giovedì 4 agosto 2022

Antiterra

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La seconda Terra o Antiterra (in greco antico: Αντίχθων Antichthon) è una concezione attribuita alle scoperte astro-filosofiche di Filolao, seguace del Pitagorismo.
Filolao ideò una teoria atomica basata su 3 assi portanti:
L'esistenza del vuoto
Il respiro dell'universo
Il Fuoco Centrale, detto Hestia
Proprio attorno al Fuoco Centrale, o Hestia, ruotavano secondo Filolao dieci corpi celesti: la Terra, la Luna, il Sole, i cinque pianeti allora conosciuti (Mercurio, Venere, Giove, Marte, Saturno), il cielo delle stelle fisse, e appunto l'Antiterra, parallela al nostro mondo ma invisibile all'occhio umano in quanto, secondo le cognizioni dell'epoca, soltanto l'emisfero boreale terrestre era abitato. L'altro emisfero invece volgeva al Fuoco centrale, e oltre quest'ultimo, sulla stessa orbita terreste ma dalla parte opposta, ruotava l'Antiterra.
L'emisfero abitato della Terra risultava illuminato dal Sole concepito come una grossa lente vitrea, che rifletteva la luce proveniente dal Fuoco centrale. La Terra impiegava 24 ore a ruotare intorno ad Hestia, pur mantenendo sempre la propria parte abitata verso l'esterno dell'universo, sicché quando questa si trovava opposta al Sole, la notte si alternava al giorno. Il Sole invece impiegava 365 giorni a compiere un giro attorno ad Hestia, mentre la Luna 29.
Questo modello dell'universo, più che una certezza, appariva come una "forzatura" in nome del "numero perfetto pitagorico", il 10 (o Santa Decade); all'epoca infatti, si constatava l'esistenza di 9 corpi, cioè Terra, Luna, Sole, i cinque pianeti, le stelle. Quindi, in nome dell'assoluto valore di perfezione rivestito dal numero 10, fu ipotizzata una Seconda Terra o Antiterra invisibile.

«Essi dicono che nel centro è il fuoco, che la Terra è un astro e che essa
ruotando attorno alla parte centrale, dà origine al giorno e alla notte.
Poi, opposta a questa, dicono che c'è una seconda Terra, ch'essi chiamano
Antiterra, e questo affermano non già ricercando le cause e le ragioni dei fenomeni,
e cercando di accordarli con alcune loro convinzioni e opinioni preconcette.»
(Aristotele, Metafisica, I, 985b, e segg., in DK 58 B 37)
Secondo le attuali concezioni atronomiche l'Antiterra non potrebbe esistere in quanto i punti L4 ed L5 (in cui sono posti alcuni satelliti artificiali) sono esattamente nel punto descritto dal problema dei 3 corpi.
Il francese C. H. Badet, nel suo romanzo Decimo pianeta (La Dixième Planete) del 1954, narra di un mondo speculare alla Terra, posto sul lato opposto della sua stessa orbita e quindi invisibile perché sempre eclissato dal Sole.
L'Antiterra è una sorta di altrove geografico quasi extraterrestre, un mondo parallelo, concepito dallo scrittore russo Vladimir Nabokov nel suo romanzo Ada o ardore (1969).
Doppia immagine nello spazio (Doppelganger, Journey to the Far Side of the Sun) è un film del 1969 incentrato su un'Antiterra esattamente uguale al nostro pianeta al punto di avere persone uguali con lo stesso comportamento ma con chiralità opposta.
Un riferimento all'Antiterra è presente in Contro il giorno (2006), sesto romanzo dello scrittore americano Thomas Pynchon. Su di essa, verso la fine del romanzo, finisce la Inconvenience dei Compari del Caso. Il riferimento a Filolao è esplicito, e viene ripresa la teoria secondo cui l'Antiterra avrebbe la stessa orbita della Terra, solo sfasata di 180°.

mercoledì 3 agosto 2022

La vita di oggi come era immaginata 100 anni fa?

