“…può anche darsi che gli abitanti
di questo pianeta vivano su un differente piano di vibrazione. Uomini
di carne e ossa come noi non possono vederli, tranne in certi
momenti, guardando di traverso, con la coda dell’occhio…”
(Terrore nello Spazio di Mario
Bava – 1965)
Il 23 dicembre 1574, Caterina de'
Medici, regina di Francia, si era appena ritirata a riposare. Era a
Avignone, circondata da dame e nobiliuomini che cercavano di aiutarla
a rilassarsi. In un momento, la regina gridò, indicando un punto
della stanza, e con voce soffocata affermò di vedere il Cardinale di
Lorena che le stendeva la mano. Nessuno degli astanti notò nulla, e
il Cardinale di Lorena, che era gravemente ammalato, non poteva
essere presente. La regina si calmò e inviò qualcuno a casa del
Cardinale per chiedere notizie sulla sua salute, scoprendo che era
morto poco prima. Questo episodio è stato riportato da Agrippa
d'Aubigné e fa parte di una serie di visioni che sembrano
preannunciare la morte di qualcuno.
I fantasmi possono manifestarsi in vari
modi: possono vagare sofferenti nei luoghi dove hanno trovato una
morte improvvisa e brusca. Ma è importante chiedersi se possiamo
valutare serenamente e senza pregiudizi la loro esistenza.
Nel 1966, in Inghilterra, il giudice
James Devey emise una sentenza che evitò il carcere a William
Haywood, un giovane turbolento, non nuovo a vicende del genere. Era
la seconda volta che veniva trovato alla guida di un'auto senza
patente, e il suo avvocato difensore sostenne che non era giusto che
il suo cliente finisse in galera perché la sua giovane moglie era in
attesa di un bambino ed era sola in casa, continuamente perseguitata
e terrorizzata da un fantasma. Questo bastò affinché il giudice
gli infliggesse soltanto una multa e un'ammonizione.
Il nostro passato vive nel ricordo di
magiche apparizioni, di strane luci e ombre, di esseri incorporei che
attraversano il nostro presente e che potrebbero essere le
testimonianze visive, se non tangibili, dell'esistenza di un altro
piano di esistenza oltre il nostro, un mondo diverso nel quale
continuare a vivere o quantomeno a esistere, una speranza per chi
crede che la morte sia la fine di ogni cosa, la fine di tutto, il
buio eterno oltre il quale esiste solo il nulla e la dissoluzione.
Alcuni di noi, in uno stato anomalo,
hanno varcato, o creduto di varcare, la soglia dell'aldilà e hanno
trovato pace o dolore, luce o buio, una luce immensa e calda li ha
avvolti, una figura li ha accompagnati attraverso i primi , incerti
passi nell'aldilà, un senso di pace quale mai abbiamo avuto e, alla
fine, un doloroso ritorno…
Un nuovo mondo ci attende oltre le
frontiere della morte? O, molto più semplicemente, è la nostra
mente che sogna nuovi mondi per non vivere il dolore della fine?
Questo nessuno può saperlo, nessuno è veramente, indiscutibilmente,
tornato indietro per raccontarcelo e, purtroppo, il mondo è pieno di
ciarlatani più o meno abili che, per soldi o per vanto, ti danno un
mondo nuovo da vivere, una speranza.
Nel mondo noi viviamo assieme a queste
creature del nostro domani, la cui epigrafe: “Noi siamo come voi
sarete. Dimenticarsi di noi è dimenticarsi di voi stessi”
rappresenta il futuro verso cui ogni essere vivente sta
involontariamente puntando, ma se esiste un altro mondo, un altro
piano di vita, cerchiamo di raggiungerlo con il nostro animo più
sereno o, quantomeno, crediamo in esso per la nostra pace sulla terra
che ora stiamo attraversando.
Assieme a noi vivono creature che
seguono i nostri movimenti, che consigliano il nostro modo d'agire,
che solleticano il nostro pensiero con idee. Quando, in certi
momenti, e con la coda dell'occhio ci sembra di aver captato un
movimento vicino a noi, dice una leggenda, abbiamo intravisto un
angelo custode.
I fantasmi esistono davvero?
Non esiste, ovviamente, una risposta
certa, ci sono coloro che vi credono, chi è scettico e chi scarta a
priori la loro esistenza e poi c'è chi dice di averne avuta
esperienza diretta e chi trova spiegazioni razionali a ogni fenomeno
che potrebbe avere origine soprannaturale.
Circolano centinaia di fotografie di
fantasmi, ma… quante sono vere? Quanti fotomontaggi? E quante si
possono spiegare grazie a effetti ottici? Sicuramente la percentuale
di immagini che non hanno spiegazioni è davvero bassa. Però, a
quanto pare, esistono anche foto che qualche dubbio sull'esistenza
dei fantasmi la lasciano.
