Rennes le Chateau è una piccola
cittadina dei Pirenei nel distretto dell’Aude.
Oggi non si contano oltre quaranta
anime tra i suoi abitanti, ma ogni anno oltre
25.000 visitatori
si recano dentro le sue mura.
Ricca di misteri e di numerosi segreti, l’affaire di Rennes le
Chateau fece la sua prima comparsa nel mondo dei media nel 1972
quando il giornalista, e ricercatore, Henry Lincoln presentò al
pubblico inglese tre documentari per la nota rete televisiva BBC.
Grazie al contributo di Richard Leigh e Michael Baigent ne seguì un
best-seller mondiale, tradotto in oltre 22 lingue,
“The Holy Blood and The
Holy Grail”
e con oltre sei milioni di copie vendute
in tutto il mondo.
Il mistero legato a Rennes le
Chateau ebbe così inizio.
Ma che cosa si cela dietro questo
mistero?
I primi dati di cui disponiamo
risalgono alla
fine del XIX
secolo quando un prete di nome
Berengere Sauniere
venne nominato curato di questa piccola
cittadina. Nato a pochi chilometri da Rennes Le Chateau, a Montazels,
Sauniere fin da piccolo mostrò un profondo interesse per le arti e
la cultura spingendo i propri genitori a farlo entrare in seminario
per poter coltivare proficuamente tali interessi. Il 1 Giugno 1885
Sauniere, 33enne, viene nominato parroco a Rennes le Chateau, il suo
stipendio non è superiore a pochi franchi per anno, talmente pochi
da costringerlo ad iniziare ad andare a caccia e a pesca per poter
sopravvivere decentemente oltre alle scarse donazioni effettuate dai
parrocchiani nei suoi confronti. Tale condizione durerà per circa
sei anni, fino a quando non assunse alle proprie dipendenze una
giovane diciottenne, Marie Denarnaud, che lo aiuterà fino alla sua
morte condividendo con Padre Sauniere i misteri di questo piccolo
borgo. La situazione non era però migliorata e al tutto si
aggiunsero grossi problemi inerenti la piccola chiesetta del paese,
oramai quasi diroccata e con gravi problemi strutturali.
Fu però proprio da questa
piccola chiesa dedicata a Santa Maria Maddalena che il mistero sembrò
iniziare, un mistero legato al restauro di un edificio costruito nel
1059 e consacrato nel 1225.
L’antica cittadina di Rennes le
Chateau era stata ricostruita posteriormente su un antico sito
visigoto del VI secolo dopo Cristo. Antico dominio dei Conti di
Razés, dei Marchesi Blanchefort e dei Signori di Hautpoul la
cittadina era stata nei suoi secoli di storia la capitale dell’Impero
Visigoto, nonché luogo sacro per le antiche popolazioni celtiche. Al
dominio e al potere seguì però un’epoca buia dettata nei secoli
dalla lenta decadenza del paese, decadenza che condusse Rennes le
Chateau a trasformarsi in un “semplice” borgo urbano.
Sauniere, pur disponendo di povere
finanze, fin dal suo insediamento aveva cercato di portare avanti un
progetto per restaurare la povera chiesa e riportarla ad uno stato di
vivibile utilizzo. Una piccola raccolta di fondi venne avviata nel
paese per iniziare la ristrutturazione della chiesa. Sauniere, privo
di scrupoli e di forte tempra si coinvolse in prima persona per
risparmiare sui costi della manovalanza. Si iniziò smantellando
alcune pareti ed il tetto ormai totalmente distrutti. I lavori
sembravano procedere alacremente e Sauniere, a detta delle scarne
cronache del tempo, giova nel constatare il lento recupero di questa
piccola parrocchia.
Quando l’attenzione del prete e degli
operai venne rivolta al restauro dell’altare maggiore,
il mistero e le scoperte iniziarono a
rincorrersi fino ai giorni odierni. L’altare possedeva infatti una
lastra di marmo, datata al XII, secolo posta in corrispondenza di una
colonna di legno altrettanto vecchia.
Quando si procedette a rimuovere la
lastra di marmo ci si accorse che la
colonna alla sua base possedeva
delle cavità.
Incuriositi da questa strana
scoperta il prete e gli operai si ritrovarono poco dopo davanti ai
loro occhi
tre o quattro pergamene
(dipende dalle fonti)
probabilmente redatte dal precedente curato. Le strane pergamene
erano state disposte all’interno di alcuni cilindri con i sigilli
dell’Ordine dei Cavalieri Templari portando le date del 1270 e del
1274.
Questo quanto la tradizione e le
testimonianze ottenute nella metà del ‘900 permisero di appurare
sul ritrovamento di queste strane pergamene. L’emozione di Sauniere
per questa scoperta lo portò sicuramente a ricordare le antiche
leggende del posto che raccontavano come un grosso tesoro fosse stato
nascosto nei pressi della sua cittadina dai Cavalieri Templari e/o
dagli eretici Catari.
