L'onironautica o sogno lucido
(termine coniato dallo psichiatra olandese Frederik van Eeden in un
articolo del 1913) è il fenomeno di prender coscienza durante il
sogno del fatto di stare dormendo, e la conseguente capacità di
muoversi coscientemente all'interno di un sogno. Il "sognatore
lucido", detto anche onironauta, può, con la pratica,
esplorare e modificare a piacere il proprio sogno.
Lo scienziato Stephen LaBerge,
dell'università Stanford, fondatore del Lucidity Institute, un
centro di ricerca sul fenomeno dei sogni lucidi, definisce
l'esperienza «sognare sapendo di stare sognando.».
I sogni lucidi sono argomento di studio
per gli psicologi, ma attraggono anche l'interesse di artisti e di
una più vasta e variegata platea di destinatari, composta da persone
legate alla cultura new Age, o interessate a pratiche di occultismo.
Inoltre, secondo LaBerge, l'esperienza dei sogni lucidi può essere
d'aiuto negli ambiti più disparati, come il problem solving, lo
sviluppo della creatività, il rafforzamento dell'autostima, la
capacità di affrontare paure e inibizioni e, più in generale, il
raggiungimento di un senso di liberazione e armonia nella propria
vita.
Meccanismo
Da svegli condividiamo il mondo
fenomenico con regole uguali per tutti (descritto, in generale, dalla
scienza). Nel sogno le percezioni non sono legate ai fenomeni e, per
questo motivo, possono anche non presentare alcuna linearità.
Tuttavia, alcune proprietà delle
percezioni sono dovute alla formazione dei pensieri nella mente
dell'uomo e quindi sempre uguali, indipendentemente dal sogno o dal
sognatore. Tutte le attività interne ai sogni (racconti di sogni
lucidi, test di realtà, tecniche di stabilizzazione, ecc.) vanno
quindi lette con cognizione critica. Si deve distinguere ciò che può
essere astratto (diventare una regola generale) da ciò che è legato
al caso particolare, privo di valore generale.
È stata proposta la distinzione tra
"sintassi del sogno" (sulla quale basare i test di realtà)
e "semantica del sogno" (di valore puramente personale ed
impossibile da adoperare per i test di realtà).
Riconoscere
un sogno lucido
Il punto focale dell'esperienza del
sogno lucido è rendersi conto del fatto di stare sognando. A tal
proposito, è necessario ricercare nel proprio sogno dei segni che
indichino chiaramente una situazione bizzarra o irrealizzabile nel
mondo reale. Prerequisito necessario per sperimentare il sogno lucido
è quello di riuscire a ricordare i propri sogni. Il metodo più
usuale utilizzato per potenziare tale abilità è quello di tenere un
registro (o diario) dei sogni da compilare al risveglio. Perché ciò
risulti efficace è importante svolgere tale operazione il più
presto possibile poiché il ricordo dei sogni tende a svanire molto
rapidamente (in particolare è da sapere che i sogni che si ricordano
sono in realtà i sogni che si fanno negli ultimi minuti di sonno
prima del risveglio). Inoltre il sogno lucido viene descritto come
un'esperienza di notevole qualità percettiva durante l'attività
onirica, tanto che persone seppur con problemi fisiologici riescono a
percepire in modo chiaro e distinto. L'ambientazione varia spesso; da
qui nasce la disputa tra viaggio astrale e sogno lucido (ci sono
coloro che sostengono infatti che il viaggio astrale altro non sia
che un sogno lucido con tema diverso, altri credono in tale
distinzione). Nel caso del viaggio astrale si percepisce l'ambiente
reale ed alcuni che testimoniano di averne avuto esperienza dicono
che si vive la sensazione di distacco dell'anima dal corpo; nel caso
del sogno lucido ci si può anche trovare nell'ambiente circostante,
ma più frequentemente in ambienti surreali.
La reale difficoltà ad uscire da tale
disputa consiste nella dialettica riguardo l'affidabilità dei
testimoni e soprattutto la possibilità di isolare tutti i fattori
concomitanti a tale fenomeno; a ciò si è per esempio dedicato
Stephen LaBerge, studioso di tali fenomeni, tanto che ha fondato un
istituto a suo nome per approfondire tali studi.
