La tomba perduta di Gesù
è un documentario co-prodotto e trasmesso per la prima volta su
Discovery Channel e Vision TV in Canada il 4 marzo 2007 riguardante
la scoperta della Tomba di Talpiot. È stato diretto dal regista e
produttore canadese Simcha Jacobovici e prodotto da Felix Golubev e
Ric Esther Bienstock, mentre James Cameron ha svolto la funzione di
produttore esecutivo. Il film è stato lanciato contemporaneamente
con un libro sullo stesso soggetto, La tomba di famiglia di Gesù,
uscito a fine febbraio 2007 e scritto a quattro mani da Jacobovici e
Charles R. Pellegrino. Quanto affermato dal libro e dal documentario
è attualmente oggetto di controversia sia in campo archeologico che
teologico, come anche tra gli studiosi di linguistica e biblistica.
L'effettiva
scoperta della tomba
La tomba, nota come Tomba di Talpiot,
fu scoperta nel 1980 durante la costruzione di un'abitazione. Furono
trovati dieci ossari in una grotta, comprendenti i sei che sono il
soggetto del film di Jacobovici. Tuttavia, uno dei dieci ossari andò
perduto anni fa, presumibilmente rubato.
"Nel film si afferma che le
'informazioni fornite non sono mai state diffuse prima', ma in realtà
non c'è alcuna novità. "Io ho pubblicato tutti i dettagli
nell'Antiqot journal nel 1996, e non ho mai detto che fosse la tomba
della famiglia di Gesù," ha affermato Amos Kloner, oggi
professore di archeologia presso l'Università Israeliana Bar-Ilan e
autore del rapporto dello scavo originale per il predecessore
dell'Autorità Israeliana per le Antichità.
"Io penso che si tratti di un lavoro poco serio. Io pubblico
solo lavori accademici…," ha affermato Kloner. "[Questo
film] è un mucchio di stupidaggini."
Iscrizioni
sull'ossario
Sei dei nove ossari rimanenti
contengono delle iscrizioni. Gli altri tre non hanno iscrizioni. La
tomba perduta di Gesù presuppone che tre degli ossari con
iscrizioni contengano il nome di figure del Nuovo Testamento. Il
reale significato delle epigrafi è controverso. I realizzatori del
documentario sostengono che quattro importanti epigrafisti confermano
la loro interpretazione delle iscrizioni. Così come tradotte ne La
tomba perduta di Gesù e La tomba della famiglia di Gesù,
esse recitano come di seguito:
Yeshua bar Yehosef,
Aramaico per "Gesù figlio di Giuseppe"
Maria, scritta in aramaico,
ma forma latina del nome ebreo "Miriam" ("Maria")
Yose, diminutivo di
"Giuseppe" menzionato (nella sua forma greca ιωσης
"Joses") come nome di uno dei fratelli di Gesù nel Nuovo
Testamento (Marco 6:3)
Yehuda bar Yeshua,
Probabilmente aramaico per "Giuda figlio di Gesù"
Mariamene e Mara. Secondo i
realizzatori del film questo è greco per "Maria detta la
padrona." Il nome simile "Mariamne" si trova negli
Atti di Filippo: Francois Bovon, professore di Storia della
Religione all'Università Harvard ha suggerito nel suo studio su
quel lavoro che Mariamene, o Mariamne, era il nome effettivo di
Maria Maddalena
Matya, Ebraico per
'Matteo'—non ritenuto Matteo l'Evangelista ma
"probabilmente il marito di una delle donne i cui resti si
trovavano in uno degli ossari senza iscrizioni." I realizzatori
del film affermano che esiste una prova secondo la quale Maria madre
di Gesù avesse molti parenti chiamati Matteo.
Quattro eminenti epigrafisti hanno
confermato le iscrizioni dell'ossario per La tomba perduta di
Gesù, secondo Discovery Channel. William G. Dever, un professore
di archeologia in pensione dell'Università dell'Arizona che ha
eseguito scavi in siti antichi in Israele per 50 anni, ha affermato
che alcune delle iscrizioni sugli ossari Talpiot sono poco chiare, ma
che tutti i nomi sono comuni.
