giovedì 2 gennaio 2020

Abuso rituale satanico

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L'abuso rituale satanico indica un fenomeno di massa associabile a isteria collettiva, originatosi negli Stati Uniti avente ad oggetto segnalazioni di abusi sessuali, molestie fisiche, in particolar modo nei confronti di bambini, ma anche adulti, inseriti nel contesto di una ipotetica rete invisibile di satanisti.
Il fenomeno, originato e sviluppatosi tra gli anni ottanta e gli anni novanta del XX secolo, provocò speculazioni circa ipotetiche teorie del complotto del cui vertice avrebbero fatto parte politici e miliardari di tutto il mondo, mandanti diretti del rapimento e abuso di bambini sia a scopi rituali che di genere sessuale (pornografia, prostituzione).

Casi famosi
Il caso McMartin
Il caso McMartin è stato un esempio di isteria collettiva riguardante l'abuso di minori. Alcuni componenti della famiglia McMartin, proprietari ed insegnanti di una scuola materna a Manhattan Beach, California, furono accusati di abusi sessuali su alcuni dei minori di cui si prendevano cura. Dopo sei anni di processo furono pienamente assolti. Fu il più lungo processo penale della storia statunitense (sei anni, dal 1983 al 1989), oltre che il più costoso (15 milioni di dollari spesi dallo stato della California).

Il caso di Laurel Willson
Laurel Rose Willson è stata una celebre figura che ha contribuito al dilagare del panico da abusi satanici. Firmandosi come Lauren Stratford, pubblicò il controverso Satan's Underground, nel quale asseriva di raccontare la vera storia del suo allevamento come bambina destinata a essere vittima sacrificale di una setta satanica. Willson affermò anche di essere stata direttamente coinvolta in ben noti casi di presunti abusi satanici (compreso quello sugli abusi sui minori della contea di Kern, dove lei risiedeva), ma le sue dichiarazioni vennero rigettate dagli inquirenti come inaffidabili e inventate.
Un'indagine della rivista Cornerstone svelò il vero nome della Stratford e il suo retroterra familiare, e la falsità dei suoi racconti di abusi. Interviste con i familiari di Willson e altri suoi conoscenti rivelarono come lei avesse avuto una lunga storia di disturbi mentali e false accuse di abusi. Aveva più volte minacciato il suicidio e praticato l'autolesionismo. Inoltre, aveva affermato di aver partorito tre bambini in seguito a degli stupri; due, a suo dire, sarebbero stati uccisi in film snuff, mentre il terzo sarebbe stato sacrificato in un rituale satanico. Tuttavia la rivista Cornerstone non trovò prove che lei fosse mai stata incinta o avesse adottato dei bambini.

Il dibattito
Gli scettici considerano il fenomeno come una manifestazione di panico morale, comparabile all'accusa del sangue, alla caccia alle streghe della storia europea e al maccartismo degli Stati Uniti durante il ventesimo secolo. Secondo le pubblicazioni di Cathy O'Brien, il fenomeno sarebbe stato il risultato di alcuni programmi segreti governativi, nella specie il Progetto MKULTRA della Central Intelligence Agency, atti a produrre una manipolazione psicologica in stile The Manchurian Candidate sui giovani e i bambini.


mercoledì 1 gennaio 2020

Loa

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I Loa (anche detti Lwa o L'wha) sono gli spiriti del Vodun praticata ad Haiti, Cuba, Trinidad, Benin e in altre parti del mondo. Essi svolgono il fondamentale ruolo di intermediazione fra il mondo sovrannaturale e l'uomo.

Funzione
Il culto Vodun si basa sulla concezione che il creatore supremo del mondo, Bondye (in creolo haitiano "Dio", dal francese Bon Dieu), fosse troppo al di sopra di esso per essere direttamente coinvolto nelle vicende terrene. La funzione dei Loa è appunto quella di intercedere negli affari umani e di mediatori con il mondo sovrannaturale. Ogni Loa è responsabile per un particolare aspetto della vita. Viceversa, la loro dinamica e i loro cambiamenti di personalità riflettono le varie possibilità degli aspetti della vita che presiedono.
Nel loro ruolo di intermediazione, i Loa sono direttamente riconducibili agli Orisha delle mitologie dell'Africa occidentale, e nel sincretismo proprio del Vudù (e di altri culti afroamericani) si trovano anche a corrispondere agli angeli o ai santi del Cristianesimo. I Loa non vengono solamente pregati, ma anche serviti e accontentati con sacrifici, danze o simboli che rispecchino il gusto personale di ogni spirito.
Il termine Loa è difficilmente traducibile, sebbene spesso gli venga attribuito il significato di "Misteri" o di "Invisibili".

Sincretismo
Il Vudù che si pratica ancora oggi in alcune zone del mondo, è in realtà la fusione di culti risalenti a migliaia di anni fa, con religioni più moderne come il Cristianesimo. Nonostante questo, i cristiani proibivano severamente agli schiavi di professare fedi diverse dal Cristianesimo punendo con la morte chiunque venisse considerato infedele. Fu per questo che tra l'XVII e l'XVIII secolo i credenti del Vudù, per ingannare le autorità, diedero al proprio culto degli elementi di sincretismo con la religione Cristiana. Per esempio Papa Legba è facilmente riconducibile a Sant'Antonio e Ayizan a Santa Chiara. Perfino l'iconografia di alcuni Loa ricorda molto quella di alcune figure del Cattolicesimo, come nel caso di Erzulie Dantor la cui immagine deriva palesemente dalla Vergine Nera di Częstochowa.

Rituali
L'esoterismo e il misticismo dei riti Vudù ha portato molte persone, anche a causa di film o romanzi, a considerare il Voodo una sorta di magia nera praticata da antichi stregoni. La colpa di questa disinformazione è però proprio dei praticanti che fino a 30-40 anni fa, proibivano agli stranieri di assistere alle cerimonie, dando campo libero alla fantasia dei più curiosi. Negli ultimi tempi però si è deciso che tutti potessero assistere alla prima metà dei rituali Vudù.
Per potere invece partecipare all'intera cerimonia di invocazione dei Loa, bisogna prima sottoporsi all'iniziazione dove per sette giorni i nuovi adepti rimangono in un luogo chiuso detto Djevò e imparano i segreti del Vudù. Il rito vero e proprio inizia per mano di un sacerdote detto ougan se uomo, manbò se donna o bokor se ha scopi malvagi. Il suo compito è quello di evocare a uno a uno tutti i Loa bevendo un liquido (la cui natura non ha importanza) e versandolo a terra intorno ad un palo sacro detto Potò Mitan. Una volta che tutti i seguaci sono entrati in comunione con gli spiriti, il sacerdote disegna per terra i Veve, disegni formati da figure geometriche che rappresentano i poteri di ogni Loa.
Solo allora iniziano le danze e i canti che terminano solo quando tutti i partecipanti al rituale sono ormai in stato di trance. A questo punto finalmente i Loa si manifestano e cavalcano, ovvero invasano i fedeli, durante il culto. Il Loa condiziona in bene o in male il comportamento del posseduto che esprime, in questo modo, direttamente la personalità del Loa.
Ogni spirito ha una sua caratteristica che lo rende immediatamente riconoscibile. Alcuni sono violenti e fanno stare male i loro "cavalli" (i posseduti), altri invece si limitano a manifestare la propria personalità. Per esempio Erzulia Freda dovrà tenere in mano uno specchio o Baron Samedi un cappello e degli occhiali da sole. I Loa però non si limitano a farsi vedere, ma chiedono anche da mangiare o da bere e alcuni sigari o sigarette. Solo quando saranno soddisfatti finalmente ascolteranno le richieste dei fedeli e, se possibile, li accontenteranno per poi uscire dal corpo in cui risiedono. Alcuni Loa come Ghede però, sono più ostinati e prima di lasciare il posseduto di solito chiedono ancora qualcosa al sacerdote.