La speranza di trovare oro e gemme
all’interno dei cilindri venne delusa quando il curato si trovò
davanti a delle pergamene vergate in latino. La delusione
probabilmente fu maggiore quando il giovane Sauniere si accorse che
due di queste pergamene sembravano riportare fedelmente alcuni brani
tratti dal vangelo di Luca.
Le varie versioni oggi “disponibili”
di questo mistero ci raccontano però come dopo la prima delusione
Sauniere si fosse rivolto al proprio superiore, Mons. Felix Billard,
che indirizzatolo a Parigi gli avrebbe permesso di decifrare le
misteriose pergamene.
Una volta venuti alla luce, i messaggi
sembrarono richiamarsi ad un tesoro sepolto e ad un corpo inumato
nella zona di Rennes le Chateau.
“A DAGOBERT II ROI ET A
SION EST CE TRESOR ET IL EST LA MORT” ( trad. «A Dagoberto
II Re e a Sion appartiene questo tesoro ed egli è la morto»)
seguito da un altro messaggio
altrettanto criptico rinvenuto nella seconda pergamena,
"BERGERE PAS DE TENTATION
QUE POUSSIN TENIERS GARDENT LA CLEF PAX DCLXXXI PAR LA CROIX ET LE
CHEVAL DE DIEU J''ACHEVE CE DAEMON DE GARDIEN A MIDI POMMES BLEUES"
(trad. «Pastorella nessuna
tentazione che Poussin e Teniers tengono la chiave, pace 681, per la
croce e questo cavallo di Dio io compio – o anniento – questo
demone guardiano a mezzogiorno. Mele azzurre”).
Un messaggio che allora, come forse
anche oggi, potrebbe sembrare insulso e privo di significato ma che
contestualizzato nel Redhae, la regione di Rennes Le Chateau,
potrebbe assumere ben chiari significati.
Le altre due pergamene
rinvenute da Sauniere sembravano
essere invece delle genealogie, secondo alcuni a testimonianza di una
sopravvivenza della dinastia francese dei Merovingi, secondo altri
inerenti legami di sangue tra antiche famiglie della zona.
E’ proprio da questi legami di sangue
che successivamente si ipotizzeranno scenari curiosi quanto
incredibili ma, fino ad oggi, inverificabili.
Nel corso degli anni diversi detrattori
hanno cercato di smitizzare il mistero di questa cittadina affermando
che sia le pergamene che il mistero nato negli anni successivi al
’70, erano unicamente il frutto di abili operazioni commerciali di
Lincoln e colleghi insieme ad un curioso giornalista di nome Gerarde
de Sede.
Se forse è possibile rinvenire
realmente nel materiale di questi autori fattori “di disturbo” o
semplici illazioni gratuite, è bene comunque ricordare che
l’enigma sorto dietro
questa cittadina viene fatto risalire direttamente alla giovane
perpetua di Sauniere, Marie Denarnaud,
quindi direttamente a chi Sauniere aveva
confidato parte delle proprie scoperte e dei propri affari.
Le scoperte però non sembrarono finire
poiché gli scavi continuarono, questa volta in gran segreto e senza
l’aiuto degli operai.
Sauniere riuscì infatti a
scoprire una antica cripta posta sotto l’altare maggiore della
chiesa e le ossa di due non ben precisati individui con alcuni monili
e armi indosso.
Tale scoperta è stata recentemente
suffragata da non meno di due spedizioni che sono riuscite ad
identificare, attraverso l’utilizzo di georadar, proprio sotto
l’altare maggiore della cappella una piccola struttura artificiale
perfettamente quadrata insieme ad un’altra simile posta sotto la
oggi nota Torre di Magdala.
Ma le scoperte non sarebbero finite
perché se la cripta degli Hautpoul-Blanchefort conteneva i resti di
tutti i membri di quella famiglia, cosa era nascosto nella tomba
della Marchesa Marie d’Hautpoul-Blanchefort, dell’adiacente
cimitero? Forse in questo momento Saunière capì che nella tomba del
cimitero c’era qualcun altro o
qualcos’altro.
La scoperta di queste pergamene
sembrò risanare totalmente i debiti e la penuria finanziaria del
giovane Sauniere che iniziò a disporre di ingenti somme di denaro
per la ristrutturazione della chiesa e per uso personale, in totale
distonia con la vita di un povero prete di campagna.
La vita del giovane curato cambio
talmente che i lavori di restauro non solo furono rinvigoriti, ma
divennero addirittura sfarzosi, quasi principeschi; cosa assai strana
per una piccola parrocchia sperduta nelle brulle colline del sud
della Francia.
Le migliorie alla chiesa sembrarono
anche portare all’introduzione di alcuni inquietanti particolari.
Sul portale d’entrata,
alzando gli occhi, l’attenzione
è attirata immediatamente da un particolare macabro ed inquietante.
Sull’architrave del piccolo portale si può leggere una frase non
certo allegra: "Terribilis est locus iste" (trad. lat.
"questo è un luogo terribile").
