Nella mitologia irlandese e
nella mitologia scozzese la Cailleach ("Vecchia
Donna"), anche nota come la Cailleach
Bheur, è una strega divina, una divinità creatrice,
un'antica divinità o anche un antenato divino. La figura della
Cailleach è stata ripresa in numerosi personaggi della mitologia
irlandese (le Cailleacha), della mitologia scozzese
(le Cailleachan) e dell'Isola di Man (la Cailleagh).
In Scozia la Cailleach è
anche nota come Beira, regina dell'inverno. Sarebbe stata lei a
creare molte montagne e colline camminando a grandi passi e facendo
cadere accidentalmente rocce dal suo grembiule. In altre leggende
avrebbe creato le montagne intenzionalmente per usarle come passi da
giardino. Ha creato colline e vallate col suo maglio. Viene definita
come la madre di tutte le dee e di tutti gli dèi.
In Scozia le Cailleachan sono
note anche come le Streghe delle Tempeste e sono viste come
la personificazione degli elementi della natura specialmente nel loro
aspetto distruttivo. Si dice che siano particolarmente attive
nell'alzare le tempeste di vento primaverili durante il periodo
detto A' Chailleach.
Sulla costa ovest della Scozia
la Cailleach esce d'inverno per lavare il suo grande plaid
nel Gorgo di Corryvreckan (scozzese: Coire bhreacain,
"Calderone del plaid"). Il lavaggio durerebbe tre giorni,
durante i quali il rumore della tempesta imminente viene sentito fino
a 32 km nell'entroterra. Quando finisce, il plaid è bianco e la
terra è coperta di neve.
Secondo una leggenda la Cailleach,
stanca per aver pascolato tutto il giorno i suoi cervi, si addormentò
sul Ben Cruachan. Il pozzo che stava sorvegliando straripò e le
acque che allagarono le valli formarono il fiume Awe e poi il Loch
Awe. Una storia simile alla nascita del fiume Boyne per
opera della dea irlandese Boann.
In Scozia e in Irlanda il
primo coltivatore che termina il raccolto del grano ricava
dall'ultimo covone un pupazzo detto Carlin o Carline che
rappresenta la Cailleach. La figura viene poi gettata di volta
in volta nel campo del vicino che non ha ancora finito il raccolto.
L'ultimo coltivatore che finisce il raccolto si prende la figura che
deve conservare con cura per un anno e sfamare ed ospitare la strega
per tutto l'inverno. I coltivatori fanno a gara per evitare di
mantenere la Cailleach.
Nell'antico poema irlandese Il
Lamento della Cailleach di Beare ha cinquanta figli adottivi e
sette periodi di giovinezza consecutivi, così ogni uomo che ha
vissuto con lei è morto di vecchiaia. I suoi nipoti e pronipoti sono
tribù e razze.
La Cailleach ha molti tratti di una
personificazone dell'inverno: pascola cervi, combatte la primavera e
il suo bastone gela il suolo.
Assieme alla dea Brìghde la
Cailleach è vista come una divinità o uno spirito delle stagioni:
Cailleach governa la stagione invernale, tra Samhain (1º
novembre) e Beltane (1º maggio), mentre Brìghde governa
la stagione estiva, tra Beltane e Samhain. Alcune
versioni mostrano entrambe come due aspetti della stessa dea. In
alcune leggende la Cailleach si trasforma in roccia a Beltane e
riacquista forma umana a Samhain. A seconda delle condizioni
climatiche locali, l'avvicendamento tra la dea dell'inverno e la dea
dell'estate è festeggiato tra Là Fhèill Brìghde ("Santa
Brigida d'Irlanda", 1º febbraio), Latha na Cailliche (25
marzo) o Beltane. Le feste locali prendono nome o dalla
Cailleach o da Brìghde.
Là Fhèill Brìghde è anche il
giorno in cui la Cailleach raccoglie la legna per il resto
dell'inverno. Secondo la leggenda se vuole far durare ancora a lungo
l'inverno, renderà il 1º febbraio una giornata soleggiata per poter
raccogliere legna sufficiente per i freddi mesi successivi. Quindi se
il 1º febbraio il tempo è pessimo, significa che la Cailleach dorme
e quindi l'inverno sta per finire. Nell'Isola di Man, dove è nota
come Caillagh ny Groamagh, si dice che appaia nel giorno di
Santa Brigida sotto forma di un uccello gigantesco che trasporta
bastoni nel suo becco.
La parola cailleach deriva
dall'antico irlandese caillech ("[colei che] si cela
con un velo", "la velata"). Il termine ricorre in
parole composte gaeliche come cailleach-dhubh ("vecchia
nutrice") o cailleach-oidhche ("vecchia civetta")
e nell'irlandese cailleach feasa ("veggenti")
e cailleach phiseogach ("maghe").
Una parola collegata è il gaelico
caileag ("giovane donna"). Oscura invece la relazione con
l'irlandese síle che ha portato alcuni a collegare la
Cailleach con i bassorilievi di Sheela na Gig.
In Scozia la Cailleach è
associata con la regione di Argyll e Bute. Nelle versioni
posteriori è nota come Cailleach nan Cruachan ("la
Strega di Ben Cruachan"), dal nome della più alta montagna
della regione. Beinn na Cailleach sull'isola di Skye è
un suo luogo di ritrovo, come altre vette elevate della regione da
cui tremende tempeste di neve e pioggia discendono, portando
distruzione sulle basse terre.
In Irlanda Cailleach è
associata anche con alte montagne rocciose e affioramenti come Hag's
Head (irlandese: Ceann na Cailleach, "la Testa della
Strega"), la punta più meridionale dei Cliffs of
Moher nella Contea di Clare. Le tombe megalitiche
a Loughcrew, precedenti all'arrivo della lingua gaelica, si
trovano in cima alle Slieve na Calliagh ("Colline
della Strega").
Secondo alcuni storici il nome della
tribù celtica dei Galleci (greco: Kallaikoi; latino: Callaeci,
poi Gallaeci; italiano: Galleci), che diedero nome alla regione
spagnola oggi nota come Galizia (latino: Callaecia,
poi Gallaecia; spagnolo: Galicia; galiziano e
portoghese: Galeza), significherebbe "adoratori
di Cailleach", sostenendo che anticamente fosse una dea. Il
nome della tribù sarebbe stato dato dai mercanti greci che giunsero
nella regione prima dei Romani che lo estesero a tutti i
popoli della regione.
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