Tipi di Loa
I Loa, un po' come le divinità Orisha sono molto numerosi, dalle personalità più varie e generalmente di aspetto umanoide.
Vengono suddivisi in tre grandi classi: i Rada, positivi e protettivi verso l'uomo; i Petro, selvaggi, violenti e i Ghede, spiriti legati alla magia nera e alla fertilità. Tra i Loa più importanti si possono citare: Legba (Papa Legba), uno dei più potenti, Agwe signore del mare affiancato da La sirène (La Sirena) e La Baleine (La Balena); Ayizan, genio del commercio; Baron nei suoi vari aspetti (Baron Samedi, Baron Cimetière, Baron La Croix, Baron Kriminel) che incarna la morte e la sessualità; Erzulie, patrona dell'amore e della bellezza; Loco signore dei boschi e delle piante in genere; Zaca, patrono dell'agricoltura; Azeto, demone sotto forma di vampiro.



sabato 21 dicembre 2019

Wunderwaffen

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Le Wunderwaffen (termine tedesco che significa "armi-meraviglia" o "armi-miracolo") erano una serie di super-armi o armi segrete del Terzo Reich. Il termine fu coniato e utilizzato dalla propaganda tedesca di Goebbels durante le ultime fasi della seconda guerra mondiale. Le "armi miracolose", secondo la propaganda, avrebbero conferito una netta superiorità tecnologica all'esercito tedesco e avrebbero cambiato radicalmente il corso del conflitto, che volgeva ormai chiaramente a favore degli Alleati.
Le Wunderwaffen più famose, nonché alcune delle poche a essere state ultimate e impiegate largamente, furono le Vergeltungswaffe ("armi della vendetta"); la maggior parte delle Wunderwaffen rimasero però ad un puro livello teorico, o di prototipo e non hanno mai raggiunto il teatro di guerra o, se lo hanno fatto, era troppo tardi o erano in numero troppo esiguo per avere un vero effetto strategico: esempi ne sono il "cannone solare" Sonnengewehr, il programma nucleare militare tedesco e il Panzer VIII Maus.


venerdì 20 dicembre 2019

Augure

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L'àugure (dal latino augur, all'accusativo augurem) era un sacerdote dell'antica Roma che aveva il compito di interpretare la volontà degli dèi osservando il volo degli uccelli, a partire dalla loro tipologia, dalla direzione del loro volo, dal fatto che volassero da soli o in gruppo e dal tipo di versi che emettevano.
Questa figura era tuttavia già nota alla cultura etrusca, come dimostra la Tomba degli auguri a Tarquinia, e a quella greca.

Composizione

Tito Livio racconta come fosse noto a tutti che fossero nominati auguri appartenenti alle tre antiche tribù dei Ramnes, Titienses, Luceres, in modo che ognuna ne avesse lo stesso numero delle altre, e che comunque questi fossero in numero dispari.
Dalla nascita della Repubblica (509 a.C.) e fino alla fine del IV secolo a.C. solo i patrizi poterono far parte di questo collegio, mentre dal 300 a.C., dopo un'aspra lotta politica che vide contrapposti i plebei, guidati da Publio Decio Mure, ai patrizi, guidati da Appio Claudio Cieco, vi ebbero accesso anche i plebei.

Funzioni

Secondo la leggenda questo ordine sacerdotale sarebbe stato creato da Romolo, che avrebbe scelto i primi tre sacerdoti, nominandone uno per ogni tribù di Roma.
Tito Livio riferisce che era ben noto a tutti che a Roma nessuna decisione in guerra e in pace veniva presa senza avere prima consultato gli àuguri.
Nel periodo arcaico c'erano due tipi di auguri: gli auguria privata, sulla cui base si prendevano alcune decisioni all'interno della famiglia, e gli auguria publica per l'ambito pubblico. Di quest'ultimo tipo esistevano più auguri, che costituivano un collegium, in genere consultato dal magistrato prima di ogni importante atto pubblico.
Il compito degli auguri era quello di trarre auspicia dall'osservazione del volo, del comportamento e del verso degli uccelli per capire se gli dèi approvavano o no l'agire umano sia nell'ambito pubblico che in quello privato, sia in pace che in guerra (auspicia deriva da aves specere, cioè "osservare gli uccelli"). L'augure non doveva predire quale fosse la cosa migliore da fare, ma solo se un qualcosa su cui si era già deciso incontrasse o meno l'approvazione divina.
L'arte degli auguri era chiamata augùrio o auspìcio. L'àugure, come insegna, aveva un bastone ricurvo a forma di punto interrogativo: il lituo.
La loro attività era a vita ed erano molto venerati, al punto che per chi li offendeva era prevista la pena di morte.
Un episodio curioso viene raccontato dallo storico romano Floro secondo il quale il re Tarquinio Prisco:
«[...] per avere prova [dall'augure Attio Nevio] se era possibile ciò che egli stesso aveva in mente. [L'augure] dopo aver esaminato la cosa in base ai presagi, rispose che lo era. «Eppure proprio ciò io avevo pensato se potevo tagliare quella roccia con il rasoio». L'augure Nevio replicò: «Tu lo puoi allora». E il re la tagliò. Da quel momento la funzione dell'augure divenne sacra per i Romani.»
(Floro, Epitoma de Tito Livio bellorum omnium annorum DCC, I, 5.3-5.)
I segni (signa) inviati dagli dei erano di varia natura e la scienza augurale, dapprima avente per oggetto l'osservazione degli uccelli, poi si dedicò anche all'interpretazione di altri signa. Essi erano:
  • signa ex caelo o caelestia auguria: segni mandati dal cielo, come le saette (fulmina), i lampi (fulgura), i tuoni (tonitrua);
  • signa ex quadrupedibus o pedestria auspicia: auspici ricavati dal movimento di quadrupedi e rettili;
  • signa ex tripudiis o auguria pullaria: in guerra, dato che erano necessari segni di rapida consultazione, ci si serviva dei polli sacri. Se mangiavano, l'auspicio era favorevole, se poi mangiavano molto avidamente facendo ricadere saltellando a terra particelle di cibo (tripudium solistimum, tripudio perfetto), allora l'augurio era molto favorevole. Pullarius era detto l'àugure che osservava i polli per trarne gli auspici.
Il collegio degli Auguri, assieme ai restanti collegi sacerdotali, finì con l'essere abolito dall'imperatore Teodosio I alla fine del IV secolo.

giovedì 19 dicembre 2019

Cinema dell'orrore

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Il cinema dell'orrore o horror è un genere cinematografico caratterizzato dalla presenza di scene ed eventi finalizzate a suscitare nello spettatore emozioni di orrore, paura o disgusto. Le trame solitamente vedono la presenza dell'ignoto in senso spesso ostile (come mostri, forze, eventi, personaggi del male o di origine soprannaturale) nel mondo di tutti i giorni.

Storia

Prime pietre miliari

Le origini del genere dell'orrore risalgono quasi agli albori del cinema stesso. Le prime immagini di eventi soprannaturali si possono trovare in alcuni cortometraggi muti creati da pionieri del cinema quali Georges Méliès durante l'ultima decade dell'Ottocento; il più famoso è Le manoir du diable (1896) che si pensa sia il primo film horror della storia. Un altro suo progetto horror è La caverne maudite del 1898.
I primi anni del XX secolo portarono ulteriori opere considerate pietre miliari nel genere horror: ci fu la prima apparizione di un mostro in un lungometraggio, Quasimodo, ne Il gobbo di Notre Dame. Tra i film con questo personaggio ci sono: Esmeralda di Alice Guy (1906), The Hunckback (1909), The Love of the Hunkback (1910) e il gobbo di Notre Dame (1923).
Molti dei primi film d'orrore furono fatti da registi tedeschi tra gli anni dieci e venti; molti di questi film ebbero una notevole influenza sulle future produzioni di Hollywood (Il golem di Paul Wegener del 1915 ne è un esempio). Nosferatu il vampiro di Friedrich Wilhelm Murnau (1922), un adattamento non autorizzato di Dracula di Bram Stoker. Il più importante di quest'epoca è probabilmente Il gabinetto del dottor Caligari che è considerato il simbolo del cinema espressionista.
In seguito i film hollywoodiani ripresero i vecchi temi come Il gobbo di Notre Dame (1923) e The Monster (1925), entrambi con Lon Chaney, la prima star del cinema horror, il cui ruolo più importante fu ne Il fantasma dell'opera (1925).

Anni trenta e quaranta

Fu nei primi anni trenta che i produttori statunitensi, in particolar modo la Universal Pictures, resero popolari i film horror, portando sullo schermo personaggi di successo come Dracula (1931), Frankenstein (1931), La mummia (1932) e L'uomo invisibile (1933). Alcuni attori iniziarono a costruire intere carriere su film come questi (ad esempio Boris Karloff e Bela Lugosi).
Altri studi cinematografici non ebbero lo stesso successo ma sono comunque da citare Il dottor Jekyll di Rouben Mamoulian (Dr. Jekyll and Mr. Hyde, Paramount, 1931) e La maschera di cera di Michael Curtiz (Warner Bros, 1933).
La serie dei film horror della Universal continuò negli anni quaranta con L'uomo lupo (1941), non il primo film sui lupi mannari, ma certamente il più influente. Inoltre la Universal continuò, durante questo decennio, la serie di film su Frankenstein, così come altri film su mostri già visti sullo schermo. Sempre nello stesso decennio, Val Lewton produsse per la RKO una serie di film di notevole influenza, tra cui Il bacio della pantera (1942), L'uomo leopardo (1943), Ho camminato con uno zombi (1943), tutti distinti dalla presenza di elementi tipici del genere (creature spaventose, ombre sui muri), caratterizzati dalla regia di Jacques Tourneur.