Alla fine del XIX secolo, nascoste all'interno di pacchetti di sigarette e scatole di cioccolatini, c'erano cartoline disegnate da vari artisti europei che predicevano scene del futuro.

Ecco alcuni di come pensavano che sarebbe stato il futuro:

-Conoscenza incanalata nelle teste degli studenti attraverso le cuffie a scuola.



-Taxi volanti che sorvolano le città e trasportano residenti.



Pompieri che indossano tute alari per aiutarli a spegnere facilmente gli incendi e salvare tutti.



-Polizia con dispositivi volanti a caccia di criminali aerei in genere.



Una guerra combattuta nei cieli che coinvolge una corazzata attaccata a un pallone gigante.


Gli agricoltori coltivano la loro terra semplicemente sedendosi davanti a un dispositivo elettrico, premendo pulsanti e azionando una leva.



-Una cameriera pulisce una casa con l'aiuto di una lavasciuga elettrica.


- Blocchi di case trasportabili trasportati da treni merci.


-Persone che utilizzano l'aereo come mezzo di trasporto quotidiano.


Videochiamate e comunicazioni che non dipendono dalla distanza.



Oltre a queste idee, avevano più pensieri sulle loro utopie e scene che credevano sarebbero state in futuro.



martedì 2 agosto 2022

Suor Maria Luisa – la suora assassina


Suor Maria Luisa è stata una suora italiana che, nella metà del 1800, oltre a intrattenere rapporti con altre consorelle e con preti, ha ucciso 3 suore, cercando di ucciderne altre 2. Questo le è valso il soprannome di “suora assassina“. È stata fermata grazie alla denuncia di Katharina Von Hohenzollern.


Gli omicidi di Suor Maria Luisa

Maria Luisa nasce nel 1832 da una famiglia umile. Impara precocemente a leggere e a scrivere e, dopo l’incontro con Maddalena Salvati, che lavora nella Pia Casa di Carità, decide di farsi suora. Grazie all’aiuto della Confraternita del Santo Rosario riesce a entrare nel Monastero di Sant’Ambrogio, a Roma.

Qui si attira subito le invidie delle altre consorelle, assumendo incarichi prestigiosi a soli 25 anni. Oltre all’invidia, forse, c’è qualcosa di più. Forse le altre suore hanno già intuito di cosa sia capace Suor Maria Luisa? O forse la suora assassina ha iniziato ben presto i suoi torbidi affari nel monastero?

Fatto sta che nel 1857, Suor Maria Costanza espone le proprie perplessità riguardo la giovane Maria Luisa. Stranamente, Suor Maria Costanza si ammala improvvisamente di un’infezione polmonare. La cosa più logica sarebbe stato chiamare il medico, ma Suor Maria Luisa riesce in qualche modo a convincere la madre superiora che non sia necessario. Suor Maria Costanza muore qualche tempo dopo.

L’anno dopo è la volta della novizia Maria Agostina. Il suo errore? Quello di avere delle visioni e di essere molto popolare fra le suore del convento. Da tempo Suor Maria Luisa diceva di ricevere delle lettere dalla Madonna, ma le visioni della novizia avevano rubato la scena. Anche Maria Agostina doveva morire. E così accadde qualche tempo dopo, pochi giorni dopo l’insorgere di una strana malattia che si era presentata con ulcere in gola e febbre.

Nel 1859 è il turno di Suor Maria Felice, che scopre dei torbidi segreti e viene fatta fuori in quattro e quattr’otto.


I segreti del convento



Ma cosa aveva scoperto Suor Maria Felice? Probabilmente i vizi di Suor Maria Luisa, la quale aveva rapporti sessuali sia con alcune consorelle, sia con il suo confessore. Un comportamento decisamente non adatto ad una monaca.

