mercoledì 9 ottobre 2019

Antroposofia

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L'antroposofia (in greco antico 'sapienza dell'essere umano') è una disciplina esoterica basata sugli insegnamenti di Rudolf Steiner, che afferma di poter studiare "in modo scientifico" e unitario la realtà fisica e la dimensione "spirituale", concependole come «un'unica manifestazione divina in continua evoluzione». L'antroposofia, infatti, postula l'esistenza di un mondo spirituale che si può osservare e comprendere per mezzo di una «osservazione animica mediante il metodo delle scienze naturali», una pratica somigliante alla chiaroveggenza e derivante dalla "scienza goethiana" (che Steiner voleva estendere al mondo spirituale).
Questo percorso spirituale e filosofico è definito dai suoi sostenitori come la "scienza dello spirito", ma viene oggi annoverato tra le pseudoscienze per la sua pretesa di osservare e studiare mediante un metodo scientifico degli enti che - secondo quasi tutti i sistemi metafisici contemporanei - non appartengono all'ordine delle realtà accostabili dalla conoscenza scientifica.

Fondamento filosofico ed epistemologico
Steiner disse che "la mia filosofia della libertà è la base epistemologica per la scienza spirituale orientata in senso antroposofico a cui mi rifaccio". Steiner stesso, cioè, rinvia per approfondimenti sull'antroposofia ad una delle sue opere fondamentali, intitolata appunto "La Filosofia della Libertà", che seguì e ampliò la sua tesi di dottorato, pure pubblicata, col titolo di Verità e scienza.
In esse Steiner parte dalla concezione dell'essere umano di Goethe, che lo riteneva un'entità naturale e soprannaturale: naturale in quanto l'umanità è un prodotto della natura, soprannaturale in quanto attraverso il nostro potere concettuale noi allarghiamo le possibilità della natura, permettendole di raggiungere attraverso noi stessi la capacità di riflessione, come accade nella filosofia, nell'arte e nella scienza. Da qui Steiner approda all'idealismo, affermando: «la vera scienza, nel senso superiore della parola, ha a che fare unicamente con oggetti ideali; non può essere altro che idealismo; poiché ha la sua ultima ragione d'essere in bisogni che originano dallo spirito».[
Steiner, quindi, fu un epigono del romanticismo tedesco, ma la sua opera filosofica si inserisce nella lunga tradizione del cosiddetto idealismo oggettivo, che trova i suoi precursori in importanti pensatori come Platone e Spinoza e il suo massimo rappresentante in Hegel. Proprio per questo essa suscitò l'interesse anche dei filosofi neoidealisti italiani. Il riferimento a Platone è interessante perché Platone inserisce racconti mitici nei suoi testi filosofici, per esempio quello di Atlantide. I miti di Steiner furono spesso costruiti sulla base di teorie scientifiche in voga alla metà dell'Ottocento e successivamente abbandonate (ad esempio il continente perduto di "Lemuria"), ma la verità dell'antica esistenza di Lemuria fu affermata risolutamente da Steiner, che la presentava come un prodotto della sua attività di chiaroveggente. Steiner, infatti, riteneva che il passato fosse in qualche modo eternamente preservato nella cosiddetta "cronaca dell'Akasha", che egli sarebbe stato in grado di leggere grazie alla guida di superiori entità spirituali.
Questo carattere "rivelato" dell'antroposofia oltre alla presenza di concetti derivati da numerose religioni (per esempio la metempsicosi dall'Induismo, il ruolo di Cristo dal Cristianesimo, l'esistenza di due Gesù dalla tradizione cabalistica, ecc.) conferiscono all'antroposofia le caratteristiche di una nuova religione e come tale è classificata in diverse enciclopedie. Steiner, però, reclamava per l'antroposofia il carattere di una scienza, in quanto, secondo lui, le sue affermazioni provenivano da "osservazioni animiche" replicabili da chiunque si sottoponesse a una sufficiente preparazione spirituale attraverso specifici esercizi mentali. Questa pretesa non falsificabile, oltre alle numerose affermazioni compatibili con il livello delle scienze e il contesto culturale del primo Novecento, ma totalmente smentite dal progresso successivo, ha indotto a classificare l'antroposofia fra le pseudoscienze.

Storia
«Le anime veramente preparate per l'antroposofia sono tali che o si sentono inappagate dalle sensazioni esteriori, oppure riconoscono che la scienza esteriore con tutte le sue spiegazioni non riesce a chiarire i fatti. Sono queste le anime che, attraverso il loro karma complessivo, sono preparate in modo che con le parti costitutive interiori della loro vita animica possono collegarsi con l'antroposofia. La scienza dello spirito appartiene pure al karma complessivo dell'umanità e vi si inserisce come tale.»
(Rudolf Steiner, Le manifestazioni del karma)
All'età di poco più di vent'anni, venne chiesto a Steiner di curare l'edizione degli scritti scientifici di Goethe per un'importante pubblicazione che raccogliesse l'opera completa dello scrittore. Mentre attendeva al lavoro editoriale, Steiner iniziò a pubblicare vari scritti che anticipavano le sue future idee, ma che erano situabili all'interno del clima filosofico e scientifico della sua epoca: soprattutto La concezione Goethiana del mondo e i commenti alle opere scientifiche di Goethe. Il suo primo scritto fondamentale fu La filosofia della libertà (Die Philosophie der Freiheit), pubblicato nel 1894. Qui, Steiner espone un concetto di libero volere fondato sull'esperienza interiore del pensare puro libero dai sensi corporei, in modo che una lettura adeguata di tale testo possa costituire l'esperienza stessa di tale pensare puro. I suoi primi accenni all'antroposofia risalgono a questo periodo.
Lo sviluppo di Steiner e i suoi studi lo condussero sempre più verso l'esplicita ricerca spirituale e filosofica. Questi studi interessarono soprattutto chi già era orientato verso idee di carattere spirituale e principalmente tra questi, almeno nella prima fase di sviluppo di Steiner, vi era la Società Teosofica, fondata dall'occultista e (sedicente) medium Helena Blavatsky. La società propagandava una sorte di religione sincretica, nella quale convergevano elementi di varie religioni, con una prevalenza di quelli induisti e buddhisti.
Quando gli fu chiesto di dirigere la sezione tedesca di questo gruppo ai primi del Novecento (composta allora soprattutto da anglo-americani) Steiner accettò, a condizione di potere sempre e solo esporre i risultati della sua propria indagine soprasensibile. Il suo lavoro si distinse da quello di molti membri della società (le eccezioni includono Bertram Kingsley in Inghilterra) e sia egli che il presidente della Società Teosofica sembrarono coltivare "l'accordo nel disaccordo", restando comunque in armonia. Dal 1907, tuttavia, ci fu un continuo allontanamento tra il gruppo che faceva capo allo Steiner, che stava lavorando per costruire una via che tenesse conto delle pietre miliari della cultura occidentale, quali la cristianità e la scienza naturale, e la corrente principale della Società Teosofica, che era orientata verso l'Oriente e in particolare verso l'India.

Fondazione della Società Antroposofica
La Società Antroposofica venne fondata nel 1913, dopo che Steiner ebbe lasciato la Società Teosofica (la cui sede centrale si trova dal 1886 ad Adyar, alla periferia di Chennai, in India) in seguito a divergenze con la sua presidente, Annie Besant. Questa intendeva presentare al mondo la figura del bambino Jiddu Krishnamurti come il Cristo reincarnato. Steiner si oppose fermamente, considerando come cosa destituita da ogni fondamento l'accostamento tra il Cristo e Krishnamurti (come, del resto, fece lo stesso Krishnamurti, quando ebbe raggiunto l'età adulta). Questo episodio e le discordanze filosofiche sopra accennate portarono Steiner a lasciare la Società Teosofica, seguito dalla gran parte dei membri della sezione tedesca, di cui era stato fino ad allora segretario. In seguito lo seguirono anche membri di altre nazioni.
Steiner aveva ormai raggiunto una considerevole statura come maestro spirituale. Affermava di avere diretta esperienza della cronaca dell'Akasha, una presunta cronaca di stampo mitologico sulla storia, preistoria e del futuro del mondo codificata nel piano eterico dell'essere. In numerosi lavori - soprattutto in Come si conseguono conoscenze dei mondi superiori? e ne La scienza occulta - Steiner descrive una via di sviluppo interiore che può, secondo le sue convinzioni, mettere chiunque in grado di perseguire esperienze spirituali di quel tipo. Una solida visione viene sviluppata in parte praticando forme rigorose di autodisciplina morale e cognitiva. Si noti che, secondo Steiner, lo sviluppo morale deve precedere lo sviluppo delle facoltà spirituali.
A partire dal 1912 prese avvio un fiorire di lavori artistici ispirato da Steiner e dal movimento antroposofico. Nuove direzioni in arte drammatica, pittura, scultura, movimento artistico e architettura furono realizzate in un grande centro culturale, il Primo Goetheanum, costruito interamente in legno negli anni 1913-1920 da volontari provenienti dalle nazioni più diverse. Molto del lavoro fu svolto durante la prima guerra mondiale. La comunità internazionale di operai, artisti e scienziati, che si formò intorno al progetto nella neutrale Svizzera, visse in una situazione di netto contrasto con ciò che invece avveniva nelle altre nazioni europee, straziate dalla guerra.
Dopo la prima guerra mondiale, il movimento antroposofico si orientò verso nuove direzioni. Furono intrapresi vari progetti pratici che portarono alla realizzazione di scuole, centri per disabili, aziende agricole biodinamiche e cliniche mediche, tutte iniziative ispirate dalla ricerca antroposofica.
Steiner morì nel 1925, ma il lavoro antroposofico continuò in tutti i paesi che aveva raggiunto durante la sua vita, espandendosi in molti altri. Seminari, gruppi di formazione artistica e istituzioni come scuole, banche, aziende agricole e cliniche fioriscono in tutto il mondo, ispirate tutte dall'idea che il lavoro spirituale può essere portato avanti sistematicamente e metodicamente in armonia con gli impegni esteriori. Il Goetheanum, distrutto da un incendio doloso nella notte di Capodanno del 1923 e ricostruito dopo la morte di Steiner in cemento armato, continua ad essere il centro mondiale del movimento antroposofico; tuttavia numerosi gruppi nazionali, regionali e locali sono sorti in un gran numero di luoghi.