Anni cinquanta

Con i radicali cambiamenti nella tecnologia che ci furono negli anni cinquanta, anche gli horror cambiarono e passarono dalla linea gotica a quella di fantascienza. Ci furono una serie infinita di film d'orrore di seconda categoria dove gli umani se la dovevano vedere con entità extraterrestri: invasioni aliene, mutazioni, piante o insetti. In questi film furono utilizzati nuovi trucchi, come il 3-D, che portarono il pubblico settimana dopo settimana a spaventi migliori e maggiori. I film di maggior qualità di questo periodo, oltre a La cosa da un altro mondo (1951; attribuito nei crediti a Christian Nyby ma considerato in realtà un'opera di Howard Hawks) e L'invasione degli Ultracorpi di Don Siegel (1956), cercarono di portare lo spettatore in un'atmosfera della Guerra Fredda.
Gli ultimi anni cinquanta e primi anni sessanta videro la nascita di case cinematografiche esclusivamente per i film horror, come la Hammer Film Productions. La Hammer raggiunse un grande successo internazionale coinvolgendo personaggi classici dell'horror, spesso interpretati da Peter Cushing e Christopher Lee, come La maschera di Frankenstein (1957), Dracula il vampiro (1958) e La mummia (1959) e molti seguiti. La Hammer, e il direttore Terence Fisher, sono universalmente riconosciuti come i pionieri del moderno cinema horror.
L'American International Pictures (AIP) fece anche una serie di film ispirati ai racconti di Edgar Allan Poe prodotti da Roger Corman e con Vincent Price. Queste produzioni, a volte controverse, spianarono la strada ad una violenza più esplicita sia negli horror che in altri generi di film.
I film horror dei decenni precedenti fino agli anni cinquanta sono tutti costellati da figure archetipe dell'immaginario collettivo, spesso mutuate dalla letteratura di genere. Ma è a partire da questo decennio che vengono introdotti nuovi concetti e personaggi; ed è da questo decennio che i film horror cominciano realmente ad assimilare le paure diffuse per renderle sullo schermo senza filtri, o quasi, così da divenire lo specchio più credibile dello sviluppo della società. Infatti è proprio a partire da questi anni l'introduzione degli alieni come modificazione (spesso in negativo) dei miti classici di fate ed elfi, ormai passati di moda e troppo poco credibili; ma gli alieni vengono anche utilizzati per parlare, e mettere in guardia, del pericolo comunista (per quanto riguarda questa lettura, su tutti spicca L'invasione degli Ultracorpi). Altro personaggio tipico di quest'epoca è lo scienziato pazzo, o lo scienziato a cui sfugge di mano la propria scoperta (si veda L'esperimento del dottor K) concetto preso da Frankenstein ovviamente, ma che viene ripreso a seguito del rapido sviluppo tecnico e scientifico di quegli anni, sviluppo troppo rapido e troppo radicale perché la gente se ne appropriasse senza paura (particolare, in quest'ottica è Assalto alla Terra, film in cui la scienza, oltre ad essere causa, o concausa, del male viene rappresentata come unica soluzione).

Anni sessanta

Negli anni sessanta il genere si spostò verso l'"horror psicologico", con thriller come Psyco (1960) di Alfred Hitchcock e Che fine ha fatto Baby Jane? (1962) di Robert Aldrich, che spostavano l'effetto suspense dai soliti "mostri" alle psicosi umane che sfociavano in efferati atti sadomasochistici; L'occhio che uccide di Michael Powell (1960) è un chiaro esempio di questa caratteristica. Gli horror psicologici continuarono ad essere prodotti sporadicamente, con Il silenzio degli innocenti (1991), tra i più importanti.
I fantasmi e i mostri continuarono comunque a rimanere popolari: Suspense (1961) e Gli invasati (1963) furono due horror psicologici tinti di soprannaturale. Gli uccelli (1963) di Alfred Hitchcock fu il primo esempio di "natura che impazzisce" combinata con un horror psicologico.
Ci furono anche numerosi film fatti con un budget ridotto. Alcuni esempi sono Blood Feast (1963) (il primo film Gore) e Two Thousand Maniacs! (1964), entrambi di Herschell G. Lewis, che prevedevano schizzi di sangue e sanguinosi svisceramenti. Notevole per le scene molto forti, sebbene non considerabile splatter, è Occhi senza volto (1960) di Georges Franju, capolavoro del cinema dell'orrore francese.
Uno dei più influenti film horror degli anni sessanta fu La notte dei morti viventi (1968) di George A. Romero. Questo film sugli zombie fu più tardi dichiarato "culturalmente, storicamente ed esteticamente significativo" abbastanza da essere preservato nel National Film Registry. Portò l'horror ancora più distante dal vecchio filone gotico dei primi anni e lo introdusse nella vita delle persone moderne.

Anni settanta

Con il successo dei film a basso budget e il sempre crescente interesse del pubblico all'occulto, il genere fu in grado di sfornare una serie di pellicole molto intense, spesso con contenuti sessuali, diventate A-movie (nonostante avessero le caratteristiche dei B-movie). Molti di questi film furono fatti da registi rispettabili.
Rosemary's Baby - Nastro rosso a New York (1968) di Roman Polanski fu acclamato sia dalla critica che dal pubblico, e fu un precursore dell'esplosione dell'occulto degli anni settanta; questa esplosione include il grande successo L'esorcista (1973) (diretto da William Friedkin e scritto da William Peter Blatty, che scrisse anche il romanzo), e altri film dove il Diavolo s'impossessa del corpo di una donna o di un bambino. Bambini demoniaci e reincarnazioni diventarono temi popolari nei film horror (come Audrey Rose del 1977 di Robert Wise, dove un uomo sostiene che sua figlia sia la reincarnazione di una persona morta). Un altro famoso film horror religioso fu Il presagio (1976), nel quale un uomo scopre che suo figlio adottivo è l'Anticristo.
Gli avvenimenti degli anni sessanta (come la guerra in Vietnam) iniziarono ad influenzare gli horror di quel periodo: L'ultima casa a sinistra (1972) di Wes Craven e Non aprite quella porta (1974) di Tobe Hooper sono un esempio; George Romero esaminò l'espansione della nuova società consumista nel suo nuovo sequel sugli zombi, Zombi (1978); il regista canadese David Cronenberg rinnovò il personaggio dello scienziato pazzo esplorando le paure della gente sulla tecnologia e la società, iniziando con Il demone sotto la pelle (1975).
Importante anche, in Italia, Profondo Rosso di Dario Argento considerato da Hitchcock stesso il suo erede. Sempre negli anni settanta arrivò sul grande schermo Stephen King. Molti dei suoi libri sono stati trasformati in film, a partire dal suo primo romanzo, Carrie, che diventò film nel 1976 per merito di Brian De Palma, che stava anche per essere nominato agli Oscar, anche se fu fatto spesso notare che il suo punto di forza non era la capacità di spaventare ma l'esplorazione psicologica. John Carpenter, che aveva già diretto Dark Star (1974) e il film d'azione Distretto 13 - Le brigate della morte (1976), ispirato a Un dollaro d'onore di Howard Hawks, creò Halloween - La notte delle streghe (1978), che introdusse la caratteristica dei "teenager uccisi da un super assassino", elemento caratterizzante il neonato genere slasher. Halloween diventò uno dei film indipendenti di maggior successo mai fatti ed ebbe numerosi seguiti. Questo film poi, ebbe come protagonista una donna e questo fu un vero e proprio cambiamento.
Alien (1979) di Ridley Scott combinò la violenza tipica dei film anni settanta con i "monster movie" degli anni precedenti e riavvicinò l'horror alla fantascienza. Ci furono numerosi seguiti di gran qualità a questo film e un'infinità di imitazioni negli anni successivi. Ancora una volta abbiamo una donna per protagonista (Ellen Ripley, interpretata da Sigourney Weaver), ma questa volta il suo ruolo è ancora più determinate.
Nello stesso periodo ci fu un'esplosione di produzione horror in Europa, grazie a registi italiani come Dario Argento, Mario Bava, Pupi Avati, Ruggero Deodato e Lucio Fulci, e spagnoli come Paul Naschy (vero nome Jacinto Molina), Amando de Ossorio e Jesús Franco. Questi film in genere coinvolgevano i personaggi classici del cinema horror (vampiri, lupi mannari, demoni, zombie, killer psicopatici) ma possedevano uno stile caratteristico, diverso da quello dell'horror made in USA.
Intanto i registi di Hong Kong iniziarono a essere ispirati dai film della Hammer e dalla produzione europea e cominciarono a fare film horror con protagonisti esclusivamente asiatici. La Shaw Scope produsse La leggenda dei sette vampiri d'oro (1973) in collaborazione con la Hammer, e in seguito iniziò a creare propri film più originali. Questo genere esplose negli anni ottanta, con Close Encounters of the Spooky Kind (1981) di Sammo Hung che lanciò il sottogenere della "commedia horror kung-fu"; esempi di questo nuovo genere sono Mr. Vampire (1985) e Storia di fantasmi cinesi (1987).
A partire dagli anni sessanta, fino agli anni settanta (e soprattutto in questo decennio) il cinema horror subisce una nuova ed importante modificazione; è in questo periodo infatti che vengono creati quelli che sono gli attuali stili classici del genere. Al di là delle creazioni dei vari sottogeneri, il cambiamento più radicale è nel protagonista negativo delle vicende. Il mostro infatti, che nel cinema horror classico era effettivamente un essere del tutto non umano, o non più umano (dal mostro della laguna nera a Dracula), ora in questi anni diviene un essere umano, o in cerca di vendetta o impazzito e assetato di sangue; la sfiducia non è più in ciò che la gente non conosce, quanto in ciò che la gente conosce ma di cui non può avere del tutto fiducia.

