Il rituale del cerchio (o "del
cerchio magico", anche se l'aggettivo 'magico' non viene
solitamente mai utilizzato) è una pratica rituale di origini molto
antiche che ha avuto una riscoperta e rivalutazione nell'odierno
movimento spirituale neopagano. Si trova traccia di esso sin dai
tempi dei Babilonesi e più frequentemente al tempo dei maghi
cerimoniali del Medioevo e del Rinascimento, così pure in diverse
tribù degli indiani d'America, con ragioni e pratiche diverse.
L'obiettivo è di creare con l'energia
della mente uno spazio che divide il mondo del soprannaturale da
quello materiale, ma che rimane interconnesso ad entrambi i mondi,
per facilitare la concentrazione, la sacralità del rituale e la
comunione con le divinità. Questo è soprattutto l'obiettivo
principale che caratterizza la religione Wicca, all'interno della
quale la creazione di questo cerchio è indispensabile per operare
dei rituali.
Significato, simboli, scopi
Il cerchio rituale attinge la sua
essenza simbolica all'archetipo del cerchio, simbolo di pienezza ma
anche di continuità e ciclicità. La stessa forma del cerchio vuole
simboleggiare armonia, completezza e perfezione, quindi uno stato di
coscienza proiettato in un simbolo che, secondo anche gli studi
condotti in psicoanalisi da Carl Gustav Jung, rappresenta l'archetipo
dell'individuazione psichica (ossia l'affermazione del proprio Sé).
La forma del cerchio è simbolo di
armonia, di completezza e di perfezione. Nel contesto rituale, il
cerchio esprime la volontà del praticante di ricreare intorno a sé
uno spazio in cui richiamare energie, legate all'universo e alle sue
dinamiche energetiche, necessarie al compimento dei suoi rituali. Il
cerchio magico diventa, quindi, lo spazio sacro spirituale in cui
compiere rituali, atti di devozione, meditazione e pratiche
spirituali. Molti ritengono che l'uso del cerchio sia dovuto alla sua
forma particolare: si può considerare senza inizio né fine, quindi
rappresenta bene l'infinito, l'universo e il ciclo della vita che si
ripete di continuo. Il cerchio rappresenterebbe la forma esteriore
della sfera magica, all'interno della quale gli officianti sarebbero
al sicuro da qualsiasi agente esterno.
Secondo la tradizione magica
dell'Occidente l'universo, e l'energia cosmica che lo anima è divisa
in cinque forme diverse:
- Terra
- Aria
- Fuoco
- Acqua
- Spirito
e sono questi elementi che in genere
vengono chiamati a vigilare sulla sfera (o bolla), della quale il
cerchio non è altro che l'interconnessione al piano materiale.
La tracciatura del cerchio deriva
indubbiamente dalla Magia cerimoniale, dove viene utilizzato
soprattutto come forma di protezione, per tenere fuori eventuali
energie negative e malvagie nel corso delle evocazioni. A questo
scopo protettivo però, nella Wicca e non solo, si sono aggiunti due
altri scopi: la creazione di un "luogo" particolare al suo
interno, un luogo di contatto ed intersezione tra i mondi, cioè tra
quello umano materiale e quello del piano divino; inoltre quello di
contenere e preservare le energie raccolte ed innalzate durante il
rituale, che saranno così a disposizione per diversi utilizzi.
La ritualità
I wiccan, e i neo-pagani più in
generale, sono molto legati alla natura ed allo scorrere del tempo.
Quindi applicano l'evoluzione naturale anche ai rituali. Nel cerchio
seguono tre fasi precise:
- Il cerchio viene innalzato/tracciato e sigillato
- Operazioni rituale all'interno
- Apertura o scioglimento (il cerchio viene rimosso o lasciato naturalmente dissipare)
Tracciatura
I praticanti ritengono che prima di
creare il cerchio sia necessario pulire fisicamente e psichicamente
l'area che verrà usata. Per la pulizia psichica le modalità sono
svariate e dipendono dalle preferenze individuali.
Un cerchio ottimale ha un diametro di
circa tre metri, viene tracciato con uno strumento rituale (athame,
bacchetta magica, spada...) o con la mano. A volte il suo limite
viene anche composto materialmente con sale grosso e delimitato da
pietre o candele nei punti di forza. La strega officiante deve
percorrere il perimetro del cerchio, in senso orario (in inglese
Deosil), recitando il rituale scelto per la creazione: vengono
invocati gli elementi o le divinità o, a seconda delle proprie
inclinazioni, gli angeli.
Come per tutte le operazioni magiche
richiede che la volontà dell'officiante sia tesa alla
visualizzazione della sfera/cerchio e la dichiarazione a voce alta,
possibilmente in rima, che il cerchio è stato creato; la
dichiarazione serve a mettere in guardia eventuali nemici e a
ringraziare le entità che ci hanno aiutato nella creazione, è un
invito a restare con l'officiante fino al termine del rituale.
Astrale
I praticanti più esperti creano il
cerchio con la visualizzazione. Essi devono vederlo nella loro mente,
a questo punto lo riterranno reale. Un metodo di visualizzazione
diffuso è quello per quarti, che usa i pentagrammi. Dopo la
concentrazione e la meditazione si creerebbe il cerchio con il
movimento del dito. I quarti vanno chiamati uno alla volta, a partire
da quello orientale.
Opera
È bene non abbandonare il cerchio
durante il rito per evitare dispersione energetica. In questa fase si
accoglie/lgono la/le divinità di riferimento personale e si procede
con l'incantesimo o con la meditazione o con il rituale, il fine cioè
per cui si è creato il cerchio magico.
Rimozione
A conclusione del rituale si procede ad
un frugale banchetto, con frutti di stagione o biscotti, succo di
frutta o vino, e si ringraziano le divinità accorse al rituale.
Il cerchio si può cancellare
attivamente, oppure lasciare dissipare naturalmente. Nel primo caso
lo si può fare percorrendolo in senso antiorario (in inglese
Widdershins), partendo da uno dei quarti, visualizzando
l'energia che si scioglie e si salutano gli elementi. Lo stesso vale
per la visualizzazione in astrale. Nel caso si sia usato il sale in
apertura questo verrà gettato come prodotto di scarto, quanti usano
i cristalli li puliranno e li riutilizzeranno in seguito
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