Nell'occultismo, una forma-pensiero,
egregore o eggregora, si riferisce a un'entità
incorporea emanata da una o più persone in grado di influenzare i
loro stessi pensieri e attitudini; se creata attraverso particolari
metodi di meditazione collettiva viene utilizzato maggiormente il
termine eggregora o egregore (dal greco antico
ἐγρήγορος, il cui significato originario, «guardiano»,
sembra essersi confuso con quello di «gregario», o «seguace
passivo di un gruppo»).
Sempre secondo svariati filoni
dell'esoterismo, le eggregore possono essere create pure
inconsapevolmente da un pensiero ossessivo, e in tal caso si parla
più comunemente di forme-pensiero elementali, cioè di esseri
conosciuti anche nella mitologia, comprendenti ad esempio le Lamie.
Se negative, possono nuocere alla persona di cui sono parassite,
sottraendole energia vitale.
Origine del termine
Dalla parola greca proviene il concetto
di grigori, termine utilizzato nella letteratura giudaica per
indicare angeli o demoni, da cui sarebbe discesa la razza gigante dei
Nephilim. La parola ἐγρήγοροι compare nella Septuaginta,
così come nel Libro dei Giubilei e nel Libro di Enoch.
L'equivalente latino è stato attribuito ad egregius, che
significa «notevole», «illustre», «eccezionale».
Il termine odierno egregoro
apparve nel 1857 in lingua francese negli scritti di Victor Hugo, che
lo utilizzò nella sua Leggenda dei secoli (1859) sia come
aggettivo che come sostantivo.
In ambito ermetico-esoterico si deve
invece a Eliphas Lévi l'uso di eggregore nel senso di
forma-pensiero collettiva. René Guénon contestò il fatto che
l'ambito psichico comunitario a cui si riferiva tale significato non
comportava alcunché di spirituale, e ancor meno di iniziatico, ma
consisteva in una semplice emanazione della psiche individuale in
un'entità di gruppo.
«In questa accezione si tratta di un termine che non ha niente di tradizionale e rappresenta soltanto una delle numerose fantasie del moderno linguaggio occultista. Il primo ad impiegarlo in questo modo è stato Eliphas Levi e, se i nostri ricordi sono esatti, è sempre lui che, per giustificare tale significato, ne ha dato un'inverosimile etimologia latina facendolo derivare da grex, «gregge», quando invece il termine è prettamente greco e in realtà ha sempre e soltanto avuto il senso di «colui che veglia». È noto d'altronde che questo termine si trova nel Libro di Enoch, ove designa certe entità di carattere piuttosto enigmatico, ma che in ogni caso sembrano appartenere al «mondo intermedio»: ecco tutto ciò che hanno in comune con le entità collettive cui si è preteso applicare lo stesso nome. Queste ultime in effetti, sono essenzialmente d'ordine psichico, ed è soprattutto questo che determina la gravità dell'equivoco da noi segnalato, perché, a questo proposito [...] ci appare in definitiva come un nuovo esempio di confusione tra psichico e spirituale.» |
(René Guénon, Iniziazione e realizzazione personale, VI, Influenze spirituali ed eggregori ) |
Descrizioni
Secondo René Guénon, l'Eggregora può
effettivamente essere creata intenzionalmente, con lo scopo di
dirigere determinate energie psichiche, scaturite durante particolari
ed arcane operazioni rituali, ma egli considerava questi aspetti come
assolutamente secondari rispetto allo scopo principale delle
organizzazioni religiose, spirituali, e soprattutto iniziatiche, che
mirano a conferire delle qualità superiori di ordine autenticamente
sopraindividuale, trascendenti il livello meramente psichico e
corporeo.
Per il resto, la maggior parte delle
descrizioni delle funzioni di un'eggregore proviene dagli ambienti
della società teosofica fondata da Helena Petrovna Blavatsky nel
1875.
