Il cinema dell'orrore o horror
è un genere cinematografico caratterizzato dalla presenza di
scene ed eventi finalizzate a suscitare nello spettatore emozioni di
orrore, paura o disgusto. Le trame solitamente vedono la presenza
dell'ignoto in senso spesso ostile (come mostri, forze, eventi,
personaggi del male o di origine soprannaturale) nel mondo di tutti i
giorni.
Storia
Prime pietre
miliari
Le origini del genere dell'orrore
risalgono quasi agli albori del cinema stesso. Le prime immagini di
eventi soprannaturali si possono trovare in alcuni cortometraggi muti
creati da pionieri del cinema quali Georges Méliès durante l'ultima
decade dell'Ottocento; il più famoso è
Le manoir du diable
(1896) che si pensa sia il primo film horror della
storia. Un altro suo progetto horror è
La caverne maudite
del 1898.
I primi anni del XX secolo portarono
ulteriori opere considerate pietre miliari nel genere horror: ci fu
la prima apparizione di un mostro in un lungometraggio, Quasimodo, ne
Il gobbo di Notre Dame. Tra i film con questo personaggio ci
sono: Esmeralda di Alice Guy (1906), The Hunckback (1909), The
Love of the Hunkback (1910) e il gobbo di Notre Dame (1923).
Molti dei primi film d'orrore furono
fatti da registi tedeschi tra gli anni dieci e venti; molti di questi
film ebbero una notevole influenza sulle future produzioni di
Hollywood (Il golem di Paul Wegener del 1915 ne è un esempio).
Nosferatu il vampiro di Friedrich Wilhelm Murnau (1922), un
adattamento non autorizzato di Dracula di Bram Stoker. Il più
importante di quest'epoca è probabilmente Il gabinetto del dottor
Caligari che è considerato il simbolo del cinema espressionista.
In seguito i film hollywoodiani
ripresero i vecchi temi come Il gobbo di Notre Dame (1923) e The
Monster (1925), entrambi con Lon Chaney, la prima star del cinema
horror, il cui ruolo più importante fu ne Il fantasma
dell'opera (1925).
Anni trenta
e quaranta
Fu nei primi anni trenta che i
produttori statunitensi, in particolar modo la Universal Pictures,
resero popolari i film horror, portando sullo schermo personaggi di
successo come Dracula (1931), Frankenstein (1931), La mummia (1932) e
L'uomo invisibile (1933). Alcuni attori iniziarono a costruire intere
carriere su film come questi (ad esempio Boris Karloff e Bela
Lugosi).
Altri studi cinematografici non ebbero
lo stesso successo ma sono comunque da citare Il dottor Jekyll di
Rouben Mamoulian (Dr. Jekyll and Mr. Hyde, Paramount, 1931) e
La maschera di cera di Michael Curtiz (Warner Bros, 1933).
La serie dei film horror della
Universal continuò negli anni quaranta con L'uomo lupo (1941), non
il primo film sui lupi mannari, ma certamente il più influente.
Inoltre la Universal continuò, durante questo decennio, la serie di
film su Frankenstein, così come altri film su mostri già visti
sullo schermo. Sempre nello stesso decennio, Val Lewton produsse per
la RKO una serie di film di notevole influenza, tra cui Il bacio
della pantera (1942), L'uomo leopardo (1943), Ho camminato con uno
zombi (1943), tutti distinti dalla presenza di elementi tipici del
genere (creature spaventose, ombre sui muri), caratterizzati dalla
regia di Jacques Tourneur.
Anni cinquanta
Con i radicali cambiamenti nella
tecnologia che ci furono negli anni cinquanta, anche gli horror
cambiarono e passarono dalla linea gotica a quella di fantascienza.