Anni ottanta

Praticamente tutti i film horror di successo degli anni ottanta ebbero un seguito: Poltergeist - Demoniache presenze (1982) diretto da Tobe Hooper ebbe due seguiti ed una serie TV. I tantissimi seguiti di Halloween e di Venerdì 13 (1980), e il film splatter soprannaturale di Wes Craven Nightmare (1984) furono le facce popolari dei film horror negli anni ottanta, con la nascita di vere e proprie icone come quelle di Michael Myers, Freddy Krueger e Jason Voorhees.
Film horror originali continuarono ad apparire sporadicamente: Hellraiser (1987) di Clive Barker e La bambola assassina (1988) furono entrambi lodati dalla critica, e anche loro lanciarono alcuni seguiti, che furono considerati di qualità inferiore sia dalla critica che dai fan. Nel 1980 uscì uno dei più importanti ed influenti film horror di tutti i tempi, Shining, tratto dall'omonimo romanzo di Stephen King e diretto da Stanley Kubrick.
Un esempio di film horror metafisico e apocalittico altrettanto valido (ma meno fortunato riguardo al successo di pubblico) è Possession diretto da Andrzej Żuławski, metafora apocalittica sulla separazione di un uomo e una donna che si amano ma non riescono a comprendersi: la macabra storia si svolge in una Berlino immaginaria, deserta e spettrale divisa ancora dal muro di due diverse fazioni.
Gli incassi al botteghino per i sanguinosi horror moderni iniziarono a calare (come dimostrato da La cosa del 1982 di John Carpenter che ebbe poco successo), ma aumentò il mercato dell'home video, nonostante la nuova generazione di film avesse un tono meno tenebroso. Motel Hell (1980) e Basket Case (1982) di Frank Henenlotter furono i primi film degli anni ottanta a rivoluzionare le convenzioni dei film horror del precedente decennio (i film sugli zombi come La notte dei morti viventi e Zombie contenevano una satira e una critica della società, ma erano più tetri che divertenti). Re-Animator di Stuart Gordon, Il ritorno dei morti viventi di Dan O'Bannon e The Toxic Avenger di Lloyd Kaufman (tutti del 1985) furono seguiti dal remake di David Cronenberg de La mosca (1986), che uscì a poche settimane di distanza da Aliens - Scontro finale di James Cameron. La casa 2 (1987), sequel de La casa (1981), entrambi diretti da Sam Raimi, conteneva una violenza comica, nella quale le risate venivano provocate da alcune sequenze splatter, come nel caso di Violent Shit (1987), di un regista tedesco di nome Andreas Schnaas. Il regista neozelandese Peter Jackson seguì i passi di Raimi realizzando Fuori di testa (1987), avendo a disposizione un budget ridottissimo.
I film horror continuarono a provocare dibattiti: nel Regno Unito, la crescita della vendita di videocassette aumentò il rischio che i film descritti sopra potessero finire in mano a bambini piccoli. Molti film furono classificati come "visioni sconsigliate" e censurati. Negli USA, Natale di sangue, un film molto controverso del 1984, fallì al cinema e fu ritirato dalla vendita per il suo protagonista: un Babbo Natale assassino.
Negli anni ottanta, con l'abbattimento dei costi produttivi e con la diffusione delle VHS l'horror diviene alla portata di tutti; sia come fruizione, sia come produzione. Si ha infatti in questi anni la proliferazione dei sottogeneri (come tentativo di imporsi nelle nuove nicchie di mercato), su tutti lo splatter; mentre sul fronte di personaggi e rappresentazioni sociali, si raggiunge un vero e proprio delirio, l'intenzione di piccole produzioni di riempire tutte le nicchie possibili porta a resuscitare personaggi come i gremlins o gli elfi così come gli zombie e, più tardi anche le bambole assassine.

Anni novanta

Nella prima metà degli anni novanta, il genere continuò con i temi degli anni ottanta. Ci furono alcuni film che non ebbero particolare successo come la serie di Leprechaun. I film Nightmare, Venerdì 13 e Halloween ebbero tutti dei seguiti negli anni novanta, molti dei quali ricevettero un discreto successo al botteghino, nonostante sia la critica che il pubblico considerassero i film di basso livello, con l'eccezione di Nightmare - Nuovo incubo di Wes Craven.
Nota: Nightmare - Nuovo incubo, insieme a Il seme della follia, La metà oscura e Candyman - Terrore dietro lo specchio, fecero parte di un piccolo movimento di horror "auto-riflessivo". Ogni film toccò temi del mondo reale, oltre a quelli della finzione orrorifica. Candyman ad esempio collegò una leggenda metropolitana e il realistico orrore del razzismo che produsse un mostro. Il seme della follia ha un approccio più letterario: il protagonista diventa parte di un romanzo che uno scrittore (di cui lui era alla ricerca) sta scrivendo. Questo stile diventò più ironico quando fu girato Scream.
Il film canadese Cube - Il cubo (1997) fu probabilmente uno dei pochi horror degli anni novanta a basarsi su un concetto relativamente nuovo; il regista fu capace di evocare una vasta gamma di paure, e toccò una varietà di temi sociali (come la paura della burocrazia) che non erano stati esplorati precedentemente.
Due problemi principali spinsero l'horror classico in secondo piano durante questo periodo: in primo luogo, il genere horror fu sopraffatto dalla continua proliferazione di film splatter e sanguinosi; in secondo luogo, il pubblico adolescente che aveva assistito ai film dei precedenti decenni crebbe e passò alla visione di film di fantascienza, che attiravano la gente grazie all'utilizzo di nuove tecniche negli effetti speciali.
Per riattirare il pubblico, l'horror diventò più auto-ironico, specialmente nella seconda metà degli anni novanta. Splatters - Gli schizzacervelli (1992) di Peter Jackson portò i film splatter a un livello comico. Dracula di Bram Stoker (1992) di Francis Ford Coppola, prevedeva un insieme di attori di differenti epoche cinematografiche, riprendendo lo stile dei film della Hammer degli anni sessanta e con una trama che si concentra sia sulla trama del romanzo che sugli aspetti orrorifici. I film della serie Scream, iniziata nel 1996 da Wes Craven, coinvolgevano dei teenager molto interessati ai film horror (infatti in questi film troviamo molti riferimenti ai classici come "Halloween") dove si mescolava comicità a spavento.
Oltre ai popolari film horror in lingua inglese degli ultimi anni novanta, solo il film indipendente The Blair Witch Project (1999) provocò spaventi notevoli. Il successo internazionale Ring (1998) di Hideo Nakata, lanciò una serie di film horror che si concentravano su temi psicologici piuttosto che sul sangue. Il sesto senso (1999) di M. Night Shyamalan fu un esempio di grande successo.
Negli anni novanta il cinema horror si modifica nuovamente. Ciò che avviene può essere definito come il rendere quotidiano l'orrore che nei decenni precedenti era considerato distante. Da una parte vi è l'umanizzazione di personaggi negativi anche classici (si veda il complesso personaggio del conte Vlad in Dracula di Bram Stoker) dall'altra si ha la generalizzazione del male, il mostro è un uomo, ma stavolta non si è più sicuri di chi sia, chiunque è imputabile e di chiunque si può dubitare; è la società malata che crea e che nasconde il mostro. Caratteristica comune all'horror classico è che comunque il mostro è ben individuabile ed il bene è sempre presente e spesso vince.

