L'antroposofia
(in greco antico 'sapienza
dell'essere umano') è una disciplina esoterica basata sugli
insegnamenti di Rudolf Steiner, che afferma di poter studiare "in
modo scientifico" e unitario la realtà fisica e la dimensione
"spirituale", concependole come «un'unica manifestazione
divina in continua evoluzione».
L'antroposofia, infatti, postula
l'esistenza di un mondo spirituale che si può osservare e
comprendere per mezzo di una «osservazione animica mediante il
metodo delle scienze naturali»,
una pratica somigliante alla
chiaroveggenza e derivante dalla "scienza goethiana" (che
Steiner voleva estendere al mondo spirituale).
Questo percorso spirituale e filosofico
è definito dai suoi sostenitori come la "scienza dello
spirito", ma viene oggi annoverato tra le pseudoscienze per la
sua pretesa di osservare e studiare mediante un metodo scientifico
degli enti che - secondo quasi tutti i sistemi metafisici
contemporanei - non appartengono all'ordine delle realtà accostabili
dalla conoscenza scientifica.
Steiner disse che "la mia
filosofia della libertà è la base epistemologica per la scienza
spirituale orientata in senso antroposofico a cui mi rifaccio".
Steiner stesso, cioè, rinvia per approfondimenti sull'antroposofia
ad una delle sue opere fondamentali, intitolata appunto "La
Filosofia della Libertà", che seguì e ampliò la sua tesi di
dottorato, pure pubblicata, col titolo di Verità e scienza.
In esse
Steiner parte dalla concezione dell'essere umano di Goethe, che lo
riteneva un'entità naturale e soprannaturale: naturale in quanto
l'umanità è un prodotto della natura, soprannaturale in quanto
attraverso il nostro potere concettuale noi allarghiamo le
possibilità della natura, permettendole di raggiungere attraverso
noi stessi la capacità di riflessione, come accade nella filosofia,
nell'arte e nella scienza. Da qui Steiner approda all'idealismo,
affermando: «la vera scienza, nel senso superiore della parola, ha a
che fare unicamente con oggetti ideali; non può essere altro che
idealismo; poiché ha la sua ultima ragione d'essere in bisogni che
originano dallo spirito».[
Steiner, quindi, fu un epigono del
romanticismo tedesco, ma la sua opera filosofica si inserisce nella
lunga tradizione del cosiddetto idealismo oggettivo, che trova i suoi
precursori in importanti pensatori come Platone e Spinoza e il suo
massimo rappresentante in Hegel. Proprio per questo essa suscitò
l'interesse anche dei filosofi neoidealisti italiani. Il riferimento
a Platone è interessante perché Platone inserisce racconti mitici
nei suoi testi filosofici, per esempio quello di Atlantide. I miti di
Steiner furono spesso costruiti sulla base di teorie scientifiche in
voga alla metà dell'Ottocento e successivamente abbandonate (ad
esempio il continente perduto di "Lemuria"), ma la verità
dell'antica esistenza di Lemuria fu affermata risolutamente da
Steiner, che la presentava come un prodotto della sua attività di
chiaroveggente. Steiner, infatti, riteneva che il passato fosse in
qualche modo eternamente preservato nella cosiddetta "cronaca
dell'Akasha", che egli sarebbe stato in grado di leggere grazie
alla guida di superiori entità spirituali.
Questo carattere "rivelato"
dell'antroposofia oltre alla presenza di concetti derivati da
numerose religioni (per esempio la metempsicosi dall'Induismo, il
ruolo di Cristo dal Cristianesimo, l'esistenza di due Gesù dalla
tradizione cabalistica, ecc.) conferiscono all'antroposofia le
caratteristiche di una nuova religione e come tale è classificata in
diverse enciclopedie. Steiner, però, reclamava per l'antroposofia il
carattere di una scienza, in quanto, secondo lui, le sue affermazioni
provenivano da "osservazioni animiche" replicabili da
chiunque si sottoponesse a una sufficiente preparazione spirituale
attraverso specifici esercizi mentali. Questa pretesa non
falsificabile, oltre alle numerose affermazioni compatibili con il
livello delle scienze e il contesto culturale del primo Novecento, ma
totalmente smentite dal progresso successivo, ha indotto a
classificare l'antroposofia fra le pseudoscienze.
«Le anime veramente preparate per l'antroposofia sono tali che o si sentono inappagate dalle sensazioni esteriori, oppure riconoscono che la scienza esteriore con tutte le sue spiegazioni non riesce a chiarire i fatti. Sono queste le anime che, attraverso il loro karma complessivo, sono preparate in modo che con le parti costitutive interiori della loro vita animica possono collegarsi con l'antroposofia. La scienza dello spirito appartiene pure al karma complessivo dell'umanità e vi si inserisce come tale.» |
(Rudolf Steiner, Le manifestazioni del karma) |
All'età di poco più di vent'anni,
venne chiesto a Steiner di curare l'edizione degli scritti
scientifici di Goethe per un'importante pubblicazione che
raccogliesse l'opera completa dello scrittore. Mentre attendeva al
lavoro editoriale, Steiner iniziò a pubblicare vari scritti che
anticipavano le sue future idee, ma che erano situabili all'interno
del clima filosofico e scientifico della sua epoca: soprattutto La
concezione Goethiana del mondo e i commenti alle opere scientifiche
di Goethe. Il suo primo scritto fondamentale fu La filosofia della
libertà (Die Philosophie der Freiheit), pubblicato nel 1894. Qui,
Steiner espone un concetto di libero volere fondato sull'esperienza
interiore del pensare puro libero dai sensi corporei, in modo che una
lettura adeguata di tale testo possa costituire l'esperienza stessa
di tale pensare puro. I suoi primi accenni all'antroposofia risalgono
a questo periodo.
Lo sviluppo di Steiner e i suoi studi
lo condussero sempre più verso l'esplicita ricerca spirituale e
filosofica. Questi studi interessarono soprattutto chi già era
orientato verso idee di carattere spirituale e principalmente tra
questi, almeno nella prima fase di sviluppo di Steiner, vi era la
Società Teosofica, fondata dall'occultista e (sedicente) medium
Helena Blavatsky. La società propagandava una sorte di religione
sincretica, nella quale convergevano elementi di varie religioni, con
una prevalenza di quelli induisti e buddhisti.
Quando gli fu chiesto di dirigere la
sezione tedesca di questo gruppo ai primi del Novecento (composta
allora soprattutto da anglo-americani) Steiner accettò, a condizione
di potere sempre e solo esporre i risultati della sua propria
indagine soprasensibile. Il suo lavoro si distinse da quello di molti
membri della società (le eccezioni includono Bertram Kingsley in
Inghilterra) e sia egli che il presidente della Società Teosofica
sembrarono coltivare "l'accordo nel disaccordo", restando
comunque in armonia. Dal 1907, tuttavia, ci fu un continuo
allontanamento tra il gruppo che faceva capo allo Steiner, che stava
lavorando per costruire una via che tenesse conto delle pietre
miliari della cultura occidentale, quali la cristianità e la scienza
naturale, e la corrente principale della Società Teosofica, che era
orientata verso l'Oriente e in particolare verso l'India.
La Società Antroposofica venne fondata
nel 1913, dopo che Steiner ebbe lasciato la Società Teosofica (la
cui sede centrale si trova dal 1886 ad Adyar, alla periferia di
Chennai, in India) in seguito a divergenze con la sua presidente,
Annie Besant. Questa intendeva presentare al mondo la figura del
bambino Jiddu Krishnamurti come il Cristo reincarnato. Steiner si
oppose fermamente, considerando come cosa destituita da ogni
fondamento l'accostamento tra il Cristo e Krishnamurti (come, del
resto, fece lo stesso Krishnamurti, quando ebbe raggiunto l'età
adulta). Questo episodio e le discordanze filosofiche sopra accennate
portarono Steiner a lasciare la Società Teosofica, seguito dalla
gran parte dei membri della sezione tedesca, di cui era stato fino ad
allora segretario. In seguito lo seguirono anche membri di altre
nazioni.
