lunedì 8 marzo 2021

Segno zodiacale

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Il segno zodiacale è, nell'astrologia occidentale e in quella indiana, ciascuna di dodici suddivisioni convenzionali dello zodiaco in parti uguali; per tradizione, ogni segno zodiacale prende il nome da una costellazione, seguendo questo ordine: Ariete, Toro, Gemelli, Cancro, Leone, Vergine, Bilancia, Scorpione, Sagittario, Capricorno, Acquario, Pesci.
Nell'uso popolare si usa dire "nascere sotto il segno di..." seguito dal nome di un segno zodiacale; il significato dipende dalla tradizione astrologica: nell'uso occidentale si intende il segno zodiacale sul quale apparentemente si trova il Sole al momento della nascita della persona, mentre nell'uso indiano si intende il segno zodiacale sul quale apparentemente si trova la Luna al momento della nascita della persona. In particolare in Occidente si tende a identificare ogni segno zodiacale con il periodo dell'anno durante il quale il segno sembra essere attraversato dal moto apparente del Sole.
In sanscrito il segno zodiacale si chiama राशि (rāśi).

Suddivisione dello zodiaco

La suddivisione dello zodiaco in dodici parti ha origine nell'astrologia babilonese; le dodici suddivisioni si chiamano "segni" in quanto sono rappresentate ciascuna da un simbolo. Dopo le conquiste di Alessandro Magno l'astrologia babilonese è entrata in contatto sia con la cultura ellenistica sia con quella indiana, influenzando le astrologie locali in modi diversi.
Per tradizione ciascun segno zodiacale prende il nome da una costellazione collocata lungo il piano dell'eclittica:

NOME ITALIANO NOME SANSCRITO COSTELLAZIONE SIGNIFICATO SIMBOLO
Ariete Meṣa (मेष) Ariete Ariete
Toro Vṛṣabha (वृषभ) Toro Toro
Gemelli Mithuna (मिथुन) Gemelli Gemelli
Cancro Karka (कर्क) Cancro Granchio
Leone Siṃha (सिंह) Leone Leone
Vergine Kanyā (कन्या) Vergine Donna
Bilancia Tulā (तुला) Bilancia Bilancia
Scorpione Vṛścika (वृश्चिक) Scorpione Scorpione
Sagittario Dhanu (धनु) Sagittario Arciere (in italiano) Arco (in sanscrito)
Capricorno Makara (मकर) Capricorno Mostro marino mitologico (mezzo capra e mezzo pesce nella tradizione occidentale)
Acquario Kumbha (कुम्भ) Aquario Portatore d'acqua
Pesci Mīna (मीन) Pesci Pesci



Zodiaco tropicale

Nella tradizione occidentale si utilizza la suddivisione cosiddetta tropicale dello zodiaco, la quale ha rapporto con il moto di rivoluzione della Terra intorno al Sole; innanzitutto lo zodiaco è diviso in quattro settori in corrispondenza dei due equinozi e dei due solstizi, dopodiché ciascuno dei quattro settori che in tal modo si formano è ulteriormente suddiviso in tre parti uguali. Questo tipo di suddivisione si chiama "tropicale".
Per tradizione, il primo segno zodiacale è l'Ariete, cui seguono gli altri undici. A causa della precessione degli equinozi che è di circa un grado ogni 72 anni, la collocazione dei segni zodiacali non coincide con quella delle costellazioni da cui sembra che abbiano preso il nome, è necessario specificare che le costellazioni, avendo ampiezza variabile (ad es. la costellazione del Leone occupa quasi tre volte lo spazio rispetto a quella del Cancro), non sono mai state pienamente coincidenti con i segni stessi. Al di là di questo fatto la sovrapposizione più precisa tra segni e costellazioni è avvenuta circa 1700 anni fa.

Zodiaco siderale

Nella tradizione indiana si utilizza la suddivisione cosiddetta siderale dello zodiaco, la quale è fissa e non risente cioè della precessione degli equinozi; lo zodiaco è diviso in dodici parti uguali partendo dal "punto d'Ariete" (che non va confuso col "punto vernale" chiamato anch'esso a volte "punto d'Ariete" ma questo in realtà rappresenta il punto d'inizio dello zodiaco tropicale) ossia il punto d'inizio convenzionale della costellazione dell'Ariete. La differenza tra il punto vernale e il punto d'Ariete (ossia tra zodiaco tropicale e zodiaco siderale) in sanscrito si chiama ayanamsa e ci sono scuole astrologiche diverse che danno valori diversi a seconda di dove viene considerato l'inizio del segno dell'Ariete. L'astrologia indiana è ancora oggi intimamente legata alla religione induista e a partire dal 1957 lo stesso governo indiano cura la pubblicazione un almanacco astrologico basato sul valore proposto nel 1952 dagli astrologi Saha e Lahiri; tale valore era di 23°51'21" nel 2000 e aumenta di circa 50" all'anno.
Alcuni astrologi di tradizione occidentale, su influenza dell'astrologia indiana, utilizzano anch'essi una suddivisione siderale dello zodiaco; alcuni utilizzano il valore calcolato da Saha e Lahiri mentre altri utilizzano il valore proposto dagli astrologi irlandesi Fagan e Bradley basato su un valore che era di 24°44'22" nel 2000.
Per tradizione il segno zodiacale che inizia nel "punto d'Ariete" è chiamato Ariete e così via gli altri segni; oggi, a causa di diversi movimenti dell'asse di rotazione terrestre, ogni segno zodiacale siderale non coincide più con la costellazione da cui ha preso il nome.

Classificazioni dell'astrologia occidentale

L'astrologia occidentale presenta più classificazioni dei segni, basate sugli insiemi.

Per elemento

La prima è legata ai 4 elementi (fuoco, terra, aria, acqua):
  • Segni di fuoco: Ariete, Leone, Sagittario. L'elemento rappresenta il desiderio e l'energia creativa;
  • Segni di terra: Toro, Vergine, Capricorno. L'elemento rappresenta le risorse materiali e i possedimenti;
  • Segni d'aria: Gemelli, Bilancia, Acquario. L'elemento rappresenta l'intelletto e la capacità comunicativa;
  • Segni d'acqua: Cancro, Scorpione, Pesci. L'elemento rappresenta l'immaginazione, i sentimenti e l'amore.
I segni sono divisi anche in "maschili" (fuoco e aria) e "femminili" (terra e acqua), con associazione ad estroversione e introversione.

Per tipo

La seconda si basa sulla posizione rispetto ai 4 punti cardinali:
  • Segni cardinali: Ariete, Cancro, Bilancia, Capricorno (inizio stagione). Sono associati ad iniziazione e creatività;
  • Segni fissi: Toro, Leone, Scorpione, Acquario (centro stagione). Sono associati a stabilità e determinazione;
  • Segni mobili: Gemelli, Vergine, Sagittario, Pesci (fine stagione). Sono associati ad ingegno e adattamento.
In base alle date convenzionali, si può notare come il passaggio dal segno mobile al cardinale avvenga in coincidenza dell'equinozio oppure del solstizio: l'evento segna, infatti, il passaggio da una stagione alla successiva.

Per stagione

In base alla stagione di appartenenza, si ha la seguente distinzione:
  • Primavera: Ariete, Toro, Gemelli
  • Estate: Cancro, Leone, Vergine
  • Autunno: Bilancia, Scorpione, Sagittario
  • Inverno: Capricorno, Acquario, Pesci
È osservabile come, in ogni stagione, risulti assente un elemento: l'acqua in primavera (stagione umida), l'aria in estate (stagione calda), la terra in autunno (stagione secca), il fuoco in inverno (stagione fredda).

