Il cavaliere senza testa è
un personaggio del folclore europeo almeno sin dal Medioevo.
L'irlandese dullahan o dulachán ("uomo
scuro") è un folletto senza testa, che generalmente cavalca un
cavallo nero e porta la sua testa sotto la sua coscia (o la tiene in
alto per vedere a grandi distanze). Brandisce una frusta creata dalla
colonna vertebrale di un cadavere umano. Quando il dullahan smette
di cavalcare, si verifica una morte; il dullahan chiama un nome, e in
quel momento la persona chiamata muore immediatamente. In
un'altra versione, è il conducente senza testa di una carrozza
nera. Una figura simile, il gan ceann ("senza una
testa"), può essere scacciata indossando un oggetto dorato o
mettendone uno sul suo cammino.
Il più illustre racconto scozzese di
un cavaliere senza testa riguarda un uomo chiamato Ewen decapitato in
una battaglia tra clan a Glen Cainnir sull'isola di Mull. La
battaglia gli negò ogni possibilità di diventare un capo, e sia lui
che il suo cavallo sono senza testa nei resoconti della sua
infestazione in quella zona.
Le Leggende tedesche dei Fratelli
Grimm (Deutsche Sagen) raccontano due storie di un cavaliere
senza testa visto con i loro occhi.
Una è ambientata a Dresda in Sassonia;
in questo racconto, una donna di Dresda esce presto una domenica
mattina per raccogliere ghiande nella foresta. In un posto chiamato
"Acque Perdute", sente il richiamo di un corno da caccia.
Quando lo sente di nuovo, si volta e vede un uomo senza testa in un
lungo cappotto grigio seduto su un cavallo grigio.
In un altro racconto, ambientato
a Braunschweig in Bassa Sassonia, un uomo senza testa
chiamato "il cacciatore selvaggio" suona un corno per
avvisare i cacciatori di non cavalcare il giorno successivo, perché
si imbatteranno in un incidente.
In alcune versioni tedesche dell'uomo
senza testa, cerca i responsabili di crimini mortali. In altre, ha un
branco di segugi neri con lingue di fuoco.
Il Cavaliere senza testa è un
personaggio immaginario del racconto La leggenda di Sleepy
Hollow dello scrittore statunitense Washington Irving,
inclusa nella raccolta di racconti intitolata Il libro degli
schizzi e trasformatasi in una famosa leggenda del folclore
statunitense grazie alla letteratura e a diversi film.
La leggenda del cavaliere senza testa
comincia a Sleepy Hollow, durante la Guerra di indipendenza
americana. Secondo il folclore tradizionale il Cavaliere era un
artigliere hessiano che fu ucciso durante la Battaglia di White
Plains nel 1776. Fu decapitato da una palla di cannone
americana, e i resti frantumati della sua testa furono lasciati sul
campo di battaglia mentre i suoi commilitoni portavano via
velocemente il suo corpo. Alla fine lo seppellirono nel cimitero
della vecchia chiesa olandese di Sleepy Hollow, da cui ogni notte di
Halloween sorge come un fantasma maligno, cercando furiosamente la
sua testa perduta.
Il
cavaliere senza testa (The Headless Horseman) è anche il
protagonista, noto come El Muerto in spagnolo, di una
leggenda nata al confine tra Stati Uniti e Messico, nel Texas
meridionale nel corso del XIX secolo.
Nata da un racconto storicamente
attendibile secondo il quale, nel 1850, nel Texas meridionale,
un bandito messicano di nome Vidal, ladro di bestiame, fu catturato
da due noti Texas Ranger, Creed Taylo e William "Bigfoot"
Walace. I ranger, per prevenire che altri desperados seguissero
le sue orme, ebbero la macabra idea di trasformare il corpo ucciso di
Vidal in uno spettro vagabondo. Dopo averlo decapitato, infatti,
legarono il suo cadavere sulla groppa di un cavallo mustang nero
accecato, assicurando alla sommità della sella la testa recisa,
protetta da un sombrero.
Furono in molti a
vederlo, indiani, messicani e coloni, e ben presto
iniziarono a nascere varie storie che affermavano l'esistenza dello
spirito di un vaquero messicano che si aggirava in Texas,
avvistato fino al secolo successivo. La storia fu narrata nel
romanzo The Headless Horseman di Mayne Reid,
pubblicato tra il 1865 e il 1866, venendo poi ripresa anche da altri
autori, tra cui J. Warren Hunter (Tall Men with Long Rifles, 1906)
e J. Frank Dobie (Tales of Old Time Texas, 1928).
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