Steiner aveva ormai raggiunto una
considerevole statura come maestro spirituale. Affermava di avere
diretta esperienza della cronaca dell'Akasha, una presunta cronaca di
stampo mitologico sulla storia, preistoria e del futuro del mondo
codificata nel piano eterico dell'essere. In numerosi lavori -
soprattutto in Come si conseguono conoscenze dei mondi superiori? e
ne La scienza occulta - Steiner descrive una via di sviluppo
interiore che può, secondo le sue convinzioni, mettere chiunque in
grado di perseguire esperienze spirituali di quel tipo. Una solida
visione viene sviluppata in parte praticando forme rigorose di
autodisciplina morale e cognitiva. Si noti che, secondo Steiner, lo
sviluppo morale deve precedere lo sviluppo delle facoltà spirituali.
A partire dal 1912 prese avvio un
fiorire di lavori artistici ispirato da Steiner e dal movimento
antroposofico. Nuove direzioni in arte drammatica, pittura, scultura,
movimento artistico e architettura furono realizzate in un grande
centro culturale, il Primo Goetheanum, costruito interamente in legno
negli anni 1913-1920 da volontari provenienti dalle nazioni più
diverse. Molto del lavoro fu svolto durante la prima guerra mondiale.
La comunità internazionale di operai, artisti e scienziati, che si
formò intorno al progetto nella neutrale Svizzera, visse in una
situazione di netto contrasto con ciò che invece avveniva nelle
altre nazioni europee, straziate dalla guerra.
Dopo la prima guerra mondiale, il
movimento antroposofico si orientò verso nuove direzioni. Furono
intrapresi vari progetti pratici che portarono alla realizzazione di
scuole, centri per disabili, aziende agricole biodinamiche e cliniche
mediche, tutte iniziative ispirate dalla ricerca antroposofica.
Steiner morì nel 1925, ma il lavoro
antroposofico continuò in tutti i paesi che aveva raggiunto durante
la sua vita, espandendosi in molti altri. Seminari, gruppi di
formazione artistica e istituzioni come scuole, banche, aziende
agricole e cliniche fioriscono in tutto il mondo, ispirate tutte
dall'idea che il lavoro spirituale può essere portato avanti
sistematicamente e metodicamente in armonia con gli impegni
esteriori. Il Goetheanum, distrutto da un incendio doloso nella notte
di Capodanno del 1923 e ricostruito dopo la morte di Steiner in
cemento armato, continua ad essere il centro mondiale del movimento
antroposofico; tuttavia numerosi gruppi nazionali, regionali e locali
sono sorti in un gran numero di luoghi.
La parola antroposofia deriva dalle
radici greche ànthropos (uomo) e sophìa (conoscenza). Il termine fu
usato in scritti esoterici a partire dal XVI secolo ed entrò nel
linguaggio filosofico del XIX secolo tramite Troxler. Nel 1882 il
filosofo Robert von Zimmermann, le cui lezioni a Vienna erano state
seguite anche da Steiner, utilizzò il termine nel titolo di una sua
opera. Rudolf Steiner riprese questo termine per dare un nome al
percorso di studio spirituale da lui proposto.
(Tedesco)
«Erkenntnis ist das Licht, und die Liebe dessen Waerme.» |
(IT)
«La conoscenza è la luce, e l'Amore il suo calore.» |
(Rudolf Steiner, Warspruchworte, 1909) |
Una delle caratteristiche della scienza
dello spirito, come di altre discipline antroposofiche quali la sua
pedagogia, l'architettura, l'agricoltura biodinamica, è per Steiner
la sua concezione organica, affine all'opera d'arte, dove nulla viene
lasciato al caso, ma le parti sono strutturalmente collegate al
tutto, in cui, cioè. il piccolo riproduca in miniatura il grande,
come avevano suggerito alcuni filosofi greci da Pitagora, a Platone e
Plotino. Steiner si riappropria, così, di una visione del mondo
propria anche della scienza goethiana, per la quale i fenomeni della
natura non sono separati da colui che li conosce, ma possono essere
compresi nella loro essenza solo grazie a un'intima corrispondenza
tra noi e loro. Il problema principale della scienza a lui
contemporanea, secondo Steiner, era quello di essere astratta, avulsa
dall'uomo, e quindi difficilmente comprensibile:
«Uscendo da una conferenza tenuta da qualcuno degli scienziati dozzinali di oggi, la maggior parte delle volte le persone non sanno bene che cosa ne hanno ricavato. E se sono di animo buono dicono: “Beh, non siamo all'altezza. Quello scienziato sa tutto, noi uomini comuni non si può mica capire tutto!”. Ma il motivo vero è che lo scienziato stesso non le capisce le cose! Se si ha una scienza che va in fondo alle cose, allora ci si può far capire anche dalle persone più semplici. Se oggi la scienza è così poco efficace, ciò avviene proprio perché si è formata ignorando la vera natura dell'uomo.» |
(R. Steiner, Alimentazione per vivere sani, conferenze del 1923-24, Archiati Verlag, 2007, p. 123) |
Come afferma nella sua Filosofia della
libertà, la natura non può essere spiegata sulla base di un mero
meccanicismo, perché chi ragiona così si limita a proiettare su una
realtà immaginaria alcune caratteristiche del mondo da lui
percepito, come il movimento, la forza, la posizione ecc.,
escludendone altre. Accade così che ad esempio i colori, i suoni, il
calore, ecc. non vengano studiati come fenomeni in sè, ma solo come
effetti meccanici della materia, concepita intellettualmente come
qualcosa di eterno, indistruttibile e amorfo, che determinerebbe
oscuramente l'insorgere in noi di quelle sensazioni. In tal modo
risulterebbero inspiegabili le esperienze stesse della coscienza,
come ammetteva il fisiologo Emil Du Bois-Reymond dalla sua
prospettiva materialista: «Quale legame pensabile esiste tra dati
movimenti di dati atomi nel mio cervello, da un lato, e dall'altro i
fatti per me originari, innegabili, non ulteriormente definibili: io
sento dolore, sento gioia, io assaporo dolce, odoro profumo di rose,
odo suono d'organo, vedo rosso? È incomprensibile, e lo sarà
sempre, che dalla combinazione di carbonio, azoto, idrogeno,
ossigeno, prenda forma la vita cosciente».
Secondo Steiner, invece, a causa di un
pregiudizio risalente a Kant, il quale postulava un'inconoscibile
cosa in sé dietro l'apparenza percepibile, la scienza moderna ha
finito per smarrire la portata unitaria e originaria di quelli che
Goethe chiamava Urphaenomen, cioè fenomeni primordiali, su cui si
basa l'intero mondo della natura, e dei quali è assurdo andare a
ricercare ulteriori cause pregresse. Steiner sostiene infatti, come
già Aristotele, Giordano Bruno e altri, che è il pensiero a muovere
la materia, e che le sensazioni come il rosso, il dolore, ecc., lungi
dall'essere un mero epifenomeno della materia, vadano comprese in
sintonia con la loro idea archetipa corrispondente, che agisce nella
natura e vive anche nel pensiero.
La scienza dello spirito di Steiner
respinge quindi sia il meccanicismo materialista, nel quale operebbe
Arimane, sia lo spiritualismo mistico, in cui opererebbe invece
Lucifero. Steiner aderisce infatti ad una concezione monistica, ma
tiene a distinguere tra monismo e monismo: la vera scienza è per lui
quella che non si limita ad enunciare principi generali, non
scendendo mai nel particolare, né quella che si sofferma su aspetti
esteriori ed individuali perdendo di vista l'insieme; bensì «che
sappia cogliere il molteplice nell'uno e l'uno nel molteplice».
«L'indagine spirituale restituisce all'umanità queste forme: così, ad esempio, essa mostra che le giornate della creazione biblica ci descrivono cose che si rivelano allo sguardo chiaroveggente. Lo spirito incatenato al mondo sensibile si limita a trovare che quelle giornate della creazione contraddicono i dati della geologia. La scienza dello spirito, nel riconoscere le profonde verità del racconto biblico, è altrettanto lontana dal volatilizzarlo a mera "poesia mitica", quanto dall'applicarvi semplicemente un procedimento esplicativo allegorico o simbolico. Ma certamente coloro che continuano a fantasticare delle contraddizioni fra racconto biblico e scienza, ignorano totalmente come l'indagine spirituale proceda. Né va creduto che essa attinga alla Bibbia stessa il suo sapere. Essa ha i propri metodi, per cui giunge ai suoi risultati indipendentemente dai documenti, per poi trovarli confermati in questi. E tale procedimento è divenuto ormai necessario per molti i quali attualmente cercano la verità, esigendo un'indagine spirituale che rivesta lo stesso carattere che ha la scienza naturale.» |
(Dalla cronaca dell'Akasha) |
Steiner riteneva possibile unire la
chiarezza del pensiero scientifico moderno con la consapevolezza di
un mondo spirituale che è presente in tutte le esperienze religiose
e mistiche. La scienza si fonda su teorie controllabili e
verificabili, che all'epoca di Steiner non erano ancora in grado di
spiegare i processi biologici. Egli tentò pertanto di creare un
approccio a ciò che chiamava "pensiero vivente" che si
fonda sul rigore di pensiero proprio della scienza moderna, ma che si
rivolge allo studio dell'anima e dello spirito.