Per segno opposto

La classificazione per opposto è un'ulteriore distinzione, basata sulla corrispondenza della qualità e sull'opposizione degli elementi:
Primo segno Secondo segno Qualità Abbinamento Pianeti (domicilio-esilio)
Ariete Bilancia Cardinale Fuoco - Aria Marte - Venere
Toro Scorpione Fisso Terra - Acqua Venere - Plutone
Gemelli Sagittario Mobile Aria - Fuoco Mercurio - Giove
Cancro Capricorno Cardinale Acqua - Terra Luna - Saturno
Leone Acquario Fisso Fuoco - Aria Sole - Urano
Vergine Pesci Mobile Terra - Acqua Mercurio - Nettuno
L'opposizione consiste, infatti, nell'abbinare il fuoco all'aria (elementi leggeri) e l'acqua alla terra (elementi pesanti): dal punto di vista delle stagioni, la primavera è opposta all'autunno mentre l'estate è opposta all'inverno. Da notare, inoltre, che il domicilio di un segno corrisponde all'esilio del suo opposto.

La sequenza

La sequenza nasce dall'intersezione tra i 4 elementi e i 3 tipi, esaurendo in particolare ogni possibile combinazione.
Segno Elemento Tipo Durata
Ariete Fuoco Cardinale 21 marzo-20 aprile
Toro Terra Fisso 21 aprile-20 maggio
Gemelli Aria Mobile 21 maggio-21 giugno
Cancro Acqua Cardinale 22 giugno-20 luglio
Leone Fuoco Fisso 21 luglio-22 agosto
Vergine Terra Mobile 23 agosto-22 settembre
Bilancia Aria Cardinale 23 settembre-22 ottobre
Scorpione Acqua Fisso 23 ottobre-22 novembre
Sagittario Fuoco Mobile 23 novembre-21 dicembre
Capricorno Terra Cardinale 22 dicembre-20 gennaio
Acquario Aria Fisso 21 gennaio-19 febbraio
Pesci Acqua Mobile 20 febbraio-20 marzo




domenica 7 marzo 2021

Pandafeche

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La pandafeche, o la pantafa, è una manifestazione onirica, diffusa nell'immaginario della cultura marchigiana e abruzzese.
Si tratta di uno stato di paralisi nel sonno in cui il soggetto è in condizione di semiveglia; la sensazione di soffocamento è accompagnata dalla visione di una figura spettrale collocata al fianco o al di sopra del dormiente. Nella tradizione viene raffigurata come una figura vestita di bianco, dagli occhi demoniaci e un muso lungo e appuntito, con il quale procura delle ferite. La vittima non riesce a svegliarsi completamente, né a girarsi o invocare aiuto. Secondo varie credenze è possibile evitare tale incontro lasciando un fiasco di vino di fianco al letto, poiché la pandafeche è ingorda di tale bevanda, oppure lasciando una scopa con molte setole o un sacchetto di legumi poiché è curioso e ama contare. Sarebbe un gravissimo errore piantare un coltello sul legno, poiché l'essere potrebbe andare su tutte le furie e tormentare il malcapitato tutta la notte.

Varianti

Il fenomeno è conosciuto anche nei paesi intorno ad Ascoli Piceno, nel fermano (pantafa), nel maceratese (pantafa, pantàfrica, pantafeca) e in altre zone come pantafica. In questo caso la pantafrica o più comunemente pantafica viene descritta come spirito che apparirebbe nelle forme e fattezze di una anziana donna di piccola statura, anche questa si contraddistingue per i disturbi del sonno legati alla respirazione, soprattutto l'apnea.
In particolare, secondo alcuni racconti degli anziani del posto, nell'area di San Benedetto del Tronto, tale anziana signora, chiamata pantàfana, si dice essere una donna morta di freddo ad inizio '900 nella zona del porto. Sempre alcune versioni della storia raccontano che la presenza di tale donna si possa percepire camminando in solitaria di sera nella zona del porto e della statua del monumento al pescatore. In questi casi sarebbe consigliabile non voltarsi, evitando così la sua attenzione che si potrà poi manifestare durante il sonno con la sintomatica sopra descritta.

sabato 6 marzo 2021

Capsula del tempo

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Una capsula del tempo è un contenitore appositamente preparato per conservare oggetti o informazioni destinate ad essere ritrovate in un'epoca futura. Si tratta di un metodo per comunicare in modo unidirezionale con il futuro e non va confusa con la macchina del tempo.
Molte capsule del tempo sono preparate da singole persone, altre vengono deposte in cerimonie di inaugurazione di edifici o eventi importanti. Il contenuto può comprendere oggetti rappresentativi dell'epoca, giornali, registrazioni, fotografie, monete ecc.

Cenni storici

Presso l'Università di Oglethorpe, ad Atlanta, è stata allestita nel 1936 una "cripta della civiltà". Si tratta di una stanza sigillata contenente un campione rappresentativo dell'epoca, in gran parte oggetti donati. L'apertura è prevista per l'anno 8113.
La Cripta contiene fusti nei quali sono inseriti i più vari oggetti sigillati in gas inerte, prevalentemente provenienti dagli anni '30: abiti, accendini, radio, grammofoni. L'idea della cripta della civiltà, nasce nel 1936, per volontà di Thornwell Jacobs (1877-1956), Rettore della stessa Università di Oglethorpe, che volle conservare e preservare la civiltà del tempo per i figli del futuro. Thornwell Jacobs era un sacerdote ed un educatore, fu anche colui che riuscì a rifondare il Collegio di Oglethorpe dopo la sua distruzione dopo la prima guerra di indipendenza. Thornwell Jacobs spiegò il motivo della sua idea in un articolo pubblicato nel novembre del 1936 sulla rivista Scientific American magazine, nel quale evidenziò la difficoltà di conservazione dei documenti per il futuro e la necessità di creare un sistema per preservare le informazioni di una civiltà.
Presso la stessa università si trova l'associazione International Time Capsule Society che raccoglie informazioni sull'ubicazione delle capsule del tempo in tutto il mondo. Chiunque può registrare la posizione della propria capsula, il contenuto e la data di apertura prevista.

Caratteristiche

Le capsule del tempo sono contenitori studiati per durare nel tempo salvaguardando il contenuto. Possono essere piccoli barattoli oppure intere stanze sigillate. L'atmosfera interna può essere alterata per ridurre il contenuto di ossigeno e limitare l'ossidazione. Il posizionamento deve essere fatto in modo da consentire il ritrovamento in un'epoca prestabilita e all'esterno possono essere apposte indicazioni sulla data di apertura, tenendo conto dei possibili cambiamenti nella lingua usata.

