L'iridologia è una pratica
basata sull'osservazione dell'iride dell'occhio che, da coloro che la
propongono, viene considerata una forma di analisi sullo stato di
salute di un individuo. Si tratta di una pratica da considerare
pseudoscientifica, non esistendo alcun fondamento alle sue teorie o
alcun riscontro scientifico e fattuale che la convalidi. Diversi
studi ne hanno provato l'inefficacia.
Secondo chi propugna l'iridologia,
guardando l'iride di una persona, si potrebbe determinare l'esistenza
di un problema non solo relativo all'iride stessa, bensì anche ad
altri organi del corpo, fino a spingersi alle capacità mentali e
psicologiche della persona. Gli iridologi, con la loro pratica,
sostengono di poter determinare quale organo sia malato, anche in
assenza di sintomi, ma non quale sia la presunta malattia.
L'iridologia è nata in Ungheria nel
tardo XIX secolo, ma già in passato si trovano tracce di studi
sull'iride. Il primo testo che descrive le caratteristiche riflesse
sull'iride è la Chiromantica Medica del fisico Meyens. Nelle
medicine antiche vi sono i primi rudimenti di iridologia: nella
cultura egizia l'occhio è per l'uomo ciò che il sole è nel sistema
solare, da qui il culto per l'occhio di Horus. Nei papiri medici
dell'antico Egitto (1500 a.C.) compaiono riferimenti all'analisi
dell'occhio in relazione con le malattie. Nella tradizione medica
cinese l'osservazione dell'occhio e dell'iride era utilizzata in
senso diagnostico, legando le varie zone dell'iride e della sclera
agli elementi costitutivi dell'uomo secondo agopuntura. In alcuni
documenti mesopotamici risalenti al 669 a.C. si fa cenno alla
presunta relazione esistente tra la variazione del colore dell'occhio
con le malattie epatiche o con la vicinanza della morte.
L'iridologia moderna nasce con la
pubblicazione della prima topografia iridea nel 1886 sulla rivista
Homeopätische Monatsblätter del Dottor Ignatz von Peczely; il primo
testo pubblicato dallo stesso autore nel 1880, Scoperte nel regno
della natura e arte di guarigione; secondo una tradizione del 1837,
von Peczely all'età di dieci anni catturò un gufo nel giardino
della sua casa in Ungheria, nel tentativo di fuggire dalla mano del
suo predatore il gufo si ruppe una zampa e von Peczely notò
immediatamente che gli si era formata una macchia nell'iride nel
punto della posizione che nel grafico dell'iride corrisponde alla
gamba; questo segno colpì molto il giovane Peczely il quale a
distanza di tempo notò un fenomeno simile in un'iride umana, in
seguito ai suoi studi di medicina divenne noto come "il medico
che poteva formulare una diagnosi osservando gli occhi".
Nello stesso periodo un altro
ricercatore, il Reverendo svedese Nils Liljequist pubblica le prime
osservazioni sulla variazione del colore delle iridi a seguito
dell'assunzione di chinino e di iodio, nell'opera On Oegendiagnosen
descrive in dettaglio le osservazioni del colore dell'iride dopo
l'assunzione protratta di sostanze chimiche; il suo interesse per
l'iride iniziò nel 1864 quando notò alcune alterazioni di colore
nelle sue stesse iridi. Una cosa interessante è che i due
ricercatori disegnarono una mappa iridologica simile pur non essendo
a conoscenza l'uno del lavoro dell'altro. Altre scoperte si devono al
pastore Felke, che studiò i tipi costituzionali e il loro legame con
la terapia omeopatica. All'inizio del secolo scorso l'iridologia si
diffonde in Europa e negli Stati Uniti.
La parola iride deriva dal greco
e significa arcobaleno per la sua colorazione o aureola perché è
considerata come un'aureola che circonda la pupilla, è la sua
pigmentazione che conferisce all'occhio il colore che lo
caratterizza.
Secondo l'iridologia, l'iride sarebbe
una speciale carta topografica che riprodurrebbe, nel suo piccolo,
tutta la mappa del corpo umano, la sua anatomia, le sue funzioni: un
minuscolo archivio in cui sarebbero trascritti la salute dei nostri
organi e il benessere dell'anima. L'iridologia è, secondo alcuni, un
metodo di analisi, essa sarebbe la valutazione dell'integrità dei
tessuti, chiamati collettivamente costituzione perché comprende
punti di forza e di debolezza intrinseca; tale analisi, secondo i
seguaci dell'iridologia, può forse riconoscere forze e debolezze
della costituzione individuale risalendo anche per quattro
generazioni. L'affermazione non è supportata da nessuna prova
scientifica. L'iridologo in base alla macchie e alle sfumature
cromatiche dell'iride o alla forma della corona riuscirebbe ad
individuare il tipo di costituzione del paziente (linfatica,
ematogena, disbiotica, etc....) ed i possibili segni evoluti delle
sue patologie, scoprendo alcune volte, secondo alcuni, le cause di
quei disturbi che sfuggono ad una sicura definizione.
