lunedì 31 agosto 2020

Quali sono i misteri più affascinanti che non sono stati ancora risolti


Bisogna,prima di tutto, intendere cosa si intende per "mistero".
Nella generale considerazione, si intende "mistero" ogni fatto,avvenimento,gesta,costruzione od artefatto dei quali non si riesce a dare una spiegazione scientifica e razionale.
Nel caso della matematica, essendo una materia scientifica, il mistero e' riferito alla difficoltà di trovare una soluzione nello stesso ambito..
La definizione di "mistero", si può anche riferire a fatti che accadono nell'Universo. Il buco nero ne e' un esempio. Ma anche qui, la difficoltà sta nel trovare la spiegazione nel campo dell'astronomia e della fisica teorica e quantistica.
Se riflettiamo, il nostro Pianeta, e' parte di un immenso e (forse) infinito contenitore ,del quale conosciamo e abbiamo dato risposte scientifiche per una piccola percentuale. Per la maggior parte,per la razza umana, l'Universo, e' un elemento sconosciuto.
Alcuni esempi:
Si sa con certezza che il 95% dell'universo, e' composto da materia oscura ed energia oscura, ma non si e' riusciti ancora a dimostrarlo concretamente. Non si sa come interagisce con la materia e che ruolo abbia. Si ipotizza anche che possa essere la fonte di energia per eccellenza. Mistero…
Si teorizzava che le Galassie, dopo il Big Bang, si allontanassero l'una dalle altre,a causa della spinta iniziale,finita la quale, iniziassero a contrarsi fino a ritornare allo stato iniziale. Invece, si e' scoperto che loro velocità, anziché diminuire, sta accelerando. Mistero…
Di conseguenza, l'Universo ha una fine? Oppure no..Ed inoltre esiste solo questo nel quale esististiamo ,oppure ne esistono altri,con regole e principi diversi ? Mistero…
Questi esempi,dimostrano che la non conoscenza, non significa necessariamente che non si possa trovare una soluzione ed una motivazione scientifica, anche se esula dai nostri schemi terrestri.
Ma se riflettiamo attentamente, ogni "mistero" dalle incisioni rupestri,


a Puma Punku,


agli Oparts,


agli episodi di ESP,


a Roswell ,


sono si Misteri, ma tutti riportati alla presenza di Civilta' Aliene o fenomeni legati alla stessa essenza dell'Universo.
Ma ritorniamo ai 'Misteri" di origine sconosciuta e dei quali, una soluzione "solo" scientifica e razionale, non e' sufficiente.
A mio avviso, esiste solo un Mistero, che rimane di origine sconosciuta:
Gesù…
1-E' veramente esistito?
2-In caso affermativo , chi era veramente ?
3-Un uomo?
4-Oppure un essere che ha preso le nostre sembianze e che e' sceso sul nostro Pianeta?
5-Era un rappresentante di una Civilta' aliena avanzata che vive e pratica l'esistenza in base ai principi che "lui'" ha voluto testimoniare?
Non voglio entrare in conflitto con la religione cattolica.Non si tratta di eresia, ma il tentativo di risolvere il mistero .
Il principio di credere avendo fede, di tutto rispetto, a mio avviso e' una risposta ma non la soluzione.
Il solo fatto che ha affermato di essere il Figlio di Dio, e' il piu' grande mistero dell'umanita'. Quindi esiste una Entita' superiore che sovrintende all'Universo? E lo regola nei suoi meccanismi?
Legato a questo, la Sindone e' un mistero conseguenziale.


Non abbiamo risposte..non credo che le avremmo mai.
Se consideriamo valida la 5 ipotesi, solo in caso di contatto, potremmo trovarne una.












domenica 30 agosto 2020

L'origine della parola "nightmare"



Nightmare è un composto che proviene dal Middle English, cioè l'inglese del 1100–1500 per capirci, non ha niente a che fare con il sostantivo mare = cavalla/puledra.
MARE deriva da mære (Old English): si trattava di un demone mitologico che tormentava il sonno delle persone sedendosi sul loro petto. Questa entità portava una sensazione di soffocamento, e naturalmente incubi.
Da qui, l'etimologia della parola nightmare


sabato 29 agosto 2020

I teschi cornuti (umani) della Pennsylvania

Il teschio cornuto di Sayre, in Pennsylvania


Sayre è un distretto nella contea di Bradford, in Pennsylvania, a 95 km a nord-ovest di Scranton.
L'anno esatto non è chiaro, ma nel corso degli anni 1880 fu scoperto un grande tumulo a Sayre. Lì un gruppo di americani ha scoperto diversi strani teschi e ossa umani. Gli scheletri appartenevano a uomini anatomicamente normali ad eccezione delle sporgenze ossee situate a circa due pollici sopra le sopracciglia. Sembrava che i teschi avessero le corna. Le ossa erano caratterizzate dall'essere giganti, in quanto rappresentative di persone alte più di 2,13 metri.
Gli scienziati hanno stimato che i corpi erano stati seppelliti intorno al 1200 d.C.
La scoperta archeologica è stata fatta da un rispettabile gruppo di antiquari, tra cui il Dr. G.P. Donehoo, dignitario dello stato della Pennsylvania nella Chiesa presbiteriana; A.B. Skinner, dell'American Investigating Museum; e W.K.Morehead, della Phillips Academy, Andover, Massachusetts.
Non è stata la prima volta che giganteschi teschi cornuti sono stati rinvenuti in Nord America. Durante il diciannovesimo secolo, tesori simili furono scoperti vicino a Wellsville, New York e in un villaggio minerario vicino a El Paso, in Texas.
C'è stato un tempo nella storia, in cui le corna (animali) associate all'uomo venivano usate come segni di regalità.
Alessandro Magno era raffigurato con le corna su alcune delle sue monete. Ai tempi di Mosè, le corna erano un simbolo di autorità e potere. Molti dei, incluso Yahweh, sono stati raffigurati con le corna.
Secondo resoconti storici, le ossa di Sayre sarebbero state inviate all'American Investigating Museum di Filadelfia. Tuttavia, i manufatti furono rubati e mai più visti. Esistono immagini dei teschi, ma alcuni affermano che la scoperta sia una bufala.
Molti siti web suggeriscono che gli oggetti siano di origine extraterrestre.







mercoledì 26 agosto 2020

La Pasqua prende il nome dalla dea Ishtar


Che io sappia (ma posso sbagliarmi) è a tutt'oggi EASTER, come si dice Pasqua in inglese. Cioè a dire "Quello che Segna l'EST". Allora, facciamo un passo indietro. In tutte le culture, dai tempi ancestrali ad ora, si è sempre tenuto in gran conto il calendario. Non tanto in quanto computo dei giorni, ma per sapere quando seminare questo e quello in modo che le piantine in boccio trovassero clima favorevole alla crescita senza pericolo di improvvise gelate. Per sapere quando fare accoppiare pecore e mucche in modo che agnelli e vitelli, appena svezzati, trovassero erba tenera da brucare in quantità. Anche per riti orgiastici in modo che i neonati potessero godere, almeno per i primi mesi di vita, di condizioni climatiche favorevoli prima di dover affrontare il gelo invernale.
Pasqua va su e giù nel calendario perché si festeggia in base ai cicli sole-luna. Ovvero (questo prima del cristianesimo) il giorno della prima luna piena dopo l'equinozio di primavera. Dato che la luna piena potrebbe esserci lo stesso giorno dell'equinozio come due settimane più tardi, la Pasqua non ha mai un giorno preciso. E dopo l'avvento del cristianesimo? Beh, il clero si è appropriato, piano piano, di TUTTE le festività pagane sostituendole con quelle cristiane affinché la gente si dimenticasse degli Dèi pagani e festeggiasse qualcos'altro. Dato che per i cristiani, il giorno di festa è la domenica, l'hanno aggiunta alla faccenda: Pasqua è la prima domenica dopo la prima luna piena dopo l'equinozio di primavera. Talmente complicato che non se lo ricorda più nessuno.
Ma cosa c'entra tutto questo con l'EST? L'equinozio di primavera, per l'appunto, SEGNA L'EST sull'orizzonte.


