Il Numero della Bestia, indicato
anche col numero 666 (ma è attestato anche come 616 e
in un codice compare come 665) è un concetto che nel
cristianesimo si riferisce a Satana.
Appare in un solo passo del Nuovo
Testamento nella Apocalisse di Giovanni ed è riferito a una
bestia che sale dal mare e devasta la Terra:
«Faceva sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi ricevessero un marchio sulla mano destra e sulla fronte; e che nessuno potesse comprare o vendere senza avere tale marchio, cioè il nome della Bestia o il numero del suo nome (ἔχων τὸ χάραγμα, τὸ ὄνομα τοῦ θηρίου ἢ τὸν ἀριθμὸν τοῦ ὀνόματος αὐτοῦ). Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza calcoli il numero della Bestia (ἔχων νοῦν ψηφισάτω τὸν ἀριθμὸν τοῦ θηρίου): infatti è numero d'uomo (ἀριθμὸς γὰρ ἀνθρώπου ἐστίν), e il suo numero è seicentosessantasei (καὶ ὁ ἀριθμὸς αὐτοῦ ἑξακόσιοι ἑξήκοντα ἓξ).» (Apocalisse 13,16-18) |
Esso appare anche in altri due passi
dell'Antico Testamento:
«Il re Salomone diede alla regina di Saba quanto essa desiderava e aveva domandato, oltre quanto le aveva dato con mano regale. Quindi essa tornò nel suo paese con i suoi servi. La quantità d'oro che affluiva nelle casse di Salomone ogni anno era di seicentosessantasei talenti, senza contare quanto ne proveniva dai trafficanti e dai commercianti, da tutti i re dell'Arabia e dai governatori del paese. Il re Salomone fece duecento scudi grandi d'oro battuto, per ciascuno dei quali adoperò seicento sicli d'oro, e trecento scudi piccoli d'oro battuto, per ciascuno dei quali adoperò tre mine d'oro, e il re li collocò nel palazzo della Foresta del Libano.» (1 Re 10,13:16) |
«Ora il peso dell’oro che giungeva ogni anno a Salomone, era di seicentosessantasei talenti, oltre quello che percepiva dai trafficanti e dai negozianti che gliene portavano, da tutti i re d’Arabia e dai governatori del paese che recavano a Salomone dell’oro e dell’argento. E il re Salomone fece fare duecento scudi grandi d’oro battuto, per ognuno dei quali impiegò seicento sicli d’oro battuto, trecento altri scudi d’oro battuto, per ognuno dei quali impiegò trecento sicli d’oro; e il re li mise nella casa della "Foresta del Libano"» (2 Cronache 9,13:14) |
Il numero è indirettamente ripreso nei
versi successivi che parlano del trono con sei gradini e dodici leoni
ai due lati, quindi sei per parte.
Sono state proposte numerose altre
interpretazioni simboliche, molte delle quali non riferite al
contesto storico del Libro dell'Apocalisse. In particolare, in epoca
contemporanea, il numero è diventato simbolo del Diavolo.
Nel Sistema di numerazione greco, la
Gematrìa del numero 666 è data dalle lettere greche χ (chi) = 600,
ξ (csi) = 60 e ϝ (digamma) o ϛ (stigma) = 6.
Le ipotesi
Interpretazione storica
L'apocalisse del Nuovo Testamento,
attribuibile alla scuola evangelica giovannea (cioè associata a
Giovanni) fu ipoteticamente scritta in esilio, nell'isola greca di
Patmos, intorno al 95-100 d.C. durante una delle persecuzioni dei
cristiani, probabilmente quella di Domiziano o, meno probabilmente,
quella precedente di Nerone. Secondo molti studiosi infatti, la
persona rappresentata dal citato "Numero della Bestia"
altri non è che il multi-gramma di cabala ebraica attribuibile
all'imperatore Nerone, autore della persecuzione nella quale morirono
sia Pietro che Paolo.
Come in greco antico, così anche in
alfabeto ebraico i numeri venivano scritti usando le lettere,
secondo, appunto la cabala ebraica. Se quindi si utilizzano le
consonanti ebraiche del nome QeSaR NeRON (קסר
נרון) si ha:
- Q (qof) = 100
- S (sameckh) = 60
- R (resh) = 200
- N (nun) = 50
- R (resh) = 200
- O (waw) = 6
- N (nun) = 50
che sommate, danno appunto 666. Una
sola nota merita la vocale O che è in realtà legata alla consonante
W che è una mater lectionis, cioè una consonante che serviva a
evitare equivoci nella lettura.
