mercoledì 26 gennaio 2022

Gérard Encausse

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Gérard Encausse (La Coruña, 13 luglio 1865 – Parigi, 26 aprile 1916) è stato un esoterista e medico francese, è anche noto con lo pseudonimo Papus.

Origini

Gérard Anaclet Vincent Encausse nacque il 13 luglio 1865 a La Coruña (Spagna), figlio di Louis Encausse, studioso d'alchimia. Fu battezzato lo stesso giorno della nascita. Fu educato secondo la tradizione cattolica e ricevette il sacramento della Prima Comunione il 26 aprile 1877 nella chiesa di Saint Pierre de Montmartre, a Parigi; si sposò il 23 febbraio 1895 nella chiesa di Notre-Dame-d'Auteuil, sempre a Parigi. Successivamente fu poi scomunicato. Alto, di spalle larghe, obeso precoce, volto autoritario e leonino, sguardo penetrante, luminoso quasi ipnotico, naso largo con narici mobili e fronte spaziosa: questi erano i tratti somatici dell'uomo. Fu medico e si occupò di ipnosi al seguito del dottor Luys, massima autorità del tempo in materia di guarigioni attraverso l'ipnosi. Sosteneva infatti che l'ipnosi doveva essere esercitata dai medici abilitati ai soli fini terapeutici.

Formazione

Studiò al collegio militare Rollin dal 1888 al 1891, mentre svolgeva il servizio militare, e otterrà il grado di Ufficiale di Sanità il 24 maggio 1891; in seguito divenne maestro di scienze l'11 giugno 1892.

Attività e opere

Abitava a Montmartre, e possedette parecchi studi medici, il più famoso dei quali era a Parigi, al 5 rue de Savoie. Fu iniziato alla massoneria nel 1882 da Delaage e da Chaboseau nel 1888 (con il quale scambiò la propria iniziazione). Nell'ottobre del 1888 fonda la rivista l'Iniziazione. In seguito aderì alla Società Teosofica di Madame Blavatsky e fu cofondatore della rivista Hermes, da cui si dimise il 19 maggio 1890. Nello stesso anno, per divergenze con Madame Blavatsky si dimetterà anche dalla Società Teosofica. La sua prima opera letteraria apparirà nel 1884; seguiranno parecchie opere sulle scienze occulte, i tarocchi, la Kabbala, la magia, la reincarnazione, i numeri, seguite anche da opere su Martinez de Pasqually e Louis Claude de Saint-Martin, gli ispiratori del movimento da lui fondato detto appunto Martinismo. Successivamente Mysteria, il Velo d'Iside, il Lotus la rivista Teosofica, le rivista spiritiche Luce di Parigi e Luce d'Oriente.

Origine dello pseudonimo

Papus fu il suo nome mistico e magico; era il nome che poteva condurre ai numi; lo prese dal Nuctéméron di Apollonio da Tiana (molto ben conosciuto dagli studiosi di Franz Bardon). Era il nome del genio della prima ora, il genio della medicina. Seppe però anche essere un uomo allegro e mondano, prendendo parte ad attività dello "chat noir" sulla collina di Montmartre (locale molto in voga tra la fine dell'800, e gli inizi del 900). Passava moltissimo tempo nelle biblioteche alla ricerca di testi antichi. Questo gli permetteva d'opporre alla tradizione orientale una tradizione occidentale. A Parigi lo troviamo a frequentare gli esoteristi del tempo; tra quelli a Lui più vicini troviamo Stanislas de Guaita (nobile d'origine lombarda), Paul Sedir (impiegato alla B.N.F.) e Joséphin Péladan che presto abbandonerà il gruppo per farne uno proprio (ma senza successo). Nel 1888, incontra Pierre-Augustin Chaboseau che gli confida di avere anche lui un'iniziazione risalente a L. C. de Saint-Martin. Coincidenza perlomeno "strana" che darà ancora più forza e autorità al nuovo Ordine che si andava costituendo, e la cui struttura sarà definitivamente stabilita nel 1891. Scrisse più di 160 testi a nome Papus o Gerard Encausse.

