domenica 24 novembre 2019

Archeologia misteriosa

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L'archeologia misteriosa, nota anche come fantarcheologia, criptoarcheologia, archeologia alternativa o pseudoarcheologia (in inglese pseudoarchaeology), è una sorta di archeologia pseudoscientifica che dà una interpretazione non scientifica di reperti archeologici o di presunti tali.
Tutto ciò che non si conforma al metodo scientifico usato in archeologia è considerato pseudoarcheologia.

Definizione
"Archeologia misteriosa" o "pseudoarcheologia" sono termini generici riferiti a tutte quelle attività legate alla scienza del passato che giungono a conclusioni rigettate dalla comunità scientifica internazionale. Questo termine viene spesso associato con l'investigazione di teorie ardite, spesso non suffragate da prove e di conseguenza non accettate dall'ambiente accademico, come le pretese scoperte dell'Arca di Noè sul monte Ararat o l'esistenza di antiche civiltà scomparse sviluppatesi in continenti perduti come Atlantide o Mu, l'idea di contatti diretti tra le antiche civiltà egiziana e maya o come l'influenza degli UFO o di antichi astronauti sulle civiltà del passato.
Vi sono un gran numero di siti archeologici legittimati che sono stati per lungo tempo al centro di uno sproporzionato interesse di speculazione pseudoscientifica nel contesto dell'archeologia misteriosa. Tra questi vi sono Stonehenge, la Piramide di Cheope, la Sfinge di Giza, le iscrizioni etrusche, l'Isola di Pasqua, Teotihuacan, Palenque, Chichén Itzá, le Linee di Nazca e le sfere di pietra della Costa Rica; quest'interesse è dovuto all'assenza di spiegazioni certe riguardo a taluni punti poco chiari dei suddetti siti. Allo stesso modo alcuni dei reperti che sono citati nell'ambito dell'archeologia misteriosa sono oggetti autentici, che, secondo le interpretazioni dei pseudoarcheologi, presenterebbero aspetti poco chiari o controversi.
L'origine dell'archeologia misteriosa può essere ricondotta all'opera dell'americano Charles Fort (1874 - 1932). Questi consacrò la propria vita alla paziente raccolta e catalogazione di tutti quegli articoli di giornali che riportassero fatti strani, oggetti impossibili e scoperte incredibili, dalle scienze naturali all'archeologia. Fort raggiunse alla fine la convinzione che tutta la storia della Terra sia stata diretta, ed alcuni pensano che lo sia tuttora, da un misterioso «potere» alieno. L'idea di una «chiave» unica alla quale far risalire la spiegazione di ogni mistero archeologico (o presunto tale) si ritrova alla base di gran parte della archeologia misteriosa. Gran parte delle notizie raccolte furono pubblicate nel The Book of the Damned e gli immensi schedari accumulati da Fort furono in seguito acquisiti alla sua morte dalla Fortean Society, che tuttora ne prosegue la divulgazione.
L'archeologia misteriosa gode ai giorni nostri di vasta popolarità in virtù del suo sensazionalismo, che trova nei mass media una risonanza a volte maggiore della divulgazione prettamente archeologica. Di conseguenza, il grosso pubblico non sempre riesce a distinguere tra le acquisizioni della ricerca storico-archeologica condotta dagli scienziati e le ipotesi, a volte fantasiose, messe in campo da alcuni "archeologi alternativi". Il favore incontrato dall'archeologia misteriosa dipende anche dal fatto che, mentre le spiegazioni fornite dall'archeologia scientifica sono a volte parziali e incerte, essa al contrario tende a fornire per ogni mistero una risposta esauriente, seppure non dimostrata e difficilmente dimostrabile.