L'iridologia si baserebbe, secondo
alcuni, sull'osservazione di un organo, unico non ricoperto da
membrane opache, nel pieno svolgimento delle sue funzioni biologiche.
Non esistono comunque prove
scientifiche a favore di questa teoria, che risulta quindi essere una
forma di pseudoscienza.
Lo stress può determinare quindi
l'insorgenza di malattie organiche. In una valutazione energetica con
l'esame dell'iride, si osserverebbe, secondo questa teoria, la
lucentezza dell'iride, la sua velocità di contrazione, le presenza o
meno di tessuto appartenente ad altre strutture oftalmiche.
I tre pilastri dell'iridologia sono:
- lo studio del terreno individuale
- le mappe iridologiche
- i segni iridologici.
Secondo la teoria dell'iridologia, le
iridi si distinguono in tre gruppi principali: linfatiche, ematogene,
miste, originando tre tipi di costituzioni principali distinte poi in
successivi sottogruppi. Tale metodo di studio sarebbe risultato
tuttavia ultimamente troppo rigido e insufficiente a descrivere ogni
tipologia di iride; uno dei sistemi più recenti è quello adottato
da H.P.Willy Hauser - direttore della scuola di iridologia del Felke
Institute e continuatore dell'opera di Josef Deck - che prevede uno
studio per segni iridologici senza uno schema rigido; secondo tale
metodo si definiscono: costituzioni, disposizioni e diatesi.
- Nella costituzione si prende in considerazione il colore di fondo dell'iride.
- Nelle disposizioni si analizzano le fibre connettivali che costituiscono la trama.
- Nelle diatesi si analizzano la presenza di colorazioni aggiunte al colore.
La sclerologia è quella branca
dell'iridologia che si interessa dello studio della parte bianca del
bulbo oculare (sclera) attraverso l'analisi dei capillari, della loro
forma e della loro localizzazione. Sostenitori della sclerolgia hanno
proposto una mappa dettagliata delle aree della sclera che
corrispondono ai vari organi. Secondo loro si possono leggere i vari
organi sulla sclera a seconda della presenza o assenza di capillari
in quella zona oppure attraverso variazioni della forma del
capillare, del vaso sclerale.
Nella mappa di Jensen si sono
individuate 166 cosiddette aree, 80 nell'iride destra e 86 in quella
sinistra. Per identificare meglio le specifiche zone si considera la
mappa che corrisponde ad un'iride come il quadrante di un orologio,
ad esempio l'area corrispondente al cervello occupa la posizione tra
le 11 e le 13, i polmoni e la cassa toracica sono alle 3 nell'iride
sinistra, le gambe alle 6. Le aree si configurano sia in senso
circolare che radiale, cioè vi sono cerchi concentrici divisi in
spicchi, lo schema della mappa è asimmetrico, complessivamente il
grafico corrisponde alle zone anatomiche in cui si trovano gli organi
e le diverse parti del corpo, ad esempio il cervello alla sommità,
il piede in basso, i polmoni orizzontalmente fuori dalla
circonferenza dell'iride, l'area delle viscere è più all'interno,
la pelle è verso l'esterno. Vi è un'ulteriore suddivisione empirica
in sette zone come aiuto per la localizzazione dei segni iridologici.
Una lacuna in iridologia è un
termine che indica un tessuto irideo aperto; le fibre dell'iride si
allontanano una dall'altra determinando una forma a mandorla più o
meno larga, in tal modo si può vedere il tessuto sottostante di
colore più scuro.
Esistono varie forme di lacune con
diverso significato a seconda della loro forma e grandezza:
- lacuna ad asparago
- lacuna a becco
- lacuna chiusa
- lacuna aperta
Il medico ottocentesco Ewald Hering,
anti-empiricista propugnatore della teoria discreditata
dell'Innatismo ed antagonista dello scienziato Hermann von Helmholtz,
asseriva che...
«Ogni guarigione comincia dall'interno e procede verso
l'esterno, dalla testa verso il basso, e in ordine inverso da com'erano apparsi i sintomi della malattia.» |
("legge di guarigione" di Hering) |
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