Nell'antroposofia l'attività artistica
è considerata un ponte tra scienza e religione, tra realtà
materiali e spirituali, capace di dare vita a forme di conoscenza
superiore, il cui scopo è di raggiungere livelli di consapevolezza
più alti tramite concentrazione, meditazione e contemplazione. In
diversi scritti e in centinaia di conferenze Steiner descrisse
numerosi esercizi sistematici con i quali realizzare tali fini.
L'antroposofia, benché apprezzi tutte
le religioni e gli sviluppi culturali, mette in evidenza il pensiero
esoterico occidentale (piuttosto che l'antico pensiero esoterico indù
o buddista) come il più appropriato per le necessità contemporanee,
e percepisce Cristo e la sua missione sulla Terra come avente un
posto particolarmente importante nell'evoluzione umana, sebbene
questi non siano visti nello stesso modo della corrente principale
delle chiese cristiane. Steiner metteva in evidenza che l'essere che
si manifesta nel Cristianesimo si manifesta anche in tutte le fedi e
religioni; è l'essere che unifica tutte le religioni, e non una
particolare fede religiosa, che Steiner vide come la forza centrale
nell'evoluzione umana.
Il Cristianesimo di Steiner è per
certi versi affine a quello degli gnostici, che intendevano
avvicinarsi allo spirituale tramite la conoscenza anziché con la
fede. Questi però interpretavano il fenomeno Cristo attraverso gli
schemi proposti dal primo gnosticismo, mentre Steiner se ne discosta
per l'adattamento agli schemi derivati dalla propria autoproclamata
chiaroveggenza. L'incarnazione del Cristo fu per Steiner una realtà
storica e un punto unico e fondamentale nella storia umana.
Steiner si riappropria dell'ideale
romantico di una riconciliazione tra scienza, arte e religione,
attingendo sia alle dottrine gnoseologiche dell'idealismo tedesco, in
particolare di Fichte e Schelling, nel contesto di una critica della
modernità che opponendosi al kantismo recuperasse la possibilità di
una conoscenza sovrasensibile fondata sull'auto-intuizione del
pensiero, sia alle opere poetiche e scientifiche di Goethe, sulle
quali Steiner lavorò lungamente. Steiner fu anche profondamente
influenzato da Franz Brentano e Wilhelm Dilthey, dal lavoro dei quali
attinsero sia Edmund Husserl che José Ortega y Gasset. Il lavoro
iniziale puramente filosofico conduce Steiner dalla coscienza
interiore del pensare, a una crescente esplicita considerazione
dell'esperienza spirituale che si propone come elemento cardine per
il superamento dell'era cristallina:
«L'antroposofia è una via della conoscenza che vorrebbe condurre lo spirituale che è nell'uomo allo spirituale che è nell'universo. Sorge nell'uomo come una necessità del cuore, della vita del sentimento, e può essere pienamente giustificata se soddisfa questo bisogno interiore.» |
(Rudolf Steiner) |
Steiner credeva nella possibilità di
applicare la chiarezza del pensiero scientifico all'esperienza
spirituale, che vedeva come derivante da un mondo spirituale
oggettivamente esistente. Egli identificò la matematica, per
raggiungere la certezza attraverso il pensiero stesso, quindi
attraverso l'esperienza interiore piuttosto che l’osservazione
empirica, come base della sua epistemologia dell'esperienza
spirituale.
Secondo il pensiero del biologo tedesco
Ernst Haeckel, enunciato nel 1866, l'evoluzione della specie si
riflette in quella dell'uomo, poiché "l'ontogenesi ricapitola
la filogenesi ", ma Steiner reinterpreta il pensiero haeckeliano
in un senso molto più vasto che comprende non solo lo sviluppo
biologico ma anche il divenire cosmico. Per Steiner, infatti, «ogni
corpo e ogni essere nel cosmo ripete gli stadi precedenti sopra un
nuovo gradino di evoluzione»,
La crescita di un organismo, di una
persona, di un popolo, o di un pianeta, non possono essere compresi
in base a leggi materiali, ma solo a partire dagli impulsi dello
spirito. La scienza materialista, che ritiene primaria la materia e
secondari i fenomeni, ad esempio del colore o del suono, astrae in
tal modo da alcuni aspetti della realtà mantenendo per comodità
solo quelli misurabili, come il movimento o la forma, che essa
attribuisce agli atomi.
«Il "dissolversi" dei processi sensibilmente percettibili in movimenti meccanici impercettibili è talmente diventato un'abitudine per i fisici moderni, ch'essi sembrano non accorgersi menomamente di porre un'astrazione al posto della realtà.» |
(Rudolf Steiner, Le opere scientifiche di Goethe, trad. it., Fratelli Bocca editore, Milano 1944, p. 142) |
Steiner rivendica invece l'importanza
di tutta la gamma delle percezioni umane, che egli riconduce non a
cinque ma a un totale di dodici sensi. Una sensazione come quella del
calore, ad esempio, che per la scienza ufficiale consiste in
un'eccitazione di atomi, è per Steiner un'entità primaria autonoma,
non l'effetto ma la causa di quella eccitazione.
«Dietro le osservazioni sensibili, dietro il giallo e il rosso, dietro il do diesis, il sol e così via, non ci sono vibrazioni, bensì c'è l'essere spirituale.» |
(Rudolf Steiner, L'uomo e il mondo, Tilopa, Roma 2014, p. 83) |
In questa evoluzione umana che ha come
riferimento lo spirito si collega anche al ciclo di reincarnazioni
per cui ad ogni rinascita l’uomo ha la possibilità di evolvere
ulteriormente. Questa evoluzione non segue un andamento solo
ascendente ma contempla anche delle regressioni. Steiner infatti
afferma che dalle epoche remote vi sono stati degli uomini che non
hanno avuto la possibilità o le capacità di evolvere e oggi vivono
nel corpo delle scimmie. Lo stesso concetto viene applicato per
alcuni popoli selvaggi che oggi sono da considerarsi spiriti
incarnati ma regrediti.
Gli animali si sarebbero evoluti da una
forma precoce e non specializzata. Come l'animale meno specializzato,
gli esseri umani hanno mantenuto una connessione stretta con la forma
archetipica, contrariamente alla concezione darwiniana
dell'evoluzione umana, tutti gli altri animali si sono svincolati da
questo archetipo. L'archetipo spirituale originariamente creato dagli
esseri spirituali era privo di sostanza fisica; solo più tardi
questo è disceso nell'esistenza materiale sulla Terra. In questa
prospettiva, l'evoluzione umana ha accompagnato l'evoluzione della
Terra attraverso l'esistenza della Terra.
«L'evoluzione dell'uomo, ha detto Steiner, è consistita nella progressiva incarnazione di un essere spirituale in un corpo materiale. È stata una vera "discesa" dell'uomo da un mondo spirituale a un mondo di materia. L'evoluzione del regno animale non precedette, ma piuttosto accompagnò il processo di incarnazione umana. L'uomo non è quindi il risultato finale dell'evoluzione degli animali, ma è piuttosto in un certo senso la loro causa. Nella successione di tipi che appaiono nella documentazione sui fossili - i pesci, i rettili, i mammiferi e infine i resti fossili dell'uomo stesso - si riflettono le fasi di questo processo di incarnazione.» |
Il suo concetto di uomo include l'idea
che l'uomo è vissuto sulla Terra dalla sua creazione, sebbene nella
sua forma spirituale. Questa forma spirituale è poi trasformata
attraverso un certo numero di stadi per raggiungere la forma attuale,
stadi che inclusero l'emanazione di esseri inferiori come animali e
piante. Così ogni cosa vivente è evoluta dall'umanità (benché
"l'umanità" qui non è vista nel suo senso comune, ma
include le sue prime forme spirituali). La prima incarnazione
dell’uomo risalirebbe all’epoca lemurica.