L'incontro con Maitre Philippe

Il suo incontro con Maitre Philippe di Lione, noto taumaturgo, forse il più potente e famoso, cambierà la sua visione del mondo. Papus diventerà il più tenace sostenitore della mistica cristiana e della via cardiaca che Saint-Martin chiamò la Via Interiore. Continuò comunque ad essere un tenace ricercatore della verità, ed abbiamo ragione di credere che continuò gli studi sulla magia e sulle antiche iniziazioni. Appartenne anche alla Chiesa Gnostica, di cui ricoprì importanti incarichi; si ha notizia della sua presenza anche negli ambienti della Golden Dawn, ed autorevole membro del Centro Studi Iniziatici. Con Maitre Philippe si recò in Russia alla corte degli Zar da sempre appassionati di scienze esoteriche; qui si scontrerà con Rasputin, del quale ebbe a dire: " è un'antera in cui sono racchiuse tutte le sozzure del mondo". Si dice, ma non ci sono prove certe, che si recò anche in India. Certo è che anche il noto esoterista italiano, Giuliano Kremmerz, studiò con il Papus. Quando scoppiò la prima guerra mondiale, fu al fronte, medico a bordo di un'ambulanza. Qui forse a causa dei gas impiegati in guerra, si ammalerà gravemente ai polmoni. Rimpatriato, pur sapendo di non avere speranze continuò il suo lavoro di medico e ricercatore, fino al 25 ottobre 1916, quando morirà all'ospedale della Carità di Parigi.

Personaggio

Di fronte alla personalità del Papus i pareri divergono e si oppongono. Per gli occultisti, quest'uomo fu un genio che studiò, praticò e operò nel mondo scrivendo anche un considerevole numero d'opere che ancora oggi sono un'autorità in questo campo. Pochi si sacrificarono come Lui alla causa che aveva intrapreso; attirò mistici e ricercatori eccezionali; li condusse nell'opera comune tanto ricercata ed utile agli uomini di desiderio. Papus fu l'uomo che donò tutto se stesso alle scienze dette occulte. Fu lui che fece dei Martinisti dei seri e stimati operai di Cristo. Fu l'uomo d'azione e di preghiera, sintetizzando in Lui una miriade di correnti diverse e fino allora disperse. I Martinisti che lo seguirono continuarono la Sua opera; essi fecero tutto ciò che rimaneva da fare. Riti, pratiche e quant'altro furono messi a punto; tutto opera del lavoro di veri uomini di desiderio. Papus propose tre percorsi: la conoscenza dell'uomo (scienza psichica); la conoscenza della natura (l'alchimia); la conoscenza di Dio (la mistica). Con Lui i ricercatori Cercheranno (il seme da piantare), Rispetteranno (insegnare, esaminare e dunque coltivare la vera natura umana) gli altri ricercatori, Divideranno (secondo criteri stabiliti) con altri ciò che hanno raccolto.
È ritenuto fra i padri dell'occultismo moderno e viene ricordato per essere stato il fondatore dell'Ordine Martinista (1888) e del Martinismo, corrente esoterico-filosofica basata sulle idee del Filosofo Incognito Louis Claude de Saint-Martin. Massone “di frangia”, fu Gran maestro della "Grande Loggia swedenborgiana di Francia" [1] e organizzatore della conferenza internazionale massonica, che si svolse a Parigi il 24 giugno del 1908. Alla sua morte, nel 1916, la sua opera è stata continuata dal figlio Philippe, che adottò il medesimo pseudonimo Papus.

I Tarocchi di Papus

A Papus si deve un fondamentale trattato sui Tarocchi intitolato Clef absolue de la Science occulte. Le Tarot des Bohémièns (Paris 1889), "ad uso esclusivo degli iniziati" (come scrisse nella prefazione all'opera) nel quale spiegò i significati dei 78 Arcani sviluppando le dottrine cabbalistiche sui Tarocchi definite da Eliphas Lévi trent'anni prima. A lui si deve l'interpretazione degli Arcani su tre diversi livelli esistenziali: fisico, intellettuale e spirituale.
Dieci anni più tardi, Papus pubblicò una nuova opera sull'argomento, Le Tarot divinatoire (Paris 1909) dedicata specificamente alla cartomanzia. Il volume era accompagnato dalle illustrazioni di un nuovo mazzo di Tarocchi ideato dallo stesso Papus. Ogni carta riportava, accanto all'illustrazione centrale, la corrispondenza astrologica, il rapporto con una lettera di lingua antica (latino, sanscrito, ebraico ed egiziano) ed infine il segno watan ideato da Saint-Yves d'Alveidre nel suo L'Archéometre (pubblicato postumo nel 1911).



martedì 25 gennaio 2022

Fattura a morte

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Una fattura a morte nella magia operativa definisce un procedimento magico atto a causare la morte del soggetto oggetto del rituale. In genere il soggetto inviante si avvale di Testimoni della vittima (come capelli, unghie, fotografia) da usare in ausilio alla cosiddetta Dagida o feticcio, che consiste in una riproduzione simbolica (bambolotto) della vittima su cui è applicato un rito definito battesimo. Tramite tale rituale si crede che il feticcio assuma la rappresentanza della vittima e pertanto tramite di esso sia possibile agire a distanza sulla vittima.