Capsule spaziali

Attualmente diverse capsule del tempo sono "sepolte" nello spazio. Eccone alcune tra le più importanti:
  • una placca metallica montata sul modulo di atterraggio lunare della missione Apollo 11, raffigurante i due emisferi terrestri, un'iscrizione, le firme degli astronauti e del presidente Nixon (1969, destinata a restare sulla luna);
  • una placca in alluminio e oro applicata su ciascuna delle sonde Pioneer 10 e Pioneer 11, raffigurante delle illustrazioni pittoriche di un uomo, una donna e alcune informazioni sul sistema solare, per permettere a chi dovesse eventualmente trovarle di risalire al pianeta di origine e al periodo indicativo in cui le sonde sono partite (1972 e 1973, destinate a lasciare il sistema solare);
  • un disco per grammofono d'oro inserito in ciascuna delle due sonde Voyager, che, se correttamente usato secondo le "istruzioni" allegate, permette di riprodurre dei suoni e mostrare delle immagini terrestri (1977, anch'esse destinate ad abbandonare il sistema solare);
  • una placca contenuta all'interno di ciascuno dei satelliti artificiali LAGEOS, raffigurante le disposizioni dei continenti terrestri nel passato, nel presente e nel futuro (1976 e 1992, destinati a ricadere sulla terra dopo circa 8 milioni di anni).
In tutti questi casi però si tratta solo di poche informazioni sulla Terra e sull'umanità caricate a bordo di sonde, satelliti o oggetti destinati ad altri scopi, come ad esempio l'atterraggio sulla luna o la raccolta di informazioni sui pianeti esterni del sistema solare: di conseguenza queste "capsule" costituivano solo un carico accessorio, limitato quindi dalla necessità di non appesantire il carico per cui il lancio era stato programmato.
Per il 2017 tuttavia è previsto il lancio del satellite KEO, appositamente concepito per contenere una capsula del tempo destinata ai terrestri del 52000 circa, quando la sua orbita sarà ormai diventata instabile a causa dell'attrito con l'atmosfera. Poiché il solo obiettivo del lancio è proprio quello di costituire una capsula del tempo orbitante, la quantità di dati che essa trasporterà, opportunamente incisi su DVD vetrosi resistenti alle radiazioni, è notevolmente superiore a quella di tutti i casi precedenti: ad esempio potranno essere memorizzate fino a quattro pagine scritte per ogni abitante della Terra.

venerdì 5 marzo 2021

Ozena





L'Ozena (in latino Ozaena) è una leggendaria piovra descritta da Plinio il vecchio e il suo nome significa "polpo puzzolente" per via del suo odore sgradevole.
La maggior parte delle ozene erano di piccole dimensioni e rimanevano sul fondo del mare. In casi rari alcune specie più grandi aggredivano gli uomini facendoli annegare.

giovedì 4 marzo 2021

L’INQUIETANTE FAMIGLIA NORTON

 




Siamo in piena Epoca Vittoriana.

La famiglia Norton vantava non solo il pregio di essere una delle più facoltose di Londra, ma anche di essere in stretto contatto con la famiglia reale e di avere conoscenze molto influenti in politica e nella grande industria. Si occupava per lo più di portare avanti le varie industrie tessili in tutto il paese, arricchendosi a dismisura a scapito dei poveri operai che lavoravano giorno e notte per una paga quasi inesistente.
Tutto andava per il meglio fino a quando un membro della famiglia si macchiò di un terribile crimine e di conseguenza infangò il nome della famiglia: era il 1886 quando nel piano interrato di un’industria tessile dei Norton venne ritrovato il corpo di un bambino di soli 9 anni, uno dei tanti bambini sfruttati come dipendenti della fabbrica. La famiglia tentò di arginare lo scandalo, ma i giornali dell’epoca incolparono il padrone, Roy W. Norton, dell’efferato omicidio.

A sostegno dell’ipotesi c’erano le numerose testimonianze di contadini che lo avevano più volte in atteggiamenti equivoci con i loro figli e molti sospettavano addirittura che intrattenesse rapporti incestuosi con i bambini della sua stessa famiglia, per i quali non nascondeva un attaccamento morboso.
Quella fu solo la punta dell’iceberg perchè da lì in poi molti iniziarono ad interessarsi delle numerose bizzarrie della famiglia, che pian piano vennero a galla e furono rese pubbliche sui giornali.
La famiglia Norton aveva una predisposizione genetica a contrarre la malattia di Lyme, che al tempo, oltre ad essere ai più sconosciuta, era incurabile.

La patologia comporta diversi stadi di sintomi, passando da semplici eritemi, paralisi facciali e gonfiori a gravi condizioni come cambiamenti di umore, instabilità comportamentale e deformità varie.
Dal 1865 al 1896 ben 6 membri della famiglia si uccisero in circostanze misteriose e stravaganti: tra do loro le cronache del tempo ricordano un’anziana zia che sosteneva di essere posseduta da entità malefiche che le erano entrate in testa dalle orecchie. Ovviamente quella notizia fece scalpore in tutta la Londra “perbene”, sopratutto quando la donna un giorno scese in strada in vestaglia urlando di sentire degli insetti all’interno della testa e si uccise pugnalandosi alla tempia con delle forbici.
La famiglia si chiuse in assoluto silenzio stampa, ma i molti curiosi si intrufolavano ovunque pur di immortalarli in situazioni compromettenti e di screditarli di fronti alla società. A loro difesa di certo non giovava il fatto che, data la malattia che colpiva la maggior parte dei componenti a stadi avanzati, molti dei Norton copriva le escrescenze e le deformità facciali indossando delle maschere ( forse ancora più inquietanti) quasi tutto il giorno: ciò insinuò il sospetto nei giovani giornalisti del tempo che la famiglia facesse parte di una setta satanica e che in casa predicasse chissà quale strano culto.
Forse da quella situazione nacquero le dicerie secondo cui alcuni agenti in borghese scoprirono alcuni membri della famiglia eseguire un rituale occulto in una delle loro residenze nella campagna londinese. Quando la notizia arrivò alle cronache di Londra la famiglia Norton venne fatta a pezzi dall’opinione pubblica che li accusò di essere dediti a satanismo e alla magia nera, e di essere responsabili delle inspiegabili morti dei loro dipendenti.
Da allora vennero soprannominati “la famiglia del Diavolo” e vennero completamente estromessi dalla vita di corte e aristocratica di tutta l’Inghilterra.



mercoledì 3 marzo 2021

Diavolo

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Con diavolo (definito anche demonio) si vuole indicare, nella religione, una entità spirituale o soprannaturale malvagia, distruttrice, menzognera o contrapposta a Dio, all'angelo, al bene e alla verità.

Origine del termine

  • Il termine "diavolo" deriva dal latino tardo diabŏlus, traduzione fin dalla prima versione della Vulgata (V secolo d.C.) del termine greco Διάβολος, diábolos, ("dividere", "colui che divide", "calunniatore", "accusatore"; derivato dal greco -διαβάλλω, diabàllo, composizione di dia "attraverso" bàllo "getto, metto", indi getto, caccio attraverso, trafiggo, metaforicamente anche calunnio).
    Nell'antica Grecia διάβολος era un aggettivo denotante qualcosa, o qualcuno, calunniatore e diffamatorio; fu usato nel III secolo a.C. per tradurre, nella Septuaginta, l'ebraico Śāṭān ("avversario", "nemico", "colui che si oppone", "accusatore in giudizio", "contraddittore"; reso negli scritti cristiani come Satanas e qui inteso come "avversario, nemico di Dio").
  • Il termine "demònio" deriva dal latino tardo daemonium traslitterazione del greco δαιμόνιον, daimónion, (sempre dal greco δαιμόνιος, daimónios, "appartenente agli dèi", "che è in rapporto con un δαίμων", "ammirabile", "sorprendente") e quindi collegato a δαίμων, dáimōn, il cui significato originario in lingua greca è quello di demone, entità soprannaturali "neutre",cioè che potevan essere sia benevole sia malevoli. Solo col cristianesimo assunse esclusivamente un significato negativo. Infatti tale termine greco nel Nuovo Testamento è presente sia con l'originale senso neutro di 'divinità', che con quello di angelo caduto.
    Già nella Septuaginta, e in altre traduzioni dall'ebraico al greco, tale termine occorreva ad indicare l'ebraico שְׂעִירִ֖ים (śe'îrîm: capre selvatiche, →satiri, capre demoni), צִיִּים֙ (siyyim: dimoranti del deserto, bestie selvatiche), אֱלִילִ֑ים ('elilim: idoli), שֵּׁדִים֙ (šēdîm, shedim: spiriti tutelari, idolo), גָּד (Gad: nome ebreo di un dio della Fortuna) e יָשׁ֥וּד (yâšûd: devastare, il devastatore).