Il vaso contenente l'acqua benedetta,
e' sorretta da una statua raffigurante una figura inquietante, che
molti attribuiscono al diavolo.
All’interno della chiesa le
stazioni della Via Crucis,
oltre ad essere disposte nel senso contrario rispetto alla norma,
presentano alcune anomalie degne
della migliore tradizione esoterica. Dentro quasi tutte le stazioni
sono stati infatti inseriti piccoli particolari, visibili solamente
all’occhio esperto, che sembrano voler richiamare l’attenzione
verso una conoscenza sottile, segreta, nascosta nei particolari.
Anche le due statue ai lati dell’altare
presentano quello che potrebbe essere un messaggio codificato nella
religione, sia San Giuseppe che la Vergine Maria reggono in braccio
un bambino. Due bambini che la tradizione gnostica ed esoterica ci
indicano come i due Messia, quello Sacerdotale e quello Regale
dell’antica Israele, e che alcune tradizioni identificano come Gesù
e San Giovanni Battista
Altri ricercatori hanno avanzato la
curiosa ipotesi che questo doppio lignaggio volesse significare anche
una discendenza diretta dalla famiglia di Cristo, identificata da
alcuni nei Desposini .
Ma le curiosità non finiscono perché
Sauniere era solito annotare tutto ciò che accadeva sul suo diario
personale.
Alla data del 29/9/1891 si
legge: "Visto il curato di Nevian - presso Gelis – presso
Carrière – visto Cros e Secret". “Secret” come nome di
persona non esiste, forse Sauniere voleva dire proprio "segreto"?
Aveva parlato ai curati delle vicine città di un segreto?
Tutto sembrerebbe collegarsi qualcosa
scoperto da Sauniere nella chiesa. Ma che cosa? Si è supposto che
potesse trattarsi del tesoro dei cavalieri templari, di quello
portato via dalla roccaforte catara di Monsegur. Secondo altri autori
un libro scritto da un contemporaneo di Sauniere, Padre Boudet,
potrebbe indicare la presenza di un
tesoro nascosto in ben 12 posti
nelle vicinanze di Rennes Le Chateau.
Una delle ipotesi più in voga tra i
cristiani gnostici è quella che Gesù Cristo non sia morto sulla
croce, ma che abbia finito i suoi giorni in Linguadoca, trasferendosi
insieme alla Maddalena, che sarebbe divenuta sua sposa e da cui
avrebbe avuto dei figli dai quali sarebbe nata la dinastia
merovingia.
Si paventa, come abbiamo già detto, la
presenza templare, catara, addirittura del tesoro dei visigoti
trafugato nel sacco di Roma. Alcuni autori ipotizzano che si tratti
del tesoro di Blanche de Castille, altri il tesoro del Tempio di
Salomone. Alcuni ricercatori si sono spinti ad affermare che il
tesoro non fosse altro che il vero corpo di Gesù Cristo inumato nel
vicino Monte Cardou ( contrazione di “corps de Dieu”, il corpo di
Dio). Altri dicono che l’Arca dell’Alleanza sia nascosta nel
vicino villaggio di Arques.
Ma l’ipotesi forse più famosa e
più accreditata è quella che nella tomba falsa della marchesa Marie
d’Hautpoul-Blanchefort fosse stata nascosta Maria Maddalena, le
raffigurazioni ripetute della santa in una chiesa così piccola,
l’adorazione particolare che Saunière aveva per lei, ed un quadro
del pittore Poussin porterebbero ad ipotizzare, secondo alcuni autori
ciò.
Non è semplice oggi capire e spiegare
un mistero di oltre cento anni fa. Molti indizi hanno condotto
cercatori di tesori o semplici appassionati su false piste,
portandoli addirittura nel passato ad usare la dinamite per creare
buche nel terreno. Oggi invece si è cercato di smitizzare, e forse
anche turisticizzare troppo, un posto trasformandolo in certi casi in
un fenomeno “da far vedere”.
Il mistero reale che però si nasconde
in questa piccola cittadina forse non ha trovato ancora risposta.
Che Sauniere lo abbia custodito,
scoperto o semplicemente sfruttato interessa relativamente, quello
che i ricercatori di oggi, come di allora, rincorrono, è capire la
matrice ed il significato del mistero stesso.
Una tradizione, un retaggio o più
semplicemente una conoscenza tramandata attraverso determinate
famiglie; questo forse il veicolo attraverso cui questo mistero si è
dipanato nei secoli. Ma a che cosa si riferiva questo mistero?
L'alone mistico ,misterioso,angosciante
ed esoterico che aleggia intorno a Rennes le Chateaux , lo si puo'
capire solo visitando la Chiesa e la dimora del curato.All'interno,
si respira un'aria inquieta.Quando si arriva davanti alla stanza
,rimasta intatta,nella quale Saunier mori', ti puo' assalire un senso
di agitazione e terrore. Queste sono alcune testimonianze di persone
che hanno vissuto questa esperienza.
Inclusa la mia…..
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