La Strega di Endor è una
negromante dotata del potere di evocare lo spirito dei morti citata
nella Bibbia.
Compare nel primo libro di Samuele
della Bibbia. Il testo biblico non ne riporta il nome, ma nella
tradizione rabbinica è identificata con Zefania, madre di Abner,
primo cugino e comandante in capo dell'esercito di re Saul.
Nel capitolo 28 del primo libro di
Samuele si narra che, dopo aver cacciato tutti i negromanti e i maghi
da Israele, il re Saul, prima della battaglia di Gilboa, si era
rivolto a Dio e ai profeti per ottenere consiglio sul come agire nei
confronti dei Filistei. Non avendo ricevuto risposta, si recò in
incognito a Endor, un villaggio posto tra il Monte Tabor e la collina
di Moreh, per incontrarvi la Strega, una donna nota per il possesso
di un talismano in grado di evocare gli spiriti dei defunti, sfuggita
alla sua persecuzione.
Saul le chiese di evocare per lui lo
spirito del profeta Samuele, deceduto da poco. Lo spirito di Samuele
non diede a Saul le risposte che cercava, ma predisse l'imminente
caduta del suo regno. Poiché la pratica della necromanzia era
vietata dalla Torah, rivolgendosi alla strega Saul si rese colpevole
di un grave peccato.
La profezia del fantasma di Samuele è
in gran parte la ripetizione delle parole di Samuele in vita (1Sam
15): l'unica informazione nuova è la profezia che Saul sarebbe morto
il giorno dopo. Tuttavia, se si considerano gli eventi dei capitoli
1Sam 28-31 narrati in ordine cronologico, Saul non sarebbe morto il
giorno seguente, ma tre giorni più tardi, di modo che le truppe di
Davide potessero raggiungere Ziklàg "il terzo giorno"
(1Sam 30,1).
Nella Septuaginta, la traduzione greca
dell'Antico Testamento, l'espressione "una donna con uno
spirito" (1Sam 28,7) è tradotta "un ventriloquo". Di
conseguenza Origene ha ritenuto che la voce del fantasma fosse quella
della donna.
Alcuni rabbini insegnavano che lo
spirito di un morto restava nei pressi della salma per circa un anno
dopo il decesso e che in questo periodo lo spirito poteva essere
contattato, come avviene per Samuele.
I Padri della Chiesa e molti scrittori
e teologi cristiani hanno messo in dubbio la verità letterale di
questo passaggio della Bibbia, che sembra avallare la veridicità
della necromanzia. Già nel medioevo la vicenda della Strega di Endor
fu reinterpretata in vario modo, così da escludere tale conclusione.
Alcune fonti suggeriscono che a essere evocato non fosse lo spirito
di Samuele, ma un demone che aveva preso la sua forma. Altre, per
esempio l'autore Hank Hanegraaff, che Samuele si fosse manifestato
per volontà di Dio e non a causa dei poteri della strega.
Al di là delle contestazioni di ordine
teologico, la vicenda della Strega ha lo scopo di mostrare la caduta
morale di Saul che, persi i favori di Dio, si riduce a partecipare a
rituali proibiti. Il messaggio che ottiene da Samuele è infatti solo
una conferma della sua imminente rovina.
La Strega di Endor compare in numerose
opere e fa ormai parte della cultura popolare: per esempio, Rudyard
Kipling ne parla nel suo poema En-dor. Nella letteratura moderna, il
personaggio appare nella serie di romanzi I segreti di Nicholas
Flamel, l'immortale.
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