Controversie
La maggioranza degli addetti ai lavori rigetta le teorie avanzate dall'archeologia misteriosa, classificandole come fantasiose dissertazioni prive di qualsiasi fondamento scientifico e volte più ad ingrossare il portafogli degli scrittori di archeologia misteriosa che a dimostrare ipotesi improbabili, scevre da un accurato esame dei dati archeologici.
Alcuni studiosi di archeologia del mistero argomentano che solamente conservando la massima apertura mentale si può evitare di escludere a priori alcune ipotesi che possono risultare fondate in seguito ad un'indagine più approfondita. Essi affermano che spesso la dottrina tradizionale è restìa ad accettare nuove teorie che mal si inseriscono nel sistema di conoscenze acquisite, specie se le nuove ipotesi comportano una revisione totale dei concetti consolidati.
Alcuni sono andati oltre, sostenendo che, secondo quanto illustrato dalla teoria critica, ogni forma di pensiero scientifico presuppone una ideologia di controllo, attraverso la quale si cerca di influenzare la società tramite la strumentalizzazione dello status degli scienziati in quanto 'esperti'. Il concetto di mentalità governativa del filosofo francese Michel Foucault ha anche spinto alcuni pensatori a vedere gli archeologi più come strumenti dello stato che come neutrali investigatori del passato, in quanto incorporati in un processo di pianificazione politica volto a mantenere un filtraggio delle conoscenze a livello mondiale. Tali teorie sono state accostate al complottismo.
Molti archeologi e antropologi accademici ribattono che anche i sostenitori dell'archeologia misteriosa tendono a ragionare secondo schemi prestabiliti. Per esempio se due civiltà costruirono strutture architettoniche simili (es: piramidi e piramidi a gradoni) devono per forza esistere dei collegamenti culturali tra di loro. Questo senza considerare che magari tra le due civiltà non si trovano solo migliaia di miglia di mare ma migliaia di anni di storia. In pratica l'accusa è quella di un velato e assolutamente inconsapevole razzismo, che si sviluppa sminuendo alcune civiltà (polinesiani, mesoamericani, andini) negandone lo sviluppo fortemente autonomo e indipendente dai condizionamenti culturali del vecchio mondo. Quando addirittura non si presuppone che l'umanità non sia in grado di sviluppare autonomamente una civiltà e si ricorre quindi, violando il rasoio di Occam, a improbabili contributi extraterrestri (teoria degli antichi astronauti).

Esempi celebri di pseudoarcheologia
Jet d'oro precolombiani
I jet d'oro precolombiani sono una collezione di monili in oro di circa 2–5 cm di lunghezza, identificati come figure zoomorfe. L'aspetto di alcuni di questi monili può ricordare la forma degli aerei a reazione con ala a delta, e per questo motivo sono considerati da alcuni come OOPArt, cioè manufatti estranei al loro contesto di origine, in connessione con la teoria degli antichi astronauti. La maggior parte di tali reperti è conservata al Museo dell'Oro di Bogotà, presso la Banca Nazionale della Colombia, al British Museum di Londra, e allo Smithsonian Institute di Washington.
Secondo alcuni pseudostudiosi interessati all'argomento, tali reperti presenterebbero elementi analoghi alle strutture tipiche dei jet, come le ali rigide e piatte a delta situate nella parte bassa della struttura (e non in alto, come dovrebbe essere per un insetto o un uccello), e l'impennaggio dotato di deriva triangolare e stabilizzatore.
Il biologo e criptozoologo Ivan Terence Sanderson (1911-1973) fu il primo a osservare analogie di forma con i jet, dopo avere notato che a suo giudizio, tali reperti non somigliavano a nessun animale alato (uccello o insetto); le somiglianze tra i reperti e i moderni jet sono state rimarcate anche nel libro Chariots of the Gods? di Erich von Däniken (1968).

Tubi di Baigong
I tubi di Baigong sono una serie di condotti scoperti vicino al monte omonimo nella provincia di Qinghai (Cina): questi tubi sono ritenuti un esempio di OOPArt e sono stati messi in relazione ad una ipotetica visita extraterrestre. Le condutture sono state associate ad una piramide alta circa 60 metri costruita sulla stessa montagna, sui lati della quale si aprono delle caverne. Fra i due tubi individuati nella caverna più grande uno ha un diametro di 40 cm ed è di colore marrone-rossiccio; inoltre sono stati individuati dozzine di tubi rettilinei, con diametri varianti tra i 10 e i 40 cm che fuoriescono dal Monte Baigon situato al di sopra della caverna più grande.

