mercoledì 30 marzo 2022

Simboli sabiani

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I simboli sabiani sono 360 immagini simboliche collegate ciascuna ad un grado dello zodiaco, che sarebbero stati elaborati tramite visioni della sensitiva statunitense Elsie Wheeler, in collaborazione con l'astrologo Marc Edmund Jones, negli anni venti.
La serie dei simboli è stata descritta e aggiornata dall'astrologo franco-canadese Dane Rudhyar, al quale si deve anche una pubblicazione sul tema.
I simboli vengono utilizzati in astrologia, in relazione in particolare al grado specifico dell'ascendente e indicherebbero una specifica "linea del destino" per la persona.
Esistono anche altre serie di simboli per i 360 gradi dello Zodiaco: la più antica è quella del "Calendario tebaico egizio", mentre un'altra sarebbe di origine indù e sarebbe stata diffusa in Europa nel Rinascimento attraverso l'opera La Volasfera, dell'astrologo Antonio Borelli, in seguito ripresa dall'inglese Sepharial. Queste due serie, coerenti tra loro furono sintetizzate nella prima metà del XX secolo dall'astrologa francese Jeanne Duzea, nota come Janduz. Un'altra serie di immagini simboliche sarebbe stata elaborata ugualmente da soggetti sensitivi e dall'astrologo gallese Charubel.

martedì 29 marzo 2022

Sono aperte le iscrizioni

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lunedì 28 marzo 2022

Satellite Black Knight

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Il Black Knight (inglese per "cavaliere nero"; meglio conosciuto come Satellite Black Knight) è un presunto oggetto situato vicino all'orbita polare che gli ufologi e gli autori di pseudoscienza reputano essere di origine extraterrestre e con un'età di almeno tredicimila anni. Tuttavia è molto più probabile che esso sia il risultato di un miscuglio di più leggende urbane diverse.
Gli autori di pseudoscienza ritengono che ci sia un collegamento con il fenomeno dei long delayed echo e riportano che Nikola Tesla raccolse un segnale radio che si ripeteva più volte nel 1899 che si credeva venisse dallo spazio. L'ipotesi che il Black Knight sia un satellite ha avuto origine nel 1954, quando molti giornali tra cui il St. Louis Post-Dispatch e il San Francisco Examiner pubblicarono storie attribuite al ricercatore di UFO Donald Keyhoe, il quale raccontava che la US Air Force aveva individuato due satelliti di origine sconosciuta orbitare intorno alla Terra. Questo era un fatto impossibile all'epoca, poiché non esistevano ancora i satelliti artificiali.
Nel febbraio del 1960 destò scalpore la notizia che la marina militare americana aveva scoperto un oggetto nero volteggiare in un'orbita inclinata a 79° rispetto all'equatore e con un periodo orbitale di 104,5 minuti. Si notò inoltre che aveva un'orbita molto strana, con un apogeo di 1728km (1074mi) e un perigeo di soli 216 km (134mi). In quel momento si ipotizzò che fosse un frammento del rivestimento dal lancio del satellite Discoverer VIII che aveva un'andatura molto simile e alla fine ciò venne confermato, rivelando che si trattava di un'altra parte di questo involucro che si riteneva perduta.
Nel 1973 lo scrittore scozzese Duncan Lunan analizzò i dati dei ricercatori radiofonici norvegesi, arrivando alla conclusione che essi avevano prodotto una mappa stellare, indicando la via per Epsilon Boötis, una stella doppia nella costellazione di Boote. L'ipotesi di Lunan era che questi segnali fossero stati trasmessi da un oggetto vecchio 12600 anni situato in uno dei punti di Lagrange della Terra. Duncan in seguito scoprì che la sua analisi era basata su dati imperfetti e la ritirò, senza mai menzionare il relitto nero orbitante.
Nel 1998 infine venne fotografato durante la missione STS-88 il Black Knight, ormai frequentemente citato come un "manufatto alieno". È tuttavia più probabile che le fotografie ritraggano una coperta termica persa durante un EVA (attività extraveicolare). Altri sostenitori dell'ufologia analizzando la foto, hanno invece ritenuto che il veicolo possa essere in realtà il veicolo spaziale di Pakal, un'ipotetica astronave Maya rinvenuta dal controverso pseudo-archeologo Erich von Däniken.

