domenica 16 maggio 2021

Terzo occhio




 Il terzo occhio (anche noto come l'occhio interiore) nell'ambito di certe tradizioni religiose ed esoteriche è ritenuto un organo capace di percepire realtà invisibili situate oltre la visione ordinaria. Viene localizzato poco sopra la radice del naso in un punto centrale della fronte denominato ajna in sanscrito, all'altezza del bordo superiore delle sopracciglia.

Se ne parla anche come della soglia in grado di condurre all'interno di mondi interiori e spazi di coscienza superiore. Nella spiritualità new Age, il terzo occhio può alternativamente simboleggiare uno stato di illuminazione oppure l'evocazione di immagini mentali che hanno un profondo significato personale spirituale o psicologico. È quindi spesso associato a visioni, alla chiaroveggenza che include la capacità di osservare chakra e aura, e ad esperienze extracorporee. Le persone che hanno presumibilmente sviluppato la capacità di utilizzare il loro terzo occhio sono talvolta noti come veggenti.

Nelle tradizioni religiose induiste e buddiste corrisponde al sesto chakra, detto della fronte, che riguarda la capacità di comprendere la realtà vibratoria sovrasensibile, ed è pertanto in relazione con le facoltà di intuizione e di visione delle entità normalmente non percepibili.

A livello fisico risulta connesso alla ghiandola pituitaria o ipofisi, che esercita un'influenza su tutte le altre ghiandole endocrine, mentre alle volte il terzo occhio viene identificato diversamente con la cosiddetta ghiandola pineale o epifisi, che è situata invece al centro del cranio all'altezza della punta superiore delle orecchie: l'epifisi, responsabile della produzione di melatonina che regola il ritmo circadiano sonno-veglia, è collegata piuttosto al settimo chakra, e sarebbe quindi in realtà un diverso tipo di occhio interiore spesso confuso con quello frontale.

Risale alla dottrina teosofica fondata da Helena Petrovna Blavatsky l'identificazione del terzo occhio con la ghiandola pineale, secondo gli insegnamenti della promotrice del movimento, e come sostenuto anche da Charles Webster Leadbeater.

Vengono descritti in proposito esercizi di meditazione e concentrazione per imparare ad «aprire» correttamente quest'organo della visione sovrasensibile. Rudolf Steiner sottolineava tuttavia come fosse dapprima necessario allenare il pensiero mentale per favorire una siffatta visione, poiché «voler riconoscere i mondi superiori soltanto dopo averli veduti ce ne ostacola la visione. La volontà di comprendere prima attraverso il sano pensare quel che più tardi potrà essere veduto promuove tale veggenza; evoca forze importanti dell'anima, le quali appunto conducono alla veggenza». Lo stesso Steiner aggiungeva che la vista degli archetipi spirituali, così ottenuta, è accompagnata anche da suoni, percepibili tramite lo sviluppo di un analogo «orecchio sovrasensibile».


sabato 15 maggio 2021

 



La chiaroveggenza è la presunta capacità di conoscere eventi, luoghi o oggetti, che possono essere lontani (nel tempo o nello spazio) oppure nascosti, attraverso una percezione extrasensoriale. Chi ne è dotato è chiamato chiaroveggente.

La parola deriva dal francese clairvoyance, «visione chiara», e questa dal latino clarus, «chiaro» e videre, «vedere»; a seconda del contesto si può intendere sia alla lettera come percezione di tipo visivo, sia in senso esteso come acquisizione generica di conoscenza; in questo senso esteso è chiamata anche telestesia o metagnomia. La metagnomia indica quindi un insieme di fenomeni paranormali che spaziano dalla visione di fatti passati e futuri alla visione di fatti che si stanno verificando in un altro luogo, alla lettura del pensiero altrui, anche di persone fisicamente lontane dal medium, sintetizzando in un'unica parola veggenza, chiaroveggenza, retrospezione, telepatia.

La parola metagnomia fu coniata da Émile Boirac dall'unione di due parole greche: la preposozione greca μέτα (oltre) con γνώσή (conoscenza), quindi «oltre la conoscenzao» o, liberamente tradotto, «conoscenza sopra-normale». Da "metagnomia" nacquero le parole "metagnomico" e "metagnomo", sinonimo di sensitivo e medium.
Robert Amadou propose di sostituire "metagnomia" col termine "metagnosi", da lui ritenuto più significativo.

