mercoledì 8 gennaio 2020

Borley Rectory

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Borley Rectory era un edificio di undici camere da letto più altre stanze costruito nel 1863 a Borley, villaggio della contea dell'Essex, 60 miglia a nord-est di Londra, e distrutto nel 1939 da un incendio. Divenne famoso perché fu lo scenario di uno dei casi di infestazione da poltergeist più famosi e documentati al mondo.

La storia
Il reverendo Henry Dawson Ellis Bull lo fa costruire come canonica nel 1863; lui e i suoi discendenti vi abitano per sessantacinque anni, fino al 1927, poi lasciano la casa al nuovo parroco, il reverendo Guy Smith, che vi abiterà con la moglie per meno di un anno. In seguito alle voci di infestazioni spiritiche, Smith chiede aiuto al Daily Mirror, che manda da lui il noto studioso di parapsicologia Harry Price insieme con un giornalista.
Dal 1930 la casa viene abitata dall'anziano reverendo Lionel Foyster con la giovane moglie Marianne. Foyster annota nel proprio diario una serie di strani fenomeni: pietre e libri che volano, campanelli che suonano da soli, oggetti che spariscono e altri che appaiono all'improvviso, colpi e getti d'acqua che disturbano il sonno dei residenti. Il pastore tenta un esorcismo che però non ha alcun effetto. Una notte la moglie vede anche una grande forma scura, simile a un enorme pipistrello, impossibile da identificare.
Dopo qualche tempo, si cominciano a rinvenire anche misteriosi messaggi in cui si implora aiuto, scritte sui muri, richieste di preghiere e di messe.
Nel 1935 i Foyster abbandonano la casa, e solo nel 1937 arriva un nuovo inquilino, lo stesso Harry Price che aveva già visitato la casa nel 1929 e che vi fa abitare, a rotazione, 48 investigatori assoldati tramite un annuncio su un giornale locale.
Una cupa leggenda popolare racconta che sul luogo dove il reverendo Bull ha eretto il rettorato sorgeva anticamente un monastero. Una monaca rinchiusa tra quelle mura si innamora, ricambiata, di un giovane cocchiere. Dopo alcuni incontri, con la complicità di un frate, i due decidono di fuggire e, una notte, il frate li fa salire su una carrozza e sferza i cavalli al galoppo. Però al monastero qualcuno dà l'allarme e la carrozza viene bloccata. Dopo un processo sommario, il frate e il cocchiere vengono giustiziati, e la giovane monaca murata viva in una cella sotterranea.
Dagli abitanti della zona Harry Price viene a sapere che, nel corso dei decenni, molti testimoni avrebbero visto dopo il tramonto una monaca in abiti neri percorrere a testa china il viottolo che unisce il rettorato al limitare del bosco, tanto che quel viottolo è chiamato "sentiero della monaca".
Harry Price decide di ricorrere alle sedute medianiche, attraverso le quali verrebbe contattato lo spirito di una suora francese cattolica, Maria Lairre, vissuta nel XVII secolo.
Nel 1939 un incendio rade al suolo il rettorato. Un'inchiesta svela che l'incendio è il risultato di una tentata frode alla compagnia assicurativa da parte del nuovo proprietario, il capitano W. E. Gregson.
Nel 1943 Harry e i suoi collaboratori decidono di avviare degli scavi, che portano alla luce un osso parietale e una mandibola con cinque denti ancora inseriti. All'esame necroscopico i resti risultano appartenere a un essere umano di sesso femminile e di età inferiore ai trent'anni, che rappresenterebbe la monaca della leggenda. I resti vengono sepolti cristianamente. Già dal 1938, tuttavia, si sapeva che la parrocchia non era stata costruita sopra un antico monastero, ma sopra il terreno nel quale erano state sepolte le vittime di un'epidemia di peste del XVII secolo, e che in passato erano stati trovati molti altri resti umani.
Nel 1944 le rovine dell'edificio vengono distrutte.