Tutto il resto dell'anno, il sole si sposta avanti e indietro lungo la linea dell'orizzonte. EASTER = IL SOLE SEGNA L'EST = E' PRIMAVERA.


martedì 25 agosto 2020

In che modo la città di Torino è collegata al satanismo


Nonostante sia la casa del volto spettrale e cristiano che adorna la Sacra Sindone di Torino, questa città industriale nel nord Italia si dice che ospiti una delle comunità sataniche più fiorenti in tutta Europa.
Durante gli anni '80, la Chiesa cattolica assunse sei nuovi esorcisti per combattere la "magia" della città. L'arcivescovo Anastasio Ballestrero disse persino al New York Times che il diavolo viveva in città.
Un decennio prima, il regista italiano Dario Argento aveva ambientato il suo classico horror "Profondo Rosso" a Torino a causa dell'oscura reputazione della città.


Gran parte dello status di Torino si fondava sulla convinzione che forma un triangolo magico con le città di Londra e San Francisco, come una sorta di centrale elettrica per la magia nera.
I punti di riferimento presumibilmente significativi includono Piazza Statuto, Via Vittorio Alfieri e Piazza del Palazzo, in cui troviamo alcuni simboli malvagi come pentagrammi, diavoli alati e altro ancora. Sono incluse anche le chiese. Alcune strutture, come la neoclassica Chiesa della Gran Madre di Dio, sembrano essere più pagane che cristiane.


Sotto la città, alcuni credono che la ricca élite torinese abbia corteggiato demoni e altri satanisti per mantenere il potere sulla cultura e sull'economia. L'Italia è uno dei pochi posti in Europa in cui le accuse di satanismo sono prese sul serio.
Durante il processo di Amanda Knox, l'avvocato Giuliano Mignini ha sostenuto che Meredith Kercher era stata assassinata come parte di un rituale satanico. In effetti, un certo segmento della popolazione italiana crede ancora che il Mostro di Firenze fosse in realtà una cabala di adoratori del diavolo rurale.


lunedì 24 agosto 2020

Luoghi, in Italia, "misteriosi" o legati al "paranormale"


Ce ne sono davvero tanti, da pensare che viviamo in Scozia e non in Italia. Mi limiterò a indicarne uno per regione cercando di evitare quelli troppo ovvi.

Castello di Verrès, Valle d'Aosta.


Il castello sorge su un promontorio che domina la città di Verrès. É stata per secoli una proprietà della famiglia nobile degli Challant tranne un breve intermezzo dei Savoia. Si dice sia infestato dal fantasma della contessa Bianca Maria di Challant. In vita era una donna stile Lucrezia Borgia, ogni notte faceva sesso con un uomo diverso che regolarmente faceva uccidere il giorno dopo per salvaguardare il suo buon nome. Uno dei suoi amanti riuscì a scamparla e si vendicò del tentato assassinio accusandola di un delitto che lei non aveva commesso; il marito scoperta la sua infedeltà la fece processare e poi decapitare. Di notte, specie d'estate il suo fantasma appare e seduce i visitatori piú belli con un bacio che lascia letteralmente senza fiato. Io una visita ce la farei ma mi sa che con me non si farebbe vedere.

Monte Musinè, Piemonte.


Il monte Musinè é un'antico vulcano spento. Il monte e il bosco vicino sono tra i luoghi piú infestanti d'Italia; si va dagli avvistamenti UFO, molto frequenti sul Musinè, ad una battaglia tra cavalieri fantasma passando per le linee geodediche che si intersecano sul monte rendendolo una calamita per UFO e spettri. É consigliabile non attraversare il bosco di notte, oltre alle solite apparizioni si può ricevere una fitta sassaiola da parte dei fantasmi che lo infestano ma la gente del luogo assicura che basta farsi il segno della croce per stare tranquilli.

Villa de Vecchi, Lombardia.


Si trova a Cortenova in provincia di Lecco. Fu fatta costruire da Felice de Vecchi a metà dell'800 ma giá nel 1938 fu abbandonata e oggi é in totale rovina. Come il monte Musinè é uno dei luoghi piú infestanti d'Italia, non solo da fantasmi ma anche da presenze non ben identificabili. Durante le notti del solstizio d'inverno e quello d'estate si sente un lamento di donna provenire dalla villa, probabilmente il fantasma dell'amante di Felice de Vecchi morta assassinata. Si sente spesso musica di pianoforte provenire dall'interno sebbene l'unico pianoforte della villa é quasi distrutto e non é in grado di suonare nemmeno una nota. La villa é spesso ritrovo di satanisti che chissá come trovano il coraggio di entrarci.

La casa del violino, Liguria.


In provincia di La Spezia, a Scogna Sottana c'é una casa isolata chiamata la casa del violino. Era di un noto musicista che si esercitava ogni giorno. Quando morì gli abitanti del posto cominciarono a sentire il suono del violino proveniente dalla casa, nonostante fosse vuota e il violino fosse custodito in una bacheca. Chi ha avuto il coraggio di restare di notte nella casa dichiara di aver visto il violino uscire dalla custodia e suonare. Di notte si sono anche viste luci nella casa nonostante non ci sia elettricità.

Manicomio di Aguscello, Emilia-Romagna.


Non solo i castelli e le ville sono luogo di infestazioni, anche gli edifici moderni si difendono bene. Nel caso di ospedali e manicomi poi i fantasmi sono quasi d'obbligo. Quello di Aguscello (FE) ha una storia agghiacciante: costruito negli anni '40 venne poi dismesso all'inizio degli anni '70 per motivi rimasti ignoti. Durante gli anni in cui era aperto i bambini ricoverati lí subirono ogni tipo di abuso, dalle punizioni alle torture a sperimentazioni mediche; quelli che morivano erano sepolti in una fossa comune. Oggi si sentono passi, urla e rumori vari; nel cortile si vede spesso una giostra muoversi da sola e in passato ci sono stati incendi spontanei senza spiegazioni.

Museo di Riva del Garda, Trentino Alto Adige.


Nel 1953 nella necropoli romana fu trovato un corpo senza testa di un soldato romano, armato e con i paramenti funerari. Fu portato nel museo locale ma lí cominciarono i guai: la notte si sentivano suoni e lamenti, le ossa e i reperti del museo erano sparsi dappertutto e questo succedeva ogni notte. Una volta il custode si sentì afferrato per la giacca e trascinato fino alla tomba e nel museo si vedevano strane luci. La cosa continuò anche quando venne trovata la testa, finché tre medium stabilirono un contatto col fantasma: si trattava del legionario Lucius Paulus ucciso mentre difendeva la città di Manessicelles (Malcesino, VR) dai Sarmati. Da allora sembra che il legionario abbia trovato pace.

Ca' Dario, Veneto.


