I
Loa
(anche
detti Lwa o L'wha) sono gli spiriti del Vodun praticata ad Haiti,
Cuba, Trinidad, Benin e in altre parti del mondo. Essi svolgono il
fondamentale ruolo di intermediazione fra il mondo sovrannaturale e
l'uomo.
Il culto Vodun si basa sulla concezione
che il creatore supremo del mondo, Bondye (in creolo haitiano "Dio",
dal francese Bon Dieu), fosse troppo al di sopra di esso per essere
direttamente coinvolto nelle vicende terrene. La funzione dei Loa è
appunto quella di intercedere negli affari umani e di mediatori con
il mondo sovrannaturale. Ogni Loa è responsabile per un particolare
aspetto della vita. Viceversa, la loro dinamica e i loro cambiamenti
di personalità riflettono le varie possibilità degli aspetti della
vita che presiedono.
Nel loro ruolo di intermediazione, i
Loa sono direttamente riconducibili agli Orisha delle mitologie
dell'Africa occidentale, e nel sincretismo proprio del Vudù (e di
altri culti afroamericani) si trovano anche a corrispondere agli
angeli o ai santi del Cristianesimo. I Loa non vengono solamente
pregati, ma anche serviti e accontentati con sacrifici, danze o
simboli che rispecchino il gusto personale di ogni spirito.
Il termine Loa è difficilmente
traducibile, sebbene spesso gli venga attribuito il significato di
"Misteri" o di "Invisibili".
Il Vudù che si pratica ancora oggi in
alcune zone del mondo, è in realtà la fusione di culti risalenti a
migliaia di anni fa, con religioni più moderne come il
Cristianesimo. Nonostante questo, i cristiani proibivano severamente
agli schiavi di professare fedi diverse dal Cristianesimo punendo con
la morte chiunque venisse considerato infedele. Fu per questo che tra
l'XVII e l'XVIII secolo i credenti del Vudù, per ingannare le
autorità, diedero al proprio culto degli elementi di sincretismo con
la religione Cristiana. Per esempio Papa Legba è facilmente
riconducibile a Sant'Antonio e Ayizan a Santa Chiara. Perfino
l'iconografia di alcuni Loa ricorda molto quella di alcune figure del
Cattolicesimo, come nel caso di Erzulie Dantor la cui immagine deriva
palesemente dalla Vergine Nera di Częstochowa.
L'esoterismo e il misticismo dei riti
Vudù ha portato molte persone, anche a causa di film o romanzi, a
considerare il Voodo una sorta di magia nera praticata da antichi
stregoni. La colpa di questa disinformazione è però proprio dei
praticanti che fino a 30-40 anni fa, proibivano agli stranieri di
assistere alle cerimonie, dando campo libero alla fantasia dei più
curiosi. Negli ultimi tempi però si è deciso che tutti potessero
assistere alla prima metà dei rituali Vudù.
Per potere invece partecipare
all'intera cerimonia di invocazione dei Loa, bisogna prima sottoporsi
all'iniziazione dove per sette giorni i nuovi adepti rimangono in un
luogo chiuso detto Djevò e imparano i segreti del Vudù. Il rito
vero e proprio inizia per mano di un sacerdote detto ougan se uomo,
manbò se donna o bokor se ha scopi malvagi. Il suo compito è quello
di evocare a uno a uno tutti i Loa bevendo un liquido (la cui natura
non ha importanza) e versandolo a terra intorno ad un palo sacro
detto Potò Mitan. Una volta che tutti i seguaci sono entrati in
comunione con gli spiriti, il sacerdote disegna per terra i Veve,
disegni formati da figure geometriche che rappresentano i poteri di
ogni Loa.
Solo allora iniziano le danze e i canti
che terminano solo quando tutti i partecipanti al rituale sono ormai
in stato di trance. A questo punto finalmente i Loa si manifestano e
cavalcano, ovvero invasano i fedeli, durante il culto. Il Loa
condiziona in bene o in male il comportamento del posseduto che
esprime, in questo modo, direttamente la personalità del Loa.
Ogni spirito ha una sua caratteristica
che lo rende immediatamente riconoscibile. Alcuni sono violenti e
fanno stare male i loro "cavalli" (i posseduti), altri
invece si limitano a manifestare la propria personalità. Per esempio
Erzulia Freda dovrà tenere in mano uno specchio o Baron Samedi un
cappello e degli occhiali da sole. I Loa però non si limitano a
farsi vedere, ma chiedono anche da mangiare o da bere e alcuni sigari
o sigarette. Solo quando saranno soddisfatti finalmente ascolteranno
le richieste dei fedeli e, se possibile, li accontenteranno per poi
uscire dal corpo in cui risiedono. Alcuni Loa come Ghede però, sono
più ostinati e prima di lasciare il posseduto di solito chiedono
ancora qualcosa al sacerdote.
I Loa, un po' come le divinità Orisha
sono molto numerosi, dalle personalità più varie e generalmente di
aspetto umanoide.
Vengono suddivisi in tre grandi classi:
i Rada, positivi e protettivi verso l'uomo; i Petro, selvaggi,
violenti e i Ghede, spiriti legati alla magia nera e alla fertilità.
Tra i Loa più importanti si possono citare: Legba (Papa Legba), uno
dei più potenti, Agwe signore del mare affiancato da La sirène (La
Sirena) e La Baleine (La Balena); Ayizan, genio del commercio; Baron
nei suoi vari aspetti (Baron Samedi, Baron Cimetière, Baron La
Croix, Baron Kriminel) che incarna la morte e la sessualità;
Erzulie, patrona dell'amore e della bellezza; Loco signore dei boschi
e delle piante in genere; Zaca, patrono dell'agricoltura; Azeto,
demone sotto forma di vampiro.
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