Un rapimento alieno (il termine
inglese abduction e il suo corrispondente italiano
adduzione sono entrati nella terminologia ufologica) è il
presunto sequestro di esseri umani da parte degli UFO, ritenuto un
fenomeno reale da alcuni sostenitori dell'ufologia. Numerose persone
in tutto il mondo avrebbero espresso la credenza di essere state
rapite da esseri alieni, e condotte a bordo di veicoli spaziali o in
luoghi difficilmente accessibili, come basi militari sotterranee,
dove affermano di avere subìto esami di tipo medico.
Definizione e descrizione
Il fenomeno, detto anche incontro
ravvicinato del IV tipo secondo la classificazione Hynek, è
stato descritto da chi sostiene di averlo vissuto come un'esperienza
sovente invasiva e traumatica che ha come incipit il missing time,
ossia un presunto blocco del tempo (non dimostrato scientificamente).
Lo stesso concetto, nei libri di Corrado Malanga, è chiamato
interferenza aliena.
Gli scettici fanno rilevare che nessun
rapimento alieno è stato osservato da testimoni indipendenti; anche
nel caso di Travis Walton, che si può definire il più clamoroso, i
compagni di lavoro non hanno visto il presunto rapito entrare
nell'UFO. Le storie dei rapimenti si basano quindi essenzialmente
sulle testimonianze dei cosiddetti "rapiti". Secondo tali
testimonianze, gli esseri di presunta origine extraterrestre
cancellerebbero apparentemente la memoria dell'evento nel soggetto
"rapito" per un periodo di tempo spesso prolungato. Secondo
alcune correnti dell'ufologia, la stessa memoria dell'evento potrebbe
essere recuperata attraverso sedute di ipnosi regressiva, con la
programmazione neurolinguistica e l'analisi grafologica – tecniche
che tra l'altro non sono considerate scientifiche in ambito
psicologico. Tra gli stessi ufologi non mancano però gli scettici, i
quali si chiedono come mai una razza progredita di alieni riesca a
cancellare il ricordo del rapimento dalla memoria cosciente e non
anche dal subconscio.
Secondo alcuni psichiatri, ci sarebbe
una spiegazione più semplice e razionale al "vuoto temporale",
ed ai temi tipici raccontati dai presunti "rapiti":
l'esperienza del rapimento potrebbe in realtà ricondursi a un
vissuto traumatico del soggetto, a sua volta oggetto di rimozione,
che in questo caso prenderebbe la forma dissociativa ed allucinatoria
del cosiddetto "vuoto temporale".
Il cosiddetto contattista si
differenzia dall'addotto perché i suoi contatti con i
presunti alieni non avverrebbero in modo coatto ma consensuale e
perché, molto spesso, egli si dichiara latore di un messaggio di
rinnovamento per l'umanità.
In alcuni casi, i sedicenti rapiti
hanno mostrato delle cicatrici come prova del presunto rapimento
subìto e di interventi chirurgici eseguiti dagli alieni. Gli
scettici fanno però osservare che in questo caso la medicina aliena
sarebbe paradossalmente meno progredita di quella umana, dato che
oggi i chirurghi riescono ad eseguire molti interventi senza lasciare
cicatrici apprezzabili; inoltre, alieni che vogliano tenere segreta
la loro presenza starebbero attenti a non lasciare cicatrici. Secondo
altri scettici, non risulta che siano stati compilati referti sulla
natura di tali cicatrici da parte di medici non appartenenti
all'ambiente ufologico.