Ci furono una serie infinita di film d'orrore di seconda categoria
dove gli umani se la dovevano vedere con entità extraterrestri:
invasioni aliene, mutazioni, piante o insetti. In questi film furono
utilizzati nuovi trucchi, come il 3-D, che portarono il pubblico
settimana dopo settimana a spaventi migliori e maggiori. I film di
maggior qualità di questo periodo, oltre a La cosa da un altro mondo
(1951; attribuito nei crediti a Christian Nyby ma considerato in
realtà un'opera di Howard Hawks) e L'invasione degli Ultracorpi di
Don Siegel (1956), cercarono di portare lo spettatore in un'atmosfera
della Guerra Fredda.
Gli ultimi anni cinquanta e primi anni
sessanta videro la nascita di case cinematografiche esclusivamente
per i film horror, come la Hammer Film Productions. La Hammer
raggiunse un grande successo internazionale coinvolgendo personaggi
classici dell'horror, spesso interpretati da Peter Cushing e
Christopher Lee, come La maschera di Frankenstein (1957), Dracula il
vampiro (1958) e La mummia (1959) e molti seguiti. La Hammer, e il
direttore Terence Fisher, sono universalmente riconosciuti come i
pionieri del moderno cinema horror.
L'American International Pictures (AIP)
fece anche una serie di film ispirati ai racconti di Edgar Allan Poe
prodotti da Roger Corman e con Vincent Price. Queste produzioni, a
volte controverse, spianarono la strada ad una violenza più
esplicita sia negli horror che in altri generi di film.
I film horror dei decenni
precedenti fino agli anni cinquanta sono tutti costellati da figure
archetipe dell'immaginario collettivo, spesso mutuate dalla
letteratura di genere. Ma è a partire da questo decennio che vengono
introdotti nuovi concetti e personaggi; ed è da questo decennio che
i film horror cominciano realmente ad assimilare le paure diffuse per
renderle sullo schermo senza filtri, o quasi, così da divenire lo
specchio più credibile dello sviluppo della società. Infatti è
proprio a partire da questi anni l'introduzione degli alieni come
modificazione (spesso in negativo) dei miti classici di fate ed elfi,
ormai passati di moda e troppo poco credibili; ma gli alieni vengono
anche utilizzati per parlare, e mettere in guardia, del pericolo
comunista (per quanto riguarda questa lettura, su tutti spicca
L'invasione degli Ultracorpi). Altro personaggio tipico di
quest'epoca è lo scienziato pazzo, o lo scienziato a cui sfugge di
mano la propria scoperta (si veda L'esperimento del dottor K)
concetto preso da Frankenstein ovviamente, ma che viene ripreso a
seguito del rapido sviluppo tecnico e scientifico di quegli anni,
sviluppo troppo rapido e troppo radicale perché la gente se ne
appropriasse senza paura (particolare, in quest'ottica è Assalto
alla Terra, film in cui la scienza, oltre ad essere causa, o
concausa, del male viene rappresentata come unica soluzione).
Anni sessanta
Negli anni sessanta il genere si spostò
verso l'"horror psicologico", con thriller come Psyco
(1960) di Alfred Hitchcock e Che fine ha fatto Baby Jane? (1962) di
Robert Aldrich, che spostavano l'effetto suspense dai soliti "mostri"
alle psicosi umane che sfociavano in efferati atti sadomasochistici;
L'occhio che uccide di Michael Powell (1960) è un chiaro esempio di
questa caratteristica. Gli horror psicologici continuarono ad essere
prodotti sporadicamente, con Il silenzio degli innocenti (1991), tra
i più importanti.
I fantasmi e i mostri continuarono
comunque a rimanere popolari: Suspense (1961) e Gli invasati (1963)
furono due horror psicologici tinti di soprannaturale. Gli uccelli
(1963) di Alfred Hitchcock fu il primo esempio di "natura che
impazzisce" combinata con un horror psicologico.
Ci furono anche numerosi film fatti con
un budget ridotto. Alcuni esempi sono Blood Feast (1963) (il primo
film Gore) e Two Thousand Maniacs! (1964), entrambi di Herschell G.
Lewis, che prevedevano schizzi di sangue e sanguinosi svisceramenti.
Notevole per le scene molto forti, sebbene non considerabile
splatter, è Occhi senza volto (1960) di Georges Franju,
capolavoro del cinema dell'orrore francese.