Descrizione
La parola antroposofia deriva dalle radici greche ànthropos (uomo) e sophìa (conoscenza). Il termine fu usato in scritti esoterici a partire dal XVI secolo ed entrò nel linguaggio filosofico del XIX secolo tramite Troxler. Nel 1882 il filosofo Robert von Zimmermann, le cui lezioni a Vienna erano state seguite anche da Steiner, utilizzò il termine nel titolo di una sua opera. Rudolf Steiner riprese questo termine per dare un nome al percorso di studio spirituale da lui proposto.

Il rifiuto del materialismo degli illuministi e dei positivisti
(Tedesco)
«Erkenntnis ist das Licht, und die Liebe dessen Waerme.»
(IT)
«La conoscenza è la luce, e l'Amore il suo calore.»
(Rudolf Steiner, Warspruchworte, 1909)

Una delle caratteristiche della scienza dello spirito, come di altre discipline antroposofiche quali la sua pedagogia, l'architettura, l'agricoltura biodinamica, è per Steiner la sua concezione organica, affine all'opera d'arte, dove nulla viene lasciato al caso, ma le parti sono strutturalmente collegate al tutto, in cui, cioè. il piccolo riproduca in miniatura il grande, come avevano suggerito alcuni filosofi greci da Pitagora, a Platone e Plotino. Steiner si riappropria, così, di una visione del mondo propria anche della scienza goethiana, per la quale i fenomeni della natura non sono separati da colui che li conosce, ma possono essere compresi nella loro essenza solo grazie a un'intima corrispondenza tra noi e loro. Il problema principale della scienza a lui contemporanea, secondo Steiner, era quello di essere astratta, avulsa dall'uomo, e quindi difficilmente comprensibile:
«Uscendo da una conferenza tenuta da qualcuno degli scienziati dozzinali di oggi, la maggior parte delle volte le persone non sanno bene che cosa ne hanno ricavato. E se sono di animo buono dicono: “Beh, non siamo all'altezza. Quello scienziato sa tutto, noi uomini comuni non si può mica capire tutto!”. Ma il motivo vero è che lo scienziato stesso non le capisce le cose! Se si ha una scienza che va in fondo alle cose, allora ci si può far capire anche dalle persone più semplici. Se oggi la scienza è così poco efficace, ciò avviene proprio perché si è formata ignorando la vera natura dell'uomo.»
(R. Steiner, Alimentazione per vivere sani, conferenze del 1923-24, Archiati Verlag, 2007, p. 123)

Come afferma nella sua Filosofia della libertà, la natura non può essere spiegata sulla base di un mero meccanicismo, perché chi ragiona così si limita a proiettare su una realtà immaginaria alcune caratteristiche del mondo da lui percepito, come il movimento, la forza, la posizione ecc., escludendone altre. Accade così che ad esempio i colori, i suoni, il calore, ecc. non vengano studiati come fenomeni in sè, ma solo come effetti meccanici della materia, concepita intellettualmente come qualcosa di eterno, indistruttibile e amorfo, che determinerebbe oscuramente l'insorgere in noi di quelle sensazioni. In tal modo risulterebbero inspiegabili le esperienze stesse della coscienza, come ammetteva il fisiologo Emil Du Bois-Reymond dalla sua prospettiva materialista: «Quale legame pensabile esiste tra dati movimenti di dati atomi nel mio cervello, da un lato, e dall'altro i fatti per me originari, innegabili, non ulteriormente definibili: io sento dolore, sento gioia, io assaporo dolce, odoro profumo di rose, odo suono d'organo, vedo rosso? È incomprensibile, e lo sarà sempre, che dalla combinazione di carbonio, azoto, idrogeno, ossigeno, prenda forma la vita cosciente».
Secondo Steiner, invece, a causa di un pregiudizio risalente a Kant, il quale postulava un'inconoscibile cosa in sé dietro l'apparenza percepibile, la scienza moderna ha finito per smarrire la portata unitaria e originaria di quelli che Goethe chiamava Urphaenomen, cioè fenomeni primordiali, su cui si basa l'intero mondo della natura, e dei quali è assurdo andare a ricercare ulteriori cause pregresse. Steiner sostiene infatti, come già Aristotele, Giordano Bruno e altri, che è il pensiero a muovere la materia, e che le sensazioni come il rosso, il dolore, ecc., lungi dall'essere un mero epifenomeno della materia, vadano comprese in sintonia con la loro idea archetipa corrispondente, che agisce nella natura e vive anche nel pensiero.
La scienza dello spirito di Steiner respinge quindi sia il meccanicismo materialista, nel quale operebbe Arimane, sia lo spiritualismo mistico, in cui opererebbe invece Lucifero. Steiner aderisce infatti ad una concezione monistica, ma tiene a distinguere tra monismo e monismo: la vera scienza è per lui quella che non si limita ad enunciare principi generali, non scendendo mai nel particolare, né quella che si sofferma su aspetti esteriori ed individuali perdendo di vista l'insieme; bensì «che sappia cogliere il molteplice nell'uno e l'uno nel molteplice».

La pretesa di studiare il mondo spirituale mediante il metodo scientifico
«L'indagine spirituale restituisce all'umanità queste forme: così, ad esempio, essa mostra che le giornate della creazione biblica ci descrivono cose che si rivelano allo sguardo chiaroveggente. Lo spirito incatenato al mondo sensibile si limita a trovare che quelle giornate della creazione contraddicono i dati della geologia. La scienza dello spirito, nel riconoscere le profonde verità del racconto biblico, è altrettanto lontana dal volatilizzarlo a mera "poesia mitica", quanto dall'applicarvi semplicemente un procedimento esplicativo allegorico o simbolico. Ma certamente coloro che continuano a fantasticare delle contraddizioni fra racconto biblico e scienza, ignorano totalmente come l'indagine spirituale proceda. Né va creduto che essa attinga alla Bibbia stessa il suo sapere. Essa ha i propri metodi, per cui giunge ai suoi risultati indipendentemente dai documenti, per poi trovarli confermati in questi. E tale procedimento è divenuto ormai necessario per molti i quali attualmente cercano la verità, esigendo un'indagine spirituale che rivesta lo stesso carattere che ha la scienza naturale.»
(Dalla cronaca dell'Akasha)
Steiner riteneva possibile unire la chiarezza del pensiero scientifico moderno con la consapevolezza di un mondo spirituale che è presente in tutte le esperienze religiose e mistiche. La scienza si fonda su teorie controllabili e verificabili, che all'epoca di Steiner non erano ancora in grado di spiegare i processi biologici. Egli tentò pertanto di creare un approccio a ciò che chiamava "pensiero vivente" che si fonda sul rigore di pensiero proprio della scienza moderna, ma che si rivolge allo studio dell'anima e dello spirito.
Nell'antroposofia l'attività artistica è considerata un ponte tra scienza e religione, tra realtà materiali e spirituali, capace di dare vita a forme di conoscenza superiore, il cui scopo è di raggiungere livelli di consapevolezza più alti tramite concentrazione, meditazione e contemplazione. In diversi scritti e in centinaia di conferenze Steiner descrisse numerosi esercizi sistematici con i quali realizzare tali fini.
L'antroposofia, benché apprezzi tutte le religioni e gli sviluppi culturali, mette in evidenza il pensiero esoterico occidentale (piuttosto che l'antico pensiero esoterico indù o buddista) come il più appropriato per le necessità contemporanee, e percepisce Cristo e la sua missione sulla Terra come avente un posto particolarmente importante nell'evoluzione umana, sebbene questi non siano visti nello stesso modo della corrente principale delle chiese cristiane. Steiner metteva in evidenza che l'essere che si manifesta nel Cristianesimo si manifesta anche in tutte le fedi e religioni; è l'essere che unifica tutte le religioni, e non una particolare fede religiosa, che Steiner vide come la forza centrale nell'evoluzione umana.
Il Cristianesimo di Steiner è per certi versi affine a quello degli gnostici, che intendevano avvicinarsi allo spirituale tramite la conoscenza anziché con la fede. Questi però interpretavano il fenomeno Cristo attraverso gli schemi proposti dal primo gnosticismo, mentre Steiner se ne discosta per l'adattamento agli schemi derivati dalla propria autoproclamata chiaroveggenza. L'incarnazione del Cristo fu per Steiner una realtà storica e un punto unico e fondamentale nella storia umana.
Steiner si riappropria dell'ideale romantico di una riconciliazione tra scienza, arte e religione, attingendo sia alle dottrine gnoseologiche dell'idealismo tedesco, in particolare di Fichte e Schelling, nel contesto di una critica della modernità che opponendosi al kantismo recuperasse la possibilità di una conoscenza sovrasensibile fondata sull'auto-intuizione del pensiero, sia alle opere poetiche e scientifiche di Goethe, sulle quali Steiner lavorò lungamente. Steiner fu anche profondamente influenzato da Franz Brentano e Wilhelm Dilthey, dal lavoro dei quali attinsero sia Edmund Husserl che José Ortega y Gasset. Il lavoro iniziale puramente filosofico conduce Steiner dalla coscienza interiore del pensare, a una crescente esplicita considerazione dell'esperienza spirituale che si propone come elemento cardine per il superamento dell'era cristallina:
«L'antroposofia è una via della conoscenza che vorrebbe condurre lo spirituale che è nell'uomo allo spirituale che è nell'universo. Sorge nell'uomo come una necessità del cuore, della vita del sentimento, e può essere pienamente giustificata se soddisfa questo bisogno interiore.»
(Rudolf Steiner)
Steiner credeva nella possibilità di applicare la chiarezza del pensiero scientifico all'esperienza spirituale, che vedeva come derivante da un mondo spirituale oggettivamente esistente. Egli identificò la matematica, per raggiungere la certezza attraverso il pensiero stesso, quindi attraverso l'esperienza interiore piuttosto che l’osservazione empirica, come base della sua epistemologia dell'esperienza spirituale.