Uomo di Piltdown
A conforto della inattendibilità delle varie teorie, viene spesso citata la vicenda relativa all'uomo di Piltdown, i cui resti furono trovati in una cava di ghiaia all'inizio del XX secolo in Inghilterra. Il rinvenimento di frammenti di un cranio umano e di una mascella scimmiesca fu oggetto di aspre polemiche, in quanto confermava, per la paleontologia ufficiale e ortodossa, l'esistenza del cosiddetto "anello mancante" tra scimmia e uomo.
Dopo la scoperta della nuova specie umana, la vicenda si protrasse fino agli anni cinquanta, quando la truffa fu scoperta e la falsità dei reperti dimostrata. Secondo i sostenitori dell'archeologia misteriosa, il falso ebbe la possibilità di resistere tanto a lungo grazie al fatto che confermava la teoria sull'evoluzione di Darwin.

Nuovi approcci radicali
Le spedizioni dell'archeologo autodidatta tedesco Heinrich Schliemann per trovare l'antica città di Troia, seguendo le tracce presenti nell'Iliade di Omero, sono state portate ad esempio dai sostenitori dell'archeologia misteriosa per dimostrare che talvolta nuovi approcci radicali nella scienza archeologica all'inizio non sono stati presi per serie investigazioni scientifiche.
Diverso il caso dello studioso Athanasius Kircher che nel XVII secolo studiò la scrittura egizia; pur partendo dalla geniale intuizione che i geroglifici fossero in qualche modo connessi con la scrittura copta[non chiaro], arrivò all'errata conclusione che i segni avessero unicamente un'origine simbolica e non fonetica (Oedipus Aegyptiacus, Roma 1652), giungendo ad una interpretazione completamente di fantasia. Vi sono molte ragioni per il suo fallimento, come la mancanza di una Stele di Rosetta da cui partire, ma i suoi studi furono comunque d'aiuto per l'opera di decifrazione eseguita in seguito da Jean-François Champollion.


sabato 23 novembre 2019

Bambini indaco

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Quello dei bambini indaco (in inglese indigo children o semplicemente indigos, "gli indaco") è un concetto pseudoscientifico nato nell'ambito della subcultura New Age con cui si indica una generazione di bambini che sarebbero dotati di tratti e capacità speciali o soprannaturali. Il fenomeno, descritto da alcuni autori già con riferimento agli anni sessanta, si sarebbe intensificato dagli anni novanta in poi, cosa che, secondo le credenze New Age, preluderebbe all'imminente evoluzione dell'umanità preannunciata da tutte le correnti del pensiero New Age.
L'espressione "indigo children", introdotta negli anni settanta dalla parapsicologa Nancy Ann Tappe, ha acquisito popolarità soprattutto a partire dalla pubblicazione di The Indigo Children di Lee Carroll e Jan Tober, nel 1999. L'opera di Carroll e della Tober ha dato l'avvio a un vero e proprio movimento, che nell'ultimo decennio ha prodotto libri, documentari, film e congressi internazionali.
A seconda delle fonti, i bambini indaco vengono descritti come dotati semplicemente di spiccate qualità caratteriali (in particolare di empatia, creatività, forza di volontà) oppure addirittura di poteri paranormali come telepatia, chiaroveggenza o la capacità di comunicare con gli angeli. Sebbene negli anni siano state raccolte numerose testimonianze di genitori che asseriscono di riconoscere nei loro figli le caratteristiche dei bambini indaco, la teoria non ha alcun fondamento scientifico, per cui appartiene al campo dell'immaginazione popolare di tipo New Age.

