venerdì 27 marzo 2020

Incidente di Maury Island

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L'incidente di Maury Island è un caso controverso di osservazione di UFO avvenuto in USA tre giorni prima del famoso avvistamento da parte di Kenneth Arnold. L'opinione sul caso è divisa tra chi lo ritiene una bufala e chi un caso di insabbiamento.

Cronologia
Il 21 giugno 1947, nel primo pomeriggio, il marinaio Harold Dahl si trovava in navigazione nei pressi di Maury Island. A bordo del battello erano presenti un altro marinaio, il figlio di Dahl e un cane. Ad un certo punto 6 UFO circolari dal diametro di una trentina di metri, di forma simile ad una ciambella con un foro al centro, sorvolarono il battello senza rumore. Uno di questi sembrava in difficoltà e si abbassò di quota finché, secondo la testimonianza di Dahl, la formazione si trovò a circa 200 metri di altezza. L'UFO in difficoltà avrebbe allora perso pezzi di metallo incandescente che cadendo uccisero un gabbiano, il cane di Dahl e ferirono suo figlio ad un braccio. Successivamente, gli UFO avrebbero accelerato la velocità e sarebbero spariti all'orizzonte, verso ovest. Dahl scattò alcune foto degli UFO.
Il giorno successivo Dahl ricevette la visita di un personaggio misterioso, che lo invitò a colazione in un locale vicino. Il misterioso visitatore era un uomo alto e robusto, indossava un completo nero e guidava una Buick del 1947. Dahl pensò che si trattasse di un agente del governo o dell'esercito. Mentre mangiavano, egli raccontò a Dahl alcuni dettagli dell'avvistamento e lo invitò a tacere, affermando che se avesse parlato la sua famiglia sarebbe stata messa in pericolo. Dahl raccontò l'accaduto al suo socio Fred Crisman, che lo invitò ad ignorare la minaccia.
Crisman raccontò i fatti ad un suo conoscente, Ray Palmer, editore di una rivista di fantascienza, che contattò Kenneth Arnold invitandolo ad indagare. Arnold incontrò Crisman e Dahl; quest'ultimo, presentandosi come ufficiale della Guardia Costiera, gli raccontò l'accaduto e gli consegnò i detriti metallici che aveva raccolto ma non le fotografie, che a suo dire erano velate e inutilizzabili e successivamente erano state smarrite da Crisman. Arnold contattò un ufficiale dell'Army Air Force, il tenente Brown, che insieme al capitano Davidson si recò ad incontrarlo, ascoltando a sua volta il racconto e prendendo in consegna il materiale caduto dall'UFO. Sulla via del ritorno, l'aereo che trasportava Brown e Davidson precipitò e i due ufficiali rimasero uccisi. Per alcuni ufologi, il governo americano aveva manovrato per fare tacere Dahl ed eliminare le prove.

Investigazione
Sul caso venne condotta un'indagine da parte dell'USAF e dell'FBI. In base ai risultati delle indagini, il capitano Edward J. Ruppelt rivelò nuovi elementi che consentirono di fare luce sul caso. Anzitutto venne fuori che Dahl non era un ufficiale della Guardia Costiera come aveva detto ad Arnold, ma il semplice proprietario di un barcone per il trasporto del legname; inoltre i detriti metallici che aveva consegnato erano semplice lamiera aeronautica, che Brown e Davidson avevano riconosciuto, senza tuttavia dire niente ad Arnold per non metterlo in imbarazzo.
Venne poi accertato che l'aereo che trasportava i due ufficiali non era caduto per sabotaggio ma per cause accidentali. Alla fine Dahl ammise che la storia era un'invenzione e che non c'era stato alcun avvistamento né alcuna visita di personaggi misteriosi vestiti di nero. Nonostante ciò, alcuni ufologi continuano a ritenere che l'avvistamento è stato veritiero e che Dahl ha ritrattato per paura.


giovedì 26 marzo 2020

Sticomanzia

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La sticomanzia è la pratica divinatoria consistente nell'estrazione a sorte di una frase e nell'interpretazione della stessa come responso.
Forme popolari di sticomanzia sono la bibliomanzia, in cui la frase è estratta aprendo a caso un libro e indicando a caso una frase sulla pagina che si è aperta, e il biscotto della fortuna, in cui alcuni pezzi di carta contenenti le frasi sono nascosti in altrettanti biscotti.
Anticamente si utilizzavano vasi di terracotta dai quali si estraevano gli oracoli scritti su tavolette di argilla o pezzi di papiro. Se questi oracoli erano frasi tratte da un'opera poetica si parla di rapsodomanzia.

