Alkonо́st (anche alkonst,
alkonoc; deformazione dello slavo antico alkion, che è
un uccello il cui nome deriva del greco ἀλκυών, “martin
pescatore”) è uno degli uccelli del paradiso delle leggende e
dell'arte russa, con testa e mani di ragazza. Spesso viene menzionato
e raffigurato con un altro uccello del paradiso, Sírin.
Origine della figura
La figura di Alkonо́st nasce dal mito
greco di Alcione, ragazza trasformata in martin pescatore dagli dei.
Il suo nome e la sua immagine apparvero per la prima volta in
documenti tradotti in seguito a un errore di trascrizione:
probabilmente durante la ricopiatura dello “Šcestodnev” di Ioann
Bolgarskij dove si parla del martin pescatore, l'alcione (in greco:
ἀλκυών), le parole del testo slavo “Алкионъ
есть [l'Alkion è] un uccello di mare” sono state trasformate
in “alkonо́st'”. La più antica rappresentazione di Alkonо́st
si trova in una miniatura del XII secolo. Questo straordinario
uccello del paradiso è diventato famoso grazie a dei manoscritti
della letteratura slava antica (Kliment Smoliatich, Paleia, XIV
secolo e i glossari del XVI-XVII secolo) e ai lubki.
Descrizione
Secondo le leggenda Alkonо́st
deporrebbe le uova negli abissi del mare a metà inverno (o durante
il solstizio d'inverno). Così le uova rimangono sette giorni sul
fondale e poi salgono in superficie. In questo periodo il mare è in
bonaccia. Successivamente Alkonо́st prende le uova e le cova sulla
riva. A volte le persone cercano di rubare un uovo di Alkonо́st e
di metterlo sotto il soffitto della chiesa. Il canto di Alkonо́st è
talmente meraviglioso che chi lo sente si dimentica di tutto. La
leggenda dell'uccello Alkonо́st riecheggia quella dell'uccello
Sírin. Di solito, sulla testa dell'Alkonо́st viene raffigurata una
corona. Secondo le rappresentazioni dei lubki russi, i tratti
caratteristici di Alkonо́st sono il seno e le mani, in una delle
quali sorregge o il fiore del paradiso o una pergamena srotolata con
una massima riguardo alla ricompensa in paradiso per aver condotto
una vita retta. Secondo l'interpretazione di Viktor Vasnecov
l'Alkonо́st si ricopre di un piumaggio bianco e diventa messaggero
di gioia e di estasi. Secondo una leggenda popolare la mattina della
festa del Salvatore delle mele arriva nel meleto l'uccello Sírin, il
quale si rattrista e piange. Ma dopo mezzogiorno arriva l'uccello
Alkonо́st, che gioisce e ride. L'uccello fa cadere dalle sue ali
della rugiada viva e i frutti si trasformano, nasce in loro una forza
straordinaria: da questo momento tutti i frutti sui meli diventano
curativi. Nel neopaganesimo Alkonо́st viene presentato come
l'incarnazione di Khors, il dio che governa il tempo atmosferico.
Habitat
Per quanto riguarda il luogo in cui
vive Alkonо́st, a volte viene citato l'Eufrate (fiume del paradiso
secondo la Genesi 2:14), altre l'isola Bujan, altre ancora
semplicemente il paradiso slavo Irij. Esiste una didascalia sotto uno
dei lubki con la sua raffigurazione: "Alkonо́st vive vicino al
paradiso, e a volte lungo l'Eufrate. Quando canta, non si rende conto
nemmeno di se stesso. E chi si trova lì vicino si dimentica di
tutto: la mente si allontana e l'anima esce dal corpo".
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