Secondo alcuni sostenitori del
movimento ufologico/contattista, esisterebbero dei cosiddetti
"impianti" (definiti anche microimpianti) estratti
dal corpo dei soggetti che sostengono di essere stati rapiti. Uno di
questi impianti sarebbe stato estratto dal corpo del cittadino
statunitense Tim Cullen per opera del chirurgo Roger Leir,che ha
collaborato con il ricercatore ufologico Derrel Sims; secondo Leir si
tratterebbe di un oggetto dotato di un nucleo metallico, misura 7 cm
di lunghezza per 4 di larghezza, coperto da una membrana
rosso-marrone dotata di molti recettori connessi alle terminazioni
nervose, che sarebbe stato innestato nel corpo di Cullen in occasione
di un incontro ravvicinato, con un UFO dal diametro di 30 metri, che
egli stesso avrebbe avuto nel corso del 1978. È stato tuttavia
obiettato che Leir in realtà non sarebbe un medico, ma un podologo
abilitato ad effettuare piccoli interventi chirurgici ai piedi; è
probabile pertanto che si trattasse di un semplice corpo estraneo
penetrato casualmente in un piede. Gli scettici fanno inoltre notare
che non risulta che siano stati pubblicati referti di analisi di tali
impianti eseguite in laboratori scientifici da ricercatori estranei
all'ambiente ufologico.
Secondo le tesi pseudoscientifiche di
alcuni sostenitori delle teorie ufologiche e contattiste, questo tipo
di "rapimenti" avrebbe scopi scientifici; ovvero, secondo
loro, esseri di presunta origine extraterrestre avrebbero utilizzato
cavie umane (o animali) per condurre esperimenti scientifici di
natura non meglio precisata. Secondo David Icke, si tratterebbe di
esperimenti genetici condotti con la complicità di militari
terrestri. Su tali ipotesi, Carl Sagan ha osservato che esperimenti
scientifici condotti nel modo raccontato dai presunti rapiti
rivelerebbero una grande arretratezza in biologia, che sarebbe
inconcepibile in una razza aliena così avanzata da effettuare lunghi
viaggi spaziali. L'antropologo Thomas Bullard ritiene invece che i
rapimenti avrebbero lo scopo di modificare la coscienza dei rapiti
attraverso messaggi subliminali, in modo da favorire una positiva
evoluzione dell'umanità. Lo psichiatra Richiard Boylan ha anche
ipotizzato l'esistenza di falsi rapimenti alieni, condotti sotto la
regia dei servizi segreti nell'ambito di esperimenti
socio-psicologici.
Casi principali nel mondo
Rimane materia di dibattito quale sia
stato il primo caso presunto di abduction. Raymond W. Bernard
racconta che nel 1947 alcuni dischi volanti recanti svastiche
avrebbero costretto l'ammiraglio Richard Evelyn Byrd, in volo
sull'Antartide, ad atterrare in un'immensa area sotterranea abitata
da esseri dall'accento tedesco simili ai cosiddetti "Nordici".
Risalirebbe al 1953 il rapimento di due elettricisti (Karl Hunrath e
Wilbur Wilkinson) scomparsi durante un volo sui cieli della
California. Sarebbe avvenuto invece nel 1957 in Brasile, nello stato
di Minas Gerais, il famoso caso del contadino Antonio Villas Boas.
Nello stesso anno Reinhold O. Schmidt sarebbe stato prelevato nel
Nebraska e portato in una base aliena artica. Ma secondo alcuni
ufologi, i primi addotti della storia sarebbero stati i coniugi Hill,
che sarebbero stati rapiti mentre tornavano da un viaggio in Canada
nella notte fra il 19 e il 20 settembre 1961. Si noti che in
un'enciclopedia del paranormale è riportato che, durante una
regressione ipnotica, Barney Hill avrebbe definito "nazista"
uno dei suoi presunti rapitori. John Fuller scrive un libro sul caso
Hill, inserendo le testimonianze ottenute grazie alla cosiddetta
"ipnosi regressiva". Nel 1967 un caso di presunto rapimento
alieno ha coinvolto un sergente di polizia, Herbert Schirmer; il caso
è stato esaminato dalla Commissione Condon con la collaborazione
dello psicologo R. Leo Sprinkle. Un altro famoso caso di presunto
rapimento alieno è il rapimento alieno di Pascagoula, che è
avvenuto nel 1973 e ha coinvolto due operai, Charles Hickson e Calvin
Parker.