Steiner credeva che ogni fenomeno
potesse essere descritto da vari punti di vista. Le sue descrizioni
della natura dell'essere umano includono una visione tripla,
quadrupla e settupla. Consigliava di osservare ogni questione da
varie prospettive ed esplicitò dodici visioni del mondo e religioni
mondiali, tutte egualmente valide, che potessero essere usate in ogni
situazione.
Nell'articolazione triplice l'essere
umano è visto come composto da corpo, anima e spirito.
- Il corpo contiene l'io fisico, le forze e i processi vitali, e le strutture fisiche della coscienza: si esplica nella volontà.
- L'anima si incarna in un corpo e poi fuori da esso di nuovo in una esistenza spirituale: si esplica nel sentimento.
- Lo spirito congiunge le vite terrene tra di loro e con il mondo spirituale; questo spirito è eterno e creativo, e si esplica nel pensiero.
Comunque gli antroposofi hanno anche
una visione quadruplice, che Steiner amplia molto frequentemente e la
mette in uso pratico in argomenti come la medicina e l'educazione dei
bambini:
- il corpo fisico,
- il corpo eterico,
- il corpo astrale,
- l'"Io"
L’io è a sua volta diviso in:
- lo spirito vitale o buddhi, ossia la parte di corpo eterico trasformata dall’io;
- uomo spirituale o atma, ossia la parte del corpo fisico trasformata dall’io.
Queste tre parti verranno modificate
dall’uomo nel corso delle future evoluzioni della terra tramite il
suo contributo spirituale.
La descrizione di Steiner dell'essere
umano consistente di sette parti intimamente connesse, iniziando dal
livello materiale e arrivando fino ai livelli spirituali - molti dei
quali sono ancora in sviluppo - è simile a quella trovata in
Teosofia. Ci sono tre organizzazioni stabili - corpo fisico, vita e
coscienza - poi l'ego o "io" e tre componenti spirituali -
coscienza spirituale, vita spirituale e io spirituale - che assieme
costituiscono i sette livelli. Questa visione è spiegata a fondo in
molti scritti e conferenze di Steiner, in particolare nei suoi libri
Teosofia, e La Scienza Occulta nelle sue linee generali.
Steiner cambiò il suo uso di termini
teosofici ("corpo eterico", "corpo astrale") in
una terminologia più descrittiva (corpo vitale o organizzazione
ritmica, corpo senziente o organizzazione della coscienza).
Durante il sonno il corpo fisico e
quello eterico rimangono immutati, mentre avviene un distacco del
corpo astrale e dell’io. All’opposto durante la veglia è il
corpo astrale a “dormire”. Se però esso rimane “sveglio”
durante la veglia allora l’uomo non è più in salute.
Questa concezione dell'essere umano e
delle sue parti costitutive occulte è quasi un'esatta copia di
quella orientale yogica. Anche in quella infatti, molto più antica,
si parla di corpi "sottili" o "koshas", cosi'
come si parla di "manas", "buddhi" e "atma".
Si può dire che Steiner ha tratto tutti i suoi concetti sulla
costituzione occulta dell'uomo dallo Yoga, in particolare da
Patañjali. Tuttavia, il significato che a questo costituenti occulti
dava lo Yoga classico è stato cambiato da Steiner, che ne ha dato
una sua particolare interpretazione.
Il "me" o l'"io" è
un'entità complessa, poiché porta in sé la triade spirituale,
esclusiva dell'essere umano. L'io agisce nell'anima e diviene anche
l'essere cosciente. Se l'occhio riceve un'impressione luminosa,
questa impressiona dapprima l'eterico, quindi l'astrale, e infine
l'io ne prende coscienza.
A differenza di una pianta, nella quale
agiscono soltanto le forze vitali o eteriche, l'uomo sottrae vitalità
al proprio corpo per poterla tramutare in pensiero. Le forze eteriche
sono di natura mnemonica-ripetitiva, come si può osservare nella
riproduzione dei microorganismi, basata nella sua prorompente
vitalità su uno stesso schema originario, o anche nel bambino,
ancora sprofondato nella sua corporeità, che impara inconsciamente
per imitazione.
Più ci si innalza di livello, più
diminuisce la vitalità. A livello della testa, ad esempio, il corpo
astrale, sotto l'influenza dell'io, riprende le forze eteriche che
sono già meno attive a questo livello. Le forze eteriche sono quindi
utilizzate per il pensiero. I processi della coscienza del corpo
astrale, che l'uomo ha in comune con gli animali, hanno il loro
riflesso materiale nel sistema neurosensoriale. Per via di questa
usura della vitalità degli organi, uomini e animali hanno bisogno di
ripararli. Una volta liberati, corpo astrale e io penetrano così
nelle dimensioni spirituali che per loro mediazione rigenerano i
corpi fisici ed eterici durante il sonno. Alla perdita di coscienza
del sonno corrisponde un incremento della vitalità corporea.
A differenza degli animali, però, ogni
uomo possiede un'individualità sua esclusiva, che lo distingue dal
concetto generale della specie. Quest'individualità è appunto l'io,
da non intendere come un'entità statica e definita come lo sono i
caratteri della specie, ma da sviluppare progressivamente nell'arco
della vita, tramite un lavoro sui corpi inferiori cercando di
esercitare su di essi il proprio dominio. Questo lavoro è il destino
dell'uomo a cui si oppongono in particolare gli spiriti luciferici,
che con i richiami alla mistica del sentimento, propria dello
spiritualismo o anche delle dottrine orientali, vorrebbero ricondurlo
agli stadi primordiali della sua evoluzione.
«Ci è già risultato chiaro che l'io dell'uomo si è evoluto movendo da un'anima di gruppo, da una specie di io generale, dal quale si è differenziato. Non sarebbe giusto che l'uomo avesse di nuovo il desiderio di sprofondare con il suo io in un qualsiasi stato di coscienza generale, in un qualsiasi stato di coscienza comune. Tutto quel che spinge l'uomo a perdere il suo io, a perdersi in esso in uno stato di coscienza generale, è il risultato di una debolezza. Comprende l'io soltanto chi sa che, dopo esserselo conquistato nel corso dell'evoluzione cosmica, non può ora più perderlo.» |
(Rudolf Steiner, L'Apocalisse) |
Chiaramente l’individualità umana è
plasmata da fattori esterni ma anche da influssi sottili in base alle
predisposizioni e al sesso:
«Comprendiamo ora bene che nell'uomo il maggiore influsso sul corpo eterico deriva dalla Luna, e sul corpo fisico dal Sole. Nella donna invece è al rovescio: il corpo fisico è influenzato dalle forze della Luna e il corpo eterico da quelle del Sole.» |
La percezione dell’io si è evoluta
nel tempo collegandosi all’evoluzione propria dell’uomo caduto
nella materialità. In particolare l’io si è accresciuto negli
uomini nel corso della storia, passando da un io collettivo (come
quello ravvisabile nell’uomo dell’antichità) ad un io distaccato
e sempre più manifesto come dell’epoca attuale. Un esempio di come
la percezione dell’io sia mutato è ravvisabile nei racconti
biblici dove si parla dei patriarchi come Noè che ebbero una vita
incredibilmente lunga. Steiner interpreta ciò come un io che nelle
generazioni passate manteneva una memoria generazionale, confondendo
la memoria propria con quella del padre e del nonno. Egli infatti
dice che il nome Adamo equivale ad una memoria collettiva non
limitata dalla vita e dalla morte.
L'evento spartiacque nella storia umana che ha determinato la nascita di un io che passa da quello di gruppo a quello individuale è la venuta di Cristo e il suo sacrificio.
L'evento spartiacque nella storia umana che ha determinato la nascita di un io che passa da quello di gruppo a quello individuale è la venuta di Cristo e il suo sacrificio.
Steiner afferma che contrariamente a
ciò che professano le religioni monoteiste principali
(cristianesimo, ebraismo e Islam) esisterebbe la reincarnazione
soggetta alle leggi del karma. Dopo la morte infatti l’uomo
passerebbe alla fase del kamaloka. In questo periodo che può durare
fino a un terzo della vita reale, si rivivrebbero le emozioni
positive e negative suscitate negli altri. In funzione
dell’attaccamento alla vita fisica questa fase si allungherebbe e
il corpo eterico così vive una sorta di purificazione, dopodiché
abbandona anche il "corpo astrale". A questo punto
rimarrebbe soltanto l’Io (corpo mentale) in forma di “seme” che
cresce nel mondo spirituale finché, dopo un lungo periodo (da
cinquecento a mille anni), riceverà un nuovo corpo astrale ed
eterico, sceglierà i genitori, vedrà la sua vita futura in un
rapido quadro d’insieme e infine si reincarnerà in un nuovo corpo
fisico. Ciascuna vita, nella visione steineriana sarebbe quindi
influenzata dalle vite precedenti secondo la legge del karma.
