lunedì 5 ottobre 2020

Uomo mellificato

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L'uomo mellificato è una sostanza medicinale leggendaria creata immergendo un cadavere umano nel miele.
L'intruglio è descritto in alcune fonti mediche cinesi, quali il Bencao Gangmu del medico e farmacologo Li Shizhen, vissuto nel sedicesimo secolo. Secondo tale trattato dopo essersi nutrito esclusivamente di miele per alcune settimane il donatore deceduto veniva posto in una bara di pietra riempita anch'essa della dolce sostanza. Dopo un secolo di attesa la bara veniva aperta e il contenuto utilizzato come rimedio capace di guarire pressoché ogni malattia e di curare le ossa rotte.

Storia

La pratica di conservare i corpi dei defunti nel miele ha avuto come antecedenti gli assiri che, come riporta lo storico greco Erodoto, erano soliti imbalsamare i loro morti usando il miele, una tecnica anche adottata dagli antichi egizi. Più tardi, nel IV secolo a.C., il corpo di Alessandro Magno venne rinchiuso in un sarcofago pieno di miele. Tuttavia, l'esistenza di un farmaco prodotto da uomini mummificati nel miele è stata descritta molti anni dopo dal farmacologo cinese del sedicesimo secolo Li Shizen. Sebbene lo stesso Shizen non sia certo che l'esistenza degli uomini mellificati sia vera, egli ha descritto l'usanza dettagliatamente nel suo Bencao Gangmu (1578), il più grande trattato farmacologico della medicina cinese, in cui spiega di esserne venuto a conoscenza dagli scritti dell'erudito cinese Tao Jiucheng (conosciuto anche come Tao Zongyi) vissuto verso la metà del quattordicesimo secolo:
«Secondo [Tao Jiucheng] nel suo [Chuogenglu], nelle terre degli arabi ci sono uomini di 70 o 80 anni che sono disposti a dare il proprio corpo per salvare gli altri. (Il volontario) non prende più né cibo né bevande, fa il bagno e mangia un poco di miele, finché dopo un mese i suoi escrementi non sono altro che miele; poi segue la morte. I suoi compatrioti mettono il corpo a macerare in una bara di pietra piena di miele, con un'iscrizione che dà l'anno e il mese della sepoltura. Dopo un centinaio di anni i sigilli vengono rimossi e la confezione così formata è usata per il trattamento di ferite e fratture del corpo e degli arti - solo una piccola quantità presa internamente è necessaria per la cura. Anche se è scarso da quelle parti, la gente comune lo chiama "uomo mellificato", o, nel loro linguaggio straniero, "mu-nai-i". Non sono certo se la storia sia vera o meno. In ogni caso la cito in modo che possa essere presa in considerazione dagli eruditi.»
Il miele, assunto come alimento esclusivo e dalle proprietà lassative, causava eccessiva perdita di peso e quindi la morte del volontario; il suo corpo veniva quindi ricoperto di miele che, povero d'acqua e ricco di sostanze antibiotiche, ne impediva la putrefazione. Quando la bara veniva aperta il cadavere era ormai completamente macerato; la sostanza rimasta veniva quindi donata ai discendenti del defunto oppure raccolta in barattoli e venduta ad altissimi prezzi.
Secondo gli storici della scienza cinese Joseph Needham e Lu Gwei-djen, nonostante Li Shizen parli della pratica dell'uomo mellificato come originaria dell'Arabia è possibile che in realtà la sua origine ricada nella pratica birmana di preservare i corpi di abati e monaci nel miele, così che "la nozione occidentale di un farmaco ricavato dalla perdurabile carne umana fosse combinato con il caratteristico motivo buddista del sacrificio di sé per gli altri". Mary Roach ha invece affermato che l'uso medicinale delle mummie e la vendita di falsi è documentato nei libri di chimica risalenti al sedicesimo e diciottesimo secolo in Europa, ma raramente tali mummie erano conservate nel miele e in nessun luogo al di fuori dell'Arabia i cadaveri usati per le mummie erano di volontari.


domenica 4 ottobre 2020

Tappeto volante

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Il tappeto volante è un motivo popolarissimo in letteratura. Si tratta di un immaginario mezzo di trasporto usato per trasportare rapidamente o istantaneamente persone in luoghi lontani.
Spesso viene associato a Le mille e una notte: effettivamente, alcune novelle fanno uso di questa immagine; tuttavia, temi del genere non venivano affatto menzionati nel primo manoscritto, quello che comprendeva le prime 282 notti. Al contrario di quel che si crede, in questa raccolta il motivo è relativamente raro: lo si incontra in diverse versioni non originali di Aladino e la lampada magica.
Il soggetto, oltre a comparire nella mitologia persiana ed araba, si ritrova anche nel folklore russo (avventure di Baba Jaga). Apprezzata nella letteratura ottocentesca, l'immagine del tappeto volante fu poi ripresa anche per la stesura di una nota avventura del fumetto Asterix: Le mille e un'ora di Asterix.
È inoltre uno dei personaggi principali della trilogia Disney dedicata ad Aladdin e dell'omonima serie animata.

venerdì 2 ottobre 2020

Bestia di Bray Road

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La Bestia di Bray Road è una creatura antropomorfa avvistata nella strada di campagna conosciuta come Bray Road già a partire dal 1936, anno del primo riscontro. Avvistamenti di tale creatura hanno avuto luogo ad Elkhorn, a Walworth, nel Wisconsin in generale e nel nord dell'Illinois.

Descrizione

La misteriosa creatura è stata descritta come un primate bipede molto simile al Sasquatch, altresì è stata descritta come essere un lupo mannaro.
Le descrizioni sono molto discordanti tra loro, si concorda solamente sulla stazione eretta della creatura e la folta peluria avvolgente tutto il corpo.

Teorie sull'identità

Todd Roll, un parapsicologo, ha espresso il proprio parere al riguardo, correlando gli avvistamenti di questo criptide con le MAM, con i licantropi e con le presunte attività sataniche presenti nella contea di Walworth. Sinora sono state proposte molte interpretazioni razionali circa la reale identità della bestia; ecco le principali:
  • cane selvaggio non classificato;
  • Animale della mitologia pellirossa, chiamato Shunka Warakin;
  • specie sopravvissuta del Walheela (lupo preistorico simile all'Amarok).
Le teorie più fantastiche classificano la bestia più semplicemente come licantropo, altre persone si affidano al folklore statunitense natio dei pionieri. Gli scettici considerano questi avvistamenti come semplice psicosi collettiva, ciò si spiegherebbe dal numero sempre maggiore di avvistamenti dopo il primo avvenuto.