Tra i casi più celebri vi è il
presunto rapimento del taglialegna Travis Walton: dalla sua
esperienza e dalle testimonianze raccolte è stato tratto anche il
noto film di fantascienza Bagliori nel buio (Fire in the
sky). Il 5 novembre 1975 sette taglialegna dell'Arizona (USA),
tornando verso le loro case con il camion, avrebbero visto una
"strana" luce discoidale nel bosco. Travis Walton, che era
tra loro, avvicinatosi, sarebbe stato colpito da un raggio di luce,
mentre i suoi compagni fuggivano dalla paura. Walton riapparve solo
dopo cinque giorni, in stato confusionale, raccontando di essersi
svegliato all'interno di una strana cella metallica disteso su un
tavolo operatorio, e attorno a lui stavano tre esseri alti circa un
metro; avrebbe cercato di scappare, ma sarebbe stato afferrato da
altri "strani esseri" ben più alti, che dopo avergli
applicato una maschera sul viso, lo avrebbero riaddormentato. Avrebbe
sentito quegli esseri dire che non volevano affatto fargli del male,
semmai solo studiare "gli strani abitanti del pianeta",
tutto questo in perfetta lingua inglese.
Il ricercatore ufologo Budd Hopkins
negli anni ottanta scrisse alcuni libri che riportano numerose storie
di statunitensi legate ad esperienze di abduction. Uno dei
casi più noti descritti da Hopkins, riguarda Linda Cortile
Napolitano, e vedrebbe come testimone un'importante figura della
politica internazionale, che molti identificano in Javier Pérez de
Cuéllar; sul caso aleggiano però diversi dubbi, tra cui le analogie
con il racconto di fantascienza Nighteyes. Durante lo stesso
decennio, Whitley Strieber scrive una sua biografia personale
riguardante il suo rapimento, da cui è stato tratto il film
Communion. Anche in questi casi si sono usate tecniche di
ipnosi regressiva.
Indagini sui rapimenti alieni con l'uso
della regressione ipnotica sono state effettuate anche da James
Harder, docente universitario di ingegneria.
David Michael Jacobs, professore di
storia alla Temple University, fu il primo a mettere in relazione con
i progetti degli alieni le esperienze subite dai rapiti, sostenendo
che gli alieni perseguissero un progetto ben preciso, esponendosi
così alle critiche della comunità accademica americana.
John Edward Mack, docente di
psichiatria ad Harvard, sostenne l'idea di Jacobs sull'autenticità
dei rapimenti alieni, ma anche lui si attirò le critiche della
comunità accademica, per cui nel 1993 fu insignito del Premio Ig
Nobel insieme a Jacobs.
Casi italiani
In Italia l'episodio più noto di
presunto rapimento alieno, per quanto controverso, è quello dell'ex
metronotte genovese Fortunato Zanfretta. Piuttosto noti anche i casi
di Maurizio Cavallo e del genovese Valerio Lonzi. Il caso di Valerio
Lonzi è descritto minuziosamente in un libro di Corrado Malanga, nel
quale vengono citati anche i referti dello psicoterapeuta e ipnologo
Mauro Moretti, degli psicologi R. Bonomo, P. Concerto, S. Santoro,
G.M. Sferrazza, del dermatologo Moreno Vittorio e dello psichiatra
forense Marco Lagazzi, dove non si tace l'interesse che il soggetto
ha e aveva allo studio dei fenomeni di carattere ufologico, pur
negando ogni valore misticheggiante, paranormale o settario in questo
ambito.
Parere della comunità scientifica
La comunità scientifica costituisce de
facto il più grande detrattore del fenomeno delle abduction,
sostenendo l'impossibilità di verificare se le testimonianze di
adduzione abbiano un riscontro reale oppure immaginario. Dal punto di
vista scientifico, dunque, non vi è alcuna prova che questi
"rapimenti" siano realmente avvenuti. Solitamente la
comunità accademica imputa il fenomeno (cioè la convinzione
di essere stati rapiti da intelligenze extraterrestri) ad altre
cause, generalmente di tipo psicologico e biochimico, e in alcuni
casi psicopatologico. Alcuni "rapimenti" potrebbero essere
spiegati con la paralisi nel sonno, altri con la creazione di falsi
ricordi in un contesto di credenze già deliranti, altri ancora come
illusioni ipnagogiche e allucinazioni ipnopompiche, altri, infine,
come elaborate allucinazioni indotte dall'interazione
elettromagnetica tra particolari fonti di energia elettrica e il
complesso sistema neuro-elettrico del cervello umano.