Rapporti con l'ossario di Giacomo
Il film afferma ancora che il decimo
ossario, che andò perduto anni fa, è l'Ossario di Giacomo ritenuto
contenere il corpo di Giacomo, il fratello di Gesù.
In La tomba di famiglia di Gesù,
Simcha Jacobovici afferma che l'Ossario di Giacomo avrebbe fatto
parte di questa tomba, ma fu portato via da mercanti di oggetti
d'arte, e quindi scoperto separatamente. L'autenticità dell'ossario
di Giacomo è stata messa in dubbio, e uno dei suoi passati
proprietari è stato accusato di truffa a causa di questo manufatto.
Ben Witherington III, che ha lavorato
con Jacobovici in un documentario di Discovery Channel sull'ossario
di Giacomo, nega questo rapporto su queste due basi:
"L'ossario di Giacomo,
secondo il rapporto dei mercanti di antichità dai quali Oded Golan
ebbe l'ossario, viene da Silwan, e non da Talpiot, e presentava
tracce di terra che non corrispondono a quella che si trova in
quella zona di Gerusalemme."
"Inoltre, Eusebio riferisce
che il segno della sepoltura di Giacomo si trovava vicino al punto
in cui Giacomo venne martirizzato cioè vicino al colle del tempio,
quindi in prossimità delle famose tombe della Valle Kidron come la
cosiddetta Tomba di Assalonne. Talpiot non si trova affatto in
quella zona."
Un'altra considerazione fu che le
misure dell'ossario di Giacomo non corrispondono alle misure note per
il decimo ossario, che non è più conservato insieme al resto della
collezione. L'ossario di Giacomo si ritiene misurasse 50 cm di
lunghezza x 30 centimetri di larghezza ad un'estremità e 25,5
centimetri all'altra. Il decimo ossario della collezione Talpiot
dovrebbe essere lungo 60 centimetri e largo 26 centimetri ad
un'estremità e 30 centimetri all'altra. Inoltre, Amos Kloner ha
affermato che il decimo ossario non aveva iscrizioni. E Joe Zias,
ex-curatore del Museo Rockefeller, che ricevette e catalogò gli
ossari, ha anch'egli respinto queste affermazioni sul suo sito
personale.
Nuove informazioni hanno ora dimostrato
che la discrepanza tra le misure dei due ossari è spiegabile con la
misurazione della base dell'ossario, che è effettivamente di 50
centimetri, piuttosto che con la sua lunghezza. La lunghezza della
base superiore dell'ossario di Giacomo, e non la base, che è di
forma trapeziodale, secondo le ultime misurazioni eseguite
dall'Autorità Israeliana per le Antichità, è di 57,5 centimetri.
Tuttavia, ciò non prova in alcun modo che l'ossario di Giacomo sia
il decimo ossario mancante della tomba Talpiot.
Rapporto
statistico
Una questione centrale è stata quella
della probabilità che una tomba potesse contenere lo specifico
gruppo di nomi come la Tomba Talpiot. Esperti come Richard Bauckham,
David Mavorah e Amos Kloner ha sostenuto la frequenza di iscrizioni
archeologiche contenenti il nome "Gesù." Paul Maier,
professore di Storia Antica presso l'Università del Michigan
Occidentale, fa notare come ci fossero almeno 21 "Yeshuas"
o Gesù abbastanza famosi da essere inclusi nelle storie di Giuseppe.
Da parte loro, i realizzatori del film presentano uno studio
statistico condotto da Andrey Feuerverger, professore di Statistica e
Matematica presso l'Università di Toronto, che concluse come mentre
i nomi non sono rari, le probabilità che tutti questi nomi si
trovino insieme nella stessa tomba sono (in base alle variabili) da
600 a 1 a 1 milione a 1 a favore della sua autenticità.
