
Tra le storie più affascinanti e
inquietanti dell'Abruzzo, spicca la leggenda della Ritorna di Ortona
, un racconto popolare che mescola amore, morte e un eterno desiderio
di vendetta. Questa narrazione, che ha attraversato i secoli, è una
testimonianza della ricchezza del folklore locale e del potere della
tradizione orale.
La leggenda si colloca a Ortona, un
suggestivo borgo affacciato sull'Adriatico. Si narra di una giovane
donna, promessa sposa, che fu vittima di un tragico destino. Il
giorno delle nozze, mentre si recava in chiesa con il suo abito
bianco, fu rapita e uccisa da un uomo che la desiderava, ma che non
era mai stato ricambiato.
Il suo corpo fu abbandonato in un bosco
vicino, e il suo spirito, tormentato dalla brutalità subita e
dall'amore infranto, si dice non abbia mai trovato pace.
Secondo il racconto popolare, lo
spirito della giovane sposa, conosciuto come La Ritorna, si
aggira ancora oggi per le strade di Ortona nelle notti di luna piena.
Vestita con il suo abito nuziale insanguinato, appare a chiunque osi
percorrere da solo i vicoli più remoti o le campagne circostanti.
La leggenda racconta che la Ritorna
si manifesta soprattutto agli uomini, attirandoli con la sua bellezza
spettrale per poi rivelare il suo volto deformato dalla sofferenza.
Alcuni credono che il suo scopo sia vendicarsi, trascinando le anime
dei malcapitati nel suo mondo di tormento eterno.
La leggenda della Ritorna non
è solo un racconto di fantasmi, ma un avvertimento morale. Spesso
interpretata come una storia contro la violenza sulle donne, essa
riflette il dolore e l'ingiustizia di chi ha subito un destino
crudele e ingiusto.
Inoltre, la figura della sposa fantasma
rappresenta il legame indissolubile tra amore e morte, temi
ricorrenti nelle tradizioni popolari italiane. La sua presenza funge
da monitoraggio per chi non rispetta i legami d'amore e l'onore.
Ancora oggi, la storia del Ritorno
è raccontata dagli anziani di Ortona e rivive nelle celebrazioni
locali. Durante alcune feste popolari, vengono organizzati eventi
teatrali che rievocano la tragica vicenda, contribuendo a mantenere
viva questa antica tradizione.
Per i più coraggiosi, esiste persino
un itinerario turistico notturno che esplora i luoghi legati alla
leggenda, tra vicoli oscuri e boschi silenziosi che si dice siano
stati teatro delle sue apparizioni. Le guide locali raccontano la
storia con un misto di brivido e rispetto, immergendo i visitatori in
un'atmosfera carica di mistero e suggestione.
Alcuni abitanti di Ortona affermano di
aver visto la Ritorna con i propri occhi o di aver udito il
suo lamento straziante nelle notti più buie. Secondo la tradizione,
chiunque incontri lo spirito deve evitare di guardarla negli occhi e
recitare una preghiera per proteggerne l'anima tormentata e la
propria.
Molte famiglie locali tramandano
piccoli rituali per allontanare la sventura: si dice che lasciare un
mazzo di fiori bianchi sulla soglia di casa possa placare lo spirito
della sposa, ricordandole il giorno di gioia che non ha mai potuto
vivere.
Come ogni leggenda, anche quella della
Ritorna si mescola con elementi storici e sociali
dell'epoca. È possibile che il racconto nasca da un evento realmente
accaduto, forse un tragico fatto di cronaca trasformato dalla
tradizione orale in una storia dai contorni soprannaturali.
Questa narrazione, però, è molto più
di una semplice storia di paura: è un pezzo dell'identità culturale
di Ortona, un filo che lega generazioni passate e presenti,
ricordando le ombre del passato e la forza evocativa delle leggende
popolari.
La Ritorna di Ortona rimane
uno dei misteri più affascinanti dell'Abruzzo, capace di incantare e
inquietare chiunque si avvicini alla sua tragica storia. Un simbolo
di amore perduto e vendetta eterna che continua a vivere nei vicoli e
nei cuori di questa antica cittadina affacciata sull'Adriatico. La
Ritorna, con il suo abito bianco macchiato di sangue e il
suo lamento struggente, non è solo un fantasma, ma un eco di una
società che porta con sé il peso delle ingiustizie e delle tragedie
individuali trasformate in mito.
La storia del Ritorno non
smette di ispirare artisti, scrittori e registi locali, che la
ripropongono in chiave moderna attraverso opere teatrali, romanzi e
cortometraggi. Questo racconto, con la sua miscela di orrore e
malinconia, riesce a catturare l'immaginazione di chiunque venga a
conoscenza della sua tragica vicenda.
Ogni anno, durante le notti estive, le
strade di Ortona si riempiono di turisti che sperano di sentire un
sussurro o intravedere l'ombra della sposa fantasma. Che si tratti di
superstizione o semplice curiosità, il Ritorno continua ad
essere una presenza viva nell'immaginario collettivo, una figura che
non smette di intrecciare il passato al presente.
In un mondo dove la tecnologia tende a
far svanire le vecchie tradizioni, la leggenda della Ritorna
resiste come simbolo di una memoria che non vuole essere dimenticata,
trasformandosi in un patrimonio culturale unico che rende Ortona
ancora più affascinante e misteriosa.