domenica 27 marzo 2022

Pianta mangia-uomini

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La pianta mangia-uomini è il nome riferito a leggendarie piante, alberi e anche fiori carnivori in grado di mangiare animali e uomini integri. La leggenda nasce probabilmente da veri avvistamenti di piante carnivore cresciute fuori norma, tuttavia gli esemplari più grandi appartengono alla specie Nepenthes rajah, le cui trappole possono raggiunge i 35 centimetri di lunghezza riuscendo a catturare in casi sporadici mammiferi di piccola taglia.
Fin dai tempi della loro scoperta, le piante carnivore hanno suscitato un grande interesse da parte degli autori di romanzi d'avventura, dell'orrore e opere simili, specialmente con ambientazioni esotiche. Non di rado le piante carnivore appaiono di proporzioni tali da essere pericolose per l'essere umano, nonché dotate di tentacoli capaci di avviluppare una preda di passaggio. Queste storie potrebbero avere origine da presunti fatti di cronaca (mai verificati e altamente improbabili), come quello riportato il 26 settembre del 1920 da The American Weekly, secondo cui una pianta carnivora avrebbe divorato una ragazza in Madagascar nel 1878 (la stessa rivista riportò un fatto analogo che sarebbe avvenuto nel 1925 nelle Filippine).
Dal mito della pianta carnivora derivano probabilmente anche altre celebri "piante assassine"; in particolare si possono citare i trifidi del romanzo di fantascienza Il giorno dei trifidi di John Wyndham, dal quale è stato tratto il film L'invasione dei mostri verdi. I trifidi della storia sono piante capaci di sradicarsi e spostarsi da sole, uccidendo le vittime con una coda come quella dello scorpione che porta un pungiglione velenoso. Il libro lascia nel mistero se i trifidi siano o meno intelligenti.
Nel secondo episodio del film Le cinque chiavi del terrore, intitolato La vite rampicante (Creeping Wine), piante mostruose attaccano una famiglia strangolandone anche il cane.
In un romanzo della saga fantasy di Deltora di Emily Rodda vi sono piante carnivore chiamate grippers (gripper = colui che stringe, afferra), o pinzoni nell'edizione italiana della serie. Assomigliano a bocche dentate che crescono nella terra, coperte da foglie simili a quelle dei cavoli e che si aprono per farvi cadere la vittima che ci mette i piedi sopra, considerate pericolose per le persone.
Nel romanzo Vita di Pi di Yann Martel, Pi arriva su un'isola di alghe che poi scoprirà essere carnivore.

L'albero mangia-uomini del Madagascar

Tra i resoconti storici di piante assassine, senza dubbio l'albero mangia-uomini del Madagascar è quello più di degno di nota.
Nel 1881, l'esploratore tedesco Carl Liche, dal ritorno dall'isola africana scrive una lettera per il giornale South Australian Register, ove racconta di un suo personale incontro con l'albero e di ciò che avveniva intorno ad esso.
La storia viene riportata a galla nel 1924, questa volta in un libro, Madagascar, Land of the Man-eating Tree, scritto e redatto dall'allora governatore del Michigan, Chase Osbron. Nel libro vengono accennati racconti di preti missionari, anch'essi consapevoli dell'esistenza dell'albero assassino e dei sacrifici a lui dati da parte degli autoctoni.

Lo Ya-Te-Veo

Lo Ya-te-veo (dallo spagnolo "Già ti vedo") è il nome con cui si indica una specie di pianta carnivora che crescerebbe nella giungla dell'Africa nera ed equatoriale e dell'Amazzonia con alcuni lontani "cugini" in India.
La pianta è stata descritta come possedere molti tronchi gracili e lunghi molto somiglianti ai tentacoli delle piovre, che si animano di vita alla vista di prede.
Nel libro Land and Sea (1887) di J.W. Buel, viene raccontato - tra i tanti argomenti - della pianta, e si racconta del suo cibarsi continuo di grandi insetti ma anche di indigeni.

