm³. L'energia (E=mc²) sarà 1.34813·1017J
e se si considera il cervello una sfera il raggio sarà
6.70030·10−2metri.
Il limite di Bekenstein per un cervello
umano medio sarebbe 2.58991·1042bit che rappresenta il
limite superiore delle informazioni necessarie per ricreare
perfettamente un cervello umano medio fino al livello quantico. Ciò
implica che il numero dei diversi stati (Ω=2I) del
cervello umano (e della mente se si considera il fisicalismo) è
almeno 107.79640·1041.
Tuttavia, come descritto sopra, secondo
molti sostenitori del mind uploading i modelli a livello
quantistico e la simulazione dei neuroni a scala molecolare non
saranno necessari, quindi il limite di Bekenstein rappresenta solo un
limite massimo. Si stima che l'ippocampo di un cervello umano adulto
possa memorizzare dati fino a un limite equivalente a 2,5 petabyte in
campo binario.
Sostenitori del mind uploading
I seguaci del Movimento Raeliano
sostengono il mind uploading nel processo di clonazione umana
per raggiungere la vita eterna. Vivere all'interno di un computer
viene vista come una delle principali possibilità. Il mind
uploading viene sostenuto anche da diversi ricercatori nel campo
delle neuroscienze e dell'intelligenza artificiale, come Marvin
Minsky. Nel 1993, Joe Strout creò un piccolo sito web chiamato Mind
Uploading Home Page, e cominciò a sostenere l'idea della
creazione di circoli sulla crionica in rete. Molti transumanisti
credono allo sviluppo e all'implementazione del mind uploading
e alcuni di essi, tra cui Nick Bostrom, prevedono che sarà possibile
entro il XXI secolo considerando le tendenze tecnologiche, come la
legge di Moore.
Il libro Beyond Humanity:
CyberEvolution and Future Minds di Gregory S. Paul & Earl D.
Cox,, tratta dell'eventualità (per gli autori, quasi inevitabile)
dell'evoluzione dei computer in esseri senzienti, ma si occupa anche
di mind uploading. Wetwares: Experiments in PostVital
Living, di Richard Doyle Wetwares, tratta ampiamente il mind
uploading e sostiene che gli esseri umani sono parte di un
"fenotipo di vita artificiale". La visione di Doyle inverte
il processo del mind uploading introducendo forme di vita
artificiali attivamente alla ricerca di incarnazioni biologiche come
parte della loro strategia riproduttiva. Raymond Kurzweil, esponente
di rilievo del transumanesimo e convinto sostenitore della
probabilità di una singolarità tecnologica, ha suggerito che il
percorso più facile per arrivare a un livello umano di intelligenza
artificiale potrebbe trovarsi nel reverse-engineering del
cervello umano, argomento che usa di solito per riferirsi alla
creazione di una nuova intelligenza in base ai principi di
funzionamento del cervello e all'uploading di singole menti umane
sulla base di scansioni e simulazioni estremamente dettagliate.
L'idea è discussa anche nel suo libro La singolarità è vicina.
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