Già all'inizio della caccia ai
fantasmi, nel XIX secolo, i diversi tipi di manifestazione venivano
distinti in base alle caratteristiche e queste caratteristiche li
distinguevano in varie categorie diversificate da Lord Halifax che
noi riportiamo pedissequamente.
Fantasma: è la manifestazione
di energie residue di fatti storici o vicende familiari
particolarmente forti, come morti violente, lutti non elaborati,
ecc., che si ripresenta in determinati luoghi. Sarebbero fantastici
quelle apparizioni che ripropongono ai malcapitati spettatori alcune
scene avvenute in passato. Lord Halifax riporta varie testimonianze
di persone che, per esempio, si sono ritrovate nel mezzo di liti
furiose fra esseri impalpabili, così come nei cortili di alcuni
castelli si possono sentire rumori inspiegabili, come il rumore di
zoccoli di cavalli, il clangore di spade o piante. Non si
tratterebbe, dunque, di anime intrappolate, ma dell'energia rimasta,
una sorta di impronta della storia che rimane legata e si ripresenta
a persone particolarmente sensibili.
Spettro: lo spettro sarebbe
invece la definizione delle anime dei defunti che, per vari motivi,
dopo la morte non sono passate oltre. Si tratta ad esempio di anime
di bambini o di persone morte prematuramente che non hanno preso
coscienza della propria dipartita e sono rimasti nei posti dove hanno
vissuto o accanto alle persone amate. Spettri diventerebbero anche
coloro che hanno lasciato qualcosa in sospeso e secondo questa
definizione, sono gli spettri quelli in grado di interagire ancora
con i viventi e con gli oggetti, prendendo energia dall'ambiente (le
loro manifestazioni si accompagnano a un brusco abbassamento della
temperatura e da un senso di disagio dei presenti) e utilizzandolo
per compiere tale interazione.
Poltergeist: si tratta di un
fenomeno provocato dall'esubero di energia di alcune persone. Il
poltergeist ha manifestazioni eclatanti, come spostamento di oggetti
talvolta violento, ma non ha nulla a che vedere con defunti o
passato: le sue origini di solito si cercano fra i membri delle
famiglie colpite, soprattutto se comprendono adolescenti, perché le
manifestazioni sembrerebbero dovute a un involontario sfogo di
energia mentale, scatenato da situazioni di disagio.
Prima di andare avanti conosciamo colui
che fu il creatore di questa distinzione: Charles Lindley Wood, II
Visconte di Halifax (Londra, 1839 – Hickleton, 1934), che è stato
un religioso inglese e apparteneva a una lunga e nobile famiglia. Il
suo libro “Guida ai fantasmi inglesi” contiene un ricchissimo
repertorio di aneddoti, di fatti ultraterreni (ora gai, ora macabri,
ora drammatici) riferiti da “testimoni oculari”. Una serie di
racconti del mistero, uno dei quali è stato scritto dal padre.
Torniamo a noi. La storia umana è
piena di queste apparizioni e molte sono le spiegazioni, più o meno
attendibili, che sono state date, ma sono solo teorie più o meno
fantastiche.
La scienza ufficiale è assolutamente
precisa in questo senso: non vi è alcuna prova dell'esistenza del
soprannaturale e di una forma di vita ultraterrena; tali concetti
sono privi di fondamento razionale, empirico e sperimentale; ovvero,
restano semplice oggetto di fede o credenza.
Come accade per altri campi di ricerche
più o meno misteriose e non ufficiali come, ad esempio, l'ufologia,
frequentissime nella storia del paranormale sono state le vere e
proprie frodi escogitate per svariati interessi, in particolare per
ciò che riguarda le apparizioni dei fantasmi . Sono numerosi, ad
esempio, i medium che si sono vantati della capacità di produrre
materializzazioni di ectoplasmi, durante le proprie sedute
medianiche, ma nessuno di questi sensibitivi è stato in realtà in
grado di produrre una prova oggettiva della natura soprannaturale di
questi “fantasmi” (in molti casi è stato invece dimostrato
trattarsi di garze, veli e altre sostanze del tutto naturali). Anche
le apparizioni documentate fotograficamente, oppure connotate da
varie forme di interazione fra fantasmi e oggetti circostanti (ad
esempio spostamento di oggetti, rumori notturni, ecc.), come abbiamo
già evidenziato, sono state spesso correlate, e successivamente
spiegate, con l'intenzione di determinati soggetti di attirare
l'attenzione dei media e del pubblico su particolari luoghi, località
o situazioni, per esempio a scopi turistici o commerciali (Loch Ness)
o per interessi del tutto individuali.