Effettivamente la difficoltà
nell'accettare per reali questi eventi sta tanto nelle tecniche
quanto nella metodologia usate per identificarli. L'ipnosi
regressiva, che nella teoria dei rapimenti alieni dovrebbe fornire la
prova conclusiva dell'esistenza del rapimento stesso, per la quasi
totalità degli scienziati non ha validità epistemica, perché può
dimostrare, in linea di massima, che il soggetto non mente, ma non
può determinare se si è trattato di un'esperienza reale o
immaginaria. Anche la programmazione neurolinguistica è attualmente
oggetto di molte critiche, sotto il profilo epistemologico,
nell'ambito della psicologia ufficiale.
Chris French, psicologo, ha esaminato
una ventina di persone convinte di essere state rapite dagli alieni
ed ha rilevato in esse una tendenza alla fantasia, alle
allucinazioni, alla dissociazione e alla credenza nel paranormale
maggiore della norma. French è arrivato alla conclusione che non
c'erano motivi per ritenere che quelle persone fossero state
realmente rapite da extraterrestri.
Frederick Malmstrom, psicologo,
sostiene che le descrizioni delle facce degli alieni riferite dalle
persone che sostengono di essere state vittime di rapimenti sono
molto simili al modo in cui un neonato vede il volto della madre.
Quest'immagine resterebbe fissata nel subconscio e riemergerebbe
nella fase di dormiveglia, in cui viene riferita la maggior parte
delle esperienze di rapimento alieno, o anche durante la regressione
ipnotica.
Alvin Lawson, professore di letteratura
inglese alla California State University, ha condotto una ricerca sui
rapimenti alieni insieme al medico William McCall, nel corso della
quale un gruppo di volontari è stato sottoposto a ipnosi regressiva
e invitato sotto ipnosi a immaginare un rapimento alieno. Le
descrizioni dei rapimenti immaginari sono state molto simili a quelle
di persone che ritengono di essere state rapite realmente. Lawson ha
ipotizzato che le sensazioni legate al trauma della nascita affiorino
durante l'ipnosi regressiva e vengano usate per costruire la storia
di un rapimento alieno non avvenuto nella realtà.
Mistificazioni deliberate
In alcuni casi, i racconti sui
rapimenti alieni sono frutto di mistificazioni deliberate.
Uno dei casi più noti è avvenuto nel
1979 in Francia, a Cergy-Pontoise. Tre giovani (Jean-Pierre Prèvost,
Franck Fontaine e Salomon N'Diaye) avrebbero avvistato un UFO; mentre
due di loro si allontanavano per prendere la macchina fotografica,
gli alieni avrebbero rapito il terzo amico, rimasto da solo. Gli
amici hanno denunciato la scomparsa alla polizia. Il giovane è
sparito per alcuni giorni e al suo ritorno ha confermato di essere
stato rapito dagli alieni. Tre anni più tardi, trascorso il termine
legale della prescrizione, uno dei giovani, Jean-Pierre Prèvot, ha
ammesso l'imbroglio con la seguente dichiarazione:
«Dichiaro che il caso di Cergy-Pontoise è un falso dall'inizio alla fine. Io sono responsabile di tutto. Io ho ideato e organizzato tutto. Posso provarlo. Franck Fontaine ha trascorso gli 8 giorni del rapimento nell'appartamento di un amico, a Pontoise; io l'ho condotto lì e poi l'ho riportato indietro. Come può qualcuno immaginare che gli alieni ti rapiscano come uno sciocco?"» |
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