Nelle religioni

Ebraismo

Nell'Ebraismo non esiste il concetto di diavolo come nel Cristianesimo o nell'Islam. In ebraico, il termine biblico ha-satan (שָׂטָן) significa "l'avversario" o l'ostacolo, o anche "l'accusatore in giudizio, contraddittore" (sottolineando così che Dio viene visto come il Giudice finale).
Nel Libro di Giobbe (Iyov), ha-satan è la qualifica, non il nome proprio, di un angelo sottomesso a Dio: egli è il capo-accusatore della corte divina. Nell'Ebraismo ha-satan non è malvagio, ma piuttosto indica a Dio le cattive azioni ed inclinazioni dell'umanità. Essenzialmente ha-satan non ha potere a meno che gli umani non compiano azioni malvagie. Dopo che Dio fa notare la devozione di Giobbe, ha-satan chiede il permesso di mettere alla prova la sua fede. A quest'uomo retto vengono sottratte la famiglia, le proprietà, ed in seguito, la salute, ma rimane ancora pieno di fede verso Dio. Alla fine di questo libro Dio appare come un mulinello d'aria, spiegando a tutti che la giustizia divina è imperscrutabile. Nell'epilogo vengono restituiti a Giobbe i suoi averi ed egli ha una seconda famiglia per "rimpiazzare" la prima che era deceduta.
Nella Torah, ha-satan viene menzionato diverse volte. L'occasione principale è durante l'incidente del vitello d'oro: come fonte dell'inclinazione malvagia del popolo, o yetser harah, è responsabile per la costruzione da parte degli Israeliti del vitello d'oro mentre Mosè era sul Monte Sinai a ricevere la Torah da Dio. Nel libro delle Cronache, ha-satan incita Davide ad un censimento illegale.
Di fatto, il Libro di Isaia, Giobbe, Qoelet e Deuteronomio hanno tutti passi in cui a Dio viene attribuito l'esercizio del controllo sovrano sul bene e sul male.
Gli Esseni vedono il mondo come terreno di lotta tra i figli della luce e i figli delle tenebre, teorizzando la magia angelica. Nel Libro dei Giubilei le teorie sulle schiere angeliche, sui nomi degli angeli, sulle loro funzioni, hanno un posto di rilievo. Soprattutto, nella loro teologia, agli angeli è riservato un ruolo importante nella guerra contro i figli delle tenebre, capeggiati da Belial.

Giudaismo ellenistico

La versione dei Settanta utilizza la parola diabolos al posto di ha-satan in due casi, entrambi riguardanti gli esseri soprannaturali:
Giobbe 1:6 "Or accadde un giorno, che i figliuoli di Dio vennero a presentarsi davanti all'Eterno, e il diavolo venne anch'egli in mezzo a loro."
Zaccaria 3:1 "Poi il Signore mi fece veder Giosuè, sommo sacerdote, che stava ritto in piè davanti all'Angelo del Signore; e il diavolo stava alla sua destra, per essergli contra, come parte avversa."
Ma quando la parola ebraica satan si riferisce ad un essere umano, è trascritta (σαταν), e non tradotta (διάβολος):
1 Re 11:23 "Iddio suscitò un altro satan (σαταν) a Salomone: Rezon, figliuolo d'Eliada, ch'era fuggito dal suo signore Hadadezer, re di Tsoba."
Questa distinzione si riscontra in altri testi ebraici.