Evoluzione del mondo e dell'uomo
Secondo il pensiero del biologo tedesco Ernst Haeckel, enunciato nel 1866, l'evoluzione della specie si riflette in quella dell'uomo, poiché "l'ontogenesi ricapitola la filogenesi ", ma Steiner reinterpreta il pensiero haeckeliano in un senso molto più vasto che comprende non solo lo sviluppo biologico ma anche il divenire cosmico. Per Steiner, infatti, «ogni corpo e ogni essere nel cosmo ripete gli stadi precedenti sopra un nuovo gradino di evoluzione»,
La crescita di un organismo, di una persona, di un popolo, o di un pianeta, non possono essere compresi in base a leggi materiali, ma solo a partire dagli impulsi dello spirito. La scienza materialista, che ritiene primaria la materia e secondari i fenomeni, ad esempio del colore o del suono, astrae in tal modo da alcuni aspetti della realtà mantenendo per comodità solo quelli misurabili, come il movimento o la forma, che essa attribuisce agli atomi.
«Il "dissolversi" dei processi sensibilmente percettibili in movimenti meccanici impercettibili è talmente diventato un'abitudine per i fisici moderni, ch'essi sembrano non accorgersi menomamente di porre un'astrazione al posto della realtà.»
(Rudolf Steiner, Le opere scientifiche di Goethe, trad. it., Fratelli Bocca editore, Milano 1944, p. 142)
Steiner rivendica invece l'importanza di tutta la gamma delle percezioni umane, che egli riconduce non a cinque ma a un totale di dodici sensi. Una sensazione come quella del calore, ad esempio, che per la scienza ufficiale consiste in un'eccitazione di atomi, è per Steiner un'entità primaria autonoma, non l'effetto ma la causa di quella eccitazione.
«Dietro le osservazioni sensibili, dietro il giallo e il rosso, dietro il do diesis, il sol e così via, non ci sono vibrazioni, bensì c'è l'essere spirituale.»
(Rudolf Steiner, L'uomo e il mondo, Tilopa, Roma 2014, p. 83)
In questa evoluzione umana che ha come riferimento lo spirito si collega anche al ciclo di reincarnazioni per cui ad ogni rinascita l’uomo ha la possibilità di evolvere ulteriormente. Questa evoluzione non segue un andamento solo ascendente ma contempla anche delle regressioni. Steiner infatti afferma che dalle epoche remote vi sono stati degli uomini che non hanno avuto la possibilità o le capacità di evolvere e oggi vivono nel corpo delle scimmie. Lo stesso concetto viene applicato per alcuni popoli selvaggi che oggi sono da considerarsi spiriti incarnati ma regrediti.
Gli animali si sarebbero evoluti da una forma precoce e non specializzata. Come l'animale meno specializzato, gli esseri umani hanno mantenuto una connessione stretta con la forma archetipica, contrariamente alla concezione darwiniana dell'evoluzione umana, tutti gli altri animali si sono svincolati da questo archetipo. L'archetipo spirituale originariamente creato dagli esseri spirituali era privo di sostanza fisica; solo più tardi questo è disceso nell'esistenza materiale sulla Terra. In questa prospettiva, l'evoluzione umana ha accompagnato l'evoluzione della Terra attraverso l'esistenza della Terra.
«L'evoluzione dell'uomo, ha detto Steiner, è consistita nella progressiva incarnazione di un essere spirituale in un corpo materiale. È stata una vera "discesa" dell'uomo da un mondo spirituale a un mondo di materia. L'evoluzione del regno animale non precedette, ma piuttosto accompagnò il processo di incarnazione umana. L'uomo non è quindi il risultato finale dell'evoluzione degli animali, ma è piuttosto in un certo senso la loro causa. Nella successione di tipi che appaiono nella documentazione sui fossili - i pesci, i rettili, i mammiferi e infine i resti fossili dell'uomo stesso - si riflettono le fasi di questo processo di incarnazione.»

La concezione dell'essere umano
Il suo concetto di uomo include l'idea che l'uomo è vissuto sulla Terra dalla sua creazione, sebbene nella sua forma spirituale. Questa forma spirituale è poi trasformata attraverso un certo numero di stadi per raggiungere la forma attuale, stadi che inclusero l'emanazione di esseri inferiori come animali e piante. Così ogni cosa vivente è evoluta dall'umanità (benché "l'umanità" qui non è vista nel suo senso comune, ma include le sue prime forme spirituali). La prima incarnazione dell’uomo risalirebbe all’epoca lemurica.
Steiner credeva che ogni fenomeno potesse essere descritto da vari punti di vista. Le sue descrizioni della natura dell'essere umano includono una visione tripla, quadrupla e settupla. Consigliava di osservare ogni questione da varie prospettive ed esplicitò dodici visioni del mondo e religioni mondiali, tutte egualmente valide, che potessero essere usate in ogni situazione.
Nell'articolazione triplice l'essere umano è visto come composto da corpo, anima e spirito.
  • Il corpo contiene l'io fisico, le forze e i processi vitali, e le strutture fisiche della coscienza: si esplica nella volontà.
  • L'anima si incarna in un corpo e poi fuori da esso di nuovo in una esistenza spirituale: si esplica nel sentimento.
  • Lo spirito congiunge le vite terrene tra di loro e con il mondo spirituale; questo spirito è eterno e creativo, e si esplica nel pensiero.
Comunque gli antroposofi hanno anche una visione quadruplice, che Steiner amplia molto frequentemente e la mette in uso pratico in argomenti come la medicina e l'educazione dei bambini:
  • il corpo fisico,
  • il corpo eterico,
  • il corpo astrale,
  • l'"Io"
L’io è a sua volta diviso in:
  • sé spirituale o manas, ossia la parte del corpo astrale modificata dall’io;[39]
  • lo spirito vitale o buddhi, ossia la parte di corpo eterico trasformata dall’io;
  • uomo spirituale o atma, ossia la parte del corpo fisico trasformata dall’io.
Queste tre parti verranno modificate dall’uomo nel corso delle future evoluzioni della terra tramite il suo contributo spirituale.
La descrizione di Steiner dell'essere umano consistente di sette parti intimamente connesse, iniziando dal livello materiale e arrivando fino ai livelli spirituali - molti dei quali sono ancora in sviluppo - è simile a quella trovata in Teosofia. Ci sono tre organizzazioni stabili - corpo fisico, vita e coscienza - poi l'ego o "io" e tre componenti spirituali - coscienza spirituale, vita spirituale e io spirituale - che assieme costituiscono i sette livelli. Questa visione è spiegata a fondo in molti scritti e conferenze di Steiner, in particolare nei suoi libri Teosofia, e La Scienza Occulta nelle sue linee generali.
Steiner cambiò il suo uso di termini teosofici ("corpo eterico", "corpo astrale") in una terminologia più descrittiva (corpo vitale o organizzazione ritmica, corpo senziente o organizzazione della coscienza).
Durante il sonno il corpo fisico e quello eterico rimangono immutati, mentre avviene un distacco del corpo astrale e dell’io. All’opposto durante la veglia è il corpo astrale a “dormire”. Se però esso rimane “sveglio” durante la veglia allora l’uomo non è più in salute.
Questa concezione dell'essere umano e delle sue parti costitutive occulte è quasi un'esatta copia di quella orientale yogica. Anche in quella infatti, molto più antica, si parla di corpi "sottili" o "koshas", cosi' come si parla di "manas", "buddhi" e "atma". Si può dire che Steiner ha tratto tutti i suoi concetti sulla costituzione occulta dell'uomo dallo Yoga, in particolare da Patañjali. Tuttavia, il significato che a questo costituenti occulti dava lo Yoga classico è stato cambiato da Steiner, che ne ha dato una sua particolare interpretazione.