Nella cultura di massa

  • La notorietà acquisita da tale mostro ha fatto sì che apparisse in alcuni documentari su satellite, come Mystery Hunters su Discovery Kids.
  • Sono stati pubblicati vari articoli circa la vera identità del mostro sul noto giornale Weekly World News.
  • Nel 2005 il regista Leigh Scott ha diretto e prodotto un film di serie B basato sulle vicende della Bray Road Beast, intitolato The Beast of Bray Road.

giovedì 1 ottobre 2020

Kitež

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Kitež (in russo: Китеж) è una città leggendaria localizzata sulle rive del lago Svetlojar, nell'Oblast' di Nižnij Novgorod, in Russia. Il suo mito fu menzionato per la prima volta nella cosiddetta "Cronaca di Kitež", un documento anonimo del tardo XVIII secolo che si ritiene originato nell'ambiente dei Vecchi credenti.

Leggenda

Secondo la leggenda il gran principe Jurij II fondò la città di Malyj Kitež (Piccola Kitež) sulle rive del fiume Volga (l'odierna Krasnyj Cholm). In passato tale città fu erroneamente identificata in Gorodec, fondata in realtà ben trent'anni prima della nascita del principe Jurij II nel 1189. Successivamente costui attraversò i fiumi Uzola, Sanda e Kerženec e trovò un bellissimo luogo ubicato sulle rive del lago Svetlojar, dove decise di costruire la città di Bol'šoj Kitež (Grande Kitež). In base agli studi di paretimologia il nome della città deriverebbe dalla residenza reale di Kidekša (vicino Suzdal'), saccheggiata dai mongoli nel 1237. Mentre invece il linguista Max Vasmer attribuì al nome un'etimologia "oscura".
Dopo aver assoggettato alcuni territori russi il capo mongolo Batu Khan sentì parlare di Kitež e decise di dirigersi verso di essa. I mongoli innanzitutto presero il controllo della Piccola Kitež, costringendo Jurij e i suoi uomini a ritirarsi nei boschi siti nei pressi della Grande Kitež. A quel punto, un prigioniero avrebbe rivelato ai mongoli un sentiero segreto capace di condurre al lago Svetlojar. Fu così che le armate asiatiche giunsero al cospetto delle mura della città e scoprirono con sorpresa che essa non era dotata di fortificazioni. In aggiunta a ciò, notarono che gli abitanti della città non intendevano difendersi con le armi, ma che erano al contrario impegnati a pregare con fervore, chiedendo a Dio la propria redenzione. Quando i mongoli avanzarono per attaccare la città si accorsero che essa stava per essere sommersa dalle acque del lago. L'ultima cosa che videro inabissarsi fu la lucente cupola della cattedrale sormontata dalla croce.
Questa leggenda ha dato vita a numerose credenze sopravvissute nonostante il passare dei secoli. È diffusa l'idea che solo i puri di cuore possano trovare la strada per Kitež e, ironicamente, il percorso che conduce al lago è tuttora chiamato "sentiero di Batu" (Батыева тропа). Un'altra credenza vuole che nei momenti di tempo sereno sia possibile sentire canti e suoni di campane provenienti dal fondo del lago. Inoltre, alle persone più pie sarebbe possibile vedere le luci delle processioni religiose (chiamate "крестный ход") e addirittura gli edifici della città. Per tutti questi motivi il lago Svetlojar viene talvolta chiamato "Atlantide russa".



mercoledì 30 settembre 2020

Trasferimento della mente

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Il trasferimento della mente o mind uploading (in lingua inglese letteralmente "caricamento della mente") o emulazione del cervello è l'ipotetico processo del trasferimento o della copia di una mente cosciente da un cervello a un substrato non biologico. Il processo prevede la scansione e la mappatura dettagliata del cervello biologico e la copia del suo stato in un sistema informatico o altro dispositivo di calcolo. Il computer eseguirebbe una simulazione del modello così fedele all'originale che la mente simulata si comporterebbe, in sostanza, allo stesso modo del cervello originale, o per tutti gli scopi pratici, in maniera indistinguibile. La mente simulata verrebbe considerata parte della realtà virtuale del mondo simulato e potrebbe essere supportata da un modello anatomico tridimensionale che simula il corpo. In alternativa, la mente simulata potrebbe risiedere in un computer (o connessa ad esso) innestato all'interno di un robot umanoide o di un corpo biologico sostituendone il cervello.
L'emulazione di un intero cervello viene considerata dai futurologi come il punto logico finale nei campi della neuroscienza computazionale e della neuroinformatica, ossia nella simulazione del cervello per scopi di ricerca medica. Essa viene trattata in pubblicazioni di ricerca riguardanti l'intelligenza artificiale come un approccio all'intelligenza artificiale forte. Secondo i futurologi e per i movimenti transumanisti il mind uploading è una tecnologia che rappresenta un'importante possibilità di estensione della vita, originariamente suggerita dalla letteratura biomedica già nel 1971. Il mind uploading rappresenta, inoltre, un elemento centrale in numerose opere di fantascienza, quali romanzi e film, come, ad esempio Transcendence.
Il mind uploading viene considerato da alcuni scienziati come una tecnologia teorica e futuribile ma possibile, sebbene i principali finanziatori della ricerca e le principali riviste scientifiche rimangano scettici. Diverse previsioni contraddittorie sono state formulate riguardo a quando un cervello umano potrà essere interamente emulato e alcune delle previsioni fatte in passato sono risultate troppo ottimistiche. Già nel 1950 uno dei padri fondatori della cibernetica, Norbert Wiener, predisse che un giorno si sarebbe potuta trasferire una mente attraverso i fili di un telegrafo. Una ricerca tradizionale nel campo è comunque in corso in settori pertinenti, compresi campi quali lo sviluppo di supercomputer sempre più veloci, la realtà virtuale, le interfacce neurali, la mappatura e la simulazione di cervelli di animali, la connettomica e l'estrazione di informazioni da un cervello in funzione. La questione del trasferimento dei dati e dell'intera struttura funzionale di un cervello tramite un processo tecnologico è un argomento discusso anche dai filosofi, e la possibilità di una reale attuazione del processo può essere vista come impossibile o inaccettabile da coloro che possiedono una visione dualistica del mondo, che è comune a molte religioni.