Cristianesimo

Secondo la dottrina cattolica il diavolo è noto anche con il nome di Satana e talvolta come Lucifero, sebbene la maggior parte degli studiosi riconoscano che il riferimento in Isaia 14,12 a Lucifero, o la Stella del Mattino, sia in relazione al re babilonese. Secondo alcune lezioni della teologia cattolica, il Diavolo è il più bello tra gli angeli e per un atto di orgoglio si è ribellato a Dio. La teologia cattolica lo descrive come un essere che odia la creazione e tutta l'umanità operando con menzogne e false promesse affinché l'essere umano rinunci alla sua figliolanza divina, al suo legame con Dio.
Altri Cristiani (ad esempio i cristadelfiani) pensano che il diavolo nella Bibbia si riferisca figurativamente al peccato e alla tentazione umani e a qualsiasi sistema umano in contrapposizione a Dio.
Nel cattolicesimo il diavolo viene identificato con il serpente nel Giardino dell'Eden, con il dragone nell'Apocalisse di Giovanni, e con il tentatore dei Vangeli. È menzionato più frequentemente nei Vangeli, specialmente in riferimento alla forza trainante dietro la crocifissione di Cristo.
Sulla personalità e azione del diavolo è interessante quanto il dott. Gabriele Amorth, esorcista ufficiale della Chiesa cattolica, ricava dalle sue esperienze dirette: da esse, e da analoghe presentazioni di altri autori, emerge il pensiero cattolico circa il diavolo: essere personale che influisce nella vita di ogni uomo.
Il diavolo è uno spirito che tiene incatenati agli inferi le persone che sono in stato di peccato mortale infatti Gesù dice "chi non è con me è contro di me e chi non raccoglie con me disperde" 12, 30. Le persone che perseverano in questo stato fino alla morte sono condannate al supplizio eterno (parte 3, articolo 8, sezione 4 versetto 1861) e vengono punite per sempre dal diavolo e dai suoi seguaci all'inferno (San Tommaso D'Aquino, Summa Teologica, supp. III, argomento 97). Al diavolo è stato dato un potere enorme in questo mondo principalmente sulla morte (Concilio di Trento, Sess. 5a, Decretum de peccato originali, canone 1: DS 1511) 2,14, secondo le parole di San Giovanni: "Tutto il mondo giace sotto il potere del maligno" 5,19. Il Signore infatti si è incarnato proprio per distruggere le opere del Maligno 3,8.
Il demonio preferisce agire nell'ombra senza farsi scovare perché appena viene scovato e individuato il suo potere può essere facilmente indebolito o annullato. Per fare ciò il suo modo di operare preferito è la tentazione, la quale si presenta agli occhi dell'uomo sempre come una cosa attraente e "desiderabile per acquistare saggezza" 3,6. Infatti essendo uno spirito può manifestarsi in parole, pensieri o atti contrari alla legge di Dio e all'insegnamento di Gesù (San Tommaso d'Aquino, Summa theologiae, I-II, q. 71, a. 6: Ed. Leon. 7, 8-9). Nella maggior parte dei casi preferisce lasciare le sue vittime libere di operare nel mondo per spargere la zizzania mentre perseguita e tenta particolarmente quelli che si sono decisi per Dio e per i suoi comandamenti come spiega San Giovanni nelle sue lettere.
Sull'origine del diavolo nelle credenze cristiane compie una disamina non cristiana lo storico francese Georges Minois nel suo saggio Le diable. Minois sottolinea che l'immagine del diavolo è indissolubilmente legata al concetto di "agonismo cosmico" e "divino".
L'idea cristiana di diavolo è erede, secondo Minois, di numerosi attributi di altre religioni del vicino Oriente. Miti agonici erano presenti in area egizia (il dio Seth contro il dio Horus), babilonese (Gilgameš contro il mostro Huwawa, il dio Marduk contro il mostro Tiāmat nell'Enûma Eliš) e nella religione cananea (il dio Baal contro il dio infero Mot). Sono presenti pure elementi greco-romani: la lotta di Zeus e di suo figlio Dioniso, forze vitali, contro i Titani di Crono, divoratore dei propri figli; Eracle contro l'Idra, e Teseo contro il Minotauro.
Il predecessore del diavolo ebraico-cristiano è, per Minois, Angra Mainyu (pahlavico Ahrimane) che, con il suo esercito malefico di demonii (daeva), era il principio del male nel Mazdeismo (Zoroastrismo) iranico e quindi persiano. Nell'Antico Testamento c'era un Satana accusatore ed oppositore, non una maligna potestà. La concezione cambiò sotto l'influsso di testi della letteratura apocalittica non canonica dell'Ebraismo che trattava anche di una rivolta degli angeli contro Dio (Libro dei Custodi, Libro dei Giganti, Visione di Enoch, Libro di Enoch, Libro dei Giubilei, Libro di Adamo). Anche la comunità ascetico-monastica degli Esseni di Qumram, i “figli della luce”, si considerava artefice della vittoria imminente su Satana. Le due forze cosmiche rivali, il Bene ed il Male, si preparano allo scontro escatologico finale che porterà alla vittoria del bene. Sia nelle sette apocalittiche dell'Ebraismo sia nella comunità di Qumram è evidente l'influsso del dualismo metafisico iranico del Mazdeismo: Ahura Mazdā, dio del Bene e della Verità, contro Angra Mainyu, principio del Male e della Menzogna.
«È all'interno di questa confusa letteratura che il diavolo, qualunque sia il suo nome - Satana, Belial, Mastema, Semihazaz, ecc.- acquista le caratteristiche che gli sono proprie nel Nuovo Testamento: angelo caduto, per lussuria o superbia, che si è fatto nemico di Dio e dell'uomo, che egli cerca di mettere contro il suo Creatore, e che sparge il male ovunque»
(Georges Minois. Op. cit., p. 24)
Il diavolo dunque, quasi assente nell'Antico Testamento, si affermò nel Cristianesimo. Egli ha antenati dalla Mesopotamia, dalla Persia e dalla Grecia. Nell'Ebraismo l'idea di un avversario del diavolo si fece strada dopo l'esilio a Babilonia e i contatti con i Persiani.
Un testo degli Esseni recita: "Dall'angelo della tenebra deriva ogni aberrazione [...], gli spiriti come lui sono intenti a far cadere i figli della luce". Gli Esseni formularono per primi un concetto di Inferno. Scrive di loro lo storico Giuseppe Flavio : " Alle anime cattive assegnano una grotta buia e tempestosa, piena di supplizi infiniti". Il già citato Libro di Enoch in ambiente ebraico parla per la prima volta di angeli ribelli a Dio.
Sant'Agostino rifiutò questo libro che invece fu pienamente accolto da Tertulliano, Origene e dal filosofo Giustino. Quest'ultimo, riecheggiando il Libro di Enoch, ma anche Genesi 6,4, scrisse: "Gli angeli trasgredirono agli ordini di Dio, si accoppiarono con donne generarono figli, cioè i cosiddetti demoni". La teologia cristiana mantenne l'idea che Satana fosse un ex angelo, rifacendosi ad un passo del profeta Isaia (14. 12): "Tu, portatore di luce, figlio dell'aurora, perché sei caduto dal cielo?". Il "portatore di luce" diventò Lucifero. L'idea che il demonio abitasse sottoterra non era così diffusa presso i primi cristiani. San Paolo scrive (Efesini, 2: 2): "principe delle potenze dell'aria, quello spirito che ora opera negli uomini ribelli" e, più oltre, aggiunge (Efesini, 6: 12): " spiriti del Male che abitano nelle regioni celesti". Soprattutto influssi della cultura dei Greci e dei Romani trasferirono Satana agli Inferi: l'Ade dei Greci, ad esempio, di cui c'è un cenno nel Fedone di Platone e poi nell'Odissea (XI libro) quando Ulisse scende nell'Ade per incontrare l'indovino Tiresia. Nel Tardo Medioevo Satana diventò una figura orripilante, mostruosa e paurosa, dai tratti orrendamente bestiali come negli affreschi di Giotto (Cappella degli Scrovegni) e del Beato Angelico o nella descrizione dantesca della Divina Commedia (Inferno XXXIV, vv.37- 60). Tratti animaleschi del diavolo medioevale richiamano altre divinità pagane: il celtico Cernumnos, con palchi ramificati da cervo; l'etrusco Tuchulcha, con becco ricurvo, ali da avvoltoio e serpenti al posto di capelli; ed in particolare il dio greco Pan, selvaggio, terrificante (anche per le sue urla) e dedito ai piaceri sessuali della carne (con un grande fallo, era rappresentato dedito alla masturbazione, alla bisessualità e alla violenza sessuale). Nel 1215, durante il Concilio Lateranense IV, la Chiesa emanò il documento Firmiter che elencava princìpi dottrinali. Uno di essi recitava: "Il diavolo e gli altri demoni sono stati creati buoni da Dio, ma da se stessi si sono trasformati in malvagi. L'uomo ha poi peccato per suggestione del demonio".
La interpretazione della figura e del ruolo del diavolo fu una delle origini delle "eresie" cristiane; comevad esempio nel bogomilismo che, in sintesi, riteneva che Dio avesse due figli: Satanael (il diavolo), il primogenito, e Michele (l'Arcangelo). Satanel si ribellò al padre e si trasformò in una creatura malvagia la quale, una volta cacciata dal regno dei cieli, creò l'inferno e la terra, cercando nel contempo, di generare l'uomo: non riuscendovi chiese aiuto al padre che soffiò l'anima nel corpo inanimato. Così ormai padrone dell'uomo per aver creato la sua parte materiale, Satanel permise ad Adamo di colonizzare la terra.