Uno dei più influenti film horror
degli anni sessanta fu La notte dei morti viventi (1968) di George A.
Romero. Questo film sugli zombie fu più tardi dichiarato
"culturalmente, storicamente ed esteticamente significativo"
abbastanza da essere preservato nel National Film Registry. Portò
l'horror ancora più distante dal vecchio filone gotico dei primi
anni e lo introdusse nella vita delle persone moderne.
Anni settanta
Con il successo dei film a basso budget
e il sempre crescente interesse del pubblico all'occulto, il genere
fu in grado di sfornare una serie di pellicole molto intense, spesso
con contenuti sessuali, diventate A-movie (nonostante avessero
le caratteristiche dei B-movie). Molti di questi film furono
fatti da registi rispettabili.
Rosemary's Baby - Nastro rosso a New
York (1968) di Roman Polanski fu acclamato sia dalla critica che dal
pubblico, e fu un precursore dell'esplosione dell'occulto degli anni
settanta; questa esplosione include il grande successo L'esorcista
(1973) (diretto da William Friedkin e scritto da William Peter
Blatty, che scrisse anche il romanzo), e altri film dove il Diavolo
s'impossessa del corpo di una donna o di un bambino. Bambini
demoniaci e reincarnazioni diventarono temi popolari nei film horror
(come Audrey Rose del 1977 di Robert Wise, dove un uomo sostiene che
sua figlia sia la reincarnazione di una persona morta). Un altro
famoso film horror religioso fu Il presagio (1976), nel quale un uomo
scopre che suo figlio adottivo è l'Anticristo.
Gli avvenimenti degli anni sessanta
(come la guerra in Vietnam) iniziarono ad influenzare gli horror di
quel periodo: L'ultima casa a sinistra (1972) di Wes Craven e Non
aprite quella porta (1974) di Tobe Hooper sono un esempio; George
Romero esaminò l'espansione della nuova società consumista nel suo
nuovo sequel sugli zombi, Zombi (1978); il regista canadese David
Cronenberg rinnovò il personaggio dello scienziato pazzo esplorando
le paure della gente sulla tecnologia e la società, iniziando con Il
demone sotto la pelle (1975).
Importante anche, in Italia, Profondo
Rosso di Dario Argento considerato da Hitchcock stesso il suo erede.
Sempre negli anni settanta arrivò sul grande schermo Stephen King.
Molti dei suoi libri sono stati trasformati in film, a partire dal
suo primo romanzo, Carrie, che diventò film nel 1976 per merito di
Brian De Palma, che stava anche per essere nominato agli Oscar, anche
se fu fatto spesso notare che il suo punto di forza non era la
capacità di spaventare ma l'esplorazione psicologica. John
Carpenter, che aveva già diretto Dark Star (1974) e il film d'azione
Distretto 13 - Le brigate della morte (1976), ispirato a Un
dollaro d'onore di Howard Hawks, creò Halloween - La notte delle
streghe (1978), che introdusse la caratteristica dei "teenager
uccisi da un super assassino", elemento caratterizzante il
neonato genere slasher. Halloween diventò uno dei film
indipendenti di maggior successo mai fatti ed ebbe numerosi seguiti.
Questo film poi, ebbe come protagonista una donna e questo fu un vero
e proprio cambiamento.
Alien (1979) di Ridley Scott combinò
la violenza tipica dei film anni settanta con i "monster movie"
degli anni precedenti e riavvicinò l'horror alla fantascienza. Ci
furono numerosi seguiti di gran qualità a questo film e un'infinità
di imitazioni negli anni successivi. Ancora una volta abbiamo una
donna per protagonista (Ellen Ripley, interpretata da Sigourney
Weaver), ma questa volta il suo ruolo è ancora più determinate.