Anche Suor Maria Giacinta è stata colpita da una strana malattia, proprio dopo essere stata trasferita nella cella di Suor Maria Luisa. Nella sua cella aveva scoperto un libro con disegni osceni, di uomini e donne nudi. Ed è proprio dopo aver scoperto questo libro che la suora si ammala. Purtroppo per Maria Luisa, Maria Giacinta sopravvive: il medico le diagnostica un avvelenamento da oppio e le somministra un antidoto che la salverà.

Nello stesso periodo anche la principessa Katharina Von Hohenzollern, proveniente da una famiglia benestante e parente del futuro re di Prussia, scopre i torbidi segreti del Convento di Sant’Ambrogio. Scopre persino una lettera di Maria Luisa indirizzata a un uomo, il cui contenuto non poteva essere frainteso: fra i due vi era una relazione carnale. Viene dapprima isolata dalle consorelle, relegata in una cella e le viene impedito qualsiasi contatto con il mondo esterno. Poi cercano di avvelenarla. La donna teme per la sua vita e nel 1859 riesce miracolosamente a inviare una lettera a suo cugino, l’Arcivescovo Gustav Adolf zu Hohenlohe-Schillingsfurst. L’arcivescovo va a trovarla in convento non appena può e trova la cugina in uno stato di alterazione notevole. Grida “salvami, salvami!”, tanto che l’arcivescovo pensa per un attimo che sia impazzita. Quando però capisce che la sua situazione si mette al peggio si dà da fare e il giorno dopo Katharina è libera. Una “liberazione” tanto celere era dovuta unicamente al fatto che l’arcivescovo conoscesse personalmente il Papa Pio IX.


L’inquisizione

Circa un mese dopo essere scappata dal convento, Katharina compare davanti al Sant’Uffizio per sporgere denuncia. La donna denuncia 4 fatti. Il primo era il culto non autorizzato di una precedente monaca presente nel convento, suora che era comparsa in tribunale per “affettata santità” e il cui culto era vietato dalla Chiesa.

Il secondo fatto era che Maria Luisa aveva una relazione carnale con una persona, un tale Pietro N. chiamato “l’americano”.

Poi ha denunciato il fatto che Maria Luisa si vantasse di essere una persona santa, in grado di compiere miracoli

Se all’Inquisizione il fatto che una monaca giovane avesse rapporti con degli uomini non era affatto nuovo e sul quale poteva sorvolare in quanto l’accusa poteva essere stata fatta per gelosia, non poteva assolutamente sorvolare sul fatto che in convento si venerasse una donna e che Maria Luisa si autoproclamasse una santa. Per questo iniziò un processo.


Condanne

Dopo due anni di processo, Maria Luisa ammette di avere abusato sessualmente di altre suore, dicendo che l’atto sessuale fosse un rituale per purificare gli organi genitali. La suora aveva avuto rapporti sessuali anche con il suo padre confessore, Giuseppe Peters (chiamato Joseph Kleutgen), succube del carisma della donna. Secondo lui, l’atto sessuale era un servizio spirituale.

Maria Luisa venne condannata a 20 anni, poi ridotti a 18. Il convento venne chiuso e il padre confessore condannato a due anni di reclusione in una casa gesuitica.

Nonostante la pena per l’avvelenamento ai tempi fosse la fucilazione, la Chiesa non voleva fare troppa pubblicità a ciò che succedeva nei conventi. Per questo Maria Luisa venne spedita in una casa di penitenza. Otto anni dopo venne mandata in un manicomio e da lì rispedita a casa. Nemmeno la sua famiglia, però, la voleva.

Ad oggi non sappiamo dove e quando sia morta.

Oscuri segreti, torbidi affari, false santità e rituali sessuali. Solo per un fortuito caso oggi sappiamo la storia di questa suora assassina. Quante altre storie simili sono state insabbiate dalla Chiesa?



lunedì 1 agosto 2022

Cosa potrebbe essere realmente esistito?

Progetto Abigail:



Su internet circola una strana storia sull'Area 51. Questa storia si riferisce a un presunto progetto chiamato "Abigail", che sarebbe stato il primo progetto di questa struttura militare nordamericana.


