Spostamento della realtà è
un'espressione utilizzata dai proponenti dei fenomeni anomali per
descrivere ciò che essi pensano essere cambiamenti enigmatici nella
realtà fisica, spaziale o temporale. Questo potrebbe includere
cambiamenti fisici non responsabili della realtà percepita,
l'apparizione o la sparizione non spiegabile di oggetti di qualsiasi
dimensione, guarigioni spontanee e forme di sincronicità.
Le cause di queste ipotetiche anomalie
sono frequentemente disputate sia dai proponenti che dai denigratori.
Il termine è usato marginalmente. Vi
sono pochi casi pubblicati in cui un cambiamento della realtà
improvviso è stato considerato oggettivamente reale, e anche quelli
sono considerati controversi. In questi casi, termini più popolari
sarebbero fenomeni anomali o paranormali.
In molti casi l'esperienza è
considerata dagli scettici un'allucinazione soggettiva che ha origine
da una distorsione mentale della realtà.
Teorie della realtà dinamica
I proponenti degli spostamenti di
realtà credono in una realtà dinamica malleabile e soggetta ad
alterazioni dinamiche rispetto al suo "stato normale".
Tra coloro i quali sostengono questa
ipotesi c'è lo scienziato informatico statunitense Rudy Rucker, che
ha attribuito gli spostamenti di realtà ad "una sequenza di
universi possibili, simili alle bozze di un romanzo". Nel suo
libro La scatola della vita, la conchiglia e l'anima ("The
Lifebox, the Seashell") paragona ogni "lenzuolo della
realtà" rigorosamente deterministico con una enorme trama di
"coinvolgimenti" sincronici le cui cause ed effetti
fluttuano avanti ed indietro attraverso il tempo in modo che
cambiando qualcosa si cambia tutto attorno ad esso, nel futuro e nel
passato.
Similmente, Michael Talbot, che ha
scritto su questo argomento in diversi libri tra cui L'universo
olografico, ha proposto l'ipotesi che la realtà sia flessibile e
capace di una grande scala di alterazioni, così come l'apparizione e
la sparizione di intere file di alberi. In particolare ha utilizzato
la frase spostamenti nella realtà ("shifts in
reality") per descrivere le sue opinioni sugli spostamenti
della realtà che considera alterazioni radicali nel mondo, e include
nel libro presunti miracoli ed eventi psicocinetici come esempi.
Talbot basa la maggior parte delle sue
idee sui lavori del fisico David Bohm e del neurofisiologo Karl
Pribram, i quali hanno entrambi proposto teorie olografiche o modelli
dell'universo. Talbot ha sostenuto che gli esempi paranormali della
realtà "suggeriscono che la realtà, in un senso prettamente
reale, è un ologramma, un'idea complessa (construct).
Un esempio personale che Michael Talbot
ha condiviso ne L'universo olografico fu l'esperienza in cui
lui ed il suo professore furono testimoni del caso di una donna la
quale gettò in terra ai loro piedi un ombrello che emise strani e
sfrigolanti suoni e si trasformò in un ramo nodoso.
Naturalmente la teoria di Talbot
dell'universo proposta come essenza in forma olografica in natura è
solo una spiegazione per come tali alterazioni radicali siano
possibili. Altri proponenti dell'ipotesi hanno presentato opinioni
differenti.
Nel 1993 il sociologo David Erlandson
ed un suo collega hanno posto le basi per condurre una ricerca
alternativa, con uso di tecniche di indagine naturalistiche, e con
menzione del significato del ruolo che gli spostamenti di realtà
possono assumere nella ricerca naturalistica. Erlandson mette in
evidenza che il ricercatore naturalistico crede che l'instabilità
osservata possa essere attribuita non solo ad un errore di misura, ma
anche a spostamenti di realtà.
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