Anni duemila

Dopo The Ring, altri film horror giapponesi - oltre che statunitensi - furono prodotti ricevendo un discreto successo: i cosiddetti "J-Horror", come Ju-on (2000) di Takashi Shimizu e Kairo (2001) di Kiyoshi Kurosawa. Altre novità nell'horror vennero dall'animazione giapponese, e la loro cultura cinematografica iniziò ad affacciarsi in occidente.
Continuò il saccheggiamento di personaggi dai classici del cinema horror, con remake, sequel e omaggi a film delle precedenti decadi. Da ricordare per aver avuto un discreto successo al botteghino sono Freddy vs. Jason (2003), la "riesumazione" dei vecchi mostri della Universal con Van Helsing (2004), il prequel a L'esorcista (L'esorcista - La genesi), e altri sequel ad Halloween e La bambola assassina. Alcuni remake degni di nota sono The Ring (2002) di Gore Verbinski (remake del film giapponese Ring), L'alba dei morti viventi (2004) (remake del film di Romero Zombi) e Amityville Horror (2005), remake dell'omonimo film.
Nel 2005 uscì il film Constantine.
Il genere zombie ebbe una rinascita in tutto il mondo, anche grazie ai videogiochi. Alcuni di questi giochi sono diventati anche film (ad esempio Resident Evil del 2002 e Silent Hill del 2006). La casa dei 1000 corpi di Rob Zombie, Cabin Fever di Eli Roth e il sorprendente Wrong Turn - Il bosco ha fame di Rob Schmidt ripresero le caratteristiche degli anni settanta e ottanta, con l'utilizzo dei primi metodi per spaventare.
I film horror originali di questo periodo sfruttarono i teenager come la serie di Final Destination, iniziata nel 2000, e i film più seri di M. Night Shyamalan.
James Gunn, scrittore dei film su Scooby-Doo, scrisse e diresse Slither. Uscito nel 2006, non ebbe molto successo al botteghino, ma ricevette migliori recensioni rispetto a ogni altro horror americano degli ultimi anni.
Un fenomeno particolare, ora molto comune nei film horror, è quello di essere vietati negli USA ai minori di 13 anni non accompagnati. Film come Stay Alive e Al calare delle tenebre hanno elementi caratteristici dei film horror e alcuni considerano il divieto troppo restrittivo. I film horror con tale divieto negli Stati Uniti sono solitamente storie di fantasmi (The Ring, The Exorcism of Emily Rose, White Noise - Non ascoltate), mentre la maggior parte di film horror continua ad avere il divieto ai minori di 17 anni non accompagnati (Saw - L'enigmista, Hostel).
Saw è la serie orrorifica che inaugura il filone torture movie (o Torture porn i cui elementi ricorrenti sono violenza, tortura, nudità e sadismo) e diventa il maggior successo commerciale dell'horror moderno creando una nuova figura di mostro: l'enigmista.
L'horror britannico torna al successo con film come 28 giorni dopo (2002), Dog Soldiers (2002), L'alba dei morti viventi (2004) e The Descent (2005).
La compagnia di wrestling World Wrestling Entertainment lanciò la WWE Films, il primo film della nuova casa produttrice è stato Il collezionista di occhi, un film horror con il wrestler Kane. Un altro trend è il remake dei film horror asiatici come One Missed Call, The Eye, Shutter e A Tale of Two Sisters.
Le grandi innovazioni, in ambito horror, del primo decennio del 2000 sono il già citato torture porn e le caratteristiche che al momento si possono riscontrare quasi esclusivamente nel cinema di Rob Zombie. Il torture porn è un sottogenere solo in parte simile allo splatter. Da questo mutua la violenza esposta, ma mentre il gore ha la tendenza a mostrare il sangue, la morte violenta; il torture movie vuole mostrare la sofferenza, al di là degli spargimenti di sangue, e la morte è solo l'ultima tappa di un lungo processo e comunque non è predominante (ciò è all'opposto dello splatter). I significati sociologici possono essere molti, al di là del già citato abu-graib, anche l'esposizione ostentata di video con uccisioni efferate o torture su internet (in particolare quelli con protagonisti fondamentalisti islamici), e dall'altra parte anche il fenomeno dei video su YouTube che spontaneamente si portano a mostrare le sofferenze o la violenza inutile. Da sottolineare che il torture movie, come già aveva fatto lo splatter, non si è limitato ad essere un sottogenere, ma ha creato un nuovo linguaggio; molti horror di questo decennio al di là degli stilemi classici affiancano un gusto per la sofferenza (sia psicologica che fisica) che manca quasi completamente nei decenni precedenti; esemplare in questo senso il remake fatto di Non aprite quella porta. Intanto nel 2003 esce il film Underworld. Infine è da citare il già menzionato Rob Zombie, il quale fa un discorso particolare per quanto riguarda storia e regia. Le tematiche sono infatti la naturale progressione del discorso iniziato negli anni sessanta con l'umanizzazione del mostro; il concetto viene portato alle estreme conseguenze (per ora), con l'idea di male esteso alla società prima che al mostro; Rob Zombie infatti mette in scena il lato umano di figure orribile non senza ironia nera ed eccessi; personaggi tutti calati in una società identica a loro per metodi e comportamenti anche se con fini diversi (nei suoi film i poliziotti non sono molto diversi dai criminali); è quindi la società ad essere un mostro è i devianti non sono che una sua propaggine; il bene sostanzialmente non esiste più. Per quanto riguarda la regia, Zombie adotta moltissimi primi piani eliminando invece i movimenti di macchina; opta poi per una sovraesposizione degli esterni. Il linguaggio creato da Zombie, almeno al momento, non è però entrato nel genere horror e rimane limitato al microcosmo del regista. Negli anni che vanno dal 2007 al 2011 esce la trilogia di Paranormal Activity. Il film, girato come falso documentario, è solo uno dei tanti girati con questa tecnica di ripresa (Cannibal Holocaust, The Blair Witch Project, Il quarto tipo, REC..) e riscuote un grandissimo successo, considerato il bassissimo budget di produzione.

Cinema dell'orrore gotico

Il cinema gotico nasce con il cinema horror con pellicole come Nosferatu o Il golem, passando per la casa di produzione Hammer (serie di film di Dracula, de La mummia e di Frankenstein), Mario Bava e Roger Corman. Tim Burton è senz'altro uno dei registi cardine del cinema gotico contemporaneo, ma non del gotico classico poiché ne offre una versione contaminata da influenze glam e pop e da una forte ironia.
Elementi tipici del cinema horror gotico sono principalmente le atmosfere gotiche. Temi e personaggi ricorrenti sono mostri, vampiri, zombie (o altre forme di non-morti), lupi mannari, fantasmi, demoni, antiche maledizioni, creature possedute dal demonio, occulto, animali demoniaci, oggetti inanimati dotati di una vita proveniente dalla magia, streghe, scienziati pazzi, case infestate, cannibali e creature extraterrestri.
Storie e personaggi provenienti dalla letteratura, specialmente dai romanzi gotici, sono diventati molto popolari ed hanno ispirato molti sequel e remake. Tra questi sono da ricordare Dracula, Frankenstein, La mummia, Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde, l'uomo invisibile, i racconti di Poe e Lovecraft.
Non di rado i film horror sono debitori di altri generi, in particolare il cinema di fantascienza, i film fantasy ed i thriller. I confini tra film horror e questi non sono sempre precisi, diventando così oggetto di dibattiti tra critici e fan.
I film horror giapponesi, che puntano molto su atmosfere inquietanti, stanno riscuotendo in tempi recenti un certo successo, tanto che di alcune di queste pellicole vengono girati dei rifacimenti (remake) negli Stati Uniti (tra questi, The Ring, The Grudge, Dark Water e The Eye).
Generalmente i film horror estremo-orientali tendono a descrivere per lo più storie di fantasmi e vendette, mentre quelli occidentali si basano più su mostri concreti, spesso creati dalla società stessa; la sostanziale differenza può, forse, essere spiegata dagli influssi che le rispettive religione hanno avuto sulle due società, rispettivamente la religione Buddista/shintoista con il concentrare l'attenzione sull'anima, la reincarnazione, la presenza di spiriti nelle cose e il raggiungimento di uno stato di pace puramente spirituale ha portato alla considerazione delle sole presenze spiritiche; dall'altra la religione cristiana, con la presenza di un nemico, il diavolo, non solo mostruoso e malvagio, ma anche estremamente reale e concreto ha portato ad un interessamento di tutte le variabile che l'idea di mostro tangibile e sanguinario può aver portato. In tempi recenti si sta formando poi un nuovo filone, quello che può essere definito come Horror spagnolo (nato, sostanzialmente da Guillermo del Toro; il cui film più rappresentativo è Il labirinto del fauno, non è il primo di questo genere, ma rimane il migliore ed il più rappresentativo per la presenza di tutte le tematiche essenziali) che ha come tratti caratteristici la presenza di bambini sospesi tra due mondi, uno reale e l'altro fantastico/spiritico; questi film hanno ampie connessioni con la realtà attuale o storica (soprattutto quelli del fondatore del genere, Del Toro stesso) e più in generale tendono ad essere usati come mezzo per descrivere stati d'animo o agnizioni completamente realistiche, di cui la componente fantastica fa da contraltare creando un mondo di fuga, ma al tempo stesso ignoto, e quindi spaventoso.