La storia di questo palazzo veneziano e di come porti sfiga a chi lo possiede é abbastanza nota ma vale la pena ricordarla. Fu fatto costruire nel 1479 dal nobile Giovanni Dario; quando morì passò a sua figlia Marietta e suo marito Giacomo Barbaro che finì in bancarotta e morì accoltellato. Marietta Dario si suicidò e uno dei figli della coppia morì in un agguato a Creta. Nel XVIII secolo fu acquistato dal commerciante armeno di pietre preziose Arbit Abdoll, che andò in rovina poco dopo. Il successivo proprietario, l'inglese Rawdon Brown spese tanto per ristrutturarlo e poi lo vendette ma morì in circostanze non chiare. Dopo un paio di proprietari passò nelle mani della contessa Baume-Pluvinel che ospitò il poeta francese Henri de Régnier, il quale si ammalò di una malattia ai polmoni e dovette tornarsene in Francia. Nel dopoguerra fu acquistato dal miliardario Charles Briggs che fuggì dagli Stati Uniti per non essere arrestato a causa della sua omosessualità. In Messico il suo amante si suicidò e lui fece altrettanto una volta arrivato a Venezia. Nel 1970 fu comprato dal Conte Filippo Giordano delle Lanze, il quale venne ucciso dal suo amante dopo una lite; fuggito a Londra venne ucciso a sua volta. Il palazzo poi fu acquistato dal manager dei Who, Christopher "Kit" Lambert il quale nel 1974 fu arrestato per detenzione di droga, finì anche lui in rovina e morì cadendo dalle scale del palazzo! Il nuovo proprietario fu l'industriale Fabrizio Ferrari che fu arrestato per aver picchiato una modella, ebbe un crack finanziario e sua figlia morì in un incidente d'auto. Il penultimo proprietario fu Raul Gardini che venne coinvolto nello scandalo di Tangentopoli e si suicidò. Nel 2002 l'ex bassista dei Who John Entwistle l'affittò per le vacanze ma morì una settimana dopo per uso di cocaina forse tagliata male. Oggi i proprietari preferiscono l'anonimato e non soggiornano nel palazzo, chissá perché.

Castello di Miramare, Friuli.


Questo castello triestino ha una fama sinistra, simile al palazzo di Ca' Dario a Venezia. Sembra che chiunque vi dorma sia destinato a fare una brutta fine morendo in terra straniera. Fu fatto costruire nel XIX secolo da Massimiliano d'Asburgo per lui e sua moglie Charlotte; nel 1860 non era ancora finito ma lui e sua moglie vennero ad abitarci. Nel 1864 Massimiliano divenne imperatore del Messico ma tre anni dopo venne deposto e fucilato, mentre sua moglie Charlotte subì un crollo nervoso e si ritirò a vita privata. Il castello passò poi all'imperatore d'Austria Francesco Giuseppe e a sua moglie Sissi che l'usarono come residenza estiva. Nel 1889 il loro figlio Rudolf fu trovato morto suicida nel padiglione di caccia di Mayerling a Vienna mentre l'imperatrice Sissi venne uccisa 9 anni dopo a Ginevra, pugnalata da un'anarchico. Il successivo proprietario fu l'arciduca Francesco Ferdinando che vi dimorò finché nel 1914 lui e sua moglie furono assassinati a Sarajevo dando inizio alla 1° guerra mondiale. Dopo la guerra Trieste passò all'Italia e il castello divenne dimora del principe Amedeo d'Aosta; costui nel 1937 divenne governatore d'Etiopia ma 5 anni dopo morì di tubercolosi o di malaria in un campo prigionieri britannico in Kenia. Il successivo occupante fu il generale nazista Fredrich Rainer che venne condannato a morte nel 1947. Poi il castello rimase in mani americane fino al 1954; nel 1951 un generale americano vi soggiornò e fu poi spedito a combattere nella guerra di Corea, morì pochi giorni dopo il suo arrivo! Dal 1955 divenne un'attrazione turistica e nessuno ci ha mai dormito piú, per fortuna.

Castello di Macereto, Umbria.


Si trova in provincia di Perugia, in località Tavernelle. I fantasmi di questo castello non sono le solite dame bianche o quelli che emettono urla o lamenti, sono guerrieri medievali vestiti di tutto punto e pronti alla battaglia. Chi ha avuto il coraggio di assistere racconta di aver visto plotoni spettrali che marciano, sentinelle che si danno il cambio della guardia o guerrieri che combattono battaglie a cavallo e con le spade. Un'altra particolarità é che i fantasmi in questione non sono i classici fantasmi svolazzanti, sembrano scheletri in armatura con occhiaie vuote e non emettono rumori.

Palazzo Bernardini, Toscana.


É un palazzo costruito tra il 1517 e il 1523 a Lucca dalla famiglia Bernardini. La sua particolarità non sono fantasmi o maledizioni ma una pietra, per la precisione la cornice di marmo di una finestra. Sebbene quando é stata posata era dritta nel tempo si é incurvata; piú volte nel corso dei secoli é stata sostituita ma ogni volta la pietra messa lí si incurva. La leggenda dice che in origine nel luogo dove c'é ora la finestra una volta c'era un'edicola sacra (un altare pagano secondo altri) che fu spostata. Da allora ogni pietra messa al posto dell'edicola si incurva verso l'esterno, come se diventasse flessibile.

Offagna, Marche.


Si tratta di un borgo medievale in provincia di Ancona; la sua particolarità é che é infestato dalla presenza di un fantasma detto Peora. Secondo quello che si racconta nel castello che sovrasta la città é nascosto un tesoro e il fantasma ha il compito di custodirlo. Il fantasma peró non si limita a infestare il castello ma esercita la sua "attività" in tutta la città, apparendo all'improvviso per terrorizzare gli abitanti o sotto le sembianze di una vecchietta per poter prendersi gioco dei passanti.

Palazzo Nuonno, Molise.


Si trova ad Agnone in provincia di Isernia; é considerato uno dei piú infestati d'Italia. In origine abitato dalla famiglia Colucci, fu poi venduto alla famiglia dei Nuonno che furono costretti ad andarsene per via dei fantasmi lasciandolo abbandonato. Si dice che in origine vi si tenessero orge e riti satanici fin quando il pavimento crollò uccidendo tutti. Sono proprio gli spiriti di quelle persone ad infestare il palazzo. Inoltre il palazzo é a metà strada tra un convento di frati e il convento delle suore di Santa Chiara; sotto l'edificio ci sarebbe un lungo corridoio che collega i due conventi e in quello delle suore furono trovati gli scheletri di tanti feti morti. Forse in tempi passati i frati e le suore usavano questo corridoio per incontrarsi di nascosto o forse veniva usato da amanti clandestini, non si sa. Chi passa di notte vicino all'edificio dice di sentire urla, musica e nitriti di cavalli. Le finestre sono murate ma con dei falsi vetri, molti dicono di aver visto figure che li osservano dietro i vetri di quelle false finestre.

Triangolo dell'Adriatico, Abruzzo.


Si tratta di un tratto di mare compreso tra Ancona, Gran Sasso e Pescara. Fin dal 1978, ma si cominciò a notarlo giá dal 1973, il posto é uno dei luoghi piú frequentati dagli UFO. Si va da colonne d'acqua alte una decina di metri avvistate dai pescatori, tratti di mare dove l'acqua ribolle, onde anomale improvvise e corpi luminosi sott'acqua il tutto senza una spiegazione scientifica. I marinai parlano anche di bussole impazzite, nebbie improvvise, radar che segnalano oggetti sconosciuti, rumori, esplosioni di luci e correnti improvvise che mandano fuori rotta navi e pescherecci; il campionario é molto ampio. Nella notte tra il 14 e il 15 ottobre 1978 due fratelli pescatori fecero naufragio e furono trovati morti al largo di San Benedetto del Tronto. Dall'analisi dei cadaveri il patologo stabilì che erano morti perché il cuore continuò ad accelerare senza riuscire a fermarsi, in pratica erano morti di spavento! Anni dopo un'onda anomala fece scappare i turisti a Pescara mentre luci arancioni comparivano sul Gran Sasso e un oggetto non identificato bloccò la centrale elettrica di Pietracamela. Negli anni gli avvistamenti UFO si sono moltiplicati e i pescatori hanno visto anche UFO uscire dal mare. Gli ufologi credono che la zona sia al centro di una rotta ufologia mentre altri si spingono a ipotizzare una base sottomarina. Quel che é certo é che anche se oggi il fenomeno é attenuato i pescatori hanno ancora paura di uscire in mare.



Museo delle anime del Purgatorio, Lazio.