Steiner sostiene che il processo di
reincarnazione sia sorto nel momento in cui l’uomo ha acquisito una
sua individualità (dopo la separazione del Sole dalla Luna). In
precedenza l’uomo avrebbe avuto un’anima di gruppo per cui la
vita aveva un andamento continuo, di generazione in generazione.
Questa condizione tornerà ad essere presente quando, nell’evoluzione
umana, la reincarnazione terminerà.
Questa sua idea sulla natura dell'uomo,
riflette una credenza sulla natura dell'universo (cosmologia) di
stampo religioso (nella fattispecie induista): in essa si ripropone
la credenza della teosofia sulla discesa (o “condensazione”)
dello "spirito" nella materia e della sua successiva
risalita o “spiritualizzazione”.
Gli effetti della vita terrena sulla
reincarnazione riemergerebbero anche dopo diversi cicli di nascite.
Egli pone l’esempio del rito egiziano della mummificazione che
mette in risalto l’integrità del corpo fisico. Ciò avrebbe
influito come forma pensiero sullo sviluppo animico determinando
future incarnazioni particolarmente legate alla materialità. Inoltre
egli ritrova un’eco inconscia della passata esistenza egizia in
Copernico e Keplero. Il loro lavoro di descrizione dell’universo si
legherebbe all’interesse egiziano per gli astri.
Egli inoltre riporta lo strano
collegamento alla sapienza egizia nella prefazione al V libro
dell’Harmonices mundi.
L’insorgenza di certe malattie
avrebbe in molti casi una causa karmica. La bramosia di guadagno
porterebbe nella vita successiva ad una predisposizione alle malattie
infettive, l’amore verso gli altri e le creature porterebbe poi ad
un corpo giovane. Una vita piena d’odio e antipatie porterà ad un
corpo che invecchia presto.
L’odio tra classi sociali
(sperimentato nei secoli passati) determinerebbe poi l’insorgenza
della tubercolosi polmonare. Il peso della malattia in una precedente
vita può essere considerata come una conquista ottenuta nella
sofferenza che porterebbe poi effetti positivi nella reincarnazione
come ad esempio una grande saggezza.
Le manifestazioni del karma possono
influenzare le vicende dell’uomo nelle modalità più disparate.
Alcuni possono terminare la vita prematuramente o essere spinti verso
determinate azioni che gli consentiranno di vivere esperienze
karmiche.
Per gli animali non si può parlare di
karma ma di un’esperienza diversa. La morte di un animale viene
percepita, proprio per l’assenza di un io, come il taglio di
qualcosa che ricresce. Steiner fa l’esempio dei capelli tagliati
che poi ricrescono. Tuttavia questa percezione è collettiva e non
individuale, ecco perché non è corretto parlare di karma.
L'idea di reincarnazione steineriana è
molto particolare e, pur avendo elementi in comune con le discipline
orientali, si discosta grandemente da quelle. Nella concezione
classica dell'induismo e del buddismo, la reincarnazione di un
"jiva", ovvero monade spirituale individualizzata, si può
manifestare nei tre regni della natura, ovverossia un uomo può
successivamente reincarnarsi anche in un animale, in una pianta, o in
un essere inanimato a seconda dei frutti karmici maturati. Nella
reincarnazione secondo Steiner l'uomo, unico essere dotato di "Io"
sulla Terra, si può reincarnare solamente in un altro uomo, in una
successione di vite. Gli altri tre regni sono presenti, ma in questo
senso non interessano più l'individualità umana che li ha trascesi.
Questa concezione antroposofica della reincarnazione é unica e
particolarissima, e si discosta grandemente dalle concezioni
tradizionali della stessa. Neanche nella teosofia, madre
dell'antroposofia, si ritrova una simile teoria di reincarnazione
esclusivamente "umanoide".
L'antroposofia suddivide il mondo
visibile in quattro regni della natura: regno minerale, regno
vegetale, regno animale e regno umano. Ognuno di essi possiederebbe
delle caratteristiche costitutive differenti dettate dalla loro
composizione. L’uomo, in quanto creatura del regno umano è
costituito da: corpo fisico, corpo eterico, corpo astrale e io. L’io
distingue l’uomo dall’animale, perché il secondo non possiede un
io, o meglio ne possiede uno collettivo che risiede nel mondo
astrale, diversamente da quello umano che esiste nel mondo fisico e
concede il senso dell’individualità. Le piante hanno solo un corpo
fisico e uno eterico. L’io delle piante risiede al centro della
terra. Infine i minerali, dotati solo di corpo fisico.
Questa distinzione sarebbe
percepibile dai chiaroveggenti.
regni | corpo fisico | corpo eterico | corpo astrale | io |
minerali | presente | assente | assente | assente |
vegetali | presente | presente | assente | assente |
animali | presente | presente | presente | assente |
umani | presente | presente | presente | presente |
«Se vogliamo mettere in evidenza nel modo più elementare la differenza tra il corpo fisico umano e il corpo fisico d'un minerale (poniamo d'un cristallo), possiamo esprimerla così: il cristallo, se non viene distrutto dall'esterno, conserva la propria forma. Il corpo fisico umano non è in grado di conservare da se stesso la propria forma; esso la conserva solo finché e in quanto è compenetrato da un corpo eterico, da un corpo astrale e da un io. Dal momento in cui questi tre elementi costitutivi se ne staccano, il corpo fisico comincia a diventare qualcosa del tutto diverso da ciò che era stato fra la nascita e la morte: segue le leggi fisiche e chimiche della materia e si decompone, mentre il corpo fisico del minerale si conserva.» |
(Rudolf Steiner, Il Vangelo di Giovanni) |
Steiner specifica inoltre che i
minerali in realtà posseggono: corpo eterico, corpo astrale e io. Ma
la differenza con l’uomo risiede nel fatto che l’eterico risiede
nel mondo astrale, l’astrale che si trova nel devachan o mondo
spirituale inferiore, infine l’io che si trova in un mondo
spirituale ancora più elevato.
Oltre agli esseri viventi e ai minerali
anche i corpi celesti seguono questa suddivisione. La Terra se non
avesse il corpo eterico non potrebbe ospitare le piante, mentre se
non avesse il corpo astrale non potrebbe ospitare gli animali.
Attraverso la visione chiaroveggente è
possibile riscontrare le differenze tra animali e uomo. Nell'uomo il
corpo eterico combacia perfettamente con quello fisico, seppure tale
caratteristica in passato nell'epoca atlantica la testa eterica
oltrepassava quella fisica. Il fatto che il corpo eterico e quello
fisico combaciano è anche il sintomo della comparsa dell'io. Negli
animali tale visione è diversa perché seppur il corpo eterico
combacia con quello fisico, la testa eterica oltrepassa quella fisica
in un animale come il cavallo. Nell'elefante invece è semplicemente
più grande di quella fisica.
L’universo, ma soprattutto l’uomo,
sono influenzati e dominati dalle entità spirituali che
“interferiscono” con gli eventi umani. Queste entità abitano i
quattro elementi:
- L’acqua, abitata dagli Angeli o Spiriti del crepuscolo;
- l’aria dagli Arcangeli;
- il fuoco o calore, abitato dagli Archai o forze del Principio, o Spiriti della Personalità;
- la terra, dominata dalle Potestà o Exusìai detti anche Spiriti della personalità o Spiriti della Forma.
Assieme a queste entità bisogna
aggiungere Jehova e gli Elohim, i quali hanno donato all’uomo la
sua figura e forma attuali, avendo infuso in lui la loro essenza.
Furono queste ultime entità a indurre nell’uomo lo sviluppo del
pensiero, della memoria e le disposizioni all’arte e alle scienze.
Ciò determinò la possibilità, prima di allora preclusa, di
possedere il libero arbitrio e di stabilire il suo agire nel bene o
nel male.