Storia
In ambiente cristiano è documentata una forma di sticomanzia, praticata a Cordes nel Tarn tra il XII secolo e il XVII secolo nonostante la proibizione della Chiesa, basata su 57 versetti della Bibbia. Ognuno di questi versetti era scritto su un pezzo di pergamena e collegato a un filo colorato; il complesso di questi 57 versetti era chiamato Le Sorti degli Apostoli. Prima di poter consultare le Sorti, il consultante recitava una lunga preghiera chiamata Sortes Sanctorum con la quale invocava la protezione della Trinità e delle entità celesti; terminata l'invocazione, il consultante tirava uno dei fili ed otteneva il responso.


mercoledì 25 marzo 2020

Śambhala

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Śambhala (sanscrito, devanāgarī: शम्भल; tibetano: bde ’byung; anche sham bha la, anche Sambhala o adattato come Shambhala) è, secondo il Kālacakratantra, e quindi per la tradizione del buddhismo tibetano, il nome di un regno mitico e segreto situato a nord dell'India, o a nord della regione himalayana.
Il toponimo "Śambhala" ha origine nella tradizione hindū dove, nel Mahābhārata e in alcuni Purāṇa, indica un villaggio di brahmani, collocato in luogo imprecisato, nel quale, secondo le profezie lì riportate, alla fine di questa èra oscura detta del kali-yuga nascerà l'ultimo avatāra di Viṣṇu, Kalki, al fine di ristabilire la giustizia e il dominio dei brahmani.
Nella religione tibetana non-buddhista detta Bon, la localita mitica di Tazik (anche Wolmo Lungrig, 'Olmo lung ring) sarebbe un corrispettivo allo Śambhala buddhista.

Origini e contenuti del mito buddhista tibetano di Śambhala
Il mito inerente al regno segreto di Śambhala attiene a quella scrittura, databile intorno al X secolo, conservata nel Canone buddhista tibetano (al Toh. 362 con il titolo dus kyi ’khor lo rgyud) avente il titolo comune in lingua sanscrita di Kālacakratantra.
In tale testo, introdotto nel Tibet intorno all'XI secolo con l'arrivo di paṇḍita indiani di fede buddhista, viene narrato che il Buddha Śākyamuni (in tibetano: Sangs rgyas sha kya thub pa'), il 15º giorno del terzo mese dall'illuminazione si trovava sul Gṛdhrakūṭaparvata (tibetano: Bya rgod phung po’i ri), ove stava insegnando lo Śatasāhasrikāprajñāpāramitā (tibetano: Sher phyin stong phrag brgya pa, al Toh. 8) quando, su richiesta di Sucandra (tibetano: Zla ba bzang po), il re del Dharma (dharmarāja) del mitico regno di Śambhala, il quale voleva conseguire il Dharma senza abbandonare il mondo, si manifestò nello stūpa di Śrī Dhānyakataka (dPal ldan ’bras spungs kyi mchod rten; nei pressi di Amārvati, Sud dell'India), insegnando il Kālacakratantra al re e a una vasta assemblea di devoti divini e umani.
Rientrato nel segreto regno di Śambhala, Sucandra comporrà questo mūlatantra in dodicimila versi insegnandolo ai suoi sudditi, insieme a un commentario in sessantamila versi. Ambedue questi testi sarebbero andati perduti. Sucandra avrebbe anche eretto un gigantesco maṇḍala tridimensionale trasformando Śambhala in un regno buddhista ideale con 960 milioni di villaggi.
Secondo questa tradizione religiosa il regno segreto di Śambhala dovrebbe collocarsi a nord del fiume Sita (oggi fiume Tarim, nel Turkestan orientale).