Si trova all'interno della chiesa del Sacro Cuore del Suffragio sul lungotevere Prati. Nel 1897 scoppiò un incendio che devastò la cappella dedicata alla Vergine del Rosario. Il sacerdote, don Victor Jouët, credette di vedere un volto infelice lasciato dal fuoco su un mobile bruciato e pensò fosse un'anima del Purgatorio. Successivamente cercò in tutt'Europa oggetti simili dando inizio al museo; la collezione é formata da oggetti, spesso camice o abiti con impresse impronte di mani infuocate appartenenti, secondo la spiegazione della Chiesa, ad anime del Pugatorio desiderose di Messe in suffragio a loro dedicate per accelerare il passaggio in Paradiso.

Chiesa di Sant'Arcangelo a Baiano, Campania.


Si tratta di una chiesa di Napoli con annesso convento, in disuso da secoli. Costruita nel VI secolo su ordine dell'abate Teodosio, sorge su un precedente recinto pagano (sacello) dedicata al dio dell'amore Eros in cui si svolgevano culti propiziatori. La zona era anche attraversata da un corso d'acqua e posta sull'incrocio di linee geodediche. L'abate Teodosio, stanco dei riti pagani pretese che sul luogo fosse edificata una chiesa dedicata a San Michele Arcangelo e poiché il denaro per la costruzione fu donato dagli abitanti di Baia fu aggiunto il termine Baiano. Nei secoli la chiesa e il convento furono poi ristrutturati nel XIII e nel XVI secolo, ampliati e occupati da suore benedettine appartenenti alla nobiltà napoletana. Nel 1500 si cominciò a parlare di suore che facevano sesso con i nobili del luogo ma anche con amanti occasionali. Le cose peró erano messe peggio di quanto ci si aspettasse, le suore venivano prese da una frenesia sessuale senza pari e facevano sesso con chiunque non riscendo a fermarsi, abbandonandosi anche a riti orgiastici. Scoperte, vennero punite e mandate in altri conventi per espiare la loro colpa e si provvide a sostituirle; la cosa fu inutile perché dopo un po' anche le sostitute furono colte dalla stessa frenesia facendo sesso sfrenato e praticando gli stessi riti. A questo punto le autorità religiose capirono che qualcosa non andava e mandarono ad investigare il sacerdote e futuro santo Andrea Avellino. Non si sa cosa scrisse nella sua relazione ma raccomandò senza indugi di chiudere convento e chiesa. La spiegazione del fenomeno per gli esoteristi é semplice: il luogo é un "nodo di forza", un posto in cui si intrecciano le linee geodediche, per di piú amplificate dal corso d'acqua che permette di liberare la loro energia ed influenzare il comportamento. Per i neopagani il dio Eros si é vendicato della profanazione del suo tempio e della costruzione della chiesa scatenando la frenesia sessuale nelle suore. Resta da capire perché abbia atteso 1000 anni per vendicarsi.

Basilica di San Nicola, Puglia.


La Basilica di San Nicola a Bari fu costruita nel 1087, dopo che dei mercanti pugliesi trafugarono le spoglie del santo da una chiesa sconsacrata di Myra in Turchia per evitarne la profanazione da parte dei musulmani. Questa é la spiegazione ufficiale ma secondo molti la verità é un'altra: la spedizione fu organizzata per recuperare il Santo Graal nascosto nella chiesa a Myra. I mercanti non erano altro che cavalieri in incognito inviati dal Papa Gregorio VII per impedire che cadesse in mani turche. Il Graal si troverebbe ancora nella Basilica dedicata a San Nicola; un bassorilievo sull'architrave della porta dei leoni mostra scene di battaglie di cavalieri cristiani, curiosamente simili a re Artù ed ai suoi cavalieri, anche se all'epoca i personaggi del ciclo bretone non erano ancora conosciuti e un crittogramma d'argento che ricopre l'altare del Patrocinio indicherebbe la posizione del Graal.

Castello di Lagopesole, Basilicata.


É un castello medievale situato ad Avigliano in provincia di Potenza. Fu la dimora preferita di Manfredi, il figlio di Federico II di Svevia e di sua moglie Elena degli Angeli. Dopo la morte di Manfredi e la presa del potere dei D'Angiò Elena fu esiliata nel castello insieme ai figli e il suo fantasma é ancora lí. Al tramonto si sente un pianto di donna e si vede una figura girare per il castello; anche il fantasma di Manfredi é stato visto di notte in groppa al suo cavallo chiamare la moglie Elena.

Ponte di Siano, Calabria.


É un viadotto importante perché permette di entrare a Catanzaro. Negli anni '30 un uomo si suicidò gettandosi dal ponte ma in seguito (tre anni dopo) una ragazza cadde in una trance e parlando con la voce dell'uomo raccontò un'altra storia. Sarebbero stati 4 persone a prenderlo a pugni e gettarlo giú dal ponte; la polizia credette alla versione narrata dalla ragazza perché aveva giá notato che le ferite riportate sul corpo dell'uomo non coincidevano con quelle di una caduta da grande altezza. Ancora piú impressionante fu la descrizione della ragazza (che evidentemente aveva doti medianiche latenti) di come l'uomo venne aggredito; invitata a descrivere l'aggressione la ragazza descrisse tutto nei minimi particolari arrivando a mettere i suoi indumenti nello stesso posto dove furono trovati dalla polizia quelli dell'uomo! Fu avviato un supplemento d'indagine che confermò che l'uomo era stato ucciso ma la polizia non poteva accettare una testimonianza simile e archiviò l'inchiesta. Da allora il ponte ha visto molti altri suicidi al punto che attraversandolo si percepisce un senso di angoscia e disperazione senza motivo.

Castello Leucatia, Sicilia.


É un castello costruito nel 1911 a Catania nel quartiere Barriera del Bosco. Fu fatto costruire da un facoltoso commerciante ebreo come dono di nozze per sua figlia. La ragazza peró non voleva saperne di sposare un uomo piú vecchio di lei e preferì uccidersi gettandosi dal tetto. Il padre, disperato, lo vendette ma il nuovo proprietario che voleva trasformarlo in un condominio dovette cambiare idea. Gli operai venuti per cominciare i lavori scapparono terrorizzati dalle urla e i lamenti provenienti dall'edificio, subito seguiti dal proprietario. Durante la guerra fu occupato dai tedeschi che mal sopportavano di stare lí. Dopo la guerra fu adibito dal comune a libreria e centro culturale. L'affollamento spettrale dell'edificio é ancora presente con urla agghiaccianti, lamenti ed altro; al fantasma della figlia del commerciante vanno infatti aggiunti altri spettri. Il castello sorge su un'antica necropoli e a quanto sembra gli "inquilini" non sono molto contenti della costruzione dell'edificio.

Maniero di Casteldoria, Sardegna.

É un castello diroccato in provincia di Sassari, appartenuto alla famiglia Doria. Si dice che il castello nasconda un passaggio sotterraneo che conduce alla chiesa di San Giovanni da Villacudia, usato dai Doria per recarsi a messa senza essere visti. Nei sotterranei si troverebbe la "conca di la muneta", il luogo dove i Doria battevano moneta. In questo luogo i Doria custodivano il loro tesoro in 4 camere di cui una piena di monete d'oro e un'altra protetta da porte di ferro; oltre a questo nei pressi del castello c'é una cisterna al cui interno vi é una grande campana d'oro. Molti esportatori della domenica hanno cercato di prendere il tesoro ma il luogo é protetto da un esercito di spettri non molto amichevoli che fanno scappare tutti a gambe levate; se questo non basta a scoraggiare i cercatori d'oro i fantasmi ricorrono a metodi piú drastici come: venti gelidi, spintoni mentre si scendono le scale o colpi inferti con spade spettrali ma che lasciano il segno. Una sola volta un contadino riuscì nell'intento; trovò la camera piena d'oro ma scappò terrorizzato e venne ritrovato in stato confusionale. Quando si riprese si ritrovò le tasche piene di monete e si sistemò per tutta la vita.

Serténe, Corsica.