Periodi Propizi

Esotericamente i periodi indicati per l'invio di una fattura a morte sono quelli in cui la luna è in fase calante, oppure quando si trova in quel particolare momento astrologico definito "luna nera" ossia quando l'astro non si trova in corrispondenza con nessuna casa astrologica. si opererà di Sabato nelle ore propizie al pianeta saturno.

lunedì 24 gennaio 2022

Fattura d'amore





In magia, è definita fattura d'amore quel procedimento atto a legare "esotericamente" due persone dello stesso sesso o non al fine di creare un legame sentimentale ed amoroso. Rientrano in questa categoria quei procedimenti atti a ricostituire coppie in crisi.

Modalità

Le medesime della fattura classica, i nomi e cognomi delle persone in oggetto, testimonianze(capelli, unghie, fotografie, ecc) le consuete Dagide o feticci (bamboline) e vari altri strumenti legati alla simbologia dell'amore, insieme a speciali resine ed erbe legate al pianeta venere.

Periodi propizi

Di venerdì in luna nuova, crescente o piena.

domenica 23 gennaio 2022

Formula magica

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Una formula magica è una parola, o un gruppo di parole, che va pronunciato o pensato per evocare un incantesimo. Le formule magiche sono presenti in quasi tutte le saghe fantasy, sebbene sotto forme diverse. Possono essere in lingua corrente, in una lingua antica (tipicamente il latino), o in una lingua inventata; anche la lunghezza può variare da pochi suoni a diversi versi in rima tra loro.
Il termine viene spesso utilizzato in senso figurato, e non necessariamente riferendosi a fenomeni magici e esoterici. Per esempio, vengono denominate formula magica la composizione del consiglio federale svizzero e un particolare modello matematico del comportamento fisico degli pneumatici sull'asfalto (la formula magica di Pacejka).
Alcune formule magiche celebri:
  1. Abracadabra
  2. Hocus Pocus
  3. Sim Sala Bim
  4. Alakazam
  5. Apriti sesamo
  6. Shazam
  7. Bibbidi Bobbidi Bu, utilizzata dalla fata madrina di Cenerentola nel film Disney del 1950
  8. Pape Satàn, pape Satàn aleppe



sabato 22 gennaio 2022

Rito

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Un rito (o rituale) indica ogni atto, o insieme di atti, che viene eseguito secondo norme codificate.

Caratteristiche

I riti sono strettamente connessi con la religione, il mito (si dice che il rito riassume e riattualizza il mito) e la sfera del sacro: ogni rito religioso svolge la funzione di rendere tangibile e ripetibile l'esperienza religiosa, sottraendola alla dimensione tutta privata della mistica.
Tramite il rituale, soprattutto all'interno della celebrazione di una festa, le varie componenti religiose come i miti, le prescrizioni, le formule, divengono reali e normative per tutti i partecipanti.
L'uomo religioso affida al rito i momenti più critici della sua esistenza personale e della collettività di cui fa parte, come ad esempio la nascita, la morte, il raggiungimento della pubertà, il matrimonio, la guerra, cercando in esso la garanzia del mantenimento della propria identità e di quella della comunità di appartenenza.