Descrizione del regno buddhista di Śambhala
Una delle descrizione più esaustive di questo regno segreto viene riportata nel Dang po'i sangs rgyas dpal dus kyi 'khor lo'i lo rgyus dang ming gi rnam grangs, opera del dotto poligrafo tibetano del XVIII secolo KLong rdol bla ma Ngag dbang blo bzang.
Essendo un regno di seguaci del tantrismo, le sue caratteristiche fisiche riflettono i simboli questa via spirituale: la sua forma è quella di un gigantesco fiore di loto, circondato da gigantesche montagne innevate, presenti, unitamente a splendidi boschi e laghi, anche negli interstizi dei petali di loto che costituiscono il regno.
La parte centrale del fiore di loto si eleva leggermente e lì si colloca la capitale di questo regno, Kalapa, che possiede un diametro di dodici leghe e sui cui sono stati eretti palazzi costruiti con l'oro, l'argento, con pietre preziose di ogni genere che rendono a tal punto splendente la capitale che la Luna piena al suo confronto emette un pallido bagliore. Per questa ragione la notte, a Kalapa, non può essere distinta dal giorno.
All'interno di questi palazzi sono collocati degli specchi di cristallo che consentono di vedere ciò che accade lontano. Allo stesso modo sui soffitti sono collocati dei lucernari che consentono di osservare i corpi celesti e la vita che lì si conduce. Tutti i palazzi della capitale sono circondati da alberi dai legni aromatici che profumano l'aria per miglia. Gli arredamenti dei palazzi di Kalapa sono preziosi e di perfetta fattura.
A nord della capitale sorgono dei picchi in cui sono raffigurati migliaia di volti di buddha, bodhisattva e deva. Mentre a sud di Kalapa si collocano profumate foreste di sandalo, con, ai loro lati, due laghi di dodici leghe di diametro dove uomini e nāga trascorrono il tempo in piacevoli attività su barche adornate di gioielli.
Al centro del bosco, questo posto tra i due laghi, si colloca il maṇḍala tridimensionale eretto da Sucandra. Questo mandala, costruito con i cinque metalli preziosi (oro, argento, turchese, corallo e perle) si sviluppa per quattrocento cubiti di ampiezza.
Ogni petalo di cui si compone Śambhala contiene 120 milioni di villaggi, essendo otto i petali complessivamente il regno segreto ospita 960 milioni di villaggi. Su dieci milioni di villaggi vigila un governatore sottomesso al re, quindi vi sono 96 di questi governatori che insegnano al popolo le dottrine del Kālacakratantra.
Le case di Śambhala sono piacevoli a vedersi, erette su due piani ospitano i loro ricchi abitanti dai corpi sottili. I più poveri di Śambhala posseggono comunque centinaia di forzieri ricolmi di gioielli. Gli uomini indossano abiti di cotone dal colore bianco o rosso, mentre le donne vestono meravigliosi abiti di colore bianco o blu riccamente disegnati.
Non esistono rei, punizioni o prigioni a Śambhala in quanto i suoi abitanti sono naturalmente virtuosi. Gli abitanti del regno non soffrono di alcuna malattia o sofferenza e ottengono l'illuminazione in questo corpo e in questa vita mediante le corrette pratiche religiose.

Le profezie
Intorno al XII secolo, secolo in cui numerosi buddhisti abbandonano l'India oggetto della conquista islamica, si attestano delle leggende tibetane che profetizzano degli accadimenti lungo i secoli che riguardano questo regno segreto. Il mito vuole che tra il primo re Sucandra, autore del Paramādibuddhatantra e l'ottavo re Mañjuśrīkīrti, autore della sua sintesi che corrisponde al noi pervenuto Kālacakratantra si collochino altri sei re, ognuno con la durata del proprio regno di cento anni: Candra, Devendra, Tejavsi, Candradatta, Deveśvara, Viśvarupa e Deveśa. Il successore di Deveśa sarà il primo a vedersi assegnato l'appellativo di kulika ("detentore del lignaggio; rigs ldan).
Anche i kulika si avvicenderanno al trono di Śambhala ogni cento anni. Così il secondo kulika risulterà Puṇḍarīka (Pad ma dkar po) autore del commentario al Kālacakratantra indicato con il titolo Vimalaprabhā ("Luce immacolata", Vimalaprabhānāmakālacakratantraṭīkā dus 'khor 'grel bshad dri med 'od, ai Toh. 845/1347).
Attualmente a Śambhala regnerebbe il XXI kulika/kalkin Aniruddha (Ma 'gags pa; regno 1927-2027), mentre il suo successore sarà Narasiṃha (Mi yi seng ge, regno: 2027-2127).
Secondo il mito, quando il XXV kulika/kalkin, Rudracakrī (Drag po 'khor lo can) salirà al trono di Śambhala nell'anno 2327, il re dei miscredenti (detti mleccha, "barbari"; tibetano: kla klo, Lalo; intende qui i musulmani) scoprirà l'esistenza di Śambhala e condurrà le sue truppe oltre il fiume Sītā per il tentativo della sua conquista prevista per il 2425.
Allora Rudracakrī, riunito un esercito e con l'aiuto di dodici grandi divinità, lo annienterà, ristabilendo sulla Terra il Dharma del Kālacakratantra per altri diciotto secoli.