Quadro generale

Il cervello dell'essere umano contiene circa 86 miliardi di cellule nervose, chiamate neuroni, ciascuna singolarmente legata ad altri neuroni per mezzo di connettori chiamati assoni e dendriti. I segnali che percorrono le giunture (sinapsi) di queste connessioni vengono trasmessi tramite il rilascio e il rilevamento di sostanze chimiche note come neurotrasmettitori. Si è concordi nel credere che la mente umana sia in gran parte una proprietà emergente dell'elaborazione delle informazioni di questa rete neurale.
I neuroscienziati hanno dichiarato che importanti funzioni svolte dalla mente, come l'apprendimento, la memoria e la coscienza, sono dovuti a processi puramente fisici ed elettrochimici nel cervello e sono regolati da leggi vigenti. Christof Koch e Giulio Tononi hanno scritto nell'IEEE Spectrum:
«La coscienza è parte del mondo naturale. Essa dipende, crediamo, solo dalla matematica e dalla logica e dalle non del tutto conosciute leggi della fisica, della chimica e della biologia; essa non nasce da una qualità magica o ultraterrena.»
Il concetto di mind uploading si basa su questa visione meccanicistica della mente, e nega la visione vitalista della vita umana e della coscienza. Molti eminenti scienziati, informatici e neuroscienziati hanno previsto che i computer saranno in grado di pensare e persino di raggiungere il livello di coscienza, inclusi Koch e Tononi, Douglas Hofstadter, Jeff Hawkins, Marvin Minsky, Randal A. Koene, e Rodolfo Llinás.
Tale capacità di intelligenza delle macchine potrebbe fornire il substrato computazionale necessario per il caricamento della mente. Tuttavia, anche se il mind uploading dipende da una tale capacità generale, è concettualmente distinto dalle forme generali di intelligenza artificiale in quanto è il risultato di una rianimazione dinamica di informazioni derivanti da una mente umana in modo che la mente conservi un senso di identità storica (altre forme sono possibili ma comprometterebbero o eliminerebbero la caratteristica dell'estensione della vita generalmente associata con il mind uploading). Le informazioni trasferite e rianimate diverrebbero una forma di intelligenza artificiale, talvolta chiamata anche infomorfo o "noömorph".
Molti teorici hanno presentato modelli del cervello e hanno stabilito una serie di stime della quantità di potenza di calcolo necessaria per simulazioni parziali e complete. Secondo questi modelli, il mind uploading può diventare possibile entro qualche decennio, se le tendenze nel progresso tecnologico, come quelle rappresentate dalla legge di Moore, continuassero allo stesso ritmo esponenziale.
La prospettiva di caricare la coscienza umana in questo modo solleva molte questioni filosofiche che coinvolgono l'identità, l'individualità e questioni riguardanti l'anima e la mente definite come il contenuto informativo del cervello, così come numerosi problemi di etica medica e moralità alla base processo.

Vantaggi teorici

Immortalità

In teoria, se le informazioni e i processi della mente possono essere dissociati dal corpo biologico, essi non sono più legate ai limiti fisici individuali di quel corpo. Inoltre, le informazioni all'interno di un cervello potrebbero essere in parte o interamente copiate o trasferite a una o più altri substrati (come una memorizzazione di tipo digitale o un altro cervello), riducendo o eliminando il rischio di mortalità. Questa lettura del processo fu proposta per la prima volta nella letteratura biomedica nel 1971 dal biogerontologo George M. Martin dell'Università di Washington.

Maggiore velocità

Una intelligenza basata su computer, come quella risultante da un mind uploading, potrebbe pensare molto più velocemente di un essere umano. I neuroni umani scambiano i segnali elettrochimici con una velocità massima di circa 150 metri al secondo, mentre la velocità della luce è di circa 300 milioni di metri al secondo, circa due milioni di volte più veloce. Inoltre, i neuroni possono generare un massimo di circa 200-1000 potenziali d'azione o "picchi" al secondo, mentre il numero di segnali al secondo nei moderni chip per computer è di circa 3GHz (circa 20 milioni di volte maggiore) e dovrebbe aumentare di almeno un fattore 100. Pertanto, anche se i componenti del computer responsabile della simulazione di un cervello non sono significativamente più piccoli rispetto a quelli di un cervello biologico, e anche se la temperatura di questi componenti non è significativamente più bassa, Eliezer Yudkowsky del Singularity Institute for Artificial Intelligence calcola un limite massimo teorico per la velocità di una futura rete neurale artificiale. La rete potrebbe in teoria funzionare circa un milione di volte più velocemente di un vero cervello, sperimentando un anno di tempo soggettivo in soli 31 secondi di tempo reale.
Tuttavia, nella pratica questa implementazione in parallelo richiederebbe entità computazionali per ciascuno dei cento miliardi di neuroni e ciascuna delle 100.000 miliardi di sinapsi. Ciò richiede un computer o reti neurali artificiali dalle potenzialità enormi, molto più grandi anche degli attuali supercomputer. In un'implementazione meno futuristica, il time-sharing permetterebbe l'emulazione sequenziale di diversi neuroni con la stessa unità di calcolo. Così le dimensioni del computer potrebbero essere più limitate, anche se l'aumento di velocità potrebbe essere minore. Supponendo che le minicolonne corticali raggruppate in ipercolonne siano le unità di calcolo, il cervello di un mammifero può essere emulato da un supercomputer di oggi, ma risulterebbe operante a una velocità inferiore rispetto a quella del cervello biologico.

Viaggiare nello spazio

Il mind uploading pone potenziali benefici per i viaggi nello spazio interstellare perché consentirebbe ad esseri immortali di viaggiare per il cosmo senza soffrire di accelerazione estrema oltre che delle limitazioni intrinseche di un corpo biologico. Una società intera di menti processate con un mind uploading può essere emulata da un computer su una nave spaziale dalle dimensioni estremamente limitate, che consuma molta meno energia rispetto a quella utilizzata per i viaggi spaziali tradizionali.
Le menti digitalizzate avrebbero il controllo della nave e sarebbero in grado di prendere decisioni sul viaggio in tempo reale, indipendentemente da eventuali segnali provenienti dalla Terra, che potrebbero eventualmente richiedere mesi o anni per raggiungere l'astronave. Inoltre una coscienza virtuale può essere posta in uno stato di ibernazione, o le sue attività rallentate; le menti virtuali non dovrebbero quindi essere costrette a sperimentare la noia infinita di un viaggio che potrebbe richiedere anche migliaia di anni. Le menti potrebbero essere risvegliate solo quando il computer di bordo rileva che la destinazione è stata raggiunta.
Un'altra possibilità per il viaggio sarebbe quella di trasmettere una mente tramite un laser, o via radio, tra due località già colonizzate. Il viaggio richiederebbe solo l'energia per trasmettere i segnali con la potenza necessaria per la destinazione.

Esistenze multiple o parallele

Un altro concetto collegato al mind uploading, esplorato più nella fantascienza che nella speculazione scientifica, è la possibilità di ottenere diverse copie speculari di una sola mente umana. Tali copie potrebbero consentire a un "individuo" di provare più cose in una volta, reintegrando le esperienze di tutte le copie in una mente centrale in un certo momento del futuro, di fatto permettendo a un singolo essere senziente di vivere in molti luoghi e fare più cose contemporaneamente; questo concetto è stato esplorato in particolare nella narrativa. Tali copie parziali e complete di un essere senziente sollevano questioni interessanti per quanto riguarda l'identità e l'individualità.



