No. Se per alieni intendiamo organismi
intelligenti su astronavi spaziali in grado di viaggiare più veloci
della luce. Da un punto di vista statistico considerando il nostro
pianeta non una eccezione singolare fra i pianeti della fascia
abitabile delle stelle, è possibile che una civiltà vissuta
abbastanza a lungo (nell'ordine delle decine di milioni di anni
terrestri) abbia esplorato l'intera via lattea e quindi anche la
terra, ma le probabilità che l'abbia fatto durante un periodo
storico recente sono ancora più scarse di quelle che una civiltà si
mantenga unita nello spazio e nel tempo per decine di milioni di
anni.
Parlando invece di organismi alieni o
almeno di molecole aliene la possibilità è molto più realistica.
Le meteore sono ricche di sostanze organiche e quando passano vicino
al sole perdono molti ‘pezzi' che si schiantano sulla terra. I più
sono rocciosi o si distruggono. Un pezzo ghiacciato abbastanza grande
potrebbe comunque essere arrivato sulla terra e averla ‘contaminata'
con molecole aliene. È probabile in realtà che tutta l'acqua della
terra sia di natura ‘aliena'. Anche se in effetti anche in questo
caso non ne abbiamo le prove…
La vita media di specie dei mammiferi è
3 mln di anni.
Lo spazio è immenso e in espansione, ostile, dannatamente ostile, solo delle macchine possono starci a lungo e neppure tanto quando finiscono dentro campi di forti radiazioni prodotti da giganti gassosi come Giove o qualsiasi stella.
Qualsiasi civiltà tecnologica invierebbe nello spazio delle sonde (come facciamo noi) per le stesse ragioni per cui lo stiamo facendo noi.
Quindi una civiltà tecnologica che ha superato la immaturità tecnologica (sempre che esista questo punto critico ove l'immaturità sparisca, cosa di cui dubito per non apparire presuntuoso visto che sono certo che non esiste) invierebbe nello spazio delle sonde autoreplicanti che abbiamo già immaginato, cioè le sonde di Bracewell Von Neumann, scaricando il costo energetico di una esplorazione sull'intero spazio raggiunto, dato che le sonde si autoreplicherebbero fuori dal pianeta di lancio usando materie prime al suo esterno.
Con la potenza di due e una velocità di 1/10 di quella luce, lanciando solo 2 sonde di Bracewell Von Neumann in soli 4 mln di anni l'intera galassia sarebbe colonizzata dalle sonde.
Non ve n'è alcuna traccia.
Quindi dobbiamo guardare all'equazione di Drake dove N tende ad essere prossima a L, con N numero di civiltà tecnologiche e L durata di tali civiltà.
A quanto sappiamo ora la variabile non frazionaria L dell'equazione di Drake è la discriminante.
Il grande silenzio del paradosso di Fermi fa giustamente essere pessimisti sulla durata delle civiltà tecnologiche.
Ci aggiungiamo l'assenza del fiume cosmico delle sonde di Bracewell Von Neumann e la certezza che nessuna civiltà tecnologica dura tanto per farle è raggiunta.
Il che significa che qualsiasi civiltà sviluppi la tecnologia grazie alla scienza si autodistrugge perfino prima di poter realizzare delle sonde di Bracewell Von Neumann.
Le altre civiltà semplicemente non sono visibili restando sul loro pianeta in silenzio radio senza scienza e tecnologia, ma durando almeno il loro tempo medio di specie nel loro sistema evolutivo, senza autoestinguersi con la erosione data dalla tecnologia.
Lo spazio è immenso e in espansione, ostile, dannatamente ostile, solo delle macchine possono starci a lungo e neppure tanto quando finiscono dentro campi di forti radiazioni prodotti da giganti gassosi come Giove o qualsiasi stella.
Qualsiasi civiltà tecnologica invierebbe nello spazio delle sonde (come facciamo noi) per le stesse ragioni per cui lo stiamo facendo noi.
Quindi una civiltà tecnologica che ha superato la immaturità tecnologica (sempre che esista questo punto critico ove l'immaturità sparisca, cosa di cui dubito per non apparire presuntuoso visto che sono certo che non esiste) invierebbe nello spazio delle sonde autoreplicanti che abbiamo già immaginato, cioè le sonde di Bracewell Von Neumann, scaricando il costo energetico di una esplorazione sull'intero spazio raggiunto, dato che le sonde si autoreplicherebbero fuori dal pianeta di lancio usando materie prime al suo esterno.
Con la potenza di due e una velocità di 1/10 di quella luce, lanciando solo 2 sonde di Bracewell Von Neumann in soli 4 mln di anni l'intera galassia sarebbe colonizzata dalle sonde.
Non ve n'è alcuna traccia.
Quindi dobbiamo guardare all'equazione di Drake dove N tende ad essere prossima a L, con N numero di civiltà tecnologiche e L durata di tali civiltà.
A quanto sappiamo ora la variabile non frazionaria L dell'equazione di Drake è la discriminante.
Il grande silenzio del paradosso di Fermi fa giustamente essere pessimisti sulla durata delle civiltà tecnologiche.
Ci aggiungiamo l'assenza del fiume cosmico delle sonde di Bracewell Von Neumann e la certezza che nessuna civiltà tecnologica dura tanto per farle è raggiunta.
Il che significa che qualsiasi civiltà sviluppi la tecnologia grazie alla scienza si autodistrugge perfino prima di poter realizzare delle sonde di Bracewell Von Neumann.
Le altre civiltà semplicemente non sono visibili restando sul loro pianeta in silenzio radio senza scienza e tecnologia, ma durando almeno il loro tempo medio di specie nel loro sistema evolutivo, senza autoestinguersi con la erosione data dalla tecnologia.
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