Gli studi antropologici, sociologici e psicoanalitici

Uno dei principali studiosi del rito è stato Ernesto de Martino: secondo l'antropologo italiano il rito aiuta l'uomo a sopportare una sorta di "crisi della presenza" che esso avverte di fronte alla natura, sentendo minacciata la propria stessa vita. I comportamenti stereotipati dei riti offrono rassicuranti modelli da seguire, costruendo quella che viene in seguito definita come "tradizione".
Il sociologo Émile Durkheim ha invece messo in evidenza come la componente iniziale religiosa del rito porti ad una funzione sociale, che permette di fondare o di rinsaldare i legami interni alla comunità[1]. Sulla stessa linea anche l'antropologo funzionalista Bronislaw Malinowski.
Diversamente gli antropologi Arnold Van Gennep e Meyer Fortes considerano primaria la funzione sociale e culturale del rito che può estendersi successivamente in ambito religioso.
La psicoanalisi ha inoltre mostrato la presenza di una ritualità inconscia in gran parte dei comportamenti quotidiani umani. Le personalità di tipo ossessivo-compulsive sono le più soggette all'espressione di ritualità personali; un caso tipico dei nostri giorni è verificare di aver chiuso il gas uscendo di casa, oppure di aver chiuso la porta di casa o della macchina, molto comune è il camminare senza pestare le righe. I tennisti sono famosi per questo tipo di ritualità: far battere a terra tre volte la pallina, oppure allacciarsi le scarpe o controllare che i calzini siano bene allineati, vi sono una serie infinite di piccoli riti che se nella vita privata possono essere considerati piccoli fastidi o al limite anche sintomi di malattia, nel gioco del tennis sono normali e funzionali al raggiungimento di un'alta concentrazione prima del servizio.
Che abbia un fine sociale o che sia strettamente personale, il rito ha bisogno di una partecipazione emotiva profonda, senza la quale cessa di esistere. Per questo nel rito è necessaria una componente estetica, differente nelle diverse culture e nei diversi tempi; il rito si deve evolvere per non perdere di significato. Per esempio nell'ambito della stessa religione, il Cristianesimo, mentre per la cristianità occidentale cattolica il suono dell'organo è percepito come potenza e diventa quindi strumento "divino", per la cristianità orientale il rumore dell'organo è percepito come cacofonia e quindi lontano dal concetto di sacro: pur non cambiando il contesto, differenti tradizioni hanno portato a sensibilità differenti che a loro volta hanno generato differenti ritualità.
I più moderni sviluppi di studio sul rito tendono a spostare l'attenzione sull'elemento dinamico. Significativa la visione di Roy Rappaport del rituale come dimensione cibernetica. Studi di caso relativi a quest'ambito sono ancora pochi ma sempre più diffusi e corroborati dalla riflessione teorica.
In ambito non religioso si può portare l'esempio della corrida: una parte della popolazione vive questa manifestazione con passione, mentre per un'altra parte della stessa popolazione, che ha sviluppato una sensibilità animalista, la corrida è un orrore. La componente artistica fa sì che i concerti rock o i megaraduni diventino rito o prendano il contorno di un rito e vengano vissuti con una forte partecipazione emotiva.

venerdì 21 gennaio 2022

Occulto

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Occulto è un termine che deriva dal latino occultus (nascosto) e si riferisce alla "conoscenza di ciò che è nascosto" o anche alla "conoscenza del soprannaturale", in antitesi alla "conoscenza del visibile", ovvero alla scienza.
Il significato moderno del termine è spesso tradotto in modo errato, intendendo "sapere nascosto", "conoscenza riservata a pochi" o "sapere che deve rimanere nascosto". Per gli occultisti invece si tratta dello studio di una realtà spirituale più profonda che non può essere compresa usando puramente la ragione o la scienza materiale.
I termini esoterico e arcano possono essere usati per indicare l'occulto, in aggiunta ai loro significati non strettamente collegati al soprannaturale.
Il termine occulto è anche usato per identificare anche alcune organizzazioni magiche o ordini, oltre che per gli insegnamenti e le pratiche che queste organizzazioni insegnano. Inoltre, il termine indica la letteratura storica e la filosofia spirituale che trattano temi occulti.



