Tlaloc (il nome deriva da
«Tlālli-octli», ovvero «Nettare della terra»; era
anche chiamato «Nuhualpilli», che potrebbe derivare da
«Nahua-pilli», ovvero «Principe Nahua») era,
secondo la mitologia azteca, il dio della pioggia e della fertilità.
Gli Aztechi avevano grande timore di
lui e, per conquistare il suo favore, gli sacrificavano esseri umani.
Gli Aztechi credevano che Tlaloc fosse il responsabile sia delle
inondazioni che della siccità e che lui fosse stato creato da altri
dei. Tlaloc si sposò prima con Xochiquetzal, una delle divinità dei
fiori, ma poi Tezcatlipoca la rapì. Tlaloc sposò in seguito la dea
Matlalcueitl, "La Signora dalla Veste Azzurra". Tlaloc
viene comunemente dipinto come un essere blu con delle zanne. Nel
mondo sotterraneo dove viveva si trovavano le persone uccise dai
fulmini, per annegamento o per malattia. Insieme a Chalciuhtlicue, fu
il padre di Tecciztecatl. Aveva una sorella maggiore di nome
Huixtocihuatl. A lui venivano sacrificati bambini, che venivano
annegati. Regnava sul terzo dei cinque mondi della mitologia azteca.
Anche gli abitanti di Teotihuacan
adoravano Tlaloc. Nel periodo pre-azteco, Tlaloc era venerato dalle
civiltà teotihuacan e tolteche della Mesoamerica. Altri popoli
mesoamericani avevano divinità della pioggia simili, a volte con
caratteristiche leggermente diverse, come Chac, il dio Maya della
pioggia e Cocijo, dio della pioggia zapoteco.
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