Il mondo fisico è dominato dalla
presenza di spiriti elementari imprigionati nella materia. Il
rapporto quotidiano con gli oggetti e con la materia stessa determina
un passaggio di questi spiriti che giungono all’uomo. Se fissiamo
una pietra da essa catturiamo senza volerlo degli spiriti elementari.
La liberazione di questi spiriti avviene tutte le volte in cui
adottiamo un approccio spirituale.
«Durante tutta la sua vita l'uomo assorbe in sé, dal mondo esterno, spiriti elementari. In quanto si limita a guardare gli oggetti esterni, lascia semplicemente entrare in sé gli spiriti senza mutarli; se cerca invece di elaborare le cose del mondo esterno nel suo spirito, per mezzo di idee, concetti, sentimenti di bellezza e così via, egli salva e libera quegli spiriti elementari.» |
(Gerarchie spirituali e loro riflesso nel mondo fisico) |
Alla morte dell’uomo gli spiriti non
liberati rimarranno con lui anche nella successiva reincarnazione.
Quelli liberati tornano negli elementi originari.
Secondo la visione antroposofica il
bene si trova nell'equilibrio tra le due influenze sul mondo e
sull'evoluzione umana. Queste influenze sono spesso descritte come
avversari spirituali che tentano di corrompere l'umanità: Lucifero e
Arimane. Queste entità posseggono sia aspetti positivi che negativi.
Lucifero è lo spirito leggero, che "gioca sull'orgoglio umano e
offre l'illusione della divinità", ma motiva anche la
creatività e la spiritualità; in particolare le forze luciferiche
operano nel corpo astrale dell’uomo alterandone le passioni, i
piaceri e i dispiaceri. Arimane è lo spirito oscuro che tenta gli
esseri umani nel "... negare [il loro] legame con la divinità e
di vivere interamente sul piano materiale", ma stimola anche
l'intellettualità e la tecnologia. Le forze arimaniche operano sulle
impressioni colte dal mondo esterno che anche in questo caso possono
essere manipolate inducendo l’uomo ad atti negativi. Entrambe le
figure esercitano un effetto negativo sull'umanità quando la loro
influenza diventa malriposta o unilaterale, eppure le loro influenze
sono necessarie per la realizzazione della libertà umana.
Arimane é un antico demone della
religione persiana che Rudolf Steiner ha fatto tornare d'attualità
contrapponendolo alla figura di Lucifero.
Ogni essere umano ha il compito di
trovare un equilibrio tra queste influenze opposte, e ognuno è
aiutato in questo compito dalla mediazione del Rappresentante
dell'Umanità, noto anche come l'essere Cristo, un'entità spirituale
che si frappone e armonizza i due estremi.
Le entità spirituali descritte da
Steiner seguono sostanzialmente la tradizione cristiana di Dionigi
l’Areopagita che ne ha esposto i livelli. Partendo dai livelli
inferiori abbiamo:
- Angeli, ovvero Figli della Vita
- Arcangeli, ovvero Spiriti del Fuoco
- Archai o Principati, ovvero Spiriti della Personalità
- Potestà o Exusiai, ovvero Spiriti della Forma
- Virtù o Dynameis, ovvero Spiriti del Movimento
- Dominazioni o Kyriotetes, ovvero Spiriti della Saggezza
- Troni, ovvero Spiriti della Volontà
- Cherubini, ovvero Spiriti dell'Armonia
- Serafini, ovvero Spiriti dell'Amore
Secondo i principi antroposofici la
terra odierna per come la conosciamo fisicamente, ma anche per come
sarebbe “spiritualmente” in senso steineriano, era preceduta da
altro, in quanto anche la terra avrebbe subìto nel tempo una forma
di evoluzione. Per descrivere ciò bisogna andare a ritroso
considerando le varie fasi evolutive del sistema solare e le azioni
intervenute per la sua evoluzione.
- La fase primordiale è quella dell’antico Saturno dominata dai Troni o Spiriti della Volontà. In questa fase non vi era ancora la materia, esisteva solo il calore e il fuoco, lo stesso Steiner paragona questa fase alla nebulosa primordiale di Kant-Laplace che conteneva l’intero sistema solare in una nuvola di gas. Ma egli ribadisce l’esistenza di calore e non di gas. Per quanto le condizioni fisiche materiali non consentissero la vita per come la conosciamo in questa prima fase esisteva l’uomo come entità ancora totalmente spirituale.
- l’antico Sole era dominato dai Kyriótetes o Dominazioni, chiamati anche Spiriti della Saggezza; qui l’uomo acquisì il corpo eterico. In questa fase splende la luce ed è presente anche del fumo e del gas. Nascono gli animali.
- nell’antica Luna cui dominavano le Virtù o Dynámis, o Spiriti del movimento; in questa fase si innestò nell’uomo il corpo astrale, sorse anche il regno vegetale.
- la terra attuale è dominata dagli Spiriti della Forma per cui l’uomo ha acquisito il suo io nonché una dimensione materiale. In questa fase sono sorti i minerali. In questa fase l’uomo si evolve attraverso la saggezza che ritrova in se stesso sino al termine di questa era.
- la terra evolverà nella futura fase di Giove dove l’uomo percepirà l’amore in ogni cosa piuttosto che la saggezza attuale.
- successivamente in Venere
- l’ultima fase è quella di Vulcano
Secondo questa evoluzione la Terra si
sarebbe distaccata dalla luna, e questo per separare le entità
luciferiche da quelle terrestri, ma soprattutto per consentire uno
sviluppo equilibrato e non troppo rapido dell’essere umano sulla
terra. Le entità infatti, attraverso questo passaggio influirebbero
a distanza e non in maniera diretta sull'uomo.
Quando parla dei pianeti: luna,
mercurio, saturno o del sole Steiner specifica che non intende il
corpo fisico di un pianeta ma il nome con cui vengono identificate
determinate gerarchie spirituali. In passato ciò che oggi chiamiamo
mercurio definiva, secondo Steiner, con un nome diverso determinate
entità spirituali.
«[…] nemmeno gli antichi greci, quando parlavano di Mercurio, intendevano l'astro fisico, bensì l'insieme delle entità di quell'astro. Erano mondi spirituali, esseri spirituali quelli di cui si parlava quando, nelle sedi della conoscenza, si pronunciava, poniamo, il nome di Mercurio. Coloro che erano discepoli dei maestri di quelle scuole, pronunciando nei diversi linguaggi i nomi di Luna, Mercurio, Venere, Sole, Marte, Giove, Saturno, indicavano una scala di entità spirituali. Chi pronuncia quelle parole nel senso odierno, indicando con esse un astro fisico, indica solo la parte più grossolana di ciò che con quei nomi s'intendeva in origine.» |
(Gerarchie spirituali e loro riflesso nel mondo fisico) |
Questi nomi identificano anche le
precedenti incarnazioni della Terra stessa:
«Si devono distinguere tre di questi gradi che chiameremo gradi d'evoluzione planetaria, a cui la scienza occulta dà il nome di Saturno, Sole, Luna. Vedremo che questi nomi non hanno tutta prima un nesso con i corpi celesti cui l'astronomia fisica attuale li riferisce, benché in un senso più vasto vi sia una certa relazione che il mistico avanzato ben conosce. Si dice inoltre che l'uomo, prima di scendere sulla Terra, abbia abitato altri pianeti; ma dicendo "altri pianeti" dobbiamo intendere soltanto precedenti stati d'evoluzione della Terra stessa e dei suoi abitanti. La Terra, e tutti gli esseri che le appartengono, prima di diventare "Terra", è passata attraverso i tre stati di Saturno, Sole e Luna. Saturno, Sole e Luna sono in certo qual modo le tre precedenti incarnazioni della Terra; e quelli che in questo senso sono chiamati Saturno, Sole e Luna, oggi sono scomparsi, quali pianeti fisici, così come sono scomparse le precedenti incarnazioni fisiche di un uomo, di fronte alla sua incarnazione attuale.» |
(Dalla cronaca dell’akasha) |
La Terra è tale perché consente
all’uomo di vivere la sua esistenza come entità egoica. Negli
stadi precedenti altri esseri divennero uomini i quali oggi sono
entità superiori.