Nella maggior parte dei casi
l'apparizione di fantasmi è classificata come allucinazione
(quantomeno dopo avere scartato l'ipotesi di una frode). La
spiegazione si basa sul fatto che chiunque si rechi in un luogo
particolare per assistere a un'apparizione, se abbastanza convinto e
suggerstionato, potrebbe davvero partecipare a un'apparizione. La
mente infatti, se posta sotto un forte stimolo di stress, potrebbe
creare delle illusioni di vario genere, che possono essere diverse a
seconda della persona.
Nei casi in cui due o più persone
condividono la stessa esperienza illusoria si parla di allucinazione
collettiva. Secondo alcune teorie parapsicologiche sarebbe
spiegabile con il fatto che un individuo psicologicamente forte, in
caso di forte stress, può trasmettere telepaticamente l'immagine che
è stata registrata dal suo cervello: quest'ipotesi non ha però
riscontro scientifico. L'allucinazione collettiva è spesso frutto
di suggestione da parte di alcuni componenti del gruppo o della
folla, che con il loro comportamento (parole, grida, ecc.) finisce
per suggestionare gli altri.
Ma l'identificazione più popolare
della natura dei fantasmi è legata al fatto che essi siano
identificabili come apparizione dei defunti. Questa interpretazione
non ha alcun fondamento scientifico; in essa è riposta la fede,
ovvero la volontà di credere, di coloro che vi aderiscono. Credere
ai fantasmi significa spesso credere che l'anima di una persona
defunta possa in qualche modo riuscire a manifestarsi nel mondo
terreno, non di rado per chiedere aiuto nel portare a termine
qualcosa che il defunto non è riuscito a ultimare. È sicuramente
l'ipotesi più legata alla tradizione del folclore riguardante i
fantasmi e, per alcune persone, è quella più rassicurante, dato che
presuppone che possa esistere una vita dopo la morte e una
continuazione dell'amore provato nei confronti dei propri cari.
Altre ipotesi, francamente più
assurde, sono sostenute da coloro che si interessano di
parapsicologia e che sostengono che i fantasmi potrebbero essere un
frutto della telepatia. In casi di forte stress mentale e/o emotivo,
il nostro cervello, a detta di questa teoria, potrebbe in qualche
modo “sdoppiare” la nostra persona che andrebbe così a
manifestarsi sotto forma telepatica. Secondo alcuni esperti e molti
siti internet che trattano l'argomento, questa ipotesi coprirebbe
addirittura la maggioranza dei casi esaminati, ma non è accettabile
in campo scientifico.
Arriviamo addirittura ai buchi
spazio-temporali e questo grazie ai padri di questa teoria che sono
fondamentalmente due: il cacciatore di fantasmi Peter Underwood e il
professore Hermann Wilkins dell'Università dell'Ohio (USA). Essi,
infatti, sostengono che, grazie a particolari situazioni ambientali,
si può creare una sorta di “buco nella luce” che renderebbe
possibile vedere nel passato per pochi istanti. Questa infatti
sarebbe la spiegazione perché i fantasmi vengono visti oltrepassare
i muri, fluttuare nell'aria e camminare immersi per metà nella
strada; questo perché molto probabilmente nel passato non esisteva
quel determinato muro, c'era una duna oppure la strada non era ancora
stata costruita. Questa teoria sta prendendo piede negli ultimi
anni, pur non avendo alcun fondamento scientifico e mancando di ogni
possibilità di verifica. Inoltre, vista la natura unica dello
spazio-tempo, questa teoria non spiega il motivo per cui si
avvererebbero questi slittamenti solo in termini di tempo e non di
spazio. Questa teoria ha una variazione negli “universi paralleli”
sempre più vicini a una spiegazione realistica che ci dice che noi
vediamo, a volte, coloro che vivono e abitano in un altro universo,
forse anche in un altro tempo, ma questo non spiegherebbe il perché
sarebbero stati visti i volti e le figure di parenti e amici
scomparire sempre, a meno che, l'identificazione in questo senso sia
opera della nostra immaginazione.
La Chiesa Cattolica è stata
comunque chiara in questo senso: la destinazione dell'anima di un
defunto può essere la felicità eterna (Paradiso) o la pena eterna
(Inferno). Se l'anima non è libera da ogni peccato veniale, allora
può scontare un tempo più o meno lungo nel Purgatorio (dove per
tempo non si intende quello fisico con unità di misura propria).
Essendo queste tre le uniche destinazioni delle anime previste dalla
Chiesa Cattolica, non può esistere il fatto che un'anima defunta sia
collocata nel nostro mondo. Tutto questo sempre per chi ci crede.