Nello stesso periodo ci fu
un'esplosione di produzione horror in Europa, grazie a registi
italiani come Dario Argento, Mario Bava, Pupi Avati, Ruggero Deodato
e Lucio Fulci, e spagnoli come Paul Naschy (vero nome Jacinto
Molina), Amando de Ossorio e Jesús Franco. Questi film in genere
coinvolgevano i personaggi classici del cinema horror (vampiri, lupi
mannari, demoni, zombie, killer psicopatici) ma possedevano uno stile
caratteristico, diverso da quello dell'horror made in USA.
Intanto i registi di Hong Kong
iniziarono a essere ispirati dai film della Hammer e dalla produzione
europea e cominciarono a fare film horror con protagonisti
esclusivamente asiatici. La Shaw Scope produsse La leggenda dei sette
vampiri d'oro (1973) in collaborazione con la Hammer, e in seguito
iniziò a creare propri film più originali. Questo genere esplose
negli anni ottanta, con Close Encounters of the Spooky Kind
(1981) di Sammo Hung che lanciò il sottogenere della "commedia
horror kung-fu"; esempi di questo nuovo genere sono Mr. Vampire
(1985) e Storia di fantasmi cinesi (1987).
A partire dagli anni sessanta, fino
agli anni settanta (e soprattutto in questo decennio) il cinema
horror subisce una nuova ed importante modificazione; è in questo
periodo infatti che vengono creati quelli che sono gli attuali stili
classici del genere. Al di là delle creazioni dei vari sottogeneri,
il cambiamento più radicale è nel protagonista negativo delle
vicende. Il mostro infatti, che nel cinema horror classico era
effettivamente un essere del tutto non umano, o non più umano (dal
mostro della laguna nera a Dracula), ora in questi anni diviene un
essere umano, o in cerca di vendetta o impazzito e assetato di
sangue; la sfiducia non è più in ciò che la gente non conosce,
quanto in ciò che la gente conosce ma di cui non può avere del
tutto fiducia.
Anni ottanta
Praticamente tutti i film horror di
successo degli anni ottanta ebbero un seguito: Poltergeist -
Demoniache presenze (1982) diretto da Tobe Hooper ebbe due seguiti ed
una serie TV. I tantissimi seguiti di Halloween e di Venerdì 13
(1980), e il film splatter soprannaturale di Wes Craven Nightmare
(1984) furono le facce popolari dei film horror negli anni ottanta,
con la nascita di vere e proprie icone come quelle di Michael Myers,
Freddy Krueger e Jason Voorhees.
Film horror originali continuarono ad
apparire sporadicamente: Hellraiser (1987) di Clive Barker e La
bambola assassina (1988) furono entrambi lodati dalla critica, e
anche loro lanciarono alcuni seguiti, che furono considerati di
qualità inferiore sia dalla critica che dai fan. Nel 1980 uscì uno
dei più importanti ed influenti film horror di tutti i tempi,
Shining, tratto dall'omonimo romanzo di Stephen King e diretto da
Stanley Kubrick.
Un esempio di film horror metafisico e
apocalittico altrettanto valido (ma meno fortunato riguardo al
successo di pubblico) è Possession diretto da Andrzej Żuławski,
metafora apocalittica sulla separazione di un uomo e una donna che si
amano ma non riescono a comprendersi: la macabra storia si svolge in
una Berlino immaginaria, deserta e spettrale divisa ancora dal muro
di due diverse fazioni.
Gli incassi al botteghino per i
sanguinosi horror moderni iniziarono a calare (come dimostrato da La
cosa del 1982 di John Carpenter che ebbe poco successo), ma aumentò
il mercato dell'home video, nonostante la nuova generazione di film
avesse un tono meno tenebroso. Motel Hell (1980) e Basket Case (1982)
di Frank Henenlotter furono i primi film degli anni ottanta a
rivoluzionare le convenzioni dei film horror del precedente decennio
(i film sugli zombi come La notte dei morti viventi e Zombie
contenevano una satira e una critica della società, ma erano più
tetri che divertenti). Re-Animator di Stuart Gordon, Il ritorno dei
morti viventi di Dan O'Bannon e The Toxic Avenger di Lloyd Kaufman
(tutti del 1985) furono seguiti dal remake di David Cronenberg de La
mosca (1986), che uscì a poche settimane di distanza da Aliens -
Scontro finale di James Cameron. La casa 2 (1987), sequel de La casa
(1981), entrambi diretti da Sam Raimi, conteneva una violenza comica,
nella quale le risate venivano provocate da alcune sequenze splatter,
come nel caso di Violent Shit (1987), di un regista tedesco di nome
Andreas Schnaas. Il regista neozelandese Peter Jackson seguì i passi
di Raimi realizzando Fuori di testa (1987), avendo a disposizione un
budget ridottissimo.