Critiche a questa interpretazione
arrivano dal fatto che tutti gli scritti di Giovanni sono in greco
antico, non in ebraico e notoriamente in questa lingua si scrivono
solo le consonanti, mentre le vocali vengono solo pronunciate: la o
(waw) dovrebbe essere esclusa dal computo. Inoltre, la lettera "S"
(sigma, in greco) di "Caesar" (Καίσαρ, Kaisar) va
tradotta con la lettera ebraica Šin = 300, che invece viene
sostituita in questa interpretazione con Samekh = 60: nel sistema di
numerazione greco la lettera csi equivale anch'essa al valore 60, e
normalmente è fatta corrispondere all'ebraico Samekh. Per cui:
NRN QSR (Neron Caesar):
n=50+r=200+n=50+q=100+s=300+r=200: Totale = 900
Dato, però, che l'Apocalisse sembra
essere stata scritta al tempo di Domiziano (95 d.C. circa), un'altra
corrente di pensiero punta ad interpretare il numero 666 come un
riferimento allo stesso Domiziano. Si osservi, tuttavia, che la
gematria, cioè l'utilizzo della corrispondenza fra numeri e lettere
dell'alfabeto ebraico, greco o latino può produrre molti risultati
diversi e costituisce più un gioco intellettuale utilizzato spesso a
scopo polemico (nei secoli ognuno ha cercato di trovarvi il nome del
proprio avversario), che uno strumento d'indagine.
L'ipotesi della gematria ebraica ad
opera degli esegeti dette luogo a una ricca serie di dibattiti in
merito all'interpretazione simbolica ed esoterica del numero. Oggi,
alimentate anche da una buona e proliferata corrente di pensiero New
Age, numerose e varie interpretazioni del numero non ci mancano. Ad
esempio, quella per cui la gematria ebraica (così come greci e
latini) comprendeva già il conteggio matematico posizionale delle
decine e delle centinaia, ma il sistema di pura sommatoria algebrica
- da noi oggi ereditato - fu solo quello arabo, introdotto per noi
dai persiani soltanto dopo il 750 d.C.; tale puntualizzazione dà
corpo all'ipotesi che il "6-6-6", nella cabala ebraica, sia
solo e semplicemente la sequenza delle lettere waw-waw-waw e quindi,
nel nostro mondo, corrispondente al "www" di internet.
Pochi anni dopo gli scritti di Patmos, il vescovo teologo e padre
della chiesa S. Ireneo di Lione, studioso di gematria ebraica,
battezzò il 666 come il "Numero della Bestia" e cioè il
Numero dell'"anti-Cristo", simbolo del male e del
disordine, attraverso tre ipotesi teologiche:
- nella Bibbia il numero sette è sempre indicato come il numero della perfezione e della natura divina; il numero sei è quindi il numero dell'imperfezione e della natura umana, incline al peccato, alla passioni disordinate e alla disobbedienza alle leggi di Dio.
- in base all'alfabeto greco dal 666 si possono ottenere altri nomi: Euanthas, Lateinos e Teitan.
- se il 6-6-6, come dice l'Apocalisse, è un numero ed un nome di uomo, sappiamo che, secondo le culture dell'epoca, esso indicherebbe sia l'uomo che la sua precisa missione. Il numero di uomo potrebbe essere quindi il simbolo di un dualismo 3-3-3 x 2 legato all'oscillazione tra bene e male, e alla precisa missione simbolica di una specie di "anti-Trinità" (ripresa altresì nella Apocalisse al capitolo 16). In pratica, Drago-antiCristo-falso profeta, contrapposti a Padre-Figlio-Spirito Santo, sulla corrente della allora contemporanea prima dottrina teologica sulla Trinità cristiana (ad opera di Teofilo di Antiochia e di Tertulliano, II secolo d.C.)
Da allora, l'interpretazione del 666 fu
attribuito, in generale, al simbolo del male.
Altra interpretazione secondo la Qabbalah
secondo altre interpretazioni di stampo filo-ebraico e tradizione semitica, il numero corrisponderebbe al nome Sorat - un demone di tipo solare - contrapposto allo spirito solare di "Cristo" e quindi Anti-Cristo. Secondo uno studio basato sulla Qabbalah (cabala), è l'espressione in parole del numero 666, attraverso:400 | + 200 | + 6 | + 60 | = 666 |
ת | ר | ו | ס | |
tav | resc | vav | sameh | |
T | Ra | O | S | = SORAT |
Interpretazione allegorica
Senza avventurarci troppo nella
Ghematriah e nella cabala, si osservi che i numeri della Bibbia hanno
sempre un valore simbolico. Ad esempio il sette indica la completezza
(anche il mondo fu creato in 7 giorni). Il numero 6 si avvicina al
numero 7, senza raggiungerlo. Così il triplo sei potrebbe indicare
la suprema imperfezione, l'arroganza e la malvagità umana
contrapposte alla perfezione divina.
Interpretazione numerologica
La numerologia cristiana, derivata da
quella pitagorica, vede il 3 come numero perfetto, legato al concetto
della Trinità. Tre volte tre fa 9, quindi il nove era la
quintessenza di questa perfezione, a maggior ragione se ripetuto tre
volte, 999. Il nove rovesciato è il 6, numero dell'anti-dio, quindi
di Satana, e il sei ripetuto tre volte ne è l'emblema. Tuttavia
questa interpretazione presuppone l'adozione dei numeri arabi in
occidente, che avvenne solo nel X secolo ed è quindi impensabile per
l'Apocalisse.