The Devil's Snare

Nell'ottobre 1891, William Thomas Stead, da qualche anno direttore della rivista da lui fondata Rewiew of Rewiews dopo l'esperienza di capo redattore presso il Pall Mall Gazette pubblica un articolo di discussione di una breve storia comparsa sul Lucifer, l'articolo parlava di una pianta succhia sangue del Nicaragua chiamata dai nativi del posto The Devil's Snare. La pianta secondo l'articolo aveva la capacità di drenare il sangue di qualsiasi essere vivente fosse entrato nel raggio d'azione del suo tocco mortale. L'articolo parla di Mr.Dunstan, naturalista , che si è da poco tornato dal Centro America dove ha trascorso quasi due anni nello studio della fauna e della flora del paese, nei pressi delle paludi vicino ai grandi laghi, Mr. Dunstan fa un ritrovamento al quanto singolare, una pianta capace di creare una vera e propria trappola con le sue lunghe radici aeree, e di drenare il sangue con un sorprendente numero di bocche fatte a ventosa, lo studio della pianta risulta essere difficile per via della sua presa mortale nonché il sacrificio di lembi di pelle e carne da parte della vittima.





sabato 26 marzo 2022

Pombero

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Il Pombero, conosciuto anche con il diminutivo di Pomberito, è un personaggio popolare della mitologia guaraní. È chiamato anche Karaí Pyhare (Signore della notte) o anche Kuarahy Jára (Padrone del sole).
Esistono due diverse versioni che descrivono la figura del Pombero. Una di esse lo descrive come un uomo di bassa statura, villoso, con braccia lunghissime e mani sproporzionate, gambe corte e piedi enormi girati all'indietro per disorientare chi dovesse cercarlo attraverso le sue orme. È sprovvisto delle articolazioni del gomito e del ginocchio, il che rende i suoi movimenti sgraziati e grotteschi. A volte indossa un grande cappello di paglia, tuttavia non indossa abiti; nell'iconografia tradizionale il suo membro virile è spesso nascosto dalla lunga barba che arriva fin quasi a terra. Un'altra versione, la più antica tra quelle giunte a noi, lo vede invece come un uomo alto e magro.
Inizialmente il Pombero era considerato lo spirito protettore degli uccelli della foresta, ma il suo mito si è evoluto con l'avanzare del tempo, acquisendo numerose altre caratteristiche.
Si arrabbia quando un cacciatore uccide più prede di quante possa consumarne. Se ciò capita, si può trasformare in un animale o in una pianta con lo scopo di indurre colui che ha infranto le regole della natura a perdersi nella foresta. Si comporta allo stesso modo con i pescatori che prendono più pesci del necessario, o con i tagliaboschi che abbattono troppi alberi. Essendo una creatura notturna, il Pombero si nasconde nei camini per ascoltare tutto quello che succede nelle case che sceglie di visitare; non si deve mai pronunciare il suo nome a voce alta dentro casa, perché ciò lo fa arrabbiare.
Nella cultura paraguayana e guaraní è tradizionalmente considerato il responsabile della nascita di figli al di fuori del matrimonio, poiché il Pombero rapirebbe le donne, specialmente quelle non battezzate, e le violenterebbe, lasciandole andare solo dopo aver soddisfatto le sue voglie. Secondo alcune versioni del mito può perfino ingravidare le donne semplicemente appoggiando il suo dito sul loro ventre; questo capiterebbe se la donna nubile che ne subisce la visita evitasse di offrirgli tabacco e miele. Il Pombero può essere amico o nemico. Si può ingraziarselo offrendogli miele e tabacco per trenta notti consecutive dietro il cancello di casa; in questo caso proteggerà i cavalli ed il bestiame, porterà il cacciatore alle prede migliori e il pescatore nelle zone più pescose. Se però si viene meno alla promessa la sua vendetta sarà implacabile. Nel caso di inimicizia si andrà incontro ad una serie di pericoli nel bosco, oltre che ai dispetti che questa figura provocherà nella casa dei malcapitati, come la caduta di oggetti o lo sbattere delle porte in piena notte. A differenza della figura cristiana di Satana, alla quale è a volte accostato, il Pombero, pur condividendone la sfrenata lussuria, non è una figura che fa del male solo per il gusto di farlo, ma è anche un guardiano dell'equilibrio ecologico.
Tra gli araucani esiste una figura mitologica simile a quella del Pombero: è il Peukén, una creatura delle regioni boscose, bassa e lasciva, che persegue anch'essa le donne.
L'origine del nome è forse da ricercare nella zona meridionale del Brasile, dove viene chiamato “Pombeiro” colui che spia. Gli aborigeni Pampas invece chiamavano ”Bomberos” le persone che marciavano nelle linee di avanguardia, riconoscendo il terreno, durante le incursioni. Probabilmente il termine Pombero deriva da una di queste due figure.