L'inchiesta della SPR
Nel 1951 la famosa associazione Society for Psychical Research (SPR) decise di aprire un'inchiesta sul caso di Borley, che durò cinque anni e portò risultati clamorosi: i tre ricercatori della SPR conclusero infatti che Price aveva compiuto frodi, falsificato le prove e alterato le testimonianze, e che nei presunti fenomeni accaduti non si riscontrava nulla di eccezionale.
Ad esempio:
  • Price raccontò che il reverendo Smith gli aveva chiesto di "disinfestare" la casa, mentre il vero obiettivo del pastore era ottenere una dichiarazione ufficiale che mettesse fine alle voci.
  • il giornalista del Daily Mirror Charles Sutton, che aveva visitato la casa insieme con Price, riferì che dopo alcuni "fenomeni" rumorosi, afferrò Price e scoprì che aveva le tasche piene di pezzi di mattone e ciottoli.
  • Price raccontò nei suoi scritti dell'apparizione di un uomo senza testa, ma nelle testimonianze originali il reverendo Bull diceva soltanto di aver visto «le gambe di un uomo nascosto dagli alberi da frutta» e di aver pensato che fosse un bracconiere.
  • Nel 1958 la vedova del reverendo Forley, rintracciata dal ricercatore della SPR Trevor R. Hall, raccontò che il marito credeva veramente che la casa fosse infestata ma che molti degli eventi riportati nel suo diario, come la «grande forma scura, simile a un pipistrello» erano inventati di sana pianta. Dichiarò inoltre che uno dei suoi amanti si divertiva a fare scherzi crudeli al vecchio parroco, spostando gli oggetti di nascosto o muovendosi misteriosamente nel giardino.


lunedì 6 gennaio 2020

Cailleach

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Nella mitologia irlandese e nella mitologia scozzese la Cailleach ("Vecchia Donna"), anche nota come la Cailleach Bheur, è una strega divina, una divinità creatrice, un'antica divinità o anche un antenato divino. La figura della Cailleach è stata ripresa in numerosi personaggi della mitologia irlandese (le Cailleacha), della mitologia scozzese (le Cailleachan) e dell'Isola di Man (la Cailleagh).

Leggende
In Scozia la Cailleach è anche nota come Beira, regina dell'inverno. Sarebbe stata lei a creare molte montagne e colline camminando a grandi passi e facendo cadere accidentalmente rocce dal suo grembiule. In altre leggende avrebbe creato le montagne intenzionalmente per usarle come passi da giardino. Ha creato colline e vallate col suo maglio. Viene definita come la madre di tutte le dee e di tutti gli dèi.
In Scozia le Cailleachan sono note anche come le Streghe delle Tempeste e sono viste come la personificazione degli elementi della natura specialmente nel loro aspetto distruttivo. Si dice che siano particolarmente attive nell'alzare le tempeste di vento primaverili durante il periodo detto A' Chailleach.
Sulla costa ovest della Scozia la Cailleach esce d'inverno per lavare il suo grande plaid nel Gorgo di Corryvreckan (scozzese: Coire bhreacain, "Calderone del plaid"). Il lavaggio durerebbe tre giorni, durante i quali il rumore della tempesta imminente viene sentito fino a 32 km nell'entroterra. Quando finisce, il plaid è bianco e la terra è coperta di neve.
Secondo una leggenda la Cailleach, stanca per aver pascolato tutto il giorno i suoi cervi, si addormentò sul Ben Cruachan. Il pozzo che stava sorvegliando straripò e le acque che allagarono le valli formarono il fiume Awe e poi il Loch Awe. Una storia simile alla nascita del fiume Boyne per opera della dea irlandese Boann.
In Scozia e in Irlanda il primo coltivatore che termina il raccolto del grano ricava dall'ultimo covone un pupazzo detto Carlin o Carline che rappresenta la Cailleach. La figura viene poi gettata di volta in volta nel campo del vicino che non ha ancora finito il raccolto. L'ultimo coltivatore che finisce il raccolto si prende la figura che deve conservare con cura per un anno e sfamare ed ospitare la strega per tutto l'inverno. I coltivatori fanno a gara per evitare di mantenere la Cailleach.
Nell'antico poema irlandese Il Lamento della Cailleach di Beare ha cinquanta figli adottivi e sette periodi di giovinezza consecutivi, così ogni uomo che ha vissuto con lei è morto di vecchiaia. I suoi nipoti e pronipoti sono tribù e razze.