Esse riguardano egregori negative,
simili a larve psichiche aleggianti attorno all'individuo che le ha
create, tali per cui ogni tipo di assuefazione o dipendenza da
droghe, alcool, lussuria, autoconvincimenti o anche qualunque
coazione a ripetere, è dovuto a questa sorta di parassiti astrali
che ricercano il proprio nutrimento; solo se questo venisse loro
negato si provocherebbe la loro distruzione o allontanamento.
Ve ne possono tuttavia essere anche di
positive, come quelle nate ad esempio da una fervente preghiera
collettiva, da una terapia di gruppo, da un'energia di guarigione o
in generale da un rituale che può essere di natura sciamanica.
Le forme-pensiero secondo Besant e Leadbeater
Il tema fu affrontato in particolare da
due dei principali esponenti del movimento teosofico, Annie Besant e
Charles Webster Leadbeater, nel loro libro Le forme pensiero
del 1901. Secondo costoro, le forme-pensiero sono una sorta di
vibrazione emanata da un individuo o da un gruppo, che continua a
vivere di vita propria, alimentandosi dello stesso tipo di pensieri
da cui sono state generate, inducendo perciò le persone con cui
entrano in contatto a continuare a svilupparli. La persona che ne è
vittima si troverebbe così sottomessa a ripetuti schemi di pensiero,
proiezioni mentali o inclinazioni psicologiche, restandone
imprigionata.
Una delle illustrazioni presenti nel
libro Le Forme pensiero di Besant e Leadbeater (1901), che
raffigura un vago sentimento religioso
«Se i pensieri di un individuo o i suoi sentimenti sono diretti verso una data persona, la forma-pensiero derivante si dirigerà verso di essa scaricandosi sui suoi veicoli astrale e mentale. Se invece il pensiero è egoistico o egocentrico (come lo sono la maggior parte dei pensieri), vagherà costantemente intorno al suo animatore, sempre pronto a reagire su di lui ogniqualvolta egli si trovi in condizione di passività. Prendiamo, ad esempio, il caso di un uomo che si abbandona sovente a pensieri impuri; egli potrà dimenticarli fintanto che è occupato nello svolgimento regolare delle suo occupazioni giornaliere, anche se le forme-pensiero da lui create gli aleggiano sempre intorno come una nebbia densa, perché la sua attenzione è diretta altrove ed il suo corpo astrale non è sensibile che a vibrazioni della medesima natura. Ma quando la tensione si rallenta e l'uomo si riposa lasciando la mente libera da qualsiasi pensiero concreto, egli si sentirà di nuovo assalito dall'insidia di vibrazioni impure. » |
(A. Besant, C.
W. Leadbeater, Le Forme pensiero
[1901], trad. it., pag. 30, Milano, Anima Edizioni, 2005)
|
- La qualità dei sentimenti da cui hanno origine i pensieri ne determina il colore: ad esempio l'odio dà luogo al nero, la rabbia al rosso, l'avarizia e l'egoismo al marrone, l'affetto al rosa, la religiosità al blu.
- La natura dei pensieri ne stabilisce la forma: ad esempio una forma-pensiero di amore e protezione rivolta ad una persona cara tenderà ad assumere l'aspetto di uno scudo che si posa su di essa, respingendo eventuali attacchi malefici contro di lei e rinforzandone le attitudini benefiche.
- La precisione dei pensieri si riverbera sulla loro nitidezza: una forma-pensiero ben definita avrà molta più potenza di una vaga e fumosa.