Occultismo

Le scienze occulte, in molti casi coincidenti con le scienze esoteriche, prendono questo nome dal fatto che dovevano nascondersi, rendersi occulte usando allegorie, per non subire le reazioni della chiesa.
Il termine occultismo viene generalmente utilizzato per indicare un complesso di pratiche che spaziano dall'alchimia all'astrologia, alla magia, alle percezioni extrasensoriali, allo spiritismo, alla divinazione a quelle scienze o pseudoscienze, che si basano sul principio che esistano analogie ed omologie tra l'uomo e realtà soprasensibili.
L'interpretazione dell'occultismo e i suoi concetti possono trovarsi nel sistema della credenze filosofiche e religiose come lo gnosticismo, l'ermetismo, la teosofia, la thelema e il paganesimo moderno.
L'elaborazione teorica sulla quale si fonda l'occultismo è l'esoterismo, l'insieme dei sistemi di pensiero filosofico - religiosi che costituiscono la base delle tecniche occulte.
La creazione del termine francese occultisme si deve ad Eliphas Lévi (1810-1871), che lo derivò probabilmente dalla filosofia occulta di Agrippa von Nettesheim.
Una moderna definizione è fornita da Nicholas Goodrick-Clarke:
« L’OCCULTISMO trova il suo fondamento in un modo religioso di pensare, le cui radici affondano nell'antichità e che può essere descritto come la tradizione esoterica occidentale. I suoi ingredienti principali sono stati identificati nello gnosticismo, nei trattati ermetici di alchimia e magia, nel neoplatonismo, e nella Kabbalah, che hanno tutte avuto origine nella zona orientale del Mediterraneo durante i primi secoli dopo Cristo. »
(Nicholas Goodrick-Clarke, The Occult Roots of Nazism)
Dal XV al XVII secolo, queste idee che sono state alternativamente descritte come esoterismo occidentale, hanno avuto un rilancio dal 1770 in poi, a causa di un rinnovato desiderio di mistero, un interesse per il Medioevo e una "reazione al razionalismo illuminato". L'impiego dell’alchimia era comune tra i più importanti scienziati del XVII secolo, come Isaac Newton e Gottfried Leibniz. Newton fu anche accusato di aver introdotto elementi dell'alchimia nella scienza naturale quando postulò la forza di gravità come forza in grado di agire su vaste distanze. Nel XVIII secolo queste preoccupazioni religiose e filosofiche poco ortodosse furono definite come 'occulte', perché si situavano ai margini delle forme accettate di conoscenza e di discorso". Sono state, comunque, preservate dai mistici.
L'occultismo è lo studio dell'occulto supposto e della saggezza nascosta. Per l'occultista è lo studio della Verità, o piuttosto di una verità più nascosta che esiste sotto la superficie delle cose: «La Verità è sempre nascosta ad una visione superficiale». Può essere considerata un'area "oscura, forse più grande di qualunque altra nel campo della religione. Può avere a che fare con oggetti come talismani, alla stregoneria ed al voodoo, ma anche a percezioni extrasensoriali ed alla numerologia.
Quasi tutto quello che non è contemplato dalle maggiori religioni (e anche qualcosa che lo è) è incluso nel regno dell'occulto. Anche la cabala è stata considerata uno studio occulto, forse per la sua popolarità presso i magi, ma più probabilmente perché ha a che fare con tematiche esoteriche.
In seguito fu adottata dall'Ordine Ermetico dell'Alba Dorata (Golden Dawn) e portata alla luce da Aleister Crowley. Da allora molti autori hanno dato il loro contributo all'Occulto tracciando dei parallelismi tra differenti discipline. Una delle organizzazioni più importanti è l'Ordo Templi Orientis, che creò un sistema magico ispirandosi a molti e differenti stili e sistemi.

giovedì 20 gennaio 2022

Numero della Bestia

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Il Numero della Bestia, indicato anche col numero 666 (ma è attestato anche come 616 e in un codice compare come 665) è un concetto che nel cristianesimo si riferisce a Satana.
Appare in un solo passo del Nuovo Testamento nella Apocalisse di Giovanni ed è riferito a una bestia che sale dal mare e devasta la Terra:

«Faceva sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi ricevessero un marchio sulla mano destra e sulla fronte; e che nessuno potesse comprare o vendere senza avere tale marchio, cioè il nome della Bestia o il numero del suo nome (ἔχων τὸ χάραγμα, τὸ ὄνομα τοῦ θηρίου ἢ τὸν ἀριθμὸν τοῦ ὀνόματος αὐτοῦ). Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza calcoli il numero della Bestia (ἔχων νοῦν ψηφισάτω τὸν ἀριθμὸν τοῦ θηρίου): infatti è numero d'uomo (ἀριθμὸς γὰρ ἀνθρώπου ἐστίν), e il suo numero è seicentosessantasei (καὶ ὁ ἀριθμὸς αὐτοῦ ἑξακόσιοι ἑξήκοντα ἓξ).» (Apocalisse 13,16-18)

Esso appare anche in altri due passi dell'Antico Testamento:

«Il re Salomone diede alla regina di Saba quanto essa desiderava e aveva domandato, oltre quanto le aveva dato con mano regale. Quindi essa tornò nel suo paese con i suoi servi. La quantità d'oro che affluiva nelle casse di Salomone ogni anno era di seicentosessantasei talenti, senza contare quanto ne proveniva dai trafficanti e dai commercianti, da tutti i re dell'Arabia e dai governatori del paese. Il re Salomone fece duecento scudi grandi d'oro battuto, per ciascuno dei quali adoperò seicento sicli d'oro, e trecento scudi piccoli d'oro battuto, per ciascuno dei quali adoperò tre mine d'oro, e il re li collocò nel palazzo della Foresta del Libano.» (1 Re 10,13:16)


«Ora il peso dell’oro che giungeva ogni anno a Salomone, era di seicentosessantasei talenti, oltre quello che percepiva dai trafficanti e dai negozianti che gliene portavano, da tutti i re d’Arabia e dai governatori del paese che recavano a Salomone dell’oro e dell’argento. E il re Salomone fece fare duecento scudi grandi d’oro battuto, per ognuno dei quali impiegò seicento sicli d’oro battuto, trecento altri scudi d’oro battuto, per ognuno dei quali impiegò trecento sicli d’oro; e il re li mise nella casa della "Foresta del Libano"» (2 Cronache 9,13:14)

Il numero è indirettamente ripreso nei versi successivi che parlano del trono con sei gradini e dodici leoni ai due lati, quindi sei per parte.
Sono state proposte numerose altre interpretazioni simboliche, molte delle quali non riferite al contesto storico del Libro dell'Apocalisse. In particolare, in epoca contemporanea, il numero è diventato simbolo del Diavolo.
Nel Sistema di numerazione greco, la Gematrìa del numero 666 è data dalle lettere greche χ (chi) = 600, ξ (csi) = 60 e ϝ (digamma) o ϛ (stigma) = 6.

Le ipotesi

Interpretazione storica

L'apocalisse del Nuovo Testamento, attribuibile alla scuola evangelica giovannea (cioè associata a Giovanni) fu ipoteticamente scritta in esilio, nell'isola greca di Patmos, intorno al 95-100 d.C. durante una delle persecuzioni dei cristiani, probabilmente quella di Domiziano o, meno probabilmente, quella precedente di Nerone. Secondo molti studiosi infatti, la persona rappresentata dal citato "Numero della Bestia" altri non è che il multi-gramma di cabala ebraica attribuibile all'imperatore Nerone, autore della persecuzione nella quale morirono sia Pietro che Paolo.
Come in greco antico, così anche in alfabeto ebraico i numeri venivano scritti usando le lettere, secondo, appunto la cabala ebraica. Se quindi si utilizzano le consonanti ebraiche del nome QeSaR NeRON (קסר נרון) si ha:
  • Q (qof) = 100
  • S (sameckh) = 60
  • R (resh) = 200
  • N (nun) = 50
  • R (resh) = 200
  • O (waw) = 6
  • N (nun) = 50
che sommate, danno appunto 666. Una sola nota merita la vocale O che è in realtà legata alla consonante W che è una mater lectionis, cioè una consonante che serviva a evitare equivoci nella lettura.
Critiche a questa interpretazione arrivano dal fatto che tutti gli scritti di Giovanni sono in greco antico, non in ebraico e notoriamente in questa lingua si scrivono solo le consonanti, mentre le vocali vengono solo pronunciate: la o (waw) dovrebbe essere esclusa dal computo. Inoltre, la lettera "S" (sigma, in greco) di "Caesar" (Καίσαρ, Kaisar) va tradotta con la lettera ebraica Šin = 300, che invece viene sostituita in questa interpretazione con Samekh = 60: nel sistema di numerazione greco la lettera csi equivale anch'essa al valore 60, e normalmente è fatta corrispondere all'ebraico Samekh. Per cui:
NRN QSR (Neron Caesar): n=50+r=200+n=50+q=100+s=300+r=200: Totale = 900
Dato, però, che l'Apocalisse sembra essere stata scritta al tempo di Domiziano (95 d.C. circa), un'altra corrente di pensiero punta ad interpretare il numero 666 come un riferimento allo stesso Domiziano. Si osservi, tuttavia, che la gematria, cioè l'utilizzo della corrispondenza fra numeri e lettere dell'alfabeto ebraico, greco o latino può produrre molti risultati diversi e costituisce più un gioco intellettuale utilizzato spesso a scopo polemico (nei secoli ognuno ha cercato di trovarvi il nome del proprio avversario), che uno strumento d'indagine.
L'ipotesi della gematria ebraica ad opera degli esegeti dette luogo a una ricca serie di dibattiti in merito all'interpretazione simbolica ed esoterica del numero. Oggi, alimentate anche da una buona e proliferata corrente di pensiero New Age, numerose e varie interpretazioni del numero non ci mancano. Ad esempio, quella per cui la gematria ebraica (così come greci e latini) comprendeva già il conteggio matematico posizionale delle decine e delle centinaia, ma il sistema di pura sommatoria algebrica - da noi oggi ereditato - fu solo quello arabo, introdotto per noi dai persiani soltanto dopo il 750 d.C.; tale puntualizzazione dà corpo all'ipotesi che il "6-6-6", nella cabala ebraica, sia solo e semplicemente la sequenza delle lettere waw-waw-waw e quindi, nel nostro mondo, corrispondente al "www" di internet. Pochi anni dopo gli scritti di Patmos, il vescovo teologo e padre della chiesa S. Ireneo di Lione, studioso di gematria ebraica, battezzò il 666 come il "Numero della Bestia" e cioè il Numero dell'"anti-Cristo", simbolo del male e del disordine, attraverso tre ipotesi teologiche:
  • nella Bibbia il numero sette è sempre indicato come il numero della perfezione e della natura divina; il numero sei è quindi il numero dell'imperfezione e della natura umana, incline al peccato, alla passioni disordinate e alla disobbedienza alle leggi di Dio.
  • in base all'alfabeto greco dal 666 si possono ottenere altri nomi: Euanthas, Lateinos e Teitan.
  • se il 6-6-6, come dice l'Apocalisse, è un numero ed un nome di uomo, sappiamo che, secondo le culture dell'epoca, esso indicherebbe sia l'uomo che la sua precisa missione. Il numero di uomo potrebbe essere quindi il simbolo di un dualismo 3-3-3 x 2 legato all'oscillazione tra bene e male, e alla precisa missione simbolica di una specie di "anti-Trinità" (ripresa altresì nella Apocalisse al capitolo 16). In pratica, Drago-antiCristo-falso profeta, contrapposti a Padre-Figlio-Spirito Santo, sulla corrente della allora contemporanea prima dottrina teologica sulla Trinità cristiana (ad opera di Teofilo di Antiochia e di Tertulliano, II secolo d.C.)
Da allora, l'interpretazione del 666 fu attribuito, in generale, al simbolo del male.