Antica divinità invernale
La Cailleach ha molti tratti di una personificazone dell'inverno: pascola cervi, combatte la primavera e il suo bastone gela il suolo.
Assieme alla dea Brìghde la Cailleach è vista come una divinità o uno spirito delle stagioni: Cailleach governa la stagione invernale, tra Samhain (1º novembre) e Beltane (1º maggio), mentre Brìghde governa la stagione estiva, tra Beltane e Samhain. Alcune versioni mostrano entrambe come due aspetti della stessa dea. In alcune leggende la Cailleach si trasforma in roccia a Beltane e riacquista forma umana a Samhain. A seconda delle condizioni climatiche locali, l'avvicendamento tra la dea dell'inverno e la dea dell'estate è festeggiato tra Là Fhèill Brìghde ("Santa Brigida d'Irlanda", 1º febbraio), Latha na Cailliche (25 marzo) o Beltane. Le feste locali prendono nome o dalla Cailleach o da Brìghde.
Là Fhèill Brìghde è anche il giorno in cui la Cailleach raccoglie la legna per il resto dell'inverno. Secondo la leggenda se vuole far durare ancora a lungo l'inverno, renderà il 1º febbraio una giornata soleggiata per poter raccogliere legna sufficiente per i freddi mesi successivi. Quindi se il 1º febbraio il tempo è pessimo, significa che la Cailleach dorme e quindi l'inverno sta per finire. Nell'Isola di Man, dove è nota come Caillagh ny Groamagh, si dice che appaia nel giorno di Santa Brigida sotto forma di un uccello gigantesco che trasporta bastoni nel suo becco.

Etimologia
La parola cailleach deriva dall'antico irlandese caillech ("[colei che] si cela con un velo", "la velata"). Il termine ricorre in parole composte gaeliche come cailleach-dhubh ("vecchia nutrice") o cailleach-oidhche ("vecchia civetta") e nell'irlandese cailleach feasa ("veggenti") e cailleach phiseogach ("maghe").
Una parola collegata è il gaelico caileag ("giovane donna"). Oscura invece la relazione con l'irlandese síle che ha portato alcuni a collegare la Cailleach con i bassorilievi di Sheela na Gig.

Località associate
In Scozia la Cailleach è associata con la regione di Argyll e Bute. Nelle versioni posteriori è nota come Cailleach nan Cruachan ("la Strega di Ben Cruachan"), dal nome della più alta montagna della regione. Beinn na Cailleach sull'isola di Skye è un suo luogo di ritrovo, come altre vette elevate della regione da cui tremende tempeste di neve e pioggia discendono, portando distruzione sulle basse terre.
In Irlanda Cailleach è associata anche con alte montagne rocciose e affioramenti come Hag's Head (irlandese: Ceann na Cailleach, "la Testa della Strega"), la punta più meridionale dei Cliffs of Moher nella Contea di Clare. Le tombe megalitiche a Loughcrew, precedenti all'arrivo della lingua gaelica, si trovano in cima alle Slieve na Calliagh ("Colline della Strega").

Galizia (Spagna)
Secondo alcuni storici il nome della tribù celtica dei Galleci (greco: Kallaikoi; latino: Callaeci, poi Gallaeci; italiano: Galleci), che diedero nome alla regione spagnola oggi nota come Galizia (latino: Callaecia, poi Gallaecia; spagnolo: Galicia; galiziano e portoghese: Galeza), significherebbe "adoratori di Cailleach", sostenendo che anticamente fosse una dea. Il nome della tribù sarebbe stato dato dai mercanti greci che giunsero nella regione prima dei Romani che lo estesero a tutti i popoli della regione.


domenica 5 gennaio 2020

Cagrino

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Il Cagrino, conosciuto anche come Guecubu, è uno spirito maligno secondo il folklore dei rom continentali.

Origine
Il mito ha origine dalle regioni nord-occidentali dell'India, dove lo spirito viene chiamato Harginn.

Caratteristiche
Ha la forma di un riccio giallo, lungo circa 50 cm, largo 20. Cavalca i cavalli fino allo sfinimento nella notte, e il giorno dopo appaiono malati ed esausti, con la criniera arruffata e in un bagno di sudore. Quando ciò avviene, i cavalli vengono legati ad un bastone su cui è stato precedentemente strofinato dell'aglio, ai piedi del quale viene posto un filo rosso formante una croce; in alternativa alcuni peli dell'animale vengono mischiati con sale, farina e sangue di pipistrello, e il tutto viene spalmato sullo zoccolo del cavallo.



sabato 4 gennaio 2020

Albohazen Haly

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Abū l-Ḥasan al-Shaybānī, meglio conosciuto nell'Occidente latino come Albohazen Haly (in arabo: أبو الحسن علي ابن أبي الرجال; Tunisia, XI secolo – XI secolo), è stato un astrologo arabo.