Storia
Nancy Ann Tappe sviluppò la teoria dei "bambini indaco" negli anni settanta, e la espose al grande pubblico per la prima volta nel suo libro del 1982 Understanding Your Life Through Color ("Capire la vostra vita attraverso il colore"). La Tappe si occupava principalmente del concetto New Age dell'aura, e nel suo libro riportò di aver notato, a partire dagli anni sessanta, una presenza sempre maggiore di bambini dotati di un'aura di colore indaco. Tappe mise in relazione questo fenomeno con l'avvicinarsi di una nuova era dell'umanità, in cui il colore indaco dell'aura sarebbe stato predominante.
Le idee della Tappe furono riprese quasi vent'anni dopo dal sensitivo e channeler Lee Carroll e da sua moglie Jan Tober, già celebri nella sottocultura New Age quali portavoce dell'"entità angelica" Kryon. Nel 1999, Carroll e la Tober pubblicarono il libro The Indigo Children: The New Kids Have Arrived ("I bambini indaco: i nuovi bimbi sono arrivati"), che divenne poi la più nota e citata fonte sull'argomento. Carroll e la Tober diedero una descrizione dei bambini indaco soprattutto dal punto di vista dei tratti caratteriali, includendo numerosi elementi nei quali molti genitori avrebbero potuto vedere rispecchiati i propri figli. Come la Tappe, Carroll e la Tober sostennero che l'avvento dei bambini indaco preludeva a un salto evolutivo dell'umanità, e che proprio quei bambini avrebbero costruito un nuovo mondo senza guerre e senza inquinamento. Al libro contribuirono anche altri autori, alcuni dei quali enfatizzarono gli aspetti soprannaturali della natura dei bambini indaco, per esempio descrivendo la loro stretta relazione con gli angeli e altre creature eteree. Nonostante la disomogeneità dei contributi, l'opera di Carroll e della Tober ebbe un'eco molto vasta, tanto che a partire dai primi anni 2000 iniziarono a tenersi congressi internazionali sull'argomento (il primo si svolse alle Hawaii nel 2002).
Sebbene le opere della Tappe e, ancor più, di Carroll e della Tober costituiscano tuttora il più importante riferimento sui bambini indaco, il corpus della letteratura sull'argomento è in continua espansione. Fra i più noti seguaci della teoria dei bambini indaco c'è Doreen Virtue, già fondatrice della angel therapy (una forma di terapia alternativa basata sull'interazione con gli angeli), che ha recentemente annunciato l'avvento di una nuova generazione di bambini successiva a quella indaco, detta dei "bambini di cristallo" (crystal children).

Caratteristiche dei bambini indaco
Nel vasto panorama della letteratura New Age si trovano diverse descrizioni dei bambini indaco. Quella più influente, sviluppata da Carroll e Tober, presenta i bambini indaco come dotati di grande empatia, curiosità, forza di volontà, e una spiccata inclinazione spirituale. Sono anche descritti come molto intelligenti, intuitivi, e insofferenti nei confronti dell'autorità. Carroll e Tober sostengono che quest'ultima caratteristica è uno dei motivi per cui i bambini indaco sono generalmente percepiti come problematici nel sistema scolastico tradizionale. I loro testi sui bambini indaco si collocano anche in una posizione critica nel dibattito sulla controversa patologia infantile nota come sindrome da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) e sulla sua cura farmacologica. Carroll e la Tober sostennero che questi bambini, classificati dalla medicina come affetti da ADHD, erano, secondo loro, bambini particolarmente dotati, bisognosi di attenzioni particolari sul piano spirituale e non di cure mediche.

Critiche
La teoria dei bambini indaco non è tenuta in alcuna considerazione dalla comunità scientifica, in particolare per la totale assenza di prove empiriche a sostegno; la mancanza di fondamento scientifico è confermata peraltro anche da alcuni fra coloro che sostengono la teoria, come Doreen Virtue, autrice di The Care and Feeding of Indigos. Alcuni autori, come lo psicologo Russell Barkley, hanno anche osservato che la maggior parte dei tratti attribuiti dalla letteratura New Age ai bambini indaco sono definiti in modo così vago da applicarsi praticamente a chiunque. Un celebre episodio, talvolta menzionato per dimostrare la debolezza concettuale della teoria, riguarda una intervista fra "ricercatore" e un bambino indaco, pubblicata sul quotidiano statunitense Dallas Observer. Nel dialogo, l'intervistatore si mostrò molto colpito dal fatto che il bambino parlasse di sé come di un "avatar" e facesse riferimento ai "quattro elementi dell'universo". Dopo la pubblicazione, alcuni lettori scrissero al giornale osservando che alcune delle frasi pronunciate dal bambino erano citazioni testuali di dialoghi di un celebre cartone animato, Avatar - La leggenda di Aang, trasmesso sul canale televisivo per bambini Nickelodeon.
Critiche più specifiche alla teoria dei bambini indaco vertono, in particolare, sulla sua connessione implicita con la polemica sull'ADHD e sul trattamento farmacologico dei disturbi del comportamento infantile negli Stati Uniti e in altri paesi. Robert Todd Carroll ha osservato che il successo di pubblico del "mito" dei bambini indaco è probabilmente correlato proprio alla diatriba sul Ritalin, uno dei farmaci prescritti dalle autorità mediche statunitensi ai bambini diagnosticati di ADHD:
«Il chiasso e l'isteria collettiva sul Ritalin hanno contribuito a creare un'atmosfera in cui un libro come Indigo Children poteva essere preso sul serio. Potendo scegliere, quale genitore non preferirebbe pensare che i propri figli siano speciali, e che siano i prescelti chiamati a un grande compito, anziché credere che soffrano di una patologia mentale?»
Alcuni psicologi hanno espresso la preoccupazione che l'influenza del movimento indaco sui genitori possa contribuire a ritardare o rimandare la diagnosi e il trattamento di disturbi dello spettro autistico.