Il concetto di "Io" nell'antroposofia
Il "me" o l'"io" è un'entità complessa, poiché porta in sé la triade spirituale, esclusiva dell'essere umano. L'io agisce nell'anima e diviene anche l'essere cosciente. Se l'occhio riceve un'impressione luminosa, questa impressiona dapprima l'eterico, quindi l'astrale, e infine l'io ne prende coscienza.
A differenza di una pianta, nella quale agiscono soltanto le forze vitali o eteriche, l'uomo sottrae vitalità al proprio corpo per poterla tramutare in pensiero. Le forze eteriche sono di natura mnemonica-ripetitiva, come si può osservare nella riproduzione dei microorganismi, basata nella sua prorompente vitalità su uno stesso schema originario, o anche nel bambino, ancora sprofondato nella sua corporeità, che impara inconsciamente per imitazione.
Più ci si innalza di livello, più diminuisce la vitalità. A livello della testa, ad esempio, il corpo astrale, sotto l'influenza dell'io, riprende le forze eteriche che sono già meno attive a questo livello. Le forze eteriche sono quindi utilizzate per il pensiero. I processi della coscienza del corpo astrale, che l'uomo ha in comune con gli animali, hanno il loro riflesso materiale nel sistema neurosensoriale. Per via di questa usura della vitalità degli organi, uomini e animali hanno bisogno di ripararli. Una volta liberati, corpo astrale e io penetrano così nelle dimensioni spirituali che per loro mediazione rigenerano i corpi fisici ed eterici durante il sonno. Alla perdita di coscienza del sonno corrisponde un incremento della vitalità corporea.
A differenza degli animali, però, ogni uomo possiede un'individualità sua esclusiva, che lo distingue dal concetto generale della specie. Quest'individualità è appunto l'io, da non intendere come un'entità statica e definita come lo sono i caratteri della specie, ma da sviluppare progressivamente nell'arco della vita, tramite un lavoro sui corpi inferiori cercando di esercitare su di essi il proprio dominio. Questo lavoro è il destino dell'uomo a cui si oppongono in particolare gli spiriti luciferici, che con i richiami alla mistica del sentimento, propria dello spiritualismo o anche delle dottrine orientali, vorrebbero ricondurlo agli stadi primordiali della sua evoluzione.
«Ci è già risultato chiaro che l'io dell'uomo si è evoluto movendo da un'anima di gruppo, da una specie di io generale, dal quale si è differenziato. Non sarebbe giusto che l'uomo avesse di nuovo il desiderio di sprofondare con il suo io in un qualsiasi stato di coscienza generale, in un qualsiasi stato di coscienza comune. Tutto quel che spinge l'uomo a perdere il suo io, a perdersi in esso in uno stato di coscienza generale, è il risultato di una debolezza. Comprende l'io soltanto chi sa che, dopo esserselo conquistato nel corso dell'evoluzione cosmica, non può ora più perderlo.»
(Rudolf Steiner, L'Apocalisse)
Chiaramente l’individualità umana è plasmata da fattori esterni ma anche da influssi sottili in base alle predisposizioni e al sesso:
«Comprendiamo ora bene che nell'uomo il maggiore influsso sul corpo eterico deriva dalla Luna, e sul corpo fisico dal Sole. Nella donna invece è al rovescio: il corpo fisico è influenzato dalle forze della Luna e il corpo eterico da quelle del Sole.»
La percezione dell’io si è evoluta nel tempo collegandosi all’evoluzione propria dell’uomo caduto nella materialità. In particolare l’io si è accresciuto negli uomini nel corso della storia, passando da un io collettivo (come quello ravvisabile nell’uomo dell’antichità) ad un io distaccato e sempre più manifesto come dell’epoca attuale. Un esempio di come la percezione dell’io sia mutato è ravvisabile nei racconti biblici dove si parla dei patriarchi come Noè che ebbero una vita incredibilmente lunga. Steiner interpreta ciò come un io che nelle generazioni passate manteneva una memoria generazionale, confondendo la memoria propria con quella del padre e del nonno. Egli infatti dice che il nome Adamo equivale ad una memoria collettiva non limitata dalla vita e dalla morte.
L'evento spartiacque nella storia umana che ha determinato la nascita di un io che passa da quello di gruppo a quello individuale è la venuta di Cristo e il suo sacrificio.
La reincarnazione
Steiner afferma che contrariamente a ciò che professano le religioni monoteiste principali (cristianesimo, ebraismo e Islam) esisterebbe la reincarnazione soggetta alle leggi del karma. Dopo la morte infatti l’uomo passerebbe alla fase del kamaloka. In questo periodo che può durare fino a un terzo della vita reale, si rivivrebbero le emozioni positive e negative suscitate negli altri. In funzione dell’attaccamento alla vita fisica questa fase si allungherebbe e il corpo eterico così vive una sorta di purificazione, dopodiché abbandona anche il "corpo astrale". A questo punto rimarrebbe soltanto l’Io (corpo mentale) in forma di “seme” che cresce nel mondo spirituale finché, dopo un lungo periodo (da cinquecento a mille anni), riceverà un nuovo corpo astrale ed eterico, sceglierà i genitori, vedrà la sua vita futura in un rapido quadro d’insieme e infine si reincarnerà in un nuovo corpo fisico. Ciascuna vita, nella visione steineriana sarebbe quindi influenzata dalle vite precedenti secondo la legge del karma.
Steiner sostiene che il processo di reincarnazione sia sorto nel momento in cui l’uomo ha acquisito una sua individualità (dopo la separazione del Sole dalla Luna). In precedenza l’uomo avrebbe avuto un’anima di gruppo per cui la vita aveva un andamento continuo, di generazione in generazione. Questa condizione tornerà ad essere presente quando, nell’evoluzione umana, la reincarnazione terminerà.
Questa sua idea sulla natura dell'uomo, riflette una credenza sulla natura dell'universo (cosmologia) di stampo religioso (nella fattispecie induista): in essa si ripropone la credenza della teosofia sulla discesa (o “condensazione”) dello "spirito" nella materia e della sua successiva risalita o “spiritualizzazione”.
Gli effetti della vita terrena sulla reincarnazione riemergerebbero anche dopo diversi cicli di nascite. Egli pone l’esempio del rito egiziano della mummificazione che mette in risalto l’integrità del corpo fisico. Ciò avrebbe influito come forma pensiero sullo sviluppo animico determinando future incarnazioni particolarmente legate alla materialità. Inoltre egli ritrova un’eco inconscia della passata esistenza egizia in Copernico e Keplero. Il loro lavoro di descrizione dell’universo si legherebbe all’interesse egiziano per gli astri. Egli inoltre riporta lo strano collegamento alla sapienza egizia nella prefazione al V libro dell’Harmonices mundi.
L’insorgenza di certe malattie avrebbe in molti casi una causa karmica. La bramosia di guadagno porterebbe nella vita successiva ad una predisposizione alle malattie infettive, l’amore verso gli altri e le creature porterebbe poi ad un corpo giovane. Una vita piena d’odio e antipatie porterà ad un corpo che invecchia presto. L’odio tra classi sociali (sperimentato nei secoli passati) determinerebbe poi l’insorgenza della tubercolosi polmonare. Il peso della malattia in una precedente vita può essere considerata come una conquista ottenuta nella sofferenza che porterebbe poi effetti positivi nella reincarnazione come ad esempio una grande saggezza.
Le manifestazioni del karma possono influenzare le vicende dell’uomo nelle modalità più disparate. Alcuni possono terminare la vita prematuramente o essere spinti verso determinate azioni che gli consentiranno di vivere esperienze karmiche.
Per gli animali non si può parlare di karma ma di un’esperienza diversa. La morte di un animale viene percepita, proprio per l’assenza di un io, come il taglio di qualcosa che ricresce. Steiner fa l’esempio dei capelli tagliati che poi ricrescono. Tuttavia questa percezione è collettiva e non individuale, ecco perché non è corretto parlare di karma.
L'idea di reincarnazione steineriana è molto particolare e, pur avendo elementi in comune con le discipline orientali, si discosta grandemente da quelle. Nella concezione classica dell'induismo e del buddismo, la reincarnazione di un "jiva", ovvero monade spirituale individualizzata, si può manifestare nei tre regni della natura, ovverossia un uomo può successivamente reincarnarsi anche in un animale, in una pianta, o in un essere inanimato a seconda dei frutti karmici maturati. Nella reincarnazione secondo Steiner l'uomo, unico essere dotato di "Io" sulla Terra, si può reincarnare solamente in un altro uomo, in una successione di vite. Gli altri tre regni sono presenti, ma in questo senso non interessano più l'individualità umana che li ha trascesi. Questa concezione antroposofica della reincarnazione é unica e particolarissima, e si discosta grandemente dalle concezioni tradizionali della stessa. Neanche nella teosofia, madre dell'antroposofia, si ritrova una simile teoria di reincarnazione esclusivamente "umanoide".

I quattro regni della natura e la suddivisione in parti costitutive
L'antroposofia suddivide il mondo visibile in quattro regni della natura: regno minerale, regno vegetale, regno animale e regno umano. Ognuno di essi possiederebbe delle caratteristiche costitutive differenti dettate dalla loro composizione. L’uomo, in quanto creatura del regno umano è costituito da: corpo fisico, corpo eterico, corpo astrale e io. L’io distingue l’uomo dall’animale, perché il secondo non possiede un io, o meglio ne possiede uno collettivo che risiede nel mondo astrale, diversamente da quello umano che esiste nel mondo fisico e concede il senso dell’individualità. Le piante hanno solo un corpo fisico e uno eterico. L’io delle piante risiede al centro della terra. Infine i minerali, dotati solo di corpo fisico. Questa distinzione sarebbe percepibile dai chiaroveggenti.
regni corpo fisico corpo eterico corpo astrale io
minerali presente assente assente assente
vegetali presente presente assente assente
animali presente presente presente assente
umani presente presente presente presente
«Se vogliamo mettere in evidenza nel modo più elementare la differenza tra il corpo fisico umano e il corpo fisico d'un minerale (poniamo d'un cristallo), possiamo esprimerla così: il cristallo, se non viene distrutto dall'esterno, conserva la propria forma. Il corpo fisico umano non è in grado di conservare da se stesso la propria forma; esso la conserva solo finché e in quanto è compenetrato da un corpo eterico, da un corpo astrale e da un io. Dal momento in cui questi tre elementi costitutivi se ne staccano, il corpo fisico comincia a diventare qualcosa del tutto diverso da ciò che era stato fra la nascita e la morte: segue le leggi fisiche e chimiche della materia e si decompone, mentre il corpo fisico del minerale si conserva.»
(Rudolf Steiner, Il Vangelo di Giovanni)
Steiner specifica inoltre che i minerali in realtà posseggono: corpo eterico, corpo astrale e io. Ma la differenza con l’uomo risiede nel fatto che l’eterico risiede nel mondo astrale, l’astrale che si trova nel devachan o mondo spirituale inferiore, infine l’io che si trova in un mondo spirituale ancora più elevato.
Oltre agli esseri viventi e ai minerali anche i corpi celesti seguono questa suddivisione. La Terra se non avesse il corpo eterico non potrebbe ospitare le piante, mentre se non avesse il corpo astrale non potrebbe ospitare gli animali.
Attraverso la visione chiaroveggente è possibile riscontrare le differenze tra animali e uomo. Nell'uomo il corpo eterico combacia perfettamente con quello fisico, seppure tale caratteristica in passato nell'epoca atlantica la testa eterica oltrepassava quella fisica. Il fatto che il corpo eterico e quello fisico combaciano è anche il sintomo della comparsa dell'io. Negli animali tale visione è diversa perché seppur il corpo eterico combacia con quello fisico, la testa eterica oltrepassa quella fisica in un animale come il cavallo. Nell'elefante invece è semplicemente più grande di quella fisica.