«Se andiamo ancora più indietro, raggiungiamo un'epoca in cui anche Atlantide non esisteva; in cui la gente viveva su un continente che viene chiamato Lemuria. A sud dell'attuale Asia si estendeva questo continente fino all’Africa e all’Australia; lo abitavano i nostri antenati quando erano Lemuriani. Il loro corpo era di gran lunga più soffice di quello degli Atlantidei e la volontà in loro era molto più potente che non negli Atlantidei. Ma il terreno sotto i loro piedi era davvero più insicuro: eruzioni di fuoco, potenze vulcaniche spuntavano continuamente. Una terra del fuoco era questa antica Lemuria.» |
(Rudolf Steiner, "Stadi ulteriori dello sviluppo della Terra", Conferenza del 25 giugno 1907) |
Le credenze di Steiner sull'origine
dell'uomo erano in accordo con le teorie propugnate dall'esoterista e
medium Helena Blavatsky (fondatrice della teosofia), che affermava di
averle apprese da un manoscritto perduto: il Libro di Dzyan. Steiner
affermava che in passato vi era stata una sequenza di cinque "razze
radicali" (o razze madri, o razze radice): la polare,
l'iperborea, la lemuriana, l'atlantidea e l'ariana. Ognuna di queste
razze si sarebbe ulteriormente divisa in nuove sottorazze anch'esse
apparse in successione. L'evoluzione sui diversi continenti perduti
avveniva mediante l'intervento di "esseri spirituali diversi nel
corso di lunghissimi periodi di tempo".
Steiner ha cercato di dare una parvenza
scientifica a queste tesi, affermando che erano coerenti a quelle di
Ernst Haeckel, controverso scienziato evoluzionista secondo cui gli
organismi più complessi si sono evoluti da quelli più semplici, ma
non nel modo descritto da Darwin. Steiner sosteneva che, come non si
può dedurre il concetto dei rettili da quello di (cosiddetti)
"protoamnioti", così l'uomo può essere compreso solo a
partire dall'uomo stesso, cioè dal suo spirito: sarebbe stata
l'individualità umana che, con l'ausilio di esseri spirituali,
avrebbe via via plasmato se stessa dalle forme organiche più
elementari a quelle più avanzate. Gli animali che oggi circolano
sulla Terra, pertanto, non sarebbero che l'eco di stadi precedenti
umani il cui sviluppo si è come arrestato ad una certa forma,
essendo stati incapaci di progredire oltre.
«Il darwinismo è stata una teoria
molto affermata nel diciannovesimo secolo, ma era una visione
incompleta della realtà. Come se osservando una carrozza tirata
da un cavallo si pensasse che chi tira è il cavallo e si
dimenticasse il cocchiere. La dottrina darwinistica ha studiato
benissimo come agisce il cavallo per tirare la carrozza, ma ha
prescisso completamente dal cocchiere!
Molti progressi scientifici di oggi sono validissimi ma
incompleti. Molto logici ma lontani dalla realtà completa.» |
(Steiner, La caduta degli spiriti delle tenebre. I retroscena spirituali del mondo, XIV conferenza, 1917) |
Poco prima della catastrofe atlantidea
le popolazioni di Atlantide si spostarono in Europa dove erano
rimasti anche altri iniziati. Tuttavia un gruppo di prescelti guidato
da un grande iniziato migrò nelle attuali regioni del Tibet
mantenendo così una forte presenza spirituale. A sua volta dal Tibet
giunse una colonia civilizzatrice nell’India.
«Se si considera il Sole, si vede che esso ha il massimo influsso. Ma il Sole ha questo massimo influsso su tutto ciò che, sulla Terra, è morto e deve, ogni anno, essere chiamato alla vita; mentre la Luna ha un influsso solo sulla vita, e non su ciò ch'è morto. Marte ha, per esempio, un influsso soltanto su ciò che sta in una vita più fine, nella sensazione; e gli altri pianeti esercitano il loro influsso solo sull'elemento animico e sullo spirituale, e così via. Il Sole è così veramente il corpo celeste che, sulla Terra, agisce nel modo più intenso fin dentro i minerali. La Luna non può far nulla sui minerali, Marte ancora meno.» |
(Rudolf Steiner, L'azione delle stelle e dei pianeti sulla vita terrestre) |
L’antroposofia nel mantenere un
legame con gli antichi principi della tradizione considera i pianeti
non solamente da un punto materiale, ma soprattutto spirituale. In
ciò i pianeti nel loro moto, così come insegna l’astrologia,
mantengono un’influenza sulla terra e sugli esseri viventi. Steiner
ad esempio fa notare come i maggiolini tendano a divorare le patate a
ondate che in genere si verificano ogni quattro anni. Ciò avviene
perché le larve si sviluppano ogni quattro anni in quantità. La
spiegazione di ciò risiederebbe sull’influenza di Marte che torna
nella medesima posizione rispetto alla terra ogni quattro anni.
Ogni pianeta svolge una diversa
influenza sulla terra, per esempio la Luna è responsabile delle
forze di fecondazione, il Sole delle forze di crescita, Saturno del
pensiero. Steiner fa notare come oggi la conoscenza si concentra solo
su misure come la velocità di traslazione di Saturno o della Luna o
alla scoperta di vulcani lunari.
Per un certo periodo dopo la prima
guerra mondiale, Steiner fu estremamente attivo e ben conosciuto in
Germania ed Europa e in molti luoghi in cui egli tenne conferenze su
argomenti sociali. Una petizione esprimente le sue idee sociali di
base (firmata da Herman Hesse, tra gli altri) fu fatta circolare
largamente. Il suo libro principale sulla questione sociale, Die
Kernpunkte der Sozialen Frage vendette decine di migliaia di copie.
Al giorno d'oggi nel mondo esiste un
consistente numero di banche innovative, compagnie, istituzioni
caritatevoli, e scuole per sviluppare nuove forme collaborative di
lavoro, tutte funzionanti in parte sulle idee sociali di Steiner. Un
esempio è la Fondazione Rudolf Steiner (The Rudolf Steiner
Foundation o RSF), costituita nel 1984, con un attivo nel 2004
stimato di 70 milioni di dollari. La RSF fornisce "innovativi
servizi finanziari caritatevoli". Secondo le organizzazioni
indipendenti Co-op America e Social Investment Forum Foundation, RSF
è "una delle 10 migliori organizzazioni che esemplifica la
costruzione di opportunità economiche e speranza per individui
attraverso l'investimento di comunità". La prima banca, fondata
nel 1974 sulle idee di Steiner, fu la Gemeinschaftsbank für Leihen
und Schenken a Bochum, Germania.
Nei diversi scritti di Steiner e nelle
conferenze che egli tenne c'erano tre sfere principali di attività
che compongono la società umana: quella spirituale, quella economica
e quella politico-giuridica. Nei tempi antichi, coloro che detenevano
il potere politico erano generalmente anche investiti dell'autorità
religiosa, mentre l'attività economica non era ancora considerata
come tale, essendo anzi spesso reputata non idonea per la persona
libera. La Cultura, lo Stato e l'Economia erano fuse (per esempio
nell'antico Egitto). Con la nascita della civiltà Greca e Romana, le
tre sfere iniziarono a divenire più autonome. Questa autonomia
continuò a crescere lungo i secoli, e con il lento aumento
dell'egualitarismo e dell'individualismo, l'insuccesso nel separare
adeguatamente l'economia, la politica e la cultura fu sentito sempre
più come fonte di ingiustizia.
L'antroposofia ha il suo proprio
concetto di storia: secondo Steiner la nostra epoca attuale cade nel
periodo post-Atlantico, poiché nella sua visione il disastro che
dice di aver colpito Atlantide fu un punto di svolta significativo
nella storia dell'uomo. Questo periodo post-Atlantico è diviso da
lui in sette epoche, l'attuale è da Lui considerata la quinta epoca.
In ognuna delle varie epoche l’uomo
modifica il proprio modo di pensare e di agire in funzione delle
acquisizioni spirituali sovvenute.