Contestazioni storiche al cinema dell'orrore

I film horror sono stati solitamente associati a bassi budget, ma anche studi importanti e ben rispettati sono stati produttori di film del genere. Lo stato marginale del genere ha fatto sì che i film horror fossero spesso oggetto di critiche e condanne nella storia del cinema. Nonostante ciò, negli ultimi decenni le nuove generazioni di critici, più inclini ad accettare il genere, hanno prestato attenzione al genere horror. Nello stesso periodo però, sono nate nuove controversie, in particolare riguardo alla violenza, e le accuse di misoginia, soprattutto da parte della critica femminista.

mercoledì 18 dicembre 2019

Body horror

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Il body horror (detto anche horror biologico) è un sottogenere del genere horror, soprattutto cinematografico, in cui i sentimenti di orrore e paura nello spettatore vengono creati attraverso la rappresentazione di deformità fisiche del corpo; temi ricorrenti sono per esempio mutazioni genetiche, malattie deturpanti, mutilazione e così via. Questi elementi possono essere combinati con altri propri dell'horror psicologico, per cui la deformità del corpo si accompagna alla degenerazione mentale dell'individuo; un esempio classico in questo senso è La mosca. Il concetto di deformità è spesso caricato di significati allegorici; il già citato La mosca, per esempio, viene talvolta interpretato come allegoria della vecchiaia, e Rosemary's Baby - Nastro rosso a New York tratta attraverso la deformità fisica anche il tema del trauma conseguente a uno stupro.
Nella letteratura horror, il body horror è rintracciabile in molti lavori di Clive Barker, William S. Burroughs e Mike Philbin. Fumetti e graphic novel non sono estranee al body horror tuttavia, come ad esempio Black Hole. Nel campo del cinema horror, David Cronenberg è considerato lo scopritore del genere e l'introduttore del concetto nel pubblico. Altri esempi di 'body horror' possono essere La cosa di John Carpenter, diversi film di Shinya Tsukamoto tra cui Tetsuo e il classico di Ridley Scott, Alien.
La serie televisiva animata Æon Flux di Peter Chung fa frequentemente uso di elementi del 'body horror' come repentini cambiamenti di registro, mutilazioni e strani morbi. L'amputazione, le modifiche corporali e la perdita d'identità sono alcuni elementi-chiave della serie dei Borg di Star Trek.

martedì 17 dicembre 2019

Fantastico

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Il fantastico è un genere di narrazione basato sulla rappresentazione di elementi e situazioni immaginarie che esulano dall'esperienza quotidiana, straordinarie, che si ritiene non si verifichino (molto probabilmente) nella realtà comunemente sperimentata. Elementi che possono definire una situazione fantastica sono l'intervento del soprannaturale o del meraviglioso, come la magia o una invenzione tecnologica futuribile, ma non solo. All'interno del vasto ambito del fantastico si possono raggruppare un'ampia schiera di generi differenti, tra i quali l'orrore, la fantascienza, il fantasy, il gotico.

Origini del fantastico

Sotto un certo punto di vista si può iniziare a parlare di letteratura fantastica o di fantasia sin dall'alba dell'uomo, in cui si recitavano versi propiziatori di carattere sacro o epico, per implorare la benevolenza degli dei o celebrare le gesta dei guerrieri. I primi drammi, i cui personaggi erano maschere di divinità che si affrontavano tra loro (ad esempio per simboleggiare la lotta tra gli inferi e la luce al solstizio d'inverno), sarebbero nati in questo modo. In tempi storici gli antichi Egizi avevano formato una mitologia molto complessa già alcuni millenni prima di Cristo con i loro racconti di cui rimane testimonianza nelle piramidi. Nella stessa classe della letteratura mitologica rientrano anche i racconti sulle divinità greche, romane, norrene, induiste e native americane.

Il fantastico nella letteratura moderna

Sebbene si possa parlare di letteratura fantastica o di fantasia sin dai tempi degli antichi Egizi, è solo con la fiaba e la favola che si comincia a parlare di fantastico: in origine erano racconti per lo più dell'orrore fruibili quasi esclusivamente dagli adulti, per il fatto stesso che, a differenza dei bambini, la loro fantasia doveva essere stuzzicata. Col tempo questi sono diventati generi per l'infanzia, ma i primi racconti e leggende su mostri, orrori indicibili, fantasmi e quant'altro sono ancora oggi considerati classici del genere fantastico, che a sua volta si suddivide in vari sottogeneri. Il primo ad avere parlato di letteratura fantastica, ad averne fatto la storia ed esaminato le caratteristiche è lo scrittore francese Charles Nodier, nel suo saggio Il fantastico in letteratura (Du fantastique en littérature), pubblicato nella Revue de Paris nel 1830.

Classificazione dei generi secondo Calvino

Italo Calvino ha proposto una suddivisione del genere fantastico in fantastico visionario, con elementi soprannaturali come fantasmi e mostri (che include come sottogeneri fantascienza, horror, narrativa gotica e via dicendo) e fantastico mentale (o quotidiano), dove il soprannaturale si realizza tutto nella dimensione interiore (si pensi per esempio a Il giro di vite di Henry James, o a Marcovaldo ovvero Le stagioni in città dello stesso Calvino).

Classificazione dei generi secondo Todorov

Cvetan Todorov nel suo saggio La letteratura fantastica sostiene che il fantastico è un genere spurio. Il fantastico si muove sempre tra meraviglioso e perturbante (o strano), il primo essendo la narrazione dove elementi irreali sono presenti nella storia senza che la loro sussistenza crei problemi epistemologici agli attanti; il secondo è invece quella narrazione dove il momento di incertezza ("è vero o è falso quello che sto vedendo?") si risolve con una riaffermazione dei principi realistici.

Meccanismo psicologico del fantastico secondo Todorov

Il fantastico secondo Todorov è capace di evocare nel lettore scene irreali rendendole credibili dal punto di vista mimetico, anche se il narratore non rinuncia ad esprimere incertezze su quello che vede o sente, l'effetto di angoscia, timore è creato dal voluto stato di sospensione tra reale e soprannaturale, realtà e sogno mai irrisolto. Ciò è possibile utilizzando tecniche tipiche della narrazione moderna e naturalistica da una parte, e molti dei sapienti espedienti psicologici del gotico e del thriller dall'altra. Non a caso, la maggior parte dei racconti fantastici sono opera di letterati moderni, soprattutto dall'Ottocento ai giorni nostri. Dal punto di vista del contenuto l'effetto è reso possibile in quanto lo scrittore fa leva su timori o desideri escatologici legati alle nostre credenze (religione, filosofia, magia ecc.) o comunque a quelle nelle quali il lettore è stato educato. Nel mondo cristiano per esempio, il castello medievale, il monastero, la cripta e il cimitero evocano spesso timori nel visitatore: il fantastico fa un salto in più e li materializza in un contesto realistico, ma non necessariamente reale (simile a quello in cui viviamo).
Al contrario, nella fiaba o nel mito l'orco e il drago non spaventano più di tanto anche perché il contesto in cui appare non è plausibile almeno per il lettore adulto: castelli sulle nuvole, pianeti o continenti immaginari popolati di nani, streghe e di giganti rivelano apertamente la natura deliberatamente fittizia della storia, dove i personaggi stessi non sembrano fatti di carne e ossa. Todorov classifica le favole nel meraviglioso, quello che solitamente è denominato con la dicitura fantasy.
Nel fantastico l'effetto consiste invece nella sorpresa: è l'irruzione nel mondo reale di qualcosa che non vi appartiene, e l'effetto è perturbante. L'intervento del soprannaturale è credibile, ma sempre dato come possibile o probabile perché il narratore adduce prima o poi dei piccoli indizi (testimonianze contraddittorie o manifestazioni non facilmente risolvibili con la coerenza della fisica). Anche se gli indizi che fanno incrinare la credibilità della storia non sono probanti e lasciano il lettore nell'impossibilità di dipanare quei dubbi.
Il protagonista può vedere un fantasma, sentire delle voci provenienti da tombe, essere anche rapito da mostri. Ma se affiorano dubbi sulla sua sanità mentale o sul suo uso di droghe psichedeliche il salto definitivo nel meraviglioso è impossibile e restiamo in un'atmosfera di incertezza, di suspense tra sogno e realtà.
Todorov afferma che la spiegazione razionale è sicuramente accettabile, ma che manca di un alibi di ferro: l'immagine ricorrente è quella di un piccolo spiraglio aperto sulla stanza del soprannaturale attraverso il quale scorgiamo qualcosa di sospetto e magari terrificante, senza che possiamo uscire dalla nostra. La rigidità della definizione di Todorov verrà poi messa in discussione con l'avvento del postmodernismo e della mescidazione che ne seguirà.