Quanto alla forma poi, Besant e
Leadbeater distinguono tre tipi di forme-pensiero:
- quelle fatte a immagine del soggetto stesso che le produce, quando costui immagina di trovarsi in qualche luogo;
- quelle che assumono la forma di oggetti o persone a cui si rivolga la propria attenzione;
- quelle non riconducibili a realtà concrete, che esprimono la natura dei sentimenti da cui sono originate, e sono indirizzate, come già indicato, ad altre persone. Questi pensieri tuttavia, sia positivi che negativi, non possono influire sull'aura di un altro se non trovano in costui un'energia mentale già predisposta, ovvero consona alla loro frequenza vibratoria. Pensieri malvagi rivolti ad una persona spiritualmente elevata e amorevole non potrebbero cioè trovare in essa alcun varco né occasione per installarsi nel suo campo aurico, e pertanto verrebbero respinti indietro verso colui che li ha generati.
«Nessun impasto di materia
può vibrare all'infuori di determinati limiti, e se la
forma-pensiero si trova oltre i confini entro i quali l'aura può
vibrare non potrà avere su di essa effetto alcuno. Anzi verrà
respinta. [...] Da ciò proviene il detto che un cuore puro ed una
mente elevata sono i migliori protettori contro possibili
aggressioni; essi costruiranno un corpo astrale e un corpo mentale
di materia fine e sottile, tale da non poter rispondere alle
vibrazioni di materia pesante e grossolana.»
|
(Annie Besant,
Charles Webster Leadbeater , Le Forme
pensiero [1901], trad. it., pag. 34,
Trieste, Società Teosofica Italiana, 1991)
|
Le forme-pensiero in antroposofia
Rudolf Steiner, seguace della dottrina
teosofica ma in seguito distaccatosene per fondare il movimento
antroposofico, descrisse varie forme-pensiero, sia benefiche che
malefiche. Si tratta per lui di entità elementali, come gli spiriti
della natura presenti nei quattro elementi, ma che possono essere
generate dall'uomo ed entrare a far parte del suo karma (o destino)
in una vita successiva, andando a costiuire la sua fisionomia, o se
maligne, ostacolandone lo sviluppo animico. Le menzogne e i pensieri
cattivi, specie se collettivi, porterebbero ad alimentare dei veri
demoni astrali, che giungerebbero a gravare sulle atmosfere di luoghi
e di comunità terrestri, generando anche dei fenomeni ambientali
distruttivi.
Tra le altre cose, Steiner descrisse
come ad esempio le forme sonore attirino esseri elementali della
stessa frequenza, in grado di ripercuotersi sui pensieri umani: una
musica elevata e sublime è penetrata da entità buone, una
disarmonica e violenta è costituita invece da esseri mostruosi.
Anche i macchinari elettro-magnetici e gli strumenti della moderna
civiltà industriale svilupperebbero schiere di elementali arimanici.
Persino ai suoni del linguaggio corrispondono, secondo Steiner, delle
forme-pensiero, come quelle prodotte anticamente dalle parole dei
sacerdoti egizi per porle a guardia dell'ingresso alle piramidi.
Ogni pensiero, del resto, è per
Steiner un'entità viva, al quale occorre risalire per comprenderne
il modo in cui esplica i suoi effetti.
«Il contenuto di un pensiero vive come tale soltanto nell'anima di colui che lo ha pensato; ma questo contenuto provoca degli effetti nel mondo spirituale; e questi rappresentano il processo percepibile per l'occhio spirituale. Il pensiero parte quale realtà effettiva da una persona e scorre verso un'altra. E il modo come questo pensiero agisce sull'altra persona, viene sperimentato come un processo percepibile nel mondo spirituale. Così per colui in cui sono stati svegliati i sensi superiori, l'uomo fisicamente percepibile è solamente una parte dell'intero uomo. Questo uomo fisico diventa il centro di effluvii animici e spirituali.» |
(Rudolf Steiner, Teosofia. Un'introduzione alla conoscenza sovrasensibile del mondo e del destino dell'uomo (1918), Le forme pensiero e l'aura umana) |
Altre descrizioni
Se l'eggregore viene inteso come una
forma-pensiero di natura collettiva, può essere assimilato per certi
versi all'inconscio collettivo teorizzato da Carl Gustav Jung.