I film horror continuarono a provocare
dibattiti: nel Regno Unito, la crescita della vendita di
videocassette aumentò il rischio che i film descritti sopra
potessero finire in mano a bambini piccoli. Molti film furono
classificati come "visioni sconsigliate" e censurati. Negli
USA, Natale di sangue, un film molto controverso del 1984, fallì al
cinema e fu ritirato dalla vendita per il suo protagonista: un Babbo
Natale assassino.
Negli anni ottanta, con l'abbattimento
dei costi produttivi e con la diffusione delle VHS l'horror diviene
alla portata di tutti; sia come fruizione, sia come produzione. Si ha
infatti in questi anni la proliferazione dei sottogeneri (come
tentativo di imporsi nelle nuove nicchie di mercato), su tutti lo
splatter; mentre sul fronte di personaggi e rappresentazioni sociali,
si raggiunge un vero e proprio delirio, l'intenzione di piccole
produzioni di riempire tutte le nicchie possibili porta a resuscitare
personaggi come i gremlins o gli elfi così come gli zombie e, più
tardi anche le bambole assassine.
Anni novanta
Nella prima metà degli anni novanta,
il genere continuò con i temi degli anni ottanta. Ci furono alcuni
film che non ebbero particolare successo come la serie di Leprechaun.
I film Nightmare, Venerdì 13 e Halloween ebbero
tutti dei seguiti negli anni novanta, molti dei quali ricevettero un
discreto successo al botteghino, nonostante sia la critica che il
pubblico considerassero i film di basso livello, con l'eccezione di
Nightmare - Nuovo incubo di Wes Craven.
Nota: Nightmare - Nuovo incubo,
insieme a Il seme della follia, La metà oscura e Candyman - Terrore
dietro lo specchio, fecero parte di un piccolo movimento di horror
"auto-riflessivo". Ogni film toccò temi del mondo reale,
oltre a quelli della finzione orrorifica. Candyman ad esempio
collegò una leggenda metropolitana e il realistico orrore del
razzismo che produsse un mostro. Il seme della follia ha un
approccio più letterario: il protagonista diventa parte di un
romanzo che uno scrittore (di cui lui era alla ricerca) sta
scrivendo. Questo stile diventò più ironico quando fu girato
Scream.
Il film canadese Cube - Il cubo (1997)
fu probabilmente uno dei pochi horror degli anni novanta a basarsi su
un concetto relativamente nuovo; il regista fu capace di evocare una
vasta gamma di paure, e toccò una varietà di temi sociali (come la
paura della burocrazia) che non erano stati esplorati
precedentemente.
Due problemi principali spinsero
l'horror classico in secondo piano durante questo periodo: in primo
luogo, il genere horror fu sopraffatto dalla continua proliferazione
di film splatter e sanguinosi; in secondo luogo, il pubblico
adolescente che aveva assistito ai film dei precedenti decenni crebbe
e passò alla visione di film di fantascienza, che attiravano la
gente grazie all'utilizzo di nuove tecniche negli effetti speciali.
Per riattirare il pubblico, l'horror
diventò più auto-ironico, specialmente nella seconda metà degli
anni novanta. Splatters - Gli schizzacervelli (1992) di Peter Jackson
portò i film splatter a un livello comico. Dracula di Bram Stoker
(1992) di Francis Ford Coppola, prevedeva un insieme di attori di
differenti epoche cinematografiche, riprendendo lo stile dei film
della Hammer degli anni sessanta e con una trama che si concentra sia
sulla trama del romanzo che sugli aspetti orrorifici. I film della
serie Scream, iniziata nel 1996 da Wes Craven, coinvolgevano
dei teenager molto interessati ai film horror (infatti in questi film
troviamo molti riferimenti ai classici come "Halloween")
dove si mescolava comicità a spavento.