venerdì 25 marzo 2022

Stellium

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Lo stellium, abbreviazione dal latino "Satelletium" in astrologia, è l'incontro di tre o più pianeti in congiunzione in un unico segno zodiacale o in una stessa casa astrologica.
Lo stellium è un punto focale di energia: chi nasce con uno stellium nel proprio tema natale ha un carattere fortemente influenzato dal segno o dalla casa in cui è presente, qualunque sia il suo segno solare, incidendo su comportamento e personalità.
Per valutarne la potenza, bisogna considerare diversi fattori:
  • la presenza o meno del Sole, che ne aumenta notevolmente la forza;
  • la maggiore presenza di pianeti "veloci" (Luna, Mercurio, Venere, Marte) o "lenti" (Giove, Saturno, Urano, Nettuno, Plutone), il che rende la caratterizzazione dello stellium rispettivamente più effimera o più solida e costante;
  • la posizione contemporaneamente in un unico segno zodiacale e in un'unica casa, il che raddoppia l'influenza dello stellium nel carattere dell'individuo.
  • la presenza nello stellium di punti fittizi (relativi al karma) come ad esempio: " Nodi lunari", "luna nera" (Lilith), "punto di fortuna".

giovedì 24 marzo 2022

Tema natale

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In astrologia il tema natale (detto anche tema astrale, carta natale, carta astrale, genitura, figura di natività, natus, carta della nascita o natività) è la raffigurazione simbolica della posizione dei pianeti, della linea visibile dell'orizzonte a est ("ascendente") e a ovest ("discendente"), dello zenit (il "punto più alto del cielo" o "medium coeli") e del nadir (il "punto più basso del cielo", o "imum coeli") come appaiono ad un osservatore dalla Terra nel preciso luogo e momento della nascita di un individuo.


Calcolo e rappresentazione

Calcolo delle posizioni dei pianeti e dei punti cardinali

Per calcolare con la massima accuratezza possibile un tema natale, oltre alla data di nascita sono necessari anche il luogo e l'ora precisa; di solito viene considerato l'orario del primo respiro del neonato. Sulla base di queste informazioni vengono consultate alcune tabelle chiamate "effemeridi" che contengono la posizione esatta dei pianeti e dei punti cardinali in determinati momenti del giorno o dell'anno; questi valori vengono poi interpolati per calcolare le posizioni precise dei pianeti e dei punti cardinali nel momento e luogo della nascita e i dati così calcolati saranno poi riportati graficamente sul tema natale.
Nel calcolare un tema natale l'orario di nascita riveste un'importanza critica. In molti paesi esso può essere dedotto dal certificato di nascita. A volte però capita che l'orario venga arrotondato al quarto d'ora o alla mezz'ora più vicina dall'infermiere o dal medico che era presente alla nascita, rendendolo così solo parzialmente corretto.

Raffigurazione delle posizioni

La base della raffigurazione è solitamente una ruota divisa in 12 parti uguali di 30° ciascuna. Queste parti rappresentano i 12 segni zodiacali disposti così come si vedono dalla Terra, nell'ordine dall'Ariete ai Pesci in senso antiorario. Il centro della ruota rappresenta la Terra.
Si traccia il diametro che unisce il punto che tramontava a ovest ("discendente") con il punto che sorgeva a est ("ascendente") al momento della nascita; questa linea è chiamata "orizzonte" e l'angolo con cui viene solitamente disegnata la ruota è scelto in modo che questa linea sia orizzontale, con l'ascendente a sinistra e il discendente a destra. L'ascendente è comunemente indicato con le lettere "As" o "Asc", mentre il discendente generalmente non è indicato.
In corrispondenza dei segni zodiacali vengono segnate le posizioni dei pianeti, tenendo conto della loro esatta posizione in gradi e decimi. Ogni pianeta è rappresentato con il suo simbolo astrologico.
Si traccia un altro diametro pressappoco trasversale al primo, che indica lo zenit (il punto in alto in cui la verticale condotta dal luogo di nascita incontra la sfera celeste) e il nadir (il punto esattamente opposto allo zenit): il primo è detto medium coeli, il secondo imum coeli; questo diametro è chiamato "meridiano". Il medium coeli è generalmente indicato con le lettere "MC" mentre l'imum coeli generalmente non è indicato.