Sí lo so che la Corsica tecnicamente é francese ma non potevo non inserirla. Il comune di Serténe fa parte del dipartimento della Corsica del Sud. Questo paese ha uno dei numeri piú alti di avvistamenti UFO di tutta la Francia. Nella zona spesso si notano avvistamenti di oggetti che non sembrano aerei, strane luci notturne e anomalie magnetiche. Si notano spesso anche nuvole lenticolari, spesso associate al fenomeno UFO. É possibile che il tutto sia riconducibile alla locale base aerea ma alcuni pensano ad una base aliena o ad una Area 51 francese.


domenica 23 agosto 2020

Quando e come è finita la caccia alle streghe? Ci si era resi conto che le streghe non esistono?


Diffusissima la Caccia alle Streghe fu un fenomeno che solo marginalmente impattò il cosiddetto Medioevo. Infatti il periodo nel quale la ricerca di presunte streghe fu tra la fine del Quattrocento e la prima metà del Seicento, anche se non mancarono poi episodi più tardi, come le celeberrime "Streghe di Salem", condannate nel 1692, alla vigilia dell'Illuminismo..
Nei 300 anni che vanno dal 1450 al 1750, in Europa furono uccise per stregoneria circa 30 o 40.000 persone. Parliamo di "persone" perché molto spesso, specie in alcuni paesi, a finire sul rogo erano gli uomini. Giusto per dare qualche dato, sappiamo che a Mosca gli uomini rappresentavano il 75% dei condannati per stregoneria, che arrivavano a 92% in Islanda.
Vi furono in particolare dei picchi in alcune aree geografiche ben stabilite:
La città di Baden in Germania, ad esempio, bruciò 200 streghe dal 1627 al 1630, più di tutte le streghe condannate che perirono in Svezia. La cittadina di Ellwangen, sempre in Germania, bruciò 393 streghe dal 1611 al 1618, più di quanto ne abbiano giustiziate Spagna e Portogallo insieme. Il principe-vescovo cattolico di Würzburg, Germania, bruciò 600 streghe dal 1628 al 1631, più di quante ne siano morte nella protestante Svezia, Norvegia, Finlandia e Islanda insieme.
L'ultimo omicidio di una strega italiana (e forse europea) avvenne a Varallo Sesia, nel Vercellese, nel 1828.
Le streghe erano accusate, tra le altre cose, di adorare il diavolo, eseguire malefici, praticare incantesimi ecc.
Il ritrovo da loro prediletto era sotto un noce (famoso quello di Benevento) dove praticavano i loro riti satanici, come il Sabba (corruzione dello Shàbbath ebraico), anche se non mancarono mai varianti locali in merito ai loro presunti poteri e ritrovi.


Ma come mai ci si accanì contro di esse per così tanto tempo in tutta Europa?
Va detto che alcune di queste presunte "streghe" erano persone del tutto innocenti che solo sotto tortura erano disposte a confessare le assurdità più incredibili.
Alcune di esse erano però delle erboriste: conoscevano alcune proprietà medicamentose delle erbe, frutto, nella maggior parte dei casi, di conoscenze tramandate da generazioni.
Per rendere probabilmente più efficaci molte di esse commettevano effettivamente dei rituali al limite della superstizione (alcuni di evidente matrice pagana) e ciò le rendeva invise alla Chiesa ufficiale, specie negli Stati in cui l'Inquisizione (Romana o Protestante) aveva più potere.
Inoltre è appurato che in momenti di crisi, quando anche la religione tradizionale non sembra dare il conforto necessario, le persone tendono a ricercare una via più spiccia per risolvere i propri problemi e, rivolgersi alle streghe, maghe, ecc. divenne più frequente.
Non va dimenticato poi che in tutto il Medioevo (e oltre) la religione ufficiale convisse suo malgrado con rimasugli delle religioni preesistenti, con tutti le sue credenze e rituali, a volte appena appena ammantati di cristianesimo. Nelle campagne questo fenomeno era molto più diffuso e accentuato che nelle città, basti leggere il capolavoro di Levi: "Cristo si è fermato a Eboli" per comprendere la portata del fenomeno (e parliamo del 900 inoltrato!).
Quindi atteggiamenti che, in altre epoche sarebbero stati tollerati o addirittura giustificati, a un certo punto non lo furono più. Questo coincise, non per caso, proprio nel periodo della Riforma Protestante e nei tempi delle Guerre di Religione il cui nesso con la "Caccia alle Streghe" non è casuale.
Difatti la loro caccia, processo e infine morte (al rogo o impiccate) si intensificò proprio in questo periodo e furono i Paesi Protestanti ad avere il numero più alto di esecuzioni.
Sia i cattolici che i protestanti (di diverse confessioni) tendevano ad affermare il loro Credo specifico che consideravano l'unico ammesso e degno di essere praticato.
Pertanto, ogni cosa che deviava da una corretta fede e pratica religiosa, finiva nel mirino della Chiesa stessa (o della Comunità) che tendeva a estirpare come un'erbaccia coloro che si allontanavano dalla retta via. Le streghe erano relativamente inermi e quindi diventarono molte volte il bersaglio preferito di ecclesiastici o laici per manifestare la loro forza e ribadire la corretta ortodossia.
Si trattava, in pratica, di una dimostrazione forse più politica che religiosa in senso stretto.
Va da sé che dopo la Guerra dei 30 anni che devastò l'Europa (e che si può considerare come l'ultima grande guerra di religione europea), la religione perse gradualmente d'importanza. Iniziarono a circolare idee diverse, di maggior apertura mentale, si misero in discussione dopo millenni i dogmi stessi del Cristianesimo e le Sacre Scritture ecc.
In un clima di relativa e maggior tolleranza, le streghe non vennero più cercate in quanto tali e, di conseguenza, processate.
Per dirla con Voltaire: "Le streghe hanno smesso di esistere quando noi abbiamo smesso di bruciarle."


sabato 22 agosto 2020

Quali sono le basi scientifiche che hanno prodotto la leggenda dei vampiri?


Se é vero che la figura del vampiro si origina in Mesopotamia, il vampiro mesopotamico é molto diverso da quello che conosciamo dai film e dalla letteratura. Il personaggio 'chiave' per l'immaginario comune é basato su un uomo esistito realmente, Vlad III di Valacchia, altrimenti noto come Vlad Tepes dell'ordine del Drago (Vlad Tepes Dracului) da cui il nome Dracula.


Pochi sanno però che circa 80 anni prima di Stocker un italo-inglese, John Polidori, creò la prima figura di Vampiro letterario: Lord Ruthven Conte di Marsden.


Scientificamente il mito del vampiro é basato su una condizione medica rara e grave: la porfiria, caratterizzata dalla bassa produzione di gruppo eme sanguigno.
In realtà dovremmo parlare 'porfirie' e di 'insieme di condizioni mediche' poichè esistono diverse manifestazioni, dovute all'accumularsi di sostanze chiamate porfirine - una classe di composti chimici la cui molecola è caratterizzata da uno scheletro eterociclico costituito da quattro molecole di pirrolo unite tramite i ponti metinici nella posizione alfa - delle quali fanno parte la clorofilla e il gruppo eme, fondamentali per lo svolgimento delle funzioni vitali degli organismi.