Tecnologie e tecniche rilevanti

Capacità computazionale

I sostenitori del mind uploading puntano alla legge di Moore per sostenere l'idea secondo cui la potenza di calcolo necessaria potrebbe essere disponibile in pochi decenni. Tuttavia, le effettive esigenze di calcolo per l'esecuzione di una mente umana caricata in un supporto tecnologico sono molto difficili da quantificare, rendendo altamente speculativo tale argomento. Indipendentemente dalla tecnica utilizzata per acquisire o ricreare la funzione di una mente umana, le esigenze di elaborazione possono essere immense, a causa del gran numero di neuroni presenti nel cervello umano e della notevole complessità di ogni neurone.
Nel 2004 Henry Markram, ricercatore capo del "Blue Brain Project", ha dichiarato che "non è il loro obiettivo costruire una rete intelligente neurale", basata esclusivamente sulle esigenze computazioni che un tale progetto richiederebbe:
«Sarà molto difficile perché, nel cervello, ogni molecola ha una capacità paragonabile a quella di un potente computer e avremmo bisogno di simulare la struttura e la funzione di miliardi di miliardi di molecole così come tutte le regole che governano le loro interazioni. Ci sarebbe bisogno di computer che sono migliaia di miliardi di volte più grandi e più veloci di qualsiasi cosa esistente oggi.»
Cinque anni più tardi, dopo la riuscita simulazione di una parte di cervello di un ratto, lo stesso scienziato si è rivelato molto più ottimista al riguardo. Nel 2009, quando era direttore del progetto Blue Brain, aveva affermato che "Un dettagliato e funzionale cervello umano artificiale può essere costruito entro i prossimi 10 anni".

Scala del modello simulativo

Poiché la funzione della mente umana, e i suoi collegamenti con il funzionamento della rete neurale del cervello, sono questioni poco conosciute, il mind uploading si basa sul concetto di emulazione della rete neurale. Invece di dover comprendere i processi psicologici di alto livello e le grandi strutture del cervello, e di costruire su di essi un modello utilizzando l'intelligenza artificiale classica e i modelli della psicologia cognitiva, viene scansionato il basso livello di struttura della rete neurale sottostante, mappato e quindi emulato con un sistema informatico. Per dirla con la terminologia informatica, piuttosto che fare un'analisi e un reverse engineering del comportamento degli algoritmi e delle strutture dei dati che risiedono nel cervello, uno schema del suo codice sorgente viene ricompilato in un altro linguaggio di programmazione. La mente umana e l'identità personale verrebbero poi, in teoria, generati dalla rete neurale emulata nello stesso modo in cui vengono generati dalla rete neurale biologica.
D'altra parte, una simulazione a scala molecolare del cervello potrebbe non essere necessaria, a condizione che il funzionamento dei neuroni non sia influenzato da processi della meccanica quantistica. L'approccio all'emulazione della rete neurale richiede solo che siano compresi il funzionamento e l'interazione dei neuroni e delle sinapsi. Si prevede che possa essere sufficiente un modello black box dell'elaborazione del segnale con il quale i neuroni rispondono agli impulsi nervosi (elettrici e trasmissione sinaptica chimica).
È richiesto un modello sufficientemente complesso e accurato dei neuroni. Un tradizionale modello artificiale di una rete neurale, ad esempio un modello di rete multi-livello di tipo perceptron, non è considerato sufficiente. È richiesto il modello di una rete neuronale di impulsi (SNN, Spiking Neural Network), che rifletterebbe la proprietà del neurone che spara impulsi solo quando un potenziale di membrana raggiunge un certo livello. È probabile che il modello debba includere delay (ritardi nella risposta), funzioni non lineari ed equazioni differenziali che descrivono il rapporto tra i parametri elettrofisiologici come correnti elettriche, tensioni, stati di membrane (stati dei canali ionici) e neuromodulatori.
Dal momento che si ritiene che l'apprendimento e la memoria a lungo termine siano il risultato del rafforzamento o dell'indebolimento delle sinapsi attraverso un meccanismo noto come plasticità sinaptica o adattamento sinaptico, il modello dovrebbe comprendere questo meccanismo. Dovrebbero essere inseriti nel modello anche le risposte dei recettori sensoriali ai vari stimoli.
Inoltre, il modello dovrebbe includere necessariamente il metabolismo del cervello, ossia le modalità con le quali i neuroni sono affetti dagli ormoni e da altre sostanze chimiche che possono attraversare la barriera emato-encefalica. Si ritiene probabile che il modello debba includere anche neuromodulatori, neurotrasmettitori e canali ionici al momento sconosciuti. Si ritiene improbabile che il modello di simulazione debba includere anche l'interazione delle proteine, il che renderebbe il tutto computazionalmente molto più complesso.
Un modello di simulazione digitale al computer di un sistema analogico come il cervello è un'approssimazione che può comportare casuali errori di quantizzazione e di distorsione. Tuttavia, i neuroni biologici soffrono anche di casualità e di precisione limitata, per esempio a causa di rumori di fondo (informazioni irrilevanti, non corrette o duplicate). Gli errori del modello possono essere ridotti, rispetto a quelli del cervello biologico, scegliendo risoluzioni e frequenza di campionamento sufficientemente variabili e modelli sufficientemente accurati di non linearità. La potenza di calcolo e di memoria del computer deve comunque essere sufficiente per eseguire tali simulazioni di grandi dimensioni, preferibilmente in tempo reale.

La scansione e la mappatura in scala di un individuo

Durante la modellazione e la simulazione del cervello di un individuo, una mappa del cervello o un database delle varie connessioni tra i neuroni devono essere estratti da un modello anatomico del cervello. Questa mappatura della rete dovrebbe mostrare la connettività di tutto il sistema nervoso umano, tra cui il midollo spinale, i recettori sensoriali e le cellule muscolari. Una scansione di tipo distruttivo del cervello umano, compresi i dettagli sinaptici, è possibile dalla fine del 2010. Una mappa completa del cervello dovrebbe anche riflettere la forza sinaptica (il "peso") di ciascuna connessione. Non è chiaro se questo sia possibile con la tecnologia attuale.
È stato proposto che la memoria a breve termine e la memoria di lavoro possano essere una prolungata o ripetuta azione dei neuroni, così come i processi dinamici intra-neurali. Poiché lo stato del segnale elettrico e chimico delle sinapsi e dei neuroni può essere difficile da estrarre, l'uploading potrebbe comportare per la mente caricata una perdita di memoria degli eventi immediatamente prima della scansione del cervello. Una completa mappatura del cervello occuperebbe meno di 2 x 1016 byte (20.000 terabyte) e memorizzerebbe gli indirizzi dei neuroni connessi, il tipo di sinapsi e il "peso" delle sinapsi per ciascuna delle 1015 sinapsi del cervello.