Domificazione

L'orizzonte e il meridiano dividono il tema natale in quattro quadranti; ogni quadrante è poi suddiviso ulteriormente in tre settori disuguali per un totale di 12 settori o case astrologiche, ciascuna delle quali attinente a una sfera dell'esistenza. L'ordine è il seguente: case I, II e III tra ascendente e imum coeli; case IV, V, VI tra imum coeli e discendente; case VII, VIII e IX tra discendente e medium coeli; case X, XI e XII tra medium coeli e ascendente.
Ogni quadrante ha una casa angolare, che inizia in uno dei punti cardinali della carta, una casa successiva che la segue, ed una casa terminale alla fine del quadrante.
Le dimensioni e i relativi punti iniziali delle case si possono individuare attraverso diversi metodi astrologici, ma il più usato è quello detto "sistema Placido", ideato dall'astrologo Placidus de Tito; altri sistemi molto usati sono il "Campano" e il "Regiomontano".

Raffigurazione degli aspetti astrologici

Fatto tutto ciò, si tracciano alcune linee tra pianeta e pianeta per raffigurare gli aspetti astrologici che assumono tra di loro nel cielo di nascita, ovvero l'ampiezza degli angoli in gradi che ne separano le posizioni nel tema natale. Sono rappresentati solo gli aspetti ritenuti più importanti, ad esempio la congiunzione (circa 0° di differenza), la quadratura (circa 90°) il trigono (circa 120°) o l'opposizione (circa 180°).
Ogni aspetto è rappresentato con un colore o con un simbolo diverso. Alcuni astrologi danno un maggior spessore alle linee dove gli aspetti sono più precisi (ad esempio una linea che rappresenta un'opposizione di 180° è raffigurata più spessa di un'altra linea che rappresenta un'opposizione di 177°).

Variazioni

La struttura di un tema natale può variare sensibilmente, dato che alcuni astrologi scelgono di non includere la ruota astrologica. Non tutte le carte, inoltre, sono circolari; possono essere anche disegnate su una base quadrata.
La maggior parte delle carte sono geocentriche, ovvero basate sulla Terra. Non c'è ragione, però, che una carta non possa essere calcolata anche sulla base di un altro pianeta. Alcuni astrologi usano carte eliocentriche, che richiedono solo un preciso orario di nascita, essendo il luogo il Sole. Queste sono naturalmente costruzioni teoriche, ed hanno differenti interpretazioni diverse dalle carte natali geocentriche.

Uso e interpretazione

È uno strumento indispensabile dell'astrologo, ed è necessario per l'interpretazione del cielo di nascita di un individuo, con lo scopo di raccogliere informazioni relative all'individuo stesso.
Dal tema natale finito si individuano dignità, debilità, aspetti planetari positivi e negativi, oltre a posizione del Sole, della Luna e degli altri pianeti nei segni zodiacali e nelle case. Viene data rilevanza anche alla posizione dei punti cardinali, in particolare all'ascendente e al medium coeli.
Siccome il Sole, la Luna, i pianeti e gli angoli principali nel cielo sono in perenne movimento relativo rispetto alla Terra, ogni secondo che passa il tema natale si modifica, seppur lentamente, e un nuovo tema può essere teoricamente calcolato per ogni momento in qualsiasi luogo. Ogni tema natale è personale ed unico, in quanto dipende dal giorno, dall'ora e dal preciso luogo di nascita. Anche le carte natali di una coppia di gemelli sono spesso leggermente differenti, a causa dell'intervallo di tempo che intercorre tra le rispettive nascite.
Gli astrologi interpretano il tema natale considerando tutti questi fattori, prima uno per uno e poi nell'insieme, per descrivere carattere, interessi e destino, ossia quello che è chiamato l'oroscopo personale di un individuo.

 
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