Il concetto di "eggregora"
come forma-pensiero di gruppo è inoltre stato sviluppato nelle opere
della Golden Dawn e della Rosa Croce ed è stato oggetto degli
scritti di autori come Valentin Tomberg.
Per Eliphas Lévi, i rapporti
ideologici di forza vigenti tra le eggregore dominanti sulla Terra
riflettono le relazioni astrali tra i pianeti.
«Le forze organizatrici dei sistemi stellari influiscono oggi sulla nostra Terra. Le vere eggregore, cioè coloro che vegliano di notte, sono gli astri del cielo con i loro occhi che scintillano in continuazione. Sono gli angeli che governano le stelle.» |
(Eliphas Lévy,
Le Grand Arcane
(1898), pag. 275, Parigi, G. Trédaniel, 1990)
|
In quest'ottica si è sostenuto che le
eggregori possano essere strumenti per agire sulla storia a livello
archetipico, imprimendo mutamenti sociali e antropologici. Gli
esoteristi Omraam Mikhaël Aïvanhov e Peter Deunov ad esempio
intendevano farsi portatori dell'eggregora della cosiddetta
«Fratellanza Bianca Universale», al fine di accelerare, a loro
dire, l'avvento della nuova Era dell'Acquario, apportandole
nutrimento con particolari simbologie e rituali.
In tal senso agirebbero anche le
eggregore di chiese e logge massoniche, che oltre a presiedere
all'insegnamento di dottrine tradizionali, svilupperebbero poteri in
grado di influire, sia consciamente che inconsciamente,
sull'evoluzione del mondo.
«Un egregore è un'entità
collettiva creata dal pensiero di tutti gli individui appartenenti
a un raggruppamento, a un popolo, oppure a una religione; per
esempio [...] i loro pensieri, i loro desideri che vanno tutti
nella medesima direzione formano un egregore impregnato, nutrito,
modellato da quella collettività. Anche noi, come Fratellanza
Bianca Universale, abbiamo un egregore. Tutte le religioni, tutti
i movimenti spiritualisti hanno la loro. Lo stesso accade per i
movimenti politici. A volte, in alto, quegli egregori combattono
fra di loro a chi sarà il più forte.
Ogni egregore aiuta la
comunità che lo ha formato: esso è uno straordinario serbatoio
di energie. Inoltre possiede una forma simbolica, spesso quella di
un animale: orso, tigre, gallo, aquila, colomba, ecc. Ma
l'essenziale consiste nel comprendere come si può formare un
egregore potente che lavori nel mondo, che aiuti e illumini le
creature. Solamente, attenzione: si può anche essere puniti e
fulminati da un egregore se si ha tradito l'ideale che
rappresenta. Sì, gli egregori si vendicano contro i membri che li
hanno traditi.»
|
(Omraam Mikhaël Aïvanhov, La morte e la vita nell'aldilà, pp. 24-25, Edizioni Prosveta, 1987) |
Secondo un filone del complottismo
mondialista diffusosi sul web agli inizi degli anni 2000, vi
sarebbero legioni di eggregori creati da gruppi occulti di potere,
ritenuti appartenenti persino a razze aliene o ad altre dimensioni,
al fine di sfruttare il potenziale energetico delle persone, che
subirebbero una sorta di vampirismo da parte di entità chiamate ad
esempio dallo scrittore Carlos Castaneda voladores, predatori
che «hanno preso il sopravvento perché siamo il loro cibo, la loro
fonte di sostentamento. Ecco perché ci spremono senza pietà.
Proprio come noi alleviamo i polli nelle stie».
Rimedi
Fra le modalità della terapia
alternativa per liberarsi dalle forme-pensiero ossessive e negative,
si ricorre a tecniche di meditazione volte a indurre un vuoto
mentale, o si utilizzano ad esempio rimedi della floriterapia come
White Chestnut, Chestnut Bud, Red Chestnut, e
altri.
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