L'opposto del sogno lucido potrebbe
essere descritto come un "sogno a occhi aperti", ma in
realtà è più calzante dire "perdere la concentrazione"
(o attenzione, se non lucidità). Un esempio dell'opposto di un sogno
lucido è "tornare a casa a notte tarda, guidando la macchina
come se fosse inserito l'autopilota e senza esserne del tutto
coscienti".
Secondo alcuni neurologi tali fenomeni
potrebbero essere, specialmente nel caso di sogni lucidi spontanei e
frequenti, disturbi del sonno, in cui lo stato di veglia viene a
manifestarsi durante la fase REM, compromettendo così l'equilibrio
del sonno e la sua funzione ristorativa. Ciò non significa
necessariamente che siano contro tale realtà, ma sono propensi a
riconoscere una positiva funzionalità del fenomeno se indotto
artificialmente o meccanicamente a scopi terapeutici per risolvere
disturbi radicati nel subconscio (è ben saputo che nel sonno prende
spazio l'inconscio, che custodisce le nostre informazioni più
recondite).
Test di realtà
Va detto che nel momento in cui un
soggetto avverte il bisogno di effettuare un test di realtà (durante
il sonno), il dubbio stesso, se ciò che vede o sente sia o no reale
è di per sé un test di realtà (in stato di veglia non ci chiediamo
ragionevolmente se stiamo sognando oppure no), comunque, a conferma,
tale operazione consiste nella volontaria ricerca di alcuni dettagli
che contraddistinguano univocamente il mondo onirico. Può capitare
che i primi tentativi diano un esito negativo. È quindi
consigliabile dubitare del "falso negativo", fidarsi
dell'intuizione di sognare (o del dubbio di essere svegli) e di
insistere. Con un numero maggiore di tentativi (da 3 a 5) si aumenta
l'accuratezza del risultato. Si ottengono risultati più accurati
combinando diversi test (piuttosto che ripetere meccanicamente lo
stesso test). In generale, ripetere meccanicamente un test senza
attenzione (fermarsi a riflettere) è inutile. Ecco alcuni esempi:
Saltare - Nel mondo dei
sogni spesso la forza di gravità non agisce come nella realtà:
saltare corrisponde il più delle volte a prendere il volo o
rimanere sospesi a mezz'aria.
Guardarsi le mani - Può
succedere che in un sogno la mano possa apparire sfocata o con sei
dita.
Leggere - Un test efficace
consiste nel leggere una scritta qualsiasi, distogliere lo sguardo e
poi provare a rileggerla. Nei sogni spesso le parole cambiano, non
restano le stesse.
Guardare l'orologio
- Nei sogni l'ora su un orologio digitale non rimane la stessa se la
si legge più volte di seguito. Stranamente, di rado questo fenomeno
si ha con gli orologi analogici (a lancette). Una spiegazione
potrebbe essere che per leggere dei numerali lo sforzo mentale è
maggiore (si devono mettere in serie dei simboli, come per la
lettura), mentre per interpretare la posizione delle lancette è
sufficiente riconoscere una forma geometrica, attività maggiormente
legata alla vista.
Respirare - Se si riesce a
respirare chiaramente con il naso pur essendoselo tappato o se si
respira sott'acqua si sta sognando.
Guardarsi allo specchio
- Spesso nei sogni la propria immagine riflessa allo specchio è
deformata o sostituita con qualcosa d'altro o, anche, può non
apparire. Talvolta lo specchio è molto sporco e non specchia
affatto.
Spegnere la luce - Se in un
sogno si prova a spegnere la luce, anche forzatamente (distruggendo
la fonte), la luce non si spegne.
Accendere la luce - A volte
può capitare di entrare in una stanza buia. Spesso provando a
premere l'interruttore per accenderla non accade nulla.
Aprire la vista su nuovi spazi
- Accendere la luce in una stanza buia, aprire una porta, usare un
cannocchiale, sbirciare oltre un muro e via dicendo, può avere il
sorprendente effetto di mostrare uno spazio indistinto senza
contorni o contenuti discernibili (molto simile alla nebbia o al
fumo).
L'impossibilità di ricordarsi
o tracciare come si è arrivati ad una certa situazione è un
altro metodo utilizzabile per capire se si sta sognando.