La chiaroveggenza, come termine della parapsicologia, può essere distinta dalla divinazione a seconda della fonte delle conoscenze, se provengano da una divinità soprannaturale oppure direttamente dalle capacità del sensitivo, ma nell'uso comune e letterario i termini "chiaroveggenza" e "chiaroveggente" sono talvolta utilizzati anche per pratiche di tipo divinatorio, come la chiromanzia o la cartomanzia; c'è chi addirittura li usa per indicare una spiccata perspicacia di tipo intellettivo, che è però estranea alla chiaroveggenza in senso stretto.

La credenza che esistano fenomeni di chiaroveggenza esiste da sempre in tutte le culture, ed è stata costantemente documentata. Anticamente si trattava di qualità che facevano di una persona un profeta, come nel caso di Giovanni apostolo, o dello stesso Gesù Cristo secondo alcuni episodi del Vangelo quali l'incontro con la samaritana.

L'acquisizione della capacità di percepire la trama nascosta dietro la realtà visibile era inoltre attribuita alla pietra filosofale, tramite sua previa ingestione, nella cui realizzazione consisteva perciò l'obiettivo primario degli alchimisti.

In Occidente, ad acquisire grande notorietà come chiaroveggente fu Nostradamus, nel 1555. Il mistico svedese Emanuel Swedenborg, nel XVIII secolo, suscitò perfino l'attenzione di Kant, nell'opera I sogni di un visionario spiegati coi sogni della metafisica (1766). La chiaroveggenza era anche uno dei fenomeni attribuiti ai pazienti di Franz Mesmer.

Durante l'epoca d'oro dello spiritismo, a cavallo tra XIX e XX secolo, numerosi medium, tra cui madame Blavatsky, affermavano di poter praticare la chiaroveggenza, che cominciò a essere studiata scientificamente dalla Society for Psychical Research a partire dal 1882. Lo sviluppo di facoltà interiori, ridestando organi solitamente dormienti quali il cosiddetto terzo occhio, veniva considerato presso le nuove scuole esoteriche sorte in questo periodo ciò che poteva rendere una persona un «iniziato».

Alcuni parapsicologi ritengono che chiaroveggenza, telepatia e precognizione siano manifestazioni diverse di uno stesso fenomeno; tuttavia non è ancora stata formulata una teoria soddisfacente di quale possa essere tale meccanismo, né tantomeno sono state trovate fino ad ora prove scientifiche che tali fenomeni esistano davvero. D'altra parte, queste percezioni extrasensoriali possono essere pseudosensi, ed in tale veste sono studiati nel campo della psichiatria come fenomeni deliranti nel disturbo schizotipico di personalità e nelle allucinazioni, ma in tali casi evidentemente non si possono avere riscontri non casuali alle proprie percezioni allora meramente soggettive.

Alcuni medium e sensitivi, tra i quali l'olandese Gerard Croiset, studiato da Tenhaeff, direttore dell'Istituto di Parapsicologia dell'Università Statale di Utrecht, hanno affermato di poter individuare attraverso la chiaroveggenza persone scomparse (generalmente deceduti dei quali non è ancora stato ritrovato il cadavere). Nel corso del Novecento vi sono stati poi alcuni veggenti, appartenenti a varie scuole e indirizzi di natura filosofica ed esoterica, come quello antroposofico, rosicruciano, o anche yogico-orientale, che intendevano basarsi sulla percezione dei fenomeni extra-sensoriali per costruire una vera e propria scienza spirituale, per spiegare cioè col metodo e il rigore della scienza il mondo occulto.

«Alcuni poteri occulti sono indispensabili per l'investigazione diretta delle condizioni anteriori alla nascita e posteriori alla morte dell'uomo, ma nessuno deve disperare di acquistare tali cognizioni per non aver ancora sviluppato poteri occulti. Come l'uomo può imparare molte cose sull'Africa senza esserci andato personalmente, leggendo le descrizioni degli esploratori che vi sono stati, così egli può visitare i regni superfisici, se ha acquistato il potere di farlo, o può leggere frattanto ciò che altri, in possesso di tale potere, hanno riferito come risultato della loro investigazione.»

