La scrittura automatica è il
processo di scrittura di frasi che non arrivano dal pensiero
cosciente dello scrittore. Può avvenire in stato di trance, oppure
in maniera cosciente ma senza la consapevolezza di quello che si sta
scrivendo. È stata a volte utilizzata in psicoanalisi come possibile
strumento per fare emergere conflitti inconsci. È uno degli
strumenti più importanti della tecnica di scrittura surrealista.
A parte i casi di frode, la scrittura
automatica avviene spesso in totale buona fede: gli psicologi la
interpretano come il frutto dei cosiddetti automatismi, comportamenti
guidati da associazioni inconsce (effetto ideomotorio).
In parapsicologia
Secondo la parapsicologia, questo
fenomeno potrebbe permettere di entrare in contatto non solo con i
propri cari già trapassati ma anche con personaggi noti della storia
e persino con sconosciuti non solo al soggetto ma a tutti. Non
esistono però prove scientifiche che la scrittura automatica
trasmetta altre informazioni oltre a quelle contenute nella mente
dell'individuo che sta scrivendo.
Il termine "scrittura automatica"
fu usato per la prima volta nel 1861 da Allan Kardec, considerato il
padre dello spiritismo francese, che lo riteneva il mezzo più
semplice e più completo per poter stabilire relazioni con gli
spiriti. Nello spiritismo si usano anche le espressioni "scrittura
medianica" o "scrittura spiritica". Nel 1934 Gino
Trespoli definì il fenomeno come "psicografia",
comprendendo anche la presunta capacità di un sensitivo di
influenzare la materia fotosensibile di una lastra fotografica,
imprimendovi un'immagine di una scena pensata.
Oltre che nello spiritismo, la
scrittura automatica è praticata anche nella New Age: secondo i suoi
sostenitori, attraverso questo tipo di scrittura si può diventare
"canali" (in inglese "channeler") e comunicare
con le divinità, gli spiriti della natura, i defunti, entità
multipersonali, extraterrestri, e l'inconscio collettivo.
In psicoanalisi
Con Sigmund Freud la scrittura
automatica viene considerata l'espressione del subconscio, che poteva
far emergere conflitti psicologici non risolti o traumi infantili.
La scrittura automatica è usata da
alcuni psicanalisti come uno strumento per accedere facilmente alle
memorie represse, ma l'attendibilità di questa tecnica terapeutica è
molto discussa.
In letteratura
La scrittura automatica è stata usata
come metodologia artistico-letteraria da alcune correnti letterarie,
in particolare dal surrealismo che, facendo riferimento proprio alla
psicoanalisi, voleva ridurre ogni frapposizione censoria di tipo
razionalistico tra l'artista e la creatività scaturente
dall'inconscio.
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