Islam

Nell'Islam il diavolo prende il nome di Iblis (arabo: Shaytan, un termine che si riferisce ad esseri malvagi simili al diavolo). Secondo il Corano, Dio creò Iblis dal "fuoco senza fumo" e creò l'uomo dall'argilla. La caratteristica principale del Diavolo, oltre alla hýbris, è che non ha altro potere se non quello di gettare suggestioni malvagie nel cuore degli uomini e delle donne.
Secondo la teologia musulmana, Iblis venne espulso dalla grazia di Dio quando gli disobbedì scegliendo di non rendere omaggio ad Adamo, il padre dell'intera umanità. Egli sostenne di essere superiore ad Adamo, basandosi sul fatto che l'uomo, a differenza di sé, era fatto di terra. Come per gli angeli, essi si prostrarono ad Adamo per mostrare il loro omaggio e la loro obbedienza a Dio. Tuttavia a Iblis, inamovibile dal punto di vista che l'uomo era inferiore, e a cui, a differenza degli angeli, venne data la capacità di scegliere, fece la scelta di non obbedire a Dio. Ciò lo portò ad essere espulso da Dio, un atto di cui Iblis accusò l'umanità. Inizialmente, il Diavolo riuscì ad ingannare Adamo, ma una volta che le sue intenzioni divennero chiare, Adamo ed Eva si pentirono dei loro peccati davanti a Dio e vennero liberati dai loro misfatti e perdonati. Dio diede loro un forte avvertimento riguardo Iblis ed i fuochi dell'Inferno, e chiese a loro e ai loro figli (umanità) di stare lontano dalle illusioni dei loro sensi causate dal Diavolo.
Secondo i versi del Corano, la missione del Diavolo fino alla Qiyama, o Giorno della Resurrezione (yawm al-qiyāma), è quella di ingannare i figli di Adamo (l'umanità). Dopo di ciò, egli verrà posto tra i fuochi dell'Inferno insieme a coloro che ha illuso. Il Diavolo è noto anche come uno dei jinn, anche se la natura del diavolo è il fuoco e quella dei jinn è quella del nerofumo, sebbene creato dalle fiamme. Il Corano non raffigura Iblis come il nemico di Dio, poiché Dio è supremo a tutte le sue creazioni ed Iblis è solo una di queste. Il solo nemico di Iblis è l'umanità: egli vuole scoraggiare gli uomini dall'obbedire a Dio. Perciò l'umanità è avvertita del fatto che dovrà lottare (jihād) contro le malizie del Diavolo e le tentazioni che egli instillerà in loro: coloro che riusciranno in questo verranno ricompensati con il Paradiso (jannat al-firdaws), raggiungibile solo con una condotta giusta.


Zoroastrismo

Angra Mainyu (avestico) o Ahreman e Arimane (pahlavico) o Ahriman (fārsì) è, nella religione mazdeista, il nome dello spirito malvagio guida di una schiera di "demòni" indicati come daēva.
Angra Mainyu ("Spirito del Male") è lo spirito malvagio e distruttore, l'avversario di Spenta Mainyu ("Santo Spirito"; pahlavico Spentomad) lo spirito santo del Bene e guida degli "angeli" indicati come Ameša Spenta. L'origine di Angra Mainyu è dibattuta dagli studiosi. Alcuni lo intendono una creatura spirituale celeste del Dio unico creatore Ahura Mazdā e a lui successivamente ribellatasi per libera scelta.
«La teologia di Zarathustra non è 'dualista' in senso stretto, poiché Ahura Mazdā non è messo a confronto con un 'anti-dio'; l'opposizione si esplicita, all'origine tra i due Spiriti. D'altra parte è più volte sottintesa l'unità tra Ahura Mazdā e lo Spirito SAnto (Y.,43:3; ecc.). Insomma il Bene e il Male, il santo e il demone procedono entrambi da Ahura Mazdā, ma poiché Angra Mainyu ha scelto liberamente la sua natura e la sua vocazione malefica, il Signore non può essere considerato responsabile della comparsa del Male.»
(Mircea Eliade. Zarathustra e la religione iranica in Storia delle credenze e delle idee religiose vol.I. Milano, Rizzoli, 2006, pag.331 pag.337)
«Non è necessario attribuire ad Ahura Mazdā la paternità dello Spirito Distruttore. Come ha suggerito Gershevitch, basta pensare che il Signore Saggio abbia generato lo Spirito, probabilmente sotto forma di due Spiriti (diremmo noi); ma questi si sono differenziati soltanto- e qui sta il punto fondamentale- per loro libera scelta»
(Jacques Duchesne-Guillemin. L'Iran antico e Zoroastro in Storia delle religioni (a cura di Henri-Charles Puech) vol.2. Bari, Laterza, 1977, pag. 146)
Altri studiosi lo intendono invece come un essere originario contrapposto fin dall'inizio dei tempi al Dio unico Ahura Mazdā.
«Come si è detto, è certamente il dualismo -un dualismo eminentemente etico- il tratto più caratteristico ed originale del pensiero di Zoroastro. Esso ne completa, quasi giustificandola sul piano logico, la visione tendenzialmente monoteistica. [...] In realtà l'insegnamento gathico dev'essere propriamente definito dualistico nella sua ispirazione di fondo: esso si presenta come un "monoteismo dualistico" in cui il potere divino è limitato, per così dire, dalla presenza del Male su un piano che precede e trascende quello della vita materiale, che da tale presenza è a sua volta pesantemente e drammaticamente condizionata.»
(Gherardo Gnoli. Le religioni dell'antico Iran e Zoroastro in Giovanni Filoramo (a cura di) Storia delle religioni vol.1 Le Religioni antiche. Bari, Laterza, 1994, pag.400)
Alcuni studiosi ritengono che la figura di Angra Mainyu abbia ispirato negli ebrei la figura di Satana, come avversario di Dio, questo dopo il ritorno dall'esilio in Babilonia (VI secolo a.C.).

Bahaismo

Nelle Scritture del Bahaismo, il "diavolo" o il "satanico" può assumere diversi significati. A volte viene usato per riferirsi all'interpretazione Bahá'í di Satana. Altre volte si riferisce a persone che sono comandate dalla loro stessa bassa natura. In questo senso, la fede Bahá'í pensa che alcune persone malvagie siano diavoli incarnati, non nel senso di essere governati da una forza malvagia esterna, ma dai propri desideri egoistici. Bab definisce i suoi persecutori come "i seguaci del diavolo". La possessione demoniaca menzionata nella Bibbia è considerata essere un altro esempio di individui che sono comandati dai loro bassi istinti. Shoghi Effendi ha scritto:
«Riguardo alla tua domanda relativa alla condizione di queste persone che vengono descritte nei vangeli come se fossero possedute da diavoli; ciò dovrebbe essere interpretato figurativamente; il diavolo o Satana è un simbolo delle forze oscure e malvagie che cedono alla tentazione.»



Nel contesto della tentazione di Gesù nel deserto, il diavolo viene interpretato come la natura umana di Gesù. Questa gli ha mostrato ciò che poteva ottenere con i suoi poteri, se avesse seguito le vie del mondo. Tuttavia, lo Spirito Santo all'interno di Cristo si rifiutò di sottomettersi alla natura più spregevole, scegliendo di seguire invece la volontà di Dio.
La fede Bahá'í insegna che Satana è anche un metafora dell'"ego insistente" o dell'"ego più infimo" che è un'inclinazione innata all'interno di ogni individuo. Questa tendenza viene spesso citata nelle Scritture Bahá'í come "il Malvagio". Bahá'u'lláh ha scritto:
«Vegliate su voi stessi, poiché il Malvagio giace in attesa, pronto ad intrappolarvi. Proteggetevi dai suoi mezzi maligni, e, guidati dalla luce del nome del Dio che vede tutto, rifuggete dall'oscurità che vi circonda.»



«Questa bassa natura nell'uomo è simboleggiata da Satana - l'ego malvagio all'interno di noi, non una personalità malvagia esterna.»