Biografia

Cortigiano dell'Emiro ziride al-Muʿizz b. Bādis (reg. 1016-1062), che tenne corte a Qayrawān fino al 1057, fu autore del Kitāb al-bāriʿ fī aḥkām al-nujūm, un ampio trattato astrologico in 8 volumi, contenente anche un'esauriente casistica e domande relative alla materia trattata, che fu tradotto in varie lingue d'Europa.
Una celebre traduzione del testo è il Libro complido en los judizios de las estrellas, in antico castigliano: fu compiuta nel XIII secolo da Yehuda ben Moshe, della Scuola di traduttori di Toledo, su committenza di Alfonso X il Saggio.

venerdì 3 gennaio 2020

Auspicia





Gli Auspicia (plurale dal latino auspicium), secondo la religione romana, sono divinazioni tratte dall'osservazione di fenomeni considerati divini.

Storia

Nati come divinazioni tratte dall'augure dall'osservazione del volo degli uccelli, acquisite dagli Etruschi, nel tempo sono state tratte da altri tipi di osservazioni.
Tenuti in gran conto durante l'epoca Monarchica e per lungo tempo anche durante quella Repubblicana, gli Auspicia con il tempo andarono perdendo il loro carattere religioso, acquisendo quello di atto tradizionale, tanto che verso la fine della Repubblica, accadeva che gli auguri fossero pagati per trarre presagi positivi.

Tipi di auspicia

Presso i romani esistevano cinque diversi tipi di auspici.

Ex avibus (dagli uccelli)

Anche se gli auspici spesso erano di questo tipo, non tutti gli uccelli del cielo erano considerati come portatori della volontà degli Dei. C'erano due classi di uccelli: gli Oscines, che esprimevano la volontà degli dei attraverso il loro canto, e gli Alites, che esprimevano gli auspici attraverso il volo. A seconda del movimento degli uccelli, del loro numero e da altri fattori, un augure tracciava dei segni immaginari nel cielo e poi li riportava, proiettandoli, sul pavimento, creando una specie di mappa.

Ex caelo

Questo auspicio, una particolare forma di aeromanzia, comportato l'osservazione di tuoni e fulmini e spesso è stato visto come l'auspicio più importante. Ogni volta che un augure riferiva che Giove aveva mandato giù tuoni e fulmini, non si potevano tenere i comitia.
I Romani consideravano come segno favorevole il lampo che balenava nel cielo da sinistra a destra, e sfavorevole il lampo che scorreva da destra a sinistra.

Ex tripudiis

Questi auspici erano legati alle abitudini alimentari dei polli e generalmente sono stati utilizzati durante le spedizioni militari. I polli erano tenuti in una gabbia sotto la cura del pullarius; questo, quando si dove trarre gli auspici, liberava i volatili ai quali veniva lanciato qualche forma di pane. Se i polli si rifiutavano di uscire dalle gabbie o di mangiare, se battevano le ali o volavano via, l'auspicio era considerato sfavorevole.

Ex quadrupedibus (da quadrupedi)

Questi auspici, che non venivano utilizzati nelle funzioni pubbliche, venivano tratti dal cammino di un quadrupede, una volpe, lupo, cavallo, o un cane, che attraversava il percorso di una persona.

Ex Diris (da presagi)

A questa categoria di auspici apparteneva ogni altro evento o avvenimento che non rientra nelle altre categorie. Potevano essere accadimenti accidentali, come uno starnuto o un inciampo, che poteva essere preso come un segno degli dei da interpretate.

Auspicia

  • Ascanio, figlio di Enea, trasse auspici favorevoli, nella forma di un lampo che scorreva da sinistra a destra, prima di scendere in battaglia contro Mezenzio.
  • La versione più accettata della Fondazione di Roma si basa sugli auspici tratti da Romolo e Remo dal volo degli uccelli per decidere chi tra loro sarebbe stato il primo Re di Roma.
  • Romolo accettò la nomina solo dopo aver preso gli auspici favorevoli del volere degli dei, che si manifestò con un lampo che balenò da sinistra verso destra.




giovedì 2 gennaio 2020

Abuso rituale satanico

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L'abuso rituale satanico indica un fenomeno di massa associabile a isteria collettiva, originatosi negli Stati Uniti avente ad oggetto segnalazioni di abusi sessuali, molestie fisiche, in particolar modo nei confronti di bambini, ma anche adulti, inseriti nel contesto di una ipotetica rete invisibile di satanisti.
Il fenomeno, originato e sviluppatosi tra gli anni ottanta e gli anni novanta del XX secolo, provocò speculazioni circa ipotetiche teorie del complotto del cui vertice avrebbero fatto parte politici e miliardari di tutto il mondo, mandanti diretti del rapimento e abuso di bambini sia a scopi rituali che di genere sessuale (pornografia, prostituzione).