Ordine | Acquisizione | Definizione dell'epoca | Descrizione |
0 | Corpo fisico | Atlantide | Epoca atlantidea |
1 | Corpo eterico | Civiltà paleoindiana | in cui l’uomo viveva ancora in connessione con la divinità e con la nostalgia di aver perso la vicinanza col mondo spirituale; |
2 | Corpo astrale (corpo senziente) | Civiltà paleopersiana | in cui l’uomo sperimentò il dualismo divino, la contrapposizione tra Orzman e Arimane. Inoltre percepivano il piano fisico come reale e tramite la realtà cercavano di coltivare lo spirito; |
3 | Anima senziente | Civiltà egiziana, assiro babilonese e caldea | con la contrapposizione tra il solare e il lunare rappresentati da Osiride e Iside. Essi guardavano agli astri come espressione degli dei, e sulla terra studiavano la geometria come un riflesso di essi; ci si rivolge all'esterno, alla materia attraverso le leggi che la regolano |
4 | Anima razionale | Civiltà greco-latina | dove si è sperimentato il politeismo, eco dell’antica età atlantica. In quest’epoca l’uomo compie il connubio tra spirituale e fisico dandone pari dignità. Gli effetti di quest’epoca si sono esauriti nel XIII-XIV secolo. |
5 | Anima cosciente | Epoca attuale | iniziata attorno al X e XII secolo, l'uomo acquisisce l'io individuale abbandonando quello di gruppo. |
6 | Sé spirituale o mana | 6° periodo | perdita dell'io individuale e acquisizione di una visione di saggezza collettiva |
7 | Spirito vitale o buddhi | 7° periodo | l'ultima epoca in cui si raggiungerà la pienezza della pace e della fraternità tramite una saggezza comune. |
Ci sono tre componenti in un sano
organismo sociale, interconnessi ma funzionalmente diversi, essi sono
l'elemento economico, quello politico e del diritto, quello infine
della cultura, intesa come espressione spirituale della società
(scuola, arte, scienza). Come nell'uomo, - il sistema nervoso, il
sistema circolatorio-respiratorio e il sistema del ricambio - sono
interconnessi e riportati ad unità, ma vivono con proprie leggi e
funzioni diverse una dalle altre, così nelle società i criteri di
organizzazione e amministrazione di un'area non sono idonei anche per
l'altra; in secondo luogo, quando una di queste aree invade
l'attività delle altre si determina una condizione patologica. Quei
tre elementi vivono, prosperano e deperiscono con leggi e condizioni
diverse le une dalle altre.
Ad esempio, quel che costituisce il
mondo del diritto - l'egual valore di ognuno davanti alla legge, in
quanto semplicemente essere umano adulto - non conta nulla
nell'ambito culturale e spirituale, nel quale una formula matematica
può essere giusta a prescindere del consenso della maggioranza.
Oppure, ad esempio, in economia non guadagna di più chi ne sa di
più, ma chi riesce concretamente a rispondere ai bisogni degli altri
in modo efficace... e così via. È interessante che ciò che è
essenziale per una sfera, di solito risulta deteriore per le altre
sfere. Immaginate che la matematica si risolva con le elezioni, o che
sia giusto quel che dice chi paga di più, o ancora che qualcuno sia
più libero di altri.... Contraddizioni, patologie che mi sembra si
possano osservare anche nella nostra società. Quello che
caratterizza la triarticolazione dell'organismo sociale, è dunque
- l'autonomia della sfera della vita culturale rispetto allo Stato ed all'economia;
- l'autonomia dell'economia rispetto allo Stato ed alla vita culturale;
- l'autonomia dello Stato rispetto all'economia ed alla vita spirituale.
Le tre sfere della vita sociale si
debbono auto-amministrare e i loro rappresentanti concorrono insieme
all'organizzazione della vita della comunità di popolo così
costituita. La società si riunifica nella persona, che partecipa nel
corso della vita di tutte e tre le sfere della società. La persona
anzi si troverà in momenti diversi a partecipare in modo
maggiormente attivo ad ognuna delle diverse sfere dell'organismo
sociale.
«Dobbiamo infondere amore affinché possa essere un aiuto il fluente atto d'amore. Hanno tale carattere di amore aggiunto tutti quegli atti terapeutici che si basano più o meno sui cosiddetti processi terapeutici psichici. Quel che in una forma o in un'altra viene impiegato nei processi terapeutici psichici è in relazione con l'apporto di amore. È amore quello che noi istilliamo come balsamo nell'altro uomo; ad amore egli deve essere alla fine riportato, e può anche esserlo. Può essere riportato ad amore quando poniamo in movimento dei semplici fatti psichici, quando induciamo un altro forse anche soltanto a mettere in ordine la sua anima depressa.» |
(Rudolf Steiner Le manifestazioni del karma) |
Secondo Steiner, esiste un vero mondo
spirituale dal quale il mondo materiale si è condensato
gradualmente, ed evoluto. Il mondo spirituale, riteneva Steiner, può
essere indagato nelle circostanze giuste attraverso l'esperienza
diretta, da persone che praticano forme rigorose di autodisciplina
morale e cognitiva. Steiner ha descritto molti esercizi che diceva
erano adatti a rinforzare tale autodisciplina. Su tale base, egli
disse, potrebbero essere scoperti e riportati dettagli del mondo
spirituale, non infallibilmente, ma con una precisione
approssimativa. Viene altresì considerato fondamentale l’astenersi
dall’uso delle bevande alcoliche, che influirebbero sul normale
sviluppo spirituale dell’individuo. Il divieto oltre a non
contemplare deroghe è esteso anche a qualsiasi psicofarmaco anche a
basso dosaggio.
Steiner considerava i resoconti sulla
sua ricerca come aiuti importanti per altri che cercano di arrivare
all'esperienza spirituale. Egli suggeriva che una combinazione di
esercizi spirituali (per esempio, concentrarsi su un oggetto come un
seme), sviluppo morale (controllo del pensiero, dei sentimenti e
della volontà combinata con apertura, tolleranza ed elasticità) e
familiarità con i risultati di altri ricercatori spirituali
avrebbero favorito al meglio lo sviluppo spirituale dell'individuo.
Sottolineò costantemente che qualsiasi pratica spirituale interiore
dovrebbe essere intrapresa in tal modo da non interferire con le
responsabilità individuali nella vita esteriore. Ciò significa che
chi intraprende la via antroposofica non deve abbandonare la sua
normale vita è non deve chiudersi in un ascetismo che rende il
cammino deleterio.
Steiner raccomandò spesso alla gente
di evitare di trasformare il suo lavoro in una dottrina. Sottolineò
che ogni ricercatore, in ogni campo, poteva commettere errori e che
sia la scienza che il mondo continuavano ad evolvere, rendendo tutti
i risultati superati dopo un certo tempo.
Uno degli esercizi dell'antroposofia è
concentrarsi su un dato contenuto (che può essere un oggetto
esteriore o una immaginazione spirituale) per un dato tempo, e poi
eliminare coscientemente il contenuto dalla propria coscienza,
permettendo al processo di attenzione di continuare. Possiamo
divenire consapevoli, in tal modo, dell'attività dell'attenzione
stessa. Un passo ulteriore è di escludere questa attività dalla
propria coscienza. Dietro l'attività, suggeriva Steiner, si sarebbe
trovato un altro livello di realtà spirituale.
I diversi esercizi suggeriti sarebbero
secondo Steiner atti a sviluppare nel discepolo qualità morali e ad
avviarlo alla percezione dei mondi spirituali. Gli esercizi
andrebbero eseguiti tutti i giorni con il massimo rigore e senza
eccezioni.
Dopo una fase iniziale in cui è
possibile scegliere di abbandonare per poca convinzione o per scelte
personali, si passa ad una fase in cui il cammino è avviato e si
deve procedere poiché il fermarsi non sarebbe salutare. È
essenziale dire che il cammino antroposofico va sempre portato avanti
con la supervisione di una guida esperta, senza di essa ogni
approccio spirituale potrebbe essere deleterio.
Gli esercizi, secondo Steiner,
modificherebbero tutte e tre gli aspetti dell’individuo contemplati
dall'antroposofia: pensare, sentire e volere.
L'Antroposofia ha influenzato
direttamente o indirettamente numerosi ambiti pratici:
- Architettura (Goetheanum)
- Agricoltura biodinamica
- Educazione Waldorf ("scuola steineriana")
- Medicina antroposofica
I medici nel movimento antroposofico
usano, tra le altre cose, l'omeopatia come parte delle loro pratiche
mediche. Il movimento medico antroposofico raccoglie centinaia di
medici europei aderenti e ha suoi propri ospedali e università
mediche.
- Scienza goethiana
- Euritmia ("movimenti come linguaggio visibile")
- Centri di aiuto per disabili (Camphill Villages)
- Rinnovamento religioso (Comunità dei Cristiani)
- l'antroposofia influenzò alla metà del XX secolo lo scrittore e filosofo del linguaggio Owen Barfield e attraverso di lui raggiunse il gruppo degli Inklings, che includeva scrittori come J. R. R. Tolkien e C.S. Lewis.
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