Il Pesce monaco, o Monaco
d'acqua (Sea monk o Monk-fish in inglese), è un
animale marino pescato al largo della Danimarca nel 1546. Nei
bestiari dell'epoca era raffigurato come un mostro squamoso,
tentacolare e di colore violaceo con sembianze antropomorfe. Si
diceva che fosse lungo otto piedi e la sua somiglianza con un monaco
era dovuta alla testa corollata che ricorda, appunto, quella di un
frate. All'epoca fu considerato un prodigio, un mostro marino, che
testimoniava della singolare simmetria del mondo, per cui ogni cosa
terrestre ha un equivalente nel mare.
Alcuni studiosi hanno in seguito
suggerito che si trattasse, in realtà, di un calamaro gigante.
Questa teoria fu avanzata, tra l'altro, dallo zoologo svedese Japetus
Steenstrup nel 1854, e ripresa dal biologo marino Richard Ellis nel
1998. Bernard Heuvelmans, considerato uno dei fondatori della
criptozoologia, riteneva invece che si trattasse di un tricheco
erratico. Nel 2004 gli studiosi Charles G. M. Paxton e R. Holland
hanno ipotizzato un'altra bestia ancora, e cioè uno squalo angelo.
Un'altra possibilità è che l'animale
alla base della leggenda fosse una manta, che con la sua forma
sontuosa può ben ricordare dei paramenti preteschi.
Il "sea monk" fa
un'apparizione anche in alcuni videogiochi, tra cui Final Fantasy
XI.
Vi sono poi anche altre creature marine
leggendarie ispirate o somiglianti a figure religiose; fra queste si
possono citare il pesce vescovo e l'umibōzu.
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