Casi famosi
Il caso McMartin
Il caso McMartin è stato un esempio di isteria collettiva riguardante l'abuso di minori. Alcuni componenti della famiglia McMartin, proprietari ed insegnanti di una scuola materna a Manhattan Beach, California, furono accusati di abusi sessuali su alcuni dei minori di cui si prendevano cura. Dopo sei anni di processo furono pienamente assolti. Fu il più lungo processo penale della storia statunitense (sei anni, dal 1983 al 1989), oltre che il più costoso (15 milioni di dollari spesi dallo stato della California).

Il caso di Laurel Willson
Laurel Rose Willson è stata una celebre figura che ha contribuito al dilagare del panico da abusi satanici. Firmandosi come Lauren Stratford, pubblicò il controverso Satan's Underground, nel quale asseriva di raccontare la vera storia del suo allevamento come bambina destinata a essere vittima sacrificale di una setta satanica. Willson affermò anche di essere stata direttamente coinvolta in ben noti casi di presunti abusi satanici (compreso quello sugli abusi sui minori della contea di Kern, dove lei risiedeva), ma le sue dichiarazioni vennero rigettate dagli inquirenti come inaffidabili e inventate.
Un'indagine della rivista Cornerstone svelò il vero nome della Stratford e il suo retroterra familiare, e la falsità dei suoi racconti di abusi. Interviste con i familiari di Willson e altri suoi conoscenti rivelarono come lei avesse avuto una lunga storia di disturbi mentali e false accuse di abusi. Aveva più volte minacciato il suicidio e praticato l'autolesionismo. Inoltre, aveva affermato di aver partorito tre bambini in seguito a degli stupri; due, a suo dire, sarebbero stati uccisi in film snuff, mentre il terzo sarebbe stato sacrificato in un rituale satanico. Tuttavia la rivista Cornerstone non trovò prove che lei fosse mai stata incinta o avesse adottato dei bambini.

Il dibattito
Gli scettici considerano il fenomeno come una manifestazione di panico morale, comparabile all'accusa del sangue, alla caccia alle streghe della storia europea e al maccartismo degli Stati Uniti durante il ventesimo secolo. Secondo le pubblicazioni di Cathy O'Brien, il fenomeno sarebbe stato il risultato di alcuni programmi segreti governativi, nella specie il Progetto MKULTRA della Central Intelligence Agency, atti a produrre una manipolazione psicologica in stile The Manchurian Candidate sui giovani e i bambini.


mercoledì 1 gennaio 2020

Loa

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I Loa (anche detti Lwa o L'wha) sono gli spiriti del Vodun praticata ad Haiti, Cuba, Trinidad, Benin e in altre parti del mondo. Essi svolgono il fondamentale ruolo di intermediazione fra il mondo sovrannaturale e l'uomo.

Funzione
Il culto Vodun si basa sulla concezione che il creatore supremo del mondo, Bondye (in creolo haitiano "Dio", dal francese Bon Dieu), fosse troppo al di sopra di esso per essere direttamente coinvolto nelle vicende terrene. La funzione dei Loa è appunto quella di intercedere negli affari umani e di mediatori con il mondo sovrannaturale. Ogni Loa è responsabile per un particolare aspetto della vita. Viceversa, la loro dinamica e i loro cambiamenti di personalità riflettono le varie possibilità degli aspetti della vita che presiedono.
Nel loro ruolo di intermediazione, i Loa sono direttamente riconducibili agli Orisha delle mitologie dell'Africa occidentale, e nel sincretismo proprio del Vudù (e di altri culti afroamericani) si trovano anche a corrispondere agli angeli o ai santi del Cristianesimo. I Loa non vengono solamente pregati, ma anche serviti e accontentati con sacrifici, danze o simboli che rispecchino il gusto personale di ogni spirito.
Il termine Loa è difficilmente traducibile, sebbene spesso gli venga attribuito il significato di "Misteri" o di "Invisibili".