Oltre ai popolari film horror in lingua
inglese degli ultimi anni novanta, solo il film indipendente The
Blair Witch Project (1999) provocò spaventi notevoli. Il successo
internazionale Ring (1998) di Hideo Nakata, lanciò una serie di film
horror che si concentravano su temi psicologici piuttosto che sul
sangue. Il sesto senso (1999) di M. Night Shyamalan fu un esempio di
grande successo.
Negli anni novanta il cinema horror si
modifica nuovamente. Ciò che avviene può essere definito come il
rendere quotidiano l'orrore che nei decenni precedenti era
considerato distante. Da una parte vi è l'umanizzazione di
personaggi negativi anche classici (si veda il complesso personaggio
del conte Vlad in Dracula di Bram Stoker) dall'altra si ha la
generalizzazione del male, il mostro è un uomo, ma stavolta non si è
più sicuri di chi sia, chiunque è imputabile e di chiunque si può
dubitare; è la società malata che crea e che nasconde il mostro.
Caratteristica comune all'horror classico è che comunque il mostro è
ben individuabile ed il bene è sempre presente e spesso vince.
Anni duemila
Dopo The Ring, altri film horror
giapponesi - oltre che statunitensi - furono prodotti ricevendo un
discreto successo: i cosiddetti "J-Horror", come Ju-on
(2000) di Takashi Shimizu e Kairo (2001) di Kiyoshi Kurosawa. Altre
novità nell'horror vennero dall'animazione giapponese, e la loro
cultura cinematografica iniziò ad affacciarsi in occidente.
Continuò il saccheggiamento di
personaggi dai classici del cinema horror, con remake, sequel e
omaggi a film delle precedenti decadi. Da ricordare per aver avuto un
discreto successo al botteghino sono Freddy vs. Jason (2003), la
"riesumazione" dei vecchi mostri della Universal con Van
Helsing (2004), il prequel a L'esorcista (L'esorcista - La
genesi), e altri sequel ad Halloween e La bambola
assassina. Alcuni remake degni di nota sono The Ring (2002) di
Gore Verbinski (remake del film giapponese Ring), L'alba dei morti
viventi (2004) (remake del film di Romero Zombi) e Amityville Horror
(2005), remake dell'omonimo film.
Nel 2005 uscì il film Constantine.
Il genere zombie ebbe una rinascita in
tutto il mondo, anche grazie ai videogiochi. Alcuni di questi giochi
sono diventati anche film (ad esempio Resident Evil del 2002 e Silent
Hill del 2006). La casa dei 1000 corpi di Rob Zombie, Cabin Fever di
Eli Roth e il sorprendente Wrong Turn - Il bosco ha fame di Rob
Schmidt ripresero le caratteristiche degli anni settanta e ottanta,
con l'utilizzo dei primi metodi per spaventare.
I film horror originali di questo
periodo sfruttarono i teenager come la serie di Final Destination,
iniziata nel 2000, e i film più seri di M. Night Shyamalan.
James Gunn, scrittore dei film su
Scooby-Doo, scrisse e diresse Slither. Uscito nel 2006, non ebbe
molto successo al botteghino, ma ricevette migliori recensioni
rispetto a ogni altro horror americano degli ultimi anni.
Un fenomeno particolare, ora molto
comune nei film horror, è quello di essere vietati negli USA ai
minori di 13 anni non accompagnati. Film come Stay Alive e Al calare
delle tenebre hanno elementi caratteristici dei film horror e alcuni
considerano il divieto troppo restrittivo. I film horror con tale
divieto negli Stati Uniti sono solitamente storie di fantasmi (The
Ring, The Exorcism of Emily Rose, White Noise - Non
ascoltate), mentre la maggior parte di film horror continua ad
avere il divieto ai minori di 17 anni non accompagnati (Saw -
L'enigmista, Hostel).