Romanzo gotico

Il primo passo verso la letteratura dell'orrore e del mistero è il romanzo gotico. Se i racconti di streghe e fantasmi sono da considerarsi i primi esempi stilistici di tale genere, le sue origini sono però da porsi con Il castello di Otranto (1764) di Horace Walpole. Da lì in poi molti autori si sono cimentati con questa particolare forma di espressione: tra i principali la scrittrice Mary Shelley con il suo Frankenstein e Bram Stoker, il cui romanzo più famoso, Dracula, è anche considerato uno degli ultimi, se non l'ultimo, romanzo gotico. Una citazione allora la merita anche John William Polidori, che con il suo racconto Il vampiro ha dato origine al mito letterario del Vampiro (di cui Dracula è il più illustre esempio), che ancora oggi affascina i lettori di tutto il mondo. Nella categoria del romanzo gotico vengono spesso classificati tutti quei romanzi che parlano di creature mostruose, come appunto Frankenstein o il Golem.
Uno degli esponenti contemporanei di questo genere di letteratura è considerato l'italiano Valerio Evangelisti, che mescola quelli gotici con altri temi fantastici e in particolare fantascientifici. Grande notorietà per le sue storie di streghe e vampiri ha oggi Anne Rice.


Fantascienza

La fantascienza è probabilmente il genere fantastico più noto al grande pubblico. Il romanzo scientifico, precursore della fantascienza, nasce dal romanzo fantastico-avventuroso. La science fiction trova negli anni quaranta del XX secolo la sua "epoca d'oro". L'esperienza del non quotidiano, in questo tipo di narrativa, non è da ricollegarsi alla magia o al mistero ma a fatti scientificamente possibili, e si esplorano gli effetti di teorie scientifiche e di tecnologie plausibili anche se non ancora scoperte. Nascono quindi, come variazione a questa semplice definizione di base, vari tipi di fantascienza, sottogeneri e filoni, come ad esempio il cyberpunk.
Padri o esponenti di rilievo del genere fantascientifico sono considerati, tra gli altri, Jules Verne, H.G. Wells, Edgar Rice Burroughs, Isaac Asimov, Philip K. Dick, Frank Herbert, Ray Bradbury.

Fantasy

Il genere fantasy è, nell'uso comune, quello più legato al fantastico, pur se in realtà ne è un semplice comparto. È, tra tutti i generi fantastici, quello più legato alla letteratura mitica, alle fiabe e alle favole, in cui la magia e gli eventi inspiegabili, nemmeno con ipotesi scientifiche, sono una parte importante nella vicenda.
Tra i padri del genere un posto di primo piano va assegnato a J. R. R. Tolkien, autore della celebre trilogia de Il Signore degli Anelli. Sulla sua scia si inserisce tutta una serie di autori, tra i quali Terry Brooks, Roald Dahl, Tanith Lee, Marion Zimmer Bradley (Le nebbie di Avalon), Terry Pratchett (la serie del Mondo Disco), Michael Ende (La storia infinita e Momo), Robert Jordan (La Ruota del Tempo), David Eddings (Il ciclo del Belgariad), Clive Staples Lewis (Cronache di Narnia).
Uno dei sottogeneri più importanti è fantasy epico (o heroic fantasy o Sword and sorcery) generato dall'unione tra il romanzo epico e il fantasy: maestro indiscusso del genere è stato Robert Ervin Howard con la saga del cimmero Conan.
Da citare anche l'apporto al genere heroic fantasy, dato da Michael Moorcock con i suoi antieroi tra i quali spiccano per spessore psicologico e complessità di carattere Elric di Melniboné e John Daker, alias Erekose, alias Urlik Skarsol, alias Flamadin, alias Il Campione Eterno. Tra gli autori contemporanei più apprezzati c'è Neil Gaiman autore di Sandman e Terry Pratchett. Oggi la saga fantasy più letta al mondo è quella di Harry Potter di J.K.Rowling, che ha ridefinito il sottogenere dell'urban fantasy.
Nel tempo, si è andata a sviluppare una notevole sperimentazione nella fantasy, volta a liberare il genere dai suoi cliché. Si sono così sviluppati vari sottogeneri innovativi e originali. Addirittura molti scrittori della "nuova fantasy" (in particolar modo new weird, bizarro fiction, science fantasy e steamfantasy) hanno più volte osteggiato con violenza il lavoro di Tolkien e dei tanti autori da lui ispirati, considerati colpevoli di aver fossilizzato il genere sui suoi cliché fino a ridurlo in agonia. Esponenti di spicco della "nuova fantasy" sono China Miéville, Jeff VanderMeer, Michael Swanwick, Alan Campbell, Carlton Mellick III, Mary Gentle, Clive Barker, Philip Pullman, C. S. Friedman e Steph Swainston.

Romanzi dell'orrore

Erede diretta del romanzo gotico è la letteratura dell'orrore o horror, un genere che ha da un lato attirato il nostro lato morboso e macabro, e dall'altro respinto proprio a causa della paura, sentimento su cui si basa il genere.
I padri dell'orrore, coloro che, in un certo senso, ne hanno dettato le fondamenta e le leggi con le loro opere sono Edgar Allan Poe e Howard Phillips Lovecraft. Da qui in poi l'orrore ha marciato spedito, raccogliendo consensi e un sempre maggiore seguito. Tra gli autori viventi quello di maggior successo commerciale è Stephen King. Tra gli autori emersi negli ultimi anni ci sono anche Clive Barker e Dan Simmons.

Il fantastico è un genere di narrazione basato sulla rappresentazione di elementi e situazioni immaginarie che esulano dall'esperienza quotidiana, straordinarie, che si ritiene non si verifichino (molto probabilmente) nella realtà comunemente sperimentata. Elementi che possono definire una situazione fantastica sono l'intervento del soprannaturale o del meraviglioso, come la magia o una invenzione tecnologica futuribile, ma non solo. All'interno del vasto ambito del fantastico si possono raggruppare un'ampia schiera di generi differenti, tra i quali l'orrore, la fantascienza, il fantasy, il gotico.

Origini del fantastico

Sotto un certo punto di vista si può iniziare a parlare di letteratura fantastica o di fantasia sin dall'alba dell'uomo, in cui si recitavano versi propiziatori di carattere sacro o epico, per implorare la benevolenza degli dei o celebrare le gesta dei guerrieri. I primi drammi, i cui personaggi erano maschere di divinità che si affrontavano tra loro (ad esempio per simboleggiare la lotta tra gli inferi e la luce al solstizio d'inverno), sarebbero nati in questo modo. In tempi storici gli antichi Egizi avevano formato una mitologia molto complessa già alcuni millenni prima di Cristo con i loro racconti di cui rimane testimonianza nelle piramidi. Nella stessa classe della letteratura mitologica rientrano anche i racconti sulle divinità greche, romane, norrene, induiste e native americane.

Il fantastico nella letteratura moderna

Sebbene si possa parlare di letteratura fantastica o di fantasia sin dai tempi degli antichi Egizi, è solo con la fiaba e la favola che si comincia a parlare di fantastico: in origine erano racconti per lo più dell'orrore fruibili quasi esclusivamente dagli adulti, per il fatto stesso che, a differenza dei bambini, la loro fantasia doveva essere stuzzicata. Col tempo questi sono diventati generi per l'infanzia, ma i primi racconti e leggende su mostri, orrori indicibili, fantasmi e quant'altro sono ancora oggi considerati classici del genere fantastico, che a sua volta si suddivide in vari sottogeneri. Il primo ad avere parlato di letteratura fantastica, ad averne fatto la storia ed esaminato le caratteristiche è lo scrittore francese Charles Nodier, nel suo saggio Il fantastico in letteratura (Du fantastique en littérature), pubblicato nella Revue de Paris nel 1830.

Classificazione dei generi secondo Calvino

Italo Calvino ha proposto una suddivisione del genere fantastico in fantastico visionario, con elementi soprannaturali come fantasmi e mostri (che include come sottogeneri fantascienza, horror, narrativa gotica e via dicendo) e fantastico mentale (o quotidiano), dove il soprannaturale si realizza tutto nella dimensione interiore (si pensi per esempio a Il giro di vite di Henry James, o a Marcovaldo ovvero Le stagioni in città dello stesso Calvino).

