In un secolo dominato dal progresso tecnologico e dalla secolarizzazione, sorprende la parabola ascendente della Wicca: una religione neopagana, nata nel cuore dell’Inghilterra postbellica, che oggi annovera centinaia di migliaia di seguaci in tutto il mondo. Le sue origini affondano in un complesso intreccio di folklore, esoterismo ottocentesco e idealizzazioni romantiche del passato, sapientemente rielaborati da una figura centrale: Gerald Brosseau Gardner.
Nato a Blundellsands, vicino Liverpool, nel 1884, Gardner trascorse la giovinezza viaggiando nei territori coloniali britannici in Asia, dove si appassionò allo studio di culti animisti e pratiche esoteriche. Tornato in patria nel 1936, trovò un’Inghilterra ancora segnata dal moralismo vittoriano, ma percorsa da nuovi fermenti culturali. Frequentò la Crotona Fellowship a Christchurch, un gruppo legato alla teosofia e all’occultismo.
Fu nel 1939, secondo la sua stessa testimonianza, che Gardner venne iniziato in una piccola coven della New Forest — un gruppo che sosteneva di praticare un culto precristiano sopravvissuto nei secoli. La loro guida, identificata come Dorothy Clutterbuck, detta "Old Dorothy", rappresenta ancora oggi un enigma storico: sebbene la sua esistenza sia confermata da documenti anagrafici, il suo reale ruolo nella Wicca resta oggetto di dibattito.
A partire dagli anni ’40, Gardner cominciò a trascrivere rituali e credenze della coven, integrandoli con materiale esoterico tratto da fonti come l’Ordine Ermetico della Golden Dawn, gli scritti di Aleister Crowley e studi sul folklore europeo. Il mosaico che ne risultò diede forma a un nuovo sistema religioso. Nel 1951, con l’abolizione del Witchcraft Act, Gardner pubblicò finalmente i suoi testi: Witchcraft Today (1954), in cui affermava che "le antiche credenze della Vecchia Religione stanno risorgendo", e The Meaning of Witchcraft (1959).
Una figura fondamentale nello sviluppo della Wicca fu Doreen Valiente, iniziata da Gardner nel 1953. Valiente riscrisse molti rituali, purgandoli da eccessivi elementi crowleyani e infondendo una spiritualità più autentica, centrata sul ciclo della natura e sulla polarità sacra tra Dea Madre e Dio Cornuto. "La Wicca — scrisse — è una religione del sentire, della connessione con la Terra, non del potere fine a se stesso."
Il cuore rituale della Wicca si svolge in piccole comunità, le coven, che celebrano otto festività stagionali (la "Ruota dell’Anno") e riti lunari, basati su un’etica chiara: An it harm none, do what ye will — "Se non nuoce a nessuno, fa’ ciò che vuoi".
La casa di Gardner a Brickett Wood, nell’Hertfordshire, divenne negli anni ’50 un punto di riferimento per le prime coven gardneriane. Ma fu attraverso l’opera di discepoli come Raymond Buckland, che nel 1963 portò la Wicca negli Stati Uniti, che il movimento conobbe un’espansione internazionale. Negli anni ’60 e ’70, nel clima della controcultura e del femminismo emergente, la Wicca si trasformò ulteriormente: la Wicca Alexandriana, fondata da Alex Sanders a Manchester nel 1964, aggiunse elementi più cerimoniali, mentre negli USA Starhawk integrava ecologia e attivismo sociale nel suo ramo Reclaiming.
Oggi, a più di 80 anni dal suo atto fondativo, la Wicca è riconosciuta come religione in vari paesi: negli Stati Uniti, è tutelata dal First Amendment e praticata apertamente anche da membri delle forze armate; nel Regno Unito, la Pagan Federation stima almeno 250.000 aderenti, mentre in Australia e Canada i numeri crescono costantemente. Studi accademici — tra cui quelli del sociologo Ronald Hutton (autore di The Triumph of the Moon, 1999) — hanno chiarito che la Wicca, lungi dall’essere un culto "primitivo" riscoperto, è una religione moderna, consapevolmente costruita ma non per questo meno autentica.
Non mancano, tuttavia, le critiche. Settori delle Chiese cristiane continuano a diffidare della Wicca, mentre alcuni antropologi accusano certi esponenti wiccan di alimentare miti pseudostorici su una presunta "religione della Dea" ininterrotta. D’altro canto, per molti praticanti — giovani in cerca di nuove forme di spiritualità, donne attratte da un culto che celebra il femminile, ambientalisti che vedono nella Wicca una religione "verde" — queste dispute accademiche hanno scarso peso. "Non importa se i rituali sono antichi o moderni — osserva Vivianne Crowley, wiccan e psicologa — ciò che conta è l’esperienza spirituale che essi evocano."
In un mondo segnato da crisi ecologiche e da un crescente bisogno di risacralizzare la natura, la Wicca offre oggi una voce singolare e in crescita: una religione che parla di rispetto, di equilibrio e di interconnessione tra tutti gli esseri viventi. E che, proprio per questo, continua a guadagnare terreno nel panorama spirituale del XXI secolo.