Le porfirie hanno diverse manifestazioni a seconda del tipo, ad esempio:
  • la Porfiria Cutanea Tarda si manifesta con ipersensibilità cutanea, ed é alla base dell' idea che il vampiro non può stare al sole;
  • la Porfiria Eritropoietica Congenita (chiamata anche Morbo di Gunther) si manifesta con anemia emolitica, dalla quale l' idea del vampiro che deve succhiare sangue per ricreare il suo equilibrio di globuli rossi


giovedì 20 agosto 2020

Perché l'idea della città perduta di Atlantide è un argomento così popolare nella storia teorica mentre ci sono molte altre città antiche perse nel tempo


Alcune cose che spiccano su Atlantide a causa di ciò che ha riportato Platone.
La cosa più essenziale che posso trovare è che Platone in pratica è stato nella città descrivendone la grandezza . Era una metropoli di un milione di persone, per uno (più di quanto non ci fosse in qualsiasi città fino a secoli dopo), con una marina composta da circa 200.000 navi.
Francamente, è pazzesco. Era abbastanza per distruggere Atene in potenza armata. Poi c'erano i muri. Una città di circa 370 km di diametro la cui parete esterna era interamente rivestita in ottone. E se ciò non fosse abbastanza ridicolo, la parete centrale era rivestita di stagno e la parete interna (un diametro di 9 km) era rivestita di oricalco. Non abbiamo idea di cosa fosse questo metallo, ma Platone si vantava che era secondo in valore all'oro (anche se avrebbe potuto essere un'altra forma di ottone come l'ottone dorato, che ha un contenuto di zinco più elevato rispetto al classico ottone rosa).

Concept del concept artist Rocío Espín Piñar.

Ha anche conquistato praticamente tutto il Mediterraneo circa 9000 anni prima che Platone salpasse per Atene.
Sarò onesto, otterrà un po 'di favoritismo perché è una storia europea. Ci sono altre leggende di grandi città che vengono perse, nascoste o distrutte come Ubar o Shambhala, ma penso che Atlantide sia emblematica nella mitologia occidentale come una città splendente che ha conquistato il mondo, non diversamente da Roma.
E se noti il fascino, il fatto che Atlantide sia stata affondata come punizione di Poseidone è stata più spesso ricordata come il dio del mare che ha uno dei suoi momenti di rabbia o un atto casuale della natura. Il fatto che gli Atlantidei abbiano subito la sua ira diventando avidi, diffidenti o paranoici è stato per lo più diffuso dai media popolari.
Se però viene ricordato, è sempre un momento singolare - un singolo atto di incalcolabile male o arroganza - che condanna una città a godere dei frutti della prosperità e cancella un intero impero dalla faccia della Terra.
La perdita di Atlantide viene spesso raccontata come una tragedia in questi giorni. Una metropoli al culmine del suo potere viene inghiottita dal mare o per i capricci di un dio meschino o un uomo che fa un passo di troppo in avanti. Va considerato che Platone tuttavia dice che gli Atlantidei erano caduti in disgrazia molto prima che Poseidone scaricasse un oceano su di loro. I templi per il governante della città avevano da tempo perso il loro uso per riempirsi di polvere e la bellezza della terra era finita in nome del profitto e del potere. Cioè se non fossero diventati tane dove i prestatori di denaro e gli imbroglioni ostentavano le loro merci. I monumenti dell'età d'oro di Atlantide diventano ricordi di un'epoca lontana, circondati da persone che erano pallide ombre dei loro gloriosi avi. Interessati solo al potere e al dominio.
Un esempio perfetto del fascino di Atlantide nella sua gloria: una delle prime cose che emergono se si digita "Atlantide" in Google è un mega resort da miliardi di dollari alle Bahamas.


L'ironia è forte in questo caso, credo.



mercoledì 19 agosto 2020

Alcune leggende urbane provenienti dal Giappone


C'è una figura che appare in diversi film, anime, manga e videogame. Alcuni riferimenti sono contenuti anche nell'horror The Ring.
Kuchisake-onna (口 裂 け 女, la donna dalla bocca spaccata) è una figura malevola delle leggende e del folklore urbani giapponesi. Descritta come uno spirito maligno, si presenta con il viso parzialmente coperto con una maschera o un altro oggetto e porta con sè una sorta di oggetto appuntito.


Secondo la leggenda popolare, chiede alle potenziali vittime se pensano che sia attraente. Se queste rispondono no, le ucciderà con la sua arma. Se dicono , rivelerà che gli angoli della sua bocca sono tagliati da un orecchio all'altro e poi ripeterà la sua domanda. Se il malcapitato risponde con no, lo ucciderà con la sua arma, e se dirà , gli taglierà gli angoli della bocca in modo che assomigli alla sua deturpazione.
In questo schema, potete trovare un riassunto delle varie opzioni:


Insomma, a quanto pare non se ne uscirebbe…
E invece no. Come in ogni leggenda urbana, servono un po' di astuzia, inventiva e sangue freddo (Faust docet). I metodi che possono essere usati per sopravvivere a un incontro con la Kuchisake-onna includono rispondere alla sua domanda descrivendo il suo aspetto come mediocre, o distraendola con soldi o caramelle.


martedì 18 agosto 2020

Una delle dimore più misteriose al mondo


Rennes le Chateau è una piccola cittadina dei Pirenei nel distretto dell’Aude.


Oggi non si contano oltre quaranta anime tra i suoi abitanti, ma ogni anno oltre 25.000 visitatori si recano dentro le sue mura. Ricca di misteri e di numerosi segreti, l’affaire di Rennes le Chateau fece la sua prima comparsa nel mondo dei media nel 1972 quando il giornalista, e ricercatore, Henry Lincoln presentò al pubblico inglese tre documentari per la nota rete televisiva BBC. Grazie al contributo di Richard Leigh e Michael Baigent ne seguì un best-seller mondiale, tradotto in oltre 22 lingue, “The Holy Blood and The Holy Grail” e con oltre sei milioni di copie vendute in tutto il mondo.
Il mistero legato a Rennes le Chateau ebbe così inizio.
Ma che cosa si cela dietro questo mistero? I primi dati di cui disponiamo risalgono alla fine del XIX secolo quando un prete di nome Berengere Sauniere


venne nominato curato di questa piccola cittadina. Nato a pochi chilometri da Rennes Le Chateau, a Montazels, Sauniere fin da piccolo mostrò un profondo interesse per le arti e la cultura spingendo i propri genitori a farlo entrare in seminario per poter coltivare proficuamente tali interessi. Il 1 Giugno 1885 Sauniere, 33enne, viene nominato parroco a Rennes le Chateau, il suo stipendio non è superiore a pochi franchi per anno, talmente pochi da costringerlo ad iniziare ad andare a caccia e a pesca per poter sopravvivere decentemente oltre alle scarse donazioni effettuate dai parrocchiani nei suoi confronti. Tale condizione durerà per circa sei anni, fino a quando non assunse alle proprie dipendenze una giovane diciottenne, Marie Denarnaud, che lo aiuterà fino alla sua morte condividendo con Padre Sauniere i misteri di questo piccolo borgo. La situazione non era però migliorata e al tutto si aggiunsero grossi problemi inerenti la piccola chiesetta del paese, oramai quasi diroccata e con gravi problemi strutturali. Fu però proprio da questa piccola chiesa dedicata a Santa Maria Maddalena che il mistero sembrò iniziare, un mistero legato al restauro di un edificio costruito nel 1059 e consacrato nel 1225.
L’antica cittadina di Rennes le Chateau era stata ricostruita posteriormente su un antico sito visigoto del VI secolo dopo Cristo. Antico dominio dei Conti di Razés, dei Marchesi Blanchefort e dei Signori di Hautpoul la cittadina era stata nei suoi secoli di storia la capitale dell’Impero Visigoto, nonché luogo sacro per le antiche popolazioni celtiche. Al dominio e al potere seguì però un’epoca buia dettata nei secoli dalla lenta decadenza del paese, decadenza che condusse Rennes le Chateau a trasformarsi in un “semplice” borgo urbano.
Sauniere, pur disponendo di povere finanze, fin dal suo insediamento aveva cercato di portare avanti un progetto per restaurare la povera chiesa e riportarla ad uno stato di vivibile utilizzo. Una piccola raccolta di fondi venne avviata nel paese per iniziare la ristrutturazione della chiesa. Sauniere, privo di scrupoli e di forte tempra si coinvolse in prima persona per risparmiare sui costi della manovalanza. Si iniziò smantellando alcune pareti ed il tetto ormai totalmente distrutti. I lavori sembravano procedere alacremente e Sauniere, a detta delle scarne cronache del tempo, giova nel constatare il lento recupero di questa piccola parrocchia.
Quando l’attenzione del prete e degli operai venne rivolta al restauro dell’altare maggiore,