Neopaganesimo

La tradizione cristiana ha spesso identificato le religioni pagane e la stregoneria con l'influenza di Satana. Nel Medioevo la Chiesa accusò presunte streghe di essere spose e cospirare con Satana. Alcuni scrittori moderni conservatori, come Jack Chick e James Dobson, hanno descritto il neopagano odierno e le religioni stregonesche come esplicitamente satanici.
Nel paganesimo e nel neopaganesimo, così come nella Wicca la figura del satana/diavolo biblico non esiste.
Nonostante molti gruppi neopagani venerino il Dio Cornuto, come ad esempio il consorte della Grande Madre nella religione Wicca, queste divinità non hanno nulla a che fare con il Demonio cristiano propriamente inteso come figura maligna e portatore di malvagità, ma solitamente rispecchiano figure come il Dio Cernunnos oppure il Dio Pan. Qualsiasi somiglianza abbiano con il Diavolo cristiano risale solamente al XIX secolo, quando una reazione cristiana alla crescente importanza di Pan nella letteratura e nelle arti portò a far sì che la sua immagine venisse identificata con quella del Diavolo.

Movimento New Age

Gli aderenti al movimento New Age hanno punti di vista molto diversi su Satana, il Diavolo ed entità simili. In alcune forme di Cristianesimo esoterico Satana rimane un'entità malvagia, o almeno una metafora del peccato e del materialismo, ma la tendenza più diffusa è quella di negare completamente la sua esistenza. Lucifero, d'altra parte, nel significato originario romano di "portatore di luce", appare talvolta negli scritti di alcuni gruppi come una figura metaforica abbastanza distinta da Satana, e senza alcuna implicazione con il male. Ad esempio, la fondatrice della Teosofia Madame Blavatsky diede alla sua rivista il nome Lucifer poiché voleva che fosse una "portatrice di luce". Molte scuole di pensiero New Age seguono una filosofia non-dualistica che non riconosce una forza centrale per il male; Anche quando viene seguito un modello dualistico, questo è molto spesso affine al sistema cinese dello yin e yang, in cui il bene ed il male sono contrapposti in un chiaro dualismo ,ma complementari uno all'altro. Sono presenti anche scuole di pensiero che mettono in rilievo una guerra spirituale tra il bene ed il male o tra la luce e l'oscurità, come la filosofia di Rudolf Steiner, Agni Yoga e la Chiesa Universale e Trionfante.

Satanismo

Alcune sette venerano il Diavolo. Ciò si realizza in un senso politeistico in cui "Dio", Satana, e altri sono tutte divinità con Satana che è il patrono preferito; oppure in un punto di vista più monoteistico in cui Dio viene considerato un vero dio, ma viene tuttavia sfidato.
Alcune varianti negano totalmente l'esistenza di Dio e del Diavolo, ma comunque prendono il nome di satanisti, come ad esempio la Chiesa di Satana di Anton LaVey che vede Satana come una rappresentazione dello stato originario e naturale dell'umanità.

Induismo

A differenza del Cristianesimo, dell'Islam, e dello Zoroastrismo, l'Induismo non riconosce alcuna forza o entità malvagia principale come il Diavolo in opposizione a Dio. L'Induismo riconosce però che esseri ed entità differenti (ad esempio, gli Asura) possano compiere atti malvagi, sotto il dominio temporaneo del guna chiamato tamas, e causare sofferenze agli uomini. Le guna rajasica e tamasica del Maya sono considerate molto vicine al concetto abramitico, ovvero come le porzioni diaboliche dell'Illusione Definitiva chiamata "Prakriti". Una rappresentazione di ciò è il concetto di Advaita (non-dualismo) dove non si distinguono il bene ed il male ma semplicemente differenti livelli di comprensione.
D'altra parte nell'Induismo, che dà assai spazio al contrappunto, esiste anche la nozione di dvaita (dualismo) in cui c'è un'interazione tra le tendenze buone e quelle malvagie. Un'Asura importante è Rahu le cui caratteristiche sono simili a quelle del Diavolo Tuttavia, gli Indù, e i Vaishnava in particolare, credono che un avatar di Vishnu si incarni per sconfiggere il male quando raggiunge la sua massima potenza. Il concetto di Guna e Karma spiegano inoltre il male come un grado, piuttosto che come l'influenza di un diavolo.
Per essere più specifici, la filosofia Indù indica che l'unica cosa esistente (Verità) è il Dio Onnipotente. Così, tutte le tendenze degli asura sono inferiori e la maggior parte esiste solamente come illusione nella mente. Gli Asura sono anche persone differenti in cui cattive motivazioni ed intenzioni (tamas) hanno temporaneamente soppiantato quelle buone (Sattva). Esseri diversi come siddha, gandharva, yaksha ed altri vengono considerati entità a differenza dell'umanità, ed in qualche modo sono superiori agli uomini.
Nell'Ayyavalismo, ufficialmente un ramo dell'Induismo prominente a Tamil Nadu (uno Stato meridionale nell'India con retaggio Dravidiano), i seguaci, a differenza di molte altre correnti dell'Induismo, credono in una figura simile a Satana, Kroni. Kroni, secondo gli Ayyavali è la manifestazione primordiale del male e si manifesta in svariate forme, come ad esempio, Ravana, Duryodhana ecc., in diverse epoche o yuga. Di contro a questa manifestazione del male, i credenti della religione ayyavaliana credono che Dio, come Vishnu si manifesti nei Suoi avatar quali Rama e Krishna per sconfiggere il male. Infine, Ekam con lo spirito (lo spirito assunto da Narayana solo per incarnarsi nel mondo) Narayana si incarna nel mondo come Ayya Vaikundar per distruggere la manifestazione ultima di Kroni, Kaliyam.
Kroni, lo spirito di Kali Yuga viene considerato onnipresente in questa epoca e si crede sia una delle ragioni per cui i seguaci dell'Ayyavalismo, come la maggior parte degli Indù, ritengano che l'attuale yuga, Kali Yuga, sia così degradata.

Buddhismo

Una figura simile a quella del diavolo nel Buddismo è Mara. Egli è un tentatore, che ha tentato anche Gautama Buddha cercando di sedurlo con la visione di bellissime donne che, in varie leggende, sono spesso riconosciute come le figlie di Mara. Mara personifica l'incapacità, la "morte" della vita spirituale. Egli cerca di distrarre gli uomini dal praticare una vita spirituale rendendo il noioso allettante o facendo sì che il negativo sembri positivo. Un'altra interpretazione di Mara è che lui rappresenti i desideri che sono nella mente di un uomo impedendo che questo veda la verità. In un certo senso quindi Mara non è un essere indipendente ma una parte dello stesso essere di una persona che deve essere sconfitta.

Politeismo

Nel mito di Osiride scopriamo che Ausar (in greco: Osiride) viene tagliato in 13 pezzi da Seth. Auset (Iside) raccoglie tutti i suoi pezzi tranne il suo fallo. Horo, figlio di Ausar e Auset decide di vendicare la morte e lo smembramento di suo padre affrontando Seth. Horo ha la meglio su Seth, e Ausar, essendo riportato in vita dalla morte diviene il signore degli inferi. È questo dramma che ci riporta al conflitto tra bene e male, con quest'ultimo incarnato da Seth: ciò comunque non significa che Seth sia stato sempre considerato un personaggio malvagio nella teologia dell'Antico Egitto. In più occasioni nella storia dell'Antico Egitto ci sono stati conflitti tra "famiglie" differenti volte alla svalutazione di un dio rispetto ad un altro.
Come in molte confessioni politeistiche, i personaggi coinvolti si differenziano dalla tradizione occidentale di un diavolo con cui tutte le divinità sono strettamente in relazione. In questo caso, numerosi testi storici indicano che Seth sia lo Zio o il Fratello di Horo e che nella "sconfitta" di Seth, si possa vedere un altro discostamento dalla norma nel divoramento/assimilazione di Seth in Horo, con il risultato che quest'ultimo venga raffigurato sia con la testa di falco sia con la testa (di un animale sconosciuto) di Seth. Ciò (come nel Buddismo) rappresenta una dissoluzione della dicotomia.

