La sticomanzia
è la pratica divinatoria
consistente nell'estrazione a sorte di una frase e
nell'interpretazione della stessa come responso.
Forme popolari di sticomanzia sono la
bibliomanzia, in cui la frase è estratta aprendo a caso un libro e
indicando a caso una frase sulla pagina che si è aperta, e il
biscotto della fortuna, in cui alcuni pezzi di carta contenenti le
frasi sono nascosti in altrettanti biscotti.
Anticamente si utilizzavano vasi di
terracotta dai quali si estraevano gli oracoli scritti su tavolette
di argilla o pezzi di papiro. Se questi oracoli erano frasi tratte da
un'opera poetica si parla di
rapsodomanzia.
In ambiente cristiano è documentata
una forma di sticomanzia, praticata a Cordes nel Tarn tra il XII
secolo e il XVII secolo nonostante la proibizione della Chiesa,
basata su 57 versetti della Bibbia. Ognuno di questi versetti era
scritto su un pezzo di pergamena e collegato a un filo colorato; il
complesso di questi 57 versetti era chiamato Le Sorti degli Apostoli.
Prima di poter consultare le Sorti, il consultante recitava una lunga
preghiera chiamata Sortes Sanctorum con la quale invocava la
protezione della Trinità e delle entità celesti; terminata
l'invocazione, il consultante tirava uno dei fili ed otteneva il
responso.
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