Sincretismo
Il Vudù che si pratica ancora oggi in alcune zone del mondo, è in realtà la fusione di culti risalenti a migliaia di anni fa, con religioni più moderne come il Cristianesimo. Nonostante questo, i cristiani proibivano severamente agli schiavi di professare fedi diverse dal Cristianesimo punendo con la morte chiunque venisse considerato infedele. Fu per questo che tra l'XVII e l'XVIII secolo i credenti del Vudù, per ingannare le autorità, diedero al proprio culto degli elementi di sincretismo con la religione Cristiana. Per esempio Papa Legba è facilmente riconducibile a Sant'Antonio e Ayizan a Santa Chiara. Perfino l'iconografia di alcuni Loa ricorda molto quella di alcune figure del Cattolicesimo, come nel caso di Erzulie Dantor la cui immagine deriva palesemente dalla Vergine Nera di Częstochowa.

Rituali
L'esoterismo e il misticismo dei riti Vudù ha portato molte persone, anche a causa di film o romanzi, a considerare il Voodo una sorta di magia nera praticata da antichi stregoni. La colpa di questa disinformazione è però proprio dei praticanti che fino a 30-40 anni fa, proibivano agli stranieri di assistere alle cerimonie, dando campo libero alla fantasia dei più curiosi. Negli ultimi tempi però si è deciso che tutti potessero assistere alla prima metà dei rituali Vudù.
Per potere invece partecipare all'intera cerimonia di invocazione dei Loa, bisogna prima sottoporsi all'iniziazione dove per sette giorni i nuovi adepti rimangono in un luogo chiuso detto Djevò e imparano i segreti del Vudù. Il rito vero e proprio inizia per mano di un sacerdote detto ougan se uomo, manbò se donna o bokor se ha scopi malvagi. Il suo compito è quello di evocare a uno a uno tutti i Loa bevendo un liquido (la cui natura non ha importanza) e versandolo a terra intorno ad un palo sacro detto Potò Mitan. Una volta che tutti i seguaci sono entrati in comunione con gli spiriti, il sacerdote disegna per terra i Veve, disegni formati da figure geometriche che rappresentano i poteri di ogni Loa.
Solo allora iniziano le danze e i canti che terminano solo quando tutti i partecipanti al rituale sono ormai in stato di trance. A questo punto finalmente i Loa si manifestano e cavalcano, ovvero invasano i fedeli, durante il culto. Il Loa condiziona in bene o in male il comportamento del posseduto che esprime, in questo modo, direttamente la personalità del Loa.
Ogni spirito ha una sua caratteristica che lo rende immediatamente riconoscibile. Alcuni sono violenti e fanno stare male i loro "cavalli" (i posseduti), altri invece si limitano a manifestare la propria personalità. Per esempio Erzulia Freda dovrà tenere in mano uno specchio o Baron Samedi un cappello e degli occhiali da sole. I Loa però non si limitano a farsi vedere, ma chiedono anche da mangiare o da bere e alcuni sigari o sigarette. Solo quando saranno soddisfatti finalmente ascolteranno le richieste dei fedeli e, se possibile, li accontenteranno per poi uscire dal corpo in cui risiedono. Alcuni Loa come Ghede però, sono più ostinati e prima di lasciare il posseduto di solito chiedono ancora qualcosa al sacerdote.

Tipi di Loa
I Loa, un po' come le divinità Orisha sono molto numerosi, dalle personalità più varie e generalmente di aspetto umanoide.
Vengono suddivisi in tre grandi classi: i Rada, positivi e protettivi verso l'uomo; i Petro, selvaggi, violenti e i Ghede, spiriti legati alla magia nera e alla fertilità. Tra i Loa più importanti si possono citare: Legba (Papa Legba), uno dei più potenti, Agwe signore del mare affiancato da La sirène (La Sirena) e La Baleine (La Balena); Ayizan, genio del commercio; Baron nei suoi vari aspetti (Baron Samedi, Baron Cimetière, Baron La Croix, Baron Kriminel) che incarna la morte e la sessualità; Erzulie, patrona dell'amore e della bellezza; Loco signore dei boschi e delle piante in genere; Zaca, patrono dell'agricoltura; Azeto, demone sotto forma di vampiro.



 
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