Impatto commerciale
Nonostante l'inesistenza di fondamenti concreti, il cosiddetto "movimento indaco" ha sviluppato in pochi anni un significativo valore commerciale in termini di libri e video venduti, sedute a pagamento tenute da psicologi o parapsicologi per i genitori dei bambini dotati, congressi, donazioni e così via. Nick Colangelo, professore dell'Università dell'Iowa specializzato nell'istruzione di ragazzi particolarmente dotati, ha osservato che
«Il movimento dei bambini indaco non ha a che vedere con i bambini, né col colore indaco. Ha a che vedere con adulti che si atteggiano a esperti e fanno soldi vendendo libri, presentazioni e video.»

Riferimenti nella cultura di massa
  • Il videogioco Fahrenheit ha fra i protagonisti un bambino indaco.
  • Nell'episodio di CSI Las Vegas intitolato The Unusual Suspect, uno dei sospettati è una dodicenne presentata dai suoi genitori come "bambina indaco".
  • Indigo Children è un brano musicale di Maynard James Keenan, eseguito con la band Puscifer.
  • Il bambino indaco racconta la storia di un bambino, considerato fin dalla nascita una creatura delicata e perfetta, un "bambino indaco" straordinariamente dotato di poteri sovrannaturali.
  • Indigoism è il titolo del primo mixtape ufficiale del duo rap The Underachievers.
  • Nel film Hungry Hearts la madre (Alba Rohrwacher) è convinta, dopo un incontro con una veggente, che suo figlio sia un bambino indaco.
  • L'attuale band di Ebbot Lundberg, ex frontman dei The Soundtrack of Our Lives, si chiama The Indigo Children.
  • Il cantante italiano Enigma nel 2016 ha fatto riferimento al concetto con il suo album Indaco
  • Il cantante americano Chris Brown ha messo il concetto alla base del suo album Indigo, del 2019


venerdì 22 novembre 2019

Edgar Cayce

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Edgar Cayce (Hopkinsville, 18 marzo 1877 – Virginia Beach, 3 gennaio 1945) è stato un sensitivo statunitense, famoso per le sue attività di presunto chiaroveggente e taumaturgo.

Biografia
Abbandonato il mondo della fotografia, si dedicò al paranormale: rispondeva a domande sull'astrologia, sulla reincarnazione e su Atlantide mentre, a suo dire, si trovava in uno stato di trance.
Divenne noto con lo pseudonimo di profeta dormiente proprio perché dava le sue presunte letture profetiche entrando in uno stato catalettico profondo. In quella sorta di ipnosi autoindotta, Cayce rispondeva a tutte le domande che gli si poneva: da quelle mediche a quelle di carattere profetico. Al termine delle letture, Cayce asseriva di non ricordare nulla di quanto riferito ai presenti mentre era in stato di trance, durante il quale riusciva a fornire diagnosi e cure di carattere medico. La fama raggiunta fece sì che anche il New York Times si occupasse delle sue presunte capacità.
Cayce accettava compensi di denaro spontanei. È stato senz'altro il 'profeta' più prolifico, in quanto a documentazione prodotta, essendosi sottoposto per oltre 40 anni alle letture richiestegli, moltissime delle quali trascritte grazie ad una stenografa che ne seguiva la quasi totalità.
Fece previsioni riguardanti gli sconvolgimenti cataclismatici della Terra preconizzando che il Giappone e il Nord Europa sarebbero scomparsi improvvisamente e che i Grandi Laghi sarebbero esondati e avrebbero ricoperto la maggior parte del Midwest, mentre le regioni meridionali di California e Georgia sarebbero sprofondate. Inoltre a metà degli anni trenta Cayce sostenne che il centro magnetico del mondo sarebbe cambiato radicalmente durante il 1936. Pronosticò anche che l'asse di rotazione della Terra si sarebbe mosso in un qualche momento del 1998.
Edgar Cayce affermò di avere collaborato con diversi medici, aprendo strutture volte al miglioramento della salute psico-fisica. Sostenne anche di avere effettuato oltre 14000 "letture", come le chiamava lui, in ambito medico, storico, scientifico, esoterico, archeologico, politico e sociale.
Nonostante l'abbondanza di evidenze contrarie, le opere del profeta dormiente continuano ad avere degli estimatori e sono tuttora oggetto di analisi da parte di esoteristi come John Hogue.