martedì 24 marzo 2020

Pensi che siano homo sapiens?


Guarda questa immagine.


Sembra un uomo di origine nordica, giusto? E ora guarda quest'altra.


Pensi che siano homo sapiens? Beh ti sbagli di grosso, sono entrambi uomini di Neanderthal. Le differenze tra noi e loro sono minime; potremmo riconoscerli solo per le mani piú tozze, il fisico meno longilineo ma niente di piú. Un uomo in Germania é stato truccato per sembrare un neanderthal, é andato in giro per la città, ha preso la metro e NESSUNO si é accorto di lui come se non fosse lí. E la cosa non riguarda solo i neanderthal, ma anche altri nostri antenati, guarda qui.


Un homo erectus, il noto uomo di Pechino.


Un homo antecessor, la prima specie di ominide trovata in Italia, quella del famoso cranio del Circeo.


Un uomo di Denisova (homo Denisova) un discendente (forse) dell'uomo di Neanderthal. Come vedi non sono simili a scimmie ma molto simili a noi al punto che solo un antropologo riuscirebbe a dustinguerli.



lunedì 23 marzo 2020

Quale invenzione secondo voi deriva da una segreta collaborazione con una specie tecnologicamente superiore?


L'SR-71 fu costruito negli anni '60 e rimane ancora oggi l'aereo più sorprendente del mondo con numerosi record mondiali ancora da battere. Non solo ha un design fantastico, è anche semplicemente fantastico da vedere.



Il primo volo è stato nel 1964, la sua creazione e lo sviluppo del design furono molto veloci, a differenza della maggior parte dei moderni aerei militari. Cosa ancora più particolare è che è stato fatto in completa segretezza. Aveva anche funzionalità stealth, soprattutto per la parte inferiore piatta e la vernice speciale, ma anche per le lombate piatte attorno al bordo.




Il BlackBird vola così in alto che per i piloti sono necessarie tute spaziali: migliaia di missili sovietici furono lanciati contro questi aerei. Li hanno mancati tutti.
Per questi e molti altri motivi si pensa che tutto ciò sia frutto di una segreta collaborazione con specie tecnologicamente superiori a noi, in quanto per tempistiche, epoca tecnologica, materiali e design, c'è qualcosa che non quadra.


domenica 22 marzo 2020

Strega di Endor

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La Strega di Endor è una negromante dotata del potere di evocare lo spirito dei morti citata nella Bibbia.
Compare nel primo libro di Samuele della Bibbia. Il testo biblico non ne riporta il nome, ma nella tradizione rabbinica è identificata con Zefania, madre di Abner, primo cugino e comandante in capo dell'esercito di re Saul.