Saw è la serie orrorifica che inaugura
il filone torture movie (o Torture porn i cui elementi ricorrenti
sono violenza, tortura, nudità e sadismo) e diventa il maggior
successo commerciale dell'horror moderno creando una nuova figura di
mostro: l'enigmista.
L'horror britannico torna al successo
con film come 28 giorni dopo (2002), Dog Soldiers (2002), L'alba dei
morti viventi (2004) e The Descent (2005).
La compagnia di wrestling World
Wrestling Entertainment lanciò la WWE Films, il primo film della
nuova casa produttrice è stato Il collezionista di occhi, un film
horror con il wrestler Kane. Un altro trend è il remake dei film
horror asiatici come One Missed Call, The Eye, Shutter
e A Tale of Two Sisters.
Le grandi innovazioni, in ambito
horror, del primo decennio del 2000 sono il già citato torture porn
e le caratteristiche che al momento si possono riscontrare quasi
esclusivamente nel cinema di Rob Zombie. Il torture porn è un
sottogenere solo in parte simile allo splatter. Da questo mutua la
violenza esposta, ma mentre il gore ha la tendenza a mostrare il
sangue, la morte violenta; il torture movie vuole mostrare la
sofferenza, al di là degli spargimenti di sangue, e la morte è solo
l'ultima tappa di un lungo processo e comunque non è predominante
(ciò è all'opposto dello splatter). I significati sociologici
possono essere molti, al di là del già citato abu-graib, anche
l'esposizione ostentata di video con uccisioni efferate o torture su
internet (in particolare quelli con protagonisti fondamentalisti
islamici), e dall'altra parte anche il fenomeno dei video su YouTube
che spontaneamente si portano a mostrare le sofferenze o la violenza
inutile. Da sottolineare che il torture movie, come già aveva fatto
lo splatter, non si è limitato ad essere un sottogenere, ma ha
creato un nuovo linguaggio; molti horror di questo decennio al di là
degli stilemi classici affiancano un gusto per la sofferenza (sia
psicologica che fisica) che manca quasi completamente nei decenni
precedenti; esemplare in questo senso il remake fatto di Non aprite
quella porta. Intanto nel 2003 esce il film Underworld. Infine è da
citare il già menzionato Rob Zombie, il quale fa un discorso
particolare per quanto riguarda storia e regia. Le tematiche sono
infatti la naturale progressione del discorso iniziato negli anni
sessanta con l'umanizzazione del mostro; il concetto viene portato
alle estreme conseguenze (per ora), con l'idea di male esteso alla
società prima che al mostro; Rob Zombie infatti mette in scena il
lato umano di figure orribile non senza ironia nera ed eccessi;
personaggi tutti calati in una società identica a loro per metodi e
comportamenti anche se con fini diversi (nei suoi film i poliziotti
non sono molto diversi dai criminali); è quindi la società ad
essere un mostro è i devianti non sono che una sua propaggine; il
bene sostanzialmente non esiste più. Per quanto riguarda la regia,
Zombie adotta moltissimi primi piani eliminando invece i movimenti di
macchina; opta poi per una sovraesposizione degli esterni. Il
linguaggio creato da Zombie, almeno al momento, non è però entrato
nel genere horror e rimane limitato al microcosmo del regista. Negli
anni che vanno dal 2007 al 2011 esce la trilogia di Paranormal
Activity. Il film, girato come falso documentario, è solo uno dei
tanti girati con questa tecnica di ripresa (Cannibal Holocaust, The
Blair Witch Project, Il quarto tipo, REC..) e riscuote un grandissimo
successo, considerato il bassissimo budget di produzione.