L'obiettivo era creare una sorta di super-soldato, ma le conseguenze sarebbero state disastrose.

Ma...

Il "Progetto Abigail" non è mai esistito! La storia non è altro che una "creepypasta" inventata da un canale YouTube chiamato "Creepypastas Everywhere"!

Per chi non lo sapesse, una "creepypasta" non è altro che una storia dell'orrore di fantasia, che ha come obiettivo principale quello di provocare paura e di diffondersi a quante più persone possibile.


domenica 31 luglio 2022

Perché chi è morto, anche i nostri parenti che ci hanno preceduto, non ci fanno sapere se esiste un'altra vita?

 


Fingiamo per un attimo che esista un piano dimensionale chiamato aldilà.

Hai capito: piano dimensionale alternativo. Già il nome dice tutto: incomunicabilità.

Se davvero la realtà fosse composta da piani dimensionali a torta, sarebbe comunque impossibile entrare in contatto a piacimento l'uno con l'altro, perché suddetto architetto avrebbe preventivamente rimosso le scale che dovevano collegare i due piani.

In parole povere: se esiste un aldilà, essendo incorporeo non c'è contatto che tenga; se invece fosse un reale piano dimensionale alternativo alla vita organica, sarebbe opportunamente protetto e separato da leggi della fisica inviolabili per chiunque.

NB: non esistono sensitivi o cartomanti capaci di comunicare con i morti. Tavola ouija o no, se fossero onesti e fossero dotati di integrità professionale non avrebbero problemi a lavorare sotto la sorveglianza di telecamere in un ambiente controllato scientificamente.


sabato 30 luglio 2022

Qual è la mia opinione sulle antiche teorie degli astronauti?

Un mucchio di scempiaggini, trattasi di frottole belle e buone oppure di elementi antichi interpretati fuori dal loro contesto. Spesso i promotori sono autori di fantasiosi libri che vengono spacciati per roba seria, "le prove che vi nascondo sull'origine dell'uomo" , "civiltà antiche super avanzatissime" "alieni, scomode verità!". Si cerca di sostituire una divinità con gli alieni, in questo modo non è un Dio a creare gli umani magicamente per uno scopo ma degli alieni di una galassia lontana per poter spiegare l'evoluzione umana "troppo rapida", "troppo impossibile e inspiegabile" perché invece gli alieni sono sensati…




venerdì 29 luglio 2022

Nella Bibbia Satana uccide 10 persone, Dio 30 milioni. Perché Satana è il cattivo?

Se uno con "Satana" intende questo…



Iniziamo col dire che nella Bibbia non c'è.

Non sono sicuro che sia proprio la prima volta, ma comunque una delle prime volte in cui nella bibbia si nomina il satan è nel libro dei numeri. Molti non se ne rendono conto perché questo nome scompare nella traduzione. Ma il testo ebraico dice chiaramente che l'angelo che appare davanti a Balaam appare come satan. Noi traduciamo "come un avversario", ma chiunque conosca l'ebraico e il modo in cui viene scritto sa che è illegittimo distinguere così nomi propri e comuni, il testo non dà alcuna base per farlo.

Il caso più famoso è quello del prologo prosastico di Giobbe. Ma chiunque conosca il pensiero ebraico ti dirà che quello che compare lì non è un demone, e anzi in realtà non è neppure una entità precisa diversa da tutte le altre. Quello che compare come satan lì è un angelo appartenente ad una classe di angeli, quella del satan appunto, che indica quegli angeli che riportano i peccati a Dio. Tuttora la preghiera ebraica, in alcune circostanze, chiede a Dio di "tappare la bocca al satan" per questo. Il satan, nel libro di Giobbe, porta disgrazie a costui non perché il satan sia l'anti-dio, ma perché deve agire per permettere a Dio di distinguere la fede vera dalla finta, deve fargli vedere se tale fede resiste anche quando le cose vanno male.