Le diverse entità spirituali
L’universo, ma soprattutto l’uomo, sono influenzati e dominati dalle entità spirituali che “interferiscono” con gli eventi umani. Queste entità abitano i quattro elementi:
  • L’acqua, abitata dagli Angeli o Spiriti del crepuscolo;
  • l’aria dagli Arcangeli;
  • il fuoco o calore, abitato dagli Archai o forze del Principio, o Spiriti della Personalità;
  • la terra, dominata dalle Potestà o Exusìai detti anche Spiriti della personalità o Spiriti della Forma.
Assieme a queste entità bisogna aggiungere Jehova e gli Elohim, i quali hanno donato all’uomo la sua figura e forma attuali, avendo infuso in lui la loro essenza. Furono queste ultime entità a indurre nell’uomo lo sviluppo del pensiero, della memoria e le disposizioni all’arte e alle scienze. Ciò determinò la possibilità, prima di allora preclusa, di possedere il libero arbitrio e di stabilire il suo agire nel bene o nel male.
Il mondo fisico è dominato dalla presenza di spiriti elementari imprigionati nella materia. Il rapporto quotidiano con gli oggetti e con la materia stessa determina un passaggio di questi spiriti che giungono all’uomo. Se fissiamo una pietra da essa catturiamo senza volerlo degli spiriti elementari. La liberazione di questi spiriti avviene tutte le volte in cui adottiamo un approccio spirituale.
«Durante tutta la sua vita l'uomo assorbe in sé, dal mondo esterno, spiriti elementari. In quanto si limita a guardare gli oggetti esterni, lascia semplicemente entrare in sé gli spiriti senza mutarli; se cerca invece di elaborare le cose del mondo esterno nel suo spirito, per mezzo di idee, concetti, sentimenti di bellezza e così via, egli salva e libera quegli spiriti elementari.»
(Gerarchie spirituali e loro riflesso nel mondo fisico)
Alla morte dell’uomo gli spiriti non liberati rimarranno con lui anche nella successiva reincarnazione. Quelli liberati tornano negli elementi originari.
Secondo la visione antroposofica il bene si trova nell'equilibrio tra le due influenze sul mondo e sull'evoluzione umana. Queste influenze sono spesso descritte come avversari spirituali che tentano di corrompere l'umanità: Lucifero e Arimane. Queste entità posseggono sia aspetti positivi che negativi. Lucifero è lo spirito leggero, che "gioca sull'orgoglio umano e offre l'illusione della divinità", ma motiva anche la creatività e la spiritualità; in particolare le forze luciferiche operano nel corpo astrale dell’uomo alterandone le passioni, i piaceri e i dispiaceri. Arimane è lo spirito oscuro che tenta gli esseri umani nel "... negare [il loro] legame con la divinità e di vivere interamente sul piano materiale", ma stimola anche l'intellettualità e la tecnologia. Le forze arimaniche operano sulle impressioni colte dal mondo esterno che anche in questo caso possono essere manipolate inducendo l’uomo ad atti negativi. Entrambe le figure esercitano un effetto negativo sull'umanità quando la loro influenza diventa malriposta o unilaterale, eppure le loro influenze sono necessarie per la realizzazione della libertà umana.
Arimane é un antico demone della religione persiana che Rudolf Steiner ha fatto tornare d'attualità contrapponendolo alla figura di Lucifero.
Ogni essere umano ha il compito di trovare un equilibrio tra queste influenze opposte, e ognuno è aiutato in questo compito dalla mediazione del Rappresentante dell'Umanità, noto anche come l'essere Cristo, un'entità spirituale che si frappone e armonizza i due estremi.

Le gerarchie spirituali
Le entità spirituali descritte da Steiner seguono sostanzialmente la tradizione cristiana di Dionigi l’Areopagita che ne ha esposto i livelli. Partendo dai livelli inferiori abbiamo:
  • Angeli, ovvero Figli della Vita
  • Arcangeli, ovvero Spiriti del Fuoco
  • Archai o Principati, ovvero Spiriti della Personalità
  • Potestà o Exusiai, ovvero Spiriti della Forma
  • Virtù o Dynameis, ovvero Spiriti del Movimento
  • Dominazioni o Kyriotetes, ovvero Spiriti della Saggezza
  • Troni, ovvero Spiriti della Volontà
  • Cherubini, ovvero Spiriti dell'Armonia
  • Serafini, ovvero Spiriti dell'Amore
L’evoluzione spirituale del sistema solare
Secondo i principi antroposofici la terra odierna per come la conosciamo fisicamente, ma anche per come sarebbe “spiritualmente” in senso steineriano, era preceduta da altro, in quanto anche la terra avrebbe subìto nel tempo una forma di evoluzione. Per descrivere ciò bisogna andare a ritroso considerando le varie fasi evolutive del sistema solare e le azioni intervenute per la sua evoluzione.
  1. La fase primordiale è quella dell’antico Saturno dominata dai Troni o Spiriti della Volontà. In questa fase non vi era ancora la materia, esisteva solo il calore e il fuoco, lo stesso Steiner paragona questa fase alla nebulosa primordiale di Kant-Laplace che conteneva l’intero sistema solare in una nuvola di gas. Ma egli ribadisce l’esistenza di calore e non di gas. Per quanto le condizioni fisiche materiali non consentissero la vita per come la conosciamo in questa prima fase esisteva l’uomo come entità ancora totalmente spirituale.
  2. l’antico Sole era dominato dai Kyriótetes o Dominazioni, chiamati anche Spiriti della Saggezza; qui l’uomo acquisì il corpo eterico. In questa fase splende la luce ed è presente anche del fumo e del gas. Nascono gli animali.
  3. nell’antica Luna cui dominavano le Virtù o Dynámis, o Spiriti del movimento; in questa fase si innestò nell’uomo il corpo astrale, sorse anche il regno vegetale.
  4. la terra attuale è dominata dagli Spiriti della Forma per cui l’uomo ha acquisito il suo io nonché una dimensione materiale. In questa fase sono sorti i minerali. In questa fase l’uomo si evolve attraverso la saggezza che ritrova in se stesso sino al termine di questa era.
  5. la terra evolverà nella futura fase di Giove dove l’uomo percepirà l’amore in ogni cosa piuttosto che la saggezza attuale.
  6. successivamente in Venere
  7. l’ultima fase è quella di Vulcano
Secondo questa evoluzione la Terra si sarebbe distaccata dalla luna, e questo per separare le entità luciferiche da quelle terrestri, ma soprattutto per consentire uno sviluppo equilibrato e non troppo rapido dell’essere umano sulla terra. Le entità infatti, attraverso questo passaggio influirebbero a distanza e non in maniera diretta sull'uomo.
Quando parla dei pianeti: luna, mercurio, saturno o del sole Steiner specifica che non intende il corpo fisico di un pianeta ma il nome con cui vengono identificate determinate gerarchie spirituali. In passato ciò che oggi chiamiamo mercurio definiva, secondo Steiner, con un nome diverso determinate entità spirituali.
«[…] nemmeno gli antichi greci, quando parlavano di Mercurio, intendevano l'astro fisico, bensì l'insieme delle entità di quell'astro. Erano mondi spirituali, esseri spirituali quelli di cui si parlava quando, nelle sedi della conoscenza, si pronunciava, poniamo, il nome di Mercurio. Coloro che erano discepoli dei maestri di quelle scuole, pronunciando nei diversi linguaggi i nomi di Luna, Mercurio, Venere, Sole, Marte, Giove, Saturno, indicavano una scala di entità spirituali. Chi pronuncia quelle parole nel senso odierno, indicando con esse un astro fisico, indica solo la parte più grossolana di ciò che con quei nomi s'intendeva in origine.»
(Gerarchie spirituali e loro riflesso nel mondo fisico)
Questi nomi identificano anche le precedenti incarnazioni della Terra stessa:
«Si devono distinguere tre di questi gradi che chiameremo gradi d'evoluzione planetaria, a cui la scienza occulta dà il nome di Saturno, Sole, Luna. Vedremo che questi nomi non hanno tutta prima un nesso con i corpi celesti cui l'astronomia fisica attuale li riferisce, benché in un senso più vasto vi sia una certa relazione che il mistico avanzato ben conosce. Si dice inoltre che l'uomo, prima di scendere sulla Terra, abbia abitato altri pianeti; ma dicendo "altri pianeti" dobbiamo intendere soltanto precedenti stati d'evoluzione della Terra stessa e dei suoi abitanti. La Terra, e tutti gli esseri che le appartengono, prima di diventare "Terra", è passata attraverso i tre stati di Saturno, Sole e Luna. Saturno, Sole e Luna sono in certo qual modo le tre precedenti incarnazioni della Terra; e quelli che in questo senso sono chiamati Saturno, Sole e Luna, oggi sono scomparsi, quali pianeti fisici, così come sono scomparse le precedenti incarnazioni fisiche di un uomo, di fronte alla sua incarnazione attuale.»
(Dalla cronaca dell’akasha)
La Terra è tale perché consente all’uomo di vivere la sua esistenza come entità egoica. Negli stadi precedenti altri esseri divennero uomini i quali oggi sono entità superiori.