(Max Heindel, La cosmogonia dei Rosacroce, pag. 8, 1909-1920)


L'antroposofo Rudolf Steiner distingue tre gradi della visione chiaroveggente, progressivamente più alti, cioè quelli dell'immaginazione, dell'ispirazione, e infine dell'intuizione. Chiunque a suo dire può elevarsi a questi gradi, praticando ripetutamente l'«esercizio della Rosacroce» da lui descritto ne La scienza occulta, che allena a slegare la vita dell'anima dalle impressioni dei sensi: per raggiungere il primo livello dell'immaginazione, egli prospetta l'immagine del verde delle piante, puro e rasserenante, col quale riempire la mente e il cuore. Il praticante dovrebbe poi immergersi nella visione di passioni e bramosie insoddisfatte di un uomo, contenute nel suo sangue rosso. I due colori contrapposti, col verde sotto e il rosso sopra, vanno quindi congiunti a formare una rosa, che rappresenta la purificazione di quelle passioni. Componendo infine l'immagine seria e gravosa di una croce nera, che di quelle brame animalesche simboleggia la morte, le si vedranno risorgere come forze divine facendo fiorire dal centro della croce sette rose rosse.















venerdì 14 maggio 2021

Profezia

 



Una profezia è un'affermazione che prevede il futuro, in generale. Tuttavia, c'è un'importante differenza tra profezia e previsione: una previsione ha alla base un processo empirico e logico, mentre una profezia non è legata a dati di fatto e ragionamenti, ma alla supposta chiaroveggenza di chi se ne fa portatore, oppure, in senso più lato, alla capacità pragmatica del "profeta" di evocare gli avvenimenti storici da lui voluti influenzando così il futuro. In quest'ultimo senso, il termine "profezia" è stato applicato a filosofi come Emerson e Nietzsche.

Le grandi religioni monoteiste (Islam, Cristianesimo, Ebraismo) danno grande importanza ai profeti e alle profezie. Il termine profeta, però, indica "colui che parla per conto di Dio": la profezia è quindi un messaggio che Dio, attraverso il profeta, vuole far giungere agli uomini e che non necessariamente consiste nella rivelazione di un evento futuro. Nell'Ebraismo e nel Cristianesimo compaiono profezie nel senso moderno del termine: le più importanti sono quelle che annunciano il compimento del disegno divino e l'avvento del regno del Messia, e quelle escatologiche; nell'Islam Maometto riceve una rivelazione su Dio, sull'uomo e sulla vera religione e la previsione di eventi futuri si limita all'escatologia. Tra i profeti dell'Islam vi sono anche Mosè e Gesù Cristo.

La maggior parte delle religioni cristiane distingue la profezia intesa nell'Antico Testamento, quando non esisteva la parola di Dio completa come esiste oggi, e la profezia del Nuovo Testamento (nei Vangeli, nelle Lettere di Paolo, nell'Apocalisse di Giovanni). Nell'A. T. il profeta parlava secondo quanto Dio gli aveva suggerito (in visione, direttamente o quant'altro) e riportava spesso avvenimenti che sarebbero successi in futuro. Ciò serviva per confermare la parola di Dio e la cultura cristiana che si sarebbe poi manifestata con la venuta del Messia.

Oggi nelle chiese di tipo tradizionale l'accezione di profeta o profezia è diversa e più esattamente quella di essere capaci d'interpretare la parola di Dio applicandola ai bisogni, spirituali e non, dell'uomo. Nelle chiese evangeliche pentecostali e carismatiche, si crede ancora oggi nell'attualità del dono di profezia per i credenti laici, e nel ministero profetico per alcuni pastori. Attraverso questi doni Gesù Cristo edifica, esorta e consola chi crede in lui (1Cor14,3) rivelando cose di cui le persone presenti non sono al corrente. Viene così data pubblica testimonianza della realtà della vita eterna, anche ai non credenti(1Cor14,24-25). Non sempre le profezie sono precise o veritiere, per questo motivo vanno sottoposte al discernimento ecclesiale (1Cor14,29;1Ts5,19-21)...

Nell'ambito delle religioni legate al Cristianesimo, i Mormoni credono nelle profezie contenute, oltre che nella Bibbia, nel Libro di Mormon; vari movimenti cristiani predicarono profezie aventi come fondamento il millenarismo.

Nel mondo antico la profezia ebbe una grande diffusione, già nelle grandi religioni dell'India: il Buddhismo, l'Induismo e il Giainismo. Nel VI sec. a. C. in Persia il profeta Zarathustra fondò il Mazdeismo basato su varie profezie, inclusa quella di un Giudizio Universale, e sull'attesa escatologica di un Messia.