Altra interpretazione secondo la Qabbalah

secondo altre interpretazioni di stampo filo-ebraico e tradizione semitica, il numero corrisponderebbe al nome Sorat - un demone di tipo solare - contrapposto allo spirito solare di "Cristo" e quindi Anti-Cristo. Secondo uno studio basato sulla Qabbalah (cabala), è l'espressione in parole del numero 666, attraverso:
400 + 200 + 6 + 60 = 666
ת ר ו ס
tav resc vav sameh
T Ra O S = SORAT

Interpretazione allegorica

Senza avventurarci troppo nella Ghematriah e nella cabala, si osservi che i numeri della Bibbia hanno sempre un valore simbolico. Ad esempio il sette indica la completezza (anche il mondo fu creato in 7 giorni). Il numero 6 si avvicina al numero 7, senza raggiungerlo. Così il triplo sei potrebbe indicare la suprema imperfezione, l'arroganza e la malvagità umana contrapposte alla perfezione divina.

Interpretazione numerologica

La numerologia cristiana, derivata da quella pitagorica, vede il 3 come numero perfetto, legato al concetto della Trinità. Tre volte tre fa 9, quindi il nove era la quintessenza di questa perfezione, a maggior ragione se ripetuto tre volte, 999. Il nove rovesciato è il 6, numero dell'anti-dio, quindi di Satana, e il sei ripetuto tre volte ne è l'emblema. Tuttavia questa interpretazione presuppone l'adozione dei numeri arabi in occidente, che avvenne solo nel X secolo ed è quindi impensabile per l'Apocalisse.
L'Apocalisse, scritta nel 95 d.C da Giovanni, in (18, 21) si riferisce ad una Bestia che era comparsa, non è più, riapparirà dopo secoli. Il Regno di Israele (e il tempio di Gerusalemme) era stato distrutto una prima volta nel 495 a.C. da re Nabucodonosr, ristabilito nel 37 a.C. da Erode il Grande sotto i Romani, distrutto una seconda volta dall'imperatore romano Tito nell'anno 70 d.C.
Sotto re Salomone, Israele aveva raggiunto l'apice della sua ricchezza, estensione geografica, potenza: il peso dell'oro, pari a 666 talenti, che entravano ogni giorno nelle casse del re, è il simbolo del Grande Israele, che si pone in continuità con il regno distrutto. Il 666 è un “numero d'uomo” (13,18), a significare che questa Bestia è il simbolo di un gruppo umano.