il mistero e le scoperte iniziarono a rincorrersi fino ai giorni odierni. L’altare possedeva infatti una lastra di marmo, datata al XII, secolo posta in corrispondenza di una colonna di legno altrettanto vecchia.
Quando si procedette a rimuovere la lastra di marmo ci si accorse che la colonna alla sua base possedeva delle cavità. Incuriositi da questa strana scoperta il prete e gli operai si ritrovarono poco dopo davanti ai loro occhi tre o quattro pergamene (dipende dalle fonti) probabilmente redatte dal precedente curato. Le strane pergamene erano state disposte all’interno di alcuni cilindri con i sigilli dell’Ordine dei Cavalieri Templari portando le date del 1270 e del 1274.
Questo quanto la tradizione e le testimonianze ottenute nella metà del ‘900 permisero di appurare sul ritrovamento di queste strane pergamene. L’emozione di Sauniere per questa scoperta lo portò sicuramente a ricordare le antiche leggende del posto che raccontavano come un grosso tesoro fosse stato nascosto nei pressi della sua cittadina dai Cavalieri Templari e/o dagli eretici Catari.
La speranza di trovare oro e gemme all’interno dei cilindri venne delusa quando il curato si trovò davanti a delle pergamene vergate in latino. La delusione probabilmente fu maggiore quando il giovane Sauniere si accorse che due di queste pergamene sembravano riportare fedelmente alcuni brani tratti dal vangelo di Luca.
Le varie versioni oggi “disponibili” di questo mistero ci raccontano però come dopo la prima delusione Sauniere si fosse rivolto al proprio superiore, Mons. Felix Billard, che indirizzatolo a Parigi gli avrebbe permesso di decifrare le misteriose pergamene.
Una volta venuti alla luce, i messaggi sembrarono richiamarsi ad un tesoro sepolto e ad un corpo inumato nella zona di Rennes le Chateau. “A DAGOBERT II ROI ET A SION EST CE TRESOR ET IL EST LA MORT” ( trad. «A Dagoberto II Re e a Sion appartiene questo tesoro ed egli è la morto») seguito da un altro messaggio altrettanto criptico rinvenuto nella seconda pergamena, "BERGERE PAS DE TENTATION QUE POUSSIN TENIERS GARDENT LA CLEF PAX DCLXXXI PAR LA CROIX ET LE CHEVAL DE DIEU J''ACHEVE CE DAEMON DE GARDIEN A MIDI POMMES BLEUES" (trad. «Pastorella nessuna tentazione che Poussin e Teniers tengono la chiave, pace 681, per la croce e questo cavallo di Dio io compio – o anniento – questo demone guardiano a mezzogiorno. Mele azzurre”).
Un messaggio che allora, come forse anche oggi, potrebbe sembrare insulso e privo di significato ma che contestualizzato nel Redhae, la regione di Rennes Le Chateau, potrebbe assumere ben chiari significati. Le altre due pergamene rinvenute da Sauniere sembravano essere invece delle genealogie, secondo alcuni a testimonianza di una sopravvivenza della dinastia francese dei Merovingi, secondo altri inerenti legami di sangue tra antiche famiglie della zona.
E’ proprio da questi legami di sangue che successivamente si ipotizzeranno scenari curiosi quanto incredibili ma, fino ad oggi, inverificabili.
Nel corso degli anni diversi detrattori hanno cercato di smitizzare il mistero di questa cittadina affermando che sia le pergamene che il mistero nato negli anni successivi al ’70, erano unicamente il frutto di abili operazioni commerciali di Lincoln e colleghi insieme ad un curioso giornalista di nome Gerarde de Sede.
Se forse è possibile rinvenire realmente nel materiale di questi autori fattori “di disturbo” o semplici illazioni gratuite, è bene comunque ricordare che l’enigma sorto dietro questa cittadina viene fatto risalire direttamente alla giovane perpetua di Sauniere, Marie Denarnaud, quindi direttamente a chi Sauniere aveva confidato parte delle proprie scoperte e dei propri affari.
Le scoperte però non sembrarono finire poiché gli scavi continuarono, questa volta in gran segreto e senza l’aiuto degli operai. Sauniere riuscì infatti a scoprire una antica cripta posta sotto l’altare maggiore della chiesa e le ossa di due non ben precisati individui con alcuni monili e armi indosso.
Tale scoperta è stata recentemente suffragata da non meno di due spedizioni che sono riuscite ad identificare, attraverso l’utilizzo di georadar, proprio sotto l’altare maggiore della cappella una piccola struttura artificiale perfettamente quadrata insieme ad un’altra simile posta sotto la oggi nota Torre di Magdala.
Ma le scoperte non sarebbero finite perché se la cripta degli Hautpoul-Blanchefort conteneva i resti di tutti i membri di quella famiglia, cosa era nascosto nella tomba della Marchesa Marie d’Hautpoul-Blanchefort, dell’adiacente cimitero? Forse in questo momento Saunière capì che nella tomba del cimitero c’era qualcun altro o qualcos’altro.
La scoperta di queste pergamene sembrò risanare totalmente i debiti e la penuria finanziaria del giovane Sauniere che iniziò a disporre di ingenti somme di denaro per la ristrutturazione della chiesa e per uso personale, in totale distonia con la vita di un povero prete di campagna.
La vita del giovane curato cambio talmente che i lavori di restauro non solo furono rinvigoriti, ma divennero addirittura sfarzosi, quasi principeschi; cosa assai strana per una piccola parrocchia sperduta nelle brulle colline del sud della Francia.
Le migliorie alla chiesa sembrarono anche portare all’introduzione di alcuni inquietanti particolari. Sul portale d’entrata, alzando gli occhi, l’attenzione è attirata immediatamente da un particolare macabro ed inquietante. Sull’architrave del piccolo portale si può leggere una frase non certo allegra: "Terribilis est locus iste" (trad. lat. "questo è un luogo terribile").


Il vaso contenente l'acqua benedetta, e' sorretta da una statua raffigurante una figura inquietante, che molti attribuiscono al diavolo.


All’interno della chiesa le stazioni della Via Crucis, oltre ad essere disposte nel senso contrario rispetto alla norma, presentano alcune anomalie degne della migliore tradizione esoterica. Dentro quasi tutte le stazioni sono stati infatti inseriti piccoli particolari, visibili solamente all’occhio esperto, che sembrano voler richiamare l’attenzione verso una conoscenza sottile, segreta, nascosta nei particolari.
Anche le due statue ai lati dell’altare presentano quello che potrebbe essere un messaggio codificato nella religione, sia San Giuseppe che la Vergine Maria reggono in braccio un bambino. Due bambini che la tradizione gnostica ed esoterica ci indicano come i due Messia, quello Sacerdotale e quello Regale dell’antica Israele, e che alcune tradizioni identificano come Gesù e San Giovanni Battista