Nel mondo greco e romano esistevano delle profetesse dette Sibille; la più importante per i Romani era la Sibilla Cumana. Inoltre, nell'antica Roma, in caso di necessità, si consultavano i profetici Libri sibillini (adire ad libros Sibyllinos). Lo stesso poeta latino Virgilio nella IV delle sue Bucoliche tratta della venuta di un puer (fanciullo) rigeneratore del mondo nonché di una futura età dell'oro. Presso gli Etruschi ed i Romani esistevano dei collegi sacerdotali con il compito di prevedere il futuro, di compiere quindi una profezia (vaticinium): gli aruspici (haruspices) che analizzavano le viscere degli animali (il fegato in particolare) e gli auguri (augures) i quali prevedevano il futuro in base al volo ed al comportamento degli uccelli (aves inspicĕre) o di altri animali o in base allo studio di fenomeni celesti come i fulmini (scienza fulgurale). Nell'antica Grecia esistevano le profezie degli oracoli, i più noti dei quali erano la Pizia, sacerdotessa di Apollo (dio della divinazione) a Delfi, e l'oracolo di Zeus a Dodona nell'Epiro.

Nel corso del Medioevo nel mondo cristiano si svilupparono poi movimenti profetici come quello di fra Dolcino e del frate calabrese Gioacchino da Fiore (gioachimismo). Lo stesso Dante Alighieri, vivendo nella temperie culturale del suo tempo, risentì dell'influsso delle correnti profetiche tanto che nella Divina Commedia la profezia è un tema ricorrente (dal Veltro alle profezie sull'esilio). In letteratura si ricordano anche le profezie delle streghe (witches) nel Macbeth di Shakespeare nonché quelle della Sibilla Cumana e di Anchise ad Enea nell'Eneide virgiliana (libro VI).

Sono di contenuto profetico anche molti messaggi contenuti nelle apparizioni mariane avvenute fra il XIX ed il XX secolo, come quelle di Nostra Signora di La Salette e di Lourdes in Francia, di Fatima in Portogallo e di Međugorje in Bosnia ed Erzegovina.

Nella Guida dei perplessi Maimonide individua 12 livelli di profezia. Tra i veri profeti, i Neviìm, la tradizione ebraica ne individua altri non citati nel Tanakh. La profezia non è soltanto previsione del futuro, ma anche conoscenza degli eventi passati e presenti e cose in genere non necessariamente vicini o precedentemente conosciuti dal profeta ma rivelati direttamente da Dio allo stesso; è inoltre apprendimento, rivelato da Dio, della sapienza divina della Torah e della sua parte nascosta, la Qabbalah. La condizione profetica può presentarsi, in modo momentaneo o continuamente, in modo estatico o senza uno stato estatico; il profeta risulta tale sia per elevazione intellettiva e spirituale sia per visioni di angeli e manifestazioni divine o di Dio stesso nella Shekhinah.
Spesso il livello profetico è strutturato logicamente ma, come ammette anche Maimonide, non tutte le concezioni o i concetti possono essere correlati tramite l'interpretazione esegetica, ciò anche se possono essere trovati elementi di molti concetti in altre concezioni più ampie.

Come ricorda Chaim Luzzatto nel testo 138 Aperture di Saggezza l'essenza della profezia ([secondo le radici della grazia]) può giungere al profeta in forme differenti le cui qualità descrivono l'entità del messaggio, sia essa la stessa profezia trasmessa più di una volta o il manifestarsi di uno o più messaggi da Dio allo stesso: essa si presenta quindi all'intelletto, tramite visione mistica o come segno, anche secondo il Governo divino della provvidenza nella Creazione; per associarvene la modalità della saggezza, come considerato spesso differente o non necessariamente correlata alla profezia, egli dimostra per esempio che la figura del "leone" viene messa ontologicamente a confronto con l'archetipo Chessed inoltre afferma che spesso l'archetipo risulta il medesimo anche in diverse forme e che appunto la natura di tali entità definisce il significato del messaggio divino trasmesso tramite la profezia.

Durante il periodo del Tempio di Salomone, con l'avvicinarsi del momento della sua distruzione, vi fu anche la falsa profezia.

La profezia non riguarda solo il popolo ebraico inoltre esistono anche profezie di non ebrei, come il caso di Balaam.

Alcune opinioni attestano che dal momento della distruzione del Tempio di Gerusalemme la profezia non sia stata presente, ma secondo altre vi furono rari casi, manifestatisi anche con il Ruach haQodesh che invero non deve essere considerato stato profetico completo: infatti alcuni Chakhamim possono essere pervasi dallo spirito santo senza per questo necessariamente profetizzare o essere profeti.
La profezia risulta presente nell'era messianica avvenuta.