Interpretazione escatologica

Sono state fatte varie ipotesi nel corso dei secoli.

Tolstoj

Il grande scrittore russo indica nel suo capolavoro Guerra e pace un metodo per identificare la Bestia con Napoleone.

Chiesa cristiana avventista del settimo giorno

Ellen Gould White, tra i fondatori della Chiesa cristiana avventista del settimo giorno, indicava nel Papa la Bestia, usando i numeri romani nella formula "Vicarius filii Dei" (V + I + C + I + V + I + L + I + I + D + I = 666), dato che nel latino classico non c'era distinzione tra "U" e "V".

Ipotesi d'interpretazione letterale

Poiché in greco antico, cioè nella lingua con cui ha scritto Giovanni, prima dell'introduzione dei numeri arabi, venivano usate le lettere dell'alfabeto, il numero 666 (hexakosioi hexekonta hex) apparirebbe come χξϝʹ chi xi digamma oppure χξϛʹ chi xi stigma (in caratteri latini Ch X V oppure Ch X ST), che potrebbero corrispondere alle iniziali di un personaggio noto. Considerando poi che la prima e terza lettera sono tradizionalmente abbreviazione di Christos mentre la lettera di mezzo somiglia ad un serpente, altri hanno scorto nella forma greca del numero 666 una raffigurazione dell'assalto del dragone a Cristo.

Codici a barre e carta Visa

Secondo una leggenda metropolitana, nei codici a barre che si trovano sui prodotti sarebbe nascosto il Numero della Bestia. E da questo alcuni vedrebbero il compiersi della profezia dell'Apocalisse di San Giovanni (13:16-18) secondo cui Nessuno poteva comprare o vendere se non portava il marchio, cioè il nome della Bestia o il numero che corrisponde al suo nome.
Il numero "666" si anniderebbe, secondo i sostenitori di tale teoria, nelle coppie di righe sottili all'estrema destra, all'estrema sinistra e al centro di ogni codice esistente. Difatti, la cifra 6 è indicata in questo sistema di codifica da due righe sottili che sono per l'appunto simili alle righe estreme e centrali; tuttavia, queste ultime non rappresenterebbero alcuna cifra all'interno del codice stesso, in quanto sono semplicemente linee di riferimento utilizzate dai dispositivi di lettura per capire dove inizia e dove finisce lo stesso.
Una teoria analoga a quella riguardante i codici a barre afferma che la carta di credito del circuito Visa, diffusa in moltissimi paesi del mondo, sarebbe altresì una forma cifrata per rendere il numero 666, così composta:
VI-S-A
VI è infatti notoriamente il sei romano, mentre l'S rappresenta lo stigma greco, sempre corrispondente al numero 6; infine l'A finale rappresenta il 60 nel sistema cuneiforme babilonese.

Varianti: 616 e 665

Nei manoscritti che riportano il testo dell'Apocalisse si possono trovare due varianti per il Numero della Bestia, il 616 (con attestazioni significative) e il 665.

616

Nel Papiro 115 (uno dei papiri di Ossirinco) e nel codice C (Codex Ephraemi Rescriptus) compare il numero 616 al posto del 666.
Alcuni studiosi hanno proposto la teoria secondo cui il Numero della Bestia, il 616, corrisponderebbe al "Paraclito", ovvero avvocato difensore, consolatore, Spirito di Verità. Nel Nuovo Testamento il paraclito corrisponde allo Spirito Santo. Il termine 'paraclito' in greco risulta παράκλητος: sommando i valori alle lettere, si ottiene appunto il numero 616. In greco il numero 616 si scriveva XIC (chi + iota + stigma), come si vede nell'immagine a fianco.
π α ρ α κ λ η τ ο ς Tot
80 1 100 1 20 30 8 300 70 6 616

665

Nel codice 2344 (datato all'XI secolo) il Numero della Bestia è indicato come 665.



 
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