Altri ricercatori hanno avanzato la curiosa ipotesi che questo doppio lignaggio volesse significare anche una discendenza diretta dalla famiglia di Cristo, identificata da alcuni nei Desposini .
Ma le curiosità non finiscono perché Sauniere era solito annotare tutto ciò che accadeva sul suo diario personale. Alla data del 29/9/1891 si legge: "Visto il curato di Nevian - presso Gelis – presso Carrière – visto Cros e Secret". “Secret” come nome di persona non esiste, forse Sauniere voleva dire proprio "segreto"? Aveva parlato ai curati delle vicine città di un segreto?
Tutto sembrerebbe collegarsi qualcosa scoperto da Sauniere nella chiesa. Ma che cosa? Si è supposto che potesse trattarsi del tesoro dei cavalieri templari, di quello portato via dalla roccaforte catara di Monsegur. Secondo altri autori un libro scritto da un contemporaneo di Sauniere, Padre Boudet, potrebbe indicare la presenza di un tesoro nascosto in ben 12 posti nelle vicinanze di Rennes Le Chateau.
Una delle ipotesi più in voga tra i cristiani gnostici è quella che Gesù Cristo non sia morto sulla croce, ma che abbia finito i suoi giorni in Linguadoca, trasferendosi insieme alla Maddalena, che sarebbe divenuta sua sposa e da cui avrebbe avuto dei figli dai quali sarebbe nata la dinastia merovingia.
Si paventa, come abbiamo già detto, la presenza templare, catara, addirittura del tesoro dei visigoti trafugato nel sacco di Roma. Alcuni autori ipotizzano che si tratti del tesoro di Blanche de Castille, altri il tesoro del Tempio di Salomone. Alcuni ricercatori si sono spinti ad affermare che il tesoro non fosse altro che il vero corpo di Gesù Cristo inumato nel vicino Monte Cardou ( contrazione di “corps de Dieu”, il corpo di Dio). Altri dicono che l’Arca dell’Alleanza sia nascosta nel vicino villaggio di Arques.
Ma l’ipotesi forse più famosa e più accreditata è quella che nella tomba falsa della marchesa Marie d’Hautpoul-Blanchefort fosse stata nascosta Maria Maddalena, le raffigurazioni ripetute della santa in una chiesa così piccola, l’adorazione particolare che Saunière aveva per lei, ed un quadro del pittore Poussin porterebbero ad ipotizzare, secondo alcuni autori ciò.
Non è semplice oggi capire e spiegare un mistero di oltre cento anni fa. Molti indizi hanno condotto cercatori di tesori o semplici appassionati su false piste, portandoli addirittura nel passato ad usare la dinamite per creare buche nel terreno. Oggi invece si è cercato di smitizzare, e forse anche turisticizzare troppo, un posto trasformandolo in certi casi in un fenomeno “da far vedere”.
Il mistero reale che però si nasconde in questa piccola cittadina forse non ha trovato ancora risposta.
Che Sauniere lo abbia custodito, scoperto o semplicemente sfruttato interessa relativamente, quello che i ricercatori di oggi, come di allora, rincorrono, è capire la matrice ed il significato del mistero stesso.
Una tradizione, un retaggio o più semplicemente una conoscenza tramandata attraverso determinate famiglie; questo forse il veicolo attraverso cui questo mistero si è dipanato nei secoli. Ma a che cosa si riferiva questo mistero?
L'alone mistico ,misterioso,angosciante ed esoterico che aleggia intorno a Rennes le Chateaux , lo si puo' capire solo visitando la Chiesa e la dimora del curato.All'interno, si respira un'aria inquieta.Quando si arriva davanti alla stanza ,rimasta intatta,nella quale Saunier mori', ti puo' assalire un senso di agitazione e terrore. Queste sono alcune testimonianze di persone che hanno vissuto questa esperienza.


Inclusa la mia…..


lunedì 17 agosto 2020

Esistono i Vampiri? Un'Indagine Approfondita sulle Leggende e la Realtà di Queste Creature Notturne

 


I vampiri, creature mitiche che si nutrono del sangue dei vivi, hanno affascinato e spaventato l'immaginazione umana per secoli. Da racconti popolari a romanzi gotici, da film horror a serie televisive, i vampiri sono diventati un elemento iconico della cultura popolare. Tuttavia, dietro le leggende e i miti, sorge la domanda fondamentale: esistono davvero i vampiri? In questo approfondito esame, esploreremo le prove, le teorie e le speculazioni che circondano l'esistenza di queste creature notturne.

Le leggende sui vampiri hanno radici antiche e sono presenti in molte culture e tradizioni in tutto il mondo. Dall'Europa all'Asia, dall'Africa all'America, racconti di creature simili ai vampiri si trovano in mitologie e folklore di ogni genere.

Le prime storie di vampiri risalgono all'antica Mesopotamia e alla Grecia classica, con creature come il lamia e il vrykolakas che si nutrivano del sangue e della vita degli esseri umani. Queste leggende si diffusero poi in tutta l'Europa medievale, culminando nelle storie di vampiri dell'Europa orientale, come Dracula e Nosferatu.

Le caratteristiche dei vampiri variano a seconda delle tradizioni culturali, ma ci sono alcune caratteristiche comuni che si trovano spesso nelle leggende vampiriche. Queste includono la sete di sangue umano, la paura della luce solare, la capacità di trasformarsi in creature animali o nebbia e la vulnerabilità a oggetti sacri come l'aglio e il crocifisso.

Altre caratteristiche comuni includono la capacità di trasformare le loro vittime in vampiri attraverso il morso o il contatto con il proprio sangue, e la necessità di nutrirsi regolarmente di sangue per mantenere la loro immortalità o vitalità.

Sebbene le leggende dei vampiri siano principalmente di natura mitica e soprannaturale, alcuni studiosi hanno cercato di spiegare le origini di queste storie attraverso interpretazioni scientifiche e psicologiche. Una delle teorie più popolari è che le leggende dei vampiri possano essere state ispirate da casi di malattie e condizioni mediche che causano sintomi simili a quelli associati ai vampiri, come la porfiria e l'ipernatremia.

Altri studiosi suggeriscono che le storie dei vampiri potrebbero essere state influenzate da osservazioni di cadaveri decomposti o da pratiche funerarie come l'apertura delle tombe per esaminare i corpi. Tuttavia, mentre queste teorie possono spiegare alcune delle origini delle leggende vampiriche, non possono fornire una spiegazione completa per l'ampia diffusione e persistenza di queste storie nel corso dei secoli.

Nel corso della storia, ci sono stati numerosi casi documentati di isteria da vampiro, in cui le comunità sono state prese dal panico e dall'orrore per presunte apparizioni di vampiri. Uno dei casi più famosi è quello di Peter Plogojowitz, un contadino serbo che sarebbe tornato dalla morte per tormentare i suoi vicini e bere il loro sangue.

Le indagini storiche su questi casi hanno rivelato che molte delle leggende vampiriche potrebbero essere state il risultato di malattie e superstizioni diffusi, come la decomposizione dei cadaveri e le credenze nella trasmissione della malattia attraverso il contatto con i morti. Tuttavia, nonostante le spiegazioni razionali, le storie dei vampiri continuano a esercitare un forte fascino e mistero per molte persone in tutto il mondo.

Oltre alle spiegazioni scientifiche e storiche, ci sono anche interpretazioni psicologiche dei vampiri che suggeriscono che queste creature potrebbero rappresentare simboli di desideri e paure umane profonde. Alcuni psicologi ritengono che i vampiri possano simboleggiare il desiderio di eterna giovinezza e immortalità, mentre altri suggeriscono che possano rappresentare le nostre paure più profonde di morte e decadimento.

Altri studiosi affrontano il fenomeno dei vampiri dal punto di vista della cultura popolare e della psicanalisi, esaminando come le storie dei vampiri riflettano le preoccupazioni e le ansie della società in un dato momento storico. Ad esempio, durante il periodo vittoriano, le storie dei vampiri possono essere state influenzate dalle preoccupazioni riguardanti la sessualità, la malattia e la moralità.

La domanda su se esistano davvero i vampiri rimane senza risposta. Mentre le prove scientifiche e storiche suggeriscono che le storie dei vampiri siano il risultato di miti e superstizioni, il fascino e l'attrazione per queste creature persistono ancora oggi.

Sebbene i vampiri possano non esistere nel senso letterale, il loro impatto sulla cultura popolare e l'immaginazione umana è innegabile. Le storie dei vampiri ci offrono un modo per esplorare le nostre paure, desideri e ansie più profonde, e continuano a ispirare e affascinare persone di tutte le età e provenienze in tutto il mondo.


 
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