Racconto biblico
Nel capitolo 28 del primo libro di Samuele si narra che, dopo aver cacciato tutti i negromanti e i maghi da Israele, il re Saul, prima della battaglia di Gilboa, si era rivolto a Dio e ai profeti per ottenere consiglio sul come agire nei confronti dei Filistei. Non avendo ricevuto risposta, si recò in incognito a Endor, un villaggio posto tra il Monte Tabor e la collina di Moreh, per incontrarvi la Strega, una donna nota per il possesso di un talismano in grado di evocare gli spiriti dei defunti, sfuggita alla sua persecuzione.
Saul le chiese di evocare per lui lo spirito del profeta Samuele, deceduto da poco. Lo spirito di Samuele non diede a Saul le risposte che cercava, ma predisse l'imminente caduta del suo regno. Poiché la pratica della necromanzia era vietata dalla Torah, rivolgendosi alla strega Saul si rese colpevole di un grave peccato.
La profezia del fantasma di Samuele è in gran parte la ripetizione delle parole di Samuele in vita (1Sam 15): l'unica informazione nuova è la profezia che Saul sarebbe morto il giorno dopo. Tuttavia, se si considerano gli eventi dei capitoli 1Sam 28-31 narrati in ordine cronologico, Saul non sarebbe morto il giorno seguente, ma tre giorni più tardi, di modo che le truppe di Davide potessero raggiungere Ziklàg "il terzo giorno" (1Sam 30,1).

Interpretazioni
Nella Septuaginta, la traduzione greca dell'Antico Testamento, l'espressione "una donna con uno spirito" (1Sam 28,7) è tradotta "un ventriloquo". Di conseguenza Origene ha ritenuto che la voce del fantasma fosse quella della donna.
Alcuni rabbini insegnavano che lo spirito di un morto restava nei pressi della salma per circa un anno dopo il decesso e che in questo periodo lo spirito poteva essere contattato, come avviene per Samuele.
I Padri della Chiesa e molti scrittori e teologi cristiani hanno messo in dubbio la verità letterale di questo passaggio della Bibbia, che sembra avallare la veridicità della necromanzia. Già nel medioevo la vicenda della Strega di Endor fu reinterpretata in vario modo, così da escludere tale conclusione. Alcune fonti suggeriscono che a essere evocato non fosse lo spirito di Samuele, ma un demone che aveva preso la sua forma. Altre, per esempio l'autore Hank Hanegraaff, che Samuele si fosse manifestato per volontà di Dio e non a causa dei poteri della strega.
Al di là delle contestazioni di ordine teologico, la vicenda della Strega ha lo scopo di mostrare la caduta morale di Saul che, persi i favori di Dio, si riduce a partecipare a rituali proibiti. Il messaggio che ottiene da Samuele è infatti solo una conferma della sua imminente rovina.

Nei media
La Strega di Endor compare in numerose opere e fa ormai parte della cultura popolare: per esempio, Rudyard Kipling ne parla nel suo poema En-dor. Nella letteratura moderna, il personaggio appare nella serie di romanzi I segreti di Nicholas Flamel, l'immortale.



sabato 21 marzo 2020

La teoria del complotto?


Il virus Corona ha mandato il mondo in tilt. Nessuno sembrava aspettarsi un'epidemia, e i ricercatori medici di tutto il mondo sono scioccati.
Se osserviamo gli schemi storici delle epidemie, allora possiamo vedere che sembra esserci una connessione tra tutti loro:
1918- Influenza spagnola:


L'influenza spagnola è stata una delle pandemie più recenti e anche le più devastanti che l'umanità abbia mai visto. Gli storici stimano che l'influenza spagnola sia direttamente responsabile della morte di circa 50 milioni di persone e, secondo le stime più elevate, di oltre 100 milioni di morti.
1820- Il colera si diffonde rapidamente:


Il colera si diffonde rapidamente tra i continenti mentre infuria la guerra e si diffondono le spedizioni. Nel 1820, solo sull'isola di Giava morirono più di 100.000 persone.
1720- "La grande peste di Marsiglia":


I ricercatori stimano che oltre 100.000 persone morirono in questa epidemia mortale di peste bubbonica iniziata a Marsiglia, in Francia.
1619- Peste costiera del New England:


Sfortunatamente, questa piaga ha avuto un pesante tributo sui nativi americani: Più del 90% della popolazione tribale del Massachusetts fu spazzata via quando i pescatori costieri portarono via le malattie dal Maine.
Se si guarda agli anni in cui si sono verificati i focolai, si nota uno schema:
Circa ogni 20 anni circa del nuovo secolo, c'è un'epidemia devastante che spazza via un gran numero di persone.
L'anno è il 2020. Il virus Corona ha creato un enorme spavento in tutto il mondo. Penso che questo fenomeno si abbatterà bene per la razza umana se il modello passato si dimostrerà accurato?
Allarme spoiler: tutti muoiono


 
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