Sezionamento seriale

Un possibile metodo per il mind uploading è il sezionamento seriale del cervello, processo in cui il tessuto cerebrale e forse altre parti del sistema nervoso sono congelati e poi scansionati e analizzati strato per strato, in modo da catturare la struttura dei neuroni e delle loro interconnessioni. La struttura della superficie esposta del tessuto nervoso congelato verrebbe acquisita e registrata, e poi lo strato superficiale di tessuto asportato. Anche se questo sarebbe un processo molto lento e laborioso, la ricerca è attualmente in corso per automatizzare la raccolta e la microscopia di sezioni seriali. Le scansioni sarebbero quindi analizzate e verrebbe ricreato un modello della rete neurale nel sistema in cui la mente è stata caricata.
Ci sono diverse incertezze riguardo a questo approccio che utilizza le attuali tecniche di microscopia. Se è possibile replicare la funzione dei neuroni solo visualizzandone la struttura visibile, la risoluzione offerta da un microscopio elettronico a scansione sarebbe sufficiente per una tale tecnica. Tuttavia, dato che la funzione del tessuto cerebrale è in parte determinata da eventi molecolari, questo potrebbe non bastare per la cattura e la simulazione delle funzioni dei neuroni. È possibile estendere le tecniche di sezionamento seriale e catturare la composizione molecolare interna dei neuroni, attraverso l'utilizzo di sofisticati metodi di colorazione immunoistochimica che potrebbero poi essere letti attraverso la microscopia confocale a scansione laser. Tuttavia, dato che la genesi fisiologica della mente non è attualmente nota, questo metodo non può essere in grado di accedere a tutte le informazioni biochimiche necessarie per ricreare un cervello umano con una sufficiente fedeltà.

L'imaging cerebrale

Può anche essere possibile creare mappe 3D funzionali dell'attività cerebrale, utilizzando avanzate tecnologie di neuroimaging, come la risonanza magnetica funzionale (fMRI, per mappare il cambiamento del flusso sanguigno), magnetoencefalografia (MEG, per la mappatura delle correnti elettriche), o combinazioni di più metodi, per costruire un dettagliato modello tridimensionale del cervello con metodi non invasivi e non distruttivi. Oggi, la fMRI è spesso combinata con la magnetoencefalografia per la creazione di mappe funzionali della corteccia cerebrale umana durante i compiti cognitivi più complessi, dato che due metodi sono complementari. Anche se la tecnologia di imaging attuale manca della risoluzione spaziale necessaria per raccogliere le informazioni necessarie per una simile scansione, importanti sviluppi recenti e futuri sono previsti atti a migliorare sostanzialmente sia la risoluzione spaziale che quella temporale delle tecnologie esistenti.

Interfacce neurali

Le interfacce neurali (BCI, Brain-Computer Interface; note anche come interfacce neuro-computer o interfacce cerebrali) costituiscono una delle tecnologie ipotetiche per la lettura delle informazioni di un cervello funzionante. La produzione di questo dispositivo o di uno simile potrebbe rivelarsi basilare nel processo di mind uploading di un soggetto umano vivente.

La ricerca corrente

Una rete neurale artificiale, descritta come "grande e complessa quanto la metà del cervello di un topo", è stato eseguita su un supercomputer IBM Blue Gene da un gruppo di ricerca dell'Università del Nevada nel 2007. Per simulare il tempo di un secondo ci sono voluti dieci secondi di tempo di esecuzione del computer. I ricercatori hanno riferito di aver constatato impulsi nervosi "biologicamente coerenti" attraverso la corteccia virtuale. Tuttavia, nella simulazione mancavano le strutture cerebrali in tempo reale del cervello dei topi, e i ricercatori hanno riferito che intendono migliorare in tal senso l'accuratezza del modello dei neuroni.
Blue Brain è un progetto, lanciato nel maggio 2005 da IBM e dall'École polytechnique fédérale di Losanna, che ha l'obiettivo di creare una simulazione al computer di una colonna corticale dei mammiferi a livello molecolare. Il progetto utilizza un supercomputer su base Blue Gene per simulare il comportamento elettrico dei neuroni in base alla loro connessione sinaptica e sulle relative correnti di membrana. L'obiettivo iniziale del progetto, completato nel dicembre 2006, era la simulazione della colonna neocorticale di un topo, che può essere considerata la più piccola unità funzionale della corteccia cerebrale (la parte del cervello ritenuta responsabile delle funzioni superiori, come il pensiero cosciente), contenente 10.000 neuroni (e 108 sinapsi). Tra il 1995 e il 2005, Henry Markram mappò i tipi di neuroni e le loro connessioni in una colonna. Nel novembre 2007, il progetto arrivò al termine della prima fase, durante la quale erano stati raccolti i dati per il processo di creazione, validazione e ricerca della colonna neocorticale. Il progetto si propone di rivelare alla fine gli aspetti della cognizione umana e di vari disturbi psichiatrici causati dal malfunzionamento dei neuroni, come l'autismo, e di capire come gli agenti farmacologici influenzano il comportamento della rete neurale.
Un'organizzazione chiamata Brain Preservation Foundation è stata fondata nel 2010 e offre un premio Brain Preservation Technology al fine di promuovere le ricerche nel campo della preservazione del cervello. Il premio viene assegnato in due parti: il 25% verrà assegnato al primo team internazionale che riuscirà a preservare l'intero cervello di un topo, il 75% al team che riuscirà per primo a preservare l'intero cervello di un animale di grandi dimensioni in un modo che possa essere adottato anche per gli esseri umani dopo la morte clinica. In definitiva l'obiettivo di questo premio è quello di generare una intera mappa del cervello che possa essere utilizzata a sostegno degli sforzi separati per fare l'uploading e possibilmente "rivitalizzare" una mente in uno spazio virtuale.

Controversie

Controversie legali, politiche ed economiche

Può essere difficile garantire la tutela dei diritti umani in mondi simulati. Per esempio, i ricercatori delle scienze sociali potrebbero essere tentati di utilizzare le menti simulate, o intere società di menti simulate, per esperimenti controllati in cui sono esposte molte copie delle stesse menti (in serie o contemporaneamente) in condizioni di prova diverse.
L'unica risorsa fisica limitata a cui necessariamente attenersi in un mondo simulato è la capacità di calcolo, e quindi la velocità e la complessità della simulazione. Individui ricchi o privilegiati in una società di menti emulate potrebbero così fare un'esperienza soggettiva del tempo ben maggiore rispetto ad altre nello stesso tempo reale, o potrebbero essere in grado di eseguire più copie di loro stessi o di altri, e quindi produrre più servizi e diventare ancora più ricchi. Altri potrebbero soffrire della mancanza di risorse computazionali (starvation) e mostrare un comportamento al rallentatore.