Classificazione dei generi secondo Todorov

Cvetan Todorov nel suo saggio La letteratura fantastica sostiene che il fantastico è un genere spurio. Il fantastico si muove sempre tra meraviglioso e perturbante (o strano), il primo essendo la narrazione dove elementi irreali sono presenti nella storia senza che la loro sussistenza crei problemi epistemologici agli attanti; il secondo è invece quella narrazione dove il momento di incertezza ("è vero o è falso quello che sto vedendo?") si risolve con una riaffermazione dei principi realistici.

Meccanismo psicologico del fantastico secondo Todorov

Il fantastico secondo Todorov è capace di evocare nel lettore scene irreali rendendole credibili dal punto di vista mimetico, anche se il narratore non rinuncia ad esprimere incertezze su quello che vede o sente, l'effetto di angoscia, timore è creato dal voluto stato di sospensione tra reale e soprannaturale, realtà e sogno mai irrisolto. Ciò è possibile utilizzando tecniche tipiche della narrazione moderna e naturalistica da una parte, e molti dei sapienti espedienti psicologici del gotico e del thriller dall'altra. Non a caso, la maggior parte dei racconti fantastici sono opera di letterati moderni, soprattutto dall'Ottocento ai giorni nostri. Dal punto di vista del contenuto l'effetto è reso possibile in quanto lo scrittore fa leva su timori o desideri escatologici legati alle nostre credenze (religione, filosofia, magia ecc.) o comunque a quelle nelle quali il lettore è stato educato. Nel mondo cristiano per esempio, il castello medievale, il monastero, la cripta e il cimitero evocano spesso timori nel visitatore: il fantastico fa un salto in più e li materializza in un contesto realistico, ma non necessariamente reale (simile a quello in cui viviamo).
Al contrario, nella fiaba o nel mito l'orco e il drago non spaventano più di tanto anche perché il contesto in cui appare non è plausibile almeno per il lettore adulto: castelli sulle nuvole, pianeti o continenti immaginari popolati di nani, streghe e di giganti rivelano apertamente la natura deliberatamente fittizia della storia, dove i personaggi stessi non sembrano fatti di carne e ossa. Todorov classifica le favole nel meraviglioso, quello che solitamente è denominato con la dicitura fantasy.
Nel fantastico l'effetto consiste invece nella sorpresa: è l'irruzione nel mondo reale di qualcosa che non vi appartiene, e l'effetto è perturbante. L'intervento del soprannaturale è credibile, ma sempre dato come possibile o probabile perché il narratore adduce prima o poi dei piccoli indizi (testimonianze contraddittorie o manifestazioni non facilmente risolvibili con la coerenza della fisica). Anche se gli indizi che fanno incrinare la credibilità della storia non sono probanti e lasciano il lettore nell'impossibilità di dipanare quei dubbi.
Il protagonista può vedere un fantasma, sentire delle voci provenienti da tombe, essere anche rapito da mostri. Ma se affiorano dubbi sulla sua sanità mentale o sul suo uso di droghe psichedeliche il salto definitivo nel meraviglioso è impossibile e restiamo in un'atmosfera di incertezza, di suspense tra sogno e realtà.
Todorov afferma che la spiegazione razionale è sicuramente accettabile, ma che manca di un alibi di ferro: l'immagine ricorrente è quella di un piccolo spiraglio aperto sulla stanza del soprannaturale attraverso il quale scorgiamo qualcosa di sospetto e magari terrificante, senza che possiamo uscire dalla nostra. La rigidità della definizione di Todorov verrà poi messa in discussione con l'avvento del postmodernismo e della mescidazione che ne seguirà.

Romanzo gotico

Il primo passo verso la letteratura dell'orrore e del mistero è il romanzo gotico. Se i racconti di streghe e fantasmi sono da considerarsi i primi esempi stilistici di tale genere, le sue origini sono però da porsi con Il castello di Otranto (1764) di Horace Walpole. Da lì in poi molti autori si sono cimentati con questa particolare forma di espressione: tra i principali la scrittrice Mary Shelley con il suo Frankenstein e Bram Stoker, il cui romanzo più famoso, Dracula, è anche considerato uno degli ultimi, se non l'ultimo, romanzo gotico. Una citazione allora la merita anche John William Polidori, che con il suo racconto Il vampiro ha dato origine al mito letterario del Vampiro (di cui Dracula è il più illustre esempio), che ancora oggi affascina i lettori di tutto il mondo. Nella categoria del romanzo gotico vengono spesso classificati tutti quei romanzi che parlano di creature mostruose, come appunto Frankenstein o il Golem.
Uno degli esponenti contemporanei di questo genere di letteratura è considerato l'italiano Valerio Evangelisti, che mescola quelli gotici con altri temi fantastici e in particolare fantascientifici. Grande notorietà per le sue storie di streghe e vampiri ha oggi Anne Rice.


Fantascienza

La fantascienza è probabilmente il genere fantastico più noto al grande pubblico. Il romanzo scientifico, precursore della fantascienza, nasce dal romanzo fantastico-avventuroso. La science fiction trova negli anni quaranta del XX secolo la sua "epoca d'oro". L'esperienza del non quotidiano, in questo tipo di narrativa, non è da ricollegarsi alla magia o al mistero ma a fatti scientificamente possibili, e si esplorano gli effetti di teorie scientifiche e di tecnologie plausibili anche se non ancora scoperte. Nascono quindi, come variazione a questa semplice definizione di base, vari tipi di fantascienza, sottogeneri e filoni, come ad esempio il cyberpunk.
Padri o esponenti di rilievo del genere fantascientifico sono considerati, tra gli altri, Jules Verne, H.G. Wells, Edgar Rice Burroughs, Isaac Asimov, Philip K. Dick, Frank Herbert, Ray Bradbury.

Fantasy

Il genere fantasy è, nell'uso comune, quello più legato al fantastico, pur se in realtà ne è un semplice comparto. È, tra tutti i generi fantastici, quello più legato alla letteratura mitica, alle fiabe e alle favole, in cui la magia e gli eventi inspiegabili, nemmeno con ipotesi scientifiche, sono una parte importante nella vicenda.
Tra i padri del genere un posto di primo piano va assegnato a J. R. R. Tolkien, autore della celebre trilogia de Il Signore degli Anelli. Sulla sua scia si inserisce tutta una serie di autori, tra i quali Terry Brooks, Roald Dahl, Tanith Lee, Marion Zimmer Bradley (Le nebbie di Avalon), Terry Pratchett (la serie del Mondo Disco), Michael Ende (La storia infinita e Momo), Robert Jordan (La Ruota del Tempo), David Eddings (Il ciclo del Belgariad), Clive Staples Lewis (Cronache di Narnia).
Uno dei sottogeneri più importanti è fantasy epico (o heroic fantasy o Sword and sorcery) generato dall'unione tra il romanzo epico e il fantasy: maestro indiscusso del genere è stato Robert Ervin Howard con la saga del cimmero Conan.
Da citare anche l'apporto al genere heroic fantasy, dato da Michael Moorcock con i suoi antieroi tra i quali spiccano per spessore psicologico e complessità di carattere Elric di Melniboné e John Daker, alias Erekose, alias Urlik Skarsol, alias Flamadin, alias Il Campione Eterno. Tra gli autori contemporanei più apprezzati c'è Neil Gaiman autore di Sandman e Terry Pratchett. Oggi la saga fantasy più letta al mondo è quella di Harry Potter di J.K.Rowling, che ha ridefinito il sottogenere dell'urban fantasy.
Nel tempo, si è andata a sviluppare una notevole sperimentazione nella fantasy, volta a liberare il genere dai suoi cliché. Si sono così sviluppati vari sottogeneri innovativi e originali. Addirittura molti scrittori della "nuova fantasy" (in particolar modo new weird, bizarro fiction, science fantasy e steamfantasy) hanno più volte osteggiato con violenza il lavoro di Tolkien e dei tanti autori da lui ispirati, considerati colpevoli di aver fossilizzato il genere sui suoi cliché fino a ridurlo in agonia. Esponenti di spicco della "nuova fantasy" sono China Miéville, Jeff VanderMeer, Michael Swanwick, Alan Campbell, Carlton Mellick III, Mary Gentle, Clive Barker, Philip Pullman, C. S. Friedman e Steph Swainston.

Romanzi dell'orrore

Erede diretta del romanzo gotico è la letteratura dell'orrore o horror, un genere che ha da un lato attirato il nostro lato morboso e macabro, e dall'altro respinto proprio a causa della paura, sentimento su cui si basa il genere.
I padri dell'orrore, coloro che, in un certo senso, ne hanno dettato le fondamenta e le leggi con le loro opere sono Edgar Allan Poe e Howard Phillips Lovecraft. Da qui in poi l'orrore ha marciato spedito, raccogliendo consensi e un sempre maggiore seguito. Tra gli autori viventi quello di maggior successo commerciale è Stephen King. Tra gli autori emersi negli ultimi anni ci sono anche Clive Barker e Dan Simmons.

 
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