Lemuria, Atlantide e l'origine dell'uomo





«Se andiamo ancora più indietro, raggiungiamo un'epoca in cui anche Atlantide non esisteva; in cui la gente viveva su un continente che viene chiamato Lemuria. A sud dell'attuale Asia si estendeva questo continente fino all’Africa e all’Australia; lo abitavano i nostri antenati quando erano Lemuriani. Il loro corpo era di gran lunga più soffice di quello degli Atlantidei e la volontà in loro era molto più potente che non negli Atlantidei. Ma il terreno sotto i loro piedi era davvero più insicuro: eruzioni di fuoco, potenze vulcaniche spuntavano continuamente. Una terra del fuoco era questa antica Lemuria.»
(Rudolf Steiner, "Stadi ulteriori dello sviluppo della Terra", Conferenza del 25 giugno 1907)
Le credenze di Steiner sull'origine dell'uomo erano in accordo con le teorie propugnate dall'esoterista e medium Helena Blavatsky (fondatrice della teosofia), che affermava di averle apprese da un manoscritto perduto: il Libro di Dzyan. Steiner affermava che in passato vi era stata una sequenza di cinque "razze radicali" (o razze madri, o razze radice): la polare, l'iperborea, la lemuriana, l'atlantidea e l'ariana. Ognuna di queste razze si sarebbe ulteriormente divisa in nuove sottorazze anch'esse apparse in successione. L'evoluzione sui diversi continenti perduti avveniva mediante l'intervento di "esseri spirituali diversi nel corso di lunghissimi periodi di tempo".
Steiner ha cercato di dare una parvenza scientifica a queste tesi, affermando che erano coerenti a quelle di Ernst Haeckel, controverso scienziato evoluzionista secondo cui gli organismi più complessi si sono evoluti da quelli più semplici, ma non nel modo descritto da Darwin. Steiner sosteneva che, come non si può dedurre il concetto dei rettili da quello di (cosiddetti) "protoamnioti", così l'uomo può essere compreso solo a partire dall'uomo stesso, cioè dal suo spirito: sarebbe stata l'individualità umana che, con l'ausilio di esseri spirituali, avrebbe via via plasmato se stessa dalle forme organiche più elementari a quelle più avanzate. Gli animali che oggi circolano sulla Terra, pertanto, non sarebbero che l'eco di stadi precedenti umani il cui sviluppo si è come arrestato ad una certa forma, essendo stati incapaci di progredire oltre.
«Il darwinismo è stata una teoria molto affermata nel diciannovesimo secolo, ma era una visione incompleta della realtà. Come se osservando una carrozza tirata da un cavallo si pensasse che chi tira è il cavallo e si dimenticasse il cocchiere. La dottrina darwinistica ha studiato benissimo come agisce il cavallo per tirare la carrozza, ma ha prescisso completamente dal cocchiere!
Molti progressi scientifici di oggi sono validissimi ma incompleti. Molto logici ma lontani dalla realtà completa.»
(Steiner, La caduta degli spiriti delle tenebre. I retroscena spirituali del mondo, XIV conferenza, 1917)
Poco prima della catastrofe atlantidea le popolazioni di Atlantide si spostarono in Europa dove erano rimasti anche altri iniziati. Tuttavia un gruppo di prescelti guidato da un grande iniziato migrò nelle attuali regioni del Tibet mantenendo così una forte presenza spirituale. A sua volta dal Tibet giunse una colonia civilizzatrice nell’India.

L’influenza dei pianeti sulla terra
«Se si considera il Sole, si vede che esso ha il massimo influsso. Ma il Sole ha questo massimo influsso su tutto ciò che, sulla Terra, è morto e deve, ogni anno, essere chiamato alla vita; mentre la Luna ha un influsso solo sulla vita, e non su ciò ch'è morto. Marte ha, per esempio, un influsso soltanto su ciò che sta in una vita più fine, nella sensazione; e gli altri pianeti esercitano il loro influsso solo sull'elemento animico e sullo spirituale, e così via. Il Sole è così veramente il corpo celeste che, sulla Terra, agisce nel modo più intenso fin dentro i minerali. La Luna non può far nulla sui minerali, Marte ancora meno.»
(Rudolf Steiner, L'azione delle stelle e dei pianeti sulla vita terrestre)
L’antroposofia nel mantenere un legame con gli antichi principi della tradizione considera i pianeti non solamente da un punto materiale, ma soprattutto spirituale. In ciò i pianeti nel loro moto, così come insegna l’astrologia, mantengono un’influenza sulla terra e sugli esseri viventi. Steiner ad esempio fa notare come i maggiolini tendano a divorare le patate a ondate che in genere si verificano ogni quattro anni. Ciò avviene perché le larve si sviluppano ogni quattro anni in quantità. La spiegazione di ciò risiederebbe sull’influenza di Marte che torna nella medesima posizione rispetto alla terra ogni quattro anni.
Ogni pianeta svolge una diversa influenza sulla terra, per esempio la Luna è responsabile delle forze di fecondazione, il Sole delle forze di crescita, Saturno del pensiero. Steiner fa notare come oggi la conoscenza si concentra solo su misure come la velocità di traslazione di Saturno o della Luna o alla scoperta di vulcani lunari.

Obiettivi sociali dell'antroposofia
Per un certo periodo dopo la prima guerra mondiale, Steiner fu estremamente attivo e ben conosciuto in Germania ed Europa e in molti luoghi in cui egli tenne conferenze su argomenti sociali. Una petizione esprimente le sue idee sociali di base (firmata da Herman Hesse, tra gli altri) fu fatta circolare largamente. Il suo libro principale sulla questione sociale, Die Kernpunkte der Sozialen Frage vendette decine di migliaia di copie.
Al giorno d'oggi nel mondo esiste un consistente numero di banche innovative, compagnie, istituzioni caritatevoli, e scuole per sviluppare nuove forme collaborative di lavoro, tutte funzionanti in parte sulle idee sociali di Steiner. Un esempio è la Fondazione Rudolf Steiner (The Rudolf Steiner Foundation o RSF), costituita nel 1984, con un attivo nel 2004 stimato di 70 milioni di dollari. La RSF fornisce "innovativi servizi finanziari caritatevoli". Secondo le organizzazioni indipendenti Co-op America e Social Investment Forum Foundation, RSF è "una delle 10 migliori organizzazioni che esemplifica la costruzione di opportunità economiche e speranza per individui attraverso l'investimento di comunità". La prima banca, fondata nel 1974 sulle idee di Steiner, fu la Gemeinschaftsbank für Leihen und Schenken a Bochum, Germania.

La prospettiva di Steiner sulla storia sociale
Nei diversi scritti di Steiner e nelle conferenze che egli tenne c'erano tre sfere principali di attività che compongono la società umana: quella spirituale, quella economica e quella politico-giuridica. Nei tempi antichi, coloro che detenevano il potere politico erano generalmente anche investiti dell'autorità religiosa, mentre l'attività economica non era ancora considerata come tale, essendo anzi spesso reputata non idonea per la persona libera. La Cultura, lo Stato e l'Economia erano fuse (per esempio nell'antico Egitto). Con la nascita della civiltà Greca e Romana, le tre sfere iniziarono a divenire più autonome. Questa autonomia continuò a crescere lungo i secoli, e con il lento aumento dell'egualitarismo e dell'individualismo, l'insuccesso nel separare adeguatamente l'economia, la politica e la cultura fu sentito sempre più come fonte di ingiustizia.
L'antroposofia ha il suo proprio concetto di storia: secondo Steiner la nostra epoca attuale cade nel periodo post-Atlantico, poiché nella sua visione il disastro che dice di aver colpito Atlantide fu un punto di svolta significativo nella storia dell'uomo. Questo periodo post-Atlantico è diviso da lui in sette epoche, l'attuale è da Lui considerata la quinta epoca.
In ognuna delle varie epoche l’uomo modifica il proprio modo di pensare e di agire in funzione delle acquisizioni spirituali sovvenute.
Ordine Acquisizione Definizione dell'epoca Descrizione
0 Corpo fisico Atlantide Epoca atlantidea
1 Corpo eterico Civiltà paleoindiana in cui l’uomo viveva ancora in connessione con la divinità e con la nostalgia di aver perso la vicinanza col mondo spirituale;
2 Corpo astrale (corpo senziente) Civiltà paleopersiana in cui l’uomo sperimentò il dualismo divino, la contrapposizione tra Orzman e Arimane. Inoltre percepivano il piano fisico come reale e tramite la realtà cercavano di coltivare lo spirito;
3 Anima senziente Civiltà egiziana, assiro babilonese e caldea con la contrapposizione tra il solare e il lunare rappresentati da Osiride e Iside. Essi guardavano agli astri come espressione degli dei, e sulla terra studiavano la geometria come un riflesso di essi; ci si rivolge all'esterno, alla materia attraverso le leggi che la regolano
4 Anima razionale Civiltà greco-latina dove si è sperimentato il politeismo, eco dell’antica età atlantica. In quest’epoca l’uomo compie il connubio tra spirituale e fisico dandone pari dignità. Gli effetti di quest’epoca si sono esauriti nel XIII-XIV secolo.
5 Anima cosciente Epoca attuale iniziata attorno al X e XII secolo, l'uomo acquisisce l'io individuale abbandonando quello di gruppo.
6 Sé spirituale o mana 6° periodo perdita dell'io individuale e acquisizione di una visione di saggezza collettiva
7 Spirito vitale o buddhi 7° periodo l'ultima epoca in cui si raggiungerà la pienezza della pace e della fraternità tramite una saggezza comune.


