sabato 9 novembre 2024

Superstizioni marinaresche: credenze e riti del mondo dei marinai

 


La vita in mare, caratterizzata dall'imprevedibilità e dai pericoli, ha dato origine a un ricco patrimonio di superstizioni e rituali che, per secoli, hanno accompagnato marinai e pescatori in ogni angolo del mondo. Queste credenze, spesso tramandate oralmente, riflettono il profondo legame dei marinai con le forze della natura, il senso di vulnerabilità e la necessità di sentirsi protetti in un ambiente ostile.

Nel linguaggio marinaro, alcune parole sono premurose tabù e vengono evitate per paura che possano attirare sfortuna o scatenare la furia del mare:

  • "Coniglio" o "lepre": in molte tradizioni, pronunciare il nome di questi animali a bordo è considerato un cattivo presagio. Si riteneva che i conigli, mangiando i funghi di canapa nei magazzini, consegnassero gravi danni alle attrezzature di bordo.

  • "Annegamento" o "morte": termini legati alla perdita della vita in mare non dovevano essere menzionati per evitare di attirare il destino.

  • Cambio del nome della nave: cambiare il nome di una nave era visto come un atto di sfida al mare, che avrebbe potuto "offendersi" e vendicarsi. Per farlo, si ricorreva a complicati rituali di purificazione, come rimuovere ogni traccia del vecchio nome e fare offerte agli dèi del mare.

Prima di affrontare una navigazione, era d'uso compiere specifici gesti per propiziarsi il favore del mare:

  • Rompere una bottiglia sulla prua: il varo di una nave veniva accompagnato da questo gesto simbolico per "battezzare" l'imbarcazione e assicurarsi che fosse protetta.

  • Evitare le partenze di venerdì: nella tradizione cristiana, il venerdì è legato alla crocifissione di Cristo ed è quindi considerato un giorno sfortunato. Questa credenza ha dato origine alla superstizione che a partire da venerdì potrà attirare incidenti.

Gli animali erano spesso associati a presagi di fortuna o sventura:

  • Gabbiani e albatros: avvistare gabbiani o albatros in volo era un buon segno, poiché indicava la vicinanza alla terra. Tuttavia, uccidere questi animali era considerato un grave atto sacrilego. In particolare, l'albatros era ritenuto l'incarnazione di anime perdute, un tema reso celebre dal poema La ballata del vecchio marinaio di Samuel Taylor Coleridge.

  • Topi che abbandonano la nave: vedere i topi scendere da una nave era segno di imminente naufragio o di guasti gravi a bordo.

Molti marinai portavano con sé oggetti o simboli legati alla protezione divina o a miti del mare:

  • Santa Barbara: patrona dei marinai e protettrice contro i fulmini, era spesso invocata durante le tempeste.

  • Poseidone/ Nettuno: nei mari occidentali, il dio del mare è stato onorato con offerte simboliche, come versare un bicchiere di vino in mare durante la prima traversata.

Gli oggetti personali e i tatuaggi avevano un ruolo fondamentale per la sicurezza del marinaio:

  • Tatuaggi di rondini: simboleggiavano il ritorno a casa, poiché le rondini sono animali migranti che tornano sempre al nido. Un marinaio con due rondini tatuate poteva "tornare" anche in caso di morte in mare.

  • Medaglie sacre o monete: vengono spesso cucite nei vestiti o tenute in tasca come talismani contro gli incidenti.

Un tempo, la presenza di una donna a bordo era considerata sfortunata perché si riteneva potesse distrarre l'equipaggio e provocare l'ira del mare. Tuttavia, esistevano eccezioni: le figure femminili scolpite sulle prue delle navi (le celebri polene) erano invece considerate protettrici e si pensavano di placare il mare agitato.

La musica aveva un significato rituale importante:

  • Canti marinareschi (shanty): oltre a coordinare il lavoro, si credeva che i canti tenessero lontani gli spiriti maligni e infondessero coraggio.

  • Silenzio durante una tempesta: durante i momenti di pericolo, era vietato cantare o suonare strumenti per non disturbare il mare.

Presagi in mare e il rispetto della natura

  • Arcobaleni: erano considerati un buon segno, simbolo di protezione divina dopo una tempesta.

  • Mare rosso al tramonto: "Rosso di sera, bel tempo si spera" è un proverbio legato a una reale osservazione meteorologica; un cielo rosso indicava buone condizioni atmosferiche.

Nonostante il progresso tecnologico, molte superstizioni marinaresche sopravvivono anche oggi. I marinai moderni evitano ancora di partire di venerdì e prestano attenzione a certi segni e gesti simbolici. Anche le grandi navi cargo e da crociera rispettano riti tradizionali come il varo con lo spumante, un legame tra passato e presente che mantiene viva la cultura marinara.

Le superstizioni, per quanto anacronistiche sembrano, continuano a ricordare quanto il mare, con la sua vastità e i suoi misteri, abbia da sempre ispirato rispetto e timore.

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