Altri tipi di profeti, come Nostradamus, hanno lasciato indicazioni su fatti futuri che secondo gli scettici sono così vaghe che potrebbero riferirsi a qualunque evento. Qualcosa di simile accade anche con alcune profezie appartenenti alla tradizione delle grandi religioni monoteiste (Profezia sui papi). Le profezie apocalittiche hanno come tema principale la fine del mondo o Armageddon.

I più scettici fanno notare che molto spesso si viene a conoscenza che una profezia era stata fatta dopo che l'evento "predetto" si è verificato. Ad esempio, subito dopo l'attentato dell'11 settembre 2001 molti furono i profeti post eventum, ovvero coloro che dissero di averlo previsto. Questo conferisce a molte profezie l'aspetto di semplici leggende metropolitane e a molti profeti la fama di ciarlatani.







giovedì 13 maggio 2021

Quale delle previsioni di Nostradamus che si sono avverate è la più difficile da comprendere?

La mia quartina di Nostradamus preferita riguarda Hitler. Ma quando scaviamo più a fondo, ci rendiamo conto che il nome Hister è effettivamente usato. Chi diavolo è Hister (jister)?



Potrebbe Nostradamus essere confuso con qualcuno che fa profezie o, vaghi riferimenti ad eventi, sotto forma di quartine poetiche per il suo piacere? No. Le persone sono più che disposte a pensare che il Dr. Michael Nostradamus MD è una personalità mitica del nostro tempo, invece di un famoso medico che ha combattuto la peste ai suoi tempi.



L'unica verità che conosciamo - c'è un ciclo di vita - per tutte le cose grandi e piccole.


mercoledì 12 maggio 2021

Dopo oltre 70 anni il Pentagono ammette che ci sono veri UFO.

Il Pentagono ha ammesso per più di settant'anni che ci sono "veri UFO".

Forse avete bisogno di un'introduzione su cosa significa l'acronimo "UFO"?



Per sette anni, ci sono stati più di 580 avvistamenti dell'U-2, e tutti erano avvistamenti UFO. Perché quelli che lo videro, notarono che non assomigliava a niente di ciò quello che avevano visto prima. Perché l'esistenza di questo nuovo aereo era strettamente riservata e nessuno al Pentagono voleva che qualcuno sapesse della sua esistenza. Era ancora nelle "fasi di test". Quegli avvistamenti erano "non identificati", perché la persona a terra o il pilota occasionale non potevano identificare cosa fosse... Era un oggetto volante non identificato.



Poi, uno fu abbattuto, nel 1962... e la stampa ne riportò l'esistenza. Anche allora, il Pentagono non era affatto disposto a parlare di questo nuovo aereo... Anche se uno era ormai nelle mani di un nemico ostile, che lo stava studiando molto attentamente.



Più tardi -

Per nove anni, ci furono più di 300 avvistamenti del B-2 Spirit. Ognuno di questi fu "investigato", dal Pentagono. Quegli avvistamenti furono tutti registrati, e furono tutti classificati (apertamente) come un UFO segnalato.



Erano tutti rapporti di un oggetto volante non identificato. Il Pentagono indagò e intervistò tutti i testimoni oculari. A questo punto, il Pentagono (l'intero esercito) stava dicendo apertamente agli Stati Uniti di aver indagato su ogni singolo avvistamento di UFO di cui erano venuti a conoscenza. Questo accadeva negli anni '80. I rapporti erano sempre archiviati, ed erano sicuramente pubblici anche nei primi anni '80, e alla fine degli anni '70. I vertici del Pentagono sapevano esattamente cosa veniva riportato. Si trattava del loro nuovo aereo sperimentale, che all'epoca era classificato e top secret:



UFO: Unidentified Flying Object.






martedì 11 maggio 2021

Placido Titi

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Placido Titi (Perugia, 1603 – 1668) è stato un monaco olivetano italiano, professore di matematica, fisica e astronomia presso l'università di Pavia dal 1657 sino alla morte.

Biografia

Nacque a Perugia dalla famiglia nobile dei Titi. Il padre morì presto e Placido venne cresciuto dalla madre Cecilia. Ha studiato dapprima all'università di Padova dove suo zio era professore di teologia. Il ducato di Milano a quel tempo era governato dagli Asburgo di Spagna, amministrato dall'arciduca Leopoldo Guglielmo d'Austria, che aveva forte interesse nella scienza dell'alchimia e dell'astrologia, e Placido gli dedicò le case astrologiche. Infatti Placido Titi rese famoso il sistema delle case, noto come sistema placidiano, che è quello dell'astrologia moderna. Egli non inventò il metodo, lo ha appreso dall'astrologo ebreo Abraham Ibn Ezra come il sistema impiegato da Tolomeo, un'attribuzione che fu accettata da Placido.