Triarticolazione dell'organismo sociale
Ci sono tre componenti in un sano organismo sociale, interconnessi ma funzionalmente diversi, essi sono l'elemento economico, quello politico e del diritto, quello infine della cultura, intesa come espressione spirituale della società (scuola, arte, scienza). Come nell'uomo, - il sistema nervoso, il sistema circolatorio-respiratorio e il sistema del ricambio - sono interconnessi e riportati ad unità, ma vivono con proprie leggi e funzioni diverse una dalle altre, così nelle società i criteri di organizzazione e amministrazione di un'area non sono idonei anche per l'altra; in secondo luogo, quando una di queste aree invade l'attività delle altre si determina una condizione patologica. Quei tre elementi vivono, prosperano e deperiscono con leggi e condizioni diverse le une dalle altre.
Ad esempio, quel che costituisce il mondo del diritto - l'egual valore di ognuno davanti alla legge, in quanto semplicemente essere umano adulto - non conta nulla nell'ambito culturale e spirituale, nel quale una formula matematica può essere giusta a prescindere del consenso della maggioranza. Oppure, ad esempio, in economia non guadagna di più chi ne sa di più, ma chi riesce concretamente a rispondere ai bisogni degli altri in modo efficace... e così via. È interessante che ciò che è essenziale per una sfera, di solito risulta deteriore per le altre sfere. Immaginate che la matematica si risolva con le elezioni, o che sia giusto quel che dice chi paga di più, o ancora che qualcuno sia più libero di altri.... Contraddizioni, patologie che mi sembra si possano osservare anche nella nostra società. Quello che caratterizza la triarticolazione dell'organismo sociale, è dunque
  1. l'autonomia della sfera della vita culturale rispetto allo Stato ed all'economia;
  2. l'autonomia dell'economia rispetto allo Stato ed alla vita culturale;
  3. l'autonomia dello Stato rispetto all'economia ed alla vita spirituale.
Le tre sfere della vita sociale si debbono auto-amministrare e i loro rappresentanti concorrono insieme all'organizzazione della vita della comunità di popolo così costituita. La società si riunifica nella persona, che partecipa nel corso della vita di tutte e tre le sfere della società. La persona anzi si troverà in momenti diversi a partecipare in modo maggiormente attivo ad ognuna delle diverse sfere dell'organismo sociale.

Aspetti del pensare antroposofico

«Dobbiamo infondere amore affinché possa essere un aiuto il fluente atto d'amore. Hanno tale carattere di amore aggiunto tutti quegli atti terapeutici che si basano più o meno sui cosiddetti processi terapeutici psichici. Quel che in una forma o in un'altra viene impiegato nei processi terapeutici psichici è in relazione con l'apporto di amore. È amore quello che noi istilliamo come balsamo nell'altro uomo; ad amore egli deve essere alla fine riportato, e può anche esserlo. Può essere riportato ad amore quando poniamo in movimento dei semplici fatti psichici, quando induciamo un altro forse anche soltanto a mettere in ordine la sua anima depressa.»
(Rudolf Steiner Le manifestazioni del karma)
Secondo Steiner, esiste un vero mondo spirituale dal quale il mondo materiale si è condensato gradualmente, ed evoluto. Il mondo spirituale, riteneva Steiner, può essere indagato nelle circostanze giuste attraverso l'esperienza diretta, da persone che praticano forme rigorose di autodisciplina morale e cognitiva. Steiner ha descritto molti esercizi che diceva erano adatti a rinforzare tale autodisciplina. Su tale base, egli disse, potrebbero essere scoperti e riportati dettagli del mondo spirituale, non infallibilmente, ma con una precisione approssimativa. Viene altresì considerato fondamentale l’astenersi dall’uso delle bevande alcoliche, che influirebbero sul normale sviluppo spirituale dell’individuo. Il divieto oltre a non contemplare deroghe è esteso anche a qualsiasi psicofarmaco anche a basso dosaggio.
Steiner considerava i resoconti sulla sua ricerca come aiuti importanti per altri che cercano di arrivare all'esperienza spirituale. Egli suggeriva che una combinazione di esercizi spirituali (per esempio, concentrarsi su un oggetto come un seme), sviluppo morale (controllo del pensiero, dei sentimenti e della volontà combinata con apertura, tolleranza ed elasticità) e familiarità con i risultati di altri ricercatori spirituali avrebbero favorito al meglio lo sviluppo spirituale dell'individuo. Sottolineò costantemente che qualsiasi pratica spirituale interiore dovrebbe essere intrapresa in tal modo da non interferire con le responsabilità individuali nella vita esteriore. Ciò significa che chi intraprende la via antroposofica non deve abbandonare la sua normale vita è non deve chiudersi in un ascetismo che rende il cammino deleterio.
Steiner raccomandò spesso alla gente di evitare di trasformare il suo lavoro in una dottrina. Sottolineò che ogni ricercatore, in ogni campo, poteva commettere errori e che sia la scienza che il mondo continuavano ad evolvere, rendendo tutti i risultati superati dopo un certo tempo.

Gli esercizi antroposofici
Uno degli esercizi dell'antroposofia è concentrarsi su un dato contenuto (che può essere un oggetto esteriore o una immaginazione spirituale) per un dato tempo, e poi eliminare coscientemente il contenuto dalla propria coscienza, permettendo al processo di attenzione di continuare. Possiamo divenire consapevoli, in tal modo, dell'attività dell'attenzione stessa. Un passo ulteriore è di escludere questa attività dalla propria coscienza. Dietro l'attività, suggeriva Steiner, si sarebbe trovato un altro livello di realtà spirituale.
I diversi esercizi suggeriti sarebbero secondo Steiner atti a sviluppare nel discepolo qualità morali e ad avviarlo alla percezione dei mondi spirituali. Gli esercizi andrebbero eseguiti tutti i giorni con il massimo rigore e senza eccezioni.
Dopo una fase iniziale in cui è possibile scegliere di abbandonare per poca convinzione o per scelte personali, si passa ad una fase in cui il cammino è avviato e si deve procedere poiché il fermarsi non sarebbe salutare. È essenziale dire che il cammino antroposofico va sempre portato avanti con la supervisione di una guida esperta, senza di essa ogni approccio spirituale potrebbe essere deleterio.
Gli esercizi, secondo Steiner, modificherebbero tutte e tre gli aspetti dell’individuo contemplati dall'antroposofia: pensare, sentire e volere.

Influsso dell'antroposofia sulle scienze e sulle arti
L'Antroposofia ha influenzato direttamente o indirettamente numerosi ambiti pratici:
  • Architettura (Goetheanum)
  • Agricoltura biodinamica
  • Educazione Waldorf ("scuola steineriana")
  • Medicina antroposofica

I medici nel movimento antroposofico usano, tra le altre cose, l'omeopatia come parte delle loro pratiche mediche. Il movimento medico antroposofico raccoglie centinaia di medici europei aderenti e ha suoi propri ospedali e università mediche.
  • Scienza goethiana
  • Euritmia ("movimenti come linguaggio visibile")
  • Centri di aiuto per disabili (Camphill Villages)
  • Rinnovamento religioso (Comunità dei Cristiani)
  • l'antroposofia influenzò alla metà del XX secolo lo scrittore e filosofo del linguaggio Owen Barfield e attraverso di lui raggiunse il gruppo degli Inklings, che includeva scrittori come J. R. R. Tolkien e C.S. Lewis.



martedì 8 ottobre 2019

Euritmia

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L'euritmia è un'"arte del movimento" basata sui principi esoterici propri dell'antroposofia. È stata creata da Rudolf Steiner insieme alla danzatrice Lory Maier-Smits e sviluppata successivamente grazie al lavoro della moglie, Marie Steiner von Sivers.
Secondo Steiner l'euritmia può fornire una connessione diretta fra chi la pratica e il mondo supersensoriale. Avrebbe inoltre finalità curative.
Pretende di distinguersi dalla danza vera e propria e dalla ginnastica ritmica, grazie ad una presunta ricerca di oggettività[non chiaro]. L'euritmia artistica è praticata da solisti o da gruppi e viene anche inserita in rappresentazioni teatrali. Per via delle presunte proprietà curative è utilizzata nella cosiddetta medicina antroposofica. Fa inoltre parte del curriculum delle scuole steineriane (scuole Waldorf).

