mercoledì 26 agosto 2020

La Pasqua prende il nome dalla dea Ishtar


Che io sappia (ma posso sbagliarmi) è a tutt'oggi EASTER, come si dice Pasqua in inglese. Cioè a dire "Quello che Segna l'EST". Allora, facciamo un passo indietro. In tutte le culture, dai tempi ancestrali ad ora, si è sempre tenuto in gran conto il calendario. Non tanto in quanto computo dei giorni, ma per sapere quando seminare questo e quello in modo che le piantine in boccio trovassero clima favorevole alla crescita senza pericolo di improvvise gelate. Per sapere quando fare accoppiare pecore e mucche in modo che agnelli e vitelli, appena svezzati, trovassero erba tenera da brucare in quantità. Anche per riti orgiastici in modo che i neonati potessero godere, almeno per i primi mesi di vita, di condizioni climatiche favorevoli prima di dover affrontare il gelo invernale.
Pasqua va su e giù nel calendario perché si festeggia in base ai cicli sole-luna. Ovvero (questo prima del cristianesimo) il giorno della prima luna piena dopo l'equinozio di primavera. Dato che la luna piena potrebbe esserci lo stesso giorno dell'equinozio come due settimane più tardi, la Pasqua non ha mai un giorno preciso. E dopo l'avvento del cristianesimo? Beh, il clero si è appropriato, piano piano, di TUTTE le festività pagane sostituendole con quelle cristiane affinché la gente si dimenticasse degli Dèi pagani e festeggiasse qualcos'altro. Dato che per i cristiani, il giorno di festa è la domenica, l'hanno aggiunta alla faccenda: Pasqua è la prima domenica dopo la prima luna piena dopo l'equinozio di primavera. Talmente complicato che non se lo ricorda più nessuno.
Ma cosa c'entra tutto questo con l'EST? L'equinozio di primavera, per l'appunto, SEGNA L'EST sull'orizzonte.


Tutto il resto dell'anno, il sole si sposta avanti e indietro lungo la linea dell'orizzonte. EASTER = IL SOLE SEGNA L'EST = E' PRIMAVERA.


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