Comunque sia nel Catechismo della Chiesa Cattolica non si parla di
fantasmi, mentre nella Bibbia sono narrate apparizioni di spiriti
(Saul fa evocare lo spirito di Samuele; durante la Trasfigurazione di
Gesù Mosè ed Elia), il che, poi non è altro che il solito modo
della Chiesa di dire qualcosa per poi, subito dopo, girarci attorno
smentendo quello che era stato detto poco prima.
Ma, allora, lo spiritismo, le sedute
spiritiche e i “Cacciatori di Fantasmi”?
Secondo lo spiritismo e il ricercatore
Allan Kardec che studiarono a fondo i relativi fenomeni, i fantasmi
sono manifestazioni degli spiriti, i quali si rendono visibili grazie
a un fenomeno del tutto naturale che lui studiò e approfondì, ossia
rendono più “denso” il loro corpo inimico, formato cioè da
sostanza materiale estremamente rara, e grazie a particolari
circostanze medianiche (tra cui l'ectoplasma del medium), appaiono a
chi desiderano. Kardec descrive il fenomeno esemplificandolo come un
gas che in condizioni normali non è visibile, ma che raffreddandolo
diviene immediatamente semi-trasparente e raffreddandolo
ulteriormente diventa solido e tangibile.
Per quanto riguarda i cosiddetti
cacciatori di fantasmi (cacciatori di fantasmi) sono persone che
appaiono mosse da una grande passione per tutto ciò che riguarda il
mondo degli spiriti. Con il termine ghosthunters sono indicate
persone, più o meno serie perché anche qui abbondano i ciarlatani,
dedite allo studio e alla ricerca dei fantasmi, con metodi più o
meno scientifici o para-scientifici. Loro scopo dichiarato è in
genere cercare di esaminare in modo più neutro e preciso possibile i
documenti che hanno in proprio possesso, spesso recandosi in
determinati luoghi considerati come luoghi di apparizioni. Tra i più
celebri cacciatori di fantasmi va segnalato almeno Harry Price (1881
– 1948).
Fra le varie manifestazioni, il
poltergeist deriva dal tedesco Polter (chiasso, rumore) e Geist,
“spirito”. In italiano significherebbe spirito chiassoso. La
caratteristica principale di una manifestazione di tipo poltergeist è
piuttosto di carattere uditivo. Il poltergeist è uno spirito
invisibile che, come dice il nome, si manifesta emettendo forti
rumori come dei battiti contro il muro o facendo sbattere porte e
finestre in modo violento. Il poltergeist interagisce in un
determinato ambiente di appartenenza (dove si pensa sia probabile sia
stato legato in vita) spostando oggetti come mobili, soprammobili,
rompendo piatti e rovesciando bicchieri e bottiglie. L'attività di
un poltergeist non è di tipo ostile, ma vi è una celebre
testimonianza nel caso di John Bell, abitante del Tennessee che nel
1817 dichiarò di essere stato vittima di un poltergeist che aveva
infestato la sua casa; raccontò non solo che si sarebbe divertita a
colpirlo in viso durante le ore di sonno, ma sembra che la
manifestazione alla fine riuscisse a sostituire una boccetta di
sciroppo con del veleno, il che costò la vita a Bell. L'azione di
un poltergeist è circoscritta in un particolare luogo (come case,
cimiteri o altre costruzioni) e talvolta in una singola stanza.
Secondo la parapsicologia il poltergeist non sarebbe l'anima di un
defunto, ma tale manifestazione sarebbe da attribuirsi all'inconscio
di persone con forti capacità psichiche le quali interagirebbero a
propria insaputa con il mondo materiale circostante.
Molte storie letterarie e
cinematografiche si svolgono in castelli o case infestate che altro
non sono che la presunta manifestazione spiritica forse più presente
tra i molti fenomeni descritti. L'infestazione avviene anch'essa in
luoghi ben determinati e si può manifestare sia in luoghi chiusi che
all'aperto. Nella maggior parte dei casi, gli spiriti che infestano
un luogo replicando sempre le stesse azioni, ignorando del tutto gli
umani presenti nel luogo. Durante queste manifestazioni, gli spiriti
vengono visti con contorni sfumati, ma altre volte con i lineamenti
del viso e del corpo ben definiti, arrivando persino a essere
scambiati per persone vive. Le leggende popolari e il folclore sono
pieni di storie di fantasmi di questa tipologia, e vi sono moltissime
persone, anche in Italia, che sostengono di essere imbattuti in
questo tipo di apparizione, avvenuta prevalentemente in antichi
luoghi quali castelli e manieri,