L'Apocalisse, scritta nel 95 d.C da
Giovanni, in (18, 21) si riferisce ad una Bestia che era comparsa,
non è più, riapparirà dopo secoli. Il Regno di Israele (e il
tempio di Gerusalemme) era stato distrutto una prima volta nel 495
a.C. da re Nabucodonosr, ristabilito nel 37 a.C. da Erode il Grande
sotto i Romani, distrutto una seconda volta dall'imperatore romano
Tito nell'anno 70 d.C.
Sotto re Salomone, Israele aveva
raggiunto l'apice della sua ricchezza, estensione geografica,
potenza: il peso dell'oro, pari a 666 talenti, che entravano ogni
giorno nelle casse del re, è il simbolo del Grande Israele, che si
pone in continuità con il regno distrutto. Il 666 è un “numero
d'uomo” (13,18), a significare che questa Bestia è il simbolo di
un gruppo umano.
Interpretazione escatologica
Sono state fatte varie ipotesi nel corso dei secoli.Tolstoj
Il grande scrittore russo indica nel
suo capolavoro Guerra e pace un metodo per identificare la
Bestia con Napoleone.
Chiesa cristiana avventista del settimo giorno
Ellen Gould White, tra i fondatori
della Chiesa cristiana avventista del settimo giorno, indicava nel
Papa la Bestia, usando i numeri romani nella formula "Vicarius
filii Dei" (V + I + C + I + V + I + L + I + I + D + I = 666),
dato che nel latino classico non c'era distinzione tra "U"
e "V".
Ipotesi d'interpretazione letterale
Poiché in greco antico, cioè nella
lingua con cui ha scritto Giovanni, prima dell'introduzione dei
numeri arabi, venivano usate le lettere dell'alfabeto, il numero 666
(hexakosioi hexekonta hex) apparirebbe come χξϝʹ chi xi digamma
oppure χξϛʹ chi xi stigma (in caratteri latini Ch X V oppure Ch X
ST), che potrebbero corrispondere alle iniziali di un personaggio
noto. Considerando poi che la prima e terza lettera sono
tradizionalmente abbreviazione di Christos mentre la lettera di mezzo
somiglia ad un serpente, altri hanno scorto nella forma greca del
numero 666 una raffigurazione dell'assalto del dragone a Cristo.
Codici a barre e carta Visa
Secondo una leggenda metropolitana, nei
codici a barre che si trovano sui prodotti sarebbe nascosto il Numero
della Bestia. E da questo alcuni vedrebbero il compiersi della
profezia dell'Apocalisse di San Giovanni (13:16-18) secondo cui
Nessuno poteva comprare o vendere se non portava il marchio, cioè
il nome della Bestia o il numero che corrisponde al suo nome.
Il numero "666" si
anniderebbe, secondo i sostenitori di tale teoria, nelle coppie di
righe sottili all'estrema destra, all'estrema sinistra e al centro di
ogni codice esistente. Difatti, la cifra 6 è indicata in questo
sistema di codifica da due righe sottili che sono per l'appunto
simili alle righe estreme e centrali; tuttavia, queste ultime non
rappresenterebbero alcuna cifra all'interno del codice stesso, in
quanto sono semplicemente linee di riferimento utilizzate dai
dispositivi di lettura per capire dove inizia e dove finisce lo
stesso.
Una teoria analoga a quella riguardante
i codici a barre afferma che la carta di credito del circuito Visa,
diffusa in moltissimi paesi del mondo, sarebbe altresì una forma
cifrata per rendere il numero 666, così composta:
- VI-S-A
VI è infatti notoriamente il sei romano, mentre l'S rappresenta lo
stigma greco, sempre corrispondente al numero 6; infine l'A finale
rappresenta il 60 nel sistema cuneiforme babilonese.
Varianti: 616 e 665
Nei manoscritti che riportano il testo dell'Apocalisse si possono trovare due varianti per il Numero della Bestia, il 616 (con attestazioni significative) e il 665.616
Nel Papiro 115 (uno dei papiri di
Ossirinco) e nel codice C (Codex Ephraemi Rescriptus) compare il
numero 616 al posto del 666.
Alcuni studiosi hanno proposto la
teoria secondo cui il Numero della Bestia, il 616, corrisponderebbe
al "Paraclito", ovvero avvocato difensore, consolatore,
Spirito di Verità. Nel Nuovo Testamento il paraclito corrisponde
allo Spirito Santo. Il termine 'paraclito' in greco risulta
παράκλητος: sommando i valori alle lettere, si ottiene
appunto il numero 616. In greco il numero 616 si scriveva XIC
(chi + iota + stigma), come si vede nell'immagine a fianco.
π | α | ρ | α | κ | λ | η | τ | ο | ς | Tot |
80 | 1 | 100 | 1 | 20 | 30 | 8 | 300 | 70 | 6 | 616 |
665
Nel codice 2344 (datato all'XI secolo)
il Numero della Bestia è indicato come 665.
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