Storia
Il termine «euritmia» in Grecia indicava il bello soggettivamente condizionato, che non consiste nell'armonica composizione delle parti di un oggetto, bensì nell'impressione di armonicità che esso procura.
Agli inizi del XX secolo, nel 1908, Rudolf Steiner teorizza un'arte del movimento denominandola euritmia, mentre dal 18 al 31 maggio teneva 12 lezioni sul vangelo di Giovanni. Dopo la prima lezione riguardo all'inizio del vangelo secondo Giovanni, Steiner avrebbe chiesto alla pittrice e scrittrice russa Margarita Woloschin se fosse in grado di presentare con una danza questi passaggi di testo. Perlomeno, così riporta Woloschin nella sua autobiografia Die grüne Schlange. La sua risposta sarebbe stata: "Io credo si possa danzare qualunque cosa si senta" (Ich glaube, man kann alles tanzen, was man fühlt), a cui Steiner avrebbe risposto: "Ma oggi la cosa importante è proprio questo sentimento" (Aber auf das Gefühl kommt es doch heute an.) Qui prende corpo per la prima volta l'idea di Steiner per una arte del movimento in chiave antroposofica, che negli anni seguenti avrebbe portato allo sviluppo dell'euritmia.
Il primo esempio pratico di euritmia si ebbe poi 1911 quando una vedova portò sua figlia, Lory Maier-Smits, che era interessata al movimento e alla danza, da Rudolf Steiner. A causa della recente perdita del padre, la ragazza stava cercando lavoro. Steiner diede come consiglio di iniziare a lavorare su una nuova arte del movimento. Come preparazione, la ragazza iniziò a studiare l'anatomia umana, a investigare il passo umano, a contemplare il movimento implicito nelle sculture e nelle rappresentazioni di danza della Grecia antica, e di trovare movimenti atti ad esprimere il fraseggio della lingua parlata. I primi passi, secondo le indicazioni di Steiner, consistevano nello scandire allitterazioni, muovendo un passo energico, pestando anche un poco il piede sulla cadenza del ritmo dell'allitterazione e con un gesto delle braccia per le parti ritmiche senza consonanti.
In questo periodo Steiner ogni anno stava scrivendo un nuovo spettacolo teatrale da portare in scena alle adunate estive della Società antroposofica, dal 1912 in poi iniziò ad integrare la nuova arte del movimento in questi spettacoli. Quando la società decise di costruire un centro artistico a Dornach in Svizzera (questo fu poi conosciuto come il "Goetheanum") un gruppetto di artisti iniziò a presentare ogni settimana una rappresentazione in questa arte in via di sviluppo. Marie Steiner-von Sivers, la moglie di Steiner, che era attrice e artista della parola , era responsabile dell'istruzione e della direzione di questo gruppo. Il primo tour ebbe luogo nel 1919, con spettacoli in Svizzera, Paesi Bassi e Germania.
Steiner vide nell'euritmia un'espressione unica nata dall'impulso antroposofico:
«È il compito dell'antroposofia di portare una maggiore profondità, una visione più ampia e uno spirito più vitale in altre forme dell'arte. Ma l'arte dell'Euritmia poteva nascere solo dall'anima dell'antroposofia; poteva solo ricevere la sua ispirazione attraverso una concezione puramente antroposofica.»
(Rudolf Steiner)
Nel 1924 Steiner organizzò due conferenze pubbliche sui vari aspetti dell'euritmia. Le trascrizioni di queste conferenze sono pubblicate in italiano con il titolo Euritmia linguaggio visibile.

Dopo la morte di Steiner
I gruppi di euritmia a Stoccarda e al Goetheanum divennero presto parte del paesaggio culturale europeo. Il gruppo del Goetheanum fu insignito di una medaglia d'oro all'Expo di Parigi del 1938. La scuola e il gruppo di Stoccarda, diretto da Else Klink dovettero interrompere le attività durante il periodo nazista, ma ricominciarono subito dopo la seconda guerra mondiale. Oggigiorno ci sono centri e gruppi artistici sparsi in tutto il mondo.
L'euritmia, oltre che essere stata utilizzata per realizzare spettacoli in diversi teatri, è anche materia di insegnamento per gli alunni delle scuole Waldorf.
A partire dal 1921, con un corso tenuto da Rudolf Steiner per i medici, inizia lo sviluppo dell'Euritmia terapeutica. Attraverso una continua elaborazione e costanti ricerche medico-antroposofiche, l'euritmia divenne una componente fondamentale dei sistemi di cura della medicina antroposofica. Gli esercizi impiegati nell'euritmia terapeutica sono una trasformazione dei movimenti dell'euritmia artistica.


lunedì 7 ottobre 2019

Alma

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L'Alma o Almas è una creatura leggendaria che secondo la tradizione abita le montagne mongole. In lingua mongola il suo significato è letteralmente "uomo selvaggio" e viene considerato un parente molto stretto dello Yeti e dello Yeren.
L'alma sarebbe una specie di ominide, la cui esistenza non è ancora confermata dalla scienza. I testimoni oculari affermano che è alto più o meno come un uomo, curvo, più peloso di un essere umano.
Nella cultura della Mongolia questa creatura occupa un posto di primo piano, basti pensare alle numerose località geografiche che traggono il proprio nome da esso. È il caso ad esempio di Almasyn dobo (le colline degli Alma o le tombe degli Alma), dell'Almasyn ulan oula (le montagne rosse dell'Alma) o ancora delle Almasyn ulan khada (le rocce rosse dell'Alma). Il loro habitat è costituito dalle regioni desertiche del Gobi e dagli aridi e rocciosi rilievi della catena montuosa degli Altai. Fino alla catena delle Tien Shan, al confine con la Cina.
Le prime leggende sulla sua esistenza si perdono nella notte dei tempi, ma la prima testimonianza scritta di un suo presunto avvistamento risale al 1420 ad opera di un occidentale: l'esploratore tedesco Johann Schiltberger, che durante i suoi viaggi fu fatto prigioniero dai mongoli e trasportato attraverso le montagne Tien Shan. Nei suoi racconti egli parla delle creature che abitavano quelle terre descrivendoli come "uomini selvaggi che nulla hanno a che vedere con gli esseri umani, hanno una folta pelliccia che ricopre tutto il corpo fatta eccezione per le mani e la faccia. Queste creature corrono tra le colline come animali e si cibano di foglie, erba e qualsiasi cosa riescano a trovare".

domenica 6 ottobre 2019

Alkonost

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Alkonо́st (anche alkonst, alkonoc; deformazione dello slavo antico alkion, che è un uccello il cui nome deriva del greco ἀλκυών, “martin pescatore”) è uno degli uccelli del paradiso delle leggende e dell'arte russa, con testa e mani di ragazza. Spesso viene menzionato e raffigurato con un altro uccello del paradiso, Sírin.

Origine della figura

La figura di Alkonо́st nasce dal mito greco di Alcione, ragazza trasformata in martin pescatore dagli dei. Il suo nome e la sua immagine apparvero per la prima volta in documenti tradotti in seguito a un errore di trascrizione: probabilmente durante la ricopiatura dello “Šcestodnev” di Ioann Bolgarskij dove si parla del martin pescatore, l'alcione (in greco: ἀλκυών), le parole del testo slavo “Алкионъ есть [l'Alkion è] un uccello di mare” sono state trasformate in “alkonо́st'”. La più antica rappresentazione di Alkonо́st si trova in una miniatura del XII secolo. Questo straordinario uccello del paradiso è diventato famoso grazie a dei manoscritti della letteratura slava antica (Kliment Smoliatich, Paleia, XIV secolo e i glossari del XVI-XVII secolo) e ai lubki.

Descrizione

Secondo le leggenda Alkonо́st deporrebbe le uova negli abissi del mare a metà inverno (o durante il solstizio d'inverno). Così le uova rimangono sette giorni sul fondale e poi salgono in superficie. In questo periodo il mare è in bonaccia. Successivamente Alkonо́st prende le uova e le cova sulla riva. A volte le persone cercano di rubare un uovo di Alkonо́st e di metterlo sotto il soffitto della chiesa. Il canto di Alkonо́st è talmente meraviglioso che chi lo sente si dimentica di tutto. La leggenda dell'uccello Alkonо́st riecheggia quella dell'uccello Sírin. Di solito, sulla testa dell'Alkonо́st viene raffigurata una corona. Secondo le rappresentazioni dei lubki russi, i tratti caratteristici di Alkonо́st sono il seno e le mani, in una delle quali sorregge o il fiore del paradiso o una pergamena srotolata con una massima riguardo alla ricompensa in paradiso per aver condotto una vita retta. Secondo l'interpretazione di Viktor Vasnecov l'Alkonо́st si ricopre di un piumaggio bianco e diventa messaggero di gioia e di estasi. Secondo una leggenda popolare la mattina della festa del Salvatore delle mele arriva nel meleto l'uccello Sírin, il quale si rattrista e piange. Ma dopo mezzogiorno arriva l'uccello Alkonо́st, che gioisce e ride. L'uccello fa cadere dalle sue ali della rugiada viva e i frutti si trasformano, nasce in loro una forza straordinaria: da questo momento tutti i frutti sui meli diventano curativi. Nel neopaganesimo Alkonо́st viene presentato come l'incarnazione di Khors, il dio che governa il tempo atmosferico.

Habitat

Per quanto riguarda il luogo in cui vive Alkonо́st, a volte viene citato l'Eufrate (fiume del paradiso secondo la Genesi 2:14), altre l'isola Bujan, altre ancora semplicemente il paradiso slavo Irij. Esiste una didascalia sotto uno dei lubki con la sua raffigurazione: "Alkonо́st vive vicino al paradiso, e a volte lungo l'Eufrate. Quando canta, non si rende conto nemmeno di se stesso. E chi si trova lì vicino si dimentica di tutto: la mente si allontana e l'anima esce dal corpo".

 
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