Secondo il resoconto di alcuni soldati che affermano di aver partecipato all'operazione, una pattuglia di fanteria scomparve in circostanze misteriose durante una missione di routine vicino a Kandahar. Quando una squadra di forze speciali fu inviata per investigare, scoprì una grotta disseminata di ossa umane ed equipaggiamento militare danneggiato. Lì, l'essere emerso all'improvviso, attaccando con una velocità e una forza sovrumane, impalando un soldato con una lancia. Il resto della squadra, sopraffatto dallo shock, rispose con un'intensa raffica di colpi, riuscendo infine ad abbatterlo.
Dopo la battaglia, il corpo del gigante sarebbe stato trasportato tramite un misterioso elicottero e mai più visto. Nessun rapporto ufficiale, nessuna conferma del Pentagono, nessuna immagine pubblicata. Eppure, la leggenda continua a vivere nei racconti dei militari, tra coloro che giurano di averlo visto e coloro che credevano che il governo americano abbia insabbiato la vicenda.
La teoria più popolare è che il Gigante di Kandahar fosse un Nephilim, un discendente degli antichi giganti biblici menzionati nei testi sacri. La sua descrizione combacia con le caratteristiche attribuisce a questi esseri: sei dita, doppia fila di denti e una forza straordinaria. Altri, invece, ipotizzano che possa trattarsi di una creatura sconosciuta alla scienza, una superstite di un'era dimenticata, nascosta nelle profondità delle montagne.
Mito o realtà? Senza prova concreta, il Gigante di Kandahar resta uno dei più affascinanti enigmi moderni, un tassello oscuro nei misteri della guerra.
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