Urlare - Spesso mentre si
sogna si nota di non riuscire ad urlare ma si emette solo una voce
rauca.
Se il test di realtà dà esito
favorevole si è nel mondo dei sogni. A tal punto il sognatore, pur
essendo ancora addormentato, acquisisce l'acutezza dei sensi e la
lucidità proprie della vita nel mondo reale e può quindi interagire
con il proprio mondo onirico come se fosse sveglio, forte dei propri
ricordi e della propria volontà. In questa condizione è facile
risvegliarsi oppure riperdere il controllo di sé e continuare
l'esperienza di sogno normalmente: la capacità di controllo di
questo labile stato viene dall'esperienza e dalla pratica.
Arrivare ad eseguire volontariamente un
test di realtà all'interno di un sogno richiede una certa pratica di
tale tecnica durante la veglia: nei sogni, infatti, tendiamo a
riprodurre i comportamenti e le operazioni che siamo più abituati ad
assumere e ad eseguire nel mondo reale.
Questi test offrono il fianco alla
critica che la loro applicazione può avvenire in una fase non
onirica ma di aspettativa nella quale ricreiamo aspetti di un sogno
precedentemente avuto e quindi produciamo involontariamente
(inconsciamente) il risultato finale del test medesimo. In assenza di
una registrazione dei movimenti REM o di un EEG che confermi lo stato
onirico questi test sono poco affidabili.
Falsi risvegli
A seguito di un test di realtà
positivo (spesso involontario) l'improvvisa acquisizione di lucidità
può causare nel sognatore una sorpresa tale da svegliarlo. A volte
però il risveglio è solo virtuale: il sognatore si ritrova nella
sua camera da letto credendo di essersi svegliato, invece sta ancora
sognando. Il fenomeno del "falso risveglio" potrebbe essere
un meccanismo di protezione del sonno. Ad esempio, il sognatore ha
sete, e sogna di svegliarsi per andare a bere; oppure, decide di
svegliarsi per sfuggire ad un incubo. Questi falsi risvegli causano
la maggior parte delle volte la perdita di lucidità e il soggetto
prosegue nel suo sogno normalmente (talvolta ci si sveglia realmente
quando nel falso risveglio si è sognato non solo di alzarsi dal
letto, ma di stare andando al lavoro). Per evitare la perdita di
lucidità è possibile abituarsi ad eseguire un test di realtà
appena si crede di essersi svegliati.
Tuttavia l'acquisizione di
consapevolezza del "falso risveglio" può essere
l'anticamera di una esperienza assai angosciosa (anche se per fortuna
breve): nel tentativo di risvegliarsi veramente, il soggetto si
ritrova lucido e cosciente ma con il corpo paralizzato. Ciò è
dovuto alla cosiddetta paralisi ipnagogica che tipicamente accompagna
le fasi REM (si vedrà più avanti).
Tecniche per ottenere un sogno lucido
Vi sono diverse tecniche che permettono
di aumentare significativamente le probabilità di avere un sogno
lucido se applicate correttamente.
RCT, metodo del controllo sulla realtà
Una tecnica a priori per massimizzare la possibilità di avere un
sogno lucido consiste nell'utilizzo del
metodo del controllo sulla
realtà (RCT,
Reality Control Test). Si tratta durante il
giorno di prestare attenzione più volte a cose che durante il sogno
cambiano, in modo tale da rendersi conto che si sta sognando. Ad
esempio si potrebbe controllare l'ora più volte (in genere quando si
controlla l'orologio nel sogno e lo si ricontrolla anche a distanza
di qualche secondo, l'orario è mutato), oppure fissare un panorama o
una stanza più volte (quando lo si fa nel sogno in genere lo
scenario cambia completamente). Riferirsi con questa tecnica a cose
che non sono patrimonio dell'inconscio (contrariamente al sogno che è
invece patrimonio dell'inconscio), ergo controllare qualsiasi cosa
che abbia a che fare con i numeri (orario, matrici di numeri,
partenze e arrivi di treni o di aerei...), con frasi logiche in
genere ("mamma non è nanna"), con percorsi preferenziali
(quando si guida un veicolo porre attenzione alla strada e magari
notare qualche albero particolare)
CAT, tecnica di adeguamento del ciclo
La CAT, acronimo di cycle adjustment
technique, è una efficace tecnica per indurre un sogno lucido. È
stata sviluppata da Daniel Love, uno studioso britannico. Consiste
nel calibrare il proprio ciclo di sonno al fine di aumentare le
probabilità di veglia durante la sua ultima parte. È necessario
svegliarsi 90 minuti prima del normale orario di sveglia, finché il
ciclo di sonno si regola sulle nuove condizioni. A questo punto si
alternano le vecchie e le nuove condizioni di sveglia. Nei giorni con
tempo di sveglia normale, lo stato di allerta sarà così aumentato
rendendo il sogno lucido più probabile.