giovedì 21 novembre 2019

Ciarlatano

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Un ciarlatano o imbonitore è una persona che esercita pratiche da guaritore, o si approfitta in modo simile della buona fede delle persone, allo scopo di ottenere denaro o altri vantaggi grazie a false promesse.

Origine del termine
È parola italiana fatta derivare dal termine "cerretano", incrociato con "ciarlare" che si è diffusa poi in altre lingue come ad esempio nella lingua francese nella quale troviamo la parola charlatan.

Utilizzo del termine
Nell'uso, viene fatta una sottile differenza tra il ciarlatano e persone che sfruttano in altro modo la buona fede delle loro vittime. Infatti, il ciarlatano è tipicamente un venditore. Egli non cerca di creare una relazione personale con le sue vittime, o di inscenare bufale elaborate impersonando un ruolo.
Piuttosto, la persona detta ciarlatano viene accusata di fare uso della pseudoscienza o di qualche altro mezzo falso allo scopo di ingannare le persone e vender loro finte medicine e beni o servizi simili, che non risponderanno a quanto promesso. La parola richiama alla mente l'immagine d'altri tempi del venditore di medicamenti, che lascia il villaggio nel momento in cui le persone che hanno comprato i suoi unguenti capiscono che questi non producono gli effetti pubblicizzati.

Ciarlatani nella letteratura
Nell'opera lirica L'elisir d'amore, musicata da Gaetano Donizetti, su libretto di Felice Romani, il personaggio del dottor Dulcamara è un truffatore che, spacciandosi per medico di grande fama, sfoggia alla gente i propri portentosi preparati.

Ciarlatani noti
Un famoso ciarlatano parigino fu Tabarin, che eresse un palco in Place Dauphine dal 1618 e le cui scenette e farse, riprese dalla commedia dell'arte, ispirarono Molière.

In Italia
In Italia la professione del ciarlatano è espressamente vietata dal Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza (TULPS) del 1931.


martedì 19 novembre 2019

Cimatica

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Il termine cimatica designa una teoria, dovuta allo studioso svizzero Hans Jenny, che tenta di dimostrare un effetto morfogenetico delle onde sonore. Il nome cimatica è stato coniato dallo stesso Hans Jenny, e deriva dal greco kymatika (κυματικά) che significa “studio riguardante le onde” (da kyma (κΰμα) che significa “onda, flutto”).

