Che io sappia (ma posso sbagliarmi) è
a tutt'oggi EASTER, come si dice Pasqua in inglese. Cioè a dire
"Quello che Segna l'EST". Allora, facciamo un passo
indietro. In tutte le culture, dai tempi ancestrali ad ora, si è
sempre tenuto in gran conto il calendario. Non tanto in quanto
computo dei giorni, ma per sapere quando seminare questo e quello in
modo che le piantine in boccio trovassero clima favorevole alla
crescita senza pericolo di improvvise gelate. Per sapere quando fare
accoppiare pecore e mucche in modo che agnelli e vitelli, appena
svezzati, trovassero erba tenera da brucare in quantità. Anche per
riti orgiastici in modo che i neonati potessero godere, almeno per i
primi mesi di vita, di condizioni climatiche favorevoli prima di
dover affrontare il gelo invernale.
Pasqua va su e giù nel calendario
perché si festeggia in base ai cicli sole-luna. Ovvero (questo prima
del cristianesimo) il giorno della prima luna piena dopo l'equinozio
di primavera. Dato che la luna piena potrebbe esserci lo stesso
giorno dell'equinozio come due settimane più tardi, la Pasqua non ha
mai un giorno preciso. E dopo l'avvento del cristianesimo? Beh, il
clero si è appropriato, piano piano, di TUTTE le festività pagane
sostituendole con quelle cristiane affinché la gente si dimenticasse
degli Dèi pagani e festeggiasse qualcos'altro. Dato che per i
cristiani, il giorno di festa è la domenica, l'hanno aggiunta alla
faccenda: Pasqua è la prima domenica dopo la prima luna piena dopo
l'equinozio di primavera. Talmente complicato che non se lo ricorda
più nessuno.
Ma cosa c'entra tutto questo con l'EST?
L'equinozio di primavera, per l'appunto, SEGNA L'EST sull'orizzonte.
Tutto il resto dell'anno, il sole si
sposta avanti e indietro lungo la linea dell'orizzonte. EASTER = IL
SOLE SEGNA L'EST = E' PRIMAVERA.
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