Cinema dell'orrore gotico
Il cinema gotico nasce con il cinema
horror con pellicole come Nosferatu o Il golem, passando per la casa
di produzione Hammer (serie di film di Dracula, de La mummia e di
Frankenstein), Mario Bava e Roger Corman. Tim Burton è senz'altro
uno dei registi cardine del cinema gotico contemporaneo, ma non del
gotico classico poiché ne offre una versione contaminata da
influenze glam e pop e da una forte ironia.
Elementi tipici del cinema horror
gotico sono principalmente le atmosfere gotiche. Temi e personaggi
ricorrenti sono mostri, vampiri, zombie (o altre forme di non-morti),
lupi mannari, fantasmi, demoni, antiche maledizioni, creature
possedute dal demonio, occulto, animali demoniaci, oggetti inanimati
dotati di una vita proveniente dalla magia, streghe, scienziati
pazzi, case infestate, cannibali e creature extraterrestri.
Storie e personaggi provenienti dalla
letteratura, specialmente dai romanzi gotici, sono diventati molto
popolari ed hanno ispirato molti sequel e remake. Tra questi sono da
ricordare Dracula, Frankenstein, La mummia, Lo strano caso del dottor
Jekyll e del signor Hyde, l'uomo invisibile, i racconti di Poe e
Lovecraft.
Non di rado i film horror sono debitori
di altri generi, in particolare il cinema di fantascienza, i film
fantasy ed i thriller. I confini tra film horror e questi non sono
sempre precisi, diventando così oggetto di dibattiti tra critici e
fan.
I film horror giapponesi, che puntano
molto su atmosfere inquietanti, stanno riscuotendo in tempi recenti
un certo successo, tanto che di alcune di queste pellicole vengono
girati dei rifacimenti (remake) negli Stati Uniti (tra questi, The
Ring, The Grudge, Dark Water e The Eye).
Generalmente i film horror
estremo-orientali tendono a descrivere per lo più storie di fantasmi
e vendette, mentre quelli occidentali si basano più su mostri
concreti, spesso creati dalla società stessa; la sostanziale
differenza può, forse, essere spiegata dagli influssi che le
rispettive religione hanno avuto sulle due società, rispettivamente
la religione Buddista/shintoista con il concentrare l'attenzione
sull'anima, la reincarnazione, la presenza di spiriti nelle cose e il
raggiungimento di uno stato di pace puramente spirituale ha portato
alla considerazione delle sole presenze spiritiche; dall'altra la
religione cristiana, con la presenza di un nemico, il diavolo, non
solo mostruoso e malvagio, ma anche estremamente reale e concreto ha
portato ad un interessamento di tutte le variabile che l'idea di
mostro tangibile e sanguinario può aver portato. In tempi recenti si
sta formando poi un nuovo filone, quello che può essere definito
come Horror spagnolo (nato, sostanzialmente da Guillermo del Toro; il
cui film più rappresentativo è Il labirinto del fauno, non è il
primo di questo genere, ma rimane il migliore ed il più
rappresentativo per la presenza di tutte le tematiche essenziali) che
ha come tratti caratteristici la presenza di bambini sospesi tra due
mondi, uno reale e l'altro fantastico/spiritico; questi film hanno
ampie connessioni con la realtà attuale o storica (soprattutto
quelli del fondatore del genere, Del Toro stesso) e più in generale
tendono ad essere usati come mezzo per descrivere stati d'animo o
agnizioni completamente realistiche, di cui la componente fantastica
fa da contraltare creando un mondo di fuga, ma al tempo stesso
ignoto, e quindi spaventoso.
Contestazioni storiche al cinema dell'orrore
I film horror sono stati solitamente
associati a bassi budget, ma anche studi importanti e ben rispettati
sono stati produttori di film del genere. Lo stato marginale del
genere ha fatto sì che i film horror fossero spesso oggetto di
critiche e condanne nella storia del cinema. Nonostante ciò, negli
ultimi decenni le nuove generazioni di critici, più inclini ad
accettare il genere, hanno prestato attenzione al genere horror.
Nello stesso periodo però, sono nate nuove controversie, in
particolare riguardo alla violenza, e le accuse di misoginia,
soprattutto da parte della critica femminista.