Nel nuovo testamento, l'episodio del deserto diventa incomprensibile se non li si considera all'interno di tale framework. Giovanni è l'unico evangelista che crede che Gesù sia Dio, e infatti lui quell'episodio non lo riporta. I Sinottici sì, ma i Sinottici sono vangeli adozionisti, e chiunque lo neghi non è nella verità: per loro Gesù è un uomo che solo ad un certo punto (per Marco al battesimo, per gli altri al concepimento) viene preso come figlio di Dio. Loro l'episodio lo riportano proprio per dimostrare che la fede di Gesù, come quella di Giobbe, è autentica.

C'è però anche un altro passo, quello in cui Gesù dice a Pietro "vade retro, Satana". Chi è il satan lì? Non qualcuno che stia ispirano cose cattive a Pietro. È letteralmente Pietro, in quel frangente.

E se dire ciò vi pare blasfemo, cosa dire di quei padri per i quali l'angelo che appare a Balaam, che ripeto viene definito satan (perché blocca la strada errata), sarebbe in realtà lo stesso Signore Gesù? Tale lettura ha una tradizione enorme. Ricordate il Gesù-angelo legato all'apocalisse? Cosa dire dei sadducei per i quali tutti gli angeli erano, in effetti, null'altro che modi di mostrarsi di Dio? Non ricordiamo la teofania ad Abramo, dove l'unico Dio si manifesta come tre angeli separati? E certe figure dell'angelologia ebraica, come Metatron, pare siano state sviluppate proprio per dire che, per gli ebrei, Gesù è "solo" un angelo.

Ma c'è ancora roba da dire. In gran parte di questi passi il satan appare come un angelo che svolge una funzione utile a Dio. Perché allora, nel nuovo testamento, si aggiungono una serie di epiteti non proprio angelici, si dice che è peccatore sin dal principio, eccetera? In parte è una remota influenza del dualismo del zoroastrismo. Ma c'è anche dell'altro. Pensiamo alla gheenna. La gheenna è null'altro che un campo nel quale, secondo la narrativa, i re compivano olocausti e sacrifici umani; successivamente, viene intesa come l'inferno, il luogo della punizione dei peccatori. Ma se è solo un luogo, perché allora il testo greco dell'apocalisse pare parlarne in termini personali? Infatti Milton fa dire a Satana "ovunque vada è l'inferno, sono io l'inferno".

Bisogna mettere tutto insieme per arrivare ad una visione "canonica". Un po' come facciamo con la trinità: nessun libro singolo parla della trinità, nessun singolo autore biblico vi credeva, ma è una visione che emerge dal canone preso nel suo insieme. Se dobbiamo rendere merito nello stesso modo di tutte le volte in cui si nomina il satan, mi pare che il modo migliore sia questo. Gli ebrei immaginavano Dio come un re in una corte. Una corte ha vari uffici: vi sarà per esempio un tesoriere, che è una persona, anche se non sempre la stessa. Nella corte di Dio quelli che a noi sembrano nomi propri sono in realtà caratteristici degli uffici. Il satan è appunto un ufficio. Per questo a volte si usa tale nome per descrivere un angelo, altre un uomo, altre un demone. Il NT si concentra però su questo ufficio come un ufficio demoniaco. In nessuna parte, nella Bibbia, si trova scritto che vi sia uno specifico demone che svolge sempre e solo tale funzione: diversi demòni possono essere satan, come uno stesso demone può essere a volte satan e a volte altro. Anche se la tradizione tende a parlarne in modo individualistico, nulla nella tradizione, di per sé, nega ciò.

Dire "Satana uccide 10 persone" non ha quindi molto senso. Per di più, anche se le sventure di Giobbe sino attribuite al satan, lui dice "il Signore ha dato, il Signore ha tolto". Per gli ebrei, tutto viene attribuito al Signore a prescindere. Ne consegue che anche dire che Dio uccide non ha molto senso: qualsiasi morte della storia, per le loro interpretazioni, può essere attribuita a Dio nel senso che la permette.


 
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