Tuttavia, ha successivamente affermato
il Dr. Feuerverger, "Non è intento della statistica di
concludere se questo sito sepolcrale sia o meno quello della famiglia
del Nuovo Testamento. Ogni conclusione di questo tipo è appannaggio
molto più correttamente dell'intento degli studiosi di biblistica
storica che si trovano in una posizione molto più vantaggiosa per
valutare delle presunzioni che vengono inserite come elementi di un
calcolo. Il ruolo della statistica è principalmente quello di
cercare di valutare le probabilità che un gruppo ugualmente (o più)
'interessante' di nomi che sono emersi per caso possano costituire
dei campioni statistici e come tali valutabili o come fattori storici
e solo come tali valutabili. In questo senso io ritengo di poter
affermare alcuna conclusione che possa mettere in rapporto questa
tomba con una qualunque ipotetica tomba del Nuovo Testamento."
L'affermazione del Dr. Feuerverger si basa su diversi assunti:
La Maria di uno degli ossari è la
madre del Gesù trovato in un altro ossario,
Mariamne è sua moglie
Giuseppe (che appare con il
nomignolo Jose) è suo fratello
Un sostegno a questi assunti deriva,
secondo il documentario, dalle seguenti affermazioni:
Mariamne è il nome greco di
Maria.
Si ritiene che Maria Maddalena
parlasse e predicasse in greco.
Jose era il diminutivo usato per
indicare il fratello minore di Gesù.
La Tomba Talpiot è l'unico luogo
in cui degli ossari siano mai stati trovati con i nomi Mariamne e
Jose, anche se le radici dei nomi erano molto popolari e migliaia di
ossari siano stati estratti.
Il 25 febbraio, 2007, Andrey
Feuerverger, professore di Statistica e Matematica presso
l'Università di Toronto condusse un calcolo statistico sul gruppo di
nomi che fu inserito in La tomba perduta di Gesù. Egli
concluse che le probabilità sono almeno 600 a 1 che la combinazione
di nomi apparsi nella tomba possa essere dovuta al caso. La
metodologia di questo studio è stata sottoposta ad un giornale, ma
nel frattempo un compendio può essere trovato su Discovery Channel
and documentary websites. Una spiegazione più dettagliata
sull'approccio statistico può essere reperito anche sul sito web del
Professor Andrey Feuerverger come anche in una recente intervista
concessa a Scientific American. La distribuzione di frequenze per i
nomi prevalenti durante il periodo di tempo in cui le sepolture di
ossari avevano luogo può essere inferita esaminando due fonti
chiave:
Secondo il Prof. Feuerverger, lo scopo
dell'analisi statistica è quella di valutare il livello di
probabilità di un'ipotesi nulla, I quote:
Un' 'ipotesi nulla' può essere
pensata qui come asserire che questo gruppo di nomi fosse emerso
puramente per caso per scelta casuale di campioni dall'onomastico.
L'ipotesi alternativa è opposta a questa, per così dire. Non è
nell'intento della statistica di concludere se questo luogo di
sepoltura sia o meno quello della famiglia del Nuovo Testamento.
Feuerverger moltiplicò le volte che il nome appariva durante il
periodo di tempo con le volte in cui appariva ogni altro nome.
Inizialmente egli trovò che "Gesù figlio di Giuseppe"
appariva una volta su 190, Mariamne apparia una volta su 160 e così
via:
Gesù figlio di Giuseppe |
Mariamne |
Yosah |
Maria |
Prodotto |
1/190 |
1/160 |
1/20 |
1/4 |
= 1/2.432.000 |
0,53% |
0,625% |
5% |
25% |
|
Egli divise quindi 2.432.000 per 4 per
tener conto della distorsione nei dati storici e divise ulteriormente
quel risultato (608.000) per 1.000 nel tentativo di tener conto del
numero delle tombe esplorate dalla Gerusalemme del primo secolo.
Alle conclusioni di Feuerverger sono
state mosse alcune obiezioni:
Secondo alcuni, moltiplicare le
probabilità dei nomi individuali è sbagliato perché molte
permutazioni degli stessi nomi sono possibili.
L'inclusione del nome Mariamne nel
calcolo si basa su due assunti:
Maria Maddalena nel Nuovo
Testamento era la moglie di Gesù. (Non esiste prova storica di
ciò.)
Il vero nome di Maria Maddalena
era Mariamne. (Questo assunto viene messo in discussione da alcuni
esperti.)
Il calcolo prende in
considerazione solo le 1.000 tombe trovate a Gerusalemme invece
dell'intera popolazione Giudaica vivente nella regione. Si assume
aprioristicamente che la famiglia di Gesù avesse una tomba di
famiglia nel Nuovo Testamento e che questa fosse tra le 1.000 tombe
trovate nella regione di Gerusalemme. Non esiste prova storica per
questo assunto. Alcuni esperti, compreso l'archeologo Amos Kloner
(l'unico che scavò le tombe) non ritiene possibile che una famiglia
povera di Nazareth possedesse una tomba di famiglia a Gerusalemme.
L'iscrizione “Giuda figlio di
Gesù” viene ignorata nel calcolo. Dato che non esiste prova
storica che Gesù ebbe figli, alcune persone credono che questa
iscrizione debba essere inclusa nel calcolo per ridurre la
probabilità che la tomba appartenga alla famiglia di Gesù.
Randy Ingermanson e Jay Cost hanno
eseguito una loro analisi statistica nella quale essi osservarono le
probabilità partendo da vari assunti.
Quello che essi chiamarono uno
'storico tipico', essi calcolarono, darebbero 1 a 19,000 che questa
è la vera tomba di Gesù.
Uno storico che volesse a tutti i
costi che questa fosse la vera tomba farebbe degli assunti che
abbasserebbero le probabilità a 1 a 18.
Uno storico che propendesse per la
genuinità della tomba ma che volesse "mantenersi all'interno
della ragionevolezza storica" avanzerebbe degli assunti che
abbasserebbero le probabilità a 1 a 1.100.
Un altro storico che fosse contro
la genuinità della tomba, ma mantenendosi all'interno degli stessi
confini, stimerebbe le probabilità a 1 a 5 milioni.
E, ovviamente, un Cristiano che
insistesse che Gesù ascese al Cielo direbbe che è impossibile che
questa sia la tomba vera di Gesù.
.La tomba di Gesù non esiste. Se
è vero che è resuscitato il suo corpo non c'è, se non è vero che
è resuscitato il corpo è stato occultato il 3 giorno in modo da
non ritrovarlo più e continuando così a dire che è resuscitato.
Stephan Pfann (presidente
dell'Università di Gerusalemme della Terrasanta) sottolinea come
l'elevata frequenza di questi nomi suggerisce che la probabilità è
molto più bassa. "E' notevole il fatto che circa 16 su 72 nomi
di persona (trovati sugli ossari) rende conto del 75% dei nomi
iscritti." Tra questi nomi "top 16" ci sono Maria,
Giuseppe, Gesù, Matteo, e Giuda.
Shingō (新郷村)
è un villaggio giapponese della prefettura di Aomori. Tra le
attrazioni locali figura la "Tomba di Gesù Cristo". Invece
il movimento della Ahmadiyya di Qādyān e di Lahore, in India – di
origine islamica, ma considerato dai sunniti e dagli sciiti come
eretico – afferma che Gesù non sarebbe morto in croce: a loro
detta, dalla Palestina fuggì in India, dove visse ancora per molti
anni, fino a morire di vecchiaia a Srinagar, nel Kashmir: qui, in
effetti, si trova un monumento tradizionalmente indicato come «la
tomba di ʿīsā».
Parere degli
esperti
Nel gennaio del 2008 si è tenuto un convegno internazionale sulla
tomba di Talpiot. Al termine, fu emesso un comunicato, nel quale si
affermava che "la maggior parte degli studiosi che hanno
partecipato ai lavori - inclusi tutti gli archeologi e gli
epigrafisti che hanno presentato dei paper sulla tomba di Talpiot -
escludono che la tomba appartenesse alla famiglia di Gesù Cristo o
ritengono questa conclusione altamente speculativa".