Nelle tradizioni culturali

Nella tradizione cristiana occidentale, il Diavolo è entrato nel folklore popolare, specialmente nel suo ruolo di figura trickster (ingannatore). Come tale, si ritrova come personaggio di un gran numero di fiabe popolari tradizionali e leggende provenienti dall'Irlanda, da Terranova, dall'Italia e dal Regno Unito: in queste egli cerca spesso di ingannare o sconfiggere altri personaggi. In alcune di queste favole, il diavolo è ritratto più come un personaggio malvagio che come la personificazione del male. Il diavolo si presenta anche notevolmente in alcune favole agiografiche, o favole dei santi (come nel tradizionale racconto di San Dunstano), molte delle quali si discostano dal canone religioso autorizzato. Il diavolo è anche un personaggio ricorrente in racconti che spiegano l'etimologia di nomi geografici, dando il nome a formazioni geografiche come ad esempio il Cammino del Diavolo in Inghilterra.

Demoni

In alcune religioni e tradizioni, questi titoli rappresentano demoni diversi; altri identificano questi nomi come forme del Diavolo. Anche quando vengono considerati come demoni individuali, si pensa spesso che alcuni siano sotto il controllo diretto del Diavolo. Questa lista elenca solo quelli ritenuti essere il Diavolo; Lista di demoni ha una lista più ampia.

  • Abaddon (ebraico: אבדון Avaddon) che significa "distruzione"
  • Asmodai, demone biblico con probabile origine iranica
  • Baphomet, un demone che secondo una congiura sterminio sarebbe stato venerato dai Cavalieri templari
  • Belzebù, ba'al zevuv בעל זבוב (ebraico): padrone delle mosche o signore delle mosche, deformazione del Dio benevolo Baal
  • Belial, Beliar, Bheliar (ebraico): senza padrone, viltà della terra, Signore dell'Orgoglio
  • Mastema, un diavolo presente nel Libro dei Giubilei
  • Mefistofele, Mefisto (greco): colui che evita la luce
  • Pazuzu
  • Samael, Samiel, Sammael (ebraico): "Veleno di Dio"



Titoli

Questi sono titoli o nomi che si riferiscono quasi sempre al Diavolo stesso.
  • 666 o 616, il Numero della bestia
  • L'Avversario
  • Angra Mainyu, Ahriman (Arimane): "spirito maligno", "spirito maledetto"
  • Anticristo, la venuta del Diavolo nel mondo mortale per il Cristianesimo
  • Der Leibhaftige (Tedesco): "Lui Stesso"
  • Diabolus, Diavolus (Greco): "colui che divide"
  • Iblis, il Diavolo nell'Islam
  • Signore dell'aldilà / Signore dell'Inferno / Signore di questo mondo
  • Lucifero / La Stella del Mattino (Greco e Romano): portatore di luce, illuminatore; spesso creduto il nome di Satana prima della sua caduta (il pianeta Venere)
  • Old Scratch (inglese, "Vecchio Diavolo"), lo Straniero, Old Nick (altro appellativo inglese): nomi colloquiali del diavolo, per indicarlo come personaggio nella storia The Devil and Tom Walker (Il Diavolo e Tom Walker), racconto presente nella raccolta Tales of a Traveller (Racconti di un Viaggiatore)
  • Old Hob (in inglese "Vecchio Hob")
  • Principe delle Tenebre / Principe del potere dell'aria
  • Satana / L'Avversario, l'Accusatore, il Persecutore
  • (L'anziano/vecchio/contorto/serpeggiante) Serpente
  • Shaitan, un nome arabo di Satana
  • Il Tentatore / Seduttore
  • Woland

Altre divinità affini

Le principali correnti cristiane e islamiche riconoscono spesso l'esistenza di altre divinità pagane, ma le considerano demoni dell'inferno. Alcune divinità maggiori sono state considerate analoghe al diavolo stesso in forma differente. Le divinità considerate includono:
  • Angat, un diavolo malgascio
  • Apep
  • Arawn, dio gallese dell'Aldilà
  • Azazel
  • Baal, un dio della religione cananea
  • Belfagor, l'arcidiavolo
  • Chernobog, nome Slavo per il diavolo, letteralmente "dio nero"
  • Dagon, un dio del mare filisteo
  • Davy Jones, l'essere diabolico associato alla morte per annegamento, che nelle leggende dei marinai aveva il compito di preannunciare catastrofi marine, e di trasportare le anime dei morti in mare nell'aldilà
  • Dio cornuto, un termine a sincretico delle divinità maschili della natura, convertite poi nel diavolo
  • Dispater
  • Leviatano, la bestia del mare biblica
  • Loki, dio nordico del malanno, della menzogna e del tradimento
  • Melek Ta'us
  • Mammona, Dio Aramaico della prosperità e del profitto
  • Mara
  • Moloch, un dio venerato dai cananei al quale venivano offerti dei bambini in sacrificio
  • Mortus
  • Mot, divinità semitica
  • Nergal
  • Orcus
  • Ördög, entità ungherese di una leggenda identificata con il Diavolo
  • Pan, dio greco del desiderio, convertito poi nel diavolo
  • Pwcca, la controparte celtica di Satana
  • Rahu
  • Ragnara
  • Samnu, un diavolo del centro dell'Asia
  • Sedit, un diavolo dei nativi americani
  • Seth, dio Egizio della morte
  • Supay, dio Inca dell'aldilà
  • Surtr
  • T´An Mo, controparte cinese del diavolo
  • Tifone
  • Toño
  • Yama (Cina)
  • Yam
  • Vritra, il nemico principale nella religione Vedica

Curiosità

Nelle seconda meta dell'Ottocento Marco Antonio Canini nel suo Etimologico dei vocaboli italiani di origine ellenica con raffronti ad altre lingue dice che l'etimo di "diavolo" è lo stesso di "dio", in quanto entrambe deriverebbero dalla radice sanscrita DIV, DIU rilucere [da cui dyaus l'aere luminoso], aggiungendo che in principio la voce diàbolos non era, al pari di "daimon" demone, di significato sinistro, ma di buon genio, come lo zingaresco "devel" significante santo e "devla" nome di Maria madre di Gesù; e che solo in seguito il significato di calunniatore sarebbe derivato a DIÀBOLOS, dalla leggenda cristiana. Per convincere di tale sua teoria nella monografia che introduce il vocabolario presentò il parallelo tra i vocaboli esprimenti le idee assimilabili a quella di DIO e di DIAVOLO nelle diverse lingue.
Tale definizione etimologica causò un dibattito tra Canini e Graziadio Isaia Ascoli il quale presentò una lettera al direttore del Politecnico, in rapporto alla quale Canini inviò a Gaspare Gorresio un testo intitolato Degli Spropositi del professore G.I.Ascoli. L'etimologia è citata «a titolo di curiosità e perché gli inesperti non lo accettino per buono» da Ottorino Pianigiani nel suo dizionario etimologico il quale, in rapporto al confronto tra i vocaboli nella monografia, aggiunge che è scorretta dato che la voce Diavolo non è stata applicata al genio del male prima del cristianesimo.



 
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