Opere

  • De motibus directionum coelestium mobilium (1641)
  • Physiomathematica sive coelestis philosophia (1650), Placidus' magnum opus, prima edizione Quaestionum physiomathematicarum libri tres, con lo pseudonimo di Didacus Prittus Pelusiensis, seconda edizione by C. Francobacci e A. Scirota (pseudonimi due studenti di Placido, F. Brunnaccio e F. M. Onorato)
  • Nuncius astronomicus (1654)
  • Il corriere astronomico. (1656)
  • Tabulae primi mobilis cum thesibus et canonibus (1657)
  • Commentaria in Ptolemaeum de siderum judiciis (1658)
  • De siderum judiciis, 2 vols. (1660, 1665)
  • De diebus decretoriis et aegrorum decubitu, 2 vols. (1661, 1665)
  • Ephemerides coelestium motuum (1661-1665)
  • Tocco di Paragone, (1666).


lunedì 10 maggio 2021

Thema Mundi

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Il Thema Mundi o Tema del Mondo era il tema astrologico (dal greco ϑέμα théma = "impostazione", "configurazione", "argomento") usato nell'astrologia ellenistica per mostrare le presunte posizioni dei sei pianeti visibili (Luna compresa) e del Sole, al principio dell'Universo. Esso ci permette di capire la logica per cui i pianeti, a seconda della posizione, siano considerati in domicilio, in esaltazione, nei vari aspetti, eccetera.

Struttura

Il Thema Mundi mostra (i temi si leggono in senso antiorario):
  • Luna domiciliata in Cancro, per primo perché questo rappresenta l'ascendente
  • Sole in Leone
  • Mercurio in Vergine
  • Venere in Bilancia
  • Marte in Scorpione
  • Giove in Sagittario
  • Saturno in Capricorno

Domicili dei pianeti

Il Sole e la Luna, i due luminari, sono assegnati ai due segni che corrispondono ai più luminosi e caldi periodi dell'anno nell'Emisfero boreale, Cancro e Leone. Gli altri pianeti sono assegnati ai segni dopo aver diviso a metà lo zodiaco tra Cancro e Leone assegnando un pianeta ad un segno nella metà solare e ad uno nella metà lunare, procedendo a ritroso prima del Cancro e in avanti dopo il Leone. Quindi Mercurio è assegnato ai due segni simmetrici rispetto a Cancro e Leone insieme (insieme perché 12 è pari), perché Mercurio non transita di più di un segno lontano rispetto al sole. Venere è assegnata ai due segni simmetrici successivi, Toro e Bilancia, perché non si allontana di più di due costellazioni. Giove e Marte sono assegnati rispettivamente a Sagittario e Pesci, e ad Ariete e Scorpione. Così Saturno è assegnato al Capricorno e all'Acquario, (segni consecutivi) dato il freddo e la scarsità di luce durante il loro periodo dell'anno (dal 22 dicembre al 19 febbraio)

Aspetti astrologici

Le nature degli aspetti astrologici sono determinate dalle configurazioni dei pianeti rispetto ai luminari nel Thema Mundi. In esso, gli aspetti dati dai pianeti hanno a che fare con la loro classificazione: benefica o malefica.
  • Saturno è in opposizione (180°) alla Luna, così la natura dell'opposizione è di Saturno. Saturno è il più grande dei due malefici, e così quest'opposizione è la più forte tra i due negativi aspetti.
  • Marte è quadrato (90°) al Sole, così la natura del quadrato è di Marte. Marte è il meno malefico, perciò il quadrato è il meno negativo dei due aspetti
  • Giove è in trigono (120°) con il Sole, perciò la natura del trigono è quella di Giove. Dato che Giove è il più grande (Fortuna Maior) dei due Benefici, il trigono è detto il più desiderabile aspetto positivo.
  • Venere è in sestile (60°) con il Sole e così la natura del sestile è quella di Venere, la più debole (Fortuna Minor) tra i due Benefici
  • Mercurio è in semi-sestile (30°) sia con il Sole che con Venere, lungo il sestile (60°) sia con la Luna che con Marte.

 
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