Gli studi di Ernst Chladni
Il musicista e fisico tedesco Ernst Chladni osservò nel XVIII secolo che i modi di vibrazione di una membrana, o di una lastra, possono essere visualizzati cospargendo la superficie vibrante con polvere sottile (ad esempio polvere di licopodio, o anche semplice farina o sabbia fine). La polvere, infatti, si sposta per effetto della vibrazione e si accumula progressivamente nei punti della superficie in cui la vibrazione è nulla. Nel caso di una vibrazione stazionaria, questi punti formano un reticolo di linee, dette linee nodali del modo di vibrazione. I modi normali di vibrazione, e il reticolo di linee nodali associato a ciascuno di questi, sono completamente determinati (per una superficie con caratteristiche meccaniche omogenee) dalla forma geometrica della superficie e dal modo in cui la superficie è vincolata. Sollecitando in modi diversi la vibrazione della superficie si eccitano modi normali differenti, e quindi si osservano di volta in volta solo alcuni degli infiniti reticoli nodali propri del corpo vibrante. Esperimenti di questo tipo, eseguiti in precedenza da Galileo Galilei verso il 1630 e da Robert Hooke nel 1680, furono successivamente perfezionati da Chladni, che li presentò sistematicamente nel 1787 in Entdeckungen ùber die Theorie des Klanges (Scoperte sulla teoria dei suoni). Questo fornì un importante contributo alla comprensione dei fenomeni acustici e del funzionamento degli strumenti musicali. Le figure così ottenute (con l'ausilio di un archetto di violino che sfregava perpendicolarmente lungo il bordo di lastre lisce ricoperte di sabbia fine) sono tuttora designate con il nome di "figure di Chladni".

L'opera di Hans Jenny
Nel 1967 il medico svizzero Hans Jenny, seguace delle dottrine antroposofiche di Rudolf Steiner, ha pubblicato il primo di due volumi intitolati Kymatic, nel quale - traendo ispirazione dalle esperienze di Chladni - ha sostenuto l'esistenza di un sottile potere attraverso il quale il suono struttura la materia. Nei suoi esperimenti egli poneva sabbia, polvere e fluidi su un piatto metallico collegato ad un oscillatore che produceva un ampio spettro di frequenze. La sabbia o le altre sostanze si organizzavano in diverse strutture caratterizzate da forme geometriche tipiche della frequenza della vibrazione emessa dall'oscillatore.
Secondo Jenny queste strutture, che ricordano i maṇḍala o altre forme ricorrenti in natura, sarebbero la manifestazione della forza invisibile del campo vibrazionale ed ogni forma conterrebbe le informazioni sulle vibrazioni che l'hanno generata.
Hans Jenny fu particolarmente impressionato da un'osservazione: imponendo una vocalizzazione in antico sanscrito come l'Oṃ (conosciuto dagli induisti e buddhisti come il suono della creazione e corrispondente al Verbo, al Logos della Bibbia occidentale) la polvere di licopodio rispondeva alle vibrazioni sonore generando un cerchio con un punto centrale, simbolo con il quale antiche popolazioni indiane rappresentavano lo stesso mantra Oṃ (Aum). Non per nulla Pitagora aveva già intuito e sosteneva che "la geometria delle forme è musica solidificata".
In effetti, per una lastra di forma circolare, appoggiata nel centro (oppure al bordo, o comunque in un insieme di punti dotato di simmetria centrale), i reticoli nodali dei modi di vibrazione presentano tutti una qualche simmetria centrale: quindi l'osservazione di Jenny è perfettamente coerente con proprietà matematiche ben note. Dal punto di vista fisico-matematico, tuttavia, la forma dei reticoli nodali è predeterminata dalla forma del corpo posto in vibrazione (nel caso di onde acustiche in un gas, dalla forma della cavità in cui il gas è contenuto). L'onda sonora incidente, pertanto, non influenza affatto la forma del corpo vibrante né la forma dei reticoli nodali: l'unica cosa che cambia per effetto della vibrazione è la disposizione della sabbia di cui il corpo è stato cosparso. L'immagine formata dalla sabbia, a sua volta, è influenzata dallo spettro di frequenze della vibrazione incidente solo in quanto ogni modo di vibrazione è caratterizzato da una specifica frequenza: pertanto, dallo spettro del segnale che eccita la vibrazione dipende quali reticoli nodali siano effettivamente visualizzati.
I fenomeni fisici coinvolti nella formazione delle figure di Chladni, oltre a trovare una spiegazione nella fisica classica, aprono alla ricerca (propria di alcuni indirizzi della spiritualità New Age) di analogie fra intuizioni filosofico-religiose e aspetti della fisica moderna, individuando paralleli fra i fenomeni descritti dalla cimatica, la formulazione ondulatoria della meccanica quantistica, e i fenomeni che portano alla formazione di strutture frattali.
Gli apparati sviluppati dai cultori della cimatica per la visualizzazione dei reticoli nodali hanno ispirato opere nel campo delle arti visive e della musica contemporanea.


 
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