MILD, induzione mnemonica del sogno lucido
Acronimo di
Mnemonic Induction of Lucid Dreaming, è una
delle tecniche più utilizzate e consiste semplicemente nel coricarsi
con l'intenzione di riconoscere nel sogno delle situazioni inusuali o
impossibili da verificarsi nella realtà. È una tecnica molto
semplice ed immediata da applicare ma non molto efficace se applicata
da sola: solitamente si utilizza in combinazione con una delle altre
per ottenere un effetto sinergico.
WBTB, induzione per risveglio e riaddormentamento
Acronimo di Wake Back To Bed. Questa
tecnica applicata ad uno dei metodi è molto efficace; si sperimenta
infatti un aumento del 62% dei sogni lucidi. La tecnica consiste
nell'andare a dormire e svegliarsi circa 5/6 ore dopo, restare svegli
per un'ora focalizzando i propri pensieri sul sogno lucido
(semplicemente pensandoci o leggendo qualche libro sull'argomento) ed
infine tornare a letto, cercando di effettuare il MILD.
Questa procedura aumenta di molto la
probabilità di ottenere un sogno lucido. Ciò è dovuto al fatto che
le fasi del sonno REM (quelle in cui si sogna) si allungano col
prolungarsi della notte. Più la fase REM è lunga, più si alzano le
probabilità di acquisire lucidità all'interno di essa.
WILD, sogni lucidi iniziati da sveglio
Acronimo di Wake Initiated Lucid
Dreams, questa tecnica consiste nell'iniziare il sogno "senza
addormentarsi" ed è resa possibile rilassando completamente il
corpo ma mantenendo la mente vigile e concentrata su di esso. Il
sogno lucido può essere raggiunto passando attraverso vari stadi: è
possibile avvertire delle scosse attraversare il proprio corpo,
essere preda di una particolare paralisi del sonno (innocua ma
talvolta terrificante), assistere alla materializzazione di
particolari immagini ipnagogiche davanti ai propri occhi (chiusi), e
successivamente ritrovarsi in un ambiente onirico passando quindi da
"spettatore" ad "attore" della scena.
Non è raro che l'ambiente in cui ci si
viene a ritrovare sia una riproduzione del luogo in cui ci si era
appisolati: alcuni sostengono che siano vicini, o talvolta siano le
stesse esperienze extracorporee come viaggi astrali o fenomeni
paranormali del genere.
Induzione
tramite stimoli esterni
Alcuni ricercatori hanno sperimentato
stimoli acustici su soggetti quando essi entravano nella fase REM,
come l'ascolto di un nastro con frasi tipo "Questo è un sogno".
Sono inoltre in commercio dei
dispositivi, che si presentano come mascherine da indossare a mo' di
occhiali quando si va a dormire. I sensori dell'apparecchio si
accorgono quando il soggetto entra in fase REM e provvedono ad
inviargli degli stimoli tramite led luminosi (talvolta si può anche
programmarli con suoni e/o registrazioni). A questo punto, se il
dormiente sarà in grado di avvertirli ed interpretarli
correttamente, potrà ottenere la lucidità nel sogno, anche perché
richiede da parte dell'aspirante onironauta la capacità di porsi
spontaneamente la verifica della percezione con i suddetti test di
realtà (in questo caso deve "predisporsi" a riconoscere
già durante il giorno delle luci lampeggianti). Comunque sia, il
loro utilizzo viene proposto per facilitare l'accesso a tale stato di
coscienza.