Copie e individualità

Un altro problema filosofico derivante dal mind uploading ruota intorno all'individualità della mente caricata: può essere considerata la stessa dell'originale, dotata della stessa coscienza, o semplicemente una copia esatta con gli stessi ricordi e la personalità? E se invece risultassero differenti, quali sarebbero le differenze tra la copia e l'originale?
Le principali tecnologie di scansione del cervello prese in considerazione, come il sezionamento seriale, risulterebbero necessariamente distruttive e il cervello originale non sopravviverebbe alla procedura di scansione. Ma se l'originale può essere mantenuto intatto, la coscienza emulata potrebbe essere una copia esatta e speculare della persona biologica. In questo caso diverrebbe implicita la possibilità di copie multiple di una singola coscienza originale che può letteralmente "entrare" in una o più copie, dal momento che queste tecnologie comportano generalmente la simulazione di un cervello umano in un computer di qualche tipo, tramite file digitali che possono essere copiati all'infinito (storage permettendo) con assoluta precisione. Il problema è infatti reso ancora più complesso proprio da questa possibilità di creare un numero potenzialmente infinito di copie inizialmente identiche del soggetto originale che sarebbero ovviamente tutte presenti, allo stesso tempo, come esseri distinti. Si suppone che una volta che le varie versioni vengono poi esposte, dopo l'uploading, a diversi input sensoriali, le loro esperienze comincerebbero a divergere, rendendole semplicemente menti distinte, anche se tutti i loro ricordi fino al momento della copia resterebbero gli stessi. Ma molte varianti, più o meno complesse, sono possibili. A seconda della capacità di calcolo, la simulazione può essere eseguita con un tempo più veloce o più lento rispetto al tempo fisico, con ovvie conseguenze per l'interazione tra una mente biologica e una mente simulata. Un cervello emulato può essere inoltre avviato, messo in pausa per un backup e riavviato di nuovo da uno stato di backup salvato in qualsiasi momento. La mente simulata in quest'ultimo caso, necessariamente non ricorderebbe tutto ciò che è successo dopo l'istante della messa in pausa e forse non potrebbe nemmeno essere consapevole che è un duplicato appena avviato. Risulterebbero diverse le interazioni possibili tra copie di cervelli emulati; una versione precedente di una mente simulata può interagire con una versione più "giovane" e condividere esperienze con essa.

Il limite di Bekenstein

Il limite di Bekenstein è il limite superiore delle informazioni che possono essere contenute all'interno di una regione finita di spazio che ha una quantità finita di energia o, al contrario, la quantità massima di informazioni necessarie a descrivere perfettamente un dato sistema fisico fino al livello quantistico.
Un cervello umano medio ha un peso di 1,5kg e un volume di 1260cm³. L'energia (E=mc²) sarà 1.34813·1017J e se si considera il cervello una sfera il raggio sarà 6.70030·10−2metri.
Il limite di Bekenstein per un cervello umano medio sarebbe 2.58991·1042bit che rappresenta il limite superiore delle informazioni necessarie per ricreare perfettamente un cervello umano medio fino al livello quantico. Ciò implica che il numero dei diversi stati (Ω=2I) del cervello umano (e della mente se si considera il fisicalismo) è almeno 107.79640·1041.
Tuttavia, come descritto sopra, secondo molti sostenitori del mind uploading i modelli a livello quantistico e la simulazione dei neuroni a scala molecolare non saranno necessari, quindi il limite di Bekenstein rappresenta solo un limite massimo. Si stima che l'ippocampo di un cervello umano adulto possa memorizzare dati fino a un limite equivalente a 2,5 petabyte in campo binario.

Sostenitori del mind uploading

I seguaci del Movimento Raeliano sostengono il mind uploading nel processo di clonazione umana per raggiungere la vita eterna. Vivere all'interno di un computer viene vista come una delle principali possibilità. Il mind uploading viene sostenuto anche da diversi ricercatori nel campo delle neuroscienze e dell'intelligenza artificiale, come Marvin Minsky. Nel 1993, Joe Strout creò un piccolo sito web chiamato Mind Uploading Home Page, e cominciò a sostenere l'idea della creazione di circoli sulla crionica in rete. Molti transumanisti credono allo sviluppo e all'implementazione del mind uploading e alcuni di essi, tra cui Nick Bostrom, prevedono che sarà possibile entro il XXI secolo considerando le tendenze tecnologiche, come la legge di Moore.
Il libro Beyond Humanity: CyberEvolution and Future Minds di Gregory S. Paul & Earl D. Cox,, tratta dell'eventualità (per gli autori, quasi inevitabile) dell'evoluzione dei computer in esseri senzienti, ma si occupa anche di mind uploading. Wetwares: Experiments in PostVital Living, di Richard Doyle Wetwares, tratta ampiamente il mind uploading e sostiene che gli esseri umani sono parte di un "fenotipo di vita artificiale". La visione di Doyle inverte il processo del mind uploading introducendo forme di vita artificiali attivamente alla ricerca di incarnazioni biologiche come parte della loro strategia riproduttiva. Raymond Kurzweil, esponente di rilievo del transumanesimo e convinto sostenitore della probabilità di una singolarità tecnologica, ha suggerito che il percorso più facile per arrivare a un livello umano di intelligenza artificiale potrebbe trovarsi nel reverse-engineering del cervello umano, argomento che usa di solito per riferirsi alla creazione di una nuova intelligenza in base ai principi di funzionamento del cervello e all'uploading di singole menti umane sulla base di scansioni e simulazioni estremamente dettagliate. L'idea è discussa anche nel suo libro La singolarità è vicina.

martedì 29 settembre 2020

Nostradamus

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Nostradamus, pseudonimo di Michel de Nostredame, alle volte Notre Dame in francese o Miquèl de Nostradama in occitano, raramente Michele di Nostradama in italiano seicentesco (Saint-Rémy-de-Provence, 14 o 21 dicembre 1503 – Salon-de-Provence, 2 luglio 1566), è stato un astrologo, scrittore, farmacista e speziale francese.
È considerato da molti, assieme a san Malachia, come uno tra i più famosi e importanti scrittori di profezie della storia. È famoso principalmente per il suo libro Le Profezie, che consiste di quartine in rima, raccolte in gruppi di cento, nel libro Centuries et prophéties (1555).
I sostenitori dell'attendibilità di queste profezie attribuiscono a Nostradamus la capacità di aver predetto un incredibile numero di eventi nella storia del mondo, tra cui la rivoluzione francese, la bomba atomica, l'ascesa al potere di Adolf Hitler e gli attentati dell'11 settembre 2001. Nessuno ha tuttavia mai dimostrato di poter ricavare dalle quartine di Nostradamus dati attendibili per la previsione del futuro.
Si rileva infatti che queste predizioni altro non sono che esempi di chiaroveggenza retroattiva. In altri termini, le quartine sono scritte in un modo così ambiguo che chiunque, a posteriori, può leggere o interpretare in esse ciò che meglio crede. «Nostradamus non ha mai veramente previsto alcun evento futuro. Infatti le uniche tre volte in cui ha indicato una data precisa per le sue profezie si è clamorosamente sbagliato: in una prevedeva nel 1792 il culminare di una lunga e selvaggia persecuzione religiosa che non c'è mai stata, in un'altra la totale distruzione della specie umana per il 1732 e nella terza la fine del mondo per il 1999».

Biografia

La famiglia

Nostradamus nacque il 14 o 21 dicembre del 1503 a Saint-Rémy-de-Provence nel sud della Francia: il padre fu Jaume (o Jacques) de Nostredame (commerciante di cereali e ricco notaio), la madre Reynière (o Renée) de Saint-Rémy. Jaume era il primo dei sei figli di Pierre de Nostredame e Blanche de Sainte-Marie. Il nome Pierre de Nostredame venne dato all'ebreo Guy de Gassonet (figlio di Arnauton de Velorges) in occasione della sua conversione al cattolicesimo, probabilmente intorno al 1455.
Documenti degli archivi di Avignone e di Carpentras, che spesso fanno riferimento agli ebrei presenti nelle rispettive zone e in altre regioni, suggeriscono la possibilità che l'origine del nome Nostredame sia stato imposto da Pierre de Foix, allora arcivescovo di Arles. Il nonno di Nostradamus, Guy de Gassonet, visse così intensamente la propria conversione da ripudiare la compagna Benastruge Gassonet, restia ad abbandonare l'ebraismo.
Resta traccia di alcuni dei fratelli di Michel: Delphine, Jean (circa 1507-1577), Pierre, Hector, Louis, Bertrand, Jean II (nato nel 1522) e Antoine (nato nel 1523). Della sua infanzia si sa poco: si ritiene sia stato educato dal bisnonno Jean de St. Rémy, circostanza tuttavia smentita da altre fonti.

Istruzione

A quindici anni Nostradamus entrò all'università di Avignone per conseguire il baccalaureato. Dopo circa un anno, iniziato a studiare matematica, retorica, astronomia e astrologia, fu costretto a lasciare l'università poiché questa chiuse a causa della peste. Stando al racconto tradizionale, Nostradamus viaggiò per otto anni alla ricerca di erbe che potessero fungere da rimedi alla peste. Nel 1529, dopo alcuni anni come speziale, entrò all'Università di Montpellier per conseguire il dottorato in medicina. Fu espulso poco dopo quando scoprirono il suo passato da speziale, figura espressamente vietata all'interno della struttura universitaria. Il documento di espulsione (BIU Montpellier, Register S 2 folio 87) è oggi conservato nella libreria dell'università. Ottiene comunque la toga rossa alla terza iscrizione nel 1532 e viene in seguito appellato come "dottore". Nostradamus continuò a viaggiare, visitando Avignone, Bordeaux e Tolosa e raggiunse la notorietà creando una pillola rosa che si supponeva proteggesse dalla peste.

Ad Agen

Nel 1531 fu invitato da Giulio Cesare Scaligero, considerato una delle somme menti del Rinascimento, a recarsi nella città occitana di Agen. Lì Nostradamus sposò una donna il cui nome è ancora oggetto di discussione (forse Henriette d'Encausse), dalla quale ebbe due figli. Nel 1537 la moglie e i figli morirono, presumibilmente di peste.
Dopo la loro scomparsa egli continuò a viaggiare, attraversando Francia e Italia. Nel 1545 cercò di aiutare Louis Serre nella lotta contro la peste a Marsiglia e poi, da solo, in altre zone della Francia. Nel 1547 si stabilì a Salon, dove sposò una ricca vedova di nome Anne Ponsarde, e da lei ebbe tre figli e tre figlie. Iniziò ad allontanarsi dalla medicina e a interessarsi dell'occulto. Stando al racconto tradizionale, scrisse un almanacco nel 1550; decise anche di scriverne uno ogni anno. Si ritiene che quegli almanacchi contenessero almeno 6.338 profezie. Probabilmente per il successo degli almanacchi molti notabili dell'epoca cominciarono a chiedergli amuleti e oroscopi.

Il presunto soggiorno a Torino

Corrado Pagliani, nel 1934, ricostruisce in un articolo il possibile passaggio di Nostradamus a Torino. Tale passaggio sarebbe stato attestato da una lapide collocata sull'androne della cascina Domus Morozzo, appartenente alla omonima famiglia risiedente presso villa Vittoria di Via Lessona in borgata Parella e demolita negli anni sessanta.
Nel suo articolo, Pagliani riportò la riproduzione di un dagherrotipo ottocentesco presunta fotografia dell'originale, quindi a sua volta fotografata con tecniche attuali a partire solo dal 1922. Scritta in franco-provenzale, la lapide recitava: «ISS6 Nostre Damvs aloge ici on ilia le paradis lenfer le pvrgatoire ie ma pelle la victoire qvi mhonore avrala gloire qvi me meprise ovra la rvine hntiere».
Nel tempo, anche prima dell'articolo di Pagliani, si sono poi succeduti diversi scritti che davano come avvenuta la permanenza di Nostradamus a Torino, ma mancano delle prove certe di tale passaggio.

Origini delle Centuries

Egli iniziò il suo progetto di scrivere mille quartine (poesie di quattro versi) in francese, che formano le supposte predizioni per le quali oggi è famoso; le quartine effettivamente pubblicate furono tuttavia 942. Per il timore di rendersi vulnerabile ai fanatismi religiosi, oscurò i suoi versi utilizzando giochi di parole e vari linguaggi insieme, come il provenzale, il greco, il latino, l'italiano, l'ebraico e l'arabo.
Le quartine, raccolte in un libro intitolato Les Propheties, ricevettero diverse reazioni dopo la pubblicazione. Alcuni pensarono che Nostradamus fosse un servo del diavolo, un impostore o un pazzo, mentre gran parte dell'élite credeva che le sue quartine fossero profezie ispirate spiritualmente.
Molti nobili giunsero a lui per oroscopi e consigli. Caterina de' Medici, la regina consorte di Enrico II di Francia, fu una delle ammiratrici di Nostradamus: dopo aver letto Le profezie lo invitò alla corte reale a Parigi per ottenere spiegazioni sulle recentemente pubblicate Centurie (secondo alcuni, anche circa le quartine intorno alla prossima morte del marito) e per elaborare oroscopi per i giovani figli della dinastia Valois. Dopo quest'incontro, la regina Caterina divenne una fidata sostenitrice di Nostradamus e poco prima della sua morte, avvenuta nel 1566, lo nominò consigliere e medico del re Enrico III Valois.
Taluni ritengono che Nostradamus avesse il timore di essere perseguitato per eresia dall'inquisizione, ma né le profezie né la sua attività astrologica furono oggetto di attenzione da parte dell'inquisizione. I rapporti con la Chiesa cattolica come medico e guaritore furono eccellenti e la sua breve prigionia nel 1561 avvenne solo in relazione al fatto che un almanacco fu pubblicato senza previa approvazione del vescovo, violando così un decreto reale.

La morte

Dal 1566 la gotta di Nostradamus, che gli fece patire sofferenze per molti anni e gli rese molto difficili i movimenti, si tramutò in idropisia. La tradizione racconta che una notte di luglio fece sapere di voler trascorrere l'ultima notte da solo e quando il suo segretario Chavigny lo congedò con un «Fino a domani, Signore?», Nostradamus gli rispose «Non mi troverai vivo all'alba». La mattina successiva Chavigny condusse amici e familiari allo studio (che era stato convertito in una camera da letto) e trovò il corpo di Nostradamus che giaceva al suolo fra il letto e una panca improvvisata. Fu seppellito nella locale cappella, ma poi, durante la rivoluzione francese, la salma fu trasferita nella Collégiale Saint-Laurent, a Salon-de-Provence, nel sud della Francia, dove si trova tuttora.

Le Profezie

Nostradamus affermò di basare le proprie profezie sull'astrologia giudiziaria, ma fu aspramente criticato da altri astrologi dell'epoca, come Laurens Videl, per l'incompetenza e le tesi relative all'oroscopo comparativo (cioè la comparazione della configurazione futura dei pianeti con quella che era presente durante eventi del passato).
Recenti ricerche suggeriscono che gran parte del suo lavoro profetico non è altro che la parafrasi di elementi escatologici principalmente derivati dalla Bibbia, integrati da eventi storici e da antologie riportanti presagi, il tutto mescolato dall'oroscopo comparativo. Per questo le molte predizioni coinvolgono antiche figure come Lucio Cornelio Silla, Nerone, Gaio Mario e altri, così come descrizioni di battaglie tra le nuvole e rane che cadono dal cielo. L'astrologia in sé è menzionata solo due volte nella prefazione e 41 volte nelle centurie. Nell'ultima quartina della sesta centuria egli esplicitamente attacca gli astrologi.
Le fonti storiche da cui ha attinto sono facilmente identificabili in Tito Livio, Svetonio, Plutarco e altri autori classici, così come ha attinto da cronisti medievali come Goffredo di Villehardouin e Jean Froissart. Gran parte delle citazioni astrologiche sono prese parola per parola da Livre de l'estat et mutations des temps di Richard Roussat.
Una delle maggiori fonti per le profezie fu il Mirabilis liber del 1522, un testo anonimo che contiene una larga raccolta di profezie derivate dall' Apocalisse di Pseudo-Methodius, dalla "sibilla tiburtina", da Savonarola e da Gioacchino da Fiore e altri. Questo testo ebbe molto successo negli anni che seguirono la sua pubblicazione e venne edito in circa sei edizioni, ma tale successo non perdurò nel tempo plausibilmente perché era scritto in latino con caratteri gotici e abbreviazioni difficili da capire. Nostradamus fu uno dei primi a rielaborare queste profezie in lingua francese, il che spiega perché la paternità di tali predizioni fu attribuita proprio a lui.
Nostradamus attinse altro materiale dal De honesta disciplina del 1504 di Pietro Baldi del Riccio, che a sua volta includeva estratti dal De daemonibus di Michele Psello e dal De Mysteriis Aegyptiorum, un libro sulla magia di Giamblico.
Solo nel XVII secolo la gente cominciò a prendere in considerazione il ruolo che le fonti, principalmente classiche, ebbero per Nostradamus.
Nostradamus rigettò sempre l'etichetta di "profeta", nonostante il titolo del libro.

Profezie "precise"

In generale, le quartine profetiche di Nostradamus hanno pochi riferimenti oggettivamente identificabili. In pochi casi egli fornisce profezie con una data precisa. Tra questi in una quartina avrebbe previsto il culminare di una lunga e selvaggia persecuzione religiosa per il 1792 (che non c'è mai stata); la distruzione totale della specie umana per il 1732 e un evento catastrofico per l'anno 1999. Nostradamus nel suo libro Le Profezie afferma che le sue predizioni si estendono fino all'anno 3797, anche se la data non viene fornita come fine del mondo.

Esempi di interpretazioni di quartine

A parte le quartine con una data precisa, le interpretazioni sono varie e spesso discordanti e, da sottolineare, post eventum.
Per individuare gli scritti nostradamiei si utilizzano "C" per centuria e "Q" per quartina.
«Il giovane leone il vecchio sormonterà
Nel campo bellico in singolar tenzone
Nella gabbia d'oro gli occhi perforerà
Due ferite (o "flotte") in una, poi morire, morte crudele.»
(C1Q35)
È opinione di alcuni che Nostradamus volesse parlare del re di Francia Enrico II: nel 1559, anche se avvisato dal veggente Luca Gaurico, che lo dissuadeva dall'intraprendere singolar tenzoni, il re si avviò a giostrare in un torneo indetto per celebrare i matrimoni di sua sorella Margherita con il duca di Savoia e di sua figlia Elisabetta con il re di Spagna. Sia Enrico II che il suo giovane opponente, conte di Montgomery, avevano leoni a sbalzo incisi sui loro scudi. Il re perse: molteplici ferite sulla faccia e sulla gola lo portarono alla morte, con una terribile agonia durata dieci giorni.

Opere principali di Nostradamus

  • Vaticinia Michaelis Nostredami de Futuri Christi Vicarii ad Cesarem Filium (VE 307; Vaticinia di Nostradamus Manoscritto nella Biblioteca Nazionale Centrale di Roma)
  • Interpretation des Hyeroglyphes de Horapollo (Interpretazione dei geroglifici di Horapollo)
  • Traité des Fardements et Confitures (Trattato dei Condimenti e Conserve), Lyon 1556.
  • Les Vrayes Centuries et Propheties de Maistre Michel Nostradamus (Le vere centurie e profezie del maestro Michel de Notre-Dame), edizione originale di Avignone 1556, Lione 1558.
  • Les Vrayes Centuries et Propheties de Maistre Michel Nostradamus, Lione 1568 edizione (postuma con dieci centurie),
  • Les Vrayes Centuries et Propheties de Maistre Michel Nostradamus, Troyes 1610 (edizione delle stamperie reali costituita da dodici centurie)



lunedì 28 settembre 2020

Paragnosta






Il termine paragnosta (dal greco parà, vicino, e gnosis, conoscenza, cognizione) indica una persona che possiederebbe capacità paranormali e in particolare la capacità di conoscere cose attraverso canali non convenzionali di conoscenza, per lo più attraverso fenomeni ESP di retrocognizione (comunemente intesa come chiaroveggenza rivolta al passato).
Il paragnosta, messo a contatto con un oggetto (cd. oggetto induttore), riuscirebbe a raccontarne la storia pur senza conoscere nulla dell'oggetto stesso. Nella letteratura pseudoscientifica sono descritti casi in cui un oggetto può rappresentare un "appoggio", un "aiuto" per raggiungere lo stato psicologico adatto alla retrocognizione.

 
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