Volti di Bélmez (Caras de
Bélmez in spagnolo) è il nome di alcuni presunti fenomeni
paranormali, presentatisi per la prima volta in una casa spagnola di
Bélmez de la Moraleda, paesino andaluso nella provincia di Jaén, e
consistenti nell'apparizione di "ritratti" di volti umani
nei pavimenti della casa.
Il primo volto sarebbe stato scoperto
dalla proprietaria della casa, María Gómez Cámara, il 23 agosto
1971, nel pavimento della sua cucina. Secondo le sue affermazioni,
anche dopo ripetuti tentativi di lavaggio, esso non scompariva, così,
con l'aiuto del marito e del figlio, il pavimento fu picconato,
dopodiché venne data una nuova gettata di cemento, ma non bastò
perché dopo poco più di una settimana la stessa immagine riapparve.
Prima che l'immagine sul pavimento
potesse essere ancora distrutta, l'allora sindaco del paese, decise
di scavare una fossa sotto il pavimento della cucina per ulteriori
studi. Dallo scavo iniziarono ad emergere ossa umane e due scheletri
decapitati. Bisogna ricordare però che quella casa venne edificata
su un terreno che tempo prima aveva ospitato parte del cimitero della
locale Chiesa cattolica (un terreno di sepoltura risalente ad epoca
romana).
Le ossa sparse vennero sottoposte ad
ulteriore analisi e si scoprì che risalivano al XIII secolo, mentre
i corpi vennero seppelliti in maniera dignitosa con rito cattolico.
Terminati gli scavi, il pavimento e la cucina vennero ricostruiti.
Non molto tempo dopo, il fenomeno continuò con l'apparizione di
altri volti, di cui la maggior parte in una camera mansardata.
Vista la curiosità che questi
avvenimenti suscitavano nella gente, la signora Gómez e i suoi
familiari provarono a speculare sulla vicenda: decisero infatti di
far pagare un biglietto alle persone che volevano vedere i volti,
oltre a vendere loro foto degli stessi.
Dopo la morte di María, avvenuta nel
2004, la vicenda tornò alla ribalta attirando di nuovo gli
appassionati di turismo esoterico.
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