Un medium (dal latino medium,
"mezzo, strumento") è una persona che sostiene di poter
operare come intermediario tra vita e morte con supposte entità
soprannaturali. Tale pratica afferisce alla credulità popolare e
alla pseudoscienza, non esistendo alcuna prova delle asserzioni
proposte.
Il termine nasce nell'ambiente dello
spiritismo negli anni cinquanta del XIX secolo per poi estendersi
successivamente in altri ambiti. Nel linguaggio comune e nella
cultura popolare si definisce medium principalmente colui in grado di
contattare le supposte anime di persone decedute, per via orale
("psicofonia") o per via scritta ("psicografia" o
scrittura automatica).
I medium sono stati oggetto di studio
da parte della parapsicologia per via di presunti fenomeni
paranormali di tipo fisico che, a detta dei sostenitori, si
verificherebbero durante le manifestazioni medianiche: tra questi
fenomeni sono stati elencati lo spostamento o la materializzazione di
oggetti, e la generazione di una imprecisata sostanza speciale
chiamata ectoplasma.
Nonostante le numerose ricerche, nessun
fenomeno è mai stato riprodotto in un ambiente controllato; inoltre,
alcuni medium su cui si è investigato si sono rivelati ciarlatani o
truffatori.
Storia
Una pratica con analogie con quanto
viene oggi definito abitualmente come pratica medianica sarebbe stata
diffusa sin dall'antichità presso i Sumeri, gli Egizi, i Greci e i
Romani, sempre strettamente correlata all'attività degli oracoli o
alla necromanzia.
Il primo a cercare di studiare i
fenomeni medianici in modo sistematico fu il pedagogista francese
Allan Kardec, che codificò la dottrina filosofica dello spiritismo
attorno ai fenomeni che avevano richiamato l'attenzione di filosofi e
scienziati europei nella seconda metà del XIX secolo. Nel suo primo
libro sull'argomento, Il libro degli spiriti, Kardec conia il
termine medium (mezzo, tramite) per designare le persone che
servirebbero come intermediari nel rapporto tra gli spiriti e gli
uomini, attraverso una facoltà, la medianicità, che si
troverebbe in tutti gli uomini ma in gradi di sviluppo molto diversi.
In seguito scrisse Il Libro dei
Medium per descrivere tutte le sue indagini riguardo ai fenomeni
medianici e ai diversi tipi di medium, ed è tuttora ritenuto uno dei
testi principali dello spiritismo e della medianicità. Il Kardecismo
ebbe particolare successo e diffusione in Brasile, dove i suoi
insegnamenti e le sue credenze andarono a intrecciarsi con i culti
spirituali locali.
Sempre negli stessi anni, precisamente
nel 1848, negli Stati Uniti fece grande clamore il controverso caso
delle Sorelle Fox, con le quali iniziò la storia del movimento
spiritista moderno in ambito anglosassone, e che raggiunse il proprio
periodo di maggiore fioritura e popolarità tra la metà del XIX e la
metà del XX secolo. Sebbene non più popolari e in vista come un
tempo, chiese spiritiste sono ancora oggi attive nel Regno Unito e
negli altri paesi anglosassoni.
Il rapporto con la New Age ed il channelling
Nell'ambito della New Age si è diffusa
la credenza in una nuova forma di medianicità, nota in italiano come
"canalizzazione" (calco dell'inglese channeling).
Ciò che differenzierebbe i medium tradizionali dai canalizzatori
sarebbe il tipo di "entità" con cui essi dichiarano di
mettersi in contatto: il medium infatti dice di comunicare
principalmente con gli spiriti dei trapassati, laddove i channelers
asseriscono di "canalizzare" presunte entità disincarnate,
come gli spiriti guida, che sarebbero desiderose di mettersi in
contatto con gli esseri umani per guidarne l'evoluzione.
Il channelling è un tipo di contatto più mediato: se il
medium parla direttamente con angeli o defunti, il channeler
interagisce con uno spirito guida (o maestro asceso) che "dall'altra
parte del velo" è la sua interfaccia con le altre entità.
Senza lo spirito guida, non c'è fenomeno paranormale: lo spirito
guida, libero quanto il channeler, decide ora, luogo e
modalità del fenomeno (seduta, scrittura automatica ecc.), oppure se
manifestarsi al channeler senza preavviso. Lo spirito guida
rivolge alle altre entità le domande del channeler e fornisce
a questi le loro risposte, apporti o asporti di oggetti.Il channeler non può verificare né ha la percezione extrasensoriale se dall'altra parte lo spirito guida stia effettivamente contattando terze entità, come dichiara, oppure se lo spirito guida stia mentendo, e fornisca delle risposte proprie, facendole risultare come affermazioni di defunti o altre entità. Secondo una visione più critica, spesso si manifesterebbero entità negative (come demoni), per i quali non prova niente il fatto che mostrino di conoscere fatti o particolari del corpo che solo il defunto poteva avere visto o vissuto: questo tipo di entità anche se non onnisciente, accede dopo la morte a una coscienza più vasta per cui può comunque conoscere cose e fatti del passato (e del futuro), anche di terzi, che non ha visto e vissuto personalmente nella vita terrena.
Trance medianica autoindotta
Fin dall'antichità, in vari modi viene
indotto uno stato di trance con musiche e danze frenetiche,
alcool e droghe, luci pulsate ad alta frequenza e di breve durata. Le
singole persone reagiscono in modo diverso ai tentativi di indurre
trance con varie tecniche, e per avere un evento paranormale conta
molto l'elemento soggettivo, le altre facoltà innate o acquisite del
medium. Nello stato di trance l'Io è temporaneamente
indebolito, e "cederebbe" volontariamente il controllo del
cervello -e quindi di tutto il corpo- ad altre entità, che hanno
così modo di manifestarsi, causando a partire dal cervello eventi o
paralisi sensorie o motorie.
L'ipnosi era utilizzata dagli psicologi
nell'Ottocento perché priva di conseguenze per il paziente, che al
termine riprendeva coscienza come prima dell'ipnosi senza ricordare
nulla dell'accaduto, quindi senza traumi visibili e senza alterazioni
organiche e/o funzionali del cervello. Variante della autoipnosi,
pure la pratica di una trance autoindotta sembrerebbe relativamente
sicura, priva di danni permanenti o irreversibili, eccetto l'uso di
alcune droghe (altro discorso sono gli aspetti riguardanti il
contatto con certe entità e la mancata chiusura della seduta). Le
droghe in genere e la trance medianica indotta con droghe sono
sospettate di indurre danni permanenti e irreversibili al cervello,
sia organici con una perdita di massa grigia, che funzionali con
effetti molto più potenti di altre sostanze. Le droghe agiscono sul
lobo temporale e corteccia pre-frontale (attenzione, capacità di
decidere e tempo di reazione, auto-regolazione e memoria), in cui
alcune correnti della psicologia moderna localizzano la sede dell'Io
cosciente.
Lobo temporale e corteccia pre-frontale
potrebbero essere coinvolti in tutti casi di trance indotta anche con
gli altri metodi. Infatti, sono le uniche zone del cervello
che dal punto di vista anatomico possono sempre cambiare nel tempo, e
con buona certezza cambiano nell'età dello sviluppo. Per cui, se
l'inizio del fenomeno medianico coinvolge in qualche modo il
cervello, l'impatto prevedibilmente avviene nelle zone suddette. A
seconda del soggetto, tossico-dipendente e non, cambiano nel lobo
temporale e nella corteccia pre-frontale la risposta di ormoni ACTH e
cortisolo ad eventi di stress (quantità secreta e tempo di
permanenza), nonché l'intensità di segnale alla TAC. Si vede nei
soggetti depressi (alla TAC iper-segnale di attività di queste
aree), in quanti cercano il rischio a ogni costo e praticano sport
estremi (ipo-segnale), apparentemente insensibili alla paura e che
cadono subito in depressione non appena sono privati di tali stimoli:
entrambi i gruppi conservano localmente il cortisolo, ormone dello
stress, per tempi più lunghi della media subendo danni alla memoria
di breve termine nell'ippocampo, e danni alla corteccia pre-frontale.
Questo dipende a sua volta dai geni e dal vissuto dei singoli
individui.
Secondo una corrente della psicologia moderna, corteccia e lobo
temporale sono la sede dell'Io cosciente. L'Io cresce con il corpo e
si forma soltanto attraverso le esperienze anche traumatiche della
adolescenza: se la persona viene abituata fin da piccola a superare
in modo positivo stress graduali e crescenti, per il resto della vita
avrà un Io forte, un umore di fondo positivo che non cade nel panico
davanti alle difficoltà, e considera le esperienze negative come una
occasione di crescita e maturazione, accetta o cerca lo stress e
obiettivi sfidanti non come una causa di malessere da evitare (anche
in caso di esiti positivi), ma come la forma stessa della vitalità.Aspetti dibattuti e critiche
Non esistono prove scientifiche o
empiriche a sostegno delle tesi o dei presunti "poteri" di
medium o canalizzatori, che si sono frequentemente dimostrati
truffatori o ciarlatani, che sfruttano la credulità o la fragilità
psicologica di persone in lutto o in difficoltà emotiva per
richiedere loro cifre ingenti di denaro in cambio di falsi "contatti"
con i loro parenti o amici deceduti, in merito a cui vengono fornite
informazioni assolutamente generiche e facili da inventare.
La psichiatria non riconosce la
medianità, né come malattia né come possibile facoltà di un
gruppo di persone psicologicamente sane e predisposte da fattori
genetici e/o ambientali. La medianità ha molti aspetti comuni con la
schizofrenia, che sono sovrapponibili per una serie di fenomeni:
- interesse per l'esotico (religioni e filosofie orientali ecc.) e il paranormale;
- angoscia apparentemente immotivata che precede un fatto, invece di seguirlo come reazione, cosa che avviene in una persona comune. A volte il fatto è irrilevante e si può interpretare solo come malattia, altre volte è rilevante e per chi crede nella medianità, specialmente se l'episodio si ripete più volte, l'angoscia è classificabile come forma di chiaroveggenza;
- allucinazioni sonore e visive: nell'80% circa dei casi di schizofrenia, in genere e all'inizio della malattia sono solo sonore, oppure meno di frequente visive e sonore assieme, quasi mai soltanto visive senza sentire delle voci. La visione non è nitida e dura anche per ore;
- deliri di persecuzione: tanto lo schizofrenico crede di essere tormentato, seguito, ingannato, spiato di nascosto, e ridicolizzato da tutti ma anche da qualcuno in particolare, quanto questa manifestazione è associabile a quella di un medium oggetto ad esempio di un poltergeist;
- deliri di riferimento: parole o gesti compiuti da un passante, passi di libri, film, giornali o canzoni sono letti, oltre che nel loro normale significato, come un messaggio riferito a sé stessi. Al solito modo, chi è protagonista di contatti di questo tipo afferma che questo è il reale se non l'unico modo delle entità di parlarci, per cui occorre essere particolarmente attenti e recettivi;
- deliri somatici, per la perdita di controllo su corpo e mente: furto del pensiero (convinzione che i pensieri siano rubati da entità esterne), inserzione del pensiero (convinzione che idee o pensieri estranei siano inseriti da terzi nella mente), deliri di controllo (convinzione che il proprio corpo e movimenti siano controllati da forze esterne, che possono farci muovere, ammalare, morire a loro piacimento). Anche il medium riesce ovvero afferma di poter comunicare col pensiero ad altre entità, e che queste possono entrare e uscire dal suo corpo inabitandolo;
- depersonalizzazione e derealizzazione: sensazione di essere staccati dal proprio corpo e staccati dalla realtà, con le deliranti preoccupazioni somatiche dette prima;
- disturbi del linguaggio: deragliamento, tangenzialità, fuga e rallentamento delle idee, incoerenza. La risposta non è attinente o non risponde del tutto alla domanda, è contraddittoria, inizia ma non conclude con un discorso sensato. Fatti simili si verificherebbero se le entità non intendono rispondere a parte o tutta la domanda, e invece vogliono lanciare altri messaggi, a volte comprensibili solo ad alcuni dei presenti;
- la schizofrenia ha conseguenze per tutta la vita e origini in età infantile, molto raramente al massimo intorno ai 30 anni. Però normalmente l'interessato ne avverte i sintomi e inizia un percorso di psichiatria-psicoterapia molto più tardi, oltre i 30 anni.
A ciò si aggiungono il ritiro sociale,
l'improvviso disinteresse per lo studio o il lavoro, la trascuratezza
nell'igiene e ordine personale, tipici sintomi di un inizio di
schizofrenia, potenzialmente riscontrabili ma da